Durante la notte scorsa era stata la sala operativa di Rete Ferroviaria Italiana di Palermo a lanciare l’allarme di anomalia di funzionamento di tutti i passaggi a livello della tratta ferroviaria Vittoria-Acate. Dal primo sopralluogo effettuato dai tecnici reperibili delle Ferrovie e dalle pattuglie del Commissariato di Polizia di Vittoria consentiva si è capito che erano stati asportati più di 1000 metri di cavo di rame di diversa tipologia e sezione a partire dal chilometro 263 e fin oltre il chilometro 264 della tratta ferroviaria Siracusa-Licata, comportando ciò il mancato funzionamento dei numerosi passaggi a livello nel tratto Vittoria-Acate. Le indagini condotte dalla Polizia hanno consentito di individuare due romeni con numerosi precedenti per reati analoghi, sorpresi a bordo della loro autovettura mentre trasportavano nel cofano i cavi di rame già spellati dalla guaina isolante. Si tratta di un 36enne e di un 34enne, entrambi residenti ad Acate. Sono stati trovati in possesso degli “attrezzi di lavoro”, badili, tronchese, coltelli, che sono stati sequestrati. I cavi di rame, benché resi inservibili, sono stati riconosciuti dai tecnici delle ferrovie. I due sono stati denunciati in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Ragusa per il reato di ricettazione in concorso.
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IL TEATRO DI CICCIO SCHEMBARI
SITI UNESCO, RIUNIONE DEI SINDACI
Terzo incontro, particolarmente fruttuoso, svoltosi a Catania con tutti i rappresentanti delle città del sud-est Sicilia appartenenti al registro dell’Unesco. Oltre ai padroni di casa e al comune di Modica , rappresentato dal sindaco Ignazio Abbate, hanno partecipato i rappresentanti istituzionali dei comuni di Ragusa, Palazzolo Acreide, Caltagirone, Militello Val di Catania, Noto e Scicli. La strada è stata tracciata e porta dritta ad un’unione di intenti tra le “otto sorelle” per lanciare definitivamente questo meraviglioso lembo di Sicilia nel panorama turistico nazionale e internazionale. Ci sarà un rapporto di collaborazione reciproca, una sinergia sottoscritta informalmente nel corso dell’incontro. Ogni comune entrerà a far parte dell’Unione con una quota fissa da determinarsi in base a parametri ben precisi, quali la popolazione e l’estensione del territorio. La prossima settimana a Ragusa prevista la firma al protocollo che sancirà ufficialmente la nascita di questa nuova “creatura”.
TRIVELLAZIONI A MARE, LA CGIL DI RAGUSA CHIEDE UN’AUDIZIONE ALL’ARS
“Le recenti decisioni del Ministero dell’Economia di bloccare le Trivellazioni nel Canale di Sicilia, Licata e Pantelleria, ma di dare il via libera al largo di Pozzallo, lasciano perplessi”. Così inizia la nota del segretaro generale della Cgil Giovanni Avola che scrive: “Se il Ministero ha rigettato o notevolmente ridimensionato una miriade di richieste di ricerche e perforazioni a mare per interferenze con i limiti previsti dalla vigente normativa ambientale, come mai alla Petroleum Transunion sono stati autorizzati nuovi campi di ricerca davanti alle coste di Pozzallo per un totale di 50 Km quadrati? C’è di più. La società in inglese Petroleum Transunion aveva avanzato una richiesta di 496 km quadrati ma si è vista autorizzare solo 50 km quadrati nel tratto di Coste di Pozzallo –Marina di Modica – Donnalucata. Sarebbe opportuno conoscere, prima dell’avvio delle perforazioni di ricerca, le motivazioni dell’autorizzazione e se le stesse non provochino danni ambientali e quindi se siano compatibili con gli interessi del nostro turismo e con tutta l’economia del mare che negli ultimi anni ha avuto una significativa crescita. Ritengo che i sindaci interessati e la deputazione nazionale e regionale debbano chiarire alla comunità iblea come stanno realmente i fatti”. Sull’argomento nei prossimi giorni la Cgil chiederà alla Commissione Ambiente dell’Ars una apposita audizione.
