19-05-2024
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FEDERICO PICCITTO E IL CASTO CIELO DI RAGUSA

“Sono rigido nei principi” dice il candidato sindaco di 5 stelle, e lo afferma con quella puntigliosa serietà e con quell’orgoglio che hanno i giovani intelligenti che devono cambiare il mondo. E’ spiazzante sentire una frase così netta e pulita quando l’abitudine all’accettazione di ogni angheria civica non fa più sentire la pulsione morale. Federico Piccitto ci offre una opportunità, farci risentire persone capaci di nutrire vigore e speranza. Va tutto a pezzi – persino il Consorzio universitario è destinato alla messa in liquidazione – e questo ragazzo con la camicia linda e i capelli all’americana, giorno dopo giorno ci ha conquistati con una semplicità e schiettezza accattivanti. E’ bravo nel parlare, nel dire verità che suonano imbarazzanti per chi si è formato nell’ortodossia dei partiti, come “il movimento ha catturato anche gente di destra, ma il modello sociale che proponiamo è progressista”, e chi pensava di vederlo a disagio di fronte ad un furbacchione come Cosentini ha osservato – nelle interviste di queste ultime ore – un uomo con i piedi per terra ed i principi rigidi. A noi che fluttuiamo come vipere pur di non rimanere schiacciati dai nostri cuori induriti dall’incivilità, dalla mafiosità, dall’intrallazzo, ci è capitata questa fortuna: potere scegliere un’altra volta, dopo mille battaglie e mille sconfitte, qualcuno che ci ricordi il profumo dei buoni principi. Piccitto non ci propone l’illusione o il delirio come fece Dipasquale con la Ragusa grande di nuovo, bensì un punto fermo, sempre lo stesso, una identità irrinunciabile e quindi immobile – ed ecco perché rigida – da cui iniziare a tessere l’azione amministrativa. Sotto il casto cielo di Ragusa decidiamo senza paura un percorso che ci apra al futuro.
piccitto ok

FEDERICO PICCITTO E IL CASTO CIELO DI RAGUSA

piccitto ok“Sono rigido nei principi” dice il candidato sindaco di 5 stelle, e lo afferma con quella puntigliosa serietà e con quell’orgoglio che hanno i giovani intelligenti che devono cambiare il mondo. E’ spiazzante sentire una frase così netta e pulita quando l’abitudine all’accettazione di ogni angheria civica non fa più sentire la pulsione morale. Federico Piccitto ci offre una opportunità, farci risentire persone capaci di nutrire vigore e speranza. Va tutto a pezzi – persino il Consorzio universitario è destinato alla messa in liquidazione – e questo ragazzo con la camicia linda e i capelli all’americana, giorno dopo giorno ci ha conquistati con una semplicità e schiettezza accattivanti. E’ bravo nel parlare, nel dire verità che suonano imbarazzanti per chi si è formato nell’ortodossia dei partiti, come “il movimento ha catturato anche gente di destra, ma il modello sociale che proponiamo è progressista”, e chi pensava di vederlo a disagio di fronte ad un furbacchione come Cosentini ha osservato – nelle interviste di queste ultime ore – un uomo con i piedi per terra ed i principi rigidi. A noi che fluttuiamo come vipere pur di non rimanere schiacciati dai nostri cuori induriti dall’incivilità, dalla mafiosità, dall’intrallazzo, ci è capitata questa fortuna: potere scegliere un’altra volta, dopo mille battaglie e mille sconfitte, qualcuno che ci ricordi il profumo dei buoni principi. Piccitto non ci propone l’illusione o il delirio come fece Dipasquale con la Ragusa grande di nuovo, bensì un punto fermo, sempre lo stesso, una identità irrinunciabile e quindi immobile – ed ecco perché rigida – da cui iniziare a tessere l’azione amministrativa. Sotto il casto cielo di Ragusa decidiamo senza paura un percorso che ci apra al futuro.

BEPPE GRILLO OSPITE A RAGUSA PER FEDERICO PICCITTO SINDACO

grillo e piccittoPer Piccitto il sostegno di Beppe Grillo che starà a Ragusa giovedì e venerdì. Il primo appuntamento giovedì alle 18,30 al City: un incontro aperto a tutti, con un confronto insieme a tutte le forze produttive e sociali della città. In serata, alle 21, ad Ibla, una pizza con residenti e commercianti del quartiere barocco. Venerdì alle 11 incontro con gli allevatori in contrada Conservatore. Alle 13,30 pranzo con prodotti locali a km 0 al “Prima classe”. Dalle 20 alle 24 grande festa in piazza San Giovanni: gazebo, concerti live, dj set. Alle 21 l’intervento di Piccitto e dei candidati assessori e il saluto di Grillo.

Scicli, il sindaco Susino ha azzerato la giunta

Franco-Susino-2Il sindaco di Scicli, Franco Susino, ha proceduto all’azzeramento della giunta, revocando i quattro assessori. Il primo cittadino sciclitano ha ringraziato i suoi collaboratori per l’impegno profuso in questi primi tredici mesi di amministrazione.

