I Carabinieri di Comiso, nella giornata odierna, in ottemperanza all’ ordine di esecuzione per la carcerazione emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, hanno arrestato Giovanni Chiavola, comisano di 47 anni, pregiudicato per reati contro il patrimonio. Nel mese di luglio del 2011 era stato colto in flagranza mentre era intento a tagliare, con delle cesoie, i cavi di rame da un quadro elettrico in un immobile di proprietà del Comune di Comiso. L’intervento dei militari impedì al ladro di rame di completare l’opera iniziata. Per il danneggiamento e per il tentativo di furto, adesso dovrà scontare la pena residua di nove mesi e ventotto giorni di reclusione e pagare una multa di 250,00 euro: resterà ai domiciliari.
Ragusano agli arresti domiciliari voleva buttarsi dal quarto piano
Con una telefonata al 112, un ragazzo aveva riferito ai Carabinieri che il padre, agli arresti domiciliari, ricevuto il diniego di un permesso da lui richiesto, aveva urlato che voleva farla finita. I militari hanno trovato l’uomo, B. N. di 53 anni con una bottiglia di acido muriatico in mano. L’uomo, alla vista dei militari, si è diretto verso il balcone, ma è stato raggiunto sul parapetto.
Chiara Giombarresi eletta Presidente dei Giovani Industriali della Provincia di Ragusa
Chiara Giombarresi, socia di Intrapresa di Ragusa, azienda nel settore dello sviluppo software per la filiera della distribuzione carburanti, subentra al Presidente uscente Mario Molè, eletto Presidente del Coexport. Sono stati inoltre eletti i Vice Presidenti Maria Ivana Cappello della Cappello Alluminio, Eugenia Gurrieri della Prefabbricati Sgarioto, Daniele Leucata della Ariap, Leonardo Licitra della I.La.P. e Giovanni Tasca della Comes, cui si aggiungono, quali membri del Consiglio Direttivo del Gruppo, Barbara Bonsignore della Dpm Consulting, Giovanni Carfì della Idromeccanica e Eugenio Tasca della Comes. “Insieme al Gruppo – ha dichiarato Chiara Giombarresi – ci proponiamo di lasciare ad altri la difesa dello status quo, piuttosto incoraggeremo ogni sforzo per trovare nuove strade, verso un nuovo modello di sviluppo, una nuova prosperità che recuperi il rapporto perduto con il territorio, l’ambiente e le persone”.
Una barca di giocattoli per i piccoli migranti che arrivano sulle coste Iblee
Le donne e gli uomini della Questura di Ragusa ed i Volontari del Comitato Provinciale di Ragusa della Croce Rossa Italiana hanno promosso una raccolta di giocattoli da destinare ai piccoli migranti che arrivano al Porto di Pozzallo. E’ possibile portare giocattoli nuovi ed usati fino al 29 giugno presso la Questura di Ragusa in Via Lizzio 1 tutti i giorni dalle 18.00 alle 21.00. Info: 0932/673696 – [email protected]
VITTORIA, QUATTORDICENNI IN AFFARI DI DROGA
Diverse segnalazioni dei residenti erano giunte alla Polizia di Vittoria lamentando una situazione di criticità venutasi a determinare sul piazzale Cesare De Bus dove termina la centralissima via Milano. Da un po’ di tempo divenuta, come è bene che sia, luogo di ritrovo e di aggregazione di giovani e giovanissimi, probabilmente sta soffrendo per la prevaricazione di alcuni adolescenti meno avvezzi alle regole del vivere civile. Le Volanti del Commissariato hanno intensificato i controlli e svolto opportuna attività preventiva e repressiva. E’ stato accertato il consumo di droghe tant’è che un minore è stato segnalato all’autorità amministrativa per uso personale. Ben più grave l’episodio che ha riguardato un ragazzo appena quattordicenne. Alla vista dei poliziotti ha cercato di allontanarsi ed ha lasciato cadere a terra un borsello. Immediatamente bloccato il ragazzo e recuperato il borsello, al suo interno sono stati rinvenuti ben 41 involucri di carta stagnola contenenti marijuana. Portato in Commissariato e fatto intervenire il padre, che peraltro ha minimizzato l’accaduto, il ragazzo ha riferito di averla ricevuta da un amico appena più grande di lui, con l’accordo di venderla e poi dividerne il ricavato. E’ stato denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Catania. Inoltre sono stati segnalati alla medesima Procura altri due minorenni che guidavano motocicli senza avere mai conseguito la patente di guida.
