I magistrati hanno accolto la proposta dei carabinieri di applicare la misura di prevenzione dell’avviso orale nei confronti del molestatore delle studentesse. G.L., 27enne ragusano, operatore ecologico, non dovrà violare le leggi e commettere reati, specie quelli di cui si è già reso responsabile, se non vorrà peggiorare la sua posizione. Per tre anni dovrà rigare dritto e non ripetere le molestie nei confronti delle giovani studentesse. L’autunno scorso i carabinieri avevano indagato su due casi di violenza sessuale e atti osceni, entrambi rivolti a due adolescenti che frequentavano lo stesso istituto superiore. In tutte e due i casi, l’uomo pedinava le ragazze e al momento del loro arrivo a casa, quando aprivano il portone, le molestava sino a palpeggiarle. Nell’ultimo episodio era stato visto molestare una studentessa da un carabiniere in borghese.
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INCENDIATA VETTURA A MODICA, ORIGINE DOLOSA
E’ stato appiccato volutamente il fuoco che ha incendiato una vecchia Fiat Punto parcheggiata in una strada del quartiere Celle a Modica. Lo hanno accertato i Vigili del fuoco che hanno domato le fiamme, lunedì sera, intorno alle 21.00. I pompieri hanno verificato che il veicolo era privo di batteria quindi era da escludersi un fenomeno di autoinnesco del rogo. Particolare ritenuto significativo dagli inquirenti il fatto che il proprietario del veicolo lo avesse parcheggiato alcune settimane fa nella zona in questione a seguito di un malfunzionamento del mezzo. L’uomo aveva quindi sollecitato un preventivo presso una vicina autofficina, ma il prezzo richiesto per aggiustare l’autovettura gli era sembrato eccessivo e così, di concerto con il meccanico, aveva deciso di parcheggiare la vettura in strada in attesa di provvedere alla sua rottamazione.
Arrestato pregiudicato di Comiso
Il 33enne vittoriese Marco Giurdanella è stato arrestato lunedì sera dai carabinieri della stazione di Comiso per aver violato l’obbligo di soggiorno nel comune di residenza. Inoltre il pregiudicato era alla guida di una vettura, pur essendo sprovvisto di patente, dato che la stessa gli è stata revocata nel 2010.
ARRESTATO IL PREGIUDICATO RAGUSANO ALESSANDRO SCATA’. Aveva estorto soldi a un quarantenne
Lo aveva minacciato di morte se non gli avesse corrisposto immediatamente la somma di 2 mila euro. Ma sabato pomeriggio, quando Alessandro Scatà, pregiudicato 22enne ragusano, ha intascato dalla vittima delle sue richieste estorsive la prima banconota, è stato subito ammanettato in flagranza di reato dalla Polizia. Scatà aveva intimato a F.F., quarantenne ragusano, di consegnargli il denaro altrimenti il pregiudicato si sarebbe recato dapprima nella casa di una zia della vittima e, successivamente presso l’abitazione del nucleo familiare del 40enne (i genitori anziani e la figlia adolescente). Alla base delle richieste estorsive ci sarebbe stato un furto consumato ai danni della parente del quarantenne, appunto la zia, della cui ricchezza F.F. si sarebbe vantato in preda ai fumi dell’alcol, in occasione di una serata trascorsa insieme a Scatà in un locale pubblico del capoluogo. La vittima temeva che il pregiudicato avrebbe attuato la propria minaccia conoscendo, peraltro, gli indirizzi delle case dei parenti del quarantenne. Il ventiduenne è stato ristretto nel carcere di Ragusa in attesa di convalida della misura restrittiva.
