09-05-2024
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Archivio della categoria: Politica

Incardona: “Perdere la facoltà di Lingue è un danno gravissimo per la provincia iblea”

“Il primo anno dei corsi di primo livello di Mediazione Linguistica non sarà attivato. I revisori dei conti dell’ateneo catanese hanno stoppato l’accordo che avrebbe dovuto ripianare il contenzioso tra il Consorzio e l’Università stessa, alla quale dovrebbero andare circa dieci milioni di euro in dieci anni”. Ad affermarlo è l’on. Incardona che è intervenuto sulla vicenda relativa all’avvio del primo anno della Facoltà di Lingue a Ragusa. “Attualmente il debito del Consorzio nei confronti di Catania ha superato il milione di euro e sino a pochi giorni orsono si era trovato un accordo sul debito. Accordo che non ha convinto i revisori dei conti – ha dichiarato ancora l’on. Incardona – e che di fatto ha sancito la chiusura della facoltà di Lingue nel territorio ibleo. Attualmente il Comune e la Provincia di Ragusa hanno deciso di adire alle vie legali per risolvere il nodo “Lingue”, anche se il futuro prossimo degli studenti iblei – ha dichiarato ancora l’on. Incardona – è inevitabilmente compromesso”. Il deputato regionale di Grande Sud, Carmelo Incardona, ha inoltre dichiarato: “l’ennesimo scippo nei confronti di un territorio laborioso e produttivo spesso mortificato da decisioni piovute dall’alto: la chiusura della facoltà di Lingue fa il paio con altri atavici problemi, a partire dal mancato avvio dell’aeroporto di Comiso sino all’assenza di un chilometro di autostrada. Occorre bilanciare le diverse esigenze – ha proseguito l’onorevole Carmelo Incardona – e trovare una soluzione condivisa. Da un lato l’ateneo catanese rivendica un equilibrio di bilancio, dall’altro la provincia di Ragusa rivendica la possibilità di trattenere nel territorio i suoi studenti e creare nuovi posti di lavoro nel settore turistico. Si era giunti a un accordo ma il rettore è tornato indietro sui suoi passi e per quest’anno l’avvio dei corsi è inevitabilmente compromesso. Occorrerebbe maggiore rispetto – ha concluso il deputato di Grande Sud – nei confronti della nostra provincia e solo evitando un muro contro muro improduttivo, ma mettendo in campo soluzioni condivise ad ampio raggio si può evitare di perdere un faro culturale come un’istituzione universitaria, specie nel settore delle lingue che agevolerebbe in maniera determinante i nostri ragazzi. Tempo fa, proprio in merito alla permanenza della facoltà di Lingue a Ragusa, si era parlato della creazione di un quarto polo universitario, vista la voglia dello ateneo catanese di chiudere tutti i corsi decentrati. Una sinergia tra Enna, Siracusa e Ragusa – ha dichiarato ancora l’on. Incardona – sarebbe auspicabile per poter conferire nuove possibilità a tutti gli studenti della Sicilia orientale e per alleggerire le famiglie di un peso spesso troppo grande per mantenere i figli in un’altra città”, ha concluso l’on. Carmelo Incardona di Grande Sud.

