03-05-2024
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Archivio della categoria: Società

FESTA DI SAN SEBASTIANO

Venerdì 20 gennaio i Vigili Urbani festeggeranno il loro patrono San Sebastiano. I caschi bianchi di Vittoria parteciperanno alle 18 ad una Santa Messa, presieduta da mons. Paolo Urso, vescovo della diocesi di Ragusa, presso la basilica di San Giovanni Battista nella città ipparina. Durante la mattinata, invece, i vigili saranno impegnati in altre attività, fra cui la donazione del sangue all’Avis.

GESTIONE BENI ARCHEOLOGICI LE PROPOSTE DI ERGASTERION

La fruizione e la valorizzazione dei beni culturali nell’area iblea. Che cosa si è fatto in passato? E, soprattutto, quali passi avanti si intende compiere per il futuro? Questo il tema centrale del quinto incontro di “Ergasterion-Fucina di archeologia”, il ciclo di appuntamenti promosso dalla sezione di Ragusa dell’associazione “SiciliAntica”. Ad avviare il confronto è stato il funzionario archeologo del Parco archeologico di Cava Ispica Annamaria Sammito, la quale ha precisato che “per dare vita ad un processo di valorizzazione, ma soprattutto di gestione, dei beni culturali è imprescindibile il lavoro sulla conoscenza del patrimonio che ci appartiene. Quello caratteristico dell’area iblea – ha aggiunto la Sammito – è aperto ad un percorso di valorizzazione che si può definire esclusivo. Il patrimonio rupestre va sicuramente esaltato ancora di più perché ha in sè una ricchezza culturale ad ampio raggio cronologico. E’ presente in grande quantità e ciò ci fornisce l’idea della notevole potenzialità di scoperta del nostro territorio”. Un’altra questione di fondamentale importanza, posta dalla Sammito, riguarda la creazione di percorsi praticabili per la fruizione dei siti. “Perché spesso questi stessi siti – ha chiarito l’archeologa – sono ormai lontani da quella vita e da quei sentieri che in passato li rendevano accessibili. Due le nostre proposte per avviare un percorso di valorizzazione: o portare nei musei il nostro territorio con mostre, o far sì che il territorio venga musealizzato”, ha specificato la dottoressa Sammito. Poi un interessante suggerimento: “la catacomba delle Trabacche di Ragusa è stata oggetto di recenti lavori di restauro. Però è chiusa perché si presenta il problema della gestione. Magari, dare la gestione in mano alle proprietà attigue, b&b e masserie, risolverebbe la questione. Lo fanno già in Inghilterra, al Vallum di Adriano ad esempio”, ha detto l’archeologa. Della Basilica di San Foca, unica nel suo genere, ha invece parlato Monia Intrivici, laurea in Architettura presso l’Università di Palermo. Spazio, poi, ai tre fondatori dell’associazione “Hyblean Landscape” che hanno messo assieme delle professionalità diverse: Daniele Pavone, Antonio Chessari e Gaetano Piccione.

Tecnico turismo enogastronomico Un corso a Santa Croce Camerina

Un corso di formazione per la creazione della figura di “Tecnico della promozione del turismo enogastronomico”. E’ l’iniziativa che il Comune di Santa Croce Camerina e la locale sezione Ascom, con il supporto della struttura formativa di Confcommercio Ragusa, porterà avanti dal 17 febbraio al 31 maggio prossimi. Il corso è riservato a giovani residenti sul territorio comunale, di età compresa tra i 18 e i 30 anni, in possesso del diploma di scuola media superiore. Venti i posti a disposizione, di cui la metà riservati a donne. Le domande di partecipazione al corso dovranno pervenire entro e non oltre 30 giorni dalla data di pubblicazione dell’avviso utilizzando l’apposito modello, scaricabile dal sito internet del Comune www.santacrocecamerina.com, oppure ritirandolo presso lo Sviluppo economico il martedì e giovedì dalle 9.30 alle 12.