BALLOTTAGGIO A RAGUSA, CHIAVOLA: “NON SIAMO DISPONIBILI A INCIUCI”

Mario  Chiavola“Ringraziamo l’elettorato per il sostegno che ci ha dato. In un momento in cui è l’astensionismo a farla da padrone, con le distanze tra rappresentanti delle istituzioni e cittadini che sembrano diventate incolmabili, riuscire ad ottenere un risultato a tripla cifra, in termini di preferenze, al di là del fatto che il seggio sia scattato o meno”. Così il presidente dell’associazione “Ragusa in Movimento”, Mario Chiavola, candidatosi in consiglio comunale nella lista del Pdl. “Al di là del buon risultato personale – afferma Chiavola – che resta comunque l’espressione di un gruppo di persone che mi è stato attorno nel corso di questa campagna elettorale, l’attenzione è ora tutta rivolta alle scelte che occorre fare in vista del ballottaggio del 23 e del 24 giugno. Diciamo subito che, per formazione politica, non siamo favorevoli agli inciuci, alle accozzaglie di partiti che rivelano soltanto una cosa. Quanto sia forte la brama di potere e come ciascuno sia pronto a scendere a patti con il diavolo pur di conquistare l’ambita poltrona di sindaco. La città di Ragusa è reduce da anni di malgoverno – scrive Mario Chiavola -. Ci vogliamo scommettere per una squadra giovane, per fare sentire il nostro apporto a chi pensa di cambiare davvero la gestione delle cose in questa città. Forse è arrivato il momento di dare un taglio netto con il passato e di appoggiare chi vuole, in qualche modo, scommettersi con delle novità. Noi siamo pronti a fare la nostra parte perché rifuggiamo gli inciuci – scrive Mario Chiavola – e tutto ciò che, mascherato come politica, rischia di diventare, piuttosto, antipolitica”.

Ballottaggio a Ragusa “Fratelli d’Italia”: “Votate Piccitto per mandare a casa i politici che hanno devastato il territorio”

fratelli d'italia“Domenica 23 e lunedì 24 giugno Ragusa è chiamata ad una scelta destinata ad influire in maniera rilevante sulle sorti della nostra città per molti anni. Per questo motivo, non è condivisibile la scelta fatta da alcuni esponenti del centrodestra che, trincerandosi dietro la distinzione tra “politica” ed “antipolitica”, hanno deciso di sostenere la candidatura a sindaco di Giovanni Cosentini, essendo fin troppo evidente che tale scelta è dettata esclusivamente dalla bramosia di potere. La vera distinzione che i ragusani devono tenere in considerazione è quella tra “continuità”, rappresentata dalla coalizione trasversale di Cosentini e la “discontinuità”, rappresentata da Federico Piccitto. Pertanto, – scrive Alessandro Sittinieri de i “Fratelli d’Italia” – l’unica scelta possibile che i ragusani di buon senso possono compiere nel turno di ballottaggio sarà quella di esprimere il loro consenso per chi può determinare il pensionamento di un’intera classe politica che ha devastato il territorio, l’economia e la crescita della nostra città che per molto tempo è stata considerata un’isola nell’isola e che ora è sprofondata in una profonda crisi. Il sostegno a Piccitto – aggiunge Sittinieri – nasce quindi non da una condivisione di programma e idee del movimento 5 stelle, ma dall’esigenza di dare un cambiamento radicale alla città – conclude Sittinieri – per un rinnovo della classe politica ragusana”.

RAGUSA, ANCHE IL SEGRETARIO DEL PD EPIFANI ED IL SINDACO DI CATANIA ENZO BIANCO A SOSTEGNO DI GIOVANNI COSENTINI

cosentCi sarà anche il segretario nazionale del Partito Democratico, Guglielmo Epifani, giovedì 20 giugno, a partire dalle 18, a Villa Di Pasquale, a Ragusa, all’iniziativa promossa a sostegno del candidato sindaco di Ragusa Giovanni Cosentini, in vista del ballottaggio del 23 e del 24 giugno. L’evento vedrà la partecipazione anche del governatore siciliano, Rosario Crocetta, e del ministro Gianpiero D’Alia. Prevista pure la presenza del neo sindaco di Catania, Enzo Bianco, a sostegno di Giovanni Cosentini che, com’è noto, è il candidato sindaco espressione del Pd, Lista Crocetta-Megafono, Udc, Territorio e Ragusa Domani. Parteciperà all’incontro anche il deputato regionale Nello Dipasquale. “Si tratta – spiega Giovanni Cosentini – di un grande momento di confronto con la presenza di autorevoli esponenti di spicco della vita politica nazionale che ringrazio per il loro sostegno. Ragusa è chiamata a prendere una decisione per il proprio futuro. E si tratta di una decisione di fondamentale importanza. Anche la presenza di Epifani e di Bianco ci infonde ulteriore carica in vista del rush finale della campagna elettorale”.

