20-04-2024
Ti trovi qui: Home » Ambiente (pagina 4)

Archivio della categoria: Ambiente

Riutilizzo dei rifiuti inerti provenienti da attività di costruzione e demolizione, un convegno alla Cna di Ragusa

downloadIl tema del riutilizzo dei rifiuti inerti provenienti da attività di costruzione e demolizione è di centrale importanza ai fini del soddisfacimento delle direttive europee in materia di riciclaggio e del raggiungimento dell’obiettivo Ue di riutilizzo inerti da costruzione e demolizione del 70% entro il 2020. Sono questi alcuni degli spunti di riflessione che saranno trattati nel corso del convegno “I rifiuti inerti provenienti dalle attività di costruzione e demolizione. Da problema ad opportunità per le imprese e la Pubblica amministrazione” promosso dalla Cna territoriale di Ragusa in collaborazione con il Libero consorzio comunale di Ragusa e l’Università degli studi di Catania oltre all’adesione dei Comuni di Acate, Comiso, Giarratana, Ispica, Modica, Monterosso Almo, Santa Croce Camerina, Scicli e Vittoria. L’appuntamento è in programma questo giovedì 2 febbraio, alle 18,30, nella sala conferenze Pippo Tumino di via Psaumida 38 (sede territoriale Cna) a Ragusa. Ad aprire i lavori sarà il presidente della Cna territoriale di Ragusa Giuseppe Santocono con Dario Cartabellotta, commissario straordinario del Libero consorzio. A tenere la relazione sul tema “La filiera del riciclaggio, recupero e smaltimento dei rifiuti inerti provenienti da attività di costruzione e demolizione” sarà Loredana Contrafatto, professore associato dell’Università di Catania, dipartimento di Ingegneria civile e Architettura, sezione di ingegneria strutturale.

RAGUSA, IL CENTRO COMUNALE DI RACCOLTA DI VIA PAESTUM APERTO ANCHE IL SABATO POMERIGGIO

 

download (1)Il Centro Comunale di Raccolta di Via Paestum  dal 4 febbraio prossimo sarà aperto ogni sabato dalle ore 15 alle ore 17. A darne comunicazione è l’assessore all’energia ed ambiente Antonio Zanotto che dichiara: “ L’apertura pomeridiana  ogni sabato pomeriggio del Centro Comunale di Raccolta di via Paestum, faciliterà ulteriormente i cittadini che anche in tale giornata prefestiva potranno conferire i vari rifiuti”.

 

Legambiente Ispica al fianco dei Tedeschi per la salvagardia dei Pantani Cuba e Longarini

 

downloadNel 2013 la fondazione Stiftung Pro Artenvielfalt (in italiano: “Fondazione per la biodiversità”), con sede a Bielefeld in Germania, ha acquistato ben 104 ettari ricadenti nell’area umida di Pantano Cuba, al confine con il territorio di Ispica, allo scopo di salvaguardarne le specie vegetali ed animali, perennemente minacciate da attività antropiche ad alto impatto ecologico, quando non addirittura criminali (abusivismo edilizio, bracconaggio, abbandono di rifiuti etc.). Appreso dell’operazione dagli organi di stampa, i soci del circolo Legambiente “Sikelion” hanno subito tenuto ad incontrare il vertice dell’ente teutonico, Roland Tischbier, insieme ad alcuni suoi collaboratori, già impegnati in interventi di bonifica, pulizia e recinzione. Il presidente Tischbier ha parlato degli interventi già effettuati e di quelli ancora in programma, tra cui l’acquisto del limitrofo Pantano Longarini. Alla domanda su cosa abbia indotto ben 29 mila famiglie tedesche ad investire nella tutela di un’area lontanissima casa loro, Tischbier ha ammesso che probabilmente nessuno di tali benefattori visiterà mai i Pantani del Sudest siciliano, ma che altrettanto probabilmente essi saranno ripagati, ogni primavera, dal canto degli uccelli nei loro giardini. Com’è noto, infatti, lo specchio d’acqua pachinese (insieme a quelli ispicesi) consente la sopravvivenza di milioni di uccelli migratori. Al termine, gli esponenti della Fondazione hanno chiesto a Legambiente di entrare a far parte della schiera di coloro che già collaborano con essa a livello locale, tra cui la dott.ssa Egle Gambino (responsabile della Lipu di Ragusa).