L’Archeologo Di Stefano presenta gli scavi di Cartagine a Firenze
Gli scavi e le ricerche archeologiche condotti dall’Archeologo Giovanni Di Stefano a Cartagine saranno presentati in un Convegno a Firenze, nel Palazzo dei Congressi il 19 febbraio, alle ore 10.00. Di Stefano, Direttore del Museo di Camarina e della Missione Italiana a Cartagine, parlerà su “La città di Didone” nell’ambito del Convegno “Messaggi dal mondo antico” che è organizzato dalla rivista Archeologia Viva e Tourisma. È prevista la presentazione di un centinaio di immagini per illustrare le ultime scoperte nella città romana di Cartagine,in particolare nella zona dell’anfiteatro di Cartagine. – “Con le indagini svolte nel 2014 abbiamo confermato che la città di Cartagine nel V sec.d.C. era estesa ben 321 ettari e che era una delle più grandi città del Mediterraneo. Gli antichi la paragonavano ad Alessandria d’Egitto e a Costantinopoli” .
Poesia su web: a Rausa c’arristau sta zonna!
I muricani finalmente sunu tutti priati
picchi i sordi ro pitrolio ci fuorru rati.
Duoppu Novantanni ri sfuttenza
bisognava sulu purtari pazienza…
Pennavaria a Rausa avia fattu provincia
e a Muorica c’avia arristatu sulu sta mincia.
Dipasquale pi salvarisi a poltrona ri sutta o culu
si vinniu i scecchi e macari u mulu .
Co libero consorzio ora Iusu i sordi se sonna,
e a Piccitto anveci re picciuli c’arristau sta Zonna !
(Anonimo Vigatese)
Salvatore Adamo a Tele Nova
Martedì 16 febbraio settimo appuntamento con il premio Ragusani nel Mondo – Come Eravamo. La puntata andrà in onda su Tele Nova alle ore 14.30, 18, 21, 24 e mercoledì alle ore 8. Nel 2001 il premio andò a Ross Antoci (Australia), mons. Giorgio Scarso (Brasile), Giovanni Siciliano (Venezuela) e al cantante Salvatore Adamo, che si è esibì in Piazza San Giovanni con “La Notte”.
VERTENZA VERSALIS: IL 29 CONSIGLIO COMUNALE APERTO A RAGUSA
“Non bisogna assolutamente abbassare la guardia rispetto alla Vertenza Versalis. E questo territorio ha l’obbligo di dire no e lottare affinchè non si registri l’ultima delle dismissioni. Come gruppo consiliare Insieme abbiamo richiesto al presidente del Consiglio una seduta aperta perché è nella sede istituzionale che bisogna creare i pressupposti per una interlocuzione forte con Eni. L’industria a Ragusa non va depotenziata”. E’ quanto dichiara il gruppo consiliare Insieme (Elisa Marino, Maurizio Tumino, Giorgio Mirabella, Peppe Lo Destro ed Angelo La Porta) che invita i deputati della provincia di Ragusa e le organizzazioni sindacali al confronto del 29 febbraio. E’ l’occasione per stilare un documento di protesta e di proposta per l’Eni per evitare che magari non nell’immediato ma anche in futuro la Versalis chiuda i battenti e lasci senza occupazione oltre 130 famiglie. “Occorre con urgenza e determinazione rappresentare al governo regionale e nazionale la necessità di salvaguardare investimenti e livelli occupazionali sia diretti che dell’indotto”- conclude Insieme.
On. Nino Minardo: a breve l’aeroporto di Comiso avrà definitivamente i servizi di assistenza al volo a carico dello Stato
“Il contratto Stato -Enav che assicura i servizi di assistenza al volo all’aeroporto di Comiso è in via di definizione ed è già stato depositato alla Corte dei Conti per la registrazione nel mese di dicembre 2015”. Lo assicura Nino Minardo: “È quanto mi è stato confermato ieri dal Ministero per le infrastrutture e dai dirigenti dell’Enav, i quali mi hanno assicurato che l’iter è già in via di definizione e lo schema di contratto 2016-2019,( che, secondo le ultime novità previste dalla legge di stabilità, diventa quadriennale e poi quinquennale dalla volta successiva) sarà presentato molto presto e comunque non oltre giugno 2016, come previsto dalla legge. L’inserimento dello scalo comisano tra quelli di interesse nazionale e conseguentemente nel contratto di programma 2016-2019 è stato un impegno e un importante traguardo preso con il sottoscritto e mantenuto da Maurizio Lupi, già Ministro per le infrastrutture. Tutto ciò permetterà un abbattimento dei costi per la società di gestione che dovrà, con maggiore serenità e con il sostegno concreto dello Stato, lavorare con trasparenza alla crescita economica ed occupazionale del nostro territorio”.
