29-03-2024
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Archivio della categoria: Storia

FONTI ORALI PER LA STORIA CONTEMPORANEA

camera di commercioQuesto martedì 8 alle ore 17 alla Camera di Commercio di Ragusa si svolgerà la manifestazione conclusiva del corso sulle “Fonti orali per la storia contemporanea”. Titolo dell’incontro, promosso dall’Archivio degli Iblei in collaborazione con l’associazione Teatro Club Salvy D’Albergo, è “I nostri testimoni: interviste, racconti e memorie”. Il programma, che ha per filo rosso il tema “donne”, si presenta particolarmente ricco oltre che vario. In anteprima assoluta il nuovo documentario di Chiara Ottaviano intitolato Negli Iblei, Le donne un mondo non a parte, realizzato con la collaborazione di Giuseppe Bertucci e Paolo Schembari. A seguire due giovani attrici dell’associazione “Servi e Padroni”, Cristina Gennaro e Giuseppina Vivera, leggeranno pagine del racconto autobiografico della sciclitana Rosina Agolino. Le pagine scritte da Rusina, nata nel 1927 in una famiglia poverissima, fanno inevitabilmente pensare a quelle di Vincenzo Rabito e fanno anche capire che se si è donne oltre che povere si è più ultime degli ultimi. La lettura del testo sarà occasione per lanciare la campagna di raccolta di documenti familiari, come diari, memoriali, lettere che sarà uno dei prossimi obiettivi dell’Archivio degli Iblei. Nella seconda parte della serata il prof. Giovanni Contini, presidente dell’Associazione Italiana Storia Orale, svolgerà la sua relazione affrontando temi e questioni sempre legati al tema delle donne, a partire dal racconto delle sue ricerche che lo hanno fatto conoscere nel mondo. Fra i più autorevoli storici a livello internazionale nel campo delle fonti orali, è appena rientrato in Italia dal Giappone e dopo Ragusa è atteso a Parigi.

 

IN RICORDO DEL SENATORE DIONISIO MOLTISANTI

A cinquant’anni dalla morte del senatore Dionisio Moltisanti, la città di Ispica promuove le celebrazioni. Lunedì 7 aprile alle ore 17 si terrà una Santa Messa nella Basilica di Santa Maria Maggiore e sarà celebrata dal Vescovo di Noto, Mons. Antonio Staglianò. Alle ore 18 ci sarà lo scoprimento di una lapide in Via Dante 16 dove il sen Dionisio Moltisanti visse, operò e morì. Alle ore 18.30 si svolgerà la commemorazione della figura del “senatore di tutti”, a cinquanta anni dalla morte, alla “Sciabica” in Piazza 2 ottobre. La serata si articolerà con la visione di un video sull’attività politica e parlamentare di Dionisio Moltisanti. Seguiranno le testimonianze degli on. li Nicola Bono, Nello Musumeci e Enzo Trantino che coordinerà i lavori. Il senatore morì all’età di 58 anni.

 

U TRENU I CICCIU PIECURA

Sabato 22 marzo alle ore 14.30, 18, 21, 24 e domenica 23 alle 8 andrà in onda la puntata 803 di Come Eravamo contenente una sintesi della trasmissione Rotonova del 15 settembre 1989 sulla Ferrovia Secondaria di Ragusa con ospiti in studio del giornalista Franco Portelli, Giovanni Di Quattro e Giuseppe Distefano.
pecora

PER I SUOI 90 ANNI Come Eravamo con Emanuele Macaluso

Venerdì 21 marzo 1924 nasceva a Caltanissetta Emanuele Macaluso, che fu eletto senatore della Repubblica nella circoscrizione di Ragusa nella lista del Pci. In occasione dei suoi 90 anni sarà trasmessa la puntata n. 802 di Come Eravamo contenente una sintesi del Rotonova del 9.2 1990 con, ospite in studio, Macaluso. Andrà in onda alle ore 14.30, 18, 21, 24 e sabato 22 alle ore 8.
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GIOVANNI PALATUCCI: UN POLIZIOTTO, UN PATRIOTA E UN UOMO DI FEDE

