29-03-2024
Ti trovi qui: Home » Ambiente (pagina 33)

Archivio della categoria: Ambiente

Discarica Cava dei Modicani Dipendenti in stato di agitazione

Nei prossimi giorni l’attività della discarica di Cava dei Modicani potrebbe bloccarsi a causa dello sciopero dei dipendenti di Ragusa che lavorano nel sito per conto della ditta Costanzo Costruzioni. La proclamazione dello sciopero, tema del quale discuteranno sabato in assemblea i lavoratori, secondo il responsabile provinciale della Funzione pubblica Cgil, Giovanni Lattuca, sarà una decisione scontata. “La ditta Costanzo non può pagare gli stipendi di ottobre e la situazione rischia di aggravarsi di giorno in giorno – sostiene il sindacalista – me lo ha riferito il titolare dell’impresa, giovedì mattina, in un colloquio telefonico”. L’impresa a livello nazionale gestisce svariati appalti. Come sta accadendo a tante altre aziende, anche la Costanzo ha ingenti crediti nei confronti dello Stato, non ancora percepiti. A livello locale, cioè per quanto riguarda la vicenda specifica che coinvolge la discarica di Cava dei Modicani e quindi i Comuni che vi conferiscono i rifiuti, cioè Ragusa e i tre comuni montani, la situazione è molto simile. “La ditta Costanzo dichiara di dover percepire un importo di oltre 600 mila euro dai Comuni montani – afferma il rappresentante della Fp Cgil – infatti, per legge, l’impresa è tenuta a presentare fattura ogni 120 giorni: è già arrivata alla quarta fattura, con un credito di settecentomila euro”.

Trivellazioni e tutela dell’Ambiente, la posizione di Confindustria Ragusa

Confindustria Ragusa, tramite il suo presidente, l’ing. Enzo Taverniti, interviene in merito alle trivellazioni e alla tutela dell’ambiente. “Da anni la nostra Associazione – ha dichiarato l’ing. Taverniti – interviene per denunciare il rischio di impoverimento del territorio e ribadire che è falsa l’alternativa tra un modello basato su Agricoltura, Turismo e Beni Culturali e uno basato sul rafforzamento delle attività industriali, che qualcuno si ostina a considerare inconciliabili. Ribadiamo ancora una volta – ha detto Taverniti – che la Provincia di Ragusa ha necessità di un sistema industriale capace di creare valore aggiunto e di esportare una maggiore quantità di prodotti, e che non è un ‘nemico’ del territorio e delle comunità che lo ospitano, non è ‘il male necessario’, non è l’alternativa al ‘vivere bene’. Bisogna cioè superare la contrapposizione ideologica tra ambiente e industria – ha proseguito Taverniti -, poiché sono evidenti i processi di cambiamento verso sistemi di gestione ambientale evoluti. Il Sistema produttivo si pone, con atteggiamento razionale e responsabile, verso soluzioni moderne e adeguate, affronta i problemi di eco-compatibilità dei processi, di utilizzo efficiente delle risorse, ottimizzazione dei consumi di materie prime, riduzione degli scarti e avvio al recupero e al riciclaggio. Non giova a nessuno – ha dichiarato il presidente degli industriali ragusani – appannare l’immagine di un sistema economico e di un modello di sviluppo produttivo legato al ciclo di trasformazione delle materie prime disponibili in loco o importate. L’industria deve continuare ad essere fattore imprescindibile di uno sviluppo economico sostenibile. Diventa necessario ancor più in un momento di crisi economica, cogliere ogni opportunità per migliorare il rapporto fra economia e salvaguardia del patrimonio naturale – ha dichiarato Taverniti -, senza pregiudizio per le produzioni in atto e per le loro legittime aspirazioni al consolidamento e alla crescita. La provincia iblea deve trovare la forza di coesione che ha dimostrato negli anni, e fare sistema per trovare soluzioni equilibrate per la crescita economica, ambientale e sociale del territorio”.


