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06/06/2016 -

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NUMERI DA RECORD PER LA FESTA DI SAN GIORGIO

San Giorgio 2016 pioggia di petali e nzaireddiSan Giorgio chiama, il popolo dei fedeli risponde. Tutti assieme hanno dato vita a una vera e propria grande festa. La prova più evidente di quanto la città di Ragusa sia legata al suo glorioso patrono. Il tutto condito, nel finale, prima del rientro dei simulacri, quello del santo cavaliere e dell’Arca santa all’interno del Duomo, da un magnificente spettacolo piromusicale eseguito dalla premiata ditta “F.lli Vaccalluzzo” di Belpasso e dal “Mapping 3D”, curato da Elisa Nieli, sulla facciata della Chiesa madre che ha immerso il prospetto pensato e realizzato dal Gagliardi in un’atmosfera futuribile. Decine di migliaia i fedeli e i ferventi sostenitori del santo martire che non hanno voluto mancare all’appuntamento clou delle celebrazioni. Il quartiere barocco per tutta la giornata di domenica  è stato letteralmente invaso da un fiume di persone. Oltre quarantacinquemila, secondo le stime degli organizzatori. E’ stato il vescovo della diocesi di Ragusa, mons. Carmelo Cuttitta a presiedere la santa messa solenne. Poi non sono mancati momenti scenograficamente suggestivi come quello dei petali di rosa o degli “’nzaireddi” di colore rosso che hanno coperto i due simulacri. Il corteo religioso snodatosi successivamente ha visto la presenza dei rappresentanti delle confraternite di Ibla con le loro vesti storiche, seguiti dal parroco del Duomo, don Pietro Floridia, da numerosi sacerdoti e dai vertici locali delle autorità civili e militari. Più volte, durante la processione, intonato dai portatori, con indosso le classiche magliette bianco e rosse che riprendono i colori caratteristici associati alla festa di San Giorgio, è risuonato il grido “Truonu viva”, enunciazione tesa ad esaltare tutta la passione nutrita dai devoti nei confronti del santo cavaliere. Tra i momenti più suggestivi, la sosta alla chiesa delle Anime sante del Purgatorio, caratterizzata dalla recita dei Vespri, alla presenza del parroco del tempio di piazza della Repubblica, don Gino Scrofani. Lungo tutto il tracciato della processione, numerosi i fedeli che, dai balconi delle proprie abitazioni, soprattutto in corso XXV Aprile ma anche altrove, hanno omaggiato il santo martire, come tradizione vuole, con il lancio di petali di rosa.

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