giovanni palatucciAlla Parrocchia di Santa Rosalia di Ragusa, il Cappellano della Polizia di Stato, padre Giuseppe Ramondazzo, ha celebrato una Santa Messa in occasione della ricorrenza del 69esimo anniversario della morte di Giovanni Palatucci, il “Questore giusto”. Palatucci, nato a Montella, in provincia di Avellino, il 31 maggio 1909, dopo una laurea in Giurisprudenza conseguita all’Università di Torino, si trasferisce prima a Genova con l’incarico di volontario Vice Commissario di Pubblica Sicurezza, e quindi a Fiume, come responsabile dell’ufficio stranieri, dove si avvicina alla comunità ebraica di cui comprende fin da subito la difficile situazione. Proprio nella Questura di Fiume, Palatucci, nel contempo nominato Questore, inizia a organizzare una rete di collaboratori mirata ad aiutare gli ebrei in maggiore pericolo. Così proprio lui, che istituzionalmente avrebbe dovuto contrastare la fuga degli ebrei, inizia ad aiutarli consentendo la loro fuga verso la Svizzera e Israele – allora sotto protettorato inglese – oppure via mare, verso le coste del Meridione a quel tempo già liberato. Molti riesce a “smistarli” nel campo profughi di Campagna, in provincia di Salerno, nel territorio della diocesi retta da suo zio, il Vescovo Giuseppe Maria Palatucci. Una scelta che significa la salvezza di migliaia di ebrei: oltre 5.000. Con la creazione della Repubblica Sociale e il disfacimento dell’esercito italiano, Palatucci rimane punto di riferimento istituzionale per la zona di Fiume così venendo a concretizzare quell’Italia che non vuole essere complice dell’olocausto. Decide di non accettare l’invito del console svizzero, che gli consiglia di abbandonare Fiume e gli offre ospitalità in casa sua. Rimasto al suo posto di lavoro, distrugge il materiale relativo agli ebrei custodito negli archivi della Questura e, contestualmente, intima agli uffici comunali di non rilasciare alcun documento senza previa comunicazione al suo ufficio. In questo modo il giovane funzionario riesce a vanificare parte delle retate naziste che avrebbero destinato ulteriori innocenti ebrei a morire nei forni crematori dei lager. Ma la notte del 13 settembre 1944, su ordine del tenente colonnello delle SS Kappler, viene perquisita la sua abitazione e qui i nazisti trovano la copia del piano riguardante “lo Stato libero e autonomo di Fiume”. Accusato di tradimento, Palatucci viene inviato prima nel carcere Coroneo di Trieste e poi, il 22 ottobre 1944, nel campo di sterminio di Dachau, dove il 10 febbraio 1945, a pochi giorni dalla Liberazione, trova la morte a soli 36 anni.

LEZIONE SULLA SHOAH ALLA CRISPI DI RAGUSA

Tarantino 5Il professore Michele Tarantino ha tenuto una lezione sulla Shoah presso l’istituto comprensivo Francesco Crispi del capoluogo. Davanti a un folta platea di studenti delle classi della scuola primaria di secondo grado il professore Tarantino ha illustrato la storia dei campi di concentramento nazisti, facendo un approfondito excursus storico sull’Olocausto. “E’ stata una lezione magistrale, – commenta il dirigente scolastico Maria Grazia Carfì – in quanto il professore Tarantino è uno dei maggiori esperti in Sicilia delle tematiche legate all’ebraismo e alla Shoah”. Tarantino ha anche fondato un’associazione che promuove studi sugli ebrei in Sicilia, con particolare riferimento alla cacciata degli ebrei dall’isola e alle stragi compiute anche nella provincia di Ragusa (come l’eccidio del 15 agosto del 1474 a Modica).

