“Un fronte comune delle città del Val di Noto che sia capace di favorire la crescita delle realtà territoriali coinvolte mediante una programmazione unitaria che, superando l’attuale frammentazione, renda più agevole la tutela e lo sviluppo dei siti, potenziando altresì l’afflusso di visitatori attraverso una maggiore conoscenza delle eccellenze artistiche ed architettoniche dell’area. Questo – dichiara il sindaco Federico Piccitto – è quanto emerso dal convegno a cui ho partecipato che si è svolto a Palazzo Nicolaci a Noto, in occasione del XIV° anniversario del riconoscimento Unesco del sito “le città tardo-barocche del Val di Noto”. Ospite d’eccezione, il professor Stephen Tobriner, dell’Università di Berkeley in California, il quale ha sottolineato l’unicità e l’originalità del patrimonio Unesco della Val di Noto. Ad aprire i lavori del convegno, il sindaco di Noto Corrado Bonfanti, il quale ha sottolineato come “in vista della nuova programmazione europea, risulta quanto mai evidente la necessità di un progetto comune, che esalti le caratteristiche originali delle varie realtà coinvolte, ed al tempo stesso consenta una crescita dell’intera area del Sud-Est, non solo sul fronte turistico, ma soprattutto rispetto alla tutela dei tesori di cui siamo custodi. “Da questo convegno – ha affermato invece il Sindaco Piccitto nel corso del suo intervento – emerge con sempre maggiore evidenza l’esigenza di fare “squadra” tra le realtà coinvolte. Innanzitutto perché i sindaci del Val di Noto, hanno una responsabilità ancora maggiore rispetto alla tutela ed alla preservazione delle eccellenze architettoniche ed artistiche, le quali non appartengono ai singoli territori, ma, in quanto beni Unesco, sono patrimonio mondiale dell’intera collettività. Ma soprattutto perché, in questo momento, eventuali divisioni o progetti in solitaria tra le singole realtà del Val di Noto, sarebbero in netto contrasto con la programmazione europea dedicata”. Nella prossima programmazione europea, oltre a decine di linee di finanziamento europeo accessibili per la tutela e la conservazione dei beni artistici ed architettonici, siano previsti interventi specifici per circa 290 milioni di euro dedicati ai siti Unesco della Sicilia. “Per questi motivi – aggiunge il Sindaco Piccitto – assieme al primo cittadino di Noto, abbiamo ribadito come sia necessario superare la fase della frammentazione in distretti spesso in competizione tra loro e costituire una “casa” comune che crei una sinergia tra tutti i comuni del Val di Noto”.
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Inceneritori in Sicilia. Palazzotto (Sinistra Italiana): “Da Renzi ricetta vecchia e superata”

ASSALTO STUDENTESCO


LA FESTA DI COMPLEANNO A SAN VINCENZO FERRERI, INTERROGAZIONE DEL MOVIMENTO CITTA’
Movimento Città ha presentato una apposita interrogazione, attraverso il proprio consigliere comunale, all’amministrazione di Ragusa spiegazioni dirette sul fatto. In una nota si legge: ” Vogliamo vederci chiaro fino in fondo, dirimendo alcuni importanti quesiti: la domanda di richiesta di utilizzo della chiesa San Vincenzo Ferreri è stata presentata secondo regolamento? L’evento svolto è stato di tipo privato o di tipo culturale-turistico? In questo secondo caso, quali caratteristiche e ricadute ha avuto questo evento? Nella concessione del bene architettonico sono state esercitate pressioni politiche o di “esperti” a libro paga del Comune? Qual è stata la reale entità dei danni accertati al prezioso bene architettonico? Il comportamento del privato animatore della festa-evento è ancora considerabile compatibile con il ruolo assunto di presidente dell’Osservatorio per l’impiego della tassa di soggiorno?”. Dopo le domande all’amministrazione comunale, Città esprime alcune riflessioni su quanto accaduto: “A noi di Movimento Città interessa molto poco l’episodio della festa, cui avrebbe partecipato un riconoscibile blocco sociale che noi facciamo coincidere con un minestrone di noti personaggi della vecchia politica e della imprenditoria finto-liberista, protagonisti più di disastri che di miracoli economico-sociali per la nostra città. Il fatto in sé andrebbe derubricato come episodio banale, di cittadini che credono di trovare una forma di autopromozione sociale attraverso l’esibito dispendio di denaro e soprattutto attraverso la mortificazione e l’asservimento a fini privati di beni pubblici: uno squallido episodio, in realtà, degno di una commedia di Pietro Germi sulla miseria della provincia italiana. Ci interessa piuttosto accertare l’esistenza o meno di comportamenti furbi, oltre che arroganti, da parte di privati che ritengono di poter sfruttare impunemente beni pubblici per fini privati. E tuttavia noi di Movimento Città, in attesa di ottenere e valutare tutte le informazioni richieste all’amministrazione, riteniamo che sia possibile dare subito una prima lettura politica del fatto: il blocco politico risultato vincitore nel 2013, che avrebbe dovuto difendere le ragioni del pubblico contro gli attacchi dei prepotenti di prima è incapace di fare argine… La cura della cosa pubblica è allo sfascio, gli apparati burocratici comunali fanno il bello e il cattivo tempo come prima, l’arroganza dei soliti prepotenti di ieri continua a determinare il clima sociale e politico della città. È ora di voltare pagina, con decisione e senza tentennamenti! Noi di Movimento Città come sempre saremo con tutti quei ragusani che non hanno smesso di lottare per la legalità, la trasparenza, la difesa dei beni comuni, la giustizia sociale”.