COSENTINI E LO SCHELETRO DI CEMENTO, E PICCITTO E IL CIRCUITO INTEGRATO

scheletroC’era un caldo terribile in quei giorni di agosto dell’anno scorso, era verso il 15 quando Ragusa era deserta. Vedere quegli operai affannarsi sotto il sole in quel misero triangolo di terra in via Monsignor Rizzo, sembrava crudele nonostante sia noto che l’arte muratoriale vada esercitata soprattutto di estate, ma appunto il lembo residuale e striminzito stretto fra l’orrido palazzone e lo stradone induceva il passante alla curiosità. Quanta fatica! e chissà per far cosa in un posto già colpito dalla bruttezza. Ora, da mesi lo scheletro è in piedi e tutti i ragusani ci imbattiamo più volte in esso e ad ogni incontro ci si arrabbia, ci si incupisce, e non si capisce il “perché” del manufatto nato morto. Niente però più della realtà è ciò che ci distingue, e questa architettura che si trova lì con vigore sbilenco e inopportuna presenza in piena campagna elettorale fra la continuità di Cosentini ed il nuovo di Piccitto, ci offre la possibilità di pensare a come evitare gli errori del passato. Il proprietario dell’ossatura cementizia è il costruttore Tumino che da sempre è amico e sodale di Nello Dipasquale – tanto che l’ex sindaco, prima di trasferirsi nella sua casetta di campagna, per molto tempo alloggiò in un appartamentino a Punta di Mola del costruttore dove si svolsero addirittura riunioni di giunta – e questo costruttore è l’autore di quel mostruoso serpentone che si snoda nel cuore di Ragusa. Ebbene, la vecchia e tradizionale politica ragusana, di cui è campione e vanto Cosentini, ritiene che Tumino attraverso concessione e perequazione possa continuare a rovinare l’assetto urbano come se fosse il padrone indiscusso di quella via ormai sacrificata sull’altare del diritto privato. Da circa un anno da Milano a New York si è aperto un dibattito nelle istituzioni su come comportarsi con i palazzi invenduti, inoccupati, e brutti. Non è solo una questione di recupero urbano, c’è qualcosa in più. Infatti si parla di impedire la speculazione edilizia a coloro che hanno costruito male. E qui si appalesa come il sole dopo la tempesta la differenza tra i due candidati. Cosentini e il suo predecessore non sono mai stati sfiorati dalla urgenza morale di manifestare qualche obiezione al “diritto acquisito” di Tumino di ergere lo scheletro di Via Rizzo. Cosentini non può ostacolare i desideri delle corporazioni, e qualsiasi pianificazione collettiva, a meno che sia marginale ed innocua è destinata ad essere accantonata. La sinergia con i potentati della città impedisce di ripensare i criteri per valutare i costi sociali, umani, estetici, ambientali, ed economici che Ragusa ha subìto in nome dello”sviluppo” e quindi scegliere strade nuove. Questa continuità simboleggiata dallo scheletro di cemento è la negazione della contemporaneità di pensiero e di azione necessarie anche a Ragusa. Federico Piccitto è un uomo di 37 anni che si occupa di circuiti integrati, ne ha inventato qualcuno. Si tratta di meccanismi che ci permettono di parlare con il mondo, via cellulare. Ci troviamo di fronte a due proposte generazionali, da una parte lo scheletro in cemento, dall’altra il circuito integrato. Occuparsi della tenuta o della spaccatura di 5 stelle, è fuorviante. Non è un caso che qualche mese addietro tutti i partiti italiani sbottarono contro l’ambasciatore americano in Italia che con capacità sintetica descrivendo il fenomeno disse che si trattava di novità positiva in un paese lacerato dalla corruzione e dall’inerzia. L’affidabilità di Piccitto è appunto l’irruzione in politica di gente che costruisce circuiti integrati e che si pone la questione – una volta risolti a meraviglia la comunicazione ed i collegamenti telefonici ed in rete – di come far tornare le persone nella vita civica, e già questa esplosione sentimentale travolge e supera la “continuità”. La questione non è la tenuta della leadership di Grillo; la bellezza è il coinvolgimento di tanti giovani che non potevano riconoscersi nello scheletro di cemento; il loro cervello è orientato ad una nuova era perché i decenni dell’egoismo sono ormai alle nostre spalle.

CROCETTA E D’ALIA GIOVEDI’ A RAGUSA PER COSENTINI

Giovanni-CosentiniIl presidente della Regione, Rosario Crocetta, e il ministro per la Pubblica amministrazione e la semplificazione, Gianpiero D’Alia, saranno giovedì 20 giugno a Ragusa per sostenere la candidatura a sindaco di Giovanni Cosentini. In particolare, a Villa Di Pasquale, a partire dalle 18, si terrà un appuntamento a cui parteciperanno le liste che appoggiano il progetto di Cosentini per la città di Ragusa, assieme ad elettori e simpatizzanti. “Una presenza importante – afferma Cosentini – che è destinata ad ampliarsi ulteriormente con altri rappresentanti politici di spessore. In queste ore, intanto, ci stiamo spendendo per fare conoscere i contenuti del nostro programma che punta a dare risposte importanti alle diversificate esigenze delle varie fasce della popolazione di Ragusa”.

