27-04-2024
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Archivio per il tag: ingalleria

RICOMINCIA AL PICCOLO TEATRO DELLA BADIA DI RAGUSA LA RASSEGNA “RAGUSA RIDE”

Maurizio Nicastro e la compagnia Amici del teatro di ChiaramonteRiparte la rassegna “Ragusa Ride” al Piccolo teatro della Badia di Ragusa. E riparte con un classico delle festività natalizie che ci siamo appena lasciati alle spalle e con una compagnia che non ha bisogno di presentazioni. Gli Amici del Teatro di Chiaramonte, sabato 9 alle 20,30 e domenica 10 alle 18,30, in corso Italia 103, porteranno in scena “Natale in casa Cupiello” del grande Eduardo De Filippo. La commedia, messa in scena per la prima volta nel 1930, tradotta in oltre sessanta lingue e rappresentata in tutto il mondo, è uno dei capolavori del teatro di De Filippo. E se c’è una commedia che rappresenta un momento di continuità nella ultraquarantennale attività degli Amici del Teatro è proprio “Natale in casa Cupiello”, messa in scena ripetutamente negli anni nel corso di varie edizioni, la prima delle quali risale al 1976, per poi proseguire quasi ininterrottamente fino al 2005, con apparizioni internazionali anche a Melbourne (Australia) e a Maracaibo (Venezuela ), nel lontano 1994. Gli Amici del Teatro, fortemente affezionati al teatro del celebre drammaturgo napoletano, di cui hanno rappresentato le maggiori opere, ne hanno fatto un loro indiscusso cavallo di battaglia. “Se c’era un modo migliore per cominciare il 2016 all’insegna del teatro d’autore – dice il direttore artistico del Piccolo della Badia, Maurizio Nicastro – questo è senz’altro rappresentato dalla verve e dalla carica di tutti i personaggi di una compagnia che, nel corso degli anni, ha acquisito sempre maggiore notorietà in ambito locale e regionale oltre che internazionale”. Per informazioni e prenotazioni è possibile contattare il numero telefonico 333.418 3893.

INCENDIO ALL’ENI DI RAGUSA

1446196796-0-versalis-oggi-il-verdetto-sulla-chimicaMercoledì sera i vigili del fuoco sono intervenuti alle 21,20  nell’area dello stabilimento Versalis (ex Eni) di Ragusa, dove si era sviluppato un incendio. Qualche cittadino abitante nella parte alta di Ragusa dice di aver sentito un forte rumore come di uno scoppio. Le squadre dei vigili  hanno provveduto a spegnere l’incendio che ha interessato i quadri di distribuzione elettrica dello stabilimento ed alla messa in sicurezza degli impianti di processo. In attesa di effettuare le verifiche di rito gli impianti sono fermi.

OSPEDALE DI IBLA, MUORE UN BIMBO DI 11 MESI

ospedale-maria-p.arezzoE’ morto nel reparto di pediatria dell’Ospedale Arezzo di Ibla, un bimbo di undici mesi.  Il piccolo, figlio di una coppia di albanesi, si era sentito male, con vomito e diarrea mercoledì.  I genitori lo avevano portato in ospedale, ma dopo essere stato visitato  era stato dimesso. Giunto a casa il piccolo si è sentito di nuovo male, e nel pomeriggio è stato riportato in ospedale. Giovedì mattina il bambino è spirato. I genitori hanno presentato una denuncia ai carabinieri: i Nas hanno sequestrato la cartella clinica. Questa la nota dell’azienda sanitaria: “La Direzione Generale dell’Asp di Ragusa, avendo appreso con dispiacere del decesso del piccolo T.K., nell’esprimere vicinanza e cordoglio ai genitori e alla famiglia, comunica che, in merito a quanto occorso, ha proceduto ad avviare immediata indagine interna per accertare l’intero iter clinico-assistenziale fin dal ricovero e che, a tal fine,  è stato già disposto accertamento diagnostico per ricercare eventuali ulteriori cause del decesso. Dalle prime informazioni giunte alla Direzione Generale, da parte dei medici che hanno assistito il piccolo, si evidenzia un tempestivo e costante impegno dei sanitari che per tutto il corso della notte si sono prodigati nel fornire ogni forma di assistenza rianimatoria possibile, senza soluzione di continuità, ma per il continuo peggioramento delle condizioni del piccolo non ha consentito la ripresa delle funzioni vitali”.

