19-04-2024
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Archivio della categoria: Politica

RAGUSA,Il PD denuncia: ” Casse comunali vuote ”

“Un importante lavoro del Pd ragusano unito e impegnato a proporre modifiche su un atto privo di contenuti che ha messo a nudo un Comune con le casse vuote ed in totale difficoltà economica”. E’ questo quanto afferma il segretario cittadino del Pd di Ragusa, Giuseppe Calabrese, a commento della seduta del consiglio comunale di mercoledì sugli strumenti finanziari. “Mai si era visto al Comune di Ragusa – precisa Calabrese – un assestamento di bilancio così scarso di numeri e di risorse. Le richieste che i dirigenti hanno avanzato al ragioniere capo del Comune per il raggiungimento degli obiettivi previsti nella relazione previsionale e programmatica sono rimasti pressoché lettera morta, tranne qualche piccolo aggiustamento”. Calabrese, inoltre, precisa che la “maggioranza, facendo valere il peso dei numeri, ha bocciato, per partito preso, tutto quello che veniva proposto dal Pd: somme per la messa in sicurezza degli impianti elettrici dei cimiteri come richiesto dal dirigente – dice ancora Calabrese -; somme per smaltire l’amianto; somme per la pubblica illuminazione; somme a sostegno dell’agricoltura. Tutto bocciato. Ragusa era sempre stata una città virtuosa. Ebbene, oggi Dipasquale ed il suo centrodestra sono riusciti ad allineare la città capoluogo agli altri enti locali territoriali. Basti pensare che abbiamo un deficit di cassa (mancanza di liquidità) confermato dall’assessore Tumino in commissione. Basta recarsi all’ufficio ragioneria del Comune – dice Calabrese – per prendere atto delle file dei fornitori che invano tentano di farsi pagare i loro mandati”. Calabrese sottolinea, poi, che la minoranza è risultata compatta. “Da Idv a Mpa – prosegue il segretario del Pd – la minoranza è stata pronta a denunciare la scellerata amministrazione fatta da questo sindaco. Solo l’Udc si è distinto dalla implotonata maggioranza. Nei fatti i consiglieri dell’Udc hanno votato favorevolmente un emendamento sullo smaltimento dell’amianto presentato dal Pd. Inoltre, hanno presentato un atto di indirizzo per impegnare l’amministrazione a contribuire a favore di un’iniziativa promossa a sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi dell’amianto, portata avanti dal relativo osservatorio. Su questo atto, prima i consiglieri di centrodestra avevano apposto la propria firma. Dopo l’hanno ritirata in massa solo perché l’Udc aveva votato sì ad un emendamento del Pd. Questo spiega le differenze tra Udc e il resto del centrodestra – dice ancora Calabrese – la cui alleanza da cartello elettorale ha permesso a Dipasquale di vincere le elezioni. Ad ogni modo, ancora una volta il Pd ha dimostrato capacità propositiva, ma ancora una volta siamo stati mortificati da consiglieri di centrodestra fermi sui banchi e bravi solo ad obbedire”, conclude il segretario cittadino del Pd, Peppe Calabrese.

Digiacomo al sindaco Alfano: “Si dimetta”

Lettera aperta del deputato regionale del partito democratico Pippo Digiacomo sulle ultime vicende amministrative di Comiso. Il rappresentante del Pd scrive: “La situazione politico amministrativa a Comiso ha assunto tinte drammatiche. Il Piano Regolatore Generale bloccato; la spazzatura in mezzo alle strade; i servizi al minimo e le tasse al massimo; la mancata approvazione degli strumenti economico-finanziari e la scia di polemiche che ne è scaturita; le dichiarazioni pubbliche dell’Udc che, in tutta evidenza, prendono le distanze da Alfano. Tutto questo ha letteralmente messo in ginocchio non tanto (o non soltanto) il sindaco, ma la città. E’ per questo, per evitare alla città l’aggravarsi di questo stato di cose che chiedo al sindaco – scrive Pippo Digiacomo – di prendere atto che non ci sono più le condizioni politiche, sociali e amministrative per andare avanti, per proseguire questa esperienza che, purtroppo, si è rivelata disastrosa e per certi versi irrimediabile. E’ per questo che chiedo al sindaco un atto di responsabilità, di serietà nei confronti dei comisani: non perda altro tempo, si dimetta. Ove il sindaco non si dimettesse, invito tutte le forze civiche ed i partiti politici, -conclude Pippo Digiacomoa porre fine a questa amara vicenda con un atto di sfiducia”.