Ragusa, sequestrata casa a luci rosse in pieno centro
Ennesimo sequestro, nel centro storico di Ragusa, di una casa adibita a luogo di prostituzione. La Polizia questa volta è intervenuta in via Michele Pennavaria. Sono state contestate diverse sanzioni al proprietario dell’immobile composto da due monolocali. I residenti erano esasperati, ed in settimana avevano segnalato il tutto al personale della Polizia di Stato. I loro racconti erano quasi inverosimili: “Mentre ci troviamo in casa e lasciamo la porta aperta entra qualcuno e chiede se può consumare un rapporto sessuale”… “mia figlia era da sola in casa ed ha sentito citofonare, si è affacciata ed un uomo anziano le ha chiesto se bastavano 30 euro perché di più non ne aveva”. Ed ancora: “Abbiamo paura di fare uscire i nostri figli, ormai non siamo più al sicuro nei luoghi dove io sono cresciuto e giocavo da bambino”. Lo sfogo dei residenti non è passato inosservato, il giorno dopo, predisposto il servizio, la casa aveva già i sigilli. Alle 18 di venerdì, la sezione Criminalità diffusa della Squadra Mobile si è fatta subito carico del problema ed è andata a valutare la veridicità di quanto segnalato dai residenti. L’attività di osservazione davanti l’abitazione è durata pochi minuti, difatti il primo cliente è arrivato pochi minuti dopo. Tra i clienti vi erano giovani ed anziani, insospettabili padri di famiglia o professionisti che temporaneamente si trovavano a Ragusa per lavoro. Tutti, nel comprensibile imbarazzo, hanno riferito negli uffici della Squadra Mobile di aver pagato anche 250.00 euro per prestazioni “particolari”, tanto che in casa sono stati trovati “accessori” di tutti i tipi, falli di gomma, vibratori, gel lubrificanti, unguenti afrodisiaci, fruste, cinghie e corpetti ai quali veniva applicato un fallo in plastica che le prostitute indossavano per sodomizzare i clienti dai gusti più hard. L’immobile è composto da due monolocali, abitati entrambi da prostitute di origini sud americane in regola sul territorio nazionale. Il proprietario dell’immobile ha confermato di essere a conoscenza del fatto che all’interno delle due abitazioni di sua proprietà si consumassero rapporti sessuali a pagamento. Lo dava in affitto perchè aveva bisogno di denaro. Gli investigatori hanno comunque appurato che l’uomo non ha stipulato alcun regolare contratto con le ospiti, e per questo verrà sanzionato dopo gli ulteriori accertamenti. Durante le indagini, l’uomo, che ha un regolare contratto di lavoro full time, ha confessato agli agenti di avere altri immobili, per tanto sono in corso ulteriori attività di Polizia giudiziaria per verificare eventuali elementi di reità a suo carico.