Vittoria, progetto di riqualificazione paesaggistica dell’area dell’ex campo di concentramento

Il sindaco di Vittoria, Giuseppe Nicosia, si è incontrato mercoledì a Palazzo Iacono con Mylene Andreoletti, David Belamy, Yvan Cappelaere e Lucas Delafosse, studenti della Ecole nationale superiore de paysage di Versailles, coordinati dall’architetto Marc Matyassy, che gli hanno presentato il progetto “Fait d’actes”, finalizzato alla riqualificazione paesaggistica dell’intera area dell’ex campo di concentramento di Vittoria e portato avanti grazie ad un accordo tra il comune di Vittoria e l’Ecole nationale de paysage. All’incontro era presente Fausta Occhipinti, architetto, una delle tre docenti della scuola paesaggistica francese che seguono l’elaborazione di tale progetto; gli altri sono Mathier Gautier e Marc Rumelhart.

Uolter Project a Marina di Ragusa Il 1 novembre in piazza Duca degli Abruzzi

Uolter Project invita la cittadinanza ad unirsi al collettivo nella giornata del primo novembre alle 11, in p.zza Duca degli Abruzzi, a Marina. Piazza che è diventata il luogo simbolo di una battaglia contro l’abbattimento degli alberi, eseguito dall’amministrazione comunale di Ragusa, nell’ambito del progetto di restyling della piazza stessa. Per annunciare la giornata di mobilitazione il collettivo Uolter Project ha promosso una campagna di sensibilizzazione esclusivamente sui social network. In questa occasione chi partecipa potrà “celebrare la memoria di Marina di Ragusa” e “adagiare l’allegoria della memoria siciliana sulle macerie degli alberi tagliati”. L’1 novembre dunque chi partecipa all’evento potrà portare con sè un pupo siciliano. Tutti i pupi ricopriranno la facciata del Met.

Ragusa, pulizia di viale delle Americhe

Un attento lavoro di pulizia lungo i cigli stradali del prolungamento di viale delle Americhe, nel tratto che collega la periferia di Ragusa alla statale che conduce a Comiso e alle rampe di accesso per la Ss 514. E’ stato portato avanti, negli ultimi giorni dagli operatori dell’impresa ecologica “Busso Sebastiano”.


Festa ecologisti democratici

La politica vista dai giovani ma a confronto con le vecchie guardie. E’ stato questo, venerdì sera, il tema del primo dibattito della seconda giornata della Festa Regionale degli Ecologisti Democratici in corso di svolgimento a Comiso. Domenica ultima giornata. Alle 18 il confronto “60 minuti conà”. La giornalista Lucia Fava intervisterà Gigi Bellassai, Pippo Digiacomo e Salvo Zago. Alle 20 intervento di Rosario Crocetta.


IL MUOS È SOTTO SEQUESTRO

A poche ore dal primo Corteo nazionale “No Muos” del 6 ottobre a Niscemi, è giunta la notizia del sequestro preventivo della area e degli impianti in costruzione del sistema satellitare di telecomunicazioni, gestito dalle forze armate Usa, per violazione delle prescrizioni fissate dal decreto istitutivo della Riserva naturale. L’impianto di contrada Ulmo si trova infatti all’interno della Riserva Naturale Orientata “Sughereta”, area di inedificabilità assoluta e Sito di Interesse Comunitario. Il provvedimento è stato emesso dal Gip su richiesta della Procura di Caltagirone, a conclusione di indagini avviate nel luglio del 2011. L’esecuzione del sequestro preventivo è stata affidata a Carabinieri e agenti di Polizia Municipale con l’ausilio dei Carabinieri della compagnia di Sigonella e del comandante del 41esimo stormo dell’Aeronautica Militare di stanza a Signonella. Al vaglio dell’autorità giudiziaria ci sarebbero anche altri aspetti della questione. Peppe Cannella, del Comitato di Base No Muos di Modica, dichiara: “La lotta dei giusti paga. Questo sequestro è uno schiaffo al governo Lombardo e all’Asr che in questi anni hanno permesso l’inverosimile sul Muos. I Comitati No Muos continueranno ad informare, denunciare, fare pressione. Il progetto Muos è marcio, pericoloso e devastante. Va fermato e basta”.

