17-05-2024
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Archivio della categoria: Cronaca

QUATTRO ITALIANI AGGREDISCONO UN TUNISINO

coltello_sequestro_carabinieriSarebbe potuta finire in tragedia la rissa scoppiata in un bar di Acate, ma grazie al tempestivo intervento dei Carabinieri della locale Stazione la situazione è rientrata nella normalità. E’ successo dopo la mezzanotte di martedì in un bar di contrada Nera quando, per ragioni ancora al vaglio degli inquirenti. Il proprietario del bar e i due figli, nonché un barista, hanno iniziato ad aggredire, colpendolo con calci e pugni, un 34enne tunisino, da tempo loro cliente. Forse qualche parola di troppo o forse qualche bicchiere ha scatenato l’impulsiva reazione dei quattro italiani nei confronti dell’avventore. La situazione è poi ulteriormente degenerata quando, uno dei quattro, ha estratto un coltello e ha ferito il tunisino: i Carabinieri, allertati da alcuni passanti, sono intervenuti prontamente soccorrendo il malcapitato, che è stato trasportato d’urgenza all’Ospedale di Vittoria dove, ricoverato in ortopedia, ne avrà almeno per 30 giorni. I militari giunti sul posto, dopo aver ricostruito la dinamica dei fatti grazie anche ad alcuni testimoni, hanno poi portato in caserma i quattro italiani, che inizialmente avevano fatto perdere le loro tracce, e li hanno deferiti in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria iblea, dinanzi alla quale dovranno rispondere di lesioni personali aggravate, minacce aggravate in concorso, nonché porto di armi: nei confronti dei quattro, i Carabinieri hanno proposto anche un’idonea misura cautelare. Sono previsti durante tutta la settimana controlli mirati, finalizzati alla ricerca di armi clandestine e detenute illegalmente, in tutto il territorio del Comando Provinciale Carabinieri di Ragusa per scongiurare episodi di violenza di tal genere.

Vittoria: droga in pieno centro, arrestato un algerino

HAMED Abdel Hamid,La Guardia di Finanza ha tratto in arresto Hamed Abdel Hamid, algerino di 55 anni, accusato di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio. La droga era già divisa in dosi pronte per la cessione. L’operazione è stata messa a segno grazie al fiuto investigativo di un finanziere della Tenenza di Vittoria il quale, libero dal servizio, ha notato l’algerino avvicinarsi ad un balconcino di una casa abbandonata per posare qualcosa al suo interno. Il fare sospetto dell’uomo ha allertato il militare, che ha subito chiamato rinforzi. In poco tempo, l’algerino è stato circondato dai finanzieri che lo hanno fermato e condotto in caserma. Allo stesso tempo è stato recuperato l’involucro, un pacchetto di fazzolettini che conteneva circa 20 grammi di hashish, suddivisi in tre stecchette. L’uomo era privo di documenti e, grazie all’identificazione ed alla successiva lettura dei precedenti penali, è emerso un lungo “curriculum” di reati sempre per spacci. L’uomo è agli arresti  domiciliari.

LA POLIZIA DI STATO DENUNCIA RECIDIVO: GUIDAVA UBRIACO

volante-113Non si arresta l’attività di controllo del territorio condotta dalle Squadre Volanti di Ragusa: posti di controllo, persone identificate e controlli ai veicoli, verifiche presso pubblici locali e frequenti soste presso gli  obiettivi sensibili.  Erano da poco trascorse le 20 di lunedì  quando una telefonata giunta al 113 segnalava una Ford Fiesta di colore bianco procedere in modo anomalo ed a fari spenti nei pressi di contrada Selvaggio; immediatamente sopraggiunta sul luogo, la pattuglia di Volante intercettava l’utilitaria segnalata mentre arrestava la propria marcia nei pressi di un distributore di benzina. Bloccato il conducente, gli agenti si accorgevano dell’alito vinoso e della poca aderenza alla realtà e così lo hanno  fatto scendere dal’auto. L’uomo non reggeva in piedi e pronunciava frasi senza significato. Si tratta di di C.D. 36enne ragusano, con precedenti di polizia per furto e rissa, oltre a due precedenti denunce per guida sotto l’effetto di alcol e destinatario di molteplici provvedimenti per violazioni al Codice della Strada. L’auto non era assicurata ed è scattata anche la sanzione di  841 euro. Il  36enne è stato denunciato  per guida in stato di ebbrezza: conducente e il veicolo è stato sottoposto a sequestro. L’uomo, cui verranno decurtati 10 punti dalla patente, rischia altresì la sospensione del titolo di guida da 1 a 2 anni.

Sbarchi, arrestato presunto scafista

Foto sbarco 4La squadra mobile di Ragusa ha fermato un egiziano ritenuto lo scafista dell’imbarcazione con 160 migranti soccorsi da una nave mercantile nel Canale di Sicilia e poi sbarcata, due giorni fa, a Pozzallo. L’uomo, che ha ammesso le proprie responsabilità, aveva portato con sè nel viaggio anche un figlio minorenne per condurlo in Italia. Il provvedimento restrittivo, eseguito in collaborazione con carabinieri e guardia di finanza, è stato emesso dalla Procura di Ragusa. Solo due giorni fa, un altro uomo era stato arrestato perchè ritenuto lo scafista di un barcone partito dalla Libia. Fermati anche altri quattro scafisti: due egiziani, Mohamed Juad Abdel e Hassan Ibaia; un tunisino, Saiefewine Iben Massaoud e Ismail Daff del Guinea Bissau. Secondo le testimonianze raccolte è emerso che i migranti, partiti tra il 21 e 22 settembre dalle coste libiche ed egiziane, avevano pagato ai membri dell’associazione, distinte somme di denaro: una quota quale corrispettivo del viaggio sui mezzi di trasporto terrestre ed una quota quale corrispettivo del viaggio da effettuare a bordo di imbarcazioni partite dalle coste libiche, per un importo complessivo compreso tra 2000 e 3000 dollari.

Sbarco fantasma a Punta Secca?

DSC01778I Carabinieri della Stazione di Santa Croce Camerina, intervenuti unitamente a una squadra della capitaneria di porto di Pozzallo, hanno trovato incagliata sulla sabbia della spiaggia tra Punta Secca e Torre di Mezzo, un’imbarcazione. La barca, un peschereccio nordafricano, con scritte in arabo sulle fiancate, era vuota e né sulla spiaggia, né nei paraggi, sono state trovate tracce di sbarco d’immigrati clandestini. Le circostanze appaiono piuttosto singolari poiché nessuno ha visto sbarcare persone. I militari della Capitaneria e dell’Arma ipotizzano che il peschereccio possa essere stato svuotato dai profughi in alto mare trasbordandoli su una nave più grossa, e che poi il peschereccio abbia continuato la sua corsa seguendo le correnti e sia finito sulla spiaggia di Punta Secca. Ora i militari della Capitaneria di Porto di Pozzallo stanno cercando di capire quale gruppo di immigrati avesse impiegato quella imbarcazione confrontando le foto odierne con i video girati dalla Marina Militare nel corso dei recuperi in alto mare.

Controlli dei carabinieri

CarabinieriControlliNotturni-1680I Carabinieri della Stazione di Santa Croce Camerina, unitamente a quelli dei nuclei operativi e radiomobili delle compagnie di Vittoria e Ragusa hanno svolto una vasta operazione antidroga di due giorni tra Santa Croce e Punta Braccetto. L’attività s’è incardinata in una più vasta operazione disposta dal comando provinciale carabinieri di Ragusa finalizzata a un controllo coordinato del territorio “a largo raggio” per la repressione dello spaccio e del traffico di sostanze stupefacenti specie nel triangolo Comiso-Santa Croce- Vittoria. Venerdì pomeriggio un’autopattuglia della Stazione camarinense ha notato uno straniero, nordafricano, armeggiare vicino a un muretto in uno stretto vicolo. L’uomo stava infilando un pacchetto di sigarette in un anfratto. Il capo servizio, capita al volo la situazione, ha tentato di sfruttare l’effetto sorpresa ed è sceso di corsa dall’auto per fermare l’uomo. Quest’ultimo però se n’è accorto ed è fuggito di corsa. L’inseguimento a piedi per le vie del centro è stato purtroppo vano ma entrambi i militari avevano visto bene in faccia la persona. Purtroppo però non lo conoscevano. Fatte alcune domande in giro, i militari si sono orientati per le ricerche. Ispezionati i muri della via da dove erano partiti, i militari hanno trovato un pacchetto di sigarette con dentro 13 stecche di hascisc per un peso complessivo di 30 grammi. L’indomani mattina, avendo la disponibilità dei cani antidroga, già richiesti per perquisizioni domiciliari in Punta Braccetto e Vittoria, i carabinieri sono andati anche a perquisire di buon’ora il casolare abbandonato ove ritenevano di poter trovare lo spacciatore del giorno prima. Con l’utilizzo dei cani, i militari hanno trovato un altro pacchetto di sigarette contenente 6 stecche di hashish assolutamente uguali a quelle del giorno antecedente, per un peso di tredici grammi. Questa droga è stata sequestrata a carico d’ignoti, sebbene identica all’altra, che invece è stata attribuita al suo “legittimo” proprietario, lo spacciatore tunisino S.H. di 28 anni. E’ stato infatti trovato insieme ad un altro, suo fratello A.B.M. 22enne, nel casolare abbandonato. Accompagnati in caserma per identificazione, s’è scoperto che entrambi erano clandestini.

SEQUESTRATA DISCARICA ABUSIVA AD ACATE

20140924_104337Continua incessante l’attività della Guardia di Finanza a tutela dell’ambiente. Si è conclusa nei giorni scorsi un’ampia e capillare operazione di servizio, condotta dai militari della Compagnia di Ragusa, che ha portato all’individuazione ed al conseguente sequestro di una vasta area adibita a discarica abusiva, ubicata all’interno della struttura che doveva ospitare il nuovo mattatoio comunale di Acate. L’intervento ha permesso l’individuazione di un capannone fatiscente in cemento armato di mq. 1.500 in totale stato di abbandono e completamente vandalizzato, e di un’area circostante di circa 6.500 mq, dove risultavano stoccate svariate tonnellate di rifiuti speciali e pericolosi per la salute pubblica, come lastre di materiale edile a base di amianto (eternit), carcasse di pneumatici usati, rifiuti medico-sanitari. Giunte sul posto, le Fiamme Gialle hanno proceduto al sequestro preventivo dell’intera area adibita a discarica abusiva e alla segnalazione alla Procura della Repubblica di Ragusa per le ipotesi di reato per violazione delle norme in materia di tutela ambientale. “Oltre all’attività di polizia giudiziaria – si legge nella nota delle Fiamme Gialle, sono in corso anche accertamenti di natura amministrativa finalizzati alla verifica di eventuali ipotesi di danno erariale a carico del Comune di Acate, atteso che la struttura, mai utilizzata, risulta essere stata realizzata con fondi pubblici elargiti dalla Cassa Depositi e Prestiti per un importo complessivo superiore a un milione di euro. Infatti, il complesso avrebbe dovuto ospitare il nuovo mattatoio comunale per garantire la macellazione nel comprensorio interprovinciale e per la creazione di nuovi posti di lavoro. Non si conoscono ancora i motivi della mancata realizzazione del progetto, dell’abbandono della struttura allo sciacallaggio e alla discarica abusiva”.

Vittoria, arrestato Marco Ferma

FERMA MarcoProsegue l’attività di prevenzione e di repressione dei reati nel territorio della giurisdizione della Compagnia Carabinieri di Vittoria, nell’ambito dei servizi straordinari di controllo del territorio predisposti dal Comando Provinciale di Ragusa. I militari hanno arrestato Marco Ferma, 31 anni: deve scontare la pena residua di 9 mesi e 25 giorni di reclusione, dal momento che in passato si era reso responsabile dei reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico, spaccio e detenzione illecita di sostanze stupefacenti.

Incidente mortale nel Vittoriese

ospedale guzzardi okUn incidente mortale si è verificato domenica sera tra Vittoria e Scoglitti, in contrada Berdia. La vittima è Maria Giovanna Pentola, di 67 anni. La donna viaggiava a bordo di una Ford Escort, condotta da un parente, F.P., di 58 anni, quando ad un crocevia si è verificato il tragico impatto con una moto Yamaha 700. Sul luogo dell’incidente sono intervenuti gli agenti della Polizia municipale di Vittoria. Le condizioni della donna sono apparse subito molto gravi. Trasportata in ospedale, la donna è morta poco dopo a causa delle ferite riportate e dei traumi interni. Ferite lievi, invece, per il conducente della vettura, che ha riportato alcune ferite al viso e guarirà in cinque giorni. Anche i due giovani che viaggiavano in sella alla moto hanno dovuto ricorrere alle cure dei sanitari. Si tratta di due rumeni, D.I, di 25 anni ed una giovane, I.S., di 23 anni. Il giovane ha riportato ferite e traumi vari ed è stato ricoverato nel reparto di Chirurgia dell’ospedale di Vittoria. I medici gli hanno diagnosticato una prognosi di 30 giorni. La ragazza ha riportato ferite lievi, con una prognosi di 7 giorni, ed è stata subito dimessa dopo le prime cure.

Arrestato a Ispica Iosif Binca mentre tentava il furto all’interno di alcune autovetture

Binca IoseI Carabinieri hanno arrestato, in via Monti Peloritani, un bracciante di 28 anni, originario della Romania e domiciliato ad Ispica, già conosciuto alle forze dell’ordine per reati specifici, sorpreso mentre tentava di forzare la portiera di un’autovettura parcheggiata. I militari dell’Arma di Ispica hanno appuravato che il reo aveva già forzato diverse auto in sosta e ne aveva rovistato i cassetti porta oggetti nel vano tentativo di trovare qualche cosa da asportare. Iosif Binca, inoltre, dopo essere stato sottoposto a perquisizione, veniva trovato in possesso di un grosso coltello da cucina di circa 30 centimetri con la lama a punta che è stato sequestrato.

 

AUTOVETTURA IN FIAMME A VITTORIA

CarabinieriControlliNotturni-1680All’una e mezza di venerdì notte la Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Vittoria ha ricevuto una richiesta di intervento per un’autovettura in fiamme in via Battaglia, all’angolo con via Vicenza. Sul posto i Vigili del Fuoco di Vittoria hanno provveduto a spegnere le fiamme ed a fornire le prime indicazioni utili sulle cause dell’incendio, sicuramente dolose. L’autovettura incendiata risulta essere di proprietà di un noto direttore di Banca di Vittoria.

 

 

 

 

 

 

Denunciato ispicese per aver causato due incidenti in stato di ebbrezza alcolica

image003Venerdì sera, alle 20.00 circa, C.V., un pensionato di 64 anni, alla guida della sua  lancia Y, percorrendo la rotatoria della statale 115, invadeva la corsia opposta collidendo lateralmente con una Citroen condotta da un rappresentante catanese di 54 anni, che procedeva nell’altro senso di marcia. C.V. non solo non si fermava per prestare soccorso all’altro conducente (che riportava lievi lesioni) ma procedeva nella sua marcia contromano sino a quando, giunto all’altezza di Via Napoli, si scontrava frontalmente contro una Ford KA condotta da una impiegata ispicese di 31 anni che a sua volta andava a collidere contro una Opel Corsa condotta da un cittadino inglese di 73 anni. La pattuglia di Carabinieri della Stazione di Ispica, dopo aver prestato i primi soccorsi e fatto si che il personale del 118 potesse in sicurezza soccorrere C.V. e B.S., procedeva ai rilievi planimetrici e fotografici per poi ripristinare la viabilità disponendo il recupero dei veicoli non più marcianti. Presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore di Modica C.V. e B.S. sono stati giudicati guaribili in  sette giorni. Il pensionato  è risultato positivo al test alcolemico ed è stato denunciato dai militari oltre che per l’omissione di soccorso anche per guida in stato di ebrezza.

Carabinieri, il Generale Governale in visita a Ragusa

Generale_di_Brigata_Giuseppe_GovernaleNella mattinata di venerdì, il Generale di Brigata Giuseppe Governale, Comandante della Legione Carabinieri Sicilia, con sede a Palermo, si è recato in visita al Comando Provinciale di Ragusa. L’Ufficiale Generale, accolto dal Comandante Provinciale, Ten. Colonnello Sigismondo Fragassi, ha incontrato i rappresentanti militari del Cobar, gli Ufficiali Comandanti dei Reparti territoriali e il personale della sede con i quali ha avuto una riunione info-operativa, durante la quale sono state affrontate le maggiori problematiche della provincia. Il Generale Governale ha espresso a tutto il personale il proprio apprezzamento per l’impegno e la dedizione profusa nello svolgimento della quotidiana attività di controllo, di contrasto ad ogni forma di criminalità comune ed organizzata e di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica nella provincia iblea.

Matrimonio con intossicazione, indagini in corso

nas

I Carabinieri della Compagnia di Ragusa e quelli del NAS di Ragusa erano intervenuti l’altro ieri presso una sala ricevimenti del capoluogo ibleo ove circa venti persone erano rimaste intossicate nel corso di un banchetto nuziale. Gli sposi e i loro invitati, tutti originari della zona di Carlentini e Lentini, avevano iniziato a riscontrare problemi dopo i primi piatti, pertanto i maggiori sospettati sono gli antipasti. I soggetti colpiti sono stati talmente tanti che alcuni sono stati dirottati dall’ospedale di Ragusa a quello di Modica, ed entrambi i pronto soccorso sono stati oberatissimi, costretti a lavorare tutta la notte e fino a mattina inoltrata. I carabinieri erano dovuti intervenire alla sala ricevimenti per l’alterco tra il padre della sposa – che non intendeva pagare il conto – e il titolare dell’esercizio. Nel corso della mattina successiva, i militari del NAS sono ritornati alle cucine del ristorante e, riaperti i frigoriferi che erano stati sottoposti a sequestro nel corso della notte, hanno eseguito diversi repertamenti di alimenti. I reperti sono stati portati quindi al laboratorio dell’ASP per capire quale sia l’origine del malore. Lunedì il laboratorio fornirà il proprio responso. Al momento quindi, in assenza di riscontro tecnico, il titolare del ristorante non è indagato per reati penali ma la sua posizione potrebbe mutare se il malore dei convitati fosse risultato da cibi avariati. I carabinieri intanto stanno sentendo le vittime per meglio capire la dinamica dei fatti antecedenti l’intervento dei militari presso la sala e presso il pronto soccorso. Vogliono tra l’altro capire – a questo punto – come mai solo una ventina di invitati s’è sentita male ovvero se vi sia qualche pietanza che tutti gli altri ospiti non hanno mangiato.

Crocetta:”non consentirò chiusura aeroporto Comiso”

Conferenza stampa di Rosario Crocetta per lo sviluppo ferroviario della Sicilia “L’aeroporto di Comiso non chiuderà, anzi il mio progetto è quello di rilanciarlo e farlo diventare uno dei più importanti d’Italia”. Lo dice in una nota il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta. “Siamo già intervenuti su Montalbano, da anni interveniamo su Ragusa Ibla, abbiamo voluto fortemente che aprisse l’aeroporto di Comiso, abbiamo sbloccato gli appalti per le principali arterie, per le ferrovie, manifestando un interesse senza precedenti nei confronti della provincia di Ragusa. Per il mio governo, Comiso è un’aerostazione centrale per lo sviluppo della Sicilia sud  orientale. Una parte  della Sicilia che negli anni non ha avuto l’attenzione necessaria e che svolge un ruolo importantissimo per lo sviluppo economico dell’isola attraverso le potenzialità enormi di turismo, agricoltura e le attività marinare. Nessuno pensi che Comiso possa essere abbandonata. Comiso – scrive Crocetta – dev’essere potenziata. I dati lusinghieri che sono stati raggiunti,l’incremento mensile dei voli, ne fanno una struttura economica di grandissimo livello. Siamo pronti a intervenire come Regione con la prossima finanziaria, – continua Crocetta – ma chiediamo anche che lo Stato faccia fino in fondo la sua parte, poiché non si capisce perché, mentre in tutti gli aeroporti italiani i costi per controllori di volo vengono sostenuti dallo Stato, in Sicilia dovrebbero essere a carico della società aeroportuale. E’ venuto il momento che una parte dello Stato riveda i suoi comportamenti nei confronti della Sicilia. Abbiamo sostenuto con le risorse della Regione e continueremo a sostenere l’aeroporto di Comiso, ma non possiamo permettere che lo Stato sia assente. Mi sono già messo in contatto con il Ministro dei Trasporti, Lupi, per affrontare i problemi di Comiso e Trapani, dicendo con chiarezza che due strutture così importanti – conclude il presidente – non possono essere ignorate e che è venuto il momento di cambiare verso”.

RICATTI VIA WEB

RICATTI-FBA Modica la Polizia ha ricevuto, nell’ultima settimana, le denunce di due modicani caduti nelle mani di ricattatori incontrati sul web. E’ stato accertato che proprio tramite internet, soggetti senza scrupoli, con stratagemmi vari, prima adescano le loro vittime simulando di essere interessati ad intrattenere una relazione con essi, poi iniziano a chattare per stimolare la curiosità degli ignari interlocutori e carpirne la fiducia entrando in confidenza. Successivamente, i mascalzoni iniziano a chiedere informazioni personali e foto del corpo delle loro vittime, fingendo di essere persone diverse. A cascare nella rete, a Modica, sia adulti che usano internet per lavoro, che giovani utilizzatori di “Facebook”, entrambi ignari dei pericoli che si celano nel web. Due sono finora i casi segnalati al Commissariato di Modica, uno ai danni di un professionista e l’altro in danno di un quattordicenne. Nel primo caso il professionista, intento a lavorare al computer, veniva adescato da un messaggio da parte di un sito apparentemente lecito, che lo invitava a fornire alcuni dati personali e, facendolo entrare in confidenza con un loro operatore di sesso femminile con il quale i rapporti, man mano, diventavano sempre più intimi giungendo alla comunicazione visiva tramite webcam. L’uomo, sollecitato dalle richieste della donna, iniziava a denudarsi mettendo nelle mani dell’interlocutore immagini e dati personali che, successivamente, venivano usati per ricattarlo. Infatti, solo quando la “finta donna” inviava alla vittima le riprese effettuate poco prima, avanzando richieste estorsive di ingenti somme di denaro (20.000 euro) per non divulgare le immagini e filmati di cui era entrato in possesso, il professionista intuiva di essere stato incastrato. L’altro episodio ha visto come vittima un quattordicenne che, utente di facebook, aveva accettato l’amicizia virtuale di una coetanea residente al nord Italia. Dietro il falso profilo comprensivo di foto ritraente della ragazza, in realtà si nascondeva anche in questo caso un ricattatore che, dopo aver carpito la fiducia del ragazzo, lo convinceva a collegarsi con videochiamata su Skype. Il ragazzino, incuriosito e stuzzicato dalla foto pubblicata dalla coetanea, accettava l’invito mettendosi subito in contatto diretto con “la nuova amica di facebook”, con la quale entrava subito in intimità. Anche il ragazzino divulgava immagini del suo corpo, in parte anche nudo, divenendo facile preda del ricattatore che gli chiedeva la somma di 5.000 euro.

ARSENALE IN CASA: LA POLIZIA ARRESTA VITTORIESE

insieme armiIn casa aveva una pistola semiautomatica Beretta mod. 935, calibro 7.65 completa di caricatore con otto cartucce e un fucile marca Bernardelli cal. 12 con 72 cartucce dello stesso calibro. Il problema è che a tenerle era un soggetto con precedenti e che risultavano essere state rubate il 13 settembre scorso da un’abitazione di Comiso al legittimo e legale detentore, un 48enne originario di Chiaramonte Gulfi. E’ così finito in manette Danilo Giliberto, 30 anni, già con pregiudizi per reati contro il patrimonio ed in materia di armi.

UNA TRUFFA PER ACQUISTARE ELETTRODOMESTICI

polizia postaleLa Polizia di Stato – Squadra Mobile Sez. Reati Contro il Patrimonio – ha denunciato tre ragusani per truffa aggravata, C.G. Di 34 anni, M.G. Di 54 anni e S.L. Di 46 anni. I tre si erano recati all’interno di un centro commerciale a Ragusa, presentandosi all’ufficio finanziamenti di un noto negozio di elettronica per richiedere una rateizzazione di apparati elettronici per qualche migliaio di euro. Acquisita la documentazione, gli addetti alle vendite hanno segnalato alla squadra Mobile i loro dubbi sulla veridicità degli atti necessari per ottenere il finanziamento. Il giorno seguente personale in borghese si è appostato davanti al negozio e quando i tre sono andati a ritirare la merce hanno trovato gli agenti di Polizia ad attenderli. I tre uomini tutti già conosciuti dalla Squadra Mobile hanno iniziato a tremare per il controllo in quanto colti in flagranza di reato mentre ritiravano la merce. Uno dei tre iniziava ad accampare scuse ma veniva subito smentito dal complice che agli agenti diceva “va bene ci abbiamo provato è tutto falso ciò che abbiamo esibito”. Dagli accertamenti è stato provato che le buste paga esibite erano state falsificate pertanto con questo artifizio i tre complici erano riusciti ad ottenere il finanziamento e quindi la merce che ovviamente non sarebbe mai stata pagata all’esercizio commerciale. Al termine delle procedure di identificazione della Polizia Scientifica i tre sono stati denunciati ed avendo precedenti penali verranno condannati ad una pena più severa.

UN MARE DI MORTI

Sbarco eritreiIl Procuratore distrettuale di Catania, Giovanni Salvi, non ha dubbi: nelle acque del Mediterraneo, fra le isole di Creta e Malta, lo scorso 9 settembre, si è consumata una strage. Si parla di centinaia di morti. Una barca con centinaia di migranti diretti in Italia è stata speronata da un’imbarcazione più grande e fatta affondare. I magistrati hanno raccolto undici differenti testimonianze: tutte concordano tra loro “pur essendo state raccolte separatamente e senza che vi fossero contatti tra gli stessi”. Quel giorno la barca sarebbe stata speronata volontariamente perché il comandante della nave su cui si trovavano i migranti si rifiutò di farli trasbordare su di un natante che non appariva idoneo a garantirne la sicurezza. Gli inquirenti hanno avviato dei contatti con le autorità della Palestina per l’identificazione delle vittime e per lo scambio di altre informazioni utili: molti dei migranti deceduti sarebbero infatti palestinesi così la Procura di Catania ha chiesto la collaborazione dei familiari. “Queste informazioni potranno pervenire attraverso le autorità di polizia o giudiziarie dei Paesi nei quali coloro che hanno informazioni si trovano”, scrive in una nota il procuratore Giovanni Salvi, ma i magistrati siciliani hanno creato anche una casella di posta elettronica riservata all’indagine sul naufragio del 9 settembre scorso ([email protected]) invitando quanti avessero informazioni sui nomi dei migranti imbarcati in quei giorni a segnalarle. Le indagine sono condotte dallo SCO e dalla Squadra Mobile di Ragusa che stanno collaborando con i colleghi di Egitto, Grecia e Malta. Intanto la Marina Militare sta effettuando i necessari accertamenti per risalire al punto di affondamento dell’imbarcazione. Una volta completato questo lavoro sarà possibile valutare se il relitto potrà essere localizzato ed eventualmente recuperato.

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