Nello Dipasquale pronto al salto nel Pd
E anche Crocetta fece la fine degli altri uomini di Nello Dipasquale, abbandonato. Da ieri il Megafono non esiste più, non c’è il gruppo e non ci sono deputati; la lista del presidente della Regione s’è squagliata assumendo un nuovo nome “Territorio e Socialisti” che consentirà ai 5 onorevoli, incluso l’ex sindaco di Ragusa , di avviarsi a passo felpato nel partito democratico di Matteo Renzi. Da mesi, ossia da quando nel Pd ha trionfato il Fiorentino, Dipasquale si sente ancor più motivato al trapasso definitivo, ma ha atteso insieme agli altri – tutti, al par suo, degnissimi trasformisti provenienti da ogni dove – di capire gli eventi, poi precipitati. Crocetta infatti ha ricevuto l’ordine dalla nuova segreteria Pd di darsi una mossa ed eliminare l’ambiguità della sua appartenenza ossia la lista Megafono poichè il giochetto della doppia identità non regge più in tempi di solido regime. Il presidente della Regione sia per il diktat romano, sia per l’evidente paralisi dell’isola – ormai in stato di default chissà sino a che punto nascondibile – è di fatto isolato. Gli alleati hanno accerchiato Crocetta facendogli intendere che o si prendono in mano la Regione o il presidente, da solo, si incarta. E così quelli del Megafono da buoni Bruto hanno dato le prime cinque pugnalate tagliando la corda. C’è stato un forte attrito tra Dipasquale e Crocetta quando, qualche giorno addietro, in assemblea, il deputato ragusano accelerando il distacco ha detto chiaramente che forse occorreva, vista la situazione, salvare la pelle e passare al vincitore consegnandosi al Pd, e Crocetta però l’ha presa malissimo. Cose che capitano, anzi che si ripetono, signor Presidente! Lo chieda a Leontini, il trattamento subito dal suo figliol prodigo! La posizione di Nello Dipasquale, al netto della coerenza e della condotta morale, tutte qualità trascurabili e comunque attinenti alla moda dello “stai sereno” è al momento l’unica possibilità praticabile e garantisce se Crocetta affossa o se Crocetta cambia squadra di trovarsi non più in aria, ma in un gran partito. Che la situazione a Palermo sia al capolinea lo certifica il silenzio di Lumia – testimonial di Crocetta – che aveva fatto dell’insulso Megafono una bandiera e che ora si accontenta di rimanere al Senato a far numero. Insomma all’Ars i deputati sopravvivono – e bene, visto che con un singolo stipendio si garantirebbe la campata a 8 persone – e Nello Dipasquale politicamente è sfiorito; lo si è visto dal risultato della sua candidata Stancheris, e dalla opacità assoluta – in linea peraltro con le prestazioni degli altri 89 – del suo soggiorno a Sala d’Ercole, e comunque un futuro trasloco nel Pd non gli restituirebbe neppure un punto di brillantezza.
NO ALL’ABOLIZIONE DEL TAR CATANIA
Venerdì 13 giugno il Governo ha approvato un disegno di legge di riforma della Pubblica amministrazione che dispone a decorrere dal 1° ottobre 2014 la soppressione delle sezioni staccate di tribunale amministrativo regionale. Resta ferma la sezione autonoma per la Provincia di Bolzano. In definitiva, il Governo intende sopprimere otto Tribunali Amministrativi – Catania, Lecce, Salerno, Brescia, Reggio Calabria, Latina, Pescara, Parma. L’Associazione avvocati amministrativisti per la Sicilia Orientale ha immediatamente convocato un’adunanza, che si è tenuta martedì 17 presso la sede del Tar Catania, a cui hanno partecipato numerosi esponenti della Società civile, i Giudici ed il personale amministrativo del TAR Catania, gli avvocati amministrativisti, le autorità politiche locali. L’intento è quello di modificare il decreto prima che venga pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Secondo gli avvocati amministrativisti ” il Governo non ha ancora chiarito quali siano gli obiettivi della norma sulla soppressione. Non è comprensibile nessuna riforma di un sistema giudiziario che passi esclusivamente attraverso la riduzione del numero di tribunali, se non si accompagna ad altre misure di razionalizzazione e snellimento. Ciò che temiamo, in verità, è che, dietro questa riforma, in questo senso meditata e per nulla frettolosa, ci sia l’esigenza Governativa di un maggiore controllo politico dell’operato dei Tribunali Amministrativi. La cattiva reputazione della Giustizia Amministrativa è solo uno “specchio per le allodole”; la giustizia amministrativa garantisce tutt’oggi un sistema di tutela assai efficiente, soprattutto nella materia degli appalti pubblici, dove la corruzione spesso si “nasconde” alle indagini penali, ma viene fuori nei processi amministrativi. I Tar distaccati – scrivono gli avvocati amministrativisti – , invece, insistono su grossi centri urbani, crocevia di rapporti sociali ed economici, la cui soppressione minerebbe l’esigenza, affermata dalla Corte Costituzionale, della “permanenza di un presidio giudiziario in luoghi che hanno assunto nel tempo una maggiore centralità nella vita del territorio. La riforma non garantisce alcuna economia di spesa in ambito nazionale. I Tar soppressi dalla norma in questione sono solo otto: va da sé che tale operazione nulla possa avere a che fare con i dettami della spending review. Al contrario, l’accesso ad un giudice amministrativo più lontano può determinare solo un progressivo aumento dei costi a carico degli utenti della giustizia: si pensi in particolare agli enti locali per la loro difesa in giudizio”. Riguardo alla soppressione della sezione Tar di Catania gli avvocati amministrativisti sottolineano la pericolosità di simile trasferimento, in termini organizzativi ed economici; impossibile che l’attuale sede del TAR Palermo possa ospitare le quattro sezioni interne di Catania più l’archivio, di circa 700 metri quadri. Anche la situazione geografica ed infrastrutturale delle Regioni del Mezzogiorno non è compatibile con la soppressione dei TAR distaccati. La Sicilia e la Puglia sono tra le Regioni più grandi d’Italia, con notevolissime distanze tra il capoluogo e le altre città e a ciò si aggiunge anche la carenza di infrastrutture: in particolare, autostrade e ferrovie”. Il sindaco di Catania discuterà la questione a Roma con il ministro Graziano Del Rio.