Ragusa verso il ballottaggio Intervento della deputata del M5S Ferreri

onorevole ferreri“Ragusa è un’altra cosa! Il risultato elettorale ne è innegabile conferma. Non è la Babele di Calabrese, Cosentini, Dipasquale, Mallia e Barone. Non è un coacervo inesplicabile d’interessi, un agglomerato di ambizioni personali. Ragusa è un’altra cosa”. Si esprime così la deputata del Movimento 5 Stelle all’Ars, Ferreri, che continua: “Ragusa è città aperta e democratica, ricca di storia e di cultura, di lavoro e di eccellenza. E’ città solidale e ospitale. Oggi è, tuttavia, costretta ad assistere all’inciucio più clamoroso, all’ambiguità più pervasiva che si ricordi. Un “tutti insieme appassionatamente” che non ha nulla che ricordi la passione civile di ogni democrazia matura – continua l’on. Ferreri del M5S -. Attraverso l’arte torbida dell’inganno e della trappola, intendono strangolare la politica disorientando sempre più noi cittadini. Questa è la politica che noi osteggiamo, avversiamo, che batteremo. In tutto questo c’è una parte consistente di elettori che si è schierata apertamente contro la scelta scellerata delle proprie dirigenze e che è d’accordo con la linea politico-programmatica del movimento di cui sono espressione. Noi abbiamo un obbligo morale – continua l’on. Ferreri -: rispettare lo statuto e il patto sancito con i cittadini che ci hanno votato. Noi non facciamo alleanze “elettorali”, ma ricerchiamo ed auspichiamo – ha dichiarato l’on. Ferreri del M5S – quelle civili. Le alleanze fondate sulla condivisione del bene comune, aperte, animate da dibattito tra i cittadini. Per questo sono certa che con le liste civiche Movimento Citta e Partecipiamo di Giovanni Iacono, si possa iniziare un percorso comune senza accordi elettorali e vincere queste elezioni. Per questo, e su questo, si potrà amministrare Ragusa come mai avvenuto in passato. Cosa è più importante? Sancire un patto, un’alleanza programmatica con un sigillo, o la consapevolezza di essere dalla stessa parte? Domani, se Ragusa vorrà – ha dichiarato ancora l’on. Ferreri -, ci confronteremo senza condizionamenti reciproci, preconfezionati e partigiani, ridando, finalmente, centralità al dibattito nell’unico luogo in cui questo può e deve avvenire: il Consiglio comunale. Insieme definiremo le priorità e l’indirizzo politico dell’amministrazione, finalmente scevra da ogni interesse privato e personale. Finalmente respireremo aria nuova. Decisamente, tutta un’altra storia”, conclude la deputata del Movimento 5 Stelle, Ferreri.

Ballottaggio a Ragusa Nessun apparentamento tecnico per Piccitto: nasce alleanza politica con Movimento Città e Partecipiamo

piccitto e 5 stelle 10.6.12Non c’è un accordo formale tra Movimento Città, Partecipiamo e il Movimento 5 stelle, ma un’intesa politica fra le due forze civiche e Piccitto. Il candidato del Movimento 5 stelle, Federico Piccitto in una nota plaude alla “nobile sensibilità politica e all’evidente generosità dimostrata dal Movimento Città e dal suo candidato sindaco Enrico Platania”. “Il Movimento Città ha consentito e facilitato la nascita di un’intesa politica a sostegno di un progetto condiviso di liberazione della città dai vecchi legami clientelari e da ogni tipo di interesse particolare, al fine di consentirne – continua Piccitto – un vero rilancio e un profondo e radicale cambiamento”. “Le due forze politiche delineeranno un percorso comune, attraverso la costruzione di un laboratorio politico, nel quale far convergere idee, proposte programmatiche e proprie risorse intellettuali – spiega il candidato a sindaco Piccitto – con un metodo di lavoro che privilegi le eccellenze, professionalità e le competenze”. Anche per l’associazione Partecipiamo è essenziale “che Ragusa imbocchi decisamente la via del rinnovamento, del cambiamento, della discontinuità amministrativa per puntare sulla creazione di occasioni di lavoro e di sviluppo sostenibile, in cultura, parchi e spazi a verde, nel rilancio del centro storico, nelle piccole e medie imprese, nell’agricoltura, nell’ambiente, nei beni comuni a cominciare dall’acqua. Fin dall’inizio – continua Partecipiamo – abbiamo creduto che per il turno di ballottaggio la via maestra era quella dell’apparentamento politico e tecnico tra le forze che rappresentano marcatamente la discontinuità con il passato e tale via passava dall’accostamento dei simboli in modo ufficiale come atto di grande trasparenza e di rispetto della volontà democratica degli elettori, ma per regolamenti tutti interni al Movimento 5 Stelle – sottolinea Partecipiamo – non è stato possibile giungere all’apparentamento tecnico. Pur tuttavia la nostra associazione, per il perseguimento del bene comune, ha avviato un confronto serrato con il candidato a sindaco Piccitto ed avendo costatato una comune convergenza programmatica che getta le basi per una inversione di tendenza amministrativa per Ragusa fa la scelta di campo chiara e netta a sostegno di Federico Piccitto nel quadro di un’alleanza politica innovativa, progressista, di rinnovamento culturale, di democrazia partecipativa, di cambiamento radicale a servizio dei cittadini e in coerenza con tale scelta di campo – conclude Partecipiamo – sta già attivamente operando”. Anche Sel sosterrà il candidato del Movimento 5 Stelle. “Non pensiamo che il candidato sostenuto da Pd, Megafono e Territorio e adesso anche dal Pdl rappresenti quella discontinuità e quell’alternativa – ha detto il deputato di Sel e coordinatore regionale del partito di Vendola, Erasmo Palazzotto, nel corso dell’iniziativa “Idee per il cambiamento” con Corradino Mineo che si è tenuta a Vittoria – che viene fortemente richiesta dal nostro popolo”.