Denunciato “bullo” di 14 anni: ha pestato un compagno di classe e fatto sniffare un medicinale ad altri dodicenni

downloadLa Polizia è stata contattata da alcuni genitori di alunni di in una scuola media di Modica, allarmati per quanto accaduto ai loro figli. Papà e mamma, si erano rivolti agli investigatori per trovare un rimedio ai diversi atti di “bullismo” compiuti ai danni dei loro figli da parte di un 14enne, atti commessi in presenza peraltro di altri compagni di classe che lo spalleggiavano. Il preside era già stato informato dai genitori di alcuni alunni di una classe che avevano segnalavano un ragazzo poco più grande degli altri, che stava creando dei problemi ed in particolar modo aveva picchiato un compagno di classe. Pochi giorni dopo il pestaggio, lo stesso 14enne aveva offerto un medicinale da sniffare ai 12enni che avevano deriso il compagno di classe picchiato, il tutto durante l’orario scolastico, approfittando di una distrazione del professore che durante la ricreazione era fuori dall’aula.  Il 14enne ha compiuto più reati procedibili a querela di parte, ovvero quello di lesioni personali ed anche quello di somministrazione di un medicinale senza alcun titolo abilitativo, esercitando abusivamente una professione sanitaria. Se è vero che questa tipologia di medicinali può essere venduta liberamente dai farmacisti, non è comunque lecito offrirla per farla sniffare ad altri minori, peraltro ancora 12enni. In più occasioni su questo pericolosissimo fenomeno, di moda tra i giovani statunitensi prima e adesso anche in Italia. Raccolte le denunce di alcuni genitori e le dichiarazioni di altri che si sono ad oggi riservati di presentare formale querela, la Polizia di Stato ha quindi convocato il minore ed i suoi genitori. Il giovane in lacrime, si è scusato per quanto commesso, non essendosi reso conto della pericolosità dei gesti da lui compiuti.

Minacciava la convivente con una rudimentale alabarda, rumeno arrestato dalla Polizia

 

NEGOS Sorin Adrian logoI Poliziotti che sono intervenuti su richiesta di aiuto pervenuta alla Sala Operativa della Questura di Ragusa hanno trovato un uomo che brandiva una rudimentale alabarda costruita saldando ad un tubo di ferro lungo due metri una affilata falce. Il fatto è avvenuto in contrada Torrevecchia, a Vittoria, all’interno di una delle aziende zoo-agricole della zona, a sera inoltrata. Non è stato facile per gli Agenti trovare il luogo, trattandosi di riserva o pre-riserva del Pino d’Aleppo immersa ne buio più totale. L’uomo, un romeno di 40, era fuori da un’abitazione rurale e urlava, evidentemente a chi era dentro la casa, in lingua rumena. In effetti la telefonata al 113 aveva riferito che tre rumeni erano barricati all’interno della casa per il timore di violenza da parte del loro connazionale che stava fuori. Le Volanti sono riuscite a disarmare Negos Sorin Adrian e lo hanno perquisito, trovandogli nelle tasche un taglierino con lame affilate, lo hanno bloccato e ammanettato. Solo allora, le persone barricate in casa, sono uscite fuori. Si tratta di tre rumeni, una coppia che dimora in quel luogo e, si è accertato, la convivente 29enne dell’arrestato, che già dal giorno prima, per sfuggire alle violenze continue dell’uomo, era scappata dalla casa nella quale vivevano da più di cinque anni, che si trova all’interno di un’altra azienda agricola della zona a circa un chilometro di distanza, ed aveva cercato aiuto e protezione presso i connazionali. Gli Agenti hanno condotto tutti quanti al Commissariato di Polizia di Vittoria per ricostruire i fatti. E’ emerso il tragico spaccato di una vita di una coppia che abita in campagna da tanti anni, fatto di continue vessazioni e violenze. La donna era infatti scappata di casa il giorno prima dopo una lite:  aveva ricevuta una ginocchiata in pieno volto che le aveva provocato la lacerazione del labbro e la caduta di un dente. L’altra coppia di rumeni invece mossi da compassione avevano dato ospitalità alla giovane connazionale. Negos  Sorin è stato condotto al carcere di Ragusa. Deve rispondere di maltrattamenti in famiglia, minacce gravi e porto abusivo di arma.