NO MUOS: SICILIA SVENDUTA E TRADITA
Il sistema di comunicazione satellitare, al suo primo passaggio in un’aula del parlamento, riceve il benestare dal governo e dalla maggioranza. Scrive il comitato regionale No Muos: “Il Partito Democratico ha presentato e fatto approvare una mozione in palese contrasto con le richieste portate in aula dai comitati No Muos attraverso la mozione presentata da Sel e M5S. La mozione approvata non solo non ferma i lavori del mostro, ma si limita a prevedere compensazioni pecuniarie in caso di “danni accertati alla popolazione” e monitoraggi. Prima ci ammazzano e poi ci risarciscono. Non sono state tenute in alcun conto le richieste dei comitati No Muos riguardanti la salute umana, attraverso l’applicazione del principio di precauzione, l’impatto ambientale e l’utilizzo del sistema satellitare per scopi bellici da parte degli Stati Uniti. Un asservimento totale alla politica bellica degli Usa, una visione miope di fronte a quanto sta accadendo nel mondo e che relega la Sicilia e l’Italia all’eterna schiava del padrone americano. La mozione inoltre esclude i comitati No Muos da ogni luogo di dibattito, delegittimando chi da anni si batte contro l’installazione delle parabole e delegando a rappresentare la popolazione gli stessi enti locali che l’hanno svenduta e tradita”. Il 9 Agosto si terrà una manifestazione a Niscemi.
RAGUSA, ORDINANZA EMISSIONI SONORE
Sarà in vigore dal prossimo 3 luglio fino al 30 settembre 2014 l’ordinanza, firmata dal sindaco Federico Piccitto, che regolamenta le emissioni sonore negli esercizi pubblici attivi nel territorio comunale, sia che utilizzino impianti di diffusione sonora o che svolgano manifestazioni ed eventi in cui è prevista la diffusione di musica o l’utilizzo di strumenti musicali. Nel provvedimento sono indicate le fasce orarie in cui è consentita la diffusione sonora, ossia da domenica a lunedì, dalle 10 alle 13 e dalle 18 all’1 di notte, il sabato (e nelle notti del 10, 14 e 15 agosto) dalle 10 alle 13 e dalle 18 alle 2. Eventuali deroghe alle fasce orarie potranno essere concesse dal Sindaco, a seguito della presentazione di un’istanza motivata e documentata per la singola attività o locale. In tutti i casi, i rumori prodotti dallo svolgimento delle attività negli orari eventualmente concessi devono rispettare i valori limiti previsti dalla normativa vigente. Per motivi di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, inoltre, su tutto il territorio comunale, è vietata, dalle 22,30 di ciascun giorno fino alle 8 di mattina del giorno successivo, la vendita per asporto, la consumazione e l’abbandono in luogo pubblico di bevande di qualsiasi genere contenute in bottiglie di vetro o comunque in contenitori realizzati con lo stesso materiale.