L’ON. NINO MINARDO INTERVIENE SULL’AEROPORTO DI COMISO

“Apprezzo molto quanti si continuano a ‘spendere’ perché l’aeroporto di Comiso apra e quanti lo stanno facendo anche a costo della propria salute, dimostrando di voler ottenere il risultato con tutte le proprie forze. Ed apprezzo anche quelle istituzioni che, seriamente, stanno lavorando perché il nostro scalo apra”. Ad affermarlo è l’on. Nino Minardo in una sua dichiarazione sull’aeroporto di Comiso. “Purtroppo – continua l’on. Nino Minardo -, però, di fronte ai ‘sordi’ e continui silenzi di questo Governo che, con un atteggiamento dilatorio ed attendista, deve ancora prendere una posizione sull’argomento, non possiamo fare altro che alzare la nostra protesta ma dobbiamo anche e sopratutto cercare una proposta alternativa percorribile e possibile”. “Lo dobbiamo fare per rispetto della gente iblea e di una terra che attende risposte da questa classe dirigente – ha dichiarato ancora l’on. Nino Minardo -. Io non voglio entrare nel merito degli errori commessi in passato nè esprimere giudizi ma resto della convinzione che bisogna cambiare rotta e far sentire forte la nostra voce affinché questo aeroporto apra. Oggi siamo fermi e persi tra un tavolo tecnico ed un altro per firmare una convenzione con Enav ostacolata da un problema di fondo: chi pagherà i servizi di assistenza al volo dopo i primi due anni quando si esaurirà il contributo messo a disposizione dalla regione? Bene – ha dichiarato l’on. Nino Minardo -, credo che tutti abbiamo capito che lo stato non ci sente e continuare ad urlare non serve a nulla se non a far capire all’opinione pubblica che il problema è irrisolvibile. Allora, torno a ribadire che è necessario che l’assemblea dei soci della SoACo rivolga la sua attenzione ai capitali privati, che si punti su risorse possibili che vengano appunto da imprenditori, italiani o stranieri, che hanno voglia di investire le proprie risorse in questo scalo ‘nodale’ per l’area del Mediterraneo. L’ho già detto e scritto in precedenza – ha affermato l’on. Nino Minardo – e torno a ribadirlo: al di là delle legittime prosteste, dobbiamo prendere atto dei pesanti silenzi e non possiamo sperare solo in un improvviso e, al momento, imprevedibile ravvedimento di pensiero. Dobbiamo avere anche la forza di andare oltre e di puntare ad un azionariato che veda protagonisti i ‘privati’e che siano loro i ‘fattori’ di risorse economiche da investire nell’aeroporto. Oggi come oggi – ha dichiarato ancora l’on. Nino Minardo -, secondo me, è questa l’unica strada possibile e sono certo che non manca chi è pronto a scommettere la sua ‘impresa’ in un volano economico importantissimo e dal grande futuro”.

Marina di Ragusa assetata. Il sindaco Dipasquale si interessa ….di politica elettorale

Si infittiscono le riunioni politiche nella frazione marinara di Ragusa, ma nessuno dei nostri amministratori si occupa della grave carenza idrica che i cittadini stanno patendo da diversi giorni. Alcuni cittadini promettono che, al momento opportuno, faranno “mancare l’acqua” a chi, pur non meritandolo, potrà chiedere loro il voto.

Polemiche sulla votazione alla Sac. Licitra: “Gambuzza spieghi i motivi”

“Non possiamo trattenere un moto di indignazione dopo avere appreso che il presidente della Camera di Commercio di Ragusa, Sandro Gambuzza, lo scorso 3 agosto, in una riunione dell’assemblea della Sac, avrebbe avuto l’opportunità di fare raggiungere un risultato storico all’economia della nostra provincia, l’elezione di un rappresentante ibleo alla presidenza della Società aeroportuale di Catania. Sarebbe bastato solo che Gambuzza esprimesse il suo voto a favore e, frutto dell’accordo tra Camera di Commercio e Asi di Catania con la Camcom di Ragusa, la situazione sarebbe stata sbloccata, a tutto vantaggio del nostro territorio. E, invece, incredibilmente, Gambuzza prima ci ha pensato, poi ha tentennato e quindi si è astenuto”. E’ quanto dichiara il capogruppo al Consiglio comunale di Ragusa Grande Di Nuovo, Enzo Licitra, “profondamente amareggiato per quello che è accaduto”. “Ma più che amarezza e indignazione – continua Licitra – lasciatemi esprimere incredulità. Non si riesce a capire perché il presidente di un ente che dovrebbe esprimere gli interessi del nostro territorio, la provincia di Ragusa, tenda a favorire qualcun altro che non sia della nostra provincia. Come se non bastasse, qualche giorno dopo, il presidente Gambuzza ha sollecitato un impegno comune a difesa dell’aeroporto di Comiso. Come se un ragusano al vertice della Sac di Catania, che tutti sappiamo essere socio di maggioranza della Soaco, la società di gestione dell’aeroporto di Catania, non poteva essere in grado di attivare tutte le procedure necessarie per sbloccare questa fase di stallo. Il mio, me ne guarderei bene, anche perché non ne ho le competenze istituzionali, non vuole essere un attacco a Gambuzza. Ma come rappresentante politico di questo territorio ho il dovere di denunciare con forza quello che è accaduto. Non si può continuare a fare finta di niente rispetto a certe situazioni che passano sopra le nostre teste e che spingono addirittura il massimo rappresentante della casa delle imprese, le stesse imprese che dovrebbero trarre grande beneficio dall’apertura dell’aeroporto di Comiso, a mettere in campo – aggiunge Licitra – chissà quali strane alchimie. Tra l’altro indebolendo anche la rappresentanza attuale dell’ente camerale ibleo in seno alla Sac. Credo che tutta la popolazione della nostra provincia esiga dal presidente Gambuzza – conclude Licitra – un chiarimento ufficiale su quest’assurdo atteggiamento tenuto in occasione della riunione in cui si sarebbero dovuti eleggere i nuovi vertici della Sac (che per la cronaca restano ancora senza presidente e amministratore delegato, con il rischio di essere commissariati)”.