“Per una storia delle migrazioni europee” – Seminario di Maurice Aymard a Ragusa Ibla

Aymard (1)Mercoledì 15 gennaio alle ore 12.30, nell’auditorium dell’ex convento di Santa Teresa a Ragusa Ibla, lo storico francese Maurice Aymard terrà un seminario organizzato dalle Cattedre di Storia contemporanea, Storia della cultura europea, Storia dei paesi islamici della Struttura didattica speciale di Ragusa dell’Università degli studi di Catania. Lo studioso terrà anche un seminario dal titolo “La longue durée oggi: bilancio di mezzo secolo” riservato a docenti e ricercatori il 14 gennaio alle ore 16.30 nella Sala biblioteca dell’ex Distretto militare a Ragusa Ibla. Maurice Aymard, nato a Toulouse nel 1936, si è specializzato dal 1960, sotto la direzione di Fernand Braudel, sulla storia economica e sociale del mondo mediterraneo in età moderna. Dal 1976 si è dedicato, con Braudel e Clemens Heller, alla direzione scientifica della Maison des Sciences de l’Homme di Parigi, e in maniera particolare allo sviluppo dei suoi programmi di cooperazione internazionale. Fra le sue opere una Storia d’Europa in 5 volumi, realizzata in co-direzione con Perry Anderson, Paul Bairoch, Walter Barberis e Carlo Ginzburg per Einaudi, e la Storia economica dell’Italia in età moderna. Sempre per Einaudi ha curato con Giuseppe Giarrizzo il volume sulla Sicilia nella collana di storia delle Regioni.

Poesie in dialetto di Giuseppe Licitra

GIUSEPPE LICITRAMartedì 29 ottobre alle ore 14.30, 18, 21, 24 e mercoledì 30 alle 8, andrà in onda su Tele Nova la puntata n. 719 di Come Eravamo contenente un recital di poesie di Giuseppe Licitra di Acate registrato negli studi della nostra emittente il 24 maggio 1993.

 

Antichi mestieri su Come Eravamo – IL CANESTRAIO A TELE NOVA

DINATALE 1Martedì 15 ottobre alle ore 14.30, 18, 21, 24 e mercoledì 16 alle 8, andrà in onda su Tele Nova la puntata n. 713 di Come Eravamo contenente una ripresa del 1991 durante il lavoro del signor Rosario Dinatale del 1919, inteso “suffariedu”, che racconta i segreti dell’antico mestiere del canestraio, parla della sua vita, della guerra in Albania e Grecia, della deportazione in Germania, canta alcune canzoni popolari siciliane.

ADOLFO CROCE, L’ULTIMO A VEDERE GLI EFFETTI PERSONALI DI BENITO MUSSOLINI

foto nonno Francesca CroceAdolfo Croce è uno dei pochissimi uomini d’Italia, forse l’unico ancora vivente, ad avere visto gli effetti personali di Mussolini. Fu lui ad accompagnare la vedova del dittatore negli scantinati della direzione provinciale del Tesoro di Brescia per visionare gli oggetti. “C’erano gli stivali, la divisa, un pugnale, gli oggetti della scrivania e la scrivania. E mio padre chiese alla vedova, a cui doveva riconsegnare gli effetti dell’ex marito, se poteva regalarle il pugnale – racconta il figlio di Adolfo, Salvo Croce – ma lei rispose: “Assolutamente no. Non mi è rimasto nulla di mio marito, se non una pensione e questi oggetti”. Adolfo è rimasto a Brescia per molti anni e nel 1971, l’anno in cui andò in pensione, è tornato nella sua città natale, Ragusa. Ha tante storie da raccontare il cavaliere Croce, che il prossimo 25 settembre compie cento anni e in questa occasione riceverà una targa dal sindaco Piccitto. Nato a Ragusa un secolo fa, undicesimo figlio di un dipendente del Comune che per diletto suonava la tromba nella banda musicale, ha visto negli occhi della vedova Rachele, spegnersi la storia del ventennio fascista. E non è un caso il fatto che lui si fosse invaghito proprio del pugnale di Mussolini. Perché questo centenario ha sempre amato la caccia: ha cacciato leoni in Kenia, rinoceronti e gazzelle in Etiopia, allodole nella pianura padana. E le cartucce se le costruiva da solo per il suo fucile rigorosamente a doppietta. “L’avvento del fascismo fu per mio padre e tanti giovani di allora un momento di speranza – ha dichiarato il figlio di Croce -, persone che cercavano nel nuovo clima politico il riscatto di una generazione che usciva dalla monarchia – racconta il figlio -, e questo bisogna dirlo. Ecco perché oggi mio padre dice: “Ma perché vi lamentate della crisi? Pensate a quando Ragusa era solo un “paese” senza nulla, non c’era un ufficio pubblico, niente”.