Cisl: “Insieme per dare voce ai vostri bisogni”
E’ questo il tema della due giorni, organizzata dalla UST Cisl e dal Coordinamento Donne Ragusa e Siracusa, in programma domani, sabato 21 giugno, a Marina di Ragusa e domenica, 22 giugno, nel capoluogo aretuseo. L’iniziativa intende portare tra la gente le attività del sindacato, delle sue associazioni e dei servizi. Alla due giorni, insieme al segretario generale della Ust, Paolo Sanzaro, all’intera segreteria territoriale composta da Cettina Raniolo, Giovanni Fracanzino e Antonio Bruno, alla coordinatrice delle Donne cisline di Ragusa e Siracusa, Piera Ingala, parteciperà la Coordinatrice regionale Donne Cisl Sicilia, Delia Altavilla. Il primo giorno, a partire dalle ore 18, il gazebo cislino sarà allestito in piazza Duca degli Abruzzi a Marina di Ragusa. L’indomani, sempre dalla stessa ora, trasferimento a Siracusa, in largo XXV luglio. Il Coordinamento Donne ha predisposto uno speciale questionario finalizzato a misurare i bisogno della gente nelle due realtà. Non mancheranno momenti di intrattenimento musicale affidato ai tanti volontari Cisl e delle associazioni Anolf e Anteas.
I Liberi Consorzi secondo Ciccio Sultano
“Io penso che Ragusa abbia un compito importante: tenere unità la (ex) provincia e tentare di allargarne il territorio includendovi altri comuni”. Questo quel che pensa riguardo i Liberi consorzi lo chef Ciccio Sultano. Grande cultore del territorio, grande promotore delle eccellenze economiche ed enogastronomiche della zona iblea, lo chef del Duomo parla con cognizione di causa. “Il fine deve essere quello di tenere unita la provincia, o ex che dir si voglia. Non abbiamo bisogno, noi che ci occupiamo di turismo e accoglienza (capitoli imprescindibili nel bilancio economico del Sud Est), di due territori che parlano due lingue diverse e si fanno la guerra tra loro. Mi piacerebbe – dice Ciccio Sultano – che i nostri politici lavorassero come noi addetti alla ricettività, per i quali i clienti non solo hanno sempre ragione, ma hanno il diritto di sentirsi bene, accolti e coccolati”. E per fare l’interesse del Sud Est, secondo Sultano, serve una cosa sola: “La capacità di fare marketing territoriale, di vendere i grandi marchi della zona. Il brand Modica, il brand Ibla, il brand Scicli. Con le loro peculiari ricchezze e i loro prodotti della tradizione. Per farlo non è possibile, – dice Ciccio Sultano – pensare a un secondo Consorzio, distinto da quello naturale con Ragusa capofila. Un secondo gruppo di comuni rischia di interrompere il faticoso percorso di promozione territoriale che è stato faticosamente impostato fino a oggi. Come si fa a vendere un territorio frammentato? Meglio combattere, uniti, per far diventare più grande l’attuale provincia ragusana, cercando di inserire altri comuni, attraendoli con la concreta promessa di poter far parte di un Distretto ricco, apprezzato e dal grande appeal turistico”.
Ciclismo, a Maurizio Mezzasalma il nuovo record del giro di Sicilia
Il Team Lombardo Bike si è presentato all’ottava edizione del Sicilia No stop con l’atleta Maurizio Mezzasalma che si è cimentato in questa particolare manifestazione sportiva estrema per la quantità di chilometri da percorrere. Si tratta infatti di un’ impresa sportiva che prevede la percorrenza dell’intero perimetro della Sicilia per un totale di 1014 km ed un dislivello di oltre 7000 metri, senza soluzione di continuità, senza assistenza al seguito e pedalando ininterrottamente giorno e notte al fine di raggiungere i dieci punti di controllo posti strategicamente sul perimetro della Sicilia. La partenza è avvenuta martedì 17 giugno alle ore 07.00 da Capaci sotto le stele commemorative dedicate a Giovanni Falcone ed ha visto gli oltre cento atleti giunti da tutto il modo percorrere in senso antiorario il perimetro della sicilia passando come prima tappa da San Vito lo Capo per poi dirigersi verso Trapani, Menfi, Agrigento, Gela, Ragusa, Portopalo, Siracusa, Catania, Taormina, Messina, Patti, Cefalù e poi concludere il giro a Palermo ad Isola delle Femmine. Maurizio Mezzasalma alla prima esperienza in eventi di questo genere è riuscito ad arrivare al traguardo alle ore 02:44’ del giovedì ed a concludere quindi l’intero percorso in 43 ore e 44 minuti stabilendo il nuovo record del giro di Sicilia che resisteva dal 2010. Praticamente Mezzasalma ha pedalato ininterrottamente per oltre 43 ore sia di giorno sia di notte concedendosi solo piccole pause per alimentarsi. Da segnalare inoltre la prestazione di un altro atleta ragusano alla prima esperienza Federico Sciveres del G.S. Ruota Uno che ha portato a termine la prova in 54h e 20’.