RAGUSA, BALLOTTAGGIO NESSUN COLLEGAMENTO CON ALTRE LISTE PER I DUE CANDIDATI A SINDACO

cosepicNessun collegamento con altre liste elettorali per i due candidati a sindaco di Ragusa, Giovanni Cosentini e Federico Piccitto, al turno di ballottaggio del 23 e 24 giugno prossimi. La comunicazione arriva da Palazzo dell’Aquila. “Entro le 14 di oggi, domenica 16 giugno – si legge in un comunicato stampa del Comune -, infatti non è stata presentato alcun apparentamento con altre liste che rimangono dunque quelle con cui i candidati si sono presentati al primo turno”. Intanto, domenica alle 17 si è svolto nell’Aula Consiliare, da parte del CECIR, il sorteggio dei candidati alla carica di Sindaco per l’assegnazione del numero necessario per la predisposizione dei manifesti e la stampa delle schede relative al ballottaggio.

 

LE LARGHE INTESE ALLA IBLEA

fotoIl Fatto, quotidiano nazionale, dedica un articolo alle elezioni ragusane 

Le chiamano larghe intese alla iblea, ma somigliano tanto ad un minestrone multicolore in cui dentro è finito tutto e il contrario di tutto: democristiani doc, ex sostenitori di Berlusconi, seguaci di Totò Cuffaro, ex comunisti di provincia e luogotenenti affezionati di Rosario Crocetta. Tutti insieme, appassionatamente alleati dopo aver cambiato più volte casacca, per vincere facile e scacciare definitivamente l’incubo Cinque Stelle dalla Sicilia. A Ragusa, splendido oriente barocco siciliano, tra una settimana si torna alle urne per eleggere il sindaco al ballottaggio. Il capoluogo ibleo è l’unico comune dove il Movimento Cinque Stelle è riuscito ad arrivare al secondo turno, dopo il flop registrato alle ultime amministrative in tutta l’isola. Lontani i tempi del boom alle Regionali di ottobre (primo partito in Parlamento regionale), archiviata anche la love story con gli elettori siciliani alle politiche di febbraio (31 per cento alla Camera), adesso il Movimento di Grillo si deve accontentare della sola Ragusa per provare a piazzare il primo sindaco a Cinque Stelle in Sicilia. Il suo candidato si chiama Federico Piccitto, fa l’ingegnere e domenica scorsa è riuscito a raccogliere il 15 per cento dei consensi staccando il biglietto per il ballottaggio. Dovrà vedersela con Giovanni Cosentini, candidato del Megafono, la lista personale del governatore Crocetta, e sostenuto dal Pd e dall’Udc. Ai nastri di partenza Cosentini sarebbe stra-favorito partendo dal 30 per cento di consensi incassati al primo turno, il doppio del candidato dei Cinque Stelle. Un vantaggio che appare blindato, ma esempi come quelli di Parma (con Pizzarotti che partiva sfavorito) hanno indotto il buon Cosentini a non fidarsi, allargando a più non posso la rosa degli alleati. Una moltitudine di petali di vario colore, frutto di un passato trascorso sulle stesse barricate. Si perché il candidato del Pd Cosentini, fiore all’occhiello del centro sinistra che in Sicilia ha vinto ovunque, ha un passato da vice sindaco Udc della giunta di centro destra che ha amministrato Ragusa fino all’estate scorsa. Il primo cittadino era Nello Dipasquale, per molto tempo appoggiato da Forza Italia, oggi deputato regionale e luogotenente di Crocetta a Ragusa. Alla vigilia delle elezioni regionali Dipasquale – una vita da democristiano a Ragusa, un tempo città “rossa” – è stato fulminato sulla via di Crocetta, lasciando il centro destra e trasferendo sull’altra sponda voti, sigle e soprattutto amicizie. I vertici locali del Pd non la presero bene, alzarono la voce e minacciarono dimissioni in massa: potevano loro allearsi con Dipasquale dopo averlo osteggiato per anni? Ovvio che no. E infatti poco dopo si sono adeguati, hanno ritirato minacce di dimissioni, accogliendo gli ex nemici capeggiati da Dipasquale, passati da Berlusconi a Crocetta senza battere minimamente ciglio. E adesso per scacciare l’ombra Cinque Stelle dal comune, Cosentini ha chiamato a raccolta gli alleati del passato. Il primo accordo per il ballottaggio l’ha stretto con uno degli avversari già sconfitti al primo turno: Ciccio Barone, appoggiato da due liste civiche e proveniente dall’area di Cantiere Popolare, il partitino fondato da Totò Cuffaro e Saverio Romano. Cosa c’entra il Cantiere Popolare con il Pd? Semplice, anche Barone è un sodale di Dipasquale, dato che gli aveva fatto da assessore quando ancora a Ragusa andava di moda il centro destra. Ma non è finita. Il Pdl, sconquassato dall’ultimo turno elettorale, non è stato a guardare. E ha subito annunciato di voler appoggiare Cosentini al ballottaggio creando di fatto una coalizione sterminata che va da Berlusconi, passa da Saverio Romano e dal Pd e giunge fino a Crocetta. Larghe, larghissime intese, come a Roma. Pure un po’ troppo.