La casta del PD: salviamo Gianni Battaglia

Da anni l’ex senatore della Repubblica Gianni Battaglia siede al consiglio di amministrazione del Consorzio Universitario, l’istituzione il cui fallimento è emblema del puerile sogno del riscatto degli iblei. Si insediò insieme agli altri deputati della provincia eccitando la fandonia che occorresse un’amministrazione controllata da tutti i parlamentari a garanzia dell’interesse collettivo. Il risultato di tale governo trasversale è sotto gli occhi: 3 facoltà chiuse, pigrizia e difficoltà degli enti locali a reperire i fondi necessari a mantenere lingue, e, infine, il fantasma del quarto polo a cui si erano disperatamente e pateticamente attaccati lo stesso Battaglia – per dare un senso alla sua permanenza in consiglio – e l’intera rete di servaggio che ha tenuto in vita il modello Ragusa. Il Partito democratico ha dimostrato in questa vicenda tutti i limiti di un moderatismo il cui unico effetto è stato confondere le intelligenze e le coscienze della terna iscritti, simpatizzanti ed elettori. Il Pd non approvava, non aveva deliberato, non aveva segnalato il nome, – ricordiano che Gianni Battaglia siede in quel consiglio di amministrazione per volontà di Nello Dipasquale – e comunque non interveniva in sciamanica attesa. Le tensioni interne al Pd e soprattutto la rottura tra la maggioranza degli iscritti di Ragusa e Modica con il segretario provinciale Salvo Zago hanno costretto, dopo richieste durate anni e concretizzatesi sette mesi fa, a mettere all’ordine del giorno del direttivo provinciale la questione delle dimissioni di Gianni Battaglia. L’appuntamento era atteso questo lunedì 28. Il momento di chiarezza, discussione e decisione, però, è saltato. In una lettera Salvo Zago ha rinviato l’incontro a data da destinarsi, senza dare spiegazione alcuna. I vertici, quelli che contano – non quelli democraticamente eletti nel partito – insomma deputati in carica ed ex vogliono trovare una intesa. Il Gianni Letta di questa squallida operazione salvataggio è Giorgio Chessari che si è recato a Comiso dal deputato regionale Digiacomo prospettandogli di imbastire una trattativa parallela – naturalmente più discreta di un direttivo provinciale – per trovare un accordo con Battaglia. L’intervento di Giorgio Chessari non può essere considerato prudente, o opportuno, o felice. Il disagio e la rabbia nel popolo di sinistra per la spartizione di poltrone al Consorzio universitario – divenuta poi, nei fatti, l’occasione per concedersi con soldi pubblici un gettone riparatorio – sono stati e sono profondi ed hanno segnato la linea di demarcazione tra il sentimento popolare e la casta del Pd. La partecipazione di Gianni Battaglia alla gestione fallimentare dell’università, per nome e per conto del duo Dipasquale – Antoci, era materia di giudizio politico ed ha trascinato l’elettorato di sinistra nello sconforto e a volte nell’antipolitica. Non siamo maestri e cultori di statistica, ma pensare che il caso Battaglia non abbia inciso anche nel brutto risultato elettorale della sinistra ragusana alle amministrative è senz’altro sbrigativo. Non era l’immagine del più grande partito della sinistra che veniva intaccata, era l’anima della sinistra che era andata perduta e venduta in cambio di nulla. La mobilitazione di Giorgio Chessari che cerca la via del summit segreto certifica la incomprensione del “padre nobile” della sinistra ragusana verso quella molteplicità di passioni che stanno riforgiando la sinistra contemporanea la quale chiede cambiamenti di sostanza. La forma escogitata da Chessari è veramente vecchia e non porta beneficio alcuno se non il misero occultamento di una stagione – che ancora si protrae – di connivenza e di rassegnato abbandono alla cultura declinante di un fenomeno come Nello Dipasquale. La richiesta di dimissioni di Battaglia dal Consorzio universitario non è da vivere come un sussulto giacobino; è solo un atto dovuto poiché il giudizio del Pd sull’operato di Dipasquale ed Antoci è inequivocabile e deve essere, stavolta sì, tranciante come una ghigliottina per ridare la possibilità a noi cittadini di comprendere meglio il futuro che si delinea peggiore.