L’uomo si diede fuoco per non perdere la sua abitazione SEQUESTRATA LA CASA DI GIOVANNI GUARASCIO
A seguito delle indagini della Guardia di Finanza, il Procuratore della Repubblica di Ragusa, Carmelo Petralia, ha emesso un decreto di sequestro preventivo in via d’urgenza sull’immobile di proprietà del defunto Giovanni Guarascio, ravvisando l’esistenza di numerose e vistosissime anomalie nella procedura svolta dal professionista delegato dal giudice per l’esecuzione dell’aggiudicazione dell’immobile. Il provvedimento è stato posto in essere a seguito delle risultanze investigative della Guardia di Finanza di Ragusa. Come si ricorderà, proprio a seguito della procedura esecutiva, il capo famiglia, lo scorso maggio, nel tentativo di opporsi all’immissione in possesso dell’aggiudicatario, nonostante i tentativi di mediazione dei rispettivi legali, colto dalla disperazione, si diede fuoco cospargendosi di liquido infiammabile. A causa delle gravi ustioni, Giovanni Garascio, dopo una settimana di ricovero in terapia intensiva, è deceduto al Cannizzaro di Catania. La Procura della Repubblica di Ragusa ha avviato un procedimento penale per indagare sui gravi fatti e sulla regolarità della procedura esecutiva che ha portato poi all’aggiudicazione all’asta dell’immobile. L’esito delle indagini condotte dalla Guardia di Finanza, riferite al magistrato in una corposa informativa di reato a carico di 3 soggetti iscritti nel registro degli indagati per diverse ipotesi di reato, tra cui turbata libertà degli incanti, estorsione, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici in concorso, ha indotto l’Autorità Giudiziaria inquirente ad emettere il provvedimento di sequestro preventivo dell’immobile ancora nella materiale disponibilità dei familiari del Guarascio. La stessa Autorità Giudiziaria ha disposto l’affidamento in custodia, con facoltà d’uso, dell’immobile a favore della moglie. Sono in corso ulteriori indagini sull’acquisizione di altri elementi di riscontro utili per definire l’intera vicenda.
“Movida sicura” a Vittoria
Nel week-end di carnevale i carabinieri della Compagnia di Vittoria hanno intensificato i controlli sul territorio impegnando 15 pattuglie e 30 uomini per garantire tale servizio. Nell’ambito della verifica è stato denunciato un giovane vittoriese alla guida di una vettura per non aver mai conseguito la patente, sono state denunciate 4 persone trovate in possesso di droga, elevate 7 contravvenzioni e decurtati 15 punti da patenti.
Arrestato rumeno su mandato di cattura europeo per furto aggravato
Un rumeno senza fissa dimora, Constantin Eftmie, che domenica si aggirava con fare sospetto in una zona residenziale di Comiso, in contrada Miccichè, è stato fermato dai poliziotti del Commissariato locale che stavano perlustrando il territorio. Dai controlli è emerso che Eftmie era destinatario di un mandato di cattura emesso dalla magistratura rumena per il reato di furto aggravato, e per questo condannato a tre anni di reclusione in patria (l’uomo era fuggito dalla Romania proprio per evitare di scontare la pena). Fra l’altro Eftimie è stato riconosciuto colpevole di un efferato omicidio ai danni di un connazionale, a seguito delle indagini effettuate dal Commissariato di Vittoria. Adesso è ristretto nel carcere di Ragusa a disposizione dell’autorità giudiziaria nell’attesa della verifica sull’attuazione del provvedimento di estradizione a suo carico.
RAGUSA, LA POLIZIA ARRESTA STALKER RECIDIVO
Ha violato l’ammonimento del Questore un cinquantenne di Santa Croce Camerina, C. S., titolare di un’azienda edile che, domenica alle 12.00, è stato trovato dai poliziotti a pochi metri di distanza della donna vittima delle sue persecuzioni. La quarantacinquenne ragusana, madre di due figli, di cui una minorenne, ha richiesto, disperata, l’intervento della Polizia quando si è accorta della presenza del suo persecutore nei pressi della chiesa San Giuseppe Artigiano. La donna, infatti, come sua abitudine, ogni domenica mattina, si era recata nella chiesa di via Nenni. Appena ha visto lo stalker ha lasciato la figlia quattordicenne (che era con lei) all’interno del luogo di culto, e si è rintanata nella sua autovettura, per chiamare la Polizia. Una volante è intervenuta tempestivamente. Gli agenti hanno bloccato lo stalker il quale, preventivamente, aveva chiamato un’ambulanza. All’arrivo degli operatori del 118, l’uomo ha dichiarato di essere in stato di agitazione. Ma dato che non si sono rese necessarie altre cure il cinquantenne è stato arrestato in flagranza di reato per aver violato l’ammonimento del questore, circostanza aggravata dalla presenza della minorenne figlia della vittima. L’uomo per tre mesi aveva avuto una relazione con la vittima: la donna aveva chiuso la storia per i comportamenti violenti subiti.