 

 

Alluvioni: disastri innaturali

cava ispica2Una gestione sbagliata del territorio e la scarsa considerazione delle aree considerate ad elevato rischio idrogeologico, la mancanza di adeguati sistemi di allertamento e piani di emergenza per mettere in salvo la popolazione, insieme ad un territorio che non è più in grado di ricevere precipitazioni così intense, sono i fattori che trasformato un violento temporale in tragedia. Scrive Legambiente dopo l’alluvione di Modica: “Le calamità che hanno colpito la Sicilia negli anni scorsi, provocando purtroppo molte vittime e danni rilevanti, testimoniano di quanto sia urgente e prioritario intervenire cambiando radicalmente le modalità di gestione del territorio, evitando di costruire nelle aree a rischio, delocalizzando, dove possibile, le strutture presenti in zone ad elevato pericolo di frane e alluvioni e pianificando interventi di messa in sicurezza seri che non siano alibi per continuare ad edificare, ma che sappiano rispettare la naturalità dei corsi e dei versanti montuosi. Questi fatti mettono in luce come il territorio siciliano sia sempre più fragile: ormai semplici temporali, anche non particolarmente intensi, possono provocare nel migliore dei casi allagamenti e disagi alla popolazione, ma anche vere e proprie tragedie. L’abusivismo e ma soprattutto la pesante urbanizzazione che ha subito e subisce la regione, in particolare lungo i fiumi, i torrenti e le fiumare, ma anche in aree dissestate e in prossimità di versanti franosi, appare come la problematica principale con cui oggi è improrogabile fare con serietà i conti. La provincia di Ragusa non sfugge a questo desolante quadro. Non c’è manutenzione dei canali nell’Ispicese , si è costruito dentro i torrenti ad alto rischio a Modica anche se le carte, rassicuravano. Ed ora gli stessi che hanno causato il disastro chiedono che la regione paghi i danni”. Legambiente chiede con forza che si apra un’inchiesta su via Fontana e sul disastro che l’ha devastata perché eventi come quello del 23 gennaio rimangano semplici fenomeni naturali e non si trasformino in situazioni che mettono a rischio la vita delle persone .

IL POLLO SULTANO PRENDE CASA AI PANTANI DI MARINA DI MODICA

PolloSridHa fatto recentemente la sua comparsa al Pantano del Maganuco, ma ha poi scelto come sito di riproduzione il vicino Pantano di Marina di Modica. Stiamo parlando del Pollo sultano, una specie estintasi in Sicilia negli anni ’60 e riapparsa dopo lungo tempo in varie località dell’isola a seguito di un programma di reintroduzione. Lo annuncia Legambiente che spiega: “Adesso quindi la popolazione siciliana si arricchisce di nuovi individui in un nuovo sito. Infatti una coppia di adulti con due individui giovani è stata osservata e monitorata da nostri biologi e volontari. La segnalazione è stata di recente pubblicata sulla rivista Il Naturalista Siciliano della Società Siciliana di Scienze Naturali. “Ritenevamo che quella che, evidentemente, era una coppia si potesse insediare al Maganuco” afferma il Biologo Antonino Duchi, autore della segnalazione “ma non avendo più osservato gli individui abbiamo spostato la nostra attenzione nella vicina zona umida di Marina di Modica, ed è stata una scelta vincente. Verosimilmente la siccità dell’anno scorso ha spinto gli individui a cercare un sito più adatto per la riproduzione, che è stato trovato in un ambiente dove la presenza idrica era più adeguata. Che ci fosse qualcosa di particolarmente interessante è stato dapprima suggerito dall’osservazione di individui adulti che prelevavano foglie di canna e si addentravano nel canneto. Poi si è avuta la conferma: successivamente infatti sono stati osservati due individui nati di recente, insieme ai genitori. Con binocoli e potenti cannocchiali è stato quindi possibile seguire le fasi dello sviluppo, dai primi incerti passi all’alimentazione insieme agli adulti, all’accrescimento ed all’acquisizione mano a mano di un piumaggio simile a quello degli adulti”. L’insediamento di questa specie rappresenta un ulteriore valore aggiunto ad un ambiente di grande interesse naturalistico, tale da essere incluso come Sito di Importanza Comunitaria nella rete di aree naturalistiche della Comunità Europea, che andrebbe intelligentemente riqualificato e valorizzato. “Peccato invece – sottolinea Legambiente – che l’area sia deturpata da una cementificazione selvaggia, che purtroppo scandalosamente continua ancora oggi, con la costruzione di una struttura turistica proprio in cima alla più importante duna: uno sfregio naturalistico e paesaggistico indegno di un paese civile”.

Scicli, la decisione del Tar sulla piattaforma dei rifiuti a Cuturi, ma la città aveva detto no

downloadL’Acif vince il ricorso al Tar contro la Regione riguardo il progetto di ampliamento della Piattaforma rifiuti da 200 mila tonnellate in contrada Cuturi. Il Tribunale Amministrativo ha accolto quindi le  richieste del legale dell’azienda sciclitana rimettendo, di fatto, in discussione la vicenda. L’azienda potrà continuare ad operare. “Rispetto al passato – ha dichiarato Giovanni Scifom presidente del Comitato per la tutela della salute e dell’ambiente, siamo più sereni perchè sappiamo che stavolta possiamo contare su una amministrazione che si è dichiarata apertamente contro questo impianto”. Interviene sulla questione il deputato regionale Orazio Ragusa. “Ci sono due ordini di fattori che occorre considerare – sottolinea il deputato regionale – da un lato il fatto che Scicli ha ormai da qualche tempo indirizzato la propria crescita verso il turismo e la valorizzazione dei beni culturali. Quindi, l’insediamento di una piattaforma di rifiuti mal si configurerebbe con tutto quello che c’è attorno. Ma, a prescindere dalle decisioni del Tar e da qualsiasi altra motivazione, la città, nei mesi scorsi, si è espressa in maniera democratica, con migliaia di persone che, a gran voce, hanno opposto il proprio rifiuto a tale ipotesi. La collettività ha chiesto in maniera coesa e univoca che questa piattaforma non si realizzi. Di cos’altro c’è di bisogno?”