Il sindaco di Vittoria deluso dal voto del Senato sul Muos
Il sindaco Giuseppe Nicosia esprime delusione per il voto espresso dal Senato sulla questione Muos di Niscemi. “Quanto è accaduto ieri è incomprensibile e non condivisibile – afferma il primo cittadino – soprattutto se si considera come si era espressa tempo fa in Senato la commissione d’inchiesta. Ripugna l’idea di prevedere misure compensative per gli eventuali danni alla salute della popolazione. Si possono compensare i danni alla salute con il denaro? In questo modo – scrive il sindaco di Vittoria – si sviliscono le battaglie portate avanti dai comitati e dai sindaci. Delle due l’una: o si fuga ogni dubbio sui danni prodotti dal Muos o si revocano le autorizzazioni. Su una questione così importante non possono esserci vie di mezzo”.
Scicli, infiltrazioni mafiose: il Comune parte civile
Questa la dichiarazione del sindaco Franco Susino: “La notizia degli arresti ordinati dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Catania su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia di Catania per reati di criminalità organizzata di tipo mafioso ed eseguiti nei giorni scorsi ha turbato la comunità locale ed ha messo in evidenza ancora una volta il grave e drammatico problema della penetrazione della malavita organizzata nel tessuto economico e sociale della Città di Scicli. Il sodalizio criminale e mafioso, così come appare contestato agli indagati, ha operato nel territorio della Città di Scicli con grave nocumento alla civile convivenza ed allo svolgersi ordinato e legale delle attività economiche e degli stessi servizi pubblici. E’ quindi interesse del Comune di Scicli intervenire quale parte offesa dal reato e costituirsi parte civile nell’instaurando processo. A tale scopo sono stati presi contatti con un legale professionista con comprovata esperienza nell’ambito penalistico perché possa assistere e rappresentare il Comune Scicli”.
Ragusa, per le affissioni in campagna elettorale si ipotizza l’associazione a delinquere
La Polizia ha concluso le indagini a carico di 8 persone a cui è stato notificato l’avviso per i reati di associazione a delinquere finalizzata al controllo dell’affissione abusiva di manifesti elettorali mediante violenze private ed estorsioni. L’indagine scaturisce dal grave episodio verificatosi nell’ottobre del 2012 per le elezioni regionali quando il pregiudicato Amedeo Scatà ferì l’attacchino modicano Angelo Pulino che rimase in coma al Cannizzaro di Catania per diversi giorni. Dalle indagini è emerso l’operato di gruppo organizzato dedito all’affissione illecita dei manifesti con spartizione delle aree ed il controllo delle stesse, e l’uso di minacce e richieste estorsive su quanti intendessero violare le aeree provinciali interamente sotto il dominio del sodalizio. Il centro dell’organizzazione era Ragusa dove l’associazione cercava sempre di imporre la propria attività escludendo la concorrenza. A capo del gruppo un pregiudicato di origini palermitane che si occupava di dirigere, pianificare e coordinare i singoli associati, ricevendo personalmente le richieste di affissione da vari committenti facenti riferimento ai singoli candidati. Il promotore con una condotta spregiudicata (consolidatasi nel corso degli anni), garantiva una pronta, completa ed ampia diffusione dei manifesti rispetto ad eventuali altri concorrenti. Conseguentemente i committenti ritenevano di rivolgersi a tale organizzazione per ottenere una sorta di maggiore “funzionalità” di pubblicizzazione. Inoltre è stato appurato che a seguito di un contratto di appalto tra l’Ente Comunale ed una ditta specializzata nel settore delle defissioni, quest’ultima aveva ceduto in subappalto detta attività ad una società locale. Di fatto, questa società era gestita da alcuni degli indagati, che si occupavano legalmente di rimuovere i manifesti apposti in modo irregolare dai loro consociati. In definitiva alcuni membri dell’organizzazione criminale provvedevano ad affiggere i manifesti elettorali negli appositi spazi consentiti (su incarico dei committenti), ma anche di sovente al di fuori di questi; successivamente se venivano individuate le infrazioni, provvedevano, su disposizioni di un uomo (pochi mesi prima andato in pensione come dipendente comunale) collaboratore non regolarmente assunto presso la ditta aggiudicatrice dell’appalto a rimuovere tutti i manifesti affissi irregolarmente. Il reato è truffa e frode in contratto di forniture e opere ai danni del Comune di Ragusa.