COMISO: FESTA REGIONALE ECODEM

Sarà ancora la città di Comiso ad ospitare la Festa Regionale degli Ecologisti Democratici che anche quest’anno sarà abbinata alla Festa Democratica locale. Dal 4 al 7 ottobre prossimi, dibattiti, convegni, confronti assieme a vari momenti di spettacolo animeranno la zona pedonale di viale della Resistenza, proprio accanto al giardino pubblico. Per l’occasione è stato predisposto un fitto programma di iniziative che coinvolgeranno la cittadinanza su temi di particolare importanza, dalla crisi economica al ruolo delle donne nella società passando naturalmente per l’ambiente. Si inizia giorno 4 ottobre alle ore 17 con l’apertura della festa regionale attraverso un momento di musica. Alle 18, sul palco principale, l’omaggio a Pio La Torre e l’apertura della mostra “La primavera araba”. A seguire, nell’area dibattiti, ci sarà il primo confronto sul tema “Rinnovare la politica per cambiare l’Italia” con la partecipazione di Maria Di Serio, segreteria nazionale Nidil/Cgil e Massimo Pintus, direttore nazionale Ecologisti Democratici. Previsti poi gli interventi degli esponenti comisani e iblei del Partito Democratico (tra cui il deputato regionale Giuseppe Digiacomo).

MANIFESTAZIONE NO MUOS

“Le donne del Partito Democratico aderiscono, come mamme e come donne, alla manifestazione nazionale contro il Muos di Niscemi in programma sabato 6 ottobre”. Lo comunica Giancarla La Cognata, portavoce della conferenza permanente delle donne del Pd di Ragusa, affermando che “grazie all’impegno dei comitati e alla forza della politica che, finora, se n’è occupata, potremmo arrivare ad un punto di svolta per fermare quest’arma di morte che ci sta piovendo dal cielo e che nessun siciliano vuole. Tutto ciò per il bene e per il futuro dei nostri figli”. Il Governo statunitense, dopo aver installato 41 antenne di trasmissione Hf ed una Lf a bassa frequenza, è pronto per impiantare uno dei quattro Muos esistenti sulla Terra: un sistema di telecomunicazioni satellitari che servirà a controllare ogni angolo del pianeta. “Diciamo no a questo incredibile sistema – continua La Cognata del Pd – e faremo in modo che le nostre voci possano arrivare, assieme a quelle di tutti gli altri che parteciperanno ad una manifestazione che, ora più che mai, assume un significato preciso, nelle stanze dei bottoni. E quanti più saremo, meglio le dimensioni di questo fenomeno di protesta potrà servire a fare revocare questa assurda decisione”.