SERVIZIO DI TRASPORTO DEGLI STUDENTI DISABILI, LA SENATRICE PADUA A COLLOQUIO CON L’ASSESSORE REGIONALE LANTIERI

172000010-e50303f1-f655-4ea8-9eaa-1e7e4d56fa80La senatrice Venerina Padua ha sollecitato l’assessore regionale agli Enti locali, Luisa Lantieri, a trovare una soluzione per la delicata questione riguardante la sospensione del servizio di trasporto degli studenti disabili a causa della mancanza di fondi destinati all’ex Provincia di Ragusa, oggi Libero consorzio comunale. “E’ un problema molto serio, non rinviabile, che va affrontato subito – afferma la senatrice Padua – ho contattato telefonicamente l’assessore Lantieri la quale mi ha spiegato che si sta cercando, attraverso il fondo di solidarietà, di destinare delle somme supplementari all’ex Provincia di Ragusa. Somme che dovrebbero servire a coprire il vuoto finanziario. E forse già in serata o al più tardi domani mattina qualche notizia positiva si potrebbe ottenere. Ricordiamo che gli studenti disabili non potranno più essere accompagnati a scuola perché è venuta a mancare la relativa copertura finanziaria. In pratica, non ci sono soldi all’ente di viale del Fante per questo, che è il più importante, come per altri servizi. In una società civile, è improponibile che si debba fare ancora i conti con emergenze del genere. Per mettere sotto attenzione la suddetta e altre problematiche ho già preso appuntamento per un incontro con il commissario straordinario Dario Cartabellotta che si reinsedierà in queste ore e che incontrerò nella giornata di domani”.

Vigor Santa Croce 61 – Cus Catania 58

Vigor_CusArriva al termine di un finale concitato la terza vittoria stagionale della Emmolo S.&C. che batte il Cus Catania per 61-58 e raggiunge quota 6 in classifica. La squadra di coach Di Stefano, penultima, si porta a quattro lunghezze dal quint’ultimo posto (condiviso da Messina e Gravina) che vale la salvezza. Per la Vigor è anche la seconda vittoria consecutiva di fronte al proprio pubblico. Il tabellino. Emmolo S.&C. srl Vigor: Lena 8, Susino 4, Rizzo G. 14, Occhipinti G. 21, Di Stefano P. ne, Distefano 12, Mandarà ne, Cascone 2, Cavallo ne, Palazzolo ne, Rizzo S., Occhipinti R.. Cus Catania: Lo Faro 14, Cuccia ne, Arena, Santonocito 11, Selmi 10, Bonaccorsi 6, Martello, Sgroi ne, Fichera, Grasso 4, Caltabiano 2, Abramo 11.