Comiso si mobilita per salvare l’ospedale

Il sindaco di Comiso Giuseppe Alfano, una delegazione del Comitato Cittadino per la difesa dell’Ospedale Regina Margherita e il deputato regionale Giuseppe Digiacomo hanno incontrato lunedì mattina a Ragusa il direttore generale dell’Asp 7 Ragusa Ettore Gilotta per discutere i tempi di attuazione degli impegni presi a Palermo nel corso dell’audizione presso la sesta Commissione all’Ars. Il direttore generale Gilotta ha garantito che, entro la prossima settimana e con risorse dell’ente di piazza Igea, le ambulanze del 118 saranno dotate di medico a bordo. Nel contempo, entro la fine dell’anno in corso, saranno potenziati i servizi di Radiologia e Laboratorio Analisi dell’ospedale comisano, attivi H12 e con reperibilità notturna. La delegazione comisana ha altresì richiesto l’assegnazione di altri posti letto con specifica di due posti in Urologia e la conferma del reparto di Otorino. Su questi temi, il direttore generale Gilotta ha assunto impegni precisi così come ha garantito che il nosocomio comisano sarà dotato a giorni di appositi strumenti per eseguire la mammografia, un servizio che sarà a disposizione di tutta l’utenza provinciale. Inoltre sarà bandito l’appalto per la riqualificazione del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Guzzardi di Vittoria. “Siamo soddisfatti per il positivo esito dell’incontro odierno nel quale abbiamo constatato un atteggiamento di apertura e disponibilità del dottor Gilotta – ha dichiarato il sindaco Giuseppe Alfano a nome dell’intera delegazione -. Come si può facilmente constatare, le nostre rivendicazioni non mirano soltanto a salvaguardare l’ospedale di Comiso ma a migliorare i servizi sanitari dell’intera area ipparina”.

Scicli, Venticinque si dimette

Si è dimesso il sindaco di Scicli Giovanni Venticinque. Il primo cittadino di Scicli ha rassegnato lunedì alle 15 le dimissioni dalla carica. In precedenza Venticinque aveva revocato il mandato assessoriale del vicesindaco Matteo Gentile, e degli assessori Giorgio Vindigni e Vincenzo Giannone. La Regione dovrà ora inviare in città un commissario che amministrerà il Comune sino a nuove elezioni. Il consiglio comunale resta in carica, secondo norma, fino al voto. “Il sottoscritto Venticinque Giovanni, sindaco pro tempore del Comune di Scicli, venute meno le condizioni politiche per espletare dignitosamente il mandato di governo della città, rassegna le dimissioni dalla carica di sindaco”, si legge nella lettera che Venticinque ha presentato, motivando la propria scelta di lasciare la poltrona.