Lombardo a Comiso da Giacchi e Cirnigliaro

Giacchi e Cirnigliaro, i due autonomisti che attuano lo sciopero della fame davanti allo aeroporto di Comiso, domenica mattina hanno ricevuto la visita di Raffaele Lombardo. Lombardo accolto dai maggiori esponenti dell’Mpa provinciale e da numerosi militanti ha ribadito che “il Governo regionale ha compiuto tutti i passi necessari in favore dell’operatività dello scalo comisano”.

MARINA DI RAGUSA, TUMINO DI IDV: “ACQUA CON IL CONTAGOCCE”

“L’acqua arriva con il contagocce. In alcune zone di Marina, vedi le contrade periferiche, i rubinetti sono a secco”. A dirlo è il consigliere comunale dell’Italia dei Valori di Ragusa, Peppe Tumino. “La situazione più critica a Punta di Mola, a ridosso del villaggio Santa Barbara – dichiara Tumino -, dove il prezioso liquido manca da giorni. I villeggianti hanno chiesto conto e ragione negli uffici della delegazione municipale in via Benedetto Brin”. “Siamo in presenza di una vicenda grave – dichiara ancora il consigliere comunale di IdV – che si ripropone ogni estate in coincidenza con l’arrivo delle borgate di un numero maggiore di villeggianti. L’amministrazione comunale, nonostante le reiterate richieste, non è riuscita a fronteggiare una vera e propria emergenza. Sarebbe opportuno, subito dopo l’estate, sedersi attorno ad un tavolo, insieme ai tecnici e ai funzionari, e valutare il da farsi e studiare nel dettaglio le misure da adottare per la prossima stagione estiva”, ha dichiarato il consigliere comunale dell’Italia dei Valori di Ragusa, Peppe Tumino.

AEROPORTO DI COMISO, IL COMMENTO DEL SEGRETARIO GENERALE DELLA CGIL RAGUSA

Il segretario generale della Cgil di Ragusa, Giovanni Avola, ritorna sulla vicenda relativa all’aeroporto di Comiso prendendo spunto dall’inaugurazione di sabato dell’aeroporto di Pantelleria. “La notizia dell’inaugurazione dell’aeroporto di Pantelleria (tratta sociale assieme a Lampedusa) – ha scritto in un comunicato stampa Avola – riempie di gioia ma anche di rabbia tutti i ragusani. Com’è noto l’aeroporto a pieno regime gestirà 300.000 passeggeri e il presidente dell’Enac Riggio ha annunciato che presto la gestione dell’aeroscalo sarà affidata ad un partner privato, aggiungendo poi che i 70 milioni di euro di risorse pubbliche (costo di Pantelleria e Lampedusa assieme) vanno valorizzate al meglio. Mi chiedo: fermo restando il massimo rispetto per la funzione di servizio di pubblica utilità di Pantelleria e Lampedusa, come si fa ad ignorare – ha dichiarato ancora Avola -, di contro, i dati dell’aeroporto di Comiso?” Avola ricorda i dati relativi all’aeroporto di Comiso, che a regime dovrebbe far registrare 700mila passeggeri annui per Alitalia e 2 milioni per le compagnie low cost, e commenta: “credo che la questione stia diventando drammaticamente seria e inquietante perché la mancata apertura dell’aeroporto di Comiso – ha dichiarato Avola – suona ormai come una provocazione, una sfida verso la nostra provincia da parte dei signori dell’Enav”. Cgil, Cisl e Uil hanno già chiesto la convocazione degli stati generali della Provincia.