 Osservazioni di Legambiente – Edison triplica l’impianto di trivellazione della piattaforma Vega B difronte alla costa iblea, da quattro a dodici pozzi

 

politica-abruzzo_rapporto-legambiente-sul-consumo-di-suolo-in-abruzzo1Riceviamo e pubblichiamo: “Incurante del fatto che a causa del cambiamento climatico provocato dall’uso del petrolio i ghiacci artici si sciolgono a un ritmo più veloce del passato innalzando il livello del mare (al Polo Nord a novembre si sono registrati valori mensili di 10 °C superiori rispetto alla media e a Natale in alcune parti dell’Artico si sono raggiunti valori di 20 °C oltre la norma), che a  Palermo addirittura manca l’acqua a capodanno perché in Sicilia piove sempre di meno, e che il riscaldamento globale aumenta i rischi ambientali per la popolazione civile, Edison vuole triplicare i pozzi della piattaforma Vega B con la quale vuole estrarre petrolio nel mare ibleo. Eppure – sostiene Claudio Conti del direttivo regionale Legambiente – proprio sull’area del campo Vega è presente una delle più importanti strutture tettoniche dell’area iblea, la Linea di Scicli, rappresentata da una faglia orientata NNE-SSW che è considerata attiva anche per la presenza di vulcani di fango sul fondale marino, e le trivellazioni potrebbero scatenare terremoti. Ma non è soltanto questo a preoccupare Legambiente: l’area dove sarà ubicata la costruenda piattaforma Vega B rientra all’interno della fascia di protezione delle dodici miglia dal sito di interesse comunitario “Fondali Foce del Fiume Irminio” all’interno della quale sono interdette le trivellazioni. Solleva infine forti perplessità  il livello di progettazione che sembra non in linea con le esigenze richieste da una istruttoria di Valutazione di Impatto Ambientale. Il progetto di trivellazione non è in grado  di fornire ogni informazione utile alla corretta valutazione degli impatti ambientali e l’elaborato proposto è soltanto un’idea progettuale ancorché estremamente elaborata. Per tali motivi, ma anche per altri, Legambiente Ragusa ha presentato le osservazioni alla Valutazione di Impatto Ambientale al Progetto Vega B per dire ancora una volta basta alla ricerche di petrolio nelle nostre acque. Fa piacere che insieme a Legambiente ha presentato le osservazioni , oltre alla ex Provincia di Ragusa sempre presente con i suoi pareri sui progetti di  trivellazioni, anche il comune di Scicli dando un segnale positivo della sensibilità ambientale della nuova amministrazione. Sorprende invece l’assenza del comune di Ragusa notoriamente amministrazione No Triv”.  Firmato Circolo Il Carrubo Legambiente Ragusa

RANDELLO DIMENTICATA, MA C’E’ UNA PROMESSA DA PARTE DEI CINQUESTELLE

1926655_1429204407342563_5703656247284148521_nUna delegazione di turisti Nazionali e Esteri ospiti del campeggio Scarabeo di Punta Braccetto,  sono stati accolti dall’assessore all’ambiente del Comune di Ragusa, Antonio Zanotto.  Nel corso dell’incontro hanno consegnato una lettera sottoscritta da un centinaio di persone  allo scopo di sensibilizzare e manifestare il loro interesse verso l’ambiente che li ospita, in particolare la Riserva Randello. Nelle scorse settimane la spiaggia era stata ripulita, da volontari, tornando dignitosa oltre che meravigliosa. L’assessore ha promesso che si adopererà per garantire il servizio di pulizia mediante mezzi meccanici per la stagione invernale per alleviare la massa dei rifiuti portata dalle mareggiate. “Speriamo che il lido di Randello non venga più dimenticato” – scrivono i turisti.

Bocciate  le piattaforme di petrolio della Schlumberger davanti alla costa ragusana

petizione-airgunLegambiente Sicilia esprime soddisfazione per la decisione del Ministero dell’Ambiente che ha espresso parere negativo all’indagine geofisica con l’utilizzo dell’airgun  nell’area marina compresa tra Scoglitti e Portopalo di Capo Passero di fronte alla costa iblea. Questo risultato è stato ottenuto grazie alle associazioni ambientaliste e al movimento NoTriv, nonché alle amministrazioni locali e a privati cittadini che hanno presentato dettagliate osservazioni alla procedura di VIA, ma anche alle 75.000 firme a sostegno della petizione di Legambiente “Stop airgun e gli interessi delle grandi compagnie petrolifere”. E’ il secondo progetto bocciato davanti alle coste ragusane dopo quello della Transunion . L’airgun è il metodo di ricerca più utilizzato nel settore delle attività estrattive per la sua capacità di fornire un rilievo dettagliato e affidabile della stratigrafia dei fondali marini. Il meccanismo prevede il rapido rilascio di aria compressa che, producendo una bolla che si propaga nell’acqua, genera onde a bassa frequenza. Il rumore prodotto da un airgun è pari a 100.000 volte quello di un motore di un jet. Questa tecnica può provocare danni alla fauna marina causando alterazioni comportamentali, talvolta letali, in specie marine assai diverse, in particolare per i cetacei, fino a chilometri di distanza. Si sono verificati, anche di recente, diversi casi di spiaggiamento di cetacei e studi hanno accertato la connessione con le ricerche petrolifere attraverso airgun attive nell’area. E ciò senza calcolare i danni economici alle attività di pesca e per l’economia locale.

 

 

RAGUSA, INCENTIVI AI PRIVATI PER LA REALIZZAZIONE DI NUOVI IMPIANTI A FONTI RINNOVABILI

downloadLa Giunta Municipale, al fine di promuovere una politica che incentivi  l’iniziativa dei  privati a realizzare impianti a fonti rinnovabili in edifici ed unità immobiliari ad uso residenziale esistenti nel territorio, ha  approvato uno specifico bando pubblico. Detto bando, pubblicato sul sito dell’Ente nell’apposito spazio dedicato ai “Bandi di gara e concorsi di prossima scadenza”, prevede l’erogazione  di benefici economici a fondo perduto ai proprietari sia di unità immobiliari residenziali, sia di appartamenti condominiali che intendono avviare la realizzazione di nuovi impianti a fonti rinnovabili negli stessi immobili. “Si tratta – dichiara l’assessore all’Energia ed Ambiente Antonio Zanotto – di specifiche azioni previste nel Piano d’Attuazione per l’Energia Sostenibile (PAES) approvato dal Consiglio Comunale con delibera n.7/2015 nell’ambito del programma comunitario volontario del Patto dei Sindaci, ed attuate sulla base di uno specifico emendamento al bilancio di previsione dei consiglieri comunali Maurizio Stevanato, Massimo Agosta e Davide Brugaletta. Le persone interessate dovranno presentare istanza utilizzando gli appositi modelli pubblicati sul sito dell’Ente come allegati al predetto avviso, entro il 20 dicembre 2016. Gli uffici esamineranno le domande pervenute e la documentazione allegata in ordine cronologico di presentazione e provvederanno a compilare ed approvare l’elenco delle istanze pervenute fino alla data di scadenza evidenziando quelle dichiarate ammissibili al contributo”.

 

A SCICLI IL 24 NOVEMBRE LETTURA E COMMENTI SULL’ENCICLICA LAUDATO SI’ DI PAPA FRANCESCO

laudato-si-432x242px-hqIl Circolo Legambiente Il Carrubo di Ragusa  organizza giovedì 24 novembre alle ore 17.30 presso la Casa delle Culture di Scicli in Corso Mazzini un incontro sul messaggio dell’Enciclica Laudato sì di Papa Francesco. Partecipano Padre Cesare Geroldi Gesuita della comunità di Ragusa , Vittorio Cogliati Dezza, Segreteria Nazionale Legambiente, Francesco Sciotto  pastore della comunità Valdese di Scicli e l’Imam di Scicli Ziri Salem. L’enciclica di Papa Francesco sottolinea la relazione tra l’emergenza ambientale e quella sociale nel mondo, interrogando la coscienza di ciascuno e richiamando i governi ad una politica di risparmio delle risorse del pianeta e di accoglienza.  Il riscaldamento globale e le sue conseguenze sul clima, le aggressioni all’ambiente naturale con la progressiva perdita di biodiversità, la produzione smisurata di rifiuti, il consumo di risorse oltre il limite del pianeta non sono più temi esclusivi delle associazioni ambientali.

GESTIONE DEI RIFIUTI A RAGUSA LEGAMBIENTE: ATTIVARE UN SISTEMA DI CONTROLLI EFFICIENTE

politica-abruzzo_rapporto-legambiente-sul-consumo-di-suolo-in-abruzzo1L’associazione ambientalista iblea interviene con una proposta per la modalità di scelta del controllore sulla gestione dei rifiuti secondo il nuovo capitolato. “Va scelto il meglio che c’è sul mercato, – sostiene Legambiente Ragusa – ponendo un limite al ribasso delle offerte che perverranno”. “La fondamentale possibilità di tutela dei cittadini dal rischio di pagare una tariffa che non corrisponda al servizio reso – prosegue l’associazione ambientalista-, come purtroppo successo finora, è legata alla scelta del Direttore Esecuzione Contratto, il guardiano della correttezza del servizio di gestione dei rifiuti”. Da questa riflessione scaturisce la proposta di Legambiente: “l’individuazione di questa figura va fatta sì con una gara ad offerta economicamente più vantaggiosa (a punteggio) come previsto dalla norma, ma ponendo un limite al ribasso (max. 20%) dell’offerta economica; cioè con la stessa modalità scelta in passato da questa amministrazione per l’individuazione del progettista del servizio di raccolta differenziata porta a porta. E’ la sola possibilità per non trovarci davanti a un controllore che, avendo vinto con un ribasso eccessivo, a fronte di curriculum poveri e di scarsa qualità, farà controlli scadenti e saltuari sulle prestazioni della ditta”.

IL CONSIGLIO DI STATO DEMOLISCE I PARERI DELLA SOPRINTENDENZA E LE CONCESSIONI EDILIZIE DEL COMUNE DI RAGUSA SULLE TRIVELLAZIONI

downloadUn anno fa il comune di Ragusa e la Soprintendenza diedero il via libera alle trivellazioni lungo il corso del fiume Irminio rilasciando una concessione edilizia per opere temporanee il primo, e un nulla osta , sempre per opere temporanee. Scrive Legambiente: “Il Consiglio di Stato demolisce quanto affermato dai due enti con una sentenza che ha per oggetto i pozzi per la ricerca di idrocarburi nel sottosuolo. In merito alla temporaneità delle opere di ricerca di idrocarburi nel sottosuolo il Consiglio di Stato scrive che i pozzi per la ricerca di idrocarburi nel sottosuolo implicano una alterazione permanente del territorio. Deve escludersi – continua il Consiglio di Stato –  che simili opere siano funzionali ad esigenze contingenti, le sole che possono sostanziare la nozione di opera precaria. Infatti, il fine del pozzo è quello di individuare giacimenti sotterranei dai quali attingere nell’ambito della successiva attività estrattiva. E’ pacifico dunque il carattere stabile e permanente nel tempo del bisogno cui il pozzo esplorativo risponde. Quindi  pareri e concessioni edilizie sono stati rilasciati su presupposti totalmente errati, tanto da essere fatti a pezzi dal Consiglio di Stato, da enti pubblici quantomeno superficiali, come la Soprintendenza, e poco coraggiosi come l’Amministrazione comunale di Ragusa. Legambiente in tempi non sospetti aveva suggerito al Comune di Ragusa  le soluzioni per negare il rilascio della concessione relative alle trivellazioni come opere temporanee , ma non è stata ascoltata. Si è invece preferito un comico spot pubblicitario, più simile alle foglie al vento d’autunno che ad una ferma ed efficace difesa del territorio e dei beni comuni. Così come si è preferito proporre inconsistenti  e  illegittime varianti alle norme tecniche di attuazione del PRG per bloccare le trivellazioni che sarebbero crollate al primo ricorso al TAR se non fossero state bocciate dal Consiglio Comunale”. Legambiente quindi elenca cosa il Comune dovrebbe inserire nell’atto di recepimento del piano paesaggistico per risolvere la  questione delle trivelazioni. Una norma  che vieti nelle zone agricole tutte le opere di scavo, di sbancamento e di riporto che modifichino l’andamento naturale del terreno, l’aspetto dei luoghi, e la qualità del paesaggi e che consenta esclusivamente le sistemazioni agrarie con movimenti di terra comportanti lievissime alterazioni del profilo del terreno ( fino a 30 cm ) per migliorarne la coltivazione. Una variante così formulata sostiene Legambiente ” risulterebbe del tutto legittima e in linea con le norme del piano paesaggistico che prevedono la verifica dei livellamenti del terreno e delle alterazioni del piano di campagna. In questo modo sì che si bloccherebbero le trivellazioni o, quanto meno, si renderebbe molto difficile la vita alle compagnie petrolifere. Speriamo che questa volta l’A.C. utilizzi il nostro suggerimento e inserisca questa nuova norma all’interno dell’art. 48 delle norme tecniche di attuazione del PRG, portandolo nel più breve tempo possibile in Consiglio Comunale per l’approvazione. Ci sono ancora i tempi per fermare le nuove trivellazioni a Carnesala vicino al Castello di Donnafugata”.

 

 