Soddisfazione del sindaco di Vittoria per il piano paesaggistico

Il Consiglio di Giustizia amministrativa ha rigettato il ricorso, presentato da sette Comuni iblei, sulla decadenza del Piano paesaggistico; su tale decisione il sindaco di Vittoria, Giuseppe Nicosia, ha dichiarato che “è stata confermata dal Cga la correttezza di tutto l’iter del Piano paesaggistico e sono state, altresì, confermate le ragioni per le quali il comune di Vittoria e il sottoscritto – scrive il sindaco Nicosia – non abbiamo inteso fare alcun ricorso nei confronti del Piano stesso. Io che so che lo stesso Piano era ed è un’opportunità per il territorio e che l’iter era corretto – ha continuato il sindaco – non resto assolutamente sorpreso da questa decisione; anzi, me l’aspettavo e mi ritornano in mente gli attacchi assolutamente ingiustificati e, come al solito, quasi virulenti, con cui alcuni consiglieri di opposizione qui a Vittoria mi attaccarono perché ero stato l’unico sindaco che non aveva presentato ricorso contro tale Piano; aldilà delle mie simpatie ambientali ed antipatie, invece, per chi deturpa e vuole danneggiare il territorio, aldilà del fatto che non abbiamo mai visto nel Piano paesaggistico alcun limite ed alcun problema per l’agricoltura e la serricultura, prova ne è che l’assessore regionale all’Agricoltura Francesco Aiello che, da consigliere comunale, inveiva contro il Piano paesaggistico, appena approdato alla Regione, nella veste, tra l’altro, di assessore all’Agricoltura, non ha mosso un dito per modificare il Piano del suo presidente Lombardo. Ed era anche lui – scrive il sindaco Nicosia riferendosi ad Aiello – tra coloro i quali attaccavano in maniera scriteriata l’amministrazione comunale! Oggi sono fiero di aver fatto risparmiare all’ente che rappresento inutili ed ingentissime spese legali; di non aver proposto ricorso contro uno strumento che è, semmai, di tutela e di valorizzazione del nostro territorio e, come al solito, la fiducia nella giustizia ha un esito che chi legge le carte con attenzione e senza assumere posizioni squisitamente infondate di critica e di ostruzionismo politico a tutto e a tutti, di allarmismo e di semplice populismo demagogico, avrebbe potuto leggere chiaramente. Sono contento – scrive il sindaco di Vittoria – non solo perché il Piano ci tutelerà dalle trivellazioni nella Val di Noto ed è l’unico strumento che ci tutela dalle autorizzazioni ancora in vita della Regione Siciliana per la Panther, ma anche perché i nostri serricoltori potranno proseguire tranquillamente la loro attività senza limiti odiosi e senza che nessuno vada a raccontare loro delle frottole”.


MOBILITAZIONE NO MUOS Sabato 29 settembre manifestazione davanti l’aeroporto di Comiso

A Ragusa il Comitato di Base No Muos organizza uno sciopero degli studenti delle scuole superiori, con assemblea pubblica in piazza San Giovanni, sabato 29 settembre. Nel pomeriggio i rappresentanti del Comitato saranno a Comiso assieme agli altri comitati della provincia per manifestare dalle 15 davanti l’aeroporto. “L’aeroporto non apre perchè incompatibile con il costruendo Muos di Niscemi, le cui microonde – scrive in una nota il Comitato No Muos di Ragusa – interferiranno con le apparecchiature di volo”. Dalle 17 la protesta si sposterà in piazza Fonte Diana, a Comiso, per comunicare con i cittadini, informarli, raccogliere firme. “Il nostro obiettivo è quello di stabilire una connessione tra il si all’apertura dell’aeroporto ed il No al Muos”. Sabato 6 ottobre manifestazione nazionale a Niscemi, a cura del Coordinamento regionale dei Comitati. Un corteo sfilerà verso i cancelli della base militare della marina statunitense, che dal 1991 con le sue 41 antenne danneggia la salute degli abitanti non solo di Niscemi, ma anche di buona fetta della popolazione del ragusano, all’interno della quale si sta costruendo il Muos. Un altro corteo in serata sfilerà in città fino alla piazza dove si svolgerà una manifestazione conclusiva della giornata.