PERSEGUITAVA L’EX COMPAGNA: DENUNCIATO 62ENNE RAGUSANO
Una telefonata giunta al 113 nel pomeriggio di mercoledi: una donna chiede aiuto e l’intervento della Polizia segnalando di essere stata percossa ed ingiuriata dal suo ex fidanzato nei pressi del luogo di lavoro, in via G. Carducci, a Ragusa. Sono le 16.30 circa, infatti, quando F.A. 46enne ragusana viene avvicinata da G.G., 62enne ragusano, incensurato, col quale aveva intrattenuto una storia durata circa 8 anni che ha avuto termine già a far data dal 2010. L’uomo si appostava nei pressi del luogo di lavoro, aspettava che la donna uscisse dal sito, la avvicinava, le chiedeva ancora di tornare insieme, lei rifiutava ma l’uomo stavolta la strattonava , la schiaffeggiava e la minacciava gravemente. Stavolta la donna ha deciso di chiedere aiuto e chiama la Polizia. Subito accorsi, i poliziotti hanno fermato l’uomo mentre tentava di allontanarsi da via Carducci. La donna ha sporto querela presso l’Ufficio Denunce della Questura: ai poliziotti ha raccontato di essere stata anche minacciata di morte, gravemente ingiuriata e diffamata, oltre che percossa davanti ad alcune persone.
Ragusa, al via la Festa di San Pietro e Paolo
Sono due le comunità parrocchiali di Ragusa che continuano a percorrere un pezzo di strada assieme. Le parrocchie di San Pietro apostolo e di San Paolo apostolo hanno anticipato i tempi perché, già in periodi non sospetti, quando ancora la crisi era ancora al di là da venire, almeno nella sua forma più pesante, si erano unite per rendere meno incisivi i costi dei festeggiamenti. Occorre aggiungere che tutto ciò è accaduto allo scopo non solo di risparmiare ma anche, e soprattutto, di aggregare, per testimoniare la propria vicinanza a tutti coloro che vivono di stenti e che non riescono ad uscire fuori dal tunnel della precarietà economica. Quest’anno ci sarà un’anticipazione speciale nella chiesa di San Pietro in via Lazio. Domani, sabato 21 giugno, infatti, alle 20, si terrà il concerto del “Coro e orchestra Calicantus” diretti dal maestro Giovanni Giaquinta. Un appuntamento musicale che si annuncia molto interessante per tutti gli appassionati. Il programma dei festeggiamenti, per la chiesa di San Pietro, prevede, lunedì 23 giugno, la celebrazione della messa alle 9 mentre alle 17,30 sarà officiata una santa messa con la partecipazione dei malati. A presiedere la funzione il direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale della salute, don Giorgio Occhipinti. Subito dopo, malati e anziani trascorreranno un’ora lieta con la comunità parrocchiale. Ad allietare il pomeriggio sarà Angelo Tidona con la sua fisarmonica. In serata, alle 20, si terrà l’incontro sul tema “Ministerialità e corresponsabilità” a cui parteciperanno i componenti della comunità parrocchiale di San Paolo. Martedì 24 giugno, dopo la santa messa delle 9, ci sarà, alle 18,30, la celebrazione eucaristica animata dal gruppo “Focolare dell’amicizia” con la partecipazione dei bambini battezzati quest’anno. Alle 20, ancora un incontro sul tema “Ministerialità e corresponsabilità”. A San Paolo apostolo, lunedì e martedì alle 8,30 e alle 19 si terrà la santa messa mentre alle 18,30, in entrambe le giornate, è prevista la recita dei Vespri.