A Pozzallo si ricordano i settant’anni dall’eccidio di Cefalonia e Corfù

cefaloniaIsole Ionie, 8 settembre 1943, l’armistizio tra l’Italia e gli alleati coglie di sorpresa la Divisione Acqui, alcune unità della Marina, i Carabinieri del VII° Battaglione mobilitato e il I° Battaglione mobilitato della Guardia di Finanza che presidiavano Cefalonia e Corfù. A Cefalonia e Corfù si fa festa: la guerra è finita. A seguito dell’annuncio dell’armistizio, l’ordine del Comandante dell’XI Armata italiana di consegnare ai tedeschi le armi individuali e tutte le artiglierie venne considerato apocrifo e il contenuto destò perplessità tra i militari della Acqui. I tedeschi avvalendosi dell’ordine dell’XI Armata italiana, invitarono il generale Antonio Gandin, comandante della Divisione Acqui, a disporre la cessione delle armi, comprese quelle individuali. Il Comandante della Divisione, dopo aver consultato i suoi comandanti, indisse un referendum il cui risultato, unitamente all’ordine del Capo di Stato Maggiore, lo orientarono a rifiutare la richiesta tedesca e a resistere con le armi. I tedeschi, che nel frattempo avevano ricevuto notevoli rinforzi, intimarono la resa, pena il ricorso allo scontro armato. La battaglia si protrasse sanguinosa e con alterne vicende dal 15 al 22 settembre e fu vinta dai tedeschi, che conseguirono il “successo” grazie alla superiorità dei mezzi e dei bombardamenti continui della loro aviazione. L’ingente numero di caduti confermò la tenace volontà degli italiani di resistere, nonostante non ci fosse possibilità di afflusso di rinforzi e di rifornimenti. La resa incondizionata da parte dei nostri soldati, e le ferocie già consumate durante i combattimenti non fecero desistere il generale Lanz, comandante tedesco, dal proseguire le criminali fucilazioni degli ufficiali e dei sottufficiali e soldati superstiti, fra le quali anche quella del generale Gandin. Coloro che non morirono durante le esecuzioni, morirono nel naufragio delle tre navi che li trasportavano verso i campi di lavori forzati nel territorio tedesco. Lo sterminio collettivo frutto del rifiuto di arrendersi e di accettare il disonore della prigionia, costituì il seme della resistenza armata, che doveva rappresentare la rinascita delle Forze Armate in un paese libero e democratico. In occasione del 70° anniversario, a Pozzallo il 20 settembre l’Amministrazione comunale e la Sezione Sicilia dell’Associazione Nazionale Divisione Acqui hanno organizzato alcune iniziative per ricordare i militari caduti italiani a Cefalonia e Corfù: alle ore 10 nella piazzetta in Via dell’Arno sarà inaugurato un cippo. Il cippo è stato donato alla città dai familiari dei caduti e dei superstiti della Divisione Acqui. Dopo la inaugurazione del cippo saranno resi gli onori ai caduti. Nella Chiesa Madre Madonna del rosario, alle ore 12, don Mario Spinella cappellano di Marisicilia celebrerà una Messa in suffragio dei caduti. Alle ore 18 il sindaco di Pozzallo, Luigi Ammatuna e il presidente del Consiglio Comunale daranno il benvenuto alle autorità civili e militari. Alle 19 nello Spazio Cultura Meno Assenza sarà inaugurata la mostra Cefalonia 1943, documenti e immagini di storia, a seguire gli attori del Teatro Utopia di Ragusa metteranno in scena il recital Cefalonia 1943: il dovere di ricordare. La sceneggiatura del recital è stata tratta dalle memorie dei superstiti pozzallesi Angelo Emilio e Giovanni Santaera che fino alla loro scomparsa hanno tenuto vivo il ricordo dei compagni trucidati dai nazisti a Cefalonia. A Cefalonia i caduti siciliani furono numerosi, tra di essi: il soldato Giovanni Gugliotta, Pozzallo; il soldato Giardina Giuseppe, Pozzallo; il carabiniere Monteforte Antonio, Scicli; il soldato La Lota Giovanni, Vittoria; il soldato Asta Francesco, Scicli; il soldato Bini Biagio, Comiso; il soldato Buffa Antonio, Modica; il soldato Buscema Rosario, Modica; il capitano Antonio Paternò, Modica; il soldato Cilia Carmelo, Ragusa; il soldato Di Giacomo Giovanni, Comiso; il soldato Dicara Francesco, Comiso; il soldato Natalizio Franzo, Ispica; il soldato Frascaccia Orazio, Modica; il soldato GiallongoVincenzo, di Modica; il soldato Magro Angelo; il sergente Occhipinti Francesco Vittoria. Da Cefalonia fecero ritorno a casa, dopo una lunga prigionia nei campi di concentramento nazisti il pozzallese Francesco Abbondo, i modicani Orazio Cavallo, Antonino Gennaro già preside della scuola Media Rogasi di Pozzallo e il ragusano Giovanni Distefano artigliere della Acqui. Ritornarono presso le proprie famiglie in provincia di Ragusa anche il comisano Giorgio Cascone e il ragusano Giuseppe Criscione, che la nostra emittente ha intervistato alcuni anni fa registrandone l’importante testimonianza storica. A Palermo vivono ancora i superstiti Giorgio Lo Iacono e Cosimo Pinio e negli Stati Uniti, Giuseppe Benincasa. L’organizzazione delle celebrazioni del 70° anniversario dell’eccidio di Cefalonia e Corfù, a Pozzallo, è stata resa possibile grazie alla collaborazione di diverse istituzioni dello Stato: il Comune di Pozzallo, i comandi locali e regionali dell’Esercito, della Marina, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera. Sono attese a Pozzallo, oltre al Console onorario di Grecia, Arturo Bizarro Coutsogeorgu, numerose autorità civili e militari. Alle celebrazioni parteciperanno gli studenti dell’Istituto Comprensivo Antonio Amore. Altre iniziative saranno organizzate per gli studenti nel corso dell’anno.