Gettoni di presenza e volgarità, la riforma che attende Nello Dipasquale

“Il sindaco Dipasquale fa marcia indietro e con una nuova lettera rettifica quanto dichiarato sulle commissioni consiliari”. A dirlo, con riferimento alla vicenda riguardante i costi della politica, è il segretario cittadino del Partito democratico di Ragusa, Giuseppe Calabrese. “Nella prima lettera del 18 ottobre – afferma Calabrese – ci aveva fatto sapere che lui, in quanto capo dell’amministrazione, e per questo motivo automaticamente autorizzato ad essere il capo di tutti, aveva deciso di permettere l’intervento di assessori e dirigenti nelle commissioni solo quando ci sarebbero stati atti prodotti dalla Giunta pronti per il Consiglio. Nella stessa comunicazione – continua Calabrese -, Dipasquale aveva affermato che tutte le altre convocazioni, trattando a suo parere argomenti residuali, non avrebbero avuto il supporto tecnico con il duplice motivo di non distrarre dirigenti e assessori dal proprio lavoro e, nel contempo, per far sì che le commissioni potessero risparmiare. Ora, occorre precisare che il presidente del Consiglio, Giuseppe Di Noia, e i presidenti delle commissioni consiliari – dice ancora il segretario del Pd di Ragusa -, seppure risentiti da questa presa di posizione, non hanno inteso ribellarsi al “capo”. Noi dell’opposizione, invece, abbiamo scritto al Prefetto per farlo intervenire sul rispetto dei ruoli, chiarendo che il Consiglio, al pari del sindaco e dell’amministrazione, è organo di governo e per questo motivo il primo cittadino non può limitare l’attività ispettiva e propositiva delle commissioni. Al momento, il Prefetto non ci ha ancora convocati”, dice il segretario del Pd. Calabrese aggiunge che “però, il sindaco, ha scritto una nuova lettera, lo scorso 23 novembre, affermando che l’attività del Consiglio deve continuare ad essere svolta in piena libertà e serenità, lasciando liberi dirigenti ed assessori di partecipare ai lavori delle commissioni. Una vera e propria marcia indietro afferma Calabrese -. Ad ogni modo, rimanendo sensibili al problema economico e, più in generale, alla delicata questione dei costi della politica, auspichiamo che il sindaco condivida e faccia approvare dalla sua maggioranza l’ordine del giorno presentato dalla minoranza, primo firmatario il sottoscritto, che contempla la riduzione dell’entità dei gettoni per i consiglieri e delle indennità per sindaco ed assessori di almeno il trenta per cento. Se tale ordine del giorno sarà preso in considerazione – dice Calabrese -, si potrà realizzare un risparmio pari ad almeno 200mila euro l’anno per le casse del Comune di Ragusa”. La risposta è rissosa, banale e volgare. La proposta di Calabrese, seria e percorribile, viene rigirata appunto perché confutarla sarebbe difficile, e così Dipasquale la trascina a rissa. Il tono è provocatorio, si cerca la sfida, non si entra nel merito della questione ed anzi Calabrese viene “invitato” a farsi da parte. Avrebbe fatto meglio il sindaco a non rispondere, ad attendere che l’ordine del giorno arrivasse in aula. E’ lì, in quel contesto, che gli ideali politici e compartamentali del primo cittadino verranno a galla. Se tagliare il 30 per cento come vuole Calabrese è giusto e condivisibile, Dipasquale può abbracciare la proposta. Ha una maggioranza e una sfilza di sigle talmente vasta che può immediatamente divenire legge del Comune di Ragusa. Che sia la maggioranza, che tutto può vedi introduzione del fiorino, la tassa di soggiorno -, a sposare la bontà dei tagli e del rigore. Non serve insultare e sprigionare la sequela di volgarità: basta scegliere. Vedremo se il fascino del sindaco verso i suoi consiglieri sarà tale da imporre un piccolo sacrificio. Ne siamo fiduciosi. Potrebbe persino, il nostro sindaco, azzerare per intero la voce della sua indennità: una rinuncia totale, la stessa che pretende dal consigliere di opposizione. Meglio lasciar perdere la spavalderia da bravo: è un’arma a doppio taglio.

Mercato zootecnico senza progetto di rilancio

Un progetto organico per la commercializzazione e la vendita degli animali? Manco a parlarne. Il rilancio del mercato zootecnico di contrada Maltempo a Ragusa deve passare attraverso un lavoro certosino e non frutto dell’improvvisazione così come è stato fatto fino ad ora a Palazzo di città. Si sarebbe dovuto realizzare una struttura al passo con i tempi, attingendo ai fondi ex Insicem, più volte annunciata dal vice sindaco Giovanni Cosentini. La fiera invece, lamentano gli imprenditori agricoli, in quelle condizioni di enorme disagio, con le strutture aperte alle intemperie dell’inverno, non può svolgersi in maniera regolare. Le organizzazioni agricole, Cia e Associazione allevatori, presenti alla sesta commissione consiliare al Comune, lamentano la mancanza di un piano organico per il rilancio del comparto e di un progetto ampio ed articolato per il rifacimento della struttura. “La classe politica ha dimenticato che esiste un’economia che ruota attorno alla agricoltura – dice il direttore della Confederazione Italiana agricoltori, Massimo Salinitro – e nei vari capitoli di bilancio sono state stanziate somme irrisorie. Abbiamo chiesto anche alla Camera di Commercio uno sforzo maggiore per sostenere le imprese che vivono in condizioni di enorme disagio per le varie problematiche legate al prezzo del latte, ai costi di produzione che sono in aumento”. Secondo il consigliere comunale di Idv, Peppe Tumino, nulla si è fatto. “Sugli interventi promessi si attendono ancora notizie – afferma l’esponente di Italia dei valori -. Stiamo parlando della risistemazione della struttura, con il rifacimento delle pensiline e un progetto organico per la copertura con i pannelli fotovoltaici”, conclude Tumino.

