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18/04/2016 -

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LA NAVE DELLA SOLIDARIETÀ “SEA WATCH” HA FATTO TAPPA AL PORTO DI MARINA DI RAGUSA

 

36a8af31-7557-44a4-89d7-356d4f86e396La nave della solidarietà ha fatto tappa per qualche ora al Porto di Marina di Ragusa domenica mattina. Si chiama Sea Watch, è di base a Malta ma si muove tra l’Italia e la Libia. Si occupa di pattugliamento e di primo soccorso. Si è fermata al Porto ibleo per rifornirsi di tutto il necessario per la sua attività, per poi ripartire. A bordo tutti giovani volontari tra medici ed equipaggio. La loro missione è quella di prestare il primo soccorso ai migranti. La nave, grazie ad un sofisticato apparecchio di comunicazione satellitare, assicura un continuo monitoraggio delle situazioni di emergenza. Ogni imbarcazione che si trova in difficoltà, anche di grossa stazza, potrà essere individuata dalla barca tedesca, in grado di rilanciare i messaggi di emergenza alle più attrezzate navi di soccorso che operano nel Mediterraneo. Infatti una volta avvistata l’imbarcazione con a bordo i migranti si avvicina e poi li raggiunge con un tender. Per prima cosa, fornisce giubbotti di salvataggio, fondamentali perché quasi tutti i migranti non sanno nuotare e poi acqua e cure mediche. Ci sono anche delle zattere di salvataggio, nel caso sia necessario trasferire le persone a bordo di un gommone che si sta sgonfiando. Tutto questo avviene in attesa delle imbarcazioni per il trasbordo e lo sbarco, della Guardia Costiera. La nave infatti non caricherà a bordo nessun profugo per evitare di incorrere nel reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Piuttosto il compito dei volontari attivisti sarà di rilanciare l’allarme ai soccorritori ufficiali. Una sorta di Sos galleggiante. Al Porto di Marina giovani volontari hanno portato ai membri dell’equipaggio medicinali, viveri e tutto ciò che è di fondamentale supporto per il primo soccorso. Sea Watch nasce dall’idea di quattro famiglie tedesche di una piccola cittadina del Brandeburgo. Il loro progetto che oggi è operativo era quello di comperare un peschereccio, finanziare la spedizione e affidarla ad un capitano esperto. E così è stato grazie al capitano Tilmann Holsten che ha recuperato un vecchio peschereccio, un battello di 21 metri a prezzi di saldo nella vicina Olanda e con molto lavoro lo ha rimesso in navigazione.

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