Grazie alla lodevole buona volontà di alcuni genitori la linea Arancione del Pedibus presso la scuola Cesare Battisti ha iniziato oggi il proprio’anno Pedibus. Si tratta della linea più centrale del capoluogo ibleo che, partendo dall’incrocio tra corso Italia e via Roma, percorre per intero l’arteria pedonale cittadina dirigendosi verso piazza Libertà ed arrivando a scuola in tempo per il suono della prima campanella. Si legge in comunicato dei promotori: “La linea arancione per adesso è stata attivata per soli tre giorni a settimana (lunedì, mercoledì e sabato) ma si spera che altri genitori si aggiungano all’elenco dei tutor per passare alla frequenza delle corse quotidiana e già la segreteria ha comunicato al Comitato altre iscrizioni per la stessa linea. Bene dunque? Sicuramente sì: tutti contenti per l’attivazione della linea Arancione, in attesa delle altre linee che ancora si trovano in fase di progettazione. Saranno organizzati allo scopo altri incontri presso le scuole Mariele Ventre e Paolo Vetri nelle prossime settimane, in modo da poter ulteriormente implementare il numero di linee attive Ma stamani una piccola nota stonata ha risuonato nei pressi della scuola Cesare Battisti: i tecnici del Pedibus, presenti all’arrivo di bambini, e tutor, hanno purtroppo notato una disarmante confusione veicolare. Le automobili, infatti, sostavano dovunque: doppia fila, strisce pedonali, marciapiedi e … chi più ne ha più ne metta! Speriamo che la presenza dei piccoli camminatori ordinati del Pedibus (…e magari l’aiuto della Polizia Municipale) possa contribuire a riportare sulla retta e civile via i numerosi automobilisti poco osservanti della regole”.
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ACQUA: IL DIRITTO DEI RAGUSANI AD UN BUON SERVIZIO
Da anni a Ragusa qualcosa non va nel servizio idrico e non è solo colpa della rete vecchia e della dispersione, le falle sono interne alla gestione, nonostante l’acqua ci sia in abbondanza. Abbiamo sperimentato nella nostra città che l’appalto in mano alle cooperative sociali non riesce a rispondere alla richiesta di efficienza che il cittadino contribuente a ragione pretende. Il sistema si è ammalato per le relazioni – come dimostra la cronaca ragusana di questi giorni – che hanno fatto delle cooperative un contenitore sfogo delle clientele di palazzo, trasformando la natura di questi cooperatori- appaltatori. Si è creato un piccolo mondo imprenditoriale di bassissimo livello dove gli equilibri equivoci e lo scambio di favori sono prevalsi stringendo la pubblica amministrazione in una condizione di impotenza o indifferenza rispetto ai disservizi. Le cooperative hanno avuto un potere assoluto nella gestione riuscendo ad evitare sanzioni e controlli mantenendo i lavoratori in uno stato di obbligatorio ossequio e di paura, marginalizzando di contro i pochissimi che facevano notare gli sbagli, le incapacità tecniche, l’incompetenza. Questa condizione non è da catalogare come una normale dinamica interna nel rapporto “padrone- dipendenti” ma è la causa principale dei guai subiti dai ragusani che lamentano la mancanza di acqua. L’acqua che non arriva d’estate o puntualmente nei fine settimana è un problema legato alla cattiva organizzazione anche per il tasso di assenteismo altissimo e la poca attenzione al funzionamento base – classico esempio lo sbalzo di tensione che blocca le pompe che nessuno poi fa ripartire se non con insopportabile ritardo. Le cooperative sociali in questo servizio fondamentale per la città possono rivelarsi ingovernabili, e persino il buon principio del reinserimento sociale dei soggetti svantaggiati – che è poi la formula magica che è stata trovata nel passato per far lavorare le piccole ditte locali – è stato molte volte mortificato da mille episodi di misero sfruttamento ( si parla in queste settimane di 2 poveri lavoratori a cui arbitrariamente è stato abbassato il livello e quindi anche la paga). Oggi il governo cinquestelle mette mano all’appalto. Ricordiamo che acqua e rifiuti sono i nodi centrali che l’amministrazione Piccitto deve affrontare per ridare normalità alla città ed immetterla in un sentiero di efficienza e modernità. Ebbene, l’appalto studiato dall’assessore Corallo e dai suoi dirigenti, volta pagina alzando l’asticella della qualità, cambiando i riferimenti del contratto nazionale che migliorano il trattamento economico, ma soprattutto non limitando l’accesso alle sole cooperative sociali poiché i requisiti di partecipazione all’asta pubblica sono più esigenti e costringono le cooperative sociali ad unirsi con ditte, in possesso degli specifici parametri richiesti, in associazioni temporanee di impresa. Si tratta di un passaggio fondamentale per emanciparsi dall’esclusività delle cooperative sociali. Un’altra novità importantissima che metterebbe fine al dominio assoluto e incontrollabile delle cooperative è l’introduzione della figura di un dirigente tecnico esterno, il Dec, – direttore esecutore contratto – un professionista libero da condizionamenti con il compito di vigilare sul lavoro della ditta e verificare i conti. L’appalto dal punto di vista tecnico è ineccepibile, lo ammettono anche i sindacati che però fanno il loro mestiere e difendono i lavoratori. Ed infatti durante l’incontro di qualche giorno addietro con l’amministrazione la drammatica realtà è venuta alla luce. I sindacati dichiarano che questo appalto è redatto con tutti i crismi e andrebbe benissimo; ma puntando solo sull’efficienza e sulla leale concorrenza di mercato, i 39 lavoratori rischiano qualcosa in quanto il bando parla di 33 lavoratori più due squadre aggiuntive, cambiando potenzialmente i consolidati assetti. Cosa vuole il sindacato? Lo ha detto chiaramente in un intervento straordinario per densità politica, saggezza, garbo, umanità, il segretario della Cgil Salvatore Tavolino. Ecco la sua richiesta finale, testuale: “Il bando è perfetto, ma noi vi chiediamo uno sforzo politico, pur consapevoli che si tratta di una forzatura, vi chiediamo di continuare per un altro anno così come è stato fatto sino ad oggi, modificando il bando o prorogando l’attuale. Per favore, non cambiamo ora”. Questa richiesta ci racconta del dramma in atto: la crisi ha fatto saltare tutto. Il servizio potrebbe essere gestito in verità anche con 25 unità se tutte lavorassero bene e fossero presenti, ma il sindacato deve anteporre all’efficienza la tutela dei lavoratori. Da una parte il rischio di tagli al personale addetto ( che al momento sembra teorico dato che con i servizi aggiuntivi il Comune assicura che si arriverebbe a 39) e lo spettro della “macelleria sociale”, dall’altro versante i cittadini ragusani che pagando, e bene, il consumo di acqua, non possono caricarsi il welfare pasticciato escogitato nel passato. Nel mezzo l’amministrazione che deve mettere insieme e risolvere esigenze non conciliabili. Che fare? Non si può continuare “forzando”, anche se giusto moralmente e in parte politicamente; l’efficienza del servizio offerto alla cittadinanza è comunque prioritaria. Il comune di Ragusa non può più attendere e far slittare il cambiamento. La forzatura provocherebbe la continuazione di un danno alla maggioranza dei cittadini. Il sindacato insieme all’amministrazione deve trovare un’altra soluzione – ad esempio cicli formativi nei vari servizi in appalto – qualora ci fossero lavoratori che rimanessero fuori, ma la strada intrapresa dalla giunta Piccitto non è procrastinabile.
Anniversario della Convenzione sui diritti del fanciullo
Amnesty International e la direzione didattica della scuola ‘Mariele Ventre’ di Ragusa hanno organizzato per venerdi 20 novembre alle ore 10 dinnanzi il cortile dell’istituto scolastico un momento commemorativo dell’anniversario della “Convenzione sui diritti del fanciullo”. La manifestazione denominata ‘La Mongolfiera dei diritti’ serve a ripercorrere i 26 anni trascorsi dalla firma della ‘Convenzione sui diritti del fanciullo’. Protagonisti saranno proprio i bambini della scuola dell’infanzia che metteranno all’interno della mongolfiera disegni nati da riflessioni fatte con le maestre, prodotti proprio per ricordare agli adulti l’importanza di questa giornata e di tutto il lavoro che è stato compiuto in oltre un ventennio nel rispetto del diritto dei bambini. Il lancio della mongolfiera avrà il compito ideale di ricordare il principio della libertà e della tutela dei minori.
Riscossione Sicilia ha deciso di andare via dall’area iblea
L’allarme della Cna lanciato dal presidente provinciale Santocono: “Un’ulteriore tegola sul capo di imprese, famiglie e pensionati”. Nelle scorse settimane il Consiglio di Amministrazione di Riscossione Sicilia, la società di proprietà della Regione che gestisce la riscossione dei tributi, ha deciso la risoluzione del contratto di affitto anche della sede di Ragusa, l’unica rimasta nel territorio ibleo. Il presidente provinciale Cna Ragusa, Giuseppe Santocono, sottolinea che tutto questo può avere un solo significato e cioè che a breve l’ex provincia di Ragusa, probabilmente, non avrà più nemmeno una sede dell’ente di riscossione. “La cosa – sottolinea Santocono – potrà anche far piacere ai contribuenti che purtroppo sono morosi, ma l’eventuale chiusura della sede non cancellerà i debiti, anzi complicherà la vita a chi ha già a che fare con l’ente di riscossione. Sembra, infatti, che sia già stato previsto l’accorpamento su base interprovinciale, per cui a Catania dovrebbero essere inglobate le agenzie di Siracusa, Ragusa e Messina. La motivazione della chiusura delle sede ragusana è dettata dal fatto che l’affitto è troppo alto. Riscossione Sicilia, a quanto sappiamo, paga qualcosa come 30mila euro mensili per la locazione dell’agenzia di via Archimede (42mila al mese per Catania e 27mila per la sede di Siracusa). Ma quando si stipulò il contratto d’affitto nessuno si accorse che forse era troppo elevato?”. E il presidente Santocono prosegue: “Alla luce di ciò si può tranquillamente affermare che la finta quanto falsa riduzione della spesa, la cosiddetta spending review, non ha intaccato minimamente, almeno se facciamo riferimento a quanto è stato fatto fino ad oggi, i privilegi e gli sprechi di Riscossione ma ha solo creato ulteriori disservizi agli utenti. Prima le chiusure delle sedi zonali di Modica e Vittoria, ora l’accorpamento con Catania dell’unica sede provinciale. Si tratta di provvedimenti che hanno pesato e peseranno esclusivamente sulle spalle delle imprese, dei pensionati e dei cittadini di un’intera provincia. Sembra, infatti, che l’unico scopo di Riscossione sia quello di vessare i contribuenti creando problemi e disservizi. Probabilmente è tempo perso ma noi lo diciamo comunque: sarebbe opportuno che chi dovere, a cominciare dai nostri cinque deputati regionali, si attivasse affinché questo nuovo scippo non sia perpetrato. Da parte nostra avanziamo una proposta: l’immobile dell’ex Provincia, in viale del Fante, potrebbe sicuramente ospitare senza costi l’agenzia dell’ente di riscossione. Pensiamo che questo sia uno dei modi possibili per garantire la fruibilità del servizio e scongiurare la chiusura”.
ALL’ATTORE RAGUSANO ANGELO RUSSO UNA TARGA DEL COMUNE
Nel corso di una cerimonia svoltasi martedì presso la Sala Giunta, il Sindaco Federico Piccitto, presente l’Assessore al turismo Stefano Martorana, ha consegnato all’attore ragusano Angelo Russo, brillante interprete del poliziotto Catarella nella fortunata serie televisiva di Rai Uno de “Il Commissario Montalbano”, una targa ricordo. Il primo cittadino si è complimentato con Russo per la grande simpatia e semplicità con cui svolge il lavoro di attore e per il ruolo dell’ormai famoso ed inimitabile poliziotto “Catarella” che ha ricoperto recitando a fianco di Luca Zingaretti – il commissario Montalbano – nella fiction che ha contribuito promuovere dal punto di vista turistico e culturale il nostro territorio che è stato scelto come location per le riprese televisive.
I giovani per la valorizzazione dei beni pubblici
L’ex Masseria Tumino di Ragusa, ha ospitato il seminario “I giovani per la valorizzazione dei beni pubblici”, primo momento di compendio al ‘Progetto Trazzere’ che promuove l’occupazione e l’imprenditorialità giovanile in un’ottica di sviluppo sostenibile del territorio e di inclusione sociale, tra la valorizzazione, in chiave eco-turistica, dei luoghi, dei saperi tradizionali e delle risorse culturali e rurali. Il progetto ha già permesso di recuperare una struttura -l’ex Masseria Tumino- acquisita anni fa dall’ex Provincia Regionale di Ragusa e però rimasta poi in disuso e solo adesso riadattata e pienamente funzionale, in modo da poterne pensare un utilizzo come ‘multiscopo’. Il ‘Progetto Trazzere’, è stato ‘raccontato’ nel dettaglio da Davide Tumino che ha illustrato il luogo che lo ospita come un ‘eco-ostello’ che sviluppa economia agricola dalle mani dei ragazzi che sono lì impegnati, connessa alla cucina e votata ad un eco-turismo compatibile e sostenibile, sottolineando poi che saranno i giovani l’obiettivo finale e l’agricoltura biologica una delle assi principali attorno a cui ruoterà sino alla fine il progetto. Il dottor Alessandro D’Amato, antropologo, ha puntato sugli elementi storici e culturali della ‘masseria’ prima che l’archeologo, Giovanni Distefano, direttore del Museo di Kamarina, ne approfondisse gli aspetti legati a storia antica ed agli insediamenti. Particolarmente apprezzate, nel programma della giornata, sono state la proiezione di un video realizzato da Video Regione sui campi di volontariato.
IL MARITO DELL’ASSESSORA, I DUE LETTURISTI NON ASSUNTI SMENTISCONO LA CAMPO E LA PEGASO
“In merito alla nota diffusa alla stampa da parte del legale rappresentante della coop. Pegaso, Antonio La Ferla, nella quale si sostiene che i sottoscritti Salvo Miciluzzo e Gaetano Iacono hanno rifiutato l’invito a sottoscrivere un contratto di lavoro con condizioni economiche diverse dalla ditta che precedentemente si occupava del servizio di lettura dei contatori idrici, dobbiamo puntualizzare che: per tre volte abbiamo incontrato il referente della cooperativa Pegaso e in nessuna di queste è stata avviata una contrattazione sul lavoro da svolgere e sul trattamento economico relativo, ma ci è stato detto e ripetuto che la ditta non aveva intenzione di assumere altre persone poiché intendeva rimodulare l’utilizzo dei dipendenti già in forze alla ditta stessa. In nessun altro momento abbiamo avuto l’opportunità di confrontarci con responsabili della cooperativa e non è mai esistita una offerta nei nostri confronti né in via informale né ufficiale. E’ del tutto falso, dunque, che siamo stati contattati per sottoscrivere un qualsiasi contratto di lavoro e ricorreremo alle vie legali per tutelare i nostri interessi, la nostra rispettabilità poiché riteniamo che la falsità dei fatti così come esposti da La Ferla sia offensiva nei nostri confronti e per ristabilire la verità”. L’ex assessora Stefania Campo, dal canto, per spiegare la vicenda aveva scritto nella sua lettera ai cittadini: “Gli altri due colleghi di mio marito, secondo quanto riferitomi, sono stati convocati dal Signor La Ferla e poichè il nuovo incarico prevedeva una retribuzione inferiore non hanno accettato l’impiego”.
DIMESSA E AGGUERRITA, STORIE DI CAMPO E DI GIOVENTU’
Ha perso la testa l’ex assessora Stefania Campo. Gruppi di sostegno su facebook, petizioni on line, telefonate, incontri, suppliche, tutto un subbuglio per mostrare al sindaco Piccitto quanto il popolo la apprezzi e la voglia di nuovo in sella. Queste scene melodrammatiche al limite dell’isteria fanno emergere una pochezza politica delle persone coinvolte in questa missione umanitaria “salviamo Stefania”. Stiamo assistendo a qualcosa di veramente divertente e altamente preoccupante; una vicenda politico amministrativa torva per le relazioni tra amministratori, controllori, parenti, viene rigettata e respinta con un no ostinato e puerile, e al posto dei fatti semplici e lineari nella loro bruttezza, si eleva come un contrappeso alle nefandezze di sistema la verginità di questa giovane vittima di macchinazioni misteriose. Non si vuole credere che una ragazza appartenente ad un giro di giovani impegnati nella cultura, nell’arte, possa essere coinvolta anche indirettamente in una roba lontana da quel mondo leggero, grazioso, proiettato ad una purezza ideale. E’ una mini rivolta di casta – loro certe cose non le fanno – che sta eccitando gli animi impedendo una lettura razionale della vicenda. E’ molto simpatico che mentre ci si danna per la scomparsa dei partiti e delle organizzazioni territoriali di massa, la Campo sia riuscita a mettere su un suo movimento con tanto di sezione al bar Prima classe, luogo simbolo del riscatto politico femminile – anche la Sonia Migliore in quel bar riceve simpatizzanti e tesse attacchi- ma non vorremmo che gli stuzzichini degli “apericena” facciano da barriera alle facoltà intellettive, ed allora ve la somministriamo, la logicità politica, col cucchiaino – accompagnabile con gelato, se preferite. Simpatia, carineria, buona favella, bontà, allegria, intelligenza, cultura, indubbie qualità umane sono doni e valori importanti e sicuramente la Campo è portatrice di tutte queste preziosità. Ci siamo? Ok, andiamo avanti, piano, piano, un cucchiaino alla volta. Quando la Campo è diventata assessora, la sua mamma, signora Tinè, poiché aveva un genero che lavorava nella ditta di lettura dei contatori idrici – ricordiamo che in queste cooperative non si entra per concorso ma per chiamata diretta di amici o segnalazioni che possono essere e quasi sempre sono di Palazzo – piano, piano inghiottire lentamente- non doveva occuparsi di quell’appalto e invece lo redige. E questa presa di distanza la dovevano capire e attuare mamma e figlia. Quando l’Agos vince l’appalto e la Stefania Campo va al bar – lo scivolone – qual è il tema dell’incontro? Giù un altro po’ col cucchiaino, forza che ci siamo! Qual è la difficoltà, l’ostacolo, l’impedimento dell’Agos che ritarda l’avvio del servizio? Può essere – giù un’altro po’ di logica che fa diventare grandi!- che l’Agos non volesse accettare le condizioni di pagamento dei letturisti perchè l’appalto era a perdere con quelle retribuzioni? E queste condizioni erano quelle contemplate nel capitolato o qualcosa in più? Ultima cucchiaiata e abbiamo finito. E chi propone, e dove, queste condizioni all’Agos? Che fatica! Il fatto che la Pegaso dica che tutto va a meraviglia, non c’entra nulla, è un’altra partita fra la ditta e l’amministrazione. La Ferla si sta solo posizionando, in questa fase di indizione di grossi appalti- come ditta affidabile. Il fatto poi che la Pegaso abbia ripreso senza essere obbligata il marito della Campo rientra, per non farla complicata, non tanto alla voce caso, ma alla voce “spirtizza”, di La Ferla, si intende. E’ bella la gioventù, ed è bella perchè la passione acceca, perchè ci si innamora dei propri convincimenti, e gli imbrogli, i sotterfugi, le meschinità, non si vedono, non si conoscono, non si ammettono. La Campo si è trovata nel mezzo a grandi cose: un ruolo amministrativo, una mamma molto amorevole, le esigenze familiari, e si è mossa male. Tutta la vicenda è chiara, sta nell’appalto e nelle buste paga. Non ci sono interpretazioni altre. Non è stata colpita la meglio gioventù, è stata lei che è “scivolata”, poi è stata messa alle strette, poi si è dimessa, dopo qualche ora ha promosso, sembra tramite il consorte – la raccolta firme per ottenere chissà cosa. Scusate il tono delle cucchiaiate imboccate a forza, ma fa specie che ragazzi così svegli e attivi si chiudano in una bolla di presunzione e di intoccabilità e non comprendano i meccanismi malati che infettano la società e che fanno male, è vero. Ma come lo dovete cambiare il mondo se non lo guardate in faccia?
Voli aeroporto Catania, M5S chiede chiarezza sulle tariffe e sui finanziamenti per i voli da/per Catania
“Abbiamo chiesto al Governo, al Ministro del Rio e alla Ministra Guidi chiarimenti in merito ai contribuiti erogati dalla SAC, la società che gestisce l’aeroporto di Catania, alle compagnie aeree per lo sviluppo delle rotte da/per Catania”, ha dichiarato, la deputata Giulia Grillo, Capogruppo 5 Stelle in Commissione Affari Sociali- Sanità e prima firmataria dell’interrogazione parlamentare.” L’atto parlamentare dei pentastellati punta i riflettori sulla necessità che venga assicurata la piena competitività e la trasparenza per tutte le compagnie aeree operanti in loco; allo stesso tempo chiede al Governo se ritenga che i costi dei biglietti aerei dei voli per/da Catania, compresi quelli praticati dalle compagnie low cost, siano in media con i prezzi di mercato. A Catania si è riscontrato negli ultimi tempi un rincaro delle tariffe per i voli, insieme ad un’accentuata penuria di collegamenti da/per le principali città italiane, penalizzando la mobilità e i cittadini.
I CIRCOLI DEL PD DI RAGUSA ESPRIMONO LA PROPRIA VICINANZA AL POPOLO PARIGINO
I circoli del Pd di Ragusa “Pippo Tumino” e “Rinascita Democratica” esprimono la propria vicinanza al popolo parigino e si uniscono al dolore delle famiglie delle vittime. “Un gesto così ignobile e violento non può essere taciuto e noi, a bassa voce, gridiamo il dolore che abbiamo dentro. Accogliamo l’invito che il Partito Democratico nazionale rivolge ai propri dirigenti e militanti nei diversi territori e in ogni città ad organizzare iniziative di solidarietà e di mobilitazione a sostegno della Francia per i fatti gravi accaduti venerdì sera. A nome del partito di Ragusa lanciamo un appello verso tutti coloro che vogliono difendere la libertà. Occorre immediatamente mettere in campo a livello mondiale la necessaria intelligence per arginare il terrorismo, senza perdere la testa e avendo come obiettivo la pace. Le provocazioni del 13 novembre spingono il mondo intero alla risposta violenta contro questi fondamentalisti, ma è pur vero che occorre agire con grande senso di responsabilità e bene ha fatto il nostro primo ministro Matteo Renzi ad annunciare che l’Italia c’è nella lotta al terrorismo. Diciamo quindi no al terrorismo che ferisce le nostre democrazie con la violenza e la paura. Non può esistere un dio che ordini ad un uomo di uccidere altri uomini per cui il fanatismo islamico va condannato senza se e senza ma. La provincia iblea è tra quelle più ospitali nei confronti di questa gente ed è per questo che occorre alzare l’asticella del controllo verso eventuali rischi che potrebbero vederci coinvolti direttamente. Riflettiamo e apriamo gli occhi”.
Sel Ragusa denuncia sversamenti al porto turistico di Marina

Bandiere a mezz’asta al Comune di Ragusa per i gravi fatti di Parigi
Bandiere a mezz’asta a Palazzo di Città quale senso di cordoglio dell’intera città per il grave attentato verificatosi a Parigi. A disporlo è stato il Sindaco Federico Piccitto in seguito all’attentato terroristico verificatosi nella capitale francese che ha causato l’uccisione di centinaia di persone. “Un atto di estrema gravità – dichiara il Sindaco Piccitto – che la comunità ragusana condanna fermamente”.
RAGUSA, L’ASSESSORE STEFANIA CAMPO RASSEGNA LE PROPRIE DIMISSIONI
L’Assessore comunale Stefania Campo ha rassegnato questa mattina al Sindaco, Federico Piccitto, le proprie irrevocabili dimissioni. “Prendo atto di una decisione sicuramente da apprezzare e rispettare – dichiara il primo cittadino – e che per l’ennesima volta dimostra la diversità del nostro modo di intendere il servizio alla città. Una scelta quindi, che fa onore a Stefania, con la quale sono fiero di aver lavorato finora non solo per le grandi capacità dimostrate nel proprio impegno quotidiano ma anche per il preziosissimo contributo umano che ha saputo dare fin dall’inizio del mandato. Sono certo che Stefania saprà chiarire la propria posizione nei tempi e nei modi più opportuni”. Il sindaco, per il momento, terrà le deleghe che erano state attribuite all’Assessore Stefania Campo.