SCIOPERO DEI TRASPORTI, LA SICILIA RISCHIA IL BLOCCO

Scatta alla mezzanotte di domenica 15 gennaio lo sciopero di cinque giorni, che si concluderà alla mezzanotte tra venerdì 20 e sabato 21 e che prevede il blocco totale del trasporto siciliano. La protesta è organizzata da “Forza d’urto”, movimento nato dall’unione degli Autotrasportatori Aias, Movimento dei Forconi, pescatori, imprenditori agricoli e da altre sigle. Forza d’urto ha invitato ed invita tutti i siciliani ad aderire alla protesta recandosi nei vari presidi che saranno istituiti su tutto il territorio dell’isola. “Si tratta infatti di una manifestazione popolare – precisano gli organizzatori in una nota inviata alla stampa -, non saranno accettati bandiere e simboli di partiti politici o di sindacati”.

BILANCIO DI UN ANNO DELLA POLIZIA PROVINCIALE

Il potenziamento dell’organico della Polizia Provinciale, effettuato all’inizio del 2011, ha reso possibile il raggiungimento di risultati positivi nei settori di competenza. Oltre a controlli presso imprese artigiane, industriali ed edili per garantire la correttezza nel trattamento dei rifiuti, di particolare rilievo è stata l’attività, condotta sul territorio ibleo dal Nucleo di Polizia Venatoria, per garantire l’osservanza delle norme di sicurezza nelle pratiche di caccia. “Non meno importante – afferma il comandante della Polizia Provinciale Raffaele Falconieri – l’attività di controllo e vigilanza, operata dal personale del Nucleo di Polizia Stradale, lungo le strade di competenza provinciale. Purtroppo è stato registrato un notevole incremento dei sinistri stradali sulle arterie provinciali. In numerosi casi sono stati accertati, quali concause dei sinistri, la velocità inadatta alle condizioni della strada o del traffico, l’uso di cellulari, sostanze alcoliche o stupefacenti. I dati – continua Falconieri – devono sicuramente far riflettere l’utenza sulla necessità del rispetto delle norme stradali”. A fronte degli 85 incidenti rilevati nel 2010, di cui 2 con esito mortale, nel 2011 gli agenti della Polizia provinciale hanno rilevato 109 sinistri stradali, nei quali hanno trovato la morte 5 persone.

Cerimonia per l’85esimo anniversario della Provincia

Sobria e istituzionale la celebrazione degli 85 anni della Provincia di Ragusa. Nella sede del palazzo del Governo alla presenza dei sindaci iblei, dei rappresentanti delle province gemellate e delle massime autorità civili e militari ha avuto luogo la cerimonia protocollare aperta dal saluto del prefetto Giovanna Cagliostro. Nel suo intervento il prefetto ha posto l’accento sul ruolo e le funzioni delle Province. “Il livello di governo provinciale è connaturato con l’identità socioculturale e con la sua storia ed è certamente in grado di assicurare il necessario supporto ai Comuni, in particolare a quelli di minori dimensioni, – ha detto il prefetto – nello svolgimento delle funzioni di competenza. Va pertanto evidenziato il ruolo, finora proficuamente svolto, della Provincia come presidio democratico del territorio e della comunità. Il processo di riforme istituzionali già intrapreso ponga l’attenzione su misure organizzative che, oltre a razionalizzare i conti pubblici, – ha concluso il prefetto – consentano di tenere conto della esigenza di assicurare una gestione unitaria dei territori”. Anche il presidente della Provincia Franco Antoci, ha rimarcato il ruolo essenziale delle Province ed ha ribadito il motivo per cui aveva deciso di celebrare gli 85 anni della Provincia di Ragusa. “Vogliamo associare nel ricordo e nella gratitudine i nostri concittadini che con l’onesta fatica si sono sacrificati per le proprie famiglie, arrivando per questo anche ad emigrare, lontano dalla terra iblea. Su questo loro sacrificio, sull’impegno di tanti amministratori ed operatori politici che ci hanno preceduto – ha detto Antoci – è stato simbolicamente costruito, in questi 85 anni, l’edificio provinciale che oggi, paradossalmente, si vorrebbe demolire”.