RISSA DI CARNEVALE A CHIARAMONTE: 5 ARRESTI
Hanno concluso la loro festa di Carnevale in ospedale e, dopo, agli arresti domiciliari. Fra cinque ragazzi che, domenica sera, si trovavano in corso Umberto a Chiaramonte Gulfi, a conclusione della festa in piazza Duomo, è scoppiata una rissa. C’è voluto l’intervento dei carabinieri per ristabilire l’ordine. Il comisano Giuseppe Battaglia, i vittoriesi Giovanni Battaglia e Mattia Failla e i ragusani Giampaolo Dicaro e Paolo Mercorillo sono finiti in ospedale, dove hanno ricevuto le medicazioni per le contusioni e le escoriazioni riportate alle braccia e al volto. Dopo le cure, i carabinieri li hanno riportati a casa, dato che i cinque soggetti sono stati sottoposti agli arresti domiciliari perchè devono rispondere del reato di rissa aggravata (scoppiata per futili motivi) e lesioni personali.
ARRESTATO LATITANTE TUNISINO AL PORTO DI PALERMO
Appena attraccato al porto di Palermo a bordo della motonave proveniente da Tunisi ha trovato ad attenderlo i militari della Compagnia Carabinieri di Vittoria e il personale del locale Ufficio di Polizia di frontiera marittima. La latitanza di Kacem Guendi, tunisino di 36 anni residente a Vittoria, bracciante agricolo, pregiudicato per reati in materia di sostanze stupefacenti, si è conclusa domenica pomeriggio. Al termine di una lunga indagine è stato tratto in arresto in ottemperanza all’ordinanza di custodia cautelare in carce re emessa dal giudice per le indagini preliminari di Catania su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia di Catania per i reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico, spaccio e detenzione illecita di sostanze stupefacenti. L’operazione, denominata “Dual Band”, era stata eseguita il 10 gennaio scorso ed aveva permesso di rintracciare e catturare nell’immediato 5 cittadini tunisini (Bedoui Mohamed Hedi, Khadimallah Mohamed Ben Salah, Ajej Ghazi, Ouelasti Nourredine e Sayaru Imed). Le indagini, dirette e coordinate dalla Procura Distrettuale Antimafia di Catania, avevano consentito di delineare il ruolo e il contributo, fornito da ciascuno degli indagati, nell’ambito dell’organizzazione di appartenenza, individuandone i capi, i promotori e i corrieri, dediti, in maniera abituale, alla vendita di sostanze stupefacenti. La realtà criminale emersa dalle indagini è risultata allarmante in quanto gli indagati avevano dato vita a due distinti gruppi criminali, dediti al traffico e spaccio di ingenti quantitativi di hashish e cocaina che erano acquistati da fornitori palermitani e poi immessi nel mercato della città di Vittoria.
Accade a Vittoria – FURTO D’IDENTITA’ PER “GUERRA DI BANDE”
Un vittoriese di 32 anni ha denunciato alla Polizia che un anonimo si era appropriato della sua immagine su Facebook creando un altro profilo parallelo. Le indagini avviate dal Commissariato in stretta collaborazione con la Polizia Postale di Ragusa hanno portato all’individuazione di un vittoriese, autore del profilo oggetto di indagini, creato per il videogame denominato “Guerra di bande” allo scopo di implementare il numero di componenti della “sua banda”. Il soggetto, incensurato, commerciante, che ha riferito di conoscere la vittima con la quale in passato ha intrattenuto rapporti di lavoro, è stato denunciato all’autorità giudiziaria per il reato di sostituzione di persona.