SICILIA: ELEZIONI IL 28 OTTOBRE

Le elezioni del Presidente della Regione e per il rinnovo dell’Assemblea Regionale Siciliana si terranno il prossimo 28 ottobre 2012. Lo ha stabilito la giunta di governo riunita venerdì mattina a Palazzo d’Orleans.

AEROPORTO COMISO IDV: “ERRORI ORIGINARI”

“Non è possibile che per tentare di ottenere diritti sacrosanti bisogna mettere a repentaglio vite umane con scioperi della fame” è quanto dichiara Giovanni Iacono vice coordinatore regionale di Italia dei Valori che però, con toni fuori dal coro, accetta in qualche modo cìò che sta accadendo a Roma perchè si trova d’accordo con la tesi della Enav sugli errori originari nella storia dell’areoporto. Scrive Iacono: “Lo scorso mese ho avuto modo, a Roma, di parlare a lungo, informalmente, con il Presidente dell’Enav Vito Riggio che ha confermato quanto sostenuto in questi anni da Italia dei Valori e i percorsi intrapresi per ammortizzare gli “errori originari” relativi alla proprietà non statale dell’aeroporto. Purtroppo – dice Iacono – avevamo negli anni scorsi con Leoluca Orlando interrogato il Ministro dell’Economia per sbloccare la vicenda e quest’anno in sede di decreto per la crescita, il gruppo parlamentare di IdV aveva presentato emendamento per classificare l’aeroporto di Comiso come scalo di interesse nazionale con l’inserimento dello scalo tra gli scali primari nel Contratto di Programma Stato-Enav. Il governo Monti e la sua maggioranza – scrive Giovanni Iacono – hanno incredibilmente bocciato l’emendamento con la motivazione di non essere attinente allo sviluppo”. Giovanni Iacono, conclude : “Piena solidarietà a chi manifesta individualmente ma riteniamo più opportuno unire tutte le forze politiche, sindacali, di categoria, e la società civile in questa battaglia dove noi di Italia dei Valori ci saremo”.

Assenteismo al Guzzardi il commento di Italia dei Valori

“Assenteismo e truffa ai danni dell’azienda sanitaria e quindi dello Stato, da parte di medici, caposala e altri. Ne abbiamo sentite tante di queste tristi notizie, ma molti forse non credevano potesse accadere anche qui da noi. Ed invece è accaduto e possiamo dire anche che tutto ciò lo si sapeva e molti cittadini lo denunciavano già da tempo, sul web e per le strade”. Così Italia dei Valori che aggiunge: “Questo disagio già lo si conosceva. Non crediamo e non abbiamo mai detto che là dentro, come in tante altre realtà, è tutto sbagliato e corrotto, ma che ci siano delle figure ambigue che colpiscono l’immagine di tutta la categoria questo è scontato. Noi plaudiamo a queste operazioni fatte dalle forze dell’ordine che dimostrano la volontà, il coraggio e l’onore di chi ha giurato sulla nostra bandiera”.

Il Pd Marina di Ragusa chiede due semafori pedonali

Riunione del coordinamento del Pd di Marina di Ragusa. La delegata, Antonella Bellina, ha preso atto del disagio con cui molti cittadini, residenti e villeggianti, sono costretti a fare i conti nell’attraversare alcune strade della frazione rivierasca in cui si registra un elevato concentramento veicolare. La mancanza di dissuasori di velocità e l’indisciplina di alcuni automobilisti mette a serio rischio l’incolumità delle persone. “Le zone di cui parliamo – chiarisce Bellina – sono transitate, molto spesso, da pedoni, podisti e ciclisti che devono destreggiarsi, a loro rischio e pericolo, tra le auto, i camion e le moto che sfrecciano a velocità sostenute. Per questo motivo chiediamo con urgenza l’installazione di due semafori pedonali; uno tra le vie ammiraglio Luigi Rizzo e Giovanni La Porta; l’altro tra via Cervia e via San Josèmaria Escrivà”.