A CACCIA DI DISCARICHE  A RAGUSA

CAMERANella terza giornata di Puliamo il Mondo, iniziativa di Legambiente, è stata ripulita l’area del City, ormai in uno stato di grave abbandono dopo la chiusura del bar, le aree esterne delle scuole Mariele Ventre e Salvatore Quasimodo, un giardino pubblico in via Sofia e una grande discarica abusiva in via Almirante a meno di 20 metri dalla vicina Scuola Media Quasimodo. I primi ad essere sorpresi della grande quantità di rifiuti rinvenuti sono stati gli alunni delle scuola primaria Cesare Battisti e Paolo Vetri che senza perdersi d’animo hanno cominciato a dividerei rifiuti per tipologie: un sacco per il vetro e le lattine, un altro per la plastica ed un infine un terzo per l’indifferenziato nei quali sono finite anche scarpe e bombolette di gas usate per il campeggio . Alla fine sono stati riempiti circa 20 sacchi. Stupiti i bambini anche per la situazione del prato, non più verde ma rinsecchito, pieno di escrementi lasciati dai proprietari dei cani che non utilizzano il previsto sacchetto per la cacca e per le migliaia di cicche di sigarette abbandonate dovunque. Ancora più grave la situazione in via Almirante dove alle spalle dei cassonetti della raccolta differenziata sotto l’erba secca gli studenti hanno trovato di tutto: aspirapolveri, stufette elettriche, serrande per grandi finestre, copertoni, copri ruote per automobili, strutture in plexiglass per docce, bottiglie di plastica, bottiglie di vetro, specchi rotti, lattine, carta e cartone in disfacimento, un albero di natale, sfalci di erba, un lavello da cucina, tondini di acciaio utilizzati per le case, polistirolo, scarpe e tanto altro ancora. Alla manifestazione, oltre a 4 classi della Mariele Ventre, due classi della Quasimodo , una classe ciascuno della Cesare Battisti e Paolo Vetri, i volontari di Legambiente, hanno partecipato anche circa 15 migranti richiedenti asilo ospitati nelle strutture della cooperativa Filotea e dell’OO.PP. Eugenio Criscione Lupis. I migranti, provenienti dal Senegal, Gambia, Ghana e Nigeria, accolti festosamente dai ragazzi della Scuola S. Quasimodo,  sono stati felici di collaborare con Legambiente in tal modo restituendo in parte quanto stanno ricevendo dalla comunità che oggi li accoglie. L’intervento dei migranti è stato reso possibile grazie al protocollo d’intesa tra prefettura, comuni e associazioni, per il coinvolgimento dei migranti in attività di volontariato. Legambiente dopo questa riuscitissima giornata di pulizia non può però esimersi dallo stigmatizzare il comportamento di diversi cittadini che non conferendo i rifiuti correttamente creano disagio ai tanti cittadini corretti e il comportamento del servizio pubblico che a fronte di una tariffa esosa permette il permanere di situazioni come quello di via Almirante e del City.

LEGAMBIENTE RAGUSA INTERVIENE NUOVAMENTE IN DIFESA DELLA COSTA E DELLA LEGALITÀ A RANDELLO

randello-comitato-spiaggia-libera“Qualche giorno addietro –  scrive l’Associazione ambientalista –  non certo a cuor leggero, abbiamo invitato il Sindaco di Ragusa a revocare in auto tutela l’ingiunzione di sospensione dei lavori relativa alle opere abusive realizzate dalla ditta “Cooperativa Sociale Arca di Noè” sulla scogliera dei Canalotti a Randello, in quanto riteniamo, quell’atto amministrativo, ininfluente ed insufficiente, rapportato ai pesanti interventi ampiamente documentati. Quell’atto va sostituito con un provvedimento comunale di rimissione in pristino dei luoghi, insieme ad uno analogo della Soprintendenza, in quanto l’area in questione è un bene paesaggistico tutelato. E’ il perdurante silenzio dell’Amministrazione Comunale e l’assenza di interventi coerenti che ci fa  ritornare sulla questione”. secondo Legambiente analizzando gli atti amministrativi ci si imbatte in una sorta di circolo vizioso che vede coinvolti proprietari di terreni, proprietari di case, ditte esecutrici di lavori, ed ha come punto di unione la cooperativa, la cui presenza appare “inusuale”, secondo l’associazione ambientalista, considerato il luogo. “Viene dunque da chiedersi, ma qual’è il rapporto tra la Cooperativa Sociale “Arca di Noè”, una onlus che dovrebbe svolgere come sua attività istituzionale “la pulizia non specialistica di edifici”, e la costruzione di una strada in un’area SIC, con il più alto grado di tutela paesaggistica e vincolo di inedificabilità assoluta?” chiede Legambiente. “La Cooperativa Sociale, nella veste di comodataria di un area agricola, ha avanzato una richiesta di autorizzazione  relativa alla costruzione di una recinzione del lotto non edificabile, inserito fra altri lotti  in parte edificati e recintati, non si sa quanto legalmente, chiudendo il percorso che da sempre era stato utilizzato dai bagnanti per l’accesso al mare. Per fare questi interventi viene affidato l’incarico ad un’impresa di costruzioni che oltre all’incarico ricevuto, senza alcuna autorizzazione, costruisce una strada, con i conseguenti danni ambientali, in un area ad alto grado di tutela”. Legambiente reitera all’Amministrazione Comunale l’invito al ritiro dell’atto di sospensione lavori, provvedimento illogico se emanato dopo che i lavori sono stati conclusi e l’emissione del provvedimento di ripristino dei luoghi, “confidando che nel frattempo, il Sindaco, sentita la necessità di approfondire le questioni poste, si sia reso conto che quanto da noi richiesto è un atto dovuto”.