VITTORIA, ITALIA DEI VALORI CON CICCIO AIELLO
“Proponiamo di costruire un progetto di rinascita delle nostre città, per un modello di sviluppo, nel rispetto della domanda e dell’offerta di servizi, dei beni comuni, dei diritti e dei doveri – le unione di fatto, la cittadinanza onoraria ai bambini stranieri nati in Italia – in ambito di valori ideologici capaci di essere forze di governo per l’attuazione programmatica. Il Partito di Italia dei Valori è una forza politica ricca sul piano ideologico e portatori di grandi valori etici e morali, la nostra azione è rivolta a sostenere per la città di Vittoria le candidate e i candidati, che sostengono la candidatura a Sindaco dell’On. Ciccio Aiello, i quali condividono la nostra azione progettuale per un grande polo riformista – progressista , contro le ammucchiate o gruppi di persone, con la partecipazione attiva dei movimenti di base, insieme con la gente comune, fuori dal palazzo e vicini alla gente”.
Danneggia auto in sosta e fugge. Automobilista rintracciato dalla Polizia Locale di Modica
Aveva danneggiato un’utilitaria che la proprietaria aveva lasciato in sosta per la notte. A distanza di tre settimane circa, il Nucleo di Polizia Giudiziaria le ha reso giustizia rintracciando il veicolo che si era allontanato senza lasciare un recapito. La donna, una rumena residente a Modica, N.Z., 60 anni, aveva lasciato il veicolo in sosta, una Lancia Y, in Via Crollalanza, nel centro cittadino, lo scorso 24 gennaio. La mattina successiva aveva trovato il suo mezzo danneggiato ed aveva presentato una denuncia alla Polizia Locale. Dalle indagini è risultato che si trattava di un veicolo di colore giallo e che l’impatto era avvenuto intorno all’una della notte. Sono state visionate alcune registrazioni di videosorveglianza dalle quali è emerso che si trattava di una Fiat Punto cabriolet di colore giallo, anche se non era visibile potere leggere il numero di targa del mezzo investitore. L’uomo, dopo una serie di ricerche ed accertamenti, è stato rintracciato ed ha ammesso le sue responsabilità. L’interessato è stato messo in contatto con la donna danneggiata che, a questo punto, potrà essere risarcita. Grazie a questi accertamenti, la polizia locale di Modica le ha reso giustizia.
TRIVELLE: CODACONS RICORRE AL TAR CONTRO DATA REFERENDUM
La decisione del Governo Renzi di indire il referendum sulle trivellazioni il prossimo 17 aprile senza accorparlo alle amministrative, finisce al Tar del Lazio. Il Codacons, infatti, ha deciso di ricorrere al Tribunale Amministrativo per ottenere l’annullamento del decreto con cui l’esecutivo ha fissato la data del referendum. Per Francesco a Tanasi Segretario Nazionale Codacons si tratta di un provvedimento palesemente contrario ai principi di buon andamento della Pubblica Amministrazione. Il mancato accorpamento del referendum alle elezioni amministrative, infatti, produrrà un danno per le tasche della collettività stimato in 300 milioni di euro e non sembra rispondere ai criteri fissati dalle norme vigenti e dalla Costituzione. Ci sono quindi tutti gli estremi per un annullamento della decisione del Governo dinanzi la giustizia amministrativa. Per tale motivo – conclude Tanasi- il Codacons, nella doppia veste di associazione ambientalista e di tutela dei consumatori, impugnerà il decreto al Tar.