Coperta elettrica in fiamme a Ragusa – Poliziotti salvano anziana signora

volante-polizia-notte-427149.610x431E’ stata trovata sull’uscio della camera da letto, in lacrime, mentre cercava di fuggire dalle fiamme che si sprigionavano dal suo letto e dal fumo intenso che aveva ormai invaso la sua casa. Immediatamente soccorsa è stata tratta in salvo, nella notte dell’epifania, un’anziana donna ultraottantenne di Ragusa grazie al tempestivo intervento dei poliziotti dell’Ufficio Volanti che, riportando una leggera intossicazione sono riusciti a salvare dalle fiamme la malcapitata. Trascorsi 30 minuti dopo la mezzanotte una telefonata al 113 aveva segnalato che una persona gridava aiuto da un’abitazione del centro storico. Due volanti della Polizia sono accorse sul posto rilevando subito l’odore acre del fumo che proveniva da uno stabile di via Gian Battista Hodierna. Gli agenti, muniti degli estintori in dotazioni alle Volanti, si sono precipitati nell’abitazione invasa dal fumo alla ricerca di persone intrappolate. All’ingresso dello stabile è stato tratto in salvo dapprima un quarantenne che accusava già evidenti problemi respiratori e che, scavalcando un balcone, si era introdotto all’interno dell’abitazione permettendo poi l’ingresso ai poliziotti. Dopo la bonifica del piano terra gli agenti, nonostante il fumo intenso, si sono portati al primo piano e sono riusciti ad introdursi all’interno dell’abitazione in fiamme. Proprio sull’uscio della camera, da dove divampava l’incendio, hanno scoperto un’anziana donna in lacrime che invocava aiuto. La signora è stata presa in braccio dai poliziotti che l’hanno portata all’esterno. Giunti sul posto, i Vigili del Fuoco hanno domato le fiamme riscontrando che le stesse erano state causate con molta probabilità dal corto circuito di una vecchia coperta elettrica con la quale l’anziana aveva cercato di riscaldarsi. Le due persone tratte in salvo sono state trasportate al pronto soccorso di Ragusa dove, dopo alcune ore di accertamenti, sono state dimesse con una prognosi di 5-8 giorni per gli effetti del fumo. Anche i poliziotti hanno dovuto fare ricorso alle cure mediche per il  fumo inalato durante l’intervento.

EX PROVINCIA REGIONALE DI RAGUSA – Dario Cartabellotta riconfermato commissario straordinario

Dario-Cartabellotta-pulisce-padiglione-Cluster-Mediterraneo-Expo-MilanoDario Cartabellotta, riconfermato commissario straordinario del Libero Consorzio Comunale di Ragusa. “Sarò già venerdì a Ragusa per cercare una soluzione tecnica per far ripartire i servizi per gli studenti disabili – ha detto – e poi accelereremo il confronto con i sindaci dei comuni iblei per far decollare il Libero Consorzio che è un ente di area vasta che non si pone in contrapposizione con i Comuni ma è uno strumento per aiutarli a declinare politiche di sviluppo e di crescita di tutta la provincia di Ragusa”.