UNIVERSITÀ A RAGUSA: TRATTATIVA IN STALLO “E’ triste, forse retorico, scriverlo ma lo avevamo detto, lo avevamo ampiamente previsto che sarebbe finita male”

Questo il commento di Italia dei Valori alla marcia indietro dell’Università di Catania alla firma per un nuovo accordo con Ragusa. Scrive IdV: “L’appuntamento per la firma dell’accordo di transazione di cui tanto si è discusso e dibattuto nelle scorse settimane Non ci sarà, almeno nell’immediato. La Università di Catania, infatti, ha dovuto sospendere le procedure per la firma della nuova convenzione in quanto il presidente del Collegio dei revisori dei conti dell’ateneo ha ritenuto che fosse necessaria una nuova valutazione della transazione, nel testo proposto dai ragusani, da parte del Consiglio di amministrazione dell’università. Le perplessità – scrive Italia dei Valori – circa la fattibilità dell’accordo sono da ricondurre alla drastica riduzione dei fondi da parte della Provincia regionale e al venir meno del finanziamento regionale al Consorzio universitario. In altre parole, senza soldi non si canta messa. Il progetto universitario ibleo è dunque al capolinea – scrive Italia dei Valori – e si è arenato sulle inefficienze, sulle incompetenze e sull’incapacità a gestire di una classe politica che ha al suo attivo soltanto fallimenti. Una classe politica che ha ritenuto di sperperare le risorse pubbliche attraverso sconce e vergognose pratiche clientelari. I cittadini sappiano che quanto è accaduto negli anni passati e sta accadendo oggi – scrive Italia dei valori – non è frutto di un destino cinico e baro, ma è il risultato di una politica dissennata condotta da una classe dirigente che non può che trarre da tutto ciò le debite conclusioni: abbandonare il campo e ritirarsi”.

L’Università fa marcia indietro sull’accordo transattivo Scarso e Dipasquale: “Ma a che gioco giochiamo?”

Dense nubi si profilano all’orizzonte per la firma dell’accordo transattivo con l’Università di Catania da parte di Provincia, Comune di Ragusa e Consorzio Universitario. Uno stop arriva dal direttore generale della Università degli Studi di Catania, Lucio Maggio, che ha trasmesso un parere del presidente del Collegio dei revisori dell’Università, dottor Antonio Caruso, il quale manifesta “forti perplessità in ordine ad un’eventuale accettazione dell’Università dell’accordo transattivo”. Così mentre si era in attesa della comunicazione dei vertici dell’Università di Catania per la firma dell’accordo transattivo, ecco la doccia fredda. Il Commissario Straordinario della Provincia di Ragusa, Giovanni Scarso, e il sindaco di Ragusa Nello Dipasquale denunciano il fatto che il Rettore non si fa trovare e dopo aver raggiunto un’intesa su una bozza di transazione con i vertici del Consorzio Universitario Ibleo e aver dato l’ok alla firma, a tempo abbondantemente scaduto blocca tutto. La comunicazione odierna dell’Università di Catania di fatto sospende la possibilità al nuovo accordo transattivo con Ragusa. “Crediamo che a questo punto l’unica soluzione sia la strada giudiziaria” dicono Scarso e Dipasquale.

AEROPORTO DI COMISO, DIGIACOMO: “UNA VERGOGNA NAZIONALE”

L’on. Pippo Digiacomo torna sulla questione aeroporto di Comiso a seguito delle ultime notizie di stampa riguardanti la vicenda Enav. “Avevamo deciso di rimanere in silenzio durante queste settimane delicate e cruciali per il futuro dell’aeroporto di Comiso, volendo evitare polemiche, fraintesi e tutto quello che avrebbe potuto turbare una fase estremamente sensibile di quella che viene universalmente ritenuta come la più importante occasione di lavoro e ricchezza per la provincia di Ragusa. Ma la notizia che l’Enav ha chiesto alla Corte dei Conti un parere – scrive Pippo Digiacomo – rispetto alla possibilità di dismettere il servizio di assistenza al volo dell’aeroporto di Comiso passati i due anni, ha superato ogni limite. L’Enav non solo si vuole fare pagare, ma cerca la copertura giuridico amministrativa per un abuso che ha la piena consapevolezza di perpetrare nell’affare aeroporto di Comiso. A questo punto credo che la questione sia quella di promuovere un’azione legale contro chi sta scientificamente arrecando un danno sia alla struttura pronta da anni per essere utilizzata, sia alle legittime attese di milioni di cittadini siciliani”- conclude Pippo Digiacomo.

Vittoria, la Giunta delibera la proposta al Consiglio di messa in liquidazione dell’Amiu

Con una specifica delibera, la numero 423 di mercoledì 8 agosto 2012, dal titolo “Liquidazione volontaria dell’Azienda Municipale di Igiene Urbana (A.M.I.U.) – Azienda Speciale del Comune di Vittoria. Proposta per il Consiglio Comunale” la Giunta municipale di Vittoria ha deciso di proporre al massimo consesso cittadino “la messa in liquidazione dell’Amiu, azienda speciale del Comune di Vittoria”. Sempre nell’ambito della 423/12, la Giunta vittoriese ha deciso di autorizzare, nelle more della apertura della liquidazione dell’Amiu, il dirigente Upiga ad avviare la procedura per l’affidamento del servizio all’esterno, ai sensi dell’articolo 57, c. 2, lett. C, del decreto legislativo 163/2006, ed ha dichiarato, con separata votazione, che ha registrato l’unanimità dei consensi, immediatamente esecutiva la delibera stessa. “Questa è la nostra proposta – ha dichiarato il sindaco di Vittoria Giuseppe Nicosia – e come tale va considerata: una proposta; subito dopo ferragosto, prima che il massimo consesso cittadino riprenda la propria attività dopo la pausa estiva, convocherò i sindacati perché intendo confrontarmi, così come ho fatto finora, con loro e, possibilmente, recepire quei suggerimenti e quegli indirizzi che dovessero emergere da tale confronto, nell’interesse di un servizio – ha detto ancora il sindaco di Vittoria – così delicato come quello della raccolta degli Rsu ed a tutela dei lavoratori”.

Aeroporto Comiso. Scarso: “Il tempo è scaduto”

“Il mancato via libera alla firma della convenzione tra l’Enav e la Soaco per il servizio di assistenza al volo del nuovo aeroporto di Comiso suona come una risposta negativa dello Stato a dare a questo territorio un’infrastruttura fondamentale per lo sviluppo della provincia di Ragusa. Il tempo ormai è scaduto e le azioni dilatorie di dirigenti ministeriali non sono più tollerabili”. Così il Commissario Straordinario della Provincia di Ragusa, Giovanni Scarso, dopo la decisione della direzione generale del Ministero delle Infrastrutture, di far valutare al Ministero dell’Economia e al magistrato della Corte dei Conti preposto al controllo di Enav, la clausola risolutiva consensuale in favore di Enav qualora il servizio di assistenza al volo non possa essere onorato dalla Soaco dopo i primi due anni che sono coperti dal finanziamento della Regione Siciliana di 4,5 milioni di euro. “C’è grande delusione per quest’ulteriore dilazione dei tempi per addivenire alla firma della convenzione – aggiunge Scarso – nonostante l’impegno del Prefetto di Ragusa, Giovanna Cagliostro, cui bisogna dare atto di aver avviato positivamente l’interlocuzione con la direzione generale per gli aeroporti e il trasporto aereo del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e di aver costantemente monitorato l’iter per l’apertura dello scalo di Comiso. E’ opportuno – ha detto ancora Scarso – incrementare in questo particolare momento ogni azione e iniziativa per chiedere l’immediata apertura dello scalo di Comiso. Subito dopo il mio insediamento ho avviato azioni e interlocuzioni per accelerare l’iter dell’apertura dell’aeroporto di Comiso e la riunione dei rappresentanti delle forze politiche e sociali della provincia di Ragusa che si è tenuta nell’aula consiliare della Provincia, qualche giorno dopo il mio insediamento, alla presenza dell’assessore regionale alla Mobilità Pier Carmelo Russo, è stata una prova tangibile ma ora non possiamo più avere altri tentennamenti – ha dichiarato Scarso -. C’è bisogno di un’azione forte di tutto il territorio ibleo per chiudere questa vicenda perché potrebbero affiorare motivi di ordine pubblico in quanto la gente iblea, laboriosa e intraprendente, non è più disposta ad aspettare un giorno in più l’apertura dello scalo di Comiso dopo che è costato alla comunità più di 60 milioni di euro”, conclude il commissario straordinario della Provincia regionale di Ragusa, Giovanni Scarso.

AEROPORTO DI COMISO, NON VOLI, MA RIMPALLI

Il vertice della Direzione Generale per gli Aeroporti ed il Trasporto Aereo del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha reso noto che è stata rimessa alle valutazioni del Ministero dell’Economia e delle Finanze e del Magistrato della Corte dei Conti preposto al controllo di Enav l’accoglibilità dell’ipotesi, prospettata in occasione della riunione tenutasi lo scorso 3 agosto, riguardante l’inserimento – nella convenzione per la fornitura dei servizi di assistenza al volo presso l’aeroporto di Comiso – di una clausola risolutiva consensuale in favore di Enav. Una situazione che per i seguaci del Movimento per l’autonomia di Lombardo, è solo un “gioco romano” e così i comisani Angelo Giacchi e Giovanni Cirnigliaro hanno deciso di riprendere ad oltranza lo sciopero della fame.

Ragusa, che fine ha fatto il censimento degli immobili?

Se lo chiede Giovanni Iacono di Italia dei Valori che scrive: “Il censimento doveva farsi entro sei mesi, ma dopo 5 mesi a che punto sono al Comune di Ragusa?”. Il coordinatore provinciale del partito di Antonio Di Pietro prosegue: “I dati che sono stati richiesti al Comune di Ragusa come a tantissime altre migliaia di Comuni in Italia per la campagna nazionale di stop al consumo di territorio sono facilmente rilevabili e sono già in possesso del Comune e pertanto non comprendo perchè altri Comuni d’Italia hanno subito aderito alla richiesta dei dati di censimento e al Comune di Ragusa la fretta ce l’hanno solo quando devono approvare espansioni urbanistiche e surrogati di Peep. La lotta al consumo di suolo – scrive Giovanni Iacono – è una lotta tesa non solo a salvaguardare suolo agricolo dalle speculazioni edilizie, ma è una battaglia di civiltà, un modello di sviluppo alternativo e ricco di futuro che preserva la terra, l’ecosistema, il paesaggio, la memoria e l’identità storica oltre alla produzione di cibo. Nel nostro paese i dati sul consumo di suolo sono drammatici e si viaggia irresponsabilmente nell’ordine di 100 ettari al giorno che vengono sottratti all’agricoltura per essere cementificati. Negli ultimi 10 anni ci ricorda Giovanni Iacono – si è consumato un suolo agricolo equivalente alle intere regioni di Lazio e Molise. In 40 anni si è ridotta di 1/3 la Superfice Agricola utilizzabile. Dati agghiaccianti che hanno prodotto inquinamento, desertificazione, crisi economica e svuotamenti di centri storici, e Ragusa, in questa direzione, è un modello negativo per eccellenza. Il Comune di Ragusa inverta radicalmente rotta – conclude Giovanni Iacono – e cominci dal patrimonio abitativo esistente e quindi dal censimento chiestogli”.

