Il fragore dell’inchiesta della Procura di Potenza sull’affaire che ha portato alle dimissioni del ministro Guidi irrompe in Sicilia con la potenza di una tempesta perché coinvolge in pieno Confindustria Sicilia. A tratteggiarne lo scenario di piena “crisi morale e di indirizzo” è la Presidenza di pmiSicilia che, in una nota congiunta del Presidente Roberto Biscotto e del Vice Presidente vicario Umberto Terenghi, stigmatizza la “surreale ma tragica esplosione di un sistema che garantisce gli affari di pochi, uccidendo ogni principio di legalità e di libera concorrenza”. Ricordando i più recenti casi di inchieste giudiziarie che vedono coinvolti in Sicilia imprenditori di primissimo piano, Biscotto e Terenghi affermano: “Quanto sta venendo fuori è la conferma di un sodalizio di potere senza scrupoli, spesso camuffato da agnello, ma dalla fame da lupo. Questa vicenda, dalla radice siracusana ma con fronde assai più larghe, è un altro, l’ennesimo pugno in faccia assestato a chi fa impresa sul serio, rispettando le leggi e superando mille ostacoli. La politica nazionale così facendo continua a creare dei falsi imprenditori che riescono a mandare avanti le proprie aziende solo con gli aiuti politici senza i quali non riescono a stare sul mercato. Noi – concludono il presidente ed il vice presidente vicario di pmiSicilia – rappresentiamo questo mondo di imprese, piccole ma reali e auspichiamo che la sana politica e la magistratura riescano a tranciare questi rapporti con chi rappresenta se stesso e non l’interesse generale delle associazioni di impresa di appartenenza”.