A FUEGO LENTO

piccitto 4Lo scontro in atto tra il sindaco Federico Piccitto e i consiglieri comunali cinquestelle che si trascina da ben sei mesi  è una faccenda  politica rilevante e coinvolgente che tocca quella parte di comunità che mantiene ancora interesse, passione, curiosità nelle storie della residuale democrazia che ci tocca vivere. Partiamo dal sindaco. Sappiamo che l’elezione diretta dei primi cittadini è un grandissimo guaio in quanto crea, anche se i soggetti eletti sono brave ed oneste persone – figuriamoci poi se l’indole è aggressiva, egotica, ed affaristica! –  un principato assoluto, un’autarchia che riduce i sindaci a fidarsi solo di se stessi e a confrontarsi con pochissimi prescelti; un’atmosfera riscontrabile là dove si gestisce il potere e che giustamente viene definita cerchio magico. A Ragusa tutti i sindaci hanno vissuto questa terribile malattia di solitudine e sospettosità, dove l’unico conforto agli affanni e alle beatitudini del governo era la possibilità di specchiarsi in qualcuno e ricevere assenso e pace. E’ capitato a Giorgio Chessari che si rifletteva in Gaetano Barone, è capitato a Mimmo Arezzo che si rifletteva in Anna Blanco, è capitato a Solarino che si rifletteva in Gian Piero Saladino, è capitato a Nello Dipasquale che si rifletteva in se stesso, ed ora anche a Federico Piccitto che si riflette in Stefano Martorana. Oltre allo specchio delle brame, però, nei castelli fantastici c’è  anche la corte ossia il partito del sindaco composto da tutti quei consiglieri che per debolezza, tornaconto, ambizioni, leccaculaggine, condivisione, prendono il volo dai partiti e vanno a sistemarsi come degli angioletti attorno al loro signore. Cosa sta accadendo con i cinquestelle? Che il fenomeno migratorio non è scattato poiché la natura del movimento comporta l’ingannevole illusione della democrazia dal basso, degli eletti “portavoce”,  delle scelte condivise, e l’intero  pacco pieno zeppo di regole e passaggi che servono comunque a tenere salda nella mente e nell’animo una ricerca di  freschezza nella immagine e nella linearità della “diversità”, costruendo un argine di contenimento alla deriva potenziale incombente sul sindaco. Quando il movimento – purtroppo coincidente con il gruppo consiliare, ma qui l’analisi si allargherebbe troppo – ha constatato che man mano Piccitto agiva noncurante delle emozioni del movimento – ed usiamo il termine emozioni  perché i consiglieri in gran parte non vantano una struttura politica densa o ricca di contenuti,  ma solo un sentimento primordiale di aspirazione e sogno per una politica alternativa – è nato il malcontento strisciante. Federico Piccitto ha scelto di soppesare il suo gruppone e con fare sbrigativo ha tirato per la sua strada certo che un’armonia superficiale e il coinvolgimento nella vita amministrativa di una Zaara Federico deputata al taglio del nastro tricolore, bastasse e avanzasse per riempire di dignità quei cuori semplici. Non è stato così, il sindaco ha commesso un errore. Non ha creduto che il Movimento fosse con il suo bagaglio di speranze, di rigore, di utopia, prevalente rispetto all’appagamento dato dalle morbidezze quotidiane dello stare al Comune di Ragusa. Perché allora il movimento non vuole Stefano Martorana e si è accanito su questo assessore? Per due motivi. Il primo l’abbiamo già spiegato, ed è l’intuizione felice di scardinare il cerchio magico – non a caso nelle richieste del Movimento c’è pure il rifiuto all’addetto stampa personale del sindaco, Allocca, un ragazzo che scatta foto, invia post su Facebook, fa da consigliere al primo cittadino scavalcando e disprezzando i consiglieri, e all’esperta al turismo, tale Tuzzolino, altra figura inutile, entrambi però pagati con i soldi pubblici –  il secondo motivo del no a Stefano Martorana è assolutamente pieno di sostanza. Stefano Martorana ha gestito male la questione della Tasi il primo anno eliminandola e il secondo anno rimettendola in un andamento insensato che ha deluso e confuso i cittadini elettori; ha gestito male il risultato della sentenza che ha condannato il Comune a pagare quasi 9 milioni di euro  per le speculazioni edilizie avvenute negli anni 90 nella zona di Pianetti – parliamo della causa per l’esproprio dei terreni cosiddetta Cascone Veli – che  era un’ottima occasione per ricordare la delinquenziale politica del passato che ha divorato e