Vertenza forestali entra nel vivo Lunedì sit in all’Ispettorato

Il presidio al Consiglio ibleo aperto indetto in seduta straordinaria giovedì sera, nella sala Leonardo Sciascia di Chiaramonte Gulfi, ha rappresentato l’ultima tappa delle iniziative programmate dai lavoratori forestali della provincia, prima di entrare nella fase culminante della vertenza. Lunedì mattina, infatti, parte il sit-in permanente, cioè H24, davanti alla sede dell’Ispettorato forestale di via Ducezio, a Ragusa. Nella riunione dei Comuni pedemontani i forestali hanno affrontato tutte le tematiche calde di questa vertenza. Il nodo cruciale è la mancata attuazione del protocollo che l’allora assessore regionale all’Agricoltura nel 2009 firmò a Palermo con l’Ispettorato forestale per garantire l’impiego dei lavoratori, oltre che nel servizio antincendio, anche nelle attività di controllo, tutela e salvaguardia dei siti archeologici della Sicilia. “Il nocciolo della vicenda è che a conclusione del nostro lavoro stagionale, nei primi giorni di ottobre – spiega il segretario provinciale del Sifus, il sindacato forestali per la stabilizzazione, Gianni Paino – noi rischiamo di non avere più un futuro. Siamo lavoratori stagionali ed hanno annunciato tagli anche per le stagionalità. Intanto, già ci stanno sottraendo qualcosa come 4 mila – 5 mila euro a causa della riduzione delle nostre giornate lavorative”. Il presidio all’Ispettorato forestale sarà permanente, e quindi i lavoratori, garantendo il regolare servizio antincendio, si alterneranno nel luogo del sit in, giorno e notte. Venerdì mattina è stata consegnata una lettera al prefetto di Ragusa, Giovanna Cagliostro, con la quale i lavoratori forestali chiedono un intervento di mediazione. In particolare i lavoratori sollecitano il rappresentante di Governo per ottenere in tempi brevi un confronto con l’assessore regionale all’Agricoltura Francesco Aiello.

STRAORDINARIA VITTORIA AMBIENTALISTA IL PIANO PAESAGGISTICO DI RAGUSA E’ LEGGE

Sconfitti l’ex Sindaco di Ragusa, e tutti i politici, gli imprenditori ed i sindacalisti fautori dell’economia di rapina del ciclo del cemento. Una sentenza di grande importanza per la pianificazione paesaggistica di tutta la Sicilia. Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana accoglie gli appelli degli ambientalisti e rigetta integralmente il ricorso di primo grado proposto dal Comune di Ragusa. Si chiude con queste clamorose conclusioni la vicenda del Piano paesaggistico di Ragusa che accoglie il punto di vista della Regione Siciliana e delle Associazioni ambientaliste e boccia su tutta la linea quanto sostenuto dall’ex sindaco di Ragusa Nello Dipasquale e da tutti gli enti locali, Provincia regionale in primis, che l’hanno seguito su una strada di contestazione delle leggi dello Stato italiano e della Regione siciliana pur di difendere la cementificazione del suolo e della campagna iblea. Il Cga ha tra l’altro stabilito che la concertazione non poteva essere trasformata in una forma di codecisione come pretendevano il Comune di Ragusa e gli altri enti locali, rimanendo in capo alla sola Soprintendenza la potestà pianificatoria in materia paesaggistica; che la tutela del paesaggio è prevalente sulla pianificazione urbanistica sull’intero territorio e che può disciplinare anche zone non soggette a vincolo paesaggistico. Ed ancora, il Cga ha stabilito che le prescrizioni che fissano stringenti regole non sulla costruzione, ma sui limiti di compatibilità di talune strutture agricole a forte impatto in aree sensibili, non sono manifestamente arbitrarie o irrazionali, quindi sono legittime; e che l’ammissibilità delle costruzioni in zona agricola è legittimamente subordinata alla valorizzazione ed alla salvaguardia del patrimonio naturale e dello ambiente. Infine il Cga ha stabilito che Legambiente Sicilia, Legambiente Ragusa, Legambiente Modica, Italia Nostra e l’Associazione Tutela Terre d’Oriente sono legittimate ad impugnare atti amministrativi incidenti sull’ambiente, al contrario di quanto sostenuto dal Comune di Ragusa e dalla provincia regionale. “La sentenza del Cga – scrivono gli ambientalisti – sconfessa quanto sostenuto da tutti i comuni della provincia, Vittoria esclusa, dalla Provincia regionale di Ragusa, da deputati regionali e nazionali, dalla vecchia gestione della Camera di Commercio, da diverse associazioni di impresa e da sindacati, che, evidentemente, argomentando il falso, hanno terrorizzato i cittadini sugli effetti di un piano paesaggistico che avrebbe distrutto l’economia locale. Ora alcuni di loro hanno addirittura la sfrontatezza di candidarsi a gestire la Regione siciliana per salvarla dal disastro in cui l’hanno portata dopo aver fatto di tutto per distruggerne la bellezza. Per fortuna la loro posizione di cementificatori e di ladri di futuro viene censurata anche dal governo Monti che ha dovuto, pur in ritardo, presentare un disegno di legge contro il consumo di suolo agricolo e per la protezione del paesaggio agrario dalla cementificazione per non pregiudicare la produzione alimentare e il turismo culturale e di qualità. Dispiace notare che mentre tale disegno di legge è stato salutato positivamente da tutte le associazioni agricole nazionali, a livello locale un provvedimento simile, il piano paesaggistico, non è stato difeso e a volte addirittura osteggiato, per un atteggiamento di sudditanza da parte di tutte le associazioni di categoria verso la peggiore classe politica mai vista in provincia, che a tutto ha pensato tranne che all’interesse delle imprese serie e dei cittadini, riempiendosi la bocca di sviluppo sostenibile senza capire di che stesse parlando, e praticando tutto l’opposto. Ora i Sindaci ed ex Sindaci coinvolti e l’ex Presidente della provincia, abbiano almeno il buon gusto – concludono gli ambientalisti – di pagare di tasca propria le spese processuali invece di scaricarle come sempre sui soliti cittadini”.