Tassa di soggiorno critiche dal Movimento Città’

“L’approvazione del regolamento sulla tassa di soggiorno deliberata nell’ultimo Consiglio Comunale rappresenta l’ennesimo esempio di gestione improvvisata dell’amministrazione Dipasquale e, purtroppo, altro eloquente segno di appiattimento dei consiglieri di maggioranza che, sempre più, tendono a ratificare le scelte del Consiglio non per condivisione del merito, ma per semplice spirito di militanza”. Il Movimento Città esordisce in questo modo in un comunicato stampa che riaccende i riflettori sulla tassa di soggiorno approvata dal centrodestra e dal MpA del consiglio comunale di Ragusa, su proposta dell’amministrazione Dipasquale. “L’improvvisazione con la quale il regolamento è stato approntato – continuano i due consiglieri comunali di Città, Criscione e Platania – ha comportato la necessità di numerosi emendamenti e di rilevanti modifiche che, nell’ottica di una leale collaborazione, tutti i consiglieri avevano suggerito in seno alla Commissione. Nell’ottica dell’applicazione della legge del più forte, tuttavia, l’amministrazione ha ben pensato di fare proprie le modifiche suggerite, sfuggendo dal doveroso obbligo di riconoscere lo spirito collaborativo delle opposizioni. Quel che è peggio, però, è che non sono state tenute in considerazioni nemmeno altre importanti proposte che, ove discusse, avrebbero contribuito a migliorare il regime della tassa”. Movimento Città ritiene che il regolamento per la tassa di soggiorno, così come approvato, si sarebbe rivelato solo frutto dell’affannosa ricerca di ulteriori fonti di finanziamento “che ancor più fa gravare sui cittadini – dicono Platania e Criscione – gli sprechi della gestione della cosa pubblica e che, ancor più gravemente, non inciderà assolutamente sullo sviluppo del turismo nella nostra città”. “Il regolamento è del tutto carente dell’individuazione della finalità dei ricavati – dicono i consiglieri del movimento Città -. Non è affatto specificato, in sintesi, a quali finalità dovranno essere destinati i ricavati dalla tassa che ciascun soggiornante dovrà pagare per venire a Ragusa. E nemmeno le finalità si sarebbero potute prevedere atteso che l’atto deliberativo è stato concepito senza alcuna preventiva analisi dello sviluppo del turismo nella nostra città, senza il consenso delle organizzazioni di settore e, soprattutto, senza alcuna seria programmazione degli interventi da effettuarsi con il ricavato degli introiti. Un’ulteriore tassa ha un senso solo nell’ottica, già programmata, di migliorare musei, monumenti e quant’altro serva – dicono i consiglieri di Città – a rendere più appetibile l’offerta turistica. Con l’agire così improvvisato, viceversa, rischiamo di assistere solamente all’ennesimo aumento del carico fiscale. A dir poco aberrante, poi – continua Platania e Criscione -, è la considerazione espressa dall’amministrazione in Consiglio secondo cui l’imposizione della tassa deve ritenersi a titolo “sperimentale”. Un’oculata e lungimirante politica del turismo implica che le sperimentazioni non siano “tentativi al buio”, ma scelte oculate e ponderate sulla base di studi e di serie previsioni. Il vero è che l’amministrazione Dipasquale – dicono i due esponenti del movimento Città – ha solo l’obiettivo di fare cassa per ripianare le rilevanti perdite, ma così operando nella millantata filosofia “del fare” rischia di ridurre la città di Ragusa ad un paesotto arretrato”.

DISCARICA DI PETRAPALIO IL PD SODDISFATTO

Il gruppo consiliare del Partito Democratico alla Provincia di Ragusa, avendo seguito con costanza il percorso relativo alla discarica di Petrapalio a Scicli, con la predisposizione di atti ispettivi e interventi di vario tipo, esprime soddisfazione per la manifestata disponibilità della somma necessaria per la messa in sicurezza del sito. “Il raggiungimento di questo obiettivo – si legge in una nota del gruppo consiliare del Pd – non ci distrarrà, però, dalla costante azione di vigilanza tesa a seguire con attenzione l’iter procedurale per far sì che tutti gli impegni assunti possano essere rispettati. Non caleremo l’attenzione e continueremo ad essere vigili anche per permettere che si possa andare avanti nel completamento e nell’attuazione di tutte le altre opere che, in campo ambientale, in varie zone della nostra provincia, attendono ancora di essere finanziate o di essere avviate. In seno alla commissione Ambiente – dicono ancora i consiglieri provinciali del Pd -, in più di una occasione, la consigliera provinciale Venera Padua si era fatta carico della questione della discarica di Petrapalio ed era stata supportata in tale azione da tutti i componenti del gruppo che hanno sostenuto il suddetto percorso nelle sedi politiche competenti”.