IL 3 SETTEMBRE 1890 MORIVA A RAGUSA L’AERONAUTA BELGA HENRY BLONDEAU

Un buskers un po’ speciale. E’ Henry Blondeau, coraggioso aeronauta belga, che morì a Ragusa il 3 settembre del 1890. La sua è una storia che i ragusani non hanno dimenticato (c’è anche una lapide commemorativa al cimitero) e che l’associazione Edrisi, organizzatrice del festival di artisti di strada “Ibla Buskers”, vuole ricordare a pochi giorni dall’annuncio del programma ufficiale della prossima edizione della manifestazione in programma dal 3 al 6 ottobre 2013. Era un caldo pomeriggio di fine agosto del 1890. Il forestiero si presentò agli accaldati notabili del comitato per i festeggiamenti in onore di San Giovanni Battista. Veniva dal Regno del Belgio. Era alto, biondo, con due pizzi di barba sul mento, gli occhi di uno splendido azzurro. Era accompagnato da una deliziosa fanciulla, sua figlia, che si diceva passeggiasse leggiadramente su un filo a 50 metri da terra. Henry Blondeau con il suo pallone aerostatico aveva volato sui cieli di tutte le grandi capitali d’Europa. Il suo spettacolo doveva essere la principale attrazione dei festeggiamenti in onore del santo patrono. Ma a causa del vento fu rinviata l’ascensione al 3 settembre. “In modo originale univa la sua performance ad evoluzioni acrobatiche dal “trappeso” (trapezio), utilizzato al posto del classico cestello collegato alla mongolfiera – spiega Francesco Pinna, presidente dell’associazione culturale Edrisi – Henry Blondeau, l’intraprendente acrobata e aeronauta belga, era venuto a Ragusa per essere l’attrazione centrale dei festeggiamenti a San Giovanni Battista. Il forte vento di maestrale non aveva consentito di effettuare l’ascensione il giorno previsto e l’evento attesissimo venne rinviato. Il 3 settembre del 1890, al mezzodì, una folla trabocchevole convocata dai vanniatura si era riunita ai Carruedda (davanti al Convento dei Cappuccini). Al momento della partenza della mongolfiera, però, il maestrale si rifaceva vivo con rinnovata forza a spazzare il cielo. L’ascensione si faceva proibitiva. L’artista tentennava, la figlia lo scongiurava, troppo pericoloso partire. La folla convenuta, ormai bramosa dello spettacolo rumoreggiava, voleva lo spettacolo. La pressione sull’orgoglioso belga si faceva quasi spietata e così Blondeau, ferito nell’amor proprio, decideva di partire”. Scaricata la zavorra, il pallone si innalzò salutato dall’urlo della gente. Fu un attimo. Nonostante i tentativi di Blondeau, l’aerostato rimase in balia del vento. Una raffica più forte scaraventò il pallone e il coraggioso aeronauta contro uno sperone di roccia dei vicini monti. A tarda sera si riuscivano a recuperare i poveri resti del coraggioso e sfortunato aeronauta che, riportati a Ragusa, sfilarono tra i cittadini affranti e storditi. “Vogliamo ricordare oggi, questo coraggioso ed innovativo artista che nelle piazze e sui cieli d’Europa – conclude Pinna – con la sua audacia e capacità, fece vivere emozioni forti ed inconsuete, e per orgoglio e temerarietà incontrò il suo fatale destino nella nostra terra. Da Ibla Buskers un affettuoso ricordo con questo piccolo omaggio”.
Cap H BLONDEAU Aéronaute