STAGIONE MELODICA
Prosegue con grande successo la 21° Stagione Concertistica Internazionale “Melodica”, sostenuta dall’omonima Associazione con la direzione artistica della pianista Laura Diana Nocchiero. Il prossimo concerto “Violinissimo” si terrà Sabato 20 Febbraio alle ore 20.30 presso l’Auditorium Scuola dello Sport e vedrá protagonista il celebre violinista Takashi Shimizu. Biglietto intero 10 euro, ridotto 5 euro. Prevendita presso Libreria Ubik, Ristorante Pizzeria Vegania e Magic Music.
CASO CAMPO, DALLA TRASPARENZA DEI FATTI ALLE NEBULOSITA’ DELLE CINQUE STELLE
Finita. La vicenda che ha portato alle dimissioni di Stefania Campo a seguito di un nostro articolo che raccontava tutti i passaggi inopportuni riguardo l’assunzione come letturista di contatori idrici per il comune di Ragusa del marito dell’ex assessora, dopo le tante puntate della commissione trasparenza e le tante audizioni dei protagonisti, è finita. La relazione presentata e votata favorevolmente solo dalle opposizioni descrive con puntiglio le incongruenze dei bandi, l’anarchia di palazzo con le gare variabili a seconda delle tendenze di dirigenti e impiegati, la presenza di una suocera, madre dell’assessora, che si occupa della gara che interessa il genero, le scelte arbitrarie per il reclutamento del personale, la mancata vigilanza sulla conduzione degli appalti, la discriminazione di alcuni lavoratori… insomma una rappresentazione della Italia odiata dai cinquestelle che però stavolta erano gli attori protagonisti. Ed è su questo aspetto che si deve prestare attenzione non tanto per inseguire la volgarissima soddisfazione nel puntare l’indice anche su loro che “poi diversi non sono” – lo sforzo e la tensione per essere diversi c’è eccome! – piuttosto per riflettere sul loro panico di fronte alla complessità della politica. Il caso Campo li ha travolti, lo sappiamo, e questa storia coniugata all’intolleranza verso l’assessore Stefano Martorana ha portato a tre mesi di disagio fortissimo al loro interno. La questione è: come affrontare ciò che è imprevedibile? concetto che allargato un po’ significa come gestire i troppi casi della vita politica. Davanti all’ostacolo si imbambolano, si irrigidiscono, perdono di lucidità, poi, con sforzo enorme si riprendono. Questo è il loro limite di immaturità che gli fa compiere cazzate. Gela è un esempio lampante del loro agire puerile. Dopo che hanno compreso che rogna fosse quella città se la sono squagliata e sono tornati sereni come se la fuga non fosse stato il vero fallimento. Stessa roba potrebbe accadere su Roma dove si trincerano ancora con la roba dei programmi facendo intuire che forse non vogliono vincere. Che c’entra ‘sta roba con la storia della Campo? C’entra. Sono rimasti intrappolati, non riescono ad uscire dallo schema mentale dei buoni e cattivi, ed invece di agire apportando qualche modifica alla relazione della commissione trasparenza, votare velocemente e filarsela, hanno dato il loro no netto prolungando l’agonia. Presenteranno un’altra relazione dove chiaramente la verità verrà edulcorata, negata e stravolta, con il risultato che saranno sbeffeggiati dall’opinione pubblica. Non aver capito l’urgenza di chiudere la vicenda comporta un altro guaio perché la difesa ad oltranza ha una conseguenza logica: se la Campo è inviolata dal peccato può essere in teoria riconfermata nella squadra assessoriale, operazione però improponibile perché tutti i cinquestelle sanno il danno di immagine creato dalla signora e il gran pasticcio dell’assunzione del letturista. C’è quindi un livello immaginifico di struttura politica, meraviglioso e fragile come l’alabastro, e poi gli schiaffoni della realtà. Stentano a trovare un equilibrio, ed è per questo che tengono il muso al sindaco Piccitto ritenendolo troppo duttile e pronto alle soluzioni opportune che loro non gradiscono preferendo solo le soluzioni “giuste”. Viene da ridere a pensare chi fra i componenti della trasparenza dovrà redigere la controrelazione. No, non sono in grado di stilare una memoria, vanno aiutati quando abbisognano della logicità del pensiero trasferito in scrittura. Potrebbero rivolgersi ad un avvocato d’area come Carmelo Giurdanella stimato professionista vittoriese che i cinquestelle vorrebbero candidare a sindaco. Il tema