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03/01/2017 -

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SALVIAMO IL CARRUBO

carrubo“Dopo un primo grido d’allarme a settembre e due incontri pubblici organizzati dall’osservatorio malattie delle piante di Acireale, l’ultimo a Scicli,  sembra essere sceso il silenzio sull’attacco dello Xylosandrus Compactus , un coleottero proveniente dall’Asia, al carrubo e sul rischio enorme che corre quest’albero che rappresenta l’identità della provincia di Ragusa e una non trascurabile fonte di reddito per gli agricoltori”. queste le parole del presidente di Legambiente Claudio Conti che spiega: “Ad oggi, tranne alcuni addetti ai lavori, nessuno sa cosa fare e come comportarsi per difendere questa pianta . Non lo sanno gli agricoltori, non lo sanno i proprietari dei carrubeti e soprattutto non è cosciente del rischio che corre il carrubo la maggioranza dei cittadini. Ad oggi non esiste alcuna campagna informazione istituzionale ad ampio raggio come quella lanciata dall’Assessorato all’Agricoltura del 2009 sul punteruolo delle palme. Eppure basterebbe far sapere che effettuando la potatura invernale dei rami attaccati dal coleottero Xylosandrus compactus e la loro immediata bruciatura si  limiterebbero i danni in attesa che gli organi tecnici della Regione trovino, se c’è, la soluzione definitiva o compatibile. Intanto l’inerzia peggiora la situazione già molto grave; con il passare del tempo si vedono sempre più carrubi colorarsi di rosso a seguito dell’infezione e i pochi agricoltori  che sono intervenuti potando i rami infetti, senza le corrette informazioni, li lasciano a terra preparando così l’infestazione degli alberi vicini. Ma quando si prenderà coscienza del problema un altro ostacolo si porrà davanti alla soluzione del problema : il costo della potatura. Allora si dichiari lo stato di calamità naturale come è successo con l’attacco della Xylella all’ulivo in Puglia e si utilizzino le risorse esistenti in regione sulla Misura 5 del PSR 2014-20120 . Potrebbero essere i forestali addetti agli incendi , non occupati d’inverno, ad effettuare una potatura a tappeto degli alberi infetti prima che a primavera l’insetto sfarfalli e attacchi altri carrubi aumentandone le giornate di lavoro. Parallelamente la Regione dovrebbe ricostruire  in provincia di Ragusa il servizio fitosanitario che negli anni scorsi è stato smantellato, mandando sul campo tutto il personale disponibile laureato visto che il futuro non promette nulla di buono. Infatti il coleottero del carrubo è uno solo, e  forse non il più grave, degli insetti che i cambiamenti climatici stanno portando nei nostri climi distruggendo le colture caratterizzante il territorio e il reddito degli agricoltori”. 

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