CONSEGNA BORSA DI STUDIO A FEDERICO PICCITTO

FEDERICO 2Venerdì 2 agosto alle ore 14.30, 18, 21, 24 e sabato 3
agosto alle ore 8, andrà in onda su Tele Nova la puntata numero 685 di Come Eravamo contenente la cerimonia di
consegna di borse di studio a studenti delle scuole medie superiori da parte della Provincia Regionale di Ragusa avvenuta il 16 dicembre 1992 presso l’auditorium della Camera di Commercio di Ragusa. Tra i tanti premiati l’attuale Sindaco di Ragusa Federico Piccitto che allora frequentava, evidentemente con merito, il Liceo Scientifico Enrico Fermi di Ragusa.

OPERATION HUSKY IL RICORDO DEI SOLDATI CADUTI IL 13 LUGLIO DEL 1943

Tredici marciatori canadesi accompagnati dal suono di sei cornamuse di una piccola banda di connazionali, ha sfilato per la Via Roma fino a giungere ai piedi del Monumento ai Caduti sul sagrato della Cattedrale di San Giovanni Battista, a Ragusa. Si è aperta così la manifestazione “Operation Husky 2013”, promossa dall’Associazione “Canada Company Quebec” con la collaborazione del Comune di Ragusa, svoltasi sabato mattina a Ragusa, per ricordare tutti i militari caduti il 13 luglio del 1943 in occasione dello sbarco delle forze alleate in Sicilia. A fare gli onori di casa è stato il sindaco Federico Piccitto che, alla presenza di numerose autorità militari e rappresentanti delle associazioni combattentistiche, ha dato il benvenuto agli ospiti guidati dal capo della delegazione canadese Steve Gregory.

sbarco alleato 2

 

MEZZI CORAZZATI ED ANFIBI SBARCANO A MARINA DI RAGUSA

husky 2013Ore 13 di oggi giovedì 11 luglio: un convoglio formato da trenta veicoli militari, camionette, cingolati ed anfibi fa il suo ingresso a Marina di Ragusa, attraversa il Lungomare Andrea Doria e si ferma in Piazza Malta. Un autentico, unico ed emozionante spettacolo. Si tratta della sfilata di automezzi militari storici con a bordo i soci del Club Hmv Italia provenienti da ogni parte del nostro Paese che hanno voluto così celebrare il 70° anniversario dello sbarco delle forze alleate in Sicilia. “Il convoglio dei mezzi militari dell’associazione che ha promosso la manifestazione Task Force Husky – ha detto il Sindaco husky 2013 3Federico Piccitto nel corso della breve cerimonia svoltasi in Piazza Malta – ci fa ricordare una pagina importante della storia del nostro Paese che è stata scritta nel lontano 1943. Guardando i mezzi militari qui presenti, dobbiamo capire oggi più che mai che gli stessi devono essere considerati strumenti per mantenere la pace”. “Abbiamo organizzato questo momento – ha detto nel suo intervento il Presidente Hmv Italia Senio Muscadelli – anche e soprattutto per far rivivere alle nuove generazioni l’evento storico dello sbarco delle forze alleate in terra di Siciliahusky 2013 4“. Alla cerimonia in Piazza Malta che si è conclusa con lo scambio di alcuni doni tra il Sindaco Piccitto ed il Presidente dell’Hmv Italia, sono intervenuti il Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri, Colonnello Salvatore Gagliano ed il Comandante della Stazione Carabinieri di Marina di Ragusa, Maresciallo Salvatore Ventimiglia.