Solidarieta’ per Mariella Russo

Continua la campagna di solidarietà per raccogliere fondi in favore della giovane ragusana affetta da una grave patologia. Le sue cure sono costosissime, e lo Stato italiano non le rimborsa. E’ costretta a recarsi a Londra, in un centro specializzato, dove occorrono, per ogni terapia, ventimila euro. E così è stata avviata una raccolta con diverse iniziative. E’ stata la Basaki, che festeggia domenica i tre anni di attività nella nuova sede, a promuovere una nuova iniziativa: domenica alle 21 al Teatro dei Salesiani uno spettacolo con Sasà Salvaggio. L’ingresso sarà gratuito, ma ognuno potrà fare liberamente una donazione per la ragazza ragusana Mariella Russo.

BASAKI IN FESTA 2012

Basaki festeggia il 3′ anniversario nella nuova struttura sportiva di 5000mq di Via Nino Martoglio 3 a Ragusa e lo fa organizzando un grande giornata di fitness con una full immersion di lezioni ininterrotte dalla mattina alla sera di step, aerobica, pilates, fit e boxe, groupcycling, striding, power yoga, danza del ventre, danza afro. Si svolgerà domenica e vedrà la partecipazione dei più famosi istruttori di queste discipline. Questa edizione di Basaki in Festa si caratterizzerà anche per un altro e prestigioso aspetto, la presenza come testimonial del comico palermitano Sasà Salvaggio con un grande spettacolo di beneficenza alle ore 21.00 al Teatro dei Salesiani (ingresso gratuito con ritiro biglietto di invito al Basaki)

Siamo tutti sulla stessa barca?

La  in merito alla manifestazione di sabato 14, cui hanno aderito varie organizzazioni, associazioni, ordini, sindacati, portatori di interessi diversi e spesso contrapposti, pur ritenendo che il drammatico momento, meriti una risposta, visti i noti provvedimenti adottati dal governo, è convinta che questo genere di iniziative siano inadeguate ad affrontare e risolvere i problemi posti. A dimostrazione di ciò la Cub scrive. “Ci saranno, infatti, coloro che vogliono continuare a cementificare a qualsiasi costo le città e le campagne assieme a quelli che dicono di difendere l’ambiente. Ci saranno coloro che cercano di cancellare l’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, per poter ulteriormente e facilmente licenziare, assieme a quelli che dovrebbero essere i futuri licenziati e licenziabili. Ci sarà la chiesa che non paga l’Ici sui suoi immobili commerciali e che gode di immensi privilegi in materia fiscale, assieme a quelli che pagano fino all’ultimo centesimo, anche a costo di finire sul lastrico. Ci saranno le corporazioni degli Ordini di ogni genere assieme a coloro i quali ne sono tagliati fuori. Ci saranno i piccoli esercenti e i piccoli coltivatori, assieme alla grande distribuzione che li sta sbranando. Credere – scrive il sindacato Cub – che i costruttori iblei e Confindustria siano alleati dei lavoratori è una vera e propria utopia sadomasochistica (per i lavoratori). Quella di sabato sarà una grande ammucchiata che vedrà presenti sia i lupi che gli agnelli. La Cub ritiene che i lavoratori, i precari, i disoccupati, i pensionati debbano riprendersi il diritto di decidere e imporre con la lotta un modello di sviluppo eco-sostenibile fondato sui beni comuni, la ridistribuzione del reddito, il diritto al lavoro, alla salute, allo studio e alla casa. Per questi obiettivi tutti i lavoratori non devono farsi più strumentalizzare da chi è corresponsabile (e nella manifestazione di oggi ce ne sono molti) dell’attuale situazione e utilizza la rabbia diffusa per legittimare le proprie posizioni di rendita. Invitiamo i lavoratori – scrive la Cub – a sostenere queste rivendicazioni immediate per evitare di pagare i costi della loro crisi: Introduzione di una patrimoniale sulle grandi ricchezze, moratoria sugli interessi del debito; vendita del tesoro della Banca d’Italia (100 miliardi di euro), lotta all’evasione fiscale, alla corruzione, al lavoro nero, agli infortuni sul lavoro. Occorre – scrive la Cub- cancellare l’acquisto dei caccia bombardieri F 135 (16 miliardi) ed eliminare le spese militari. Bisogna far pagare l’Ici e le altre tasse alla Chiesa cattolica, potenziare la sanità, la scuola pubblica, i trasporti pubblici, usando le risorse di quelle private e abolire l’infame riforma delle pensioni, abbassando l’età pensionabile appena imposta, per far spazio ai giovani nel mondo del lavoro. E poi – conclude la cinfederazione unitaria di base – servono più diritti per i migranti, diritto d’asilo ai rifugiati, cittadinanza per i nati in Italia, permesso di soggiorno per chi perde il lavoro, o ha un lavoro, o denuncia il lavoro nero”.