Vega B, Modica contraria

Il Comune di Modica ha inviato entro i termini previsti al Ministero dell’ambiente, alla Regione siciliana e a tutti gli enti coinvolti, le proprie osservazioni contro l’installazione della piattaforma Vega B. Nei giorni scorsi l’assessore allo Sviluppo economico Nino Frasca Caccia ha partecipato alla riunione che il Commissario della Provincia di Ragusa Avvocato Scarso ha convocato su sollecitazione dei sindaci di Modica e Scicli, ribadendo il parere contrario del Comune di Modica e la piena adesione alle motivazioni sostenute da Greenpeace, legate in particolar modo al grave pericolo di alterazione dell’equilibrio ambientale del Canale di Sicilia. Il Comune di Modica, data l’estrema ristrettezza temporale per la stesura delle osservazioni, ha anche chiesto che una rappresentanza dei Comuni dell’area interessata venga ascoltata dalla commissione esaminante. L’Amministrazione comunale di Modica si sta dunque fortemente e motivatamente opponendo all’ipotesi che il Canale di Sicilia possa subire ulteriori aggressioni da parte delle società petrolifere. “Il modello di sviluppo turistico che immaginiamo – dice il sindaco di Modica – appare assolutamente incompatibile con lo sfruttamento petrolifero e verrebbe definitivamente compromesso da qualunque decisione dovesse autorizzarlo”.