Arrestato comisano per furto aggravato
Sabato mattinata i Carabinieri di Ispica hanno scovato, su segnalazione di un cittadino che, mentre lavorava la terra nel proprio orto, si era accorto della presenza di due sconosciuti nella sua casa sita in contrada Marza, due soggetti che hanno immediatamente tentato la fuga. I Carabinieri sono riusciti a immobilizzare uno dei due, mentre l’altro riusciva a dileguarsi per le campagne della frazione marinara. L’uomo fermato dai Carabinieri, identificato in Paolo Cancellieri, 54enne comisano gravato da diversi precedenti per reati predatori, è stato trovato in possesso del portafogli del padrone di casa, contenente la somma di circa 100 €. I successivi accertamenti hanno permesso di appurare che il Cancellieri e il suo complice si erano introdotti nella casa dopo averne forzato la porta di ingresso, alla ricerca di oggetti di valore. Il Cancellieri è stato collocato agli arresti domiciliari in attesa del processo per direttissima che si celebrerà lunedì mattina.
Con Facebook identificato un maniaco sessuale ragusano
La Polizia di Stato ha concluso le indagini su un maniaco sessuale che si aggirava nei pressi del Liceo Scientifico di Ragusa e si masturbava davanti a due studentesse, denunciando il ragusano F.S. di anni 22 per atti osceni in luogo pubblico. Due ragazze avevano avvisato il 113 perché seguite da un maniaco che si stava masturbando in loro presenza. Quando le Volanti giungevano nel piazzale antistante il Liceo, il giovane si era già dileguato. Dalle indagini condotte attraverso le banche dati in uso alla Polizia di Stato, che aveva acquisito dalle vittime alcuni numeri della targa dell’auto del molestatore, si è divenuti alla probabile identità di F. S. , confermata successivamente da alcuni riscontri sul social network Facebook, divenuto anch’esso uno strumento investigativo.
SCONTRO SULLA RAGUSA – CATANIA GRAVISSIMA UNA RAGUSANA
Una 32enne ragusana si trova ricoverata in gravissime condizioni al Policlinico di Palermo a seguito di un violento incidente avvenuto nella serata di giovedì, intorno alle 22,30, sulla Ragusa – Catania, nei pressi di Francofonte. Tre le auto coinvolte nell’impatto: una Clio, una Focus e duna Megane. Quattro i feriti, tutti ragusani. La peggio è toccata alla giovane che è stata portata in codice rosso a Palermo. In prognosi riservata e ricoverati a Lentini gli altri tre, due uomini e una donna di età compresa tra 38 e 58 anni. L’impatto tra la Focus e la Megane sarebbe stato frontale. La Clio, che sopraggiungeva, sarebbe finita fuori strada forse per evitare l’impatto con le due auto incidentate.
NUOVO ARRESTO A MALTA PER L’AVVOCATO CALCATERRA
Nuovo arresto per l’avvocato, a Malta, per Giovanni Calcaterra, avvocato del Foro di Ragusa. Spendita e introduzione di banconote false, frode, falsi in atti bancari e falsa testimonianza i reati contestati al legale ragusano che qualche mese fa era stato arrestato nell’Isola dei Cavalieri. Dopo essere stato giudicato dal giudice della corte criminale maltese, era stato prosciolto dalle accuse. Giovedì era nuovamente presente nell’Isola dei Cavalieri dove si è tenuta un’altra udienza. In questo caso alla presenza di un secondo giudice. Lo scorso 19 dicembre, a seguito del proscioglimento dalle accuse, l’avvocato ragusano era tornato libero. L’epilogo dell’udienza di giovedì, invece, è stato ben diverso. Il giudice operante avrebbe, diversamente dal primo, ravvisato le esigenze cautelari in carcere in ordine ai reati contestati al professionista sin dal suo arresto dello scorso fine novembre. L’avvocato ragusano era stato incolpato – come a suo tempo il legale difensore ha precisato – di aver utilizzato fraudolentemente, a Malta, documentazione bancaria apocrifa e per ivi aver acquistato banconote falsificate. Inoltre si sarebbero aggiunti i reati relativi a false dichiarazioni rese al giudice e frode.