GURRIERI (AVVISO PUBBLICO): “ATTO DI FORTISSIMA VALENZA IL RIACQUISTO DI CASA GUARASCIO”
Appreso del recente riacquisto, da parte della vedova Guarascio, sig.ra Giorgia Famà e dei suoi tre figli, dell’abitazione di Vittoria, a difesa della quale, il 14 maggio 2013, Giovanni Guarascio, si era dato fuoco, cospargendosi il corpo con benzina, morendo qualche giorno dopo, il vicepresidente nazionale di Avviso Pubblico, avv. Pietro Gurrieri, ha espresso il compiacimento per un atto, reso possibile dall’importante contributo economico accordato alla famiglia dai parlamentari regionali del m5s,. “Un atto di forte valenza simbolica, che, oltre a concorrere a alleviare la ferita, purtroppo indelebile, di quel nucleo familiare, riaccende i riflettori dell’opinione pubblica sulla controversa questione delle aste giudiziarie, e sulla necessità che sia subito approvato il disegno di legge sulla impignorabilità della prima casa giunto al Parlamento ma ancora all’esame delle Commissioni “Giustizia” e “Bilancio” del Senato”. “E’ del tutto inammissibile che quel ddl” – ha continuato Gurrieri, che ne è stato anche l’estensore, “non sia stato ancora trasformato in legge dello Stato, tanto più che sullo stesso si è registrata la convergenza di Sindaci e Consigli Comunali (da ultimo quello di Bologna), dei territori e di associazioni, tra le quali Avviso Pubblico, che, per sollecitarne la rapida approvazione. Di fronte ad una inerzia perdurante e inammissibile – ha concluso Gurrieri – il riacquisto di questa casa e il gesto di solidarietà dei parlamentari siciliani che, autotassandosi, lo hanno permesso, non meritano, semplicisticamente, di essere ridotti al felice epilogo di una vicenda tragica che ha toccato le corde dell’intero paese, o, ancor peggio, a questione immanente al confronto politico-parlamentare. Occorre invece che quanti hanno responsabilità nelle istituzioni, innanzitutto nel Parlamento e nel Governo, colmino rapidamente i ritardi che si sono accumulati, e che, con l’approvazione del ddl, si possa restituire serenità a centinaia di migliaia di famiglie”.
IL FUTURO DELLO STABILIMENTO CHIMICO VERSALIS ENI AL CENTRO DI UN INCONTRO PRESSO LA PREFETTURA DI RAGUSA
Le forti preoccupazioni sulle sorti dello stabilimento chimico ibleo della Versalis Eni e sul futuro occupazionale dei suoi 250 dipendenti, al centro di un vertice, svoltosi a Palazzo di Governo, presieduto dal Prefetto di Ragusa, Maria Carmela Librizzi. All’incontro sono stati presenti il Sindaco Federico Piccitto, e i rappresentanti di Cgil, Cisl, e Uil. Il primo cittadino ha sottolineato la gravità del momento per lo stabilimento chimico di Ragusa che richiede la massima attenzione da parte di tutti i rappresentanti delle istituzioni. Per questo motivo ha chiesto al Prefetto, al fine di decidere una comune linea strategica di azione utile a difendere il patrimonio industriale della nostra provincia e della Sicilia intera, di farsi promotore di un incontro a cui dovranno essere invitati i rappresentanti del governo regionale, i parlamentari nazionali e regionali del territorio ibleo. Nel corso della riunione i rappresentanti dei lavoratori hanno rappresento al Prefetto Maria Carmela Librizzi la situazione venutasi a determinare che mette a rischio la continuità lavorativa delle maestranze iblee a seguito di una scelta scriteriata dell’Eni di smobilitazione, mettendo cosi la parola fine, con l’avallo del Governo nazionale, ad un capitolo della storia industriale della chimica e della raffinazione siciliana. Il Prefetto di Ragusa oltre a dichiararsi disponibile e promuovere, a breve termine, un nuovo incontro con la presenza dei rappresentanti del Governo regionale ed i parlamentari nazionali e dell’Isola che rappresentano il territorio, ha assicurato il suo intervento nei confronti dei Ministeri competenti a cui verrà rappresentata la situazione di grave allarme determinatasi, che mette a serio rischio il futuro della chimica iblea.
Edifici scolastici senza riscaldamento a Ragusa e Vittoria, le spiegazioni dell’ente ex Provincia
La problematica riguardante il mancato riscaldamento di alcuni edifici scolastici ha una motivazione diversa per Ragusa, Modica e Vittoria. Il commissario straordinario Dario Cartabellotta ha verificato ieri col dirigente del settore edilizia scolastica Carlo Sinatra lo stato dell’arte e verificato quali sono gli interventi da attuare per risolvere la questione.Questa la nota ufficiale di spiegazione: “A Ragusa presso il plesso staccato del Liceo Scientifico ‘Fermi’ si è verificato un guasto alla caldaia e la ditta incaricata si è messa all’opera per ripristinare la piena funzionalità dell’impianto. Diverso il discorso per Vittoria e Comiso dove nell’ambito della messa in sicurezza degli impianti termici e dell’adeguamento delle caldaie è stato deciso per gli istituti dei due centri ipparini di provvedere all’allaccio alla rete del gas metano riconvertendo la caldaia a gasolio. Lo scorso mese di luglio l’Ente ha avanzato preventivi di allaccio all’azienda del gas ‘Enel Energia’ per procedere alla stipula dei contratti. Per alcuni istituti si è reso necessario procedere addirittura a lavori più complessi per allacciare alla rete del metano cittadina le nuove utenze e con il contributo dei Comuni si è cercato di velocizzare questi interventi straordinari. In alcuni casi è stato necessario procedere agli scavi ed essere autorizzati dai singoli Comuni per le opere necessarie. Questo iter ha comportato un ‘allungo’ dei tempi col risultato che ‘Enel Energia’ non ha proceduto ancora ad attivare l’utenza nonostante i continui solleciti fatti nei giorni scorsi”.
Da Vittoria a Modica, scuole al gelo. Forza Italia: “Fanno pagare agli studenti tre euro ciascuno. Inaudito!”.
“Ecco il risultato dell’incomprensibile politica del Governo Crocetta il cui maldestro tentativo di riforma delle Province, unito al prelievo forzoso retroattivo nei confronti del Libero Consorzio dei Comuni di Ragusa, ha causato una tale carenza di liquidità economica che in certi istituti scolastici si è arrivati a chiedere agli stessi alunni di contribuire con tre euro ciascuno, tre volte al mese: 180 euro per classe (in media venti alunni ad aula) ogni 30 giorni. Una situazione mai vista e non tollerabile”. La denuncia viene dai membri del coordinamento provinciale di Forza Italia che il senatore Giovanni Mauro sta completando in questi giorni con le nomine dei commissari cittadini.“Nel corso degli anni ne abbiamo viste di ogni tipo – continuano – dall’acquisto della carta igienica ai contributi per il materiale didattico, ma mai una cosa del genere. Già bisogna mantenere tasse, libri eccetera, ma arrivare alla colletta scolastica per pagare il riscaldamento è davvero troppo. Bene fanno studenti e personale a protestare e a mobilitarsi”. “Non riusciamo a prendercela con il commissario del Libero Consorzio, al quale comunque ci appelliamo affinché il problema venga risolto – aggiungono – Sappiamo di chi è la colpa: Crocetta e Renzi. Da una parte l’incapacità politica di governare questo nostro piccolo stato da cinque milioni di abitanti, dall’altra la politica degli spot e dei social. Altro che ‘buona scuola. Qui ci vogliono le buone coperte!”.
