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02/05/2016 -

Cronaca/

SBARCO A POZZALLO, DUE MORTI TRA I MIGRANTI, MA SAREBBERO 25 GLI ANNEGATI

IMG_6588La Polizia ha fermato lo scafista del gommone salpato dalla Libia con 125 migranti. Due i cadaveri,  99 i superstiti; i testimoni riferiscono di circa 25 compagni di viaggio annegati durante le fasi di soccorso. Due migranti sono stati trasportati in elicottero presso l’ospedale di Lampedusa perché in gravi condizioni di salute. Avevano pagato 1.000 dollari cadauno per raggiungere l’Europa, poi il gommone si è bucato e quando hanno visto la nave mercantile si sono agitati e sono caduti quasi tutti in acqua. Chi non sapeva nuotare è andato subito a fondo. Tra i superstiti anche un ferito d’arma da fuoco: “nella connection house in Libia c’è stata un po’ di confusione per il mangiare ed uno dei vigilanti ha sparato ad altezza d’uomo ferendomi ad un braccio” La Polizia di Stato ha trasferito immediatamente 300 migranti, gli altri saranno trasferiti nelle prossime ore. Lo scafista indagato è Thiarè  Yosuf, nato in Mali nel 1992. I migranti sono tutti provenienti da paesi del centro Africa. Come sempre molte le donne incinte e i minorenni. L’ispezione cadaverica portata a termine dal medico legale nominato dalla Procura della Repubblica di Ragusa e dalla Polizia Scientifica della Questura, ha permesso di individuare nell’annegamento lecause della morte, escludendo altre cause di origine violenta. L’escussione dei testimoni è stata particolarmente complessa in quanto i migranti erano e sono tuttora molto provati da un punto di vista psicologico e fisico. Con molte difficoltà, vincendo le legittime resistenze nel dover rivivere quei tragici momenti, gli esperti in contrasto all’immigrazione clandestina della Polizia hanno raccolto i racconti dei migranti per comprendere i motivi che avevano portato alla morte dei due compagni di viaggio e di tanti altri. I testimoni hanno riferito che i libici dopo aver caricato oltremodo il gommone, con circa 120/130 persone, hanno fatto salire a bordo lo scafista che fino a quel momento non era mai stato visto dai migranti all’interno della connection house; dopo qualche centinaio di metri dalla battigia uno dei membri delle organizzazioni libiche si è tuffato in mare lasciando il comando allo scafista arrestato con il quale aveva prima raggiunto un accordo. Passate 6/8 ore di navigazione, in prossimità delle acque internazionali, il gommone si è forato ed immediatamente uno dei tubolari si è afflosciato facendo perdere equilibrio al natante. Nonostante tutto, i migranti restavano saldi al gommone senza cadere in mare e dopo poco notavano un mercantile e chiedevano subito soccorso. Il mercantile, considerate le enormi dimensioni e difficoltà di avvicinamento, segnalava la presenza di un natante in difficoltà e pertanto veniva inviato sul posto un pattugliatore della marina militare spagnola. Durante l’attesa dei soccorsi, i migranti si agitavano e il gommone versava in condizioni sempre più precarie, pertanto il comandante della nave mercantile prestava soccorso gettando una rete sulla quale potersi aggrappare ed una biscaglina, ovvero una scala in corda e legno utilizzata in casi di emergenza. I migranti, considerato che ormai erano stati agganciati dal mercantile si gettavano in mare per raggiungere la scala in corda ma nella foga, molti di loro venivano travolti dagli altri compagni e non sapendo nuotare andavano subito a fondo. Chi è rimasto aggrappato al gommone si è salvato, mentre dai 20 ai 30 migranti tutti di origini centro africane sono andati subito a fondo senza più riemergere. Il pattugliatore spagnolo ha recuperato 2 cadaveri. Sono in corso di identificazione i due cadaveri, sarà compito dei poliziotti e dei migranti superstiti risalire almeno al paese di provenienza così da poter interessare l’Ambasciata competente ad un eventuale riconoscimento della salma.

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