Rischio idrogeologico La Consigliera Padua chiede la mappatura provinciale

Un monitoraggio attento e complessivo sul rischio idraulico e geomorfologico del territorio ibleo. E’ il senso della richiesta che la consigliera provinciale del Partito democratico, Venera Padua, ha inoltrato all’amministrazione provinciale per avere chiara la mappa delle eventuali zone a rischio esistenti nella nostra area. “E’ indispensabile comprendere che cosa non va per quanto riguarda gli aspetti in questione e come, eventualmente, intervenire. Non possiamo aspettare che succeda prima qualcosa – afferma la Padua – e poi interrogarci sulle responsabilità. A differenza dei terremoti, che non è possibile anticipare, è in questo caso possibile la previsione dei potenziali eventi. Ed ecco perché occorre mettere in atto ogni forma di preavviso”.

SANTA CROCE, IL TAR ANNULLA L’ELEZIONE DEI REVISORI DEI CONTI

Una nomina, quella dei revisori dei conti, che ha calpestato le più elementari regole. Così il Tar di Catania ha annullato la delibera del consiglio comunale, con le modalità adottate per la nomina dei revisori del 29 settembre scorso (allora erano stati nominati Roberto Linguanti, Giuseppa Recca e Rosario Cassarino). La sentenza fa riferimento ad un ricorso proposto da Salvatore Buscema, difeso dall’avvocato Giovanni Mania, contro il Comune di Santa Croce Camerina ed il consiglio comunale. Punto cruciale risulta essere stata la modalità con cui è avvenuta la nomina dei revisori. La legge regionale, nel recepire la legge nazionale, ha apportato delle modifiche riconoscendo la limitazione del voto attribuito ai consiglieri comunali e provinciali, per l’elezione dei revisori dei conti, ad un solo componente e non a due, inoltre definisce che si può esprimere un’unica preferenza in un’unica votazione, anziché tre distinte votazioni, come è avvenuto. “Le ultime sentenze del Tar in materia davano ampiamente ragione alle nostre tesi – spiega il capogruppo del Pd, Giansalvo Allù -. Adesso i giudici della terza sezione del Tribunale hanno confermato quanto noi avevamo sostenuto in consiglio. Quando viene violata la legge in maniera così palese prima o poi giustizia viene fatta”. “E’ una sentenza che rispecchia in pieno quanto avevamo detto e annunciato in consiglio comunale – aggiunge il consigliere dell’Mpa, Rosario Pluchino -. La maggioranza consiliare e la amministrazione hanno voluto adottare un metodo assolutamente errato che non ha tenuto in debita considerazione le istanze dei gruppi di minoranza. Sono state adottate procedure e metodi sbagliati. Adesso si dovrà procedere ad una nuova votazione”.

CONSIGLIO PROVINCIALE

E’ stata aggiornata a martedì 29 novembre, alle ore 17.00, la seduta del consiglio provinciale di Ragusa. All’ordine del giorno la variazione al bilancio di previsione 2011, la relazione semestrale del presidente della Provincia (luglio-dicembre 2010), l’esame del piano territoriale provinciale (ex art. 12 della legge regionale 9 – approvazione quarta relazione sullo stato di attuazione) ed una sentenza della Corte di Cassazione.


RISCHIO IDROGEOLOGICO

I consiglieri Dimartino e Giovanni Iacono, componenti della VI commissione provinciale, hanno chiesto con urgenza che vengano attivati sopralluoghi tecnici nei Comuni della provincia alla luce del lavoro che la commissione sta effettuando in tema di rischio idrogeologico sul territorio. “Sopralluoghi indispensabili in considerazione della grave emergenza maltempo che sta interessando tutto il sud Italia. Si ritiene pertanto prioritario effettuare, entro i primi giorni di dicembre, controlli nel territorio di Modica presso l’alveo dei torrenti Pozzo Dei Pruni e San Liberale, – scrivono i due consiglieri – dove da tempo si denunciano gravi rischi idrogeologici. Preoccupa l’assenza delle istituzioni locali riscontrata attraverso le assenze ingiustificate, dei responsabili delle commissioni ambiente dei Comuni di Ragusa e Modica alla seduta della commissione provinciale di giovedì mattina”.