Pd Ragusa: “Fondi Jessica l’ennesimo flop dell’Amministrazione Dipasquale”

La segreteria cittadina del Pd punta i riflettori sulla vicenda dei fondi Jessica, oggetto di scontro, in questi ultimi giorni, tra il vicesindaco Cosentini e l’ex assessore Calvo. “I fondi Jessica, per quanto si voglia o no definire strumento ideale – chiarisce il Pd nella nota – erano comunque un punto di partenza per il recupero del centro storico di Ragusa superiore. L’amministrazione aveva puntato su questo progetto con convegni ed incontri dicendo di cercare fondi dalla Comunità europea. Da come tutto si è risolto, in negativo, questi appuntamenti sono soltanto serviti a sperperare i soldi dei cittadini e ad illuderci circa la speranza di una possibile azione per salvare il centro storico. L’ennesimo effetto annuncio dell’Amministrazione Dipasquale che è capace, solamente, di aumentare le tasse ai cittadini”. Il Pd aggiunge: “L’interesse per il centro storico superiore, tanto decantato in campagna elettorale, nei fatti non ha avuto alcun riscontro. Le priorità del sindaco e della sua amministrazione sono state altre. Come ad esempio l’attuazione dei piani Peep. Tutto ciò invece di richiedere con forza ed urgenza il Piano particolareggiato per il centro storico che è arrivato ma con notevole ritardo. Ci viene poi da sorridere quando ascoltiamo le parole di Cosentini – prosegue il Pd – il quale si preoccupa del fatto che, con i fondi Jessica, i cittadini ragusani avrebbero dovuto accollarsi un mutuo per la ristrutturazione delle case in centro, senza nulla citare dei numerosi mutui, accesi dall’Amministrazione, che gravano sulla testa dei ragusani e che hanno lasciato la città priva di risorse per fronteggiare le emergenze, come dimostra, il caso del crollo del fognolo di viale del Fante. Fognolo che non si è riusciti ancora a recuperare”.

RAGUSA, TURISMO E BUROCRAZIA

Il turismo e l’imprenditoria si scontrano con la burocrazia. Troppo lenta la “macchina” comunale tra permessi e autorizzazioni. Per abbattere le barriere architettoniche, in una zona del centro storico di Ragusa, dove insiste una struttura ricettiva ci vogliono anni. Anche per ripulire piazza Carmine e la vallata sottostante, gli operatori turistici, non sanno a quale “santo” rivolgersi. “Abbiamo più volte denunciato lo stato di enorme disagio – dice Isabella Sanzo, responsabile della reception di una struttura ricettiva in piazza Carmine – con tanti sacchetti della spazzatura disseminati ovunque. Una raccolta differenziata che sicuramente non viene fatta nel migliore dei modi l’aspetto che ci rattrista, in modo particolare, è il pessimo biglietto da visita che si offre alla città”. Gli operatori turistici hanno chiesto al Comune l’autorizzazione per riqualificare parte della piazza con la realizzazione di un chiosco e l’affidamento, a titolo gratuito, di parte della vallata sottostante i tre ponti. “Alle nostre richieste – aggiunge la Sanzo – non c’è stata alcuna risposta. Siamo in attesa di capire cosa fare nello spazio esterno. Ci sono tante idee e proposte concrete, da parte nostra, ma aspettiano un segnale anche da parte del mondo politico”. La storia di due giovani imprenditori turistici, Daniela Barbaro, ragusana doc, e Giovanni Marchioni, genovese d’origine, sampdoriano di fede calcistica, da nove anni trapiantato in terra iblea, è emblematica. “Ci hanno chiesto di abbattere le barriere architettoniche nella nostra struttura ricettiva – spiegano i due – ubicata in via San Alberto al quartiere Carmine. Lo abbiamo fatto senza esitare. Abbiamo chiesto, altresì, che il Comune realizzasse la scivola per i disabili in uno dei due accessi della strada. Stiamo, da mesi, in attesa”. Gli operatori turistici parlano di una vicenda paradossale legata ad un’attività turistica che doveva essere realizzata in un’area impervia ma di straordinario pregio naturalistico a ridosso del fiume Irminio, adiacente al ponte di ferro, la cui strada d’accesso è stata cancellata dal crollo del guado. “Abbiamo chiesto e interpellato decine di uffici – dicono – dalla forestale, al genio civile, dalla provincia al Comune di Ragusa, non ultimo il “filo diretto” con il sindaco Nello Dipasquale. Putroppo – continuano i due operatori turistici – con un unico risultato: la strada è chiusa, l’area inaccessibile, gli investimenti sono stati rinviati, e nessun intervento è stato realizzato”.

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