Scappa dopo il sinistro stradale – Scampata per un soffio una tragedia
Giovedì sera, lungo la statale 514 tra Castiglione e l’incrocio con la vecchia strada per Comiso (sp 9), un automobilista ha perso il controllo dell’autovettura, investendone un’altra che procedeva nel senso opposto di marcia, con a bordo una famiglia di quattro persone dirette a casa a Caltagirone. L’uomo alla guida anziché fermarsi è fuggito lasciando la controparte a bordo strada con la fiancata rovinata e un grande spavento. Tragedia scampata per un soffio poiché se i due veicoli avessero colliso frontalmente si sarebbero potute registrare anche delle vittime. Fortunatamente tutti i componenti della famiglia calatina sono rimasti illesi e il padre, alla guida del mezzo, ha allertato il 112. Sul posto è intervenuta un’autopattuglia della Polizia Stradale di Ragusa e una della Compagnia Carabinieri. Sul luogo del sinistro sono arrivate due ambulanze fatte intervenire per accertare, comunque, lo stato di salute degli incidentati. I carabinieri nel frattempo hanno seguito la via di fuga del pirata della strada e ben presto ne hanno trovato le tracce. Sul viale delle Americhe, infatti, nei pressi dell’incrocio tra le due statali, hanno rinvenuto un’auto incidentata corrispondente a quella descritta dall’automobilista calatino. Dal numero di targa i militari sono risaliti a un giovane di Chiaramonte. Allertati i carabinieri della stazione montana, si è scoperto che il chiaramontano mancava da casa e non aveva contatti coi genitori da un mese. In corso Italia i carabinieri hanno notato un soggetto perfettamente coincidente alla descrizione avuta dai militari di Chiaramonte che un po’ camminava e un po’ correva nel centro della carreggiata. L’uomo era in totale stato confusionale non essendo in grado di spiegare dove stesse andando e come fosse arrivato a quasi dieci chilometri di distanza dal luogo dove aveva parcheggiato la sua auto. I militari, sospettando l’assunzione di sostanze alcoliche o di stupefacenti lo hanno perquisito trovandogli indosso due blister di farmaci che possono alterare le capacità di guida. L’uomo ha ammesso di essersi “abbioccato” alla guida lungo il rettilineo e di essersi risvegliato per la collisione. Poi non sapendo cosa fare, aveva “mollato” l’auto e corso a zonzo. L’uomo è scampato all’arresto grazie al fatto che nessuno dei quattro coinvolti nel sinistro era rimasto ferito. Il chiaramontano ha però subito il ritiro immediato della patente per il fondato sospetto di carenza di requisiti, il sequestro del veicolo e la contestazione di diverse violazioni del codice della strada. Polstrada e Carabinieri raccomandano a tutti gli automobilisti di non mettersi mai alla guida quando si è molto stanchi e men che meno se si sono assunti farmaci che possono alterare le capacità di guida.
Fermato albanese omonimo di un pericoloso latitante Scagionato dai controlli sulle banche dati
Notte turbolenta per un albanese residente ad Ispica, fermato ad un posto di blocco dei carabinieri nella notte fra giovedì e venerdì. L’uomo ha lo stesso nome e cognome di un suo connazionale, pluripregiudicato per reati gravissimi, ricercato in tutta l’area Shengen. Fra l’altro, la data di nascita dei due cittadini albanesi è molto simile. A complicare la situazione, una serie di coincidenze sfavorevoli per il malcapitato: nella patente di guida per errore è stata inserita una data di nascita sbagliata che, guarda caso, quasi concideva con quella del pericoloso criminