“Secondo quanto mi hanno raccontato le maestre, la mamma di Loris – spiega la presidente della scuola Falcone – Borsellino, Giovanna Campo – quando sono andate a trovarla per farle le condoglianze, ha consegnato loro delle fascette”. Avrebbero fatto parte di un progetto scolastico. Ma la preside precisa: “Sono oggetti pericolosi e nessuno ne ha portate in aula, se non di nascosto”. Nessun legame ci sarebbe tra quelle fascette e l’arma del delitto. Tuttavia quel tipo di fascette sarebbe compatibile con l’arma che ha ucciso il piccolo Loris. Pare che le maestre abbiano raccontato l’accaduto ai carabinieri.
Archivio della categoria: Cronaca
Loris, la madre ripercorre con la polizia il tragitto casa – scuola
Il piccolo Loris sarebbe morto strangolato da una fascetta elettrica. E’ questo quanto rivelerebbero gli ulteriori accertamenti a seguito dell’autopsia. Nella giornata di oggi la scientifica è tornata sul luogo del ritrovamento del corpo del bimbo di otto anni, trovato morto sabato pomeriggio alla periferia di Santa Croce. Mercoledì sera era stato effettuato un sopralluogo nella casa di campagna del cacciatore Orazio Fidone. Oggi pomeriggio, invece, a bordo di due auto in borghese delle Forze dell’Ordine, è stato ripercorso il tragitto che sabato mattina avrebbe fatto la madre. In auto c’era anche lei. Poi è stata accompagnata in Questura dov’è stata sentita per circa mezz’ora. Insieme a lei il marito e l’avvocato Francesco Villardita. Sempre nel pomeriggio alcuni uomini della Questura si sono recati nella casa antistante quella della famiglia Stival, sempre per raccogliere elementi utili all’indagine.
DROGA ALL’INTERNO DI UNA SCUOLA: ARRESTATO UN 16ENNE
Era da tempo monitorato dai Carabinieri che, da diversi giorni, lo avevano notato frequentare ragazzini e i principali luoghi di aggregazione giovanile, specie alcune scuole della città di Vittoria: è stato così arrestato un 16enne vittoriese, incensurato, “pizzicato” dai Carabinieri del Nucleo Operativo di Vittoria, all’interno di un istituto scolastico del centro ipparino, con addosso otto grammi di hascisc. E’ scattato così l’arresto per il giovane, che è stato condotto presso la caserma di via Garibaldi dove, al termine delle formalità di rito, è stato accompagnato presso il Centro di Prima Accoglienza per Minori di Catania disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente, dinanzi alla quale dovrà rispondere del reato di spaccio, aggravato dall’averla avuta in possesso all’interno di un luogo scolastico e, quindi, frequentato da altri minorenni. Ora, al vaglio degli inquirenti, che stanno proseguendo l’attività info-operativa, la posizione del 16enne e la provenienza della droga, per accertare eventuali complicità nell’ambiente criminale e il canale di approvvigionamento.
LORIS, LA SCIENTIFICA IN CASA DEI GENITORI
Mentre la mamma di Loris ripete di aver portato il bimbo a scuola sabato mattina, proseguono le indagini degli inquirenti per fare luce sulla morte del piccolo di otto anni trovato senza vita in un canalone alla periferia di Santa Croce. Mercoledì pomeriggio la polizia scientifica ha eseguito una serie di rilievi all’interno della casa dei genitori di Loris. Una quindicina di poliziotti e carabinieri si sono presentati nella casa di via Garibaldi per acquisire elementi utili all’indagine. Un controllo accurato al termine del quale hanno portato via alcuni oggetti. Un tablet o un telefonino che Loris usava, per capire se il bambino aveva inviato messaggi a qualcuno o per controllare la cronologia internet. Presi anche diari e quaderni per “ricostruire il profilo psicologico del bambino”. E’ quanto ha detto l’avvocato Francesco Villardita del foto di Caltagirone che assiste la famiglia Stival. L’avvocato è sembrato anche voler far passare un messaggio: “C’è massima solidarietà da parte di tutta la famiglia”, ha detto rispondendo a chi chiedeva se il marito fosse in casa nel momento dei rilievi della scientifica. Ma il nodo rimane sempre quello dei video. Ce ne sarebbe uno che smentirebbe il racconto della donna. Il piccolo sarebbe rientrato a casa. Ai giornalisti l’avvocato della famiglia prova a ripetere: “Voi li avete visti? La signora ha portato il figlio a scuola “la signora ha portato Loris a scuola, e ricordo a tutti – aggiunge – che non è indagata ed è parte lesa in un’inchiesta per omicidio”, ma i dubbi – ovviamente – rimangono. Ed è per questo che le indagini proseguono su ogni aspetto. “Esistono diversi video che sono allo studio. Ci sono 42 telecamere che hanno ripreso 24 ore e sono tutte interessanti e utili” ha fatto sapere giovedì sera in conferenza stampa il procuratore Carmelo Petralia, che ha chiarito come “davanti ad un fatto di inusitata gravità, la risposta dello Stato è stata molto forte”. Allo stato delle indagini sul registro degli indagati, con l’accusa di sequestro di persona e omicidio, rimane comunque il solo nome di Orazio Filone, il cacciatore che sabato pomeriggio ha trovato il corpo di Loris nel fosso a Mulino Vecchio. Un atto dovuto per consentire di fare gli accertamenti irripetibili sulla sua auto e sui suoi vestiti.
OMICIDIO LORIS, PERQUISITA LA CASA DELLA MADRE
“Una persona è stata iscritta nel registro degli indagati, ma per adesso non possiamo dire chi sia”. Lo ha detto il procuratore di Ragusa, Carmelo Petralia, nel corso di una conferenza stampa convocata per fare il punto nell’ambito delle indagini sulla morte di Andrea Loris Stival, il bimbo di 8 anni ucciso sabato a Santa Croce Camerina. Un filmato di una telecamera di sorveglianza, smentirebbe quanto aveva dichiarato la madre. Nel video si vedrebbe Veronica Panarello uscire casa con i due figli, salire in macchina con loro e avviarsi in direzione della scuola dove però Loris non sarebbe sceso. Pochi minuti dopo lo si vedrebbe uscire dall’auto della madre proprio sotto casa e avviarsi in direzione del portone. Veronica a quel punto risalirebbe in macchina e con il più piccolo si dirigerebbe verso la ludoteca dove poi lo ha lasciato. “Lui e la mamma hanno discusso”, rivelano fonti investigative, probabilmente deducendo il dato proprio dal filmato. Non è del tutto chiaro se Loris su quell’auto sia salito, ma in ogni caso la madre avrebbe raccontato una bugia poiché finora ha sempre detto di aver lasciato il figlio maggiore vicino alla scuola. La madre di Loris è stata interrogata per tre ore in questura nella serata di martedì – come persona informata dei fatti e mercoledì pomeriggio a casa sua è stato eseguita una perquisizione. Tra gli uomini entrati nell’appartamento per oltre due ore e mezza c’erano quelli della scientifica, il capo della squadra mobile Nino Ciavola e il capitano dei carabinieri Domenico Spadaro.
Ragusa, l’ultimo saluto a Daniela Dinatale
Chiesa della sacra famiglia gremita di amici e parenti per l’ultimo saluto a Daniela Dinatale l’infermiera trovata morta in casa la scorsa settimana. Il rito religioso è stato celebrato dal parroco, fra Pietro Giarracca. Nell’omelia il sacerdote ha ricordato come la donna fosse impegnata in tante iniziative sociali. Ha anche sottolineato come, con il suo lavoro di infermiera, abbia contribuito a lenire le ferite di chi soffre. Tanti gli amici presenti al rito che l’hanno voluta ricordare con affetto. La camera ardente, nel salone dei Padri Francescani, era stata aperta questa mattina dopo che la Procura aveva dato il nulla osta per la sepoltura. Nella giornata di martedì era stato effettuato l’esame autoptico che ha escluso patologie cardiache. Saranno eseguite nuove analisi per stabilire le cause del decesso.
ARRESTATO PREGIUDICATO PER EVASIONE
Sono stati revocati gli arresti domiciliari al pregiudicato vittoriese Orazio Sciortino dopo che i carabinieri di Vittoria hanno accertato che l’uomo, 34enne, aveva più volte trasgredito alle prescrizioni. Il pregiudicato, ben noto ai militari dell’Arma che lo avevano già tratto in arresto per reati contro la persona e il patrimonio, nonché per evasione, lo scorso settembre, è stato arrestato e quindi condotto alla Casa Circondariale di Ragusa.
Loris, un video smentirebbe la madre: discutono e poi lui va via da solo
Secondo il quotidiano “Il Corriere della Sera” ci sarebbe un video che rappresenterebbe una svolta nelle indagini sulla morte del bambino di 8 anni avvenuta a Santa Croce. “Un video risolutivo, – scrive il Corriere – pescato in un oceano di filmati. Sono le 8 e un quarto. Veronica Panarello, 25 anni, la madre del piccolo Loris Andrea Stival, esce di casa con i due figli. Ma solo il più piccolo, quattro anni, entra in auto. Il maggiore, il bimbo che di anni ne aveva otto e che di lì a poco verrà trovato morto, torna indietro verso casa. La telecamera lo inquadra mentre si allontana dall’auto ed esce di scena. La madre mette in moto e parte soltanto col più piccolo. «Lui e la madre hanno discusso», rivelano fonti investigative, probabilmente deducendo il dato proprio dal filmato”.
SUICIDIO DEL GIOVANE MARCO DI MARTINO, LA POLIZIA FA PIENA LUCE SULLA VICENDA
A distanza di quattro mesi fatta piena luce su un misterioso ed inquietante suicidio, quello del 17enne Marco Di Martino. Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Ragusa ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un 35enne pregiudicato. Il 17enne, morto dopo 12 giorni di agonia al “Cannizzaro” di Catania, si era sparato un colpo di pistola di piccolo calibro in bocca lo scorso 20 agosto dinanzi alla chiesa di San Domenico Savio. Sin da subito era stata valutata la posizione di un 35enne al quale che il ragazzo dovesse dei soldi. In manette è finito Umberto Favuzza, 35 anni, originario di Palermo, ma residente a Vittoria. Le indagini sono continuate, volte a chiarire i motivi dell’insano gesto del minore. Si è così giunti a stabilire che il ragazzo era preoccupatissimo per l’esistenza di un debito che aveva nei confronti dell’indagato. Un debito di 950 euro, non 300, come asserito inizialmente dal creditore. E che la causa del debito non erano consumazioni non pagate al bar, ma il corrispettivo di un partita di 10 grammi di cocaina che il ragazzo aveva acquistato dal suo fornitore a fine luglio. Gli accordi con quest’ultimo prevedevano circa 20 giorni di tempo per il pagamento. Quella volta il ragazzo non riuscì in alcun modo a saldare il debito entro i termini soliti. Entrò in crisi e dietro le pressanti sollecitazioni e minacce, non confidandosi con alcuno sul suo reale stato emotivo, perse il controllo della situazione e si determinò per l’insano gesto. Le indagini condotte dalla Polizia sotto l’accurata direzione della Procura della Repubblica di Ragusa nella persona del sostituto procuratore Monica Monego, hanno consentito di accertare l’esistenza di un’attività di spaccio condotta da Umberto Favuzza, 35enne originario della provincia di Palermo, residente a Vittoria. Con precedenti penali per reati inerenti gli stupefacenti ed il patrimonio. Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Ragusa Andrea Reale esaminata la richiesta di applicazione di misura cautelare custodiale avanzata dalla Procura della Repubblica sulla scorta delle indagini svolte dalla Squadra Mobile di Ragusa e dal Commissariato di Vittoria che “dà piena contezza della condotta criminosa ascritta all’indagato” per avere, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, detenuto, offerto, posto in vendita, procurato o comunque ceduto a terzi e fra costoro al minore sostanza stupefacente del tipo cocaina e marijuana, ha applicato al Favuzza gli arresti domiciliari presso la sua abitazione. “Il giovane Marco Di Martino – spiegano in Questura – si ritrovò impelagato nella triste e pericolosa relazione con il mondo degli stupefacenti proprio a causa dei rapporti che incominciò a intrattenere presso il bar gestito da Favuzza. Quest’ultimo offriva al gruppo di giovani frequentatori la possibilità di ‘provare’ lo stupefacente”.
Omicidio del piccolo Loris, gli investigatori del Ros a Santa Croce
Sono arrivati nella serata di martedì alcuni Ufficiali e Marescialli del R.O.S. – investigatori specializzati in indagini su crimini violenti, che daranno manforte alla Task Force composta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo e dal Personale dello S.C.O. e da quello della Squadra Mobile di Ragusa per fare luce sull’omicidio del piccolo Loris Stival. Sono gli stessi uomini che si sono occupati in passato di crimini violenti come il caso di Yara Gambirasio, l’attentato alla Scuola di Brindisi l’omicidio dei coniugi Burgato di Lignano Sabbiadoro e di Roberta Ragusa di Pisa. Le indagini proseguono a tutto campo ed in particolare l’attenzione viene focalizzata sulle immagini delle telecamere che avrebbero ripreso la mamma di Loris nelle strade di Santa Croce la mattina di sabato 29 novembre. La ricostruzione è fondamentale per il prosieguo delle indagini.
Loris, nelle immagini non si vede
E’ stata ascoltata per un paio d’ore in Questura, ieri sera, la mamma di Loris Stival, il bambino di otto anni strangolato e lasciato in un canale nelle campagne di Santa Croce. La donna avrebbe detto che gli slip ritrovati in mattinata nei presso della scuola non sono quelli dei figlio: sarà comunque eseguito un test del Dna i cui risultati si conosceranno tra qualche giorno. Ieri pomeriggio è stato il dirigente del gabinetto della polizia scientifica regionale, Giuseppina Neri, a indicare ai cronisti quali sono le operazioni che si stanno realizzando per individuare l’assassino. Ovviamente si è limitata agli aspetti tecnico-scientifici: ricerca di tracce con il Luminol, analisi sui vestiti del bambino, approfondita visione delle immagini delle telecamere a circuito chiuso. Nella giornata di ieri è emerso un dato che riguarda proprio le immagini: il piccolo Loris Stival non apparirebbe in nessuna delle immagini registrate dalle telecamere di Santa Croce Camerina finora visionate dagli investigatori e nelle quali, invece, si vede l’auto della madre con cui il piccolo sarebbe stato portato a scuola. Gli inquirenti spiegano che occorre tuttavia un’analisi più approfondita e per questo è stato chiesto a chiunque abbia una telecamera a circuito chiuso metta a disposizione le registrazioni. La dottoressa Neri ha assicurato che verranno visionate tutte le immagini possibili. La dirigente ha anche dato qualche indicazione sul ritrovamento del corpicino del bambino: era senza slip e con i pantaloni sbottonati. Un segnale che farebbe pensare a un tentativo di violenza, ma ovviamente le ulteriori analisi dell’equipe che collabora il medico legale potranno sciogliere ogni dubbio. Un dato che appare abbastanza certo dai primi esami riguarda l’ora della morte: il piccolo Loris sarebbe stato ucciso tra le 10 e le 10,30 di sabato e poi gettato nel canale di cemento. Ucciso sul luogo del ritrovamento? Un dato che al momento non è certo. “Sappiamo di certo che il corpo è stato ritrovato qui – ha spiegato la Neri – se sia stato ucciso qui o altrove ancora non possiamo dirlo con certezza”.
Orazio Fidone denunciato per detenzione di armi
Polizia e Carabinieri a seguito della perquisizione domiciliare delle abitazioni un uso al supertestimone Orazio Fidone – il cacciatore che ha ritrovato il piccolo Loris Andrea – hanno rivenuto esplosivo illegalmente detenuto risalente alla seconda guerra mondiale. Inoltre sono state rivenute migliaia di munizioni da caccia ed anche da guerra, tutte illegalmente detenute. In considerazione della quantità e della tipologia di esplosivo, all’esito degli accertamenti effettuati dagli artificieri della Polizia di Stato provenienti dalla Questura di Catania disposti dalla Procura della Repubblica al momento del rinvenimento, Fidone è stato denunciato in stato di libertà.