Piano paesaggistico: vittoria definitiva di Legambiente

Con la sentenza di merito depositata venerdì il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana pronuncia la parola fine sulla lunga controversia circa l’assoggettabilità o meno dei piani paesaggistici alla procedura di Valutazione Ambientale Strategica. La pronuncia ha ad oggetto il piano della provincia di Ragusa ma costituisce un precedente valido in primo luogo per quello di Siracusa e per i piani che in seguito verranno adottati nella altre province. “La sentenza del massimo organo di giurisdizione amministrativa della Sicilia – scrive Legambiente – ribalta l’ordinanza cautelare con la quale, in un primo momento, il Tar aveva accolto i ricorsi della Provincia di Ragusa e di alcuni comuni della stessa, bloccando l’efficacia del piano adottato in assenza della richiamata procedura di incidenza ambientale. Avverso il provvedimento era ricorsa Legambiente che mediante appello al Cga, era riuscita a bloccarne gli effetti, ridando efficacia alle misure di salvaguardia, entrate in vigore con l’adozione dello strumento di pianificazione. La decisione di merito del Cga è ora definitiva: i piani paesaggistici non sono strumenti urbanistici, cioè non dettano norme dirette di gestione territoriale e quindi non devono essere sottoposti a Vas, in quanto non hanno impatto sull’ambiente anzi proteggono l’ambiente. Secondo il Cga il piano paesaggistico impone usi coerenti con lo sviluppo sostenibile e quindi persegue lo stesso scopo cui risponde la Vas. Leggendo la sentenza – scrive inoltre Legambiente – si ricavano utili indicazioni circa la natura giuridica dei piani paesaggistici e delle prescrizioni in essi contenute, che sbarrano la strada a interpretazioni un po’ originali degli stessi circolate negli ultimi mesi. Contrariamente a chi, come il dirigente generale all’assessorato Beni culturali, Gesualdo Campo, ritiene che i piani svolgano una mera funzione ricognitiva dei beni paesaggistici individuati dalla legge, il Cga dice chiaramente che essi “adempiono un ruolo autonomo d’individuazione dei beni stessi, sì da poter direttamente qualificare come beni paesaggistici aree ulteriori rispetto a quelle dichiarate tali in via amministrativa o ex lege, purché con un valore specifico da tutelare”. Un altro punto decisivo su cui insiste il Cga – ci spiega Legambiente – è quello per cui i piani hanno carattere cogente e sovraordinato rispetto agli altri strumenti di pianificazione e da queste non sono derogabili. A questo punto ci auguriamo che l’iter del piano paesaggistico di Ragusa proceda speditamente verso la definitiva approvazione. Solo così, – conclude Legambiente – dopo decenni di aggressione al territorio e ai beni culturali, si potrà voltare pagina, ridefinendo il modello di sviluppo economico attorno ai valori della bellezza del paesaggio (in particolare quello delle aree montane degli Iblei)”.

Una forestale accessibile

Domenica 30 settembre, dalle ore 11, festa alla riserva di Randello per la presentazione del progetto “Una forestale accessibile”.

MODICA, CELEBRATI I 110 ANNI DALL’ALLUVIONE

Con una Santa Messa in ricordo delle 112 vittime dell’alluvione del 26 settembre del 1902, nella Chiesa di Santa Maria di Betlem, officiata da don Antonio Forgione, e la deposizione di una corona d’alloro alla lapide posta a ricordo di quel tragico evento nell’atrio di Palazzo San Domenico, l’amministrazione comunale di Modica ha celebrato i 110 anni da quel tragico evento. Presenti il vice sindaco Giorgio Cerruto, il vice prefetto vicario aggiunto, Ferdinando Trombadore, rappresentanti di Carabinieri e Polizia di Stato, assessori e consiglieri comunali e il direttore del CTCM, Nino Scivoletto. Al termine della Santa Messa, il vice sindaco Cerruto ha salutato gli intervenuti ricordando come la laboriosità dei modicani e la solidarietà di numerosissimi comuni italiani risollevarono la Città con una ricostruzione degna della migliore Protezione Civile di oggi. La Chiesa di Santa Maria di Betlem, assurge, oggi, a luogo simbolo. Ripulita dal fango e dall’acqua divenne luogo di riparo per quanti sfollati rimasero senza casa e senza affetti. Furono poi i Comuni di Milano e di Palermo che con le loro offerte consentirono la costruzione di un quartiere, 40 alloggi e un asilo d’infanzia, che oggi porta ancora il nome delle due città. “Una ricorrenza intima ma intensa”, ha rimarcato la prof.ssa Grazia Dormiente, che sull’alluvione ha curato una pregevole edizione in occasione del centenario di quell’evento, rilevando come da quella esperienza, Modica cambiò sostanzialmente i suoi connotati più significativi nel rapporto urbano, economico e soprattutto commerciale. Quell’alluvione fu un fatto funesto e terrificante per la Città dove però si originò un senso della solidarietà, intesa nel senso più umano possibile. Subito dopo si è formato un corteo diretto nell’atrio di Palazzo San Domenico, dove una lapide ricorda il livello dell’acqua raggiunto. Il vice sindaco Cerruto ha deposto una corona d’alloro.

