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03/03/2016 -

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STUDENTI DISABILI, LA SENATRICE PADUA SCRIVE A CROCETTA

images (1)Caro Presidente, le notizie che giungono dalla Regione siciliana per la Provincia di Ragusa sono a dir poco allarmanti, anzi incredibili! É insopportabile pensare che dei ragazzi diversamente abili possano non usufruire di diritti che sono costituzionalmente riconosciuti e sui quali si fonda l’ordinamento democratico del nostro Paese. Da tanto tempo mi sono fatta promotrice di iniziative per prevedere interventi che fossero strutturali riguardo ai servizi di trasporto per le scuole. Bisognava predisporre – questa era la mia richiesta – un capitolo di bilancio ad hoc per la questione, in modo che la scuola cominciasse e finisse secondo il calendario regionale per tutti i ragazzi, a prescindere dalle loro condizioni personali. Ho interloquito più volte con gli assessori della Tua giunta, ho ascoltato i bisogni delle associazioni familiari e degli operatori che paventavano quell’ipotesi che oggi è divenuta una dolorosa e insopportabile realtà: non si doveva arrivare a correre tale rischio in sede di approvazione del bilancio regionale. E ora? Come si spera di uscire da questa impasse? Il rischio è di lasciare ai margini della società persone che dovrebbero avere tutte le attenzioni che sono necessarie per realizzare una comunità veramente inclusiva. E come si pensa di risolvere l’altra questione strettamente connessa al mondo della scuola che riguarda la manutenzione degli istituti? I ragazzi hanno bisogno di vivere la quotidianità scolastica in ambienti sicuri e salubri, in una parola dignitosi. In sintesi, chi sarebbe in grado di poter fruire con serenità e successo dell’offerta formativa in un ambiente non adeguato? Non stiamo parlando di chissà quali questioni: si tratta di prerequisiti strutturali e necessari allo svolgimento di una buona didattica, non già di requisiti. A cosa serve, per esempio, aver investito soldi pubblici in tecnologie moderne e avanzate, grazie ai contributi ottenuti tramite progetti approvati in sede europea, se poi, molto semplicemente, manca la corrente elettrica? E possiamo sperare sempre nella generosità del nostra clima e della nostra terra per ovviare alle carenze strutturali che riguardano il sistema dei riscaldamenti? Insomma, caro Presidente, tu ci manderesti i tuoi cari a studiare, insegnare o lavorare in scuole che presentano queste ‘caratteristiche’? Sono certa che sarai dispiaciuto e sbigottito nel leggere questa mia breve lettera e che porrai in essere, immediatamente, ogni azione necessaria al fine di risolvere questa incresciosa questione che interessa tutta la provincia iblea. Perché vedi, si sa che una scuola per funzionare ha anche bisogno dell’energia elettrica e del metano e che il numero dei bambini in difficoltà è cosa nota: le istituzioni hanno il compito di garantire al massimo grado quelli che sono i diritti di ciascun cittadino e cittadina. Non è impossibile prevedere le esigenze su cui non si può proprio derogare. Anzi, questo rappresenta proprio il nucleo centrale dei doveri di ogni buon amministratore. Sen.ce Venera Padua

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