Articolo del giornalista Giuseppe Pipitone pubblicato il 16 giugno su Il Fatto Quotidiano 

Amministrative a Ragusa, Movimento Città: “Pieno e leale appoggio a Piccitto”

“Il Movimento Città – si legge in una nota -, forte del consenso popolare ottenuto sia dal candidato Sindaco Enrico Platania che dalla lista dei candidati al consiglio comunale, coerentemente con i valori di trasparenza, legalità e partecipazione – al fine di evitare che nella Città possa protrarsi il vecchio modo di disamministare, che mira solo alla occupazione di “poltrone” e al bene individuale di alcuni personaggi in cerca d’autore – manifesta il proprio convinto e leale appoggio al candidato Sindaco Federico Piccitto ed alla squadra assessoriale dallo stesso indicata. Invita tutti i propri sostenitori a non disertare le urne nel turno di ballottaggio del 23 e 24 giugno al fine di garantire alla Città di Ragusa la certezza di un effettivo cambiamento”.

movimento città

AMMINISTRATIVE A RAGUSA ANTOCI E MAURO NON SI SCHIERANO

 

Franco Antoci lo ha annunciato in conferenza stampa, Giovanni Mauro con un comunicato: nessuna indicazione agli elettori per i ballottaggi del 23 e 24 giugno a Ragusa. Diversa, invece, la posizione de “La Destra” che spiega: “Siamo per la discontinuità, invitiamo gli elettori a votare Federico Piccitto”.

antoci new

 

LA MALA ORA DI COSENTINI, E L’ANTIPOLITICA DEL PD

Ragusa-Ponti2“Quell’immobile vita non aveva proprio nulla di pacifico, era l’immobilità di una forza implacabile che covava un imperscrutabile disegno”. Sì, come in Cuore di tenebra, queste giornate prima del ballottaggio, in attesa del destino finale, scorrono, a Ragusa, con la paziente immensità dello stupore. Cosentini conta e riconta il suo bottino, ma avvampa e rabbrividisce sentendo ovunque la presenza del giovane competitore, Federico Piccitto. Come in una febbre malarica, non si distinguono i volti di chi sta intorno al sofferente. Il PdL che si era precipitato dal vecchio alleato, ha odorato qualcosa, e si è retratto con formula educata più che ambigua. E così l’avvocato Assenza irrompe con nettezza ricordando che oltre alla libertà di coscienza, gli elettori del Pdl dovranno riconoscere la malapolitica. E’ questa la nuova linea di confine tracciata dalle circostanze: malapolitica o cambiamento. No, non era preparato Cosentini a questa svolta. La loro Ragusa che si fa rigirare come una pupa di pezza, e, strattonata, volge sempre il musetto ben truccato e compiacente al padrone, non è città d’agguati. Cosa è accaduto, dove si è schiantato il rassicurante conformismo? Nella malapolitica: una specie di troppo pieno. Una volta raggiunto questo limite, le reazioni sono incontrollabili. La moderata Ragusa poteva reggere un clientelismo di prossimità, bonario e diffuso, non la spudoratezza. Tanti gli esempi della tracimazione: centinaia di atti di compravendita stilati qualche ora prima della trasformazione dei terreni da agricoli e edificabili, il massacro del paesaggio, i rifiuti gestiti con noncuranza medievale con il gestore che incassava cifre da capogiro non dovute, l’acqua inquinata per incuria, superficialità, omertà e sempre con la stessa ditta premiata con proroghe e silenzià Per non parlare dello stile di vita che ha fatto di Dipasquale il Formigoni degli iblei; un viaggio continuo che ha convinto il sostituto Cosentini – costretto a indossare più e più volte per assenza del titolare la fascia tricolore – sulla inevitabilità della successione. E più la comunità era offesa e disturbata, più lo scollamento tra la malapolitica ed i cittadini cresceva e così il giudizio schifato e impotente. Ma c’è una cosa che più delle altre, più dei volgari affari della cricca, traccia il distacco tra classe politica e governati: la salute. Da anni Ragusa, un capoluogo, ha un ospedale che non offre garanzie di tempestive e idonee cure in chirurgia, per scandali, inchieste, trasferimenti, vuoti di personale medico, ma l’ex sindaco ha sempre ignorato quanto queste carenze e difficoltà incidessero nella vita della comunità. Questa mancanza di intervento su una questione importantissima è il simbolo della inviolabilità fra i poteri. Nello Dipasquale e Cosentini mettono i cartelloni per dire no all’elettrodotto, una battaglia di retroguardia paragonabile al no alle trasfusioni di sangue, e non dicono una parola sul rischio continuo per un reparto di chirurgia non degno di un capoluogo. Le mani sulla città riguardano cemento, appalti, assunzioni, non toccano i temi collettivi. Altre mani se ne devono occupare, nonostante la legge dica che un sindaco è il primo responsabile per la salute dei cittadini. Quando Calabrese del Pd tenta di stordire gli elettori brandendo il fantasma dell’antipolitica, volutamente dimentica che il governo che vuole sostenere si regge – e infatti Cosentini sin dall’inizio della sua lunghissima campagna elettorale ha dichiarato la continuità con il passato dipasqualiano – sulla trascuratezza per i beni collettivi. Federico Piccitto e tutti gli altri che lo sostengono vogliono sovvertire l’azione di governo: non più lobby e corporazioni al centro del governo, solo gli interessi prevalenti dell’intera comunità. Il Pd per sette anni ha denunciato questo sistema, poi è prevalsa una forma di stanchezza umanamente comprensibile – è duro resistere all’ingiustizia e all’isolamento – ma questa resa è politicamente inaccettabile perché nulla muta nel passaggio Dipasquale – Cosentini. La vera antipolitica è proprio la stanchezza che ha colpito il partito democratico, un sentimento di rabbiosa rinuncia e di accaparramento di posizioni individuali. Federico Piccitto e tutti gli altri che lo sostengono sono diversi, vogliono cacciarla la malapolitica. Ancora Conrad in Cuore di tenebra: “L’aria era calda, spessa, pesante, torbida… ippopotami e alligatori prendono il sole fianco a fianco su argentei banchi di sabbia”.