Un milione di euro per la diocesi iblea

Sono 998.110,34 euro i contributi derivanti dall’8 per mille dell’Irpef che sono stati impiegati dalla diocesi. Il vescovo, Paolo Urso, ha approvato il prospetto completo delle erogazioni delle somme dell’esercizio 2010. Il rendiconto è diviso in due macro aree: “esigenze di culto e pastorale”, cui sono andati 615.041,57 euro, e “interventi caritativi”, con 383.068,77 euro. La prima area di spesa riguarda i nuovi complessi parrocchiali: 41.631,57 euro alla Chiesa della Resurrezione di Vittoria, 25.250 a San PioX di Ragusa, 20.000 a San Massimiliano Kolbe di Vittoria e 13.118,43 euro a Maria Regina, nel capoluogo. Poi c’è la voce riguardante la conservazione ed il restauro. La somma più consistente, ventimila euro, alla Chiesa di Marina di Ragusa. Poi altri contributi tra i mille e seimila euro alla San Paolo, Maria Ausiliatrice, San Giuseppe Artigiano, Angelo Custode, Sant’Isidoro Agricola di Ragusa. Ed ancora alla chiesa di San Francesco d’Assisi e a quella di San Giuseppe a Comiso e alla parrocchia di Giarratana. Per il funzionamento degli uffici della Curia diocesana (spese generali, personale, uffici pastorali) sono stati spesi 188.904,57 euro. Poco più di novantamila euro sono andati per la manutenzione straordinaria di alcune chiese (tra queste 21.000 euro alla Madonna delle Lacrime di Vittoria e 19.000 alla Chiesa di San Giacomo Bellocozzo). Quattordici mila euro sono stati dati complessivamente ai due consultori familiari di Ragusa e Vittoria, 50.000 euro sono serviti per il seminario diocesano, 14.000 euro per pagare i sacerdoti ragusani che studiano a Roma. Ci sono poi le somme per gli Oratori, per il vescovado e l’Istituto teologico. Numerosi gli interventi che riguardano l’area degli interventi caritativi, per la quale sono stati spesi 383.068,77 euro. Una grossa fetta è andata alla distribuzione di somme tramite la diocesi (i centri d’ascolto di Ragusa, Comiso e Vittoria hanno dato quasi 36.000 euro) e le singole parrocchie. Tra le opere caritative diocesane anche i progetti “In.Form.Azione” e “Oltre lo Sport” (15.000 euro), Centro di pronta accoglienza (20.000 euro), Sprar, per rifugiati (15.000 euro). Trentacinquemila euro sono stati dati a don Beniamino Sacco per il centro di accoglienza annesso alla parrocchia Spirito Santo di Vittoria. Oltre 45.000 euro le somme destinate a progetti segnalati da missionari di origini iblee che operano in diverse parti del mondo. Non sono mancati aiuti ad associazioni locali come “Piccolo principe” ed associazione nazionale sordomuti, e dei paesi in via di Sviluppo: 1.000 euro alla diocesi di Trujillo in Perù e 4.300 euro per il progetto “Aiutiamoli a crescere” in favore dei bambini del Camerun.

La dichiarazione del vescovo “LO STATO RICONOSCA LE UNIONI GAY”

Il vescovo della diocesi di Ragusa, Paolo Urso, intervistato da un quotidiano on line nazionale, dice la sua sulle unioni omosessuali. “Quando due persone decidono, anche se sono dello stesso sesso, di vivere insieme, è importante che lo Stato riconosca questo stato di fatto. Che va chiamato con un nome diverso dal matrimonio, altrimenti non ci intendiamo”. E’ quanto ha dichiarato il presule in una lunga intervista che spazia su molti temi, dall’immigrazione al ruolo delle donne, dalle convivenze alla pace. “Sono stato educato alla laicità dello Stato e al rispetto delle leggi civili. Quando il cittadino è chiamato a compiere delle scelte concrete, il compito della Chiesa è quello di offrire ai fedeli degli strumenti per decidere in autonomia e consapevolezza. Per questo ho detto alla mia gente: informatevi, documentatevi, vedete se questo tipo di soluzioni sono giuste e giudicate voi'” – è questo un altro passaggio dell’intervista che riguarda la sua scelta, sei anni fa, di andare a votare sul referendum sulla fecondazione assistita, nonostante l’allora capo dei vescovi italiani, il cardinale Ruini, invitasse allo astensionismo. Per ritornare alla questione sugli omosessuali, il vescovo ha aggiunto: “La Chiesa deve sempre essere una casa dalle porte aperte, anche per i gay”.

CHIARAMONTE GULFI, UTENSILI DA CUCINA DONATI AL COMUNE

La donazione al Comune di Chiaramonte Gulfi, da parte del dott. Giambattista Lo Presti Ventura, di diversi oggetti, ha arricchito tutta la struttura museale, dedicata alle tradizioni popolari. “Questo importante ed apprezzato atto di liberalità da parte di un nostro concittadino, da tempo residente a Verona, è la testimonianza di quanto sia forte il legame con la terra natale”, ha detto il sindaco del comune montano, Giuseppe Nicastro. Il dr. Lo Presti Ventura la scorsa estate, con un gruppo di suoi amici rotariani di Verona, visitò i musei comunali, restando favorevolmente ammirato da come sono curati. In particolare ebbe modo di apprezzare all’interno del Museo dell’Olio, “la perfetta ricostruzione di una antica cucina chiaramontana, forno compreso, senza però l’esposizione degli attrezzi per preparare e infornare il pane fatto in casa”. Da lì l’idea del dr. Lo Presti Ventura di fare dono di tanti oggetti appartenuti a sua madre, Paola Ventura, figlia del Barone Giambattista Ventura d’Intorrella e del Lago, conosciuta a Chiaramonte come la “maestra Paolina”, insegnate elementare per ben tre decenni. Il dr. Lo Presti ha conservato a Verona tutti questi oggetti per non disperderli e per mantenere viva la memoria. Nei giorni scorsi, alla presenza del funzionario responsabile dell’Area Turismo, Gisella Puglisi, il dr. Lo Presti ha donato, in memoria di sua madre, Paola Ventura, tutto il prezioso materiale, composto da diversi pezzi di inizio ‘900 per preparare il pane in casa.

RIUNIONE A ROMA PER L’AEROPORTO DI COMISO

Riunione operativa presso la sede dell’Enac a Roma, presieduta dal direttore alle infrastrutture dell’Ente, ingegnere Alessandro Cardi, presenti tra gli altri, il sindaco di Comiso, Giuseppe Alfano, il presidente di Soaco, Rosario Dibennardo, Renato Serrano accountable manager Soaco, il generale Sergio Mistretta (Comando generale Vigili del Fuoco), il dott. Massimo Billizzi dell’Enav, oltre ad altri funzionari di Enac ed Enav competenti per singoli settori, con in discussione alcuni dei principali temi riguardanti l’aeroporto di Comiso. L’incontro è servito a verificare il progredire del cronoprogramma finalizzato all’apertura al traffico civile dell’aeroporto di Comiso. Nel corso della riunione è stata esaminata l’attività svolta e quella che si accinge a svolgere la società di gestione dell’aeroscalo comisano. Il tavolo tornerà a riunirsi il 15 febbraio per monitorare lo stato dell’arte e, probabilmente, fissare la data di apertura dell’aeroporto di Comiso. Nel stessa riunione i rappresentanti Enav hanno altresì consegnato la bozza di convenzione riguardante la fornitura dei servizi di assistenza al volo per il primo biennio di operatività dell’aeroporto di Comiso il cui onere dovrà essere assunto dalla Regione siciliana.