ERGON INCENTIVA LA RACCOLTA DIFFERENZIATA

ecopointLa Ergon sempre vicina all’ambiente. Nuova importante iniziativa di sensibilizzazione verso il rispetto dell’ambiente e il sostegno al riciclo a Ragusa da parte della società leader regionale nel settore della grande distribuzione con le insegne Despar, Eurospar, Interspar. Giovedì 21 luglio, saranno infatti inaugurati i primi due eco compattatori per il conferimento di bottiglie di plastica e di contenitori dei detersivi. Gli eco-compattatori saranno installati presso l’Interspar di Ragusa e l’Eurospar di Marina di Ragusa. Un’iniziativa che vuole incentivare il processo di riconversione dei rifiuti e, allo stesso tempo, le buone pratiche di riciclo da parte della cittadinanza che in cambio riceverà dei punti-sconto per la spesa. Gli ecopoint riconosceranno infatti un punto, un “ecopoint” del valore di 2 centesimi, per ogni oggetto conferito. Ovviamente più si ricicla e più ecopoint si avranno a disposizione e dunque più sconto si riceverà alle casse. La Consortile Ergon è da sempre attenta a iniziative che possono migliorare la qualità di vita nelle città, come il Green Project, attivo da qualche anno, che ha previsto la realizzazione di 11 impianti fotovoltaici in altrettanti punti vendita, e l’installazione di colonnine per la ricarica di auto elettriche nelle aree di sosta dei punti vendita Interspar di via La Pira a Ragusa, Eurospar di via Caboto a Marina di Ragusa.

Accesso alla spiaggia di Randello

DCIM100GOPROL’associazione ambientalista Fare Verde di Vittoria scrive al Dirigente Responsabile di Ragusa della Forestale “riguardo a fatti gravi che sono in atto nell’area di accesso ai Canalotti da Via Salso in Punta Braccetto, nell’area di pertinenza del vostro Dipartimento”. Fare Verde pone una serie di domande: “Lei è al corrente che Giorno 30 Giugno iniziavano, ad opera di un privato, lavori rilevanti ed impattanti, con operai e mezzi intenti a recintare l’area di accesso al sito e nel contempo a movimentare grosse porzioni di terreno, spianamento della vegetazione e il riporto, con mezzi pesanti, di materiali estranei alle caratteristiche naturali degli elementi che costituiscono l’habitat in oggetto? E’ a conoscenza che con quei materiali è stata creata una nuova strada che riporta alla scogliera, parallela ai margini dell’area di progetto “Leopoldia” ed è stata rimodellata la vecchia strada che ora sembrerebbe ad uso esclusivo dello stesso privato? Lei è a conoscenza che addirittura il cancello posto dal vostro Dipartimento a chiusura del percorso “Leopoldia” è stato sradicato dal suo posto, e   riposizionato, dopo aver effettuato profondi scavi con mezzi meccanici, immergendo in un bagno di cemento i pilastri su cui appoggia, irrorando di bel cemento l’area SIC? Questi lavori Sono stati autorizzati dal Suo Dipartimento e se si, con quali atti formali ciò è stato possibile? O dobbiamo intendere che un privato possa operare indisturbato, alterare irrimediabilmente lo stato dei luoghi, prendere e spostare materiali di proprietà del vostro Dipartimento, scavare in area Sic ed immergere in un lago di cemento, materiale di vostra proprietà (o forse meglio di proprietà della Comunità Europea che ha finanziato il progetto Leopoldia) senza che vi accorgiate di nulla? Sono stati autorizzati dal vostro Dipartimento, lavori impattanti e la messa in posa con cemento del cancello posto a mutare le modalità di accesso ad un’area protetta? Ritiene la Signoria vostra che in base all’Art. 35 e 37,  questi lavori e le opere sopra descritte possano ritenersi compatibili con i livelli di alta tutela di cui l’area gode? Oppure converrà con noi sul fatto che queste azioni vanificano gli obbiettivi di tutela che sono espressamente richiesti dalla direttiva Habitat, dal Piano di Gestione del Sic e sanciti nelle norme del Piano Paesaggistico degli Ambiti regionali 15, 16 e 17 ricadenti nella provincia di Ragusa, redatto ai sensi dell’art.143 del D.Lgs. 22.01.2004, n.42 e s.m.i., approvato con D.A.  n.1346 del 5 aprile 2016”?

LEGAMBIENTE SI OPPONE ALLE TRIVELLE A SCICLI

colle san matteo scicliSecondo il circolo Il Carrubo di Legambiente, uno dei gioielli del patrimonio artistico e ambientale della Sicilia, “forse il luogo dove il modello di sviluppo basato sul turismo culturale  di qualità e sull’agricoltura sta funzionando, è a rischio trivellazioni”. “La società Irminio, la stessa che sta trivellando a poche centinaia di metri dal fiume omonimo e che produce rifiuti speciali compatibili con l’impianto di trattamento dell’A.Ci.F – prosegue l’associazione ambientalista ragusana -, ha presentato la richiesta di Valutazione di Impatto Ambientale al Ministero dell’Ambiente per prospezioni geofisiche. Un intervento propedeutico alle trivellazioni vere e proprie”. “Tutto il territorio comunale è soggetto a ricerche, anche quello a breve distanza dal centro urbano. Teoricamente – spiega Claudio Conti presidente Legambiente Ragusa – potremmo vedere spuntare una trivella alle spalle della chiesa di San Matteo, del convento della Croce o del convento delle Milizie con le conseguenze che tutti possono immaginare. Il petrolio, se trovato, potrebbe vanificare tutto lo sviluppo che la comunità sciclitana ha saputo costruire negli ultimi 15 anni distruggendo posti di lavoro senza portarne di nuovi,  visto che i ‘trivellatori’ ricorrerebbero in gran parte a ingegneri e tecnici già impiegati che conoscono il mestiere”. Contro questa “deriva petrolifera nel territorio ibleo” Legambiente, come già fatto a Ragusa,  ha presentato al Ministero dell’Ambiente osservazioni avverse alla Valutazione di Impatto Ambientale delle trivelle e invita associazioni, istituzioni ed anche semplici cittadini di Scicli a fare altrettanto entro il 17 luglio.