ASSISTENZA AI POVERI DI RAGUSA Le donne del Pd: “Al Comune si specula sul bisogno”

Il coordinamento delle donne del Partito democratico di Ragusa esprime la propria solidarietà alle famiglie che in questo momento vivono situazioni di estrema difficoltà finanziaria. “Riteniamo che in questi anni la globalizzazione ed il liberismo sfrenato abbiano creato le condizioni perché crescessero le diseguaglianze e le esclusioni, causando un aumento della povertà. Durante l’ultimo anno la povertà si è allargata sempre di più, coinvolgendo famiglie e persone tradizionalmente estranee al fenomeno. Sono stati definiti i “nuovi poveri”: persone che hanno una casa ma con un lavoro precario – spiega la portavoce del coordinamento donne Pd Giancarla La Cognata – che crea instabilità economica e sociale. Dall’XI° rapporto curato dalla Caritas e dalla fondazione Zancan su povertà ed esclusione sociale si registra al Sud un aumento del 74% della povertà. Anche a Ragusa questo fenomeno è in forte crescita. Nei primi dieci mesi dell’anno sono il 7% in più le famiglie ragusane che vivono con un reddito pari zero. Se a queste aggiungiamo i “nuovi poveri”, la situazione diventa drammatica. Non riusciamo a comprendere – dice La Cognata, – come mai i cittadini in difficoltà, come risulta dal protocollo d’intesa tra l’Amministrazione comunale e l’associazione San Vincenzo De Paoli, debbano rivolgersi direttamente al sindaco che dovrà valutare le richieste per dare ciò che chiedono le famiglie bisognose. Come mai non sono i Servizi sociali del Comune ad occuparsene? La gestione di queste problematiche potrebbe essere affidata alle assistenti sociali che possiedono le relative competenze – sostiene l’esponente del Pd – e riescono ad individuare e conoscere le famiglie in difficoltà. La domanda sorge spontanea è un vero aiuto? Oppure si tratta di un’altra umiliazione? Vale a dire un modo clientelare per scambi elettorali? Ci auguriamo che non si tratti di nulla di tutto questo perché non farebbe onore a nessuno, anzi potrebbe far pensare ad un utilizzo del bisogno delle persone, quindi una circostanza deplorevole. Noi pensiamo che occorra andare oltre l’assistenzialismo sterile – conclude La Cognata – ed iniziare a cercare soluzioni a lungo termine che diano risposte concrete”.

Acate, il consiglio comunale approva il bilancio

Si chiude definitivamente la questione del bilancio comunale esitato dal Consiglio di Acate, con 7 voti favorevoli e 6 astenuti. “Un’approvazione tardiva – spiega il consigliere Giuseppe Di Natale – che è dipesa sia dal legislatore che da tutta la questione riguardante l’ineleggibilità di Ciriacono”.

CONSIGLIO PROVINCIALE, TERZA SEDUTA A VUOTO

“Ancora una volta il consiglio provinciale viene rinviato senza alcun motivo e senza che sia stato affrontato uno solo dei punti all’ordine del giorno”. I consiglieri provinciali del Movimento per l’Autonomia sono stufi di assistere a rinvii delle sedute del massimo consesso provinciale e mettono in evidenza i costi delle convocazioni a vuoto. “Questo è il terzo consiglio che viene rinviato o per mancanza del numero legale o, come si è verificato giovedì, per la ferma volontà di non fare nulla – dicono i consiglieri del Mpa -. Questo metodo se da un lato mortifica la democrazia che è confronto e partecipazione, dall’altro mortifica il buon senso che dovrebbe essere prevalente nella gestione economica della cosa pubblica. Infatti, convocare un consiglio provinciale comporta delle spese per tutto il personale che viene comandato con ordine di servizio, oltre ai gettoni di presenza per i consiglieri stessi. Se la maggioranza non poteva o non voleva trattare il punto relativo alle variazioni di Bilancio dicono ancora i consiglieri del Mpa – avrebbe potuto lavorare per discutere gli altri punti che erano all’ordine del giorno. Un atteggiamento incomprensibile. Crediamo che in un momento di profonda crisi sia non solo lecito per i cittadini, ma anche doveroso per la classe politica porsi qualche interrogativo su questo andazzo”, conclude il gruppo provinciale del Mpa.