On. Assenza (PdL): “Riflessione sul ballottaggio a Ragusa”

giorgio-assenza“La prima cosa che vorrei veramente evitare, da politico ma principalmente da privato cittadino, è qualunque tipo di inciucio… innaturale possa malauguratamente sortire dalle urne”. Inizia così una dichiarazione dell’on. Assenza del PdL. “In particolare, questa volta – ha dichiarato ancora Assenza mi riferisco alla tornata elettorale prossima ventura, cioè al ballottaggio per l’elezione del sindaco di Ragusa”. Il deputato regionale del Pdl, Assenza, continua: “Vorrei per quel che mi è consentito, non essendo io un abitante ed elettore del capoluogo ibleo, lasciar libertà di coscienza (che sia di voto come di astensione) ai ragusani. Mi sembra la giusta scelta etica – conclude Assenza – anche alla luce della vulgata che corre: tra la antipolitica e la politica, bisogna scegliere la seconda. Potrei anche esser d’accordo, a patto che questa non sia una malapolitica”.

LE LACRIME DI BERLINGUER SUL CAPO DI CALABRESE

berlinguerNon è un miracolo, è il dolore della sinistra ragusana che sgorga da quel volto sorridente, da quel ritratto amato da tutti gli italiani, non solo da coloro che un tempo erano comunisti. In via Natatelli, angolo Via Roma, primo piano, sede del Pd, il quadro di Enrico Berlinguer si è bagnato, tanto da inondare la scrivania sottostante, quella del segretario cittadino, Calabrese, mentre questi, giovedì pomeriggio, si affannava con telefono e computer ad imporre ai suoi il “Si va avanti come se nulla fosse!”. Era sudato Calabrese in quel frangente, doveva gestire la vergogna, dopo l’annuncio che il PdL si era intruppato con Cosentini. Sapeva, Calabrese, di essere incartato; pensava cosa dire agli iscritti e agli elettori che avrebbero obiettato che qui a Ragusa non c’è alcuna emergenza per giustificare il grande inciucio. Mentre qualcuno nel chiuso della stanza gli ricordava che non si poteva tirare alla lunga con la barzelletta dell’antipolitica dato che Federico Piccitto attraverso i canali istituzionali, ossia la sindacatura, vuol mandare quelli della “mangiucchia” a casa, all’improvviso, ha sentito, Calabrese, che la testa gli si stava via via bagnando. “E che caz… Nanny, fai qualcosa!” – ha gridato al robusto ragazzo che gli sta sempre intorno – “Guarda il soffitto, cade acqua!”. Mobilitazione, militanti incuriositi che accorrono, ma le pareti eranno intatte, asciutte, anche se la scrivania continuava a riempirsi. Piangeva a dirotto Berlinguer, e solo una vecchia signora vedendo che nessuno si rendeva conto di ciò che stava avvenendo, ha compreso l’accadimento, si è accasciata su una sedia e con voce rotta dall’emozione ha sussurato: “Piange, è la questione morale, lui lo diceva sempre, ma noi non l’abbiamo seguito”. Calabrese ha subito chiuso la stanza, ed ha sgombrato il locali, ma la la notizia si è diffusa e corre di strada in strada: “La questione morale, la questione morale, compagni!”. 