“La prima casa non si tocca”, a Vittoria il M5S acquista e restituisce l’appartamento alla famiglia del muratore suicida
“La prima casa non si tocca”. Il Movimento 5 stelle all’Ars ha restituito martedì con un atto notarile di donazione la casa alla famiglia Guarascio, finita all’asta e passata di mano per un piccolo debito con una banca. Non saranno costretti pertanto a traslocare, la moglie ed i figli del muratore di 64 anni, deceduto per essersi dato fuoco per evitare lo sfratto dalla sua abitazione di via Brescia a Vittoria, costruita dallo stesso muratore dopo tanti anni di sacrifici. Sono stati i deputati regionali del Movimento 5 Stelle che hanno provveduto all’acquisto con le somme che accantonano mensilmente rinunciando a gran parte del loro stipendio. La donazione dei deputati è altamente simbolica, serve infatti ad accendere i riflettori sulla legge voto sull’impignorabilità della prima casa, fortemente voluta dal M5S (prima firmataria è la parlamentare Cinquestelle Vanessa Ferreri) attualmente ferma al Senato. La legge è stata approvata all’unanimità dall’Ars il 22 ottobre del 2014, ma da allora ha fatto pochissima strada a Roma.“E’ ora – dicono i deputati Cinquestelle – che la legge metta il turbo. Non possiamo permettere che ci siano altri casi Guarascio, cui stiamo pensando di intestare la legge. Renzi non faccia orecchie da mercante, eventuali prossime vittime le avrebbero sulla coscienza lui e la sua maggioranza”. Particolari della donazione e lo stato della legge a Roma saranno comunicati nel corso di un incontro con i giornalisti che avverrà venerdì prossimo alle 11 davanti alla casa della famiglia Guarascio in via Brescia 214 a Vittoria, alla presenza dei deputati regionali M5S e dei portavoce nazionali del Movimento, Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista.
#SVEGLIAITALIA
Il 23 gennaio sarà giorno di mobilitazione nazionale a favore delle unioni civili in numerose città italiane. La mobilitazione è stata promossa da Arcigay, ArciLesbica, Agedo, Famiglie Arcobaleno e Mit, in vista della discussione al Senato del ddl sulle unioni civili, “scendiamo in piazza per chiedere che la legge sulle unioni civili, che verrà discussa in Senato il 26 gennaio, venga approvata senza alcuna mediazione al ribasso”.Anche a Ragusa la manifestazione è in programma sabato 23 Gennaio a partire dalle ore 18,00 in Piazza San Giovanni. Ad organizzarla le associazioni Arcigay Ragusa e Agedo Ragusa in collaborazione con Amnesty International gruppo 228, Pax Christi, Fitzcarraldo, Formamente, Centro Educazione alla Pace, Nemoprofeta, Circolo UAAR Ragusa, Generazione Zero, Libellula Ragusa , il Sindacato USB (Unione Sindacale di Base) e NOMUOS. “Non è più possibile – ribadiscono i presidenti di Arcigay e Agedo Ragusa, rispettivamente Emanuele Micilotta e Anna Battaglia – che in Italia non sia previsto un riconoscimento giuridico per le coppie dello stesso sesso. Le persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali non godono delle stesse opportunità degli altri cittadini italiani pur pagando le tasse come tutti. Una discriminazione insopportabile, priva di giustificazioni. Ragion per cui anche a Ragusa si procederà alla raccolta di firme per chiedere al Governo di legiferare al più presto per fare in modo che non ci siano più discriminazioni e di approvare leggi che riconoscano la piena dignità e i pieni diritti alle persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali, cittadini e cittadine di questo Paese. Invitiamo tutta la popolazione iblea – hanno concluso Micilotta e Battaglia – ad aderire a questa petizione per il riconoscimento di un principio prima di tutto umano e sociale che deve necessariamente portare il Governo ad una presa d’atto e ad attivare i processi normativi richiesti”. L’appuntamento dunque è a Ragusa in Piazza San Giovanni giorno 23 gennaio 2016 dalle ore 18,00.
CODACONS, DOPO IL SEQUESTRO DELLE CONSERVE AVARIATE SERVONO ALTRI CONTROLLI
A seguito del sequestro operato dalla Finanza di oltre 70 tonnellate di prodotti agroalimentari destinati alla vendita ritenuti nocivi perché in cattivo stato di conservazione, interviene il segretario nazionale del Codacons Francesco Tanasi: “Il nostro plauso – ha dichiarato – va all’eccellente lavoro svolto dalla Guardia di Finanza tempestivamente intervenuta a tutela della salute dei cittadini. Mettere in commercio alimenti in cattivo stato di conservazione o scaduti è un reato gravissimo, un vero e proprio attentato alla salute degli ignari consumatori. I controlli – ha concluso Tanasi – andrebbero estesi a tutta la provincia in modo da evitare altre brutte sorprese.”
VITTORIA, SCUOLE SECONDARIE AL FREDDO
Il sindaco, Giuseppe Nicosia, ha sollecitato il commissario dell’ex Provincia regionale di Ragusa, Dario Cartabellotta, affinché venga garantito quanto prima il servizio di riscaldamento negli istituti superiori di Vittoria. “Sono stato informato – ha dichiarato il primo cittadino – che le scuole secondarie di secondo grado sono ancora senza riscaldamento, perciò ho sollecitato con una lettera il commissario Cartabellotta affinchè si attivi con celerità, anche in considerazione del fatto che si prevedono anche per i prossimi giorni temperature rigide come quella di oggi”.
COMITATI NO MUOS E NO TRIV
Il Comitato di Base No Muos e il Comitato di Base No Triv di Ragusa, sabato 16 gennaio e sabato 23 gennaio saranno in via Roma (ore 16,30-20) e in piazza San Giovanni (ore 21-24) per raccogliere firme rispettivamente: contro le verificazioni farsa al Muos di Niscemi e per un utilizzo delle royalties petrolifere incassate dal Comune di Ragusa ad esclusivo scopo di iniziative eco-sostenibili. A Niscemi in questi giorni si dovranno svolgere le misurazioni sull’impatto elettromagnetico (rinviate per mancanza di indicazioni sulle precauzioni da adottare sul territorio); i Comitati No Muos contestano una commissione di verificatori composta da 5 membri di cui 3 sono Ministri del Governo, parte in causa dei ricorsi contro il Tar di Palermo che ha bloccato le parabole; contestano anche le pressioni dell’avvocatura dello Stato verso il Cga di Palermo perché acceleri la decisione di riconcedere le autorizzazioni alla marina militare Usa; contestano delle misurazioni il cui esito sembra già scritto. Una petizione a livello regionale invita il Cga a riconsiderare le modalità di svolgimento di verificazioni assolutamente non obiettive. La città di Ragusa riceve royalties milionarie dalle compagnie petrolifere; si tratta di quasi 50 milioni negli ultimi due anni, che il Comune è obbligato ad investire in attività come il risparmio energetico, la riconversione e la bonifica di ambienti inquinati, abitazioni, ecc., lo sviluppo di un’economia verde, un trasporto ecosostenibile. Su questo, però, l’amministrazione di Ragusa tace. Per questo gli attivisti No Triv intendono premere sulla giunta attraverso una petizione popolare che intende sottolineare l’urgenza di una fuoriuscita dal petrolio attraverso il rafforzamento di un’economia ecologista che faccia transitare la nostra società in un futuro libero dai combustibili fossili.
LETTERA DI LICENZIAMENTO AI DIPENDENTI DE “LA VIGILE”
L’istituto di vigilanza La Vigile, in liquidazione, dal luglio del 2013, ha deciso di interrompere il rapporto di collaborazione con i propri dipendenti. Parte dei lavoratori sono stati tassorbiti dalla Mondialpol. Gli ex lavoratori, in una lettera, parlano di mancanza di requisiti obbligatori per legge. “All’Istituto “Mondialpol di Ragusa” viene concesso di condurre l’attività di “vigilanza” e “antirapina” in mancanza di requisiti. A tal proposito si evidenzia che le Guardie particolari Giurate – si legge nella missiva – in servizio presso le filiali della Banca Agricola Popolare di Ragusa, continuano ad espletare servizio non indossando la divisa e disarmati esempio: Bap Scicli agenzia 2 e Bap Comiso, con due guardie. per ogni agenzia di cui una in divisa fuori e l’altra all’interno con abiti civili e disarmata. Il “Capo servizio” della “Mondialpol di Ragusa” oltre a non avere titolo per la mansione che svolge per i sopraggiunti servizi di scorta valori, opera a bordo del furgone senza aver maturato gli anni di esperienza come previsto dal regolamento. Inoltre i furgoni blindati vengono parcheggiati in sosta prolungata sulla pubblica via. Le guardie raggiungono le sedi di lavoro con le proprie autovetture – continuano gli ex lavoratori della Vigile – e non con quelle di servizio. Infine appare incomprensibile come la revoca della licenza all’istituto La Vigile non sia stata fatta anni prima”.
I problemi del trasporto pubblico
Problematiche inerenti il servizio di trasporto pubblico locale gestito dall’Ast: è stato questo il tema dell’incontro promosso dal Sindaco Federico Piccitto, svoltosi presso la sala giunta, a cui sono stati inviati ad intervenire i rappresentanti dei comuni dell’area della Sicilia sud orientale in cui l’Ast svolge il servizio. All’incontro sono intervenuti il sindaco di Chiaramonte Gulfi, Vito Fornaro, l’Assessore ai trasporti del comune dei Modica, Salvatore Lorefice, il Sindaco di Gela, Domenico Messinese, l’Assessore ai trasporti del Comune di Siracusa, Antonio Grasso. Il Sindaco Piccitto, che ha aperto l’incontro, ha parlato della situazione di assoluta incertezza circa il futuro di Ast Spa che metterebbe in discussione la garanzia della copertura del servizio per tutto l’anno in corso. Per questo motivo il primo cittadino di Ragusa ha rappresentato l’opportunità di avviare un percorso comune teso a risolvere le eventuali criticità con un intervento congiunto nei confronti della Regione Siciliana affinché venga assicurato, nell’ordinario, un sostengo adeguato al mantenimento del servizio di trasporto pubblico locale nelle città servite dall’Ast ed a livello straordinario, per farsi carico di assorbire le perdite registrate dall’azienda almeno per il tempo necessario all’avvio delle procedure d’appalto che ciascun comune dovrà avviare per l’individuazione del un nuovo aggiudicatario del servizio, iter che potrà essere completato in non meno di due anni. La necessità espressa da tutti i rappresentanti dei comuni presenti all’incontro è stata quella di chiedere alla Regione Siciliana che venga riconosciuto agli enti locali il contributo regionale per lo svolgimento del servizio anche nella circostanza in cui il vettore non fosse più l’Ast. L’accordo raggiunto nel corso della riunione odierna è stato quello di elaborare insieme un documento, che sarà sottoscritto dai comuni interessati, con le precise istanze che dovranno essere avanzate alla Regione Siciliana e di richiedere nel contempo all’Assessore regionale alle infrastrutture mobilità e trasporti la convocazione di un tavolo di confronto con tutti i comuni interessati alla problematica.
L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RAGUSA CONSEGNA 13 DEFIBRILLATORI PER GLI IMPIANTI SPORTIVI
Un defibrillatore per ognuno dei tredici impianti sportivi comunali. Le apparecchiature “salvavita” sono state infatti acquistate dall’Amministrazione Comunale, grazie ai fondi derivanti dall’accantonamento del 30% delle indennità di carica della Giunta, e messe a disposizione delle società sportive che utilizzano le strutture dell’Ente. “Abbiamo ritenuto opportuno procedere all’acquisto di tredici defibrillatori – dichiara il Vice sindaco con delega allo sport, Massimo Iannucci – in quanto riteniamo indispensabile che in ogni struttura comunale fruita da diverse centinaia di atleti, debba essere dotata di un così importante apparecchiatura la cui presenza può rivelarsi fondamentale per salvare la vita in caso di arresto cardiaco o infarto. Ogni società sportiva che utilizza gli impianti comunali ha infatti individuato un proprio componente che frequenterà un corso per essere messo nelle condizioni di utilizzare correttamente il dispositivo”. Intanto questo venerdì 15 alle ore 16,45, il Vice Sindaco Massimo Iannucci sarà presso la palestra “Claudio Pappalardo” di Via Aldo Moro, per la consegna ufficiale di un defibrillatore.
E’ QUI LA FESTA?
La graziosissima giornalista Laura Curella ha sollevato sulla stampa uno scandalo: una festa di compleanno organizzata a Ragusa all’auditorium San Vincenzo Ferreri su richiesta di un cittadino ragusano che però aveva presentato l’istanza dichiarando che si trattava di un evento culturale con esibizione musicale. Risultato: un bene pubblico di grande rilevanza architettonica insudiciato nel profondo, a iniziare dal pavimento. La vicenda è gustosissima perché mette a confronto il bel mondo ragusano – vecchi e nuovi ricconi, imprenditori rampanti, berlusconiani in attività, in fuga, e camuffati – e i cinque stelle. Partiamo dai festaioli, circa 200. Attore principale Pinuccio Larosa, ristoratore, divenuto, sotto Nello Dipasquale, un punto di riferimento dell’allegra compagnia della fascia dei quarantenni -un decennio fa- eccitati dal sogno neoliberista e convinti di potere dominare la città imponendo un ritmo ed uno stile da “Ragusa da bere”, in una forma di dionisiaco rifiuto della realtà fatta purtroppo di immensa periferia dei luoghi e dei cervelli. E’ lui, Pinuccio Larosa, che, allo scoccare dei 50 anni, pensa di approfittare delle possibilità offerte dalla pubblica amministrazione per chiedere l’uso di San Vincenzo Ferreri e invitare la “crème de la crème” per una serata lussuosissima. Non per esagerare, ma essendo l’ambientino di un certo stampo, si potrebbe usare il termine dell’ei fu Presidente: una cena elegante. No, andiamo piano… non c’erano puttane dai seni puntuti che si offrivano ai partecipanti; c’erano solo Giovanni Mauro, Gianni Occhipinti, Maurizio Tumino, Nello Dipasquale, Antonio Aggius Vella, Saro Dibennardo, Saro Alescio, Nitto Rosso… Li conosciamo: gente che crede fortissimamente nelle infinite potenzialità dell’uomo; dei veri alpinisti pronti a sfidare l’impossibile pur di raggiungere traguardi e successi. Insomma, erano tutti lì, pienamente soddisfatti dell’esclusività della serata, inebriati dalle prelibate vivande e da quei muri solidi, secolari, che trasfondevano la sensazione corporea dell’unicità vissuta in quei momenti. E’ superfluo soffermarsi sul tipo di ricevimento e sulla vastità del buffet e sull’ottimo champagne, e sulla musica, e sulle danze, e sui vestiti… UN SCIOGNO, per dirla alla Briatore. E ora passiamo al risveglio. Auditorium “lurdu”, per la serie pulisce Pantalone, e un consigliere grillino che chiede conto e ragione del perché sia stata data l’autorizzazione alla richiesta, effettuata – aggiungiamo noi- quando ancora c’era, come assessora alla cultura, Stefania Campo. La cronaca ci certifica che l’ex assessora aveva una visione assai larga e generosa delle robe attinenti la cosa pubblica, e comunque, nello specifico, è stato Larosa a non spiegare pienamente che si trattava di festa di compleanno mangereccia con possibile danno ai luoghi come conseguenza del raffinatissimo party. Una gran furbata, al prezzo popolare di una concessione, mettere su tutta ‘sta baldoria, ma si sa che in certi giri si conoscono gli infiniti modi di intrufolarsi e far bella figura. Speriamo che l’amministrazione, che ha già portato un po’ di ordine riguardo l’auditorium (prima che andassero al governo i cinquestelle, San Vincenzo Ferreri era gestito da un amico dell’onorevole Dipasquale e non c’era traccia alcuna degli incassi), intervenga d’ora in poi durante i “prestiti”, con un addetto per controllare che non si facciano danni alla struttura e che non si scambi una serata culturale con un baccanale. Riguardo alla festa, che dire? Più cafonal di così si muore! e questi, per giunta, si spacciano come gli interpreti della laboriosità ragusana e si riempiono la bocca – tra una tartina smozzicata e sbriciolata e un tonfo di crema spiaccicato nel pavimento di una chiesa monumentale – di imprese e di turismo! E’ illuminante del tipo di compagnia che c’era, la frase di uno dei partecipanti che commentando la vicenda ha esclamato: “In una festa così, non ci può certo andare quello sfigato del sindaco con il borsello a tracolla!”. E allora ringraziamo Dio per questi sfigati che ci governano e a cui spetta purtroppo di ripulire le sozzerie del passato che si trascina pateticamente nel presente. Non dimentichiamoci mai l’arroganza di quel bel mondo che ha banchettato per anni qui a Ragusa: possono cambiare sigle e partiti, ma sono sempre loro, arraffano tutto anteponendo il loro piacere al bene collettivo.