Operazione Husky, a Ragusa cerimonia 70° Sbarco alleati

sbarco alleato 2Sabato 13 luglio, un gruppo di marciatori canadesi, accompagnati da una banda di cornamuse alle 11 giungerà a Ragusa in P.zza San Giovanni dove è prevista la presenza di un camper museo canadese. Un corteo formato dalle autorità cittadine e dagli ospiti canadesi, si porterà presso il Monumento ai caduti a fianco della Cattedrale per l’alzabandiera e la deposizione di corone d’alloro.

RAGUSA, 10 LUGLIO 1943 L’ECCIDIO AL POSTO DI BLOCCO “452”

YASHICA Digital CameraLa salma del loro congiunto, trucidato il 10 luglio del 1943, non è stata mai ritrovata. Sepolta, probabilmente, in uno dei campi disseminati accanto ai fortini di contrada Camemi, al posto di blocco “452”, lungo la provinciale Ragusa-mare, nell’intersezione con la vecchia strada per Scicli. L’associazione Lamba Doria ha voluto ricordare il sacrificio di Giuseppe Rinaldi e di tutti i caduti italiani durante lo sbarco alleato in Sicilia. “Una pagina dolorosa della Seconda Guerra Mondiale che abbiamo voluto ricordare con una cerimonia semplice ma densa di significati – spiega Salvo Marino, componente dell’associazione Lamba Doria – grazie alla fattiva collaborazione della famiglia Cascone, dell’agriturismo la Masseria, il posto di blocco verrà ricordato a futura memoria con una lapide commemorativa con la foto del soldato Rinaldi, vittima del fuoco nemico. Le armi di cui disponevano i soldati italiani in quella postazione erano due mitragliatrici, un pezzo anticarro e alcuni moschetti, residuati bellici della Prima Guerra mondiale. Ben poco, in quelle condizioni, avrebbero potuto fare contro i carri armati americani. Non si diedero alla fuga, i soldati italiani, ma ebbero il coraggio di affrontare il fuoco nemico”. Per dare man forte al posto di blocco il colonnello Primaverile inviò alcuni rinforzi. Nella prime ore del l0 luglio 1943 due armate alleate, la VIII britannica e la VII americana, iniziarono l’invasione della Sicilia che, dopo trentotto giorni, si concluderà con l’occupazione da parte del 3° reggimento (7a divisione) del tenente colonnello Ben Barrel della città di Messina. Le forze britanniche comandate dal Generale Sir. Bernard Law Montgomery sarebbero sbarcate nella cuspide sud orientale dell’isola, quelle americane comandate dal Gen. George Patton avrebbero messo piede in Sicilia su tre direzioni: Licata, Gela e Scoglitti. “Per anni abbiamo cercato invano notizie di nostro padre – aggiunge Filippo Rinaldi, figlio del soldato ucciso al posto di blocco “452” -. Nessuno, da parte del Ministero, ci ha fornito una dettagliata documentazione su quello che era realmente accaduto in quei tragici giorni del luglio del 1943. Due anni fa, grazie alla ricerce di Salvo Marino, e alle testimonianze di tanti anziani, siamo riusciti a ricostruire la storia di nostro padre, trucidato al posto di blocco”, conclude Filippo Rinaldi.