è sempre lo stesso gira e rigira, ed è la selezione della classe dirigente. Quel che accade a Vittoria la dice lunga su quanto siano doverosi i processi di crescita dentro le formazioni partitiche ed i movimenti. A Vittoria c’è stata una guerra tra due meet up, un macello. Poi dopo fratture, epurazioni, condanne, la riunificazione. Si avvicinano le elezioni ed i ragazzi capiscono di doversi attrezzare per la sfida. Arriva una giovane avvocatessa e propone ai compagni di andare a prendere qualche lezione di diritto: spunta così il nome di Giurdanella che già offre il suo sapere all’amministrazione ragusana confortando l’azione dell’assessore Corallo nelle sue delicatissime deleghe, e che pare abbia dato gratuitamente consulenze e apporto per le grandi battaglie No Muos o No Triv. I grillini vittoriesi iniziano le lezioni ogni lunedì sera. Incantati e riconoscenti, dopo qualche settimana aprono i loro cuori all’avvocato che con tanta generosità li aveva acculturati sui primi elementi di diritto amministrativo, e lo acclamano loro leader proponendogli la candidatura a sindaco. L’entusiasmo per un attimo si affloscia perché i ragazzi sanno che per potersi candidare serve il requisito minimo: l’iscrizione al meetup; dura un attimo lo smarrimento poi tutti tornano a sorridere scoprendo che l’avvocato, con lungimiranza, prima di Natale si era iscritto. E’ divertentissima questa storiella che mette a confronto l’illusione della spontaneità, uno stato di ingenuità, e l’oscuro, faticoso e dettagliato sentiero dell’ascesa politica. Quali sono i confini tra bene e male di queste due diversità che si sono incontrate? Perché non ammettere le sfumature multiformi della politica? Cosa c’è di terribile se un Giurdanella prova ad organizzarsi per soddisfare un’ambizione? La cosa terribile è solo non comprendere le variabili, il caso, gli intoppi, le cantonate, e ostinarsi a non accettarli, come accaduto a Ragusa con la Campo.
ROYALTIES PETROLIFERE E LEGGE SU IBLA: LA POSIZIONE DI INSIEME
“In occasione della discussione della legge finanziaria regionale in commissione bilancio è stato consumato un ulteriore scippo alla nostra comunità a vantaggio di quelle degli altri comuni della provincia”. Così ha inizio la nota di Insieme il gruppo consiliare che raccoglie attorno a Maurizio Tumino quattro consiglieri di Palazzo dell’Aquila. Questa la posizione: “Certamente da Ragusani non possiamo rallegrarci che i fondi delle royalties petrolifere per il 30% dovranno essere destinate anche agli altri comuni della provincia e che una quota consistente degli stessi dovranno essere utilizzate per finanziare la legge di Ibla. L’approvazione dell’emendamento in commissione bilancio ha di fatto decretato la fine del contributo straordinario a valere sulla legge stessa. Non si capisce perché configurando le royalties come fondi ordinari del bilancio comunale ci si debba sforzarsi di limitarne l’utilizzo per le finalità della stessa legge su Ibla se si vuole riqualificare il patrimonio artistico culturale della nostra città. Se così deve essere perlomeno preoccupiamoci di fare una pianificazione ragionata secondo i bisogni e le esigenze del nostro centro storico e non secondo le vecchie percentuali di intervento. In merito alle royalties petrolifere, in maniera chiara e netta, riteniamo che le stesse appartengono esclusivamente al Comune di Ragusa e solo il Comune di Ragusa può avvantaggiarsene. Bisogna smetterla di fare demagogia sul tema: c’è chi vuole spalmare i proventi a tutti i comuni della provincia e addirittura chi ritiene che non si debba consentire la ricerca di nuovi pozzi petroliferi. Insieme senza indugio e senza tentennamenti chiarisce la propria posizione sul tema: Ragusa non può permettersi di rinunciare a ciò che gli spetta di diritto. Insieme si augura un impegno corale della deputazione iblea affinché in seduta d’aula si possa correggere il tiro rispetto a questa scelta scellerata”. Un bel ragionamento, ma intriso di molta prudenza ipocrita: non c’è una parola diretta contro l’autore del massacro, Nello Dipasquale, e ciò conferma una possibile intesa cordiale tra il gruppo di Occhipinti e Tumino e il deputato del Pd che ha fatto della raccolta indifferenziata una tattica per consolidare la sua crescita nel partito democratico.