Bilancio attività 2011 della Polizia municipale di Modica

Nel 2011 il Comando di Polizia Municipale ha effettuato tre arresti. Si tratta di giovani trovati in possesso di circa 250 grammi di droga. Nello stesso anno sono state anche denunciate all’Autorità giudiziaria ottanta persone, 67 per abusi edilizi e tredici per reati da ricondurre in gran parte alle minacce e all’oltraggio a pubblico ufficiale. Complessivamente il Nucleo di pronto intervento ha rilevato 216 incidenti stradali; 114 non hanno fatto registrare feriti, 99 con trasportati o conducenti che hanno riportato traumi o fratture e tre sono stati mortali. Centotrentuno sono stati, poi, i servizi di ordine pubblico espletati su richiesta dell’Ufficio territoriale del Governo e del Questore di Ragusa, mentre trentatré sono stati i cosiddetti Tso(trattamenti sanitari obbligatori). Centotre sono stati i servizi in manifestazioni ed eventi civili, 40 in quelle religiose.

Stazione di Ragusa, luogo di bivacco in preda ai vandali

Il destino della stazione di Ragusa è già segnato. Sarà un edificio fantasma, in preda ai vandali, dimora notturna dei senzatetto. Di fatto già lo è. Infatti l’area di proprietà delle Ferrovie è stata depredata senza che nessuno abbia sporto denuncia. Ignoti hanno rubato la fontana di ghisa, che era situata nella zona esterna. Nella notte di Natale qualcuno ha sfondato il vetro di una delle porte. Il puliziere l’ha sistemato con un metodo casalingo ed economico: ha fasciato il vetro con grandi strisce di scotch. L’effetto è da terzo mondo. Chiaramente uno dei tanti clochard che vagano di notte nel capoluogo, ha rotto il vetro per entrare nella stazione e dormire approfittando del riparo. Che i senzatetto bivacchino allo interno della stazione del capoluogo è ormai risaputo. “L’altra mattina – racconta un pendolare, uno dei pochi utenti fra i “sopravvissuti” al progressivo smantellamento dei treni sulla tratta ferroviaria locale – ho visto che c’erano due uomini che dormivano dentro quella che un tempo era la sala d’attesa”. D’altronde l’operatore delle pulizie, l’unico che ancora frequenta la stazione, ma solo nelle ore del part time, ogni mattina trova di tutto: bottiglie di birra, lattine, piatti e bicchieri di plastica. La notte la stazione diventa una discarica. I residenti delle palazzine che si affacciano sull’interno della stazione, dove insistono i binari (ormai quasi sempre deserti) dice che “i magrebini sono di casa”. Ed è vero che c’è un gruppo di tunisini che trascorrono alcune ore vicino ai binari, bevendo qualche birra. Ma da qui ad accusarli di furti o di atti vandalici ce ne corre. “Piuttosto dovremmo chiederci se alle Ferrovie interessa ancora la stazione di Ragusa”, commenta Pippo Gurrieri della Fltu Cub trasporti.

OBBLIGO DI CATENE SOLO IN CASO DI NEVE

Esito positivo per il vertice che si è svolto in Prefettura a Ragusa mercoledì pomeriggio fra i rappresentanti dell’Anas, il Prefetto di Ragusa, i comandanti delle Forze dell’Ordine della Provincia di Ragusa e gli amministratori della Provincia e di alcuni Comuni iblei. L’obbligo di catene o pneumatici da neve anziché permanere dal 15 dicembre al 15 marzo sarà limitato soltanto in caso di presenza del fenomeno atmosferico, ovvero le catene o i pneumatici si dovranno avere a bordo solo quando nevica. Come detto, alla riunione, convocata dal Prefetto Giovanna Cagliostro, hanno preso parte il dirigente regionale dell’Anas ing. Dibennardo e il dirigente del Compartimento Anas di Catania ing. Savoia. Nel corso del confronto sono state altresì rappresentate dalle autorità locali le problematiche della rete stradale iblea che non rendono agevole l’installazione di catene o pneumatici a causa della limitata presenza di adeguate piazzole di sosta lungo le arterie stradali. Su richiesta dei rappresentanti della provincia iblea i funzionari dell’Anas hanno manifestato la piena disponibilità all’immediata valutazione della proposta di integrazione all’ordinanza con l’impegno di fornire sollecito riscontro nell’interesse dell’intera collettività provinciale. In pratica l’Anas si è impegnata a rivedere i cartelli dell’obbligo di catene in tempi brevi. “Presto i cartelli stradali saranno modificati limitando l’obbligo delle catene da neve solo in caso di condizioni meteo che ne determinano la necessità – ha subito commentato l’on. Nino Minardo del Pdl, che ha ringraziato il Prefetto e i vertici della Anas per il risultato raggiunto -, vale a dire solo in caso di neve. Era il risultato che ci aspettavamo e che garantisce la giusta sicurezza stradale evitando inopinati balzelli”.