Ritrovati slip davanti la scuola di Loris
Davanti la scuola dove sabato Loris non è entrato sono stati ritrovati degli slip da bambino. Un paio di mutandine con la scritta ‘cool skater boy’ con disegnato un cucciolo di lupo. Saranno le indagini a chiarire se si tratta di un indumento che apparteneva al piccolo. Indiscrezioni parlano del fatto che il piccolo non le avesse quando è stato ritrovato, ma non c’è conferma da parte degli inquirenti. Secondo quanto riporta l’agenzia Ansa, Orazio Fidone, il cacciatore che tre giorni fa ha scoperto il corpo di Loris Stival, è indagato nell’ambito dell’inchiesta sulla morte del bambino. L’atto disposto dalla Procura è dovuto per eseguire un esame tecnico irripetibile: accertamenti su due vetture e vestiti dell’uomo. Il fascicolo aperto dal procuratore Carmelo Petralia e dal sostituto Marco Rota ipotizza i reati di sequestro di persona e omicidio. L’iscrizione nel registro degli indagati, è stato sottolineato, è un atto tecnico dovuto per eseguire un accertamento irripetibile, a tutela della persona indagata che potrà così, se vorrà, nominare un legale e un perito di parte. L’uomo è stato anche denunciato per possesso di cartucce nonostante non avesse da anni la licenza per la caccia. E’ stato rinnovato, da parte della Polizia, l’appello affinchè chi sa qualcosa parli. Il dirigente dela Mobile, Ciavola, questa mattina ha tenuto una conferenza stampa: “Chiediamo aiuto alla popolazione: per noi – ha detto – è fondamentale in questo momento avere a disposizione tutte le immagini acquisite dai sistemi di videosorveglianza, che siano di abitazioni o di aziende pubbliche o private”, insiste il capo della Squadra mobile di Ragusa, Nico Ciavola. In paese continua a crescere la tensione, tanto che il prefetto di Ragusa, Annunziato Vardé, ha riunito per domani il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza nel municipio di Santa Croce Camerina. Alla riunione parteciperà il sindaco Franca Iurato.
LORIS, NOTTE DI INTERROGATORI
Seconda notte di interrogatori da parte degli inquirenti per far luce sull’omicidio di Loris Stival, il piccolo di otto anni trovato morto nelle campagne di Santa Croce dopo che non era andato a scuola sabato mattina. Lunedì sera è stato sentito in Questura un diciottenne vicino di casa, che si è presentato insieme al padre. Per diverse ore è tornato negli uffici di via Ducezio anche il cacciatore Orazio Fidone che, va ribadito, non è indagato. Sentiti pure alcuni parenti del bambino. La svolta nell’inchiesta, che al momento non ha alcun indagato per il sequestro e la morte del piccolo, potrebbe essere vicina. Lunedì intanto sono arrivati esperti biologi della polizia scientifica e dello Sco, che in serata hanno compiuto un sopralluogo, anche con il luminol, nella zona di Mulino Vecchio, nel canalone dove è stato rinvenuto il corpo.
Don Fortunato Di Noto all’omicida di Andrea: “Se hai un cuore consegnati alla giustizia”.
Trasmettiamo il testo integrale, della lettera scritta da don Fortunato Di Noto, presidente e fondatore dell’Associazione Meter Onlus, in attesa che le indagini chiariscano altri delicati aspetti dell’uccisione dei piccolo Andrea Loris. “Se mettiamo le mani attorno al collo di un bambino, se pensiamo che delle mani hanno bloccato i movimenti liberi di un bambino, se hai strozzato il grido di un innocente, se è stato buttarlo giù da tre metri in un burrone, se si pensa che è un gioco finito male, se qualcuno può scrivere che anche prima questo bambino era abusato (fatti mai emersi e mai verificati!), se molti vedono un bambino che gira solo e senza meta in una piazza durante le ore scolastiche (lo faceva altre volte, perché vivace), se ora – molti dicono – è bene che ci sia silenzio, che non se ne parli, perché è bene non essere triturati (giustamente!) nel tritacarne mediatico, se è bene che non si dica – quasi ci solleviamo sul fatto che non ci sono né orchi e né mostri – che possa esserci l’ombra della pedofilia e che non si sono mai verificati episodi di violenza sessuale, se ci rasserena quasi che in fondo è stato ‘solo’ strangolato, che non c’è stato spargimento di sangue, ecco c’è da pensare che quelle mani messe addosso al collo non sono mani di un pedofilo. E se qualcuno può crearsi una pagina per dire sui social “RIP” (riposi in pace, e con una foto che ti rimanda ai risultati di calcio), pagina segnalata per giusto dovere da Meter, ieri dopo pochi minuti della sua esistenza. E chi ne ha più ne metta, ci spinge a rivedere i clichè di altri drammatici episodi simili di bambini uccisi e poi dimenticati. Perché – in fondo abbiamo bisogno di questo – che presto, prestissimo tutto ritorni e cada nel silenzio. E si ha questa sensazione, che copre tutte le nostre paure. Ma di questo ci siamo stancati ma non rassegnati. Il dolore dei genitori, e quel mazzo di fiori o i palloncini con elio che non ci saranno più. Un vuoto che non si riempirà. Un’assenza che sarà ricordata dal dolore delle madri di Rama perché mi viene di ascoltare un grido – quello di Andrea – mentre veniva strangolato e ucciso e poi un altro, quello della madre, di suo padre: « Un grido si è udito in Rama, un pianto e un lamento grande: Rachele piange i suoi figli e rifiuta di essere consolata, perché non sono più». (Matteo 2,18) Ecco in fondo vorremmo che tutto si consumasse nella consolazione di un incidente, ma a quanto pare non è così. Perché – se sarà possibile accertare chi e cosa è stato, cosa sia successo realmente – riusciremmo forse , in maniera indiretta a dare un volto e un nome ai tanti strangolatori e abusatori di bambini: pensiamo a Francesco Ferreri, alla piccola Fortuna Loffredo e Antonio Giglio – nel napoletano; ai tanti, molti che non hanno mai avuto giustizia, ma solo mani che hanno violato la loro innocenza, la loro semplicità, la loro non malizia: perché si tratta di innocente e piccola umanità, bisognosi forse più di ieri di amore, di vigilanza, di protezione. Retorica. Solo parole? Pensiamo che nessun bambino dovrebbero essere non amato (e questa è la pura pedofilia, anche quella criminale: perché la pedofilia non è amore!) e racchiude le forme più estreme di un falso e assurdo e pretestuoso amore. Che può arrivare a strangolare l’amore di un innocente, che vuole prendere a pugni la vita, ma che nonostante i calci, gli strattonamenti non desiderati, non è stato capace di mettere KO (kappa o) il suo aggressore. Ma almeno abbia il coraggio di riportare lo zainetto, dove, penso i colori e le matite che servivano a disegnare i sogni di un bambino possano essere utilizzati nuovamente perché chi lo amava veramente possa ridisegnare ancora quel futuro spezzato. E chiunque tu/voi siate stati, se hai/avete un cuore consegnati/consegnatevi alla giustizia e Dio, Padre buono e di misericordia abbia pietà di te/di voi”.
In tutta la Sicilia domani un minuto di silenzio nei luoghi di lavoro per ricordare il piccolo Andrea
Il presidente Crocetta ha comunicato di aver disposto che domani 2 Dicembre alle ore 12 in tutti gli uffici regionali, venga osservato un minuto di silenzio in memoria del piccolo Andrea. “E’ un momento di grave lutto per tutti, che ha sconvolto la comunità di Santa Croce Camerina. Quello di domani è un gesto per manifestare solidarietà alla famiglia ed alla comunità”.
La Procura: “Andrea strangolato e gettato nel canale”
Andrea Loris è stato rapito e strangolato. Questo quanto emerso nel corso della conferenza stampa tenutasi nella tarda mattinata di lunedì in Procura. Carmelo Petralia, procuratore capo, insieme a Marco Rota, il sostituto che segue l’inchiesta, hanno incontrato la stampa. Presenti anche i vertici di Polizia e Carabinieri. Petralia ha dato lettura di un comunicato nel quale si precisa che il piccolo “è morto per asfissia da strangolamento con quasi immediata successiva precipitazione all’interno del canale di scolo delle acque in cui è stato rinvenuto. Al momento risulta infondata la presenza di segni di violenza a scopo sessuale”. Il magistrato ha spiegato che oltre al medico legale, Giuseppe Iuvara, anche altri due specialisti, un anatomopatologo e un chirurgo sono stati impegnati nell’autopsia. Ma saranno importanti anche gli esiti di esami di laboratori, quelli chimici e biologici. “La procura – ha poi detto il procuratore di Ragusa, Carmelo Petralia – indaga per sequestro di persona e omicidio, ma al momento non vi sono persone iscritte nel registro degli indagati. Indaghiamo a 360 gradi, non trascuriamo nessuna ipotesi, ma ci sono delle piste privilegiate”. Dalla Procura un forte appello alla popolazione “affinchè forniscano ogni dettaglio utile per la prosecuzione delle indagini effettuando segnalazioni, anche anonime, ai numeri 112 e 113 o recandosi presso qualunque presidio delle Forze dell’Ordine”.
Andrea Loris Stival sarebbe stato strangolato
La terribile ipotesi emergerebbe dai primi risultati dell’autopsia eseguita dal medico legale, secondo la quale il bambino di otto anni sarebbe stato strangolato e poi buttato, dall’altezza di circa 2 metri e mezzo, in un canalone in cemento che scorre accanto al Mulino Vecchio di Santa Croce Camerina. Al momento sembra infondata la presenza di segni di violenza a scopo sessuale. La Procura della Repubblica e le Forze dell’Ordine fanno appello a tutti i cittadini affinchè forniscano ogn i dettaglio effettuando segnalazioni, anche anonime, ai numeri 112 e 113.
Andrea, ucciso e gettato nel canale? Alle 12 conferenza stampa in Procura
Sono tanti gli interrogativi e i dubbi sulla morte di Andrea Loris Stival, il bimbo di otto anni il cui corpo senza vita è stato ritrovato nel pomeriggio di sabato alla periferia di Santa Croce, in piena campagna. Questa mattina, alle 12, si terrà una conferenza stampa in Procura. Già domenica era stato aperto un fascicolo per omicidio volontario, senza escludere la pista della pedofilia. Non è la via privilegiata, ma viene sempre attenzionata. Le ipotesi parlano di un omicidio avvenuto altrove: il piccolo sarebbe stato gettato poi nel canale. Nella serata di domenica lungo interrogatorio in Questura del cacciatore che ha ritrovato il corpo del bambino. Lo stesso ha poi dichiarato di essere sereno e di non essere indagato. Anche il sequestro della sua auto fa parte delle operazioni di routine. Oggi, intanto, il medico Giuseppe Iuvara dovrà concludere l’autopsia dalla quale si spera verranno ulteriori indicazioni. Il governatore Rosario Crocetta, che domenica ha fatto visita alla famiglia, si è detto “sgomento per il dolore”. Un vicino di casa, Cristian, 18 anni, che lo conosceva dalla nascita dà voce alla paura che gira nel paese: “ci potrebbe essere un orco…”. Una tesi che il sindaco non segue: “E’ il momento del dolore e non delle ipotesi, il paese si stringe vicino alla famiglia”, dice Franca Iurato, che annuncia il lutto cittadino il giorno dei funerali. Intanto il paese scende in piazza con una fiaccolata e una veglia di preghiera. Questa mattina si sono riaperte le aule, e alle maestre è toccato spiegare ai bambini cos’è accaduto.
GIALLO SULLA MORTE DI ANDREA
Tutte le ipotesi sono al vaglio degli inquirenti. Omicidio o incidente? Sarà l’autopsia a dare importanti indicazioni agli inquirenti che dovranno fare luce sulla morte del piccolo Andrea Loris Stival, il bimbo di otto anni trovato morto nei pressi di un canalone in cemento nelle campagne alla periferia di Santa Croce. Il bambino, sabato mattina, era stato accompagnato a scuola dalla madre, ma non era entrato in classe. La mamma si è accorta di tutto solo quando era ritornato a prenderlo. L’immediata denuncia ai carabinieri, le ricerche che hanno coinvolto l’intero paese. Ed è stato proprio un cacciatore, che si è messo a cercarlo così come hanno fatto tantissimi cittadini di Santa Croce, che ha trovato il corpo senza vita del piccolo Andrea. Gli inquirenti stanno lavorando per non tralasciare alcun dettaglio. A caldo la dichiarazione del Procuratore Carmelo Petralia, sul posto insieme al sostituto Marco Rota. “Non è impossibile, ma sembra difficile pensare che abbia percorso quattro chilometri a piedi e sia andato lì, in quel posto, da solo” – ha detto il magistrato.