Fondi Europei per la Pesca 580mila euro per il porticciolo di Donnalucata

In occasione della conferenza di servizi che si terrà presso la Provincia di Ragusa alle ore 9,30 del 28 settembre prossimo, verrà presentato il progetto tecnico destinato a migliorare la fruibilità del porticciolo di Donnalucata. Il progetto, è stato realizzato dalla Provincia e ha come partner il comune di Scicli e l’adesione della Cooperativa S. Lucia di Donnalucata. I lavori saranno consegnati, dopo la relativa gara di aggiudicazione, entro il 31 ottobre 2012. Le opere previste sono state finanziate totalmente dal Fondo Europeo per la Pesca (FEP) 20072013 e serviranno a migliorare la logistica e la funzionalità del porticciolo-rifugio di Donnalucata a favore dei pescatori. Il contributo di 580mila euro ottenuto dalla Comunità europea, servirà ad acquisire, tra l’altro una draga mobile capace di far circolare le acque interne del porticciolo, evitando la stagnazione della sabbia e delle alghe, da sempre un problema per l’infrastruttura marittima. “Durante la conferenza di servizi – spiega il Commissario della Provincia di Ragusa, Giovanni Scarso – che sarà coordinata dal responsabile unico del progetto Nitto Rosso, verranno illustrati i dettagli del progetto del porticciolo di Donnalucata il cui braccio a mare sarà anche dotato di bagni chimici, pontili galleggianti, cime ed altri sistemi di ormeggi di sicurezza per i natanti destinati alla pesca”, ha affermato il Commissario Scarso. Alla riunione parteciperanno i rappresentati dell’Assessorato regionale delle Risorse Agricole e Alimentari.

RAGUSA, COLATA DI CEMENTO IN UN’AREA A VERDE DELLA FORESTALE

Vengono definite opere di ingegneria naturalistica. Che si inseriscono in un contesto ambientale di particolare pregio. Un’area demaniale, in contrada San Marco, in territorio di Ragusa, ricoperta da calcestruzzo colorato. La stradina che si inerpica lungo la collina della forestale è stata “battuta” dal cemento per consentire il facile accesso ai mezzi antincendio. Un intervento assai discutibile, uno scempio in una area boscata di straordinario pregio naturalistico, che ha sollevato un vespaio di polemica con la dura presa di posizione del coordinamento provinciale di Italia dei Valori. “Siamo di fronte ad un intervento assai discutibile – dice Marco Piccitto, componente del direttivo di IdV – in un’area boscata di grande interesse. Vorremo capire dai dirigenti della forestale chi ha autorizzato l’intervento – continua Piccitto – e per quali ragioni su usa il calcestruzzo in un’area a verde”. La strada che si inerpica sulle colline di San Marco è in alcuni tratti in forte pendenza. “Sicuramente non è una buona motivazione per giustificare un intervento così devastante per l’ambiente e per la natura – aggiunge l’esponente di Italia dei Valori – non mi risulta che in altre aree protette del territorio ci siano interventi così invasivi”. Il dirigente dell’azienda foreste demaniali, Antonio De Marco tiene a precisare che si tratta di un’area demaniale. “Cosa ben diversa da una riserva naturale o un’area protetta dove nom sono previsti interventi di questo genere – afferma De Marco – si tratta di opere indispensabili per l’accesso dei nostri mezzi. Come si può ben vedere è stato utilizzato del calcestruzzo colorato ed in mezzo è stato lasciato uno spazio libero per fare crescere un’essenza arborea”. L’Ingegneria Naturalistica è una disciplina tecnico-scientifica che studia le modalità di utilizzo, come materiale da costruzione, del materiale vegetale vivo (piante o parti di esse) in abbinamento con altri materiali inerti non cementizi quali il pietrame, la terra, il legname, l’acciaio, nonché in unione con stuoie in fibre vegetali o sintetiche. “In altre aree del territorio ragusano – conclude Antonino De Marco, dirigente dell’azienda foreste demaniali – siamo intervenuti con progetti di ingegneria naturalistica finanziati dalla Comunità europea”, conclude De Marco.

Scroll To Top
Descargar musica