VIGILI DEL FUOCO AL FREDDO, MANCA LA CALDAIA

Sono i nostri eroi e come tali, oltre ad essere lavoratori, meriterebbero di stare al caldo e di potersi lavare con l’acqua calda quando rientrano in sede dopo averci liberato dalle più impensabili e difficili situazioni. Ed invece dal 27 dicembre le sedi dei pompieri sono al freddo e quindi il personale operativo che presta servizio per 12 ore può lavarsi solo con l’acqua fredda. Scrivono i sindacati: “L’installazione di una caldaia a metano presso la sede centrale di Ragusa, progetto redatto già qualche anno fa, che doveva essere messo in cantiere dalla Provincia Regionale, essendo l’immobile di proprietà della Provincia, non ha ancora visto la luce. Il rischio è che, con la crisi ed i tagli, possa mancare anche il carburante per gli automezzi. E’ bene che i cittadini siano informati – scrivono i vigili del fuoco – sullo stato dei disagi che stiamo vivendo. In assenza di risposte in tempi brevi, mercoledì abbiamo incontrato i rappresentanti della provincia regionale di Ragusa e nei prossimi giorni chiederemo un incontro al Prefetto, saremo costretti a dichiarare lo stato di agitazione, riservandoci – concludono i sindacati del vigili del fuoco – eventuali altre forme civili di lotta, anche al fine di rendere noti i disagi alla collettività locale ed ai vertici della nostra amministrazione”.

LA SICILIA SI FERMA, LA PROTESTA DEI FORCONI

Una protesta eclatante, quella del movimento dei forconi, che rischia di paralizzare l’economia della provincia in un momento in cui i prodotti orticoli segnano un buon andamento di mercato. I commissionari ortofrutticoli di contrada Petraro, a Santa Croce, condividono le ragioni della protesta. “I tempi e la modalità della protesta sono sicuramente errati – dice invece Pluchino, assessore all’agricoltura di Santa Croce -. Penalizzare il trasporto delle merci in un momento in cui i prezzi dei prodotti segnano un trend positivo è un’ulteriore tegola che si abbatte sul comparto. Occorre mobilitare e mobilitarsi in altri momenti e creare una grande attenzione sul problema dei trasporti e la crisi del mondo del lavoro”. I commissionari, riuniti in assemblea, attendono notizie dai loro colleghi di Vittoria per fare il punto della situazione e decidere il da farsi. “Le ragioni del malcontento sono molteplici – aggiunge Francesco Emmolo, commissionario ortofrutticolo -. L’economia di questo lembo di Sicilia ruota attorno al trasporto su gomma. L’aumento del costo dei carburanti avrà delle ricadute significative sul trasporto delle nostre merci al nord Italia. Condividiamo le ragioni della protesta e chiediamo al mondo politico un grande senso di responsabilità”. La manifestazione organizzata dal Movimento dei Forconi, guidato da Mariano Ferro, e dall’associazione degli autotrasportatori, si svolgerà dal 16 al 20 gennaio: una protesta generale estesa all’intero territorio regionale con il blocco dei trasporti.