Dal senato “sì” al Muos, la Padua non vota l’atto
Dal Senato arriva la conferma della maggioranza alla realizzazione del Muos di Niscemi. L’Aula di Palazzo Madama, infatti, ha respinto le mozioni di Movimento 5 stelle e Sel con le quali si chiedeva al governo di sospendere l’esecuzione di ogni accordo bilaterale per la realizzazione del sistema di trasmissione satellitare Muos nella base militare di Niscemi per rimettere ogni decisione al Parlamento. L’Aula ha detto sì alla risoluzione (presa dalle commissioni Ambiente e Sanità e trasformata in ordine del giorno) con la quale si dà sostanziale via libera all’operazione mettendo alcuni paletti come più informazione e un monitoraggio continuo dei campi magnetici. Qualche “paletto”, dunque, ma la volontà della maggioranza è quella di realizzare il Muos a Niscemi. Si smarca la senatrice Venerina Padua, che non ha partecipato alla votazione. “Pur apprezzando il lavoro che è stato fatto nella direzione della prevenzione, rimangono intatte le mie preoccupazioni in merito ai possibili impatti sanitari e ambientali dell’installazione dell’antenna a Niscemi. Per me è inaccettabile – afferma la Padua – che il sito di interesse comunitario della Sughereta, nel Nisseno, debba ospitare uno degli impianti del Mobile user objective system che le forze armate Usa vogliono realizzare in Europa. Nessuno è in grado di rassicurare completamente la popolazione, molto preoccupata, in merito alle possibili conseguenze negative sulla salute dei campi elettromagnetici”. Non la pensa allo stesso modo il suo partito, che ha dato – in maniera compatta – l’avallo al completamento dell’opera. I comitati anti Muos non ci stanno e ribadiscono: “La protesta proseguirà”.
Consorzio universitario, dichiarazione di Federico Piccitto
Il sindaco Federico Piccitto interviene a proposito della riunione che si è svolta in viale del Fante, tra i soci del Consorzio Universitario ibleo ed i rappresentanti sindacali dei lavoratori dell’ente. “Prendo atto della posizione del Commissario Straordinario Carmela Floreno senza ulteriori commenti. Nonostante il Commissario stesso, in un comunicato stampa, mi rivolga accuse di oltranzismo ed inaccortezza nella gestione della vicenda, oltre ad attribuirmi, seppur indirettamente, presunte mancanze nell’ambito della necessaria trasparenza e della legalità. Non voglio però alimentare, – dice Piccitto- uno scontro istituzionale, non certo costruttivo per raggiungere risultati pratici. Mi permetto di rilevare, nella ricostruzione proposta dal commissario Floreno, solo un piccolo aspetto, ed a mio avviso fondamentale. Ossia il fatto che l’atto di recesso dal Consorzio Universitario Ibleo sia stato deciso e realizzato in totale autonomia, da parte dello stesso Commissario, senza sentire il bisogno di consultare gli altri soci del Cui. Sono stato anzi io, – dice Federico Piccitto – appena ho appreso della Sua decisione, peraltro solo a mezzo stampa, a chiederle chiarimenti, ribadendo, fin dall’inizio, tutta la mia contrarietà verso un provvedimento unilaterale che ha, questo sì, reso più difficile il dialogo tra le istituzioni e con i sindacati. E che, mi permetto di ribadire, non ho certo approvato io. Non ho comunque mai attaccato nessuno in maniera personale, ho solo chiesto, – dichiara Piccitto – di ritirare la delibera di recesso, come punto di partenza per una discussione su basi serene relativa al futuro dell’esperienza universitaria in provincia, peraltro in linea con la decisione presa, ad esempio, dai rappresentanti istituzionali del territorio di Trapani. Tra le tante presunte colpe che mi sono attribuite, – dice Piccitto – ne rivendico solo una: quella di aver sempre garantito, nonostante le difficoltà finanziarie, uno sforzo economico adeguato agli impegni assunti dal Comune. La volontà, da parte del Commissario Floreno, di pretendere trasparenza e legalità sull’intera vicenda, mi trova comunque totalmente d’accordo. Ed intendo agire proprio in questo senso, affidando a terzi il compito di risolvere, una volta per tutte, quella che si sta configurando come una diatriba sterile e senza soluzioni”.