LA GRANDE AMMUCCHIATA DI COSENTINI: ARRIVA IL PDL

AMMUCCHIATA 1Che umiliazione per il partito democratico dovere difendere ad ogni costo la squallida alleanza che ritorna intatta. Ora Dipasquale fa sul serio e mette in campo – da quelle parti si è sempre detto così – Ciccio Barone con un accordo scritto traducibile in poltrona e stipendio, e persino Salvo Mallia dirigente del PdL che si dichiara della partita, e poi, gran finale, tutto il PdL di Nino Minardo. Il mascheramento del passaggio a sinistra è durato nove mesi – da ottobre, elezioni regionali, a giugno – ed ha consentito alla vecchia banda di ottenere un posto all’Ars e il lasciapassare del Pd. Calabrese è stato usato come specchietto per le allodole per mettere in piedi l’inganno, ma non ci sono scusanti politiche per un dirigente che si presta – in cambio della vicesindacatura – a svendere la dignità di un partito. Come si è sempre saputo e come ha ammesso “confidenzialmente” lo stesso Cosentini, i pezzi da 90 del PdL, ossia Mallia, Linguanti, Occhipinti, erano con lui. Il marchingegno studiato dall’onorevole era semplice: presentarsi in prima battuta esponendo il quadro immacolato di Crocetta benedetto dal Pd, poi, una volta intrappolati i babbei, tirar fuori la sua destra, quella autentica, quella che se ne intende. L’immagine è lugubremente buffa: Barone che con il suo linguaggio a rotta di collo aveva rimbecillito i suoi boys, trascinandosi dietro Vittorio Sgarbi, e assicurando che fior di sondaggi lo davano al secondo posto e che sarebbe arrivato al ballottaggio, ora si ritrova, come sempre, ad elemosinare il posticino. C’è una uniforme cupezza attorno a Cosentini, quasi un’assurda allucinazione con maschere grottesche che si animano e soggetti da incubo che si protendono ad occupare la città devastata. Ma Ragusa ormai sa chi è Cosentini, chi è Dipasquale, chi è Barone, chi è Calabrese, chi è Mallia che ha tradito Antoci, cos’è il Pdlàe la storiella dell’antipolitica, della emergenza che grida esperienza non servirà a convincere gli elettori sulla bontà dell’operazione. Diffidiamo dei loro proclami. Ci vogliono trascinare dentro una narrazione falsa della città, in cui la loro presenza è ineluttabile e coincidente con la prosperità. Ma non esiste prosperità quando c’è iniquità, diseguaglianza, immoralità e le loro fantasie di prosperità giungono solo a soddisfare il progresso individuale di pochi personaggi del loro giro. Come non ci si può irritare sentendo un Ciccio Barone che prospetta un futuro buio qualora Federico Piccitto vinca? Ciccio Barone che è il portatore, l’incarnazione dell’antipolitica, perché per lui la polis forse è il nome di un baretto o di una discoteca, che si erge a statista? Chi è l’Alcide De Gasperi degli Iblei, Barone? Qui non vagheggiamo uno stucchevole futuro egualitario, non pensiamo alla città ideale. Ma arginare il peggio è il primo nostro dovere. Federico Piccitto fa parte del movimento 5 stelle come migliaia di altri giovani che nati e cresciuti nel benessere materiale e nello sfaldamento valoriale hanno scelto di dire no a tutto questo. Piccitto e gli altri ragazzi che non conoscevamo sino all’altro ieri, ci sono però, e grondano idee socialdemocratiche ispirate a modelli scandinavi che mediano e legano diritti e liberismo, e sono sino ad oggi i modelli migliori inventati dall’uomo per miscelare i desideri individuali con i bisogni collettivi. Questo esprime Federico Piccitto e tutti i ragusani che da Partecipiamo a Città vogliono mandare a casa Cosentini che ha contribuito da vicesindaco a sgovernare Ragusa producendo cinismo e disperazione. Per fortuna ci sono giovani che hanno resistito a questo lavaggio dei cervelli, e l’intuizione che il disastro aumenterà deve spingerci ad agire. La sfida del rinnovamento politico è troppo importante e vitale e non ci si può più affidare a yesman ed a marchettari professionisti. L’inclinazione a discordare, rigettare e dissentire è propria dei giovani, ed è per questo che Federico Piccitto è la nuova linfa, quella dei giovani pieni di intelligenza, di forza, di curiosità, che sono gli unici in grado di pensare e organizzare una società aperta. Nello Dipasquale e Cosentini pretendono la democrazia del consenso permanente, ed è questo che ha distrutto la democrazia della nostra comunità; punteranno sull’assuefazione e sull’idiozia che ci rendono deboli, e con i volti segnati da gravità e scuotendo il capo come grandi saggi ci diranno che le 5 stelle sono un pericolo. L’unico pericolo, per Cosentini, è che i ragusani si risveglino e che puntino su Piccitto che ha deciso di non rassegnarsi e di cambiare le cose.

Ballottaggio a Ragusa Il Movimento Città: “Non servono proclami siamo per il cambiamento”

movimento cittàIl Movimento Città esprime la propria soddisfazione per il risultato conseguito dal candidato Sindaco Enrico Platania e dalla lista dei candidati al consiglio comunale. “È doveroso il ringraziamento agli elettori che, liberi da qualsiasi condizionamento, hanno voluto esprimere il loro voto verso i rappresentanti del Movimento, che oggi costituisce – si legge in una nota di Città – la terza forza politica cittadina. Il Movimento Città, con una campagna elettorale sobria fatta tra la gente, senza alcun supporto propagandistico di tipo tradizionale, è riuscito quasi a raddoppiare, in percentuale, i propri consensi. E, tuttavia, come è nello stile del Movimento, oggi non necessitano proclami, perché ora più che mai bisogna guardare ai problemi della Città ed ai bisogni dei Cittadini con il coinvolgimento di quanti hanno a cuore il vero cambiamento”- conclude la nota del Movimento Città.

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