L’ultima chiamata per il treno Sabato 21 gennaio mobilitazione dei ferrovieri alla stazione di Ragusa

I ferrovieri della provincia di Ragusa lanciano un allarme che potrebbe essere anche l’ultimo, sul futuro ormai incertissimo, della tratta ferroviaria Siracusa-Ragusa-Gela, la cui esistenza è messa in discussione dai continui provvedimenti di ridimensionamento e di bus selvaggio. “O si realizza immediatamente una risposta corale e forte da parte di tutti coloro che, ognuno nel proprio ruolo e con le proprie responsabilità, vogliono mobilitarsi, o la linea rischia praticamente di sparire dalla carta geografica nell’arco di pochi mesi. Non è anacronistico sostenere il rilancio della linea ferrata: i costi della benzina sono così elevati da rendere insostenibile un tipo di trasporto privato basato sull’utilizzo dell’automobile – sostiene il portavoce della Cub trasporti, Pippo Gurrieri -. Il patrimonio ferroviario del nostro territorio è ancora intatto, grazie alla strenua difesa fatta in tanti anni dai lavoratori; esso può quindi rappresentare una base per impostare un sistema di mobilità veramente alternativo per tutti i comuni della provincia, le cui amministrazioni dovrebbero puntare sul treno quale sistema ecologico, sicuro e meno costoso di trasporto di un numero crescente di persone. Il paradosso – sottolineano i ferrovieri – è che qui si parla di cose che hanno dell’utopico, quando altrove rappresentano la normale gestione di un servizio tipico di paesi e regioni civili. Vuol dire che la Sicilia, e la provincia di Ragusa, non sono un paese civile? Può darsi. Noi esigiamo che il territorio ibleo venga incluso tra quelli che usufruiscono di finanziamenti per le ferrovie; e se questi finanziamenti sono pochi, che siano pochi ma per tutti. Esigiamo la realizzazione di un sistema di mobilità ferroviaria di tipo metropolitano provinciale – scrive la Cub – che colleghi tutti i comuni della tratta, da Ispica ad Acate, e funga anche da metroferrovia urbana nel tratto interessante il capoluogo. Esigiamo la riapertura degli scali merci chiusi in provincia di Ragusa. Attorno a questi obiettivi minimi chiediamo una mobilitazione sincera e costante, ma anche indignata e forte. Nessuno si permetta di calpestare la nostra dignità – sottolineano i ferrovieri – e nessuno si permetta di fingere solidarietà e impegni senza crederci, perché rafforzerebbe, com’è sempre accaduto, la politica di chi sta per azzerare la ferrovia iblea”. I ferrovieri lanciano un appello alla mobilitazione per la manifestazione prevista sabato 21 gennaio, alle 10.00, con raduno alla stazione centrale di Ragusa. “Sarà una manifestazione all’insegna di due sole parole d’ordine – conclude la Cub trasporti – rilancio o chiusura definitiva della rete ferroviaria iblea”.

AUTOSTRADA SIRACUSA-GELA, LA CGIL CHIEDE CERTEZZE

“Sottostare ai diktat europei in materia di finanziamenti ad infrastrutture strategiche, come l’autostrada Siracusa Gela, rischiando di far venir meno la compartecipazione al finanziamento di questa importante arteria del sud-est della Sicilia, (il cui progetto era stato preventivamente approvato dalla Commissione Europea stessa), rischia di creare una situazione talmente ingarbugliata da compromettere la realizzazione stessa dell’opera”. A lanciare l’allarme sono il segretario provinciale della Fillea Cgil di Ragusa, Paolo Aquila, ed il Segretario Regionale della Fillea Cgil Sicilia, Franco Tarantino. “Sono in ballo 627 milioni di euro che assicurerebbero lavoro ad almeno duemila lavoratori edili per i prossimi cinque anni, ridando fiato ad un settore che negli ultimi tre anni ha perso più del 30% degli addetti nelle tre province interessate alla realizzazione dell’opera medesima, ossia Siracusa, Ragusa e Caltanissetta. L’Assessore Regionale alle infrastrutture – affermano i due dirigenti sindacali – ha dichiarato che sosterrà le ragioni per fare in modo che l’Europa riveda la sua impostazione e dia la liberatoria a quella parte dei finanziamenti che consentirebbe l’avvio dei lavori poiché già la fase istruttoria è stata esaurita e si è in condizione di porre la prima pietra. Per parte nostra sollecitiamo l’intera classe politica siciliana ed i sindaci dei comuni, interessati alla realizzazione dell’opera, a mettere in atto tutte le necessarie pressioni perché questa parte della Sicilia non venga mortificata”, concludono i due sindacalisti che non escludono di protestare anche a Bruxelles.

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