NELLO DIPASQUALE, PETROLIO E MORALE
Stavolta alla storia ci passa davvero. Si era fatto deputato raccontando ai ragusani la barzelletta della missione: doveva salvare la nostra città, tutelare questo territorio dimenticato e periferico, portare l’energia che lo aveva caratterizzato da sindaco per salvare la Sicilia.. Una paccottiglia di slogan per creduloni che però gli ha fruttato quelle migliaia di voti necessari a godersi il lusso dell’onorevolezza. Tutte queste fandonie sono state sopportate perché facevano parte del personaggio e delle sue ambizioni che tutti conoscevamo; ma ci si aspettava, dopo tante fortune, almeno un briciolo di correttezza ovvero un reciproco rispetto: da una parte lui, Nello Dipasquale, con il suo sogno realizzato, l’ottimo stipendio, gli assalti e le scalate dentro il nuovo partito – il Pd- , e, dall’altra parte, noi, che ci saremmo accontentati di un minimo di presenza incolore tipica di chi siede all’assemblea regionale e che volevamo solo essere lasciati in pace, non essere disturbati e tantomeno danneggiati. Nessuno si è lamentato quando si è scoperto delle sue continue assenze, delle sue manovre per arruffianarsi Faraone, dei suoi salti circensi per entrare a pieno titolo nelle strutture del pd; rientrava nella normalità, era come sempre la sua spinta egotica che si offriva ai nostri occhi stanchi del solito spettacolo. Ma non è riuscito a contenersi, ha tracimato anche stavolta, e ci ha traditi con una coltellata profonda, cattiva, pericolosa. La vicenda è semplicissima ed ha una spiegazione psicopolitica lineare ed inconfutabile. Come ogni anno non si trovavano i danari per finanziare la legge speciale su Ibla, e lui che nel passato quand’era primo cittadino occupava l’Ars, si trasformava in un arruffapopolo, urlava parolacce ai deputati colpevoli di scordare l’amata Ragusa, trovando persino l’occasione ghiotta dei tagli alla legge su Ibla per allontanarsi definitivamente da Innocenzo Leontini, cosa fa? Non si ribella – non può, la politica di oggi obbliga all’obbedienza e alla leccaculaggine – ed allora come maschera la cattiva volontà della regione e la sua impotenza nell’incidere, nel distinguersi, nel lottare? Trova la finta soluzione: non potendo dichiarare con sincerità che Ragusa non conta una mazza e nessuno ha voglia di spendersi per noi, oscura il colpevole- la Regione – e mette in campo altri due soggetti scaricando l’imbarazzante sconfitta e pasticciando ogni responsabilità: e così saltano fuori i milioni, quelli delle royalties che l’industria del petrolio paga al comune di Ragusa per compensare il danno e la invasione delle trivellazioni. Qualcuno penserà che è stato un colpo assestato all’amministrazione cinquestelle per levargli quell’ossigeno che gli consente di tirare avanti e di non imboccare la strada del dissesto che ha colpito tutti i comuni limitrofi. Non è così, non è stata un’azione premeditata, ma solo una trovata finalizzata a rafforzare l’unico obiettivo ossessivo perseguito in questo momento dall’onorevole: il consolidamento della sua posizione dentro il partito democratico in un ambito provinciale; ed infatti, sempre usando le royalties, cosa escogita il nostro? Decide – nello stesso emendamento alla legge finanziaria – di spalmarle in tutte le città interessate all’estrazione allargando il beneficio che prima era esclusivo appannaggio del capoluogo. Soffermiamoci sulla trovata per Ibla. Cosa c’è di immorale in questa proposta? Tutto. Il principio di salvaguardia, tutela, conservazione viene sradicato dalla visione collettiva pubblica che ci ha accompagnato per 35 anni nutrendo e coltivando ogni generazione di ragusani nella consapevolezza che la cura materiale e morale di Ibla fossero azioni buone e giuste, e lo ha stracciato, il nostro deputato, questo principio, lo ha umiliato e lo ha ridotto ad un baratto. Per