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07/02/2017 -

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  Il Consiglio di Scicli unanime contro l’impianto di trattamento rifiuti pericolosi

manifestazione_nIl consiglio comunale di Scicli è unanime nel dire no all’impianto di trattamento rifiuti -pericolosi e non- in contrada Cuturi. Richiesto da un quinto dei consiglieri, la minoranza, il consiglio comunale aperto ha registrato la presenza dell’on. Vanessa Ferreri, e il saluto inviato dalla senatrice Venera Padua, assente per motivi istituzionali. Il sindaco Giannone ha esordito spiegando come il territorio di Scicli sia già stato ferito, con l’ubicazione di discariche. “Dobbiamo tutelare non solo i beni culturali, ma anche il paesaggio, il maggiore bene culturale di cui disponiamo. Non abbiamo nessun pregiudizio personale o ideologico nei confronti della ditta”. Il sindaco ha ribadito che l’amministrazione comunale ricorrerà in tutte le sedi giurisdizionali per tutelare la città e il suo paesaggio. Claudio Conti, di Legambiente Ragusa, ha ricordato come la filiera cui appartiene l’impianto sia in realtà la filiera del petrolio. “Il sindaco ha tutti i poteri, come massima autorità sanitaria, per agire. I finanziamenti del Ministero sono stati assegnati nonostante non ci fosse conformità urbanistica. Il Comune dovrebbe chiedere al Ministero di revocare il finanziamento”. Maurizio Villaggio, Forza Italia, ha ricordato il problema del transito dei mezzi che trasportano i rifiuti speciali nei territori di Modica e Scicli, mentre Concetta Morana, consigliere Cinquestelle, ha sostenuto come alla negligenza della Regione si sia aggiunta quella del Comune, della giunta in carica nel 2014, dei funzionari del tempo, e dei commissari straordinari dopo. E” intervenuto l’assessore del tempo, ing. Pino Savarino: “Con la nomina della commissione di accesso agli atti nel luglio 2014 ci trovammo di fronte alla paralisi amministrativa. Nel maggio 2014, tuttavia, la giunta Susino aveva dato direttiva all’ufficio tecnico di predisporre una variante urbanistica per tutelare da possibili aggressioni le contrade Truncafila e Cuturi. Subito dopo arrivò il progetto dell’Acif. L’ufficio tecnico accolse con una osservazione negativa quel progetto, nel luglio 2014, ma le controdeduzioni della ditta, protocollate nel settembre di quell’anno, non sono mai state assegnate ai funzionari e agli amministratori, e di questo si assume la responsabilità la funzione apicale dell’ente. Ad oggi manca il parere dell’Arpa”.

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