distrutto Ragusa cementificandone la periferia. La vicenda è stata invece incellofanata in un dato tecnico, debiti fuori bilancio, senza cogliere l’opportunità politica della propaganda e della riflessione. Sono solo due esempi che danno però corpo ad un malumore che punta giustamente al nocciolo della gestione amministrativa: il bilancio comunale. Quale fantasia, quale progettualità oltre l’ordinario, quale innovazione – a partire dal baratto amministrativo per chi non può più pagare le tasse – come si sta coniugando la saggezza e l’equilibrio necessari in questo settore con un respiro moderno che vede il contribuente ridivenire cittadino? Dovrebbe essere – sostengono i consiglieri – il movimento e di conseguenza in qualche modo la città a decidere le linee guida della spesa pubblica, l’impegno delle royalties petrolifere, per dare il segnale di una compartecipazione alle scelte del Palazzo. Ed hanno ragione. Il fascino dei cinquestelle è la possibilità di intravedere oltre i due elementi base – lotta alla corruzione, ed efficienza del sistema pubblico, i primi faticosi scalini da risalire per uscire dal tunnel delle società malate come la nostra – la promessa di un mondo nuovo.  Perché lo scontro tra consiglieri e Piccitto si è acuito dopo il caso Campo? I consiglieri, alcuni increduli, amareggiati e confusi, si sono chiesti come mai una volta avvenuta questa estromissione non si poteva procedere ad una rivisitazione complessiva come da loro richiesto da tempo, e così tutto è precipitato. Il sindaco come abbiamo già detto non ha capito che i consiglieri facevano sul serio e si è arroccato sulla sua posizione, e  Stefano Martorana non ha avuto il buon gusto di capire quanto la cosa fosse seria e profonda e pur essendo amico di Federico Piccitto ha scelto di danneggiarlo invece di liberarlo da ogni legame. Si dirà che la legge dispone fra le prerogative dei sindaci la scelta degli assessori, vero! ma è altrettanto vero che i consiglieri comunali sono determinanti con il loro voto, e rappresentano – nel caso dei cinquestelle ancor di più considerato il loro posizionamento morale ed ideale in questa fase storica – l’asse di un progetto radicale di cambiamento assolutamente non realizzabile se affidato ad un’unica persona benchè intrisa di qualità. Ci sono stati decine di incontri estenuanti ed inconcludenti tra le parti. Il Movimento sbaglia a non rendere pubblica e palese la propria nobile posizione. Questo timore dovuto anche all’assurdità di un impegno puerile e carbonaro alla riservatezza imposto dai vertici del partito – quanto sarebbe stato salutare e piacevole sentire Luigi Di Maio parlare ai ragusani invece di saperlo qui  in città nel chiuso di un locale  a scervellarsi  con i suoi sugli assetti della giunta! – ha indotto Federico Piccitto a giocare sporco mirando alle divisione del gruppo consiliare, stuzzicando le sensibilità specifiche e piazzando sul tavolo delle trattative lo scambio. Piccitto infatti ha usato la tattica di  rompere il fronte dei consiglieri proponendo di riprendersi la Campo in giunta, – alla faccia del sacro principio di trasparenza! – e di mantenere inviolato il ruolo di Martorana. La mossa è sporca perché abbassa il livello della protesta politica dei cinquestelle riducendola a piccoli soddisfacimenti individuali – alcuni consiglieri erano e forse sono ancora vicini all’ex assessora – annacquando la portata che è invece prorompente, e garantendo al proponente, il sindaco, la continuazione del suo governare senza scossoni e fastidiose intrusioni. Insomma un ritorno alla “normalità” di stampo assolutamente conservatore. Piccitto potrà chiedere ancora altro tempo – sarebbe tristissimo sapere che tra i tanti problemi di un primo cittadino ci possa essere anche l’angoscia di trovare un posto di lavoro ad un assessore in uscita – e se lo farà e se i consiglieri accetteranno questo “patto a tempo” l’azione amministrativa verrà indebolita da questo nodo durissimo, da questa tensione reciproca irrisolta. A questo punto spetta a Stefano Martorana comprendere che la sua permanenza non vale questa dolorosa frattura fra sindaco e movimento. Il presidente Mao diceva: “grande è la confusione sotto il cielo, perciò la situazione è favorevole”. Ce lo auguriamo; Piccitto è un buon sindaco, e l’esperienza cinquestelle è ancora tutta da vivere.

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