Nello Dipasquale la nostra storia, il nostro patrimonio architettonico, monumentale, artistico, non sono beni da meritare l’attenzione e la cura dello Stato: non servono sforzi finanziari duraturi, solidi, certi, che diano il senso sacrale e fondante di una scelta. La legge su Ibla è svenduta e ridotta ad una partita di giro. Lo impongono i tempi duri, sostiene lui. No, non si tratta di eccesso di concretezza, ma di liquidazione valoriale. E se la produzione estrattiva o il piano industriale, o gli interessi nazionali, o le strategie di mercato mutassero, saltassero? I rischi sono evidenti. La proposta fotografa la caduta morale della politica governativa e di quella dei partiti. La realtà che ci circonda è solo un enorme fallimento dove i protagonisti della politica si agitano per mantenere i loro privilegi (ancora più disperata e folle e quindi apprezzabile appare quindi il sogno giovanile dei cinquestelle di cambiare le sorti del paese) e la prova la avremo in queste ore quando il Pd non interverrà. Chi lo dovrebbe fare? Giorgio Chessari con la sua disincantata saggezza si accontenta di quel poco che la Regione dà al suo centro Feliciano Rossitto non potendo far altro che ringraziare Dipasquale per l’interessamento nel trovare in bilancio qualche decina di migliaia di euro necessari alle spese di personale, senza dimenticare poi che il nuovo centro studi si sta costruendo su un’area gentilmente offerta dal deputato allora sindaco. La sinistra del Pd rappresentata da Gianni Battaglia – che ricordiamo fu sbattuto fuori da Consorzio universitario da Piccitto _ forse si gode questo momento di difficoltà del giovane sindaco. Peppe Calabrese ha deciso di non muovere un dito perché nonostante i suoi voti ed i suoi iscritti lo hanno strafottuto dentro il partito. Dovremo persino sorbirci il plauso del pd renziano, quello di D’Asta, che ci spiegherà il capolavoro di Dipasquale e la genialità della trovata delle royalties! Un grande partito questo nuovo Pd che vanta tutto il codazzo di Nello Dipasquale – da qualche giorno si è iscritto anche Michele Tasca- che ci offre la misura dell’abisso. Che fare allora? Ci consegniamo all’industria petrolifera, diamo le chiavi della città e ci rifugiamo nell’illusione degli anni 50, nella Ragusa città del petrolio? Chi avrà il coraggio di gridare contro la miseria culturale, ideale, progettuale? Dove ci condurrà questa rabbia civica che coviamo dentro gli animi?
ARRESTATO AD ACATE BURADA MIHAI
I Carabinieri, nella serata di sabato, in occasione di alcune perquisizioni domiciliari in Contrada Macconi, hanno arrestato, in ottemperanza all’ordine di esecuzione per la carcerazione, il 37enne rumeno Burada Mihai. L’esecuzione impone al pregiudicato di scontare la pena residua di 3 anni e 6 mesi di reclusione, dal momento che è stato giudicato colpevole del reato di furto aggravato, commesso nel 2007 in territorio ipparino. Il rumeno è stato ristretto presso la Casa Circondariale di Ragusa.
Serie A femminile di Basket, Ragusa 76 Torino 52
RAGUSANI TERZI A SANREMO
Rissa a Scicli, tre tunisini arrestati
La scorsa notte i Carabinieri, in via Dante Alighieri, trovati tre soggetti stranieri che se le stavano dando di santa ragione, sono intervenuti per sedare la rissa e bloccare i protagonisti, Ben Salem Wissem e Rhouma Saber di 29 anni, Hadj Ali di 48 anni. Nel corso della rissa i tre magrebini si sono affrontati con particolare ferocia, prendendosi a calci e pugni, tanto che uno di essi è stato trasportato in ambulanza al pronto soccorso di Modica, dove è stato giudicato guaribile in 10 giorni per diverse ferite al volto e all’occhio. L’intervento dei Carabinieri ha scongiurato il peggio: i tre tunisini avevano anche bevuto e uno di essi è stato trovato in possesso di un grosso coltello da cucina. I tre stranieri sono stati rinchiusi nel carcere di Ragusa.