OPERATION HUSKY 2013 GIOVEDI’ E SABATO A RAGUSA

sbarco alleato 2La città di Ragusa è stata inserita nel programma delle manifestazione commemorative parallele denominate “Operation Husky 2013”, organizzata dall’Associazione Canada Company Quebec, e Task Force Husky, organizzata dal Club “History & Military Vehicles – Italia”, in ricordo dei militari alleati, tra cui i soldati canadesi, caduti nel 1943 nello sbarco in Sicilia. L’occasione del 70° anniversario prevede due momenti particolarmente ricchi di significato storico. Il primo si svolgerà nel pomeriggio di giovedì 11 luglio con il passaggio sul Lungomare di Marina di Ragusa di un convoglio formato da trenta mezzi corazzati ed anfibi che percorreranno la S.P. 25 in direzione Ragusa con una breve sosta per la deposizione di corone di fiori, presso la lapide commemorativa posta presso la casamatta di contrada Camemi. I mezzi militari proseguiranno, quindi, per Ragusa fino a Piazza Libertà, luogo in cui è prevista l’esposizione dei veicoli. Il secondo appuntamento è programmato, invece, per sabato 13 luglio, giornata in cui un gruppo di marciatori canadesi, accompagnati da una piccola banda di cornamuse, intorno alle 11, giungerà a Ragusa con una sosta in piazza Matteotti. Nello stesso sito sarà installato un camper museo canadese. Subito dopo si formerà un corteo, a cui interverranno le autorità cittadine, che si porterà in piazza San Giovanni per la cerimonia dell’alzabandiera e la deposizione di corone d’alloro sul monumento ai caduti. In entrambi gli appuntamenti ragusani è previsto un incontro tra rappresentanti dell’Amministrazione Comunale e quelli delle due associazioni promotrici.

Operation Husky 2013 Venerdì 12 luglio passerà da Modica

Il programma della manifestazione commemorativa “Operation Husky 2013” è stato messo a punto tra gli organizzatori dell’evento epocale di settanta anni fa quando i canadesi sbarcarono a Capo Passero, insieme ad americani, inglesi e neozelandesi, per liberare l’isola dalla presenza fascista. All’incontro al Comune di Modica erano presenti il Sindaco, Ignazio Abbate, l’assessore alla Cultura, Orazio Di Giacomo, Stephen Gregory presidente della Isaix l’associazione che ha curato nel dettaglio la manifestazione con la ricostruzione storica e il dr. Gaetano Catalano che gestisce l’organizzazione dell’avvenimento. L’evento si svolgerà a Modica venerdì 12 luglio. Tredici giovani ripercorreranno la tappa risalendo da Pachino fino ad Ispica e quindi Modica. Nella piazza Libertà, alla Sorda, intorno alle ore 10, ci sarà un primo concentramento e quindi il gruppo raggiungerà, come 70 anni fa, Piazza Matteotti, all’incirca alle ore 11, dalla via Nazionale. Nella piazza, intanto, sarà sistemato, sin dalle ore 9,30, un museo mobile dove sarà possibile apprezzare cimeli e vecchie divise dell’epoca. Successivamente il corteo raggiungerà il monumento al milite ignoto dove si svolgerà la cerimonia ufficiale con gli inni nazionali, la deposizione di una corona d’alloro, una preghiera a cura di due cappellani. Come simbolo di amicizia sarà distribuita cioccolata ai giovani canadesi, come fecero, a parti invertite, i militari canadesi con la popolazione del luogo settanta anni fa. Alla cerimonia sarà presente il veterano di quell’avvenimento, il tenente Sheridan Atkinson, 94 anni ben portati, che occupò Modica con la sua Anti-Tank Platoon della Royal Canadian Regiment. L’operazione Husky 2013 continuerà il suo percorso ad Agira nel cui cimitero militare riposano 478 canadesi.
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Anniversario Eccidio di Passo Gatta Sabato la rievocazione a Modica

modicaLa cerimonia rievocativa del 92° anniversario dell’eccidio di Passo Gatta (29 maggio 1921) si terrà sabato 1° giugno. L’amministrazione comunale e Cgil, Cisl e Uil di Modica hanno organizzato l’iniziativa che prevede un concentramento in Piazza San Giovanni alle 16,30 e un corteo che percorrerà corso Principessa Maria del Belgio sino alla Lapide rievocativa l’eccidio dove i rappresentanti sindacali deporranno una corona d’alloro. Nell’eccidio persero la vita sei lavoratori per mano fascista, e altri quattro rimasero feriti.

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