IL SINDACO PICCITTO CONFERISCE LA CITTADINANZA ONORARIA A MONS. PAOLO URSO VESCOVO USCENTE DELLA DIOCESI
Il Sindaco Federico Piccitto ha deciso di conferire la cittadinanza onoraria al Vescovo Mons. Paolo Urso. “Il Vescovo Urso i a cui noi tutti riconosciamo le non comuni doti personali, culturali ed umane – dichiara il Sindaco Piccitto – nel corso del suo episcopato è stato il fautore e si è prodigato affinché si concretizzassero una serie di importanti iniziative. Tra le tante voglio ricordare la realizzazione della mensa per i poveri “Ristoro di San Francesco”, la nuova “Casa per il Clero”, la costruzione dei complessi parrocchiali “Pio X” e “Maria Regina”, l’accoglienza dei migranti tramite la Fondazione San Giovanni Battista. Determinante inoltre è stato l’impulso che Mons. Urso ha dato per la realizzazione del progetto “Costruiamo saperi” per il recupero e la valorizzazione di Villa Magni e l’attivazione di tirocini formativi con il progetto “Policoro”, per orientare i giovani al lavoro e supportarli nell’avvio di iniziative economiche”. Nei prossimi giorni verrà promossa al Comune una cerimonia nel corso della quale verrà formalmente ufficializzata la cittadinanza onoraria a Mons. Paolo Urso.
AUTOSTRADA ROSOLINI, MODICA: 500 OPERAI ASPETTANO LO STIPENDIO
Riunione palermitana, davanti alla Commissione Bilancio e Programmazione dell’Ars, con le delegazioni di Cgil, Cisl e Uil di Ragusa e Siracusa per discutere dei mancati pagamenti alle ditte impegnate nei lavori dell’autostrada Catania- Gela per il lotto Rosolini Modica. Nel corso dell’incontro sono stati confermati i problemi causati dallo stallo nei pagamenti da parte del Ministero, della stessa Regione e del Consorzio Autostrade Siciliane nei confronti dell’azienda impegnata. «Una vicenda paradossale – hanno commentato Nicola Colombo per la Cgil di Ragusa, Paolo Sanzaro, segretario generale della Cisl Ragusa Siracusa, e Stefano Munafò, segretario generale della Uil di Ragusa Siracusa Gela – Un cane che si morde la coda e che non riesce a venire a capo di una situazione che rischia di mettere sul lastrico centinaia di lavoratori. Il Cas, con il proprio presidente, ha dichiarato di non poter ricevere il finanziamento regionale perché non può rendicontare a Palermo le opere fatte per via del mancato accredito delle somme ministeriali. Il Ministero non eroga i 34 milioni previsti, quale quota parte per il 20 per cento totale dell’opera, lamentando al Cas il mancato invio di una parte della documentazione. In tutto questo, almeno cinquecento lavoratori che rischiano di perdere il proprio posto e di non percepire lo stipendio maturato.» Giovedì prossimo il presidente del Consorzio Autostrade Siciliane sarà a Roma. Un incontro che dovrebbe servire, negli auspici di tutti, a dirimere gli equivoci esistenti e rimuovere gli eventuali ostacoli burocratici ancora presenti.
IL MARITO DELL’ASSESSORA, IL SINDACO SPIEGHI COSA E’ ACCADUTO
L’associazione “Ragusa in Movimento”, dopo avere riunito il proprio direttivo, in seguito alle vicende dell’ultimora che stanno interessando da vicino la Giunta Piccitto e, in particolare, l’assessore Stefania Campo, ritenuta responsabile di avere esercitato delle pressioni per favorire il marito nell’individuazione dell’attuale posto di lavoro, chiede in via ufficiale al sindaco di fornire spiegazioni alla città attraverso un momento pubblico. “L’episodio, così come lo abbiamo appreso – dice il presidente di Ragusa in Movimento, Mario Chiavola – è senz’altro da stigmatizzare. Ma non è nostra intenzione condannare nessuno se prima non c’è stata la possibilità di spiegare che cosa è accaduto. Certo, se le notizie di cui abbiamo preso contezza venissero confermate così come sono, la gravità dell’episodio imporrebbe all’assessore Stefania Campo di trarne le dovute conseguenze e di rassegnare le dimissioni, non potendo neppure dare adito al sospetto di avere approfittato della propria carica pubblica per favorire un congiunto, in questo caso il coniuge. Auspichiamo che il sindaco non faccia passare altro tempo prima di comunicare le proprie decisioni, o comunque, prima di fare sentire la propria voce alla città, proprio per non lasciare quest’ultima in un limbo di incertezze, con tutti che continuano a interrogarsi su che cosa sia effettivamente accaduto. I ragusani attendono delle risposte”.
RAGUSA, ESENZIONE TARI PER GLI INDIGENTI: SI POSSONO ANCORA PRESENTARE LE DOMANDE
“Alla fine avevamo ragione. E meno male che abbiamo posto la questione in aula”. Lo dice il consigliere comunale Angelo Laporta a proposito della totale o parziale esenzione Tari per gli indigenti, problematica che, appena qualche giorno fa, era stata sollevata dallo stesso Laporta in seguito alle segnalazioni ricevute da numerosi nuclei familiari in gravi difficoltà economiche. “Dopo avere fatto presente quello che stava accadendo all’assessore ai Servizi sociali, Salvatore Martorana – spiega Laporta – sono stato rassicurato sul fatto che chi ha i requisiti, nonostante il termine della scadenza sia stato superato da un pezzo, potrà presentare il modulo, anche ora, per l’esenzione Tari. Il modulo è recuperabile sul sito internet del Comune oppure recandosi direttamente negli uffici dei Servizi sociali. E’ opportuno che, quindi, chi possiede i requisiti non paghi, al momento, la Tari ma si faccia fare il conteggio dagli uffici dopo avere presentato l’apposita istanza di esenzione.Prendo atto del fatto che l’assessore Martorana ha convenuto circa la bontà della richiesta”.
Servizio idrico a Ragusa, l’amministrazione cambia corso
Secondo il Pd l’amministrazione Piccitto sta sbagliando nel riformare l’appalto per la gestione dell’acqua a Ragusa. Ma in verità il lavoro fatto, i finanziamenti ottenuti, i progetti innovativi, le novità positive sono moltissime. L’assessore Corallo spiega: “Partiamo intanto dalla questione delle perdite idriche nella rete cittadina; dopo anni di totale disinteresse ed inefficienza, che hanno perfino portato, appena due anni, fa, una città come Ragusa, ricca di risorse idriche, ad una gravissima emergenza durata oltre 4 mesi, questa Amministrazione ha attuato interventi decisi che hanno consentito una netta riduzione delle dispersioni idriche nella rete cittadina. In più il Comune ha in cantiere ben 5 progetti da 6,3 milioni di euro per il rifacimento di ampi tratti della rete cittadina. Interventi importantissimi che sono rimasti però bloccati per oltre un anno, solo perchè la Regione Siciliana ha deciso così. Ed indovinate da chi è governata? Poi, grazie all’appello che, insieme con il Sindaco, ho lanciato nelle scorse settimane e dopo una lunga serie di viaggi a Palermo, la situazione è stata finalmente sbloccata. Le lezioncine, quindi, andrebbero fatte a chi di dovere. Sui 39 lavoratori del servizio da difendere, non mi esprimo, ricordo – dice Corallo- che esistono delle norme ben precise e molto rigide in merito alle questioni legate al personale ed alle cosiddette clausole di salvaguardia, regolamentate dal codice dei contratti. La gara su base triennale è stata stoppata dalla riforma regionale degli Ato Idrici che rivoluzionava, secondo le previsioni, il servizio. In realtà, come in altri casi, la Regione a marca Pd più che una rivoluzione ha realizzato l’ennesima inutile “gazzarra normativa”, come conferma il fatto che la riforma stessa, come in altri casi, è stata già impugnata dal governo nazionale e giace bloccata, in linea con il totale immobilismo che caratterizza tutti i settori dalle parti di Palermo”.