 

CONSIGLIO PROVINCIALE

E’ stata aggiornata a martedì 29 novembre, alle ore 17.00, la seduta del consiglio provinciale di Ragusa. All’ordine del giorno la variazione al bilancio di previsione 2011, la relazione semestrale del presidente della Provincia (luglio-dicembre 2010), l’esame del piano territoriale provinciale (ex art. 12 della legge regionale 9 – approvazione quarta relazione sullo stato di attuazione) ed una sentenza della Corte di Cassazione.

 

Ragusa, arriva la tassa di soggiorno. Freno a mano tirato per il turismo

“Nuove tasse, come se piovesse!” Il segretario cittadino del Partito democratico, Peppe Calabrese, è categorico nel bollare come “nuovo balzello” la tassa di soggiorno il cui regolamento è stato approvato mercoledì sera in consiglio comunale a Ragusa dalla maggioranza di centrodestra e dal Mpa. 1 euro a cranio per ogni turista che si avventuri a prendere un posto letto nella città, in qualunque tipologia di albergo, dall’affitta camere all’hotel a 5 stelle. Ignorate le critiche che erano arrivate dalle associazioni di categoria e dagli albergatori. “Dopo aver tartassato il popolo ragusano aumentando le tasse locali per oltre 15 milioni di euro l’anno negli ultimi 5 anni – dice ancora Calabrese -, Dipasquale e il centrodestra hanno votato l’introduzione della tassa di soggiorno. Ne è venuto fuori un regolamento all’insegna dell’improvvisazione tanto è vero che l’amministrazione ha modificato la sua stessa proposta con diversi emendamenti, stravolgendola del tutto. In verità, la maggioranza – continua il segretario cittadino del Pd – ha inserito alcuni elementi che noi della minoranza avevamo posto in evidenza. In particolare alcune esenzioni, tra queste quelle verso i disabili, i minori fino a 14 anni e verso coloro che assistono malati ricoverati negli ospedali. Noi del Pd elaboriamo proposte concrete, l’amministrazione le ruba, mentre i consiglieri di centrodestra sanno solo annuire col capo alle proposte dell’amministrazione – dice Calabrese -. Possiamo affermare che il re è nudo: Dipasquale e soci non sanno più da che parte reperire i fondi per il prossimo bilancio e inventano tasse che, come questa, potrebbero risultare dannose per un settore in espansione come il turismo. Non è possibile far pagare la stessa tassa di 1 euro per ogni ospite a tutte le strutture, senza alcuna differenza dal B&B all’hotel a 5 stelle”, conclude Calabrese, che riserva l’ultimo affondo per il presidente del consiglio comunale, Pino Di Noia. “E’ totalmente asservito al primo cittadino – accusa Calabrese -. Chiediamo a Di Noia di svolgere un ruolo di presidente super partes”. Sulla stessa linea d’onda anche il consigliere Nino Barrera, sempre del Pd. “La proposta di istituire l’imposta di soggiorno – ha detto Barrera – mette in evidenza tutte le carenze e le improvvisazioni politiche che in tema di turismo caratterizzano già da qualche tempo l’attuale maggioranza. E’ stata rifiutata qualsiasi proposta dell’opposizione, ivi compresa quella di un mio emendamento teso ad esonerare dall’imposta coloro che pernottano a Ragusa nelle strutture ricettive per motivi di lavoro”. Barrera cita anche la normativa nazionale. “La proposta di regolamento – dice il consigliere del Pd – appare superata anche nella formulazione sia rispetto ad alcuni nodi tipici che della normativa in itinere relativa agli schemi predisposti agli inizi di novembre dai ministeri competenti. Non sono stati definiti né previsti gli interventi prioritari che si dovrebbero finanziare con le entrate. A favore del turismo la montagna ha partorito un topolino tributario!”

Vittoria, atto vandalico contro l’auto del sindaco

“Ennesimo atto vandalico di qualche povero delinquente”. Così il sindaco di Vittoria Giuseppe Nicosia ha commentato l’atto vandalico perpetrato, la scorsa notte, ai danni della sua auto, parcheggiata nel centro cittadino, da ignoti che l’hanno ricoperta di olio combustibile esausto. “Ho già denunciato il fatto, ma non riusciranno ad intimidire la mia azione amministrativa”.

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