MORTI SOSPETTE ALL’OSPEDALE CIVILE DI RAGUSA, LA SENATRICE VENERA PADUA CHIEDE AL MINISTRO LORENZIN L’INVIO DEGLI ISPETTORI MINISTERIALI
Cosa non va nel reparto di Chirurgia dell’ospedale Civile di Ragusa? E’ la senatrice del Pd Venera Padua a chiederselo dopo avere appreso del sorprendente numero di decessi nel giro di sei mesi: ben 14. E, come se non bastasse, in due casi i familiari hanno presentato denuncia senza dimenticare l’inchiesta interna disposta dall’Asp oltre che l’acquisizione delle cartelle cliniche dei pazienti deceduti da parte della Procura. “Non è mia intenzione – afferma la senatrice Padua – creare allarmismi o crocifiggere chicchessia. Ma questi dati devono comunque spingerci a riflettere. Le eventuali responsabilità penali saranno accertate. Auspico che l’indagine interna dell’Asp possa fornire chiarimenti in tempi rapidi a pazienti e cittadini che, ormai, sono profondamente delusi dal doversi confrontare con una Sanità che, purtroppo, ha visto diminuire, e di parecchio, gli standard qualitativi dei servizi. Il caso Ragusa ci deve fare riflettere e spingere tutti a valutare, con la massima attenzione, quali i passi da compiere per evitare che si ripetano episodi del genere. Non possiamo che essere amareggiati dall’apprendere vicende del genere anche se è assolutamente necessario verificare, lo ribadisco, le eventuali responsabilità. Oggi stesso ho depositato un’interrogazione e chiederò l’invio degli ispettori ministeriali alla ministra Lorenzin mentre ho già chiesto alla presidente della commissione Sanità del Senato, senatrice De Biasi, un’audizione sul caso”.
CONVEGNO ASSOCIAZIONE POLIZIA LOCALE
Il movimento associativo polizia locale italiana organizza sabato 22 Gennaio a Ragusa presso la sala pluriuso “Falcone e Borsellino”, in Via Torrenuova 13, una giornata di studio e approfondimento sul tema: “Tso e Aso, aspetti operativi tra opacità e complessità”. L’obiettivo è quello di fare una seria riflessione sulla legge 180/78, che coinvolge gli operatori di polizia locale. Si tratta di una complessa procedura, posta in essere da più soggetti professionali, appartenenti a diverse agenzie ed istituzioni, in quello che oggi potrebbe definirsi un crisis intervention team, che ha l’unica finalità di relazionarsi con un ammalato-persona a fini terapeutici. Meno traumatico sarà l’intervento, tanto più elevato sarà il grado di accettazione della terapia che attende il paziente, per l’avveramento della profezia contenuta nella Legge 180: l’ammalato-persona non è un individuo socialmente pericoloso e può e deve essere curato in maniera diversa da quella della ”costrizione manicomiale”.
Farmacie territoriali: vertice all’Asp, riattivati i presidi farmaceutici
Le farmacie territoriali, allocate nei presidi ospedalieri dell’Asp 7 di Ragusa, saranno nuovamente riattivate e poste a disposizione dell’utenza. La decisione è stata assunta al termine di una riunione tenutasi nella sede dell’Asp di Ragusa, presenti il direttore generale, Maurizio Aricò e sindaci di Modica, Ignazio Abbate, il sindaco di Comiso, Filippo Spadaro e il vice sindaco di Pozzallo, Francesco Gugliotta. Dal 2 dicembre scorso era operativa solo la farmacia territoriale di Ragusa determinando nell’utenza territoriale difficoltà e disagi. Il nuovo piano prevede la riattivazione delle farmacie territoriali di Modica, Scicli, Comiso e Vittoria. Domani al “Maggiore” di Modica ci sarà un sopralluogo per individuare uno spazio adeguato per migliorare il servizio all’utenza; subito dopo il sopralluogo sarà fatto a Scicli.