A RANDELLO UN PRIVATO CHIUDE L’ACCESSO ALLA SCOGLIERA E COSTRUISCE UNA STRADA IN UN AREA DI MASSIMA TUTELA

cancello (1)Legambiente Ragusa denuncia: “Randello ancora protagonista di abusi, in 24 ore, tra il 30 Giugno e il 1 luglio 2016, alla velocità di un fulmine, è stato completamente stravolto l’accesso sulla scogliera dei Canalotti. Un privato, con l’impiego di operai e mezzi, ha movimentato grosse porzioni di terreno e di materiali palesemente estranei alle caratteristiche naturali degli elementi costitutivi dell’habitat, ed ha costruito una strada, sembrerebbe ad esclusivo uso privato, creando un percorso alternativo di accesso alla scogliera. Pare che l’opera di messa in posa della nuova strada e la sua relativa chiusura siano finalizzati all’esclusivo passaggio dei proprietari delle villette ubicate entro la fascia dei 300 metri dalla battigia. La vecchia strada di accesso è stata chiusa da una recinzione creando nell’arco di un brevissimo tempo lo stravolgimento della fruizione pubblica del sito. L’area oggetto della trasformazione ricade nel paesaggio locale 6M del Piano Paesaggistico Regionale della provincia di Ragusa – Paesaggio costiero del SIC Randello, Punta Braccetto, Branco Piccolo-Passo Marinaro, Canalotti, aree di massima tutela che rappresentano le ‘invarianti’ del paesaggio. In tali aree, è esclusa ogni tipo di edificazione, aprire nuove strade, poiché vigono prescrizioni sull’uso del suolo e sulla tutela dell’Habitat. I fatti registrati negli scorsi giorni a Randello, sui quali sono intervenute le autorità competenti, sono da considerarsi di grave entità e di estremo allarme, per il mantenimento della piena fruibilità pubblica del sito e la sua tutela”. Firmato Legambiente Ragusa

RANDELLO SBARRATA 

DCIM100GOPROUna sbarra ed annessa recinzione posizionate in queste ore impedisce l’accesso allo spiaggione. Protestano Fare Verde Vittoria e Comitato Randello Libera. “Dopo i pietroni con catena della grande bruttezza di due stagioni fa – affermano quelli di Randello Libera -, ora è la sbarra della impudenza, frutto probabile di arbitrio, che inibisce il libero accesso ad uno dei luoghi pubblici più suggestivi del nostro litorale”. Fare Verde parla lavori impattanti a Canalotti – Punta Braccetto, nel Demanio Forestale in area protetta classificata 6m, Paesaggio costiero livello di Tutela 3: “Dopo tre giorni di solleciti è intervenuta la Polizia Municipale di Ragusa, accertando la non conformità dei lavori eseguiti con quanto autorizzato”. Fare Verde Vittoria si chiede “come possa ancora avvenire che un privato effettui  lavori di spianamento delle sabbie e della vegetazione, nonchè la movimentazione con mezzi ed operai, di tonnellate di materiali esterni, quali pietrisco bianco e brecciolino, atti a creare una nuova via di accesso, senza che nessuno intervenga? Ci chiediamo come un privato possa in un giorno alterare lo stato dei luoghi, smontare un cancello di proprietà della Forestale, riposizionandolo ancorato su basi di cemento nella strada nuova, appena creata, senza che la Forestale si accorga di nulla? Sono stati autorizzati questi interventi impattanti e da chi? Può un privato decidere autonomamente di stravolgere le modalità di accesso ad un’area protetta, cambiando la viabilità e condizionando e mettendo a serio rischio la pubblica fruibilità ad uno dei siti più pregiati del nostro territorio, senza che nessuna autorità batta ciglio?  Episodi molto gravi che gettano ombre sugli attori di questa vicenda; molte sono le domande che verranno poste con azioni formali nelle sedi opportune. A nostro avviso sembrerebbe essere in atto un nuovo tentativo di alienare il bene pubblico alla libera fruizione. Una vicenda torbida in cui un fatto è chiaro, il Dipartimento Forestale non vede, non sente e non risponde al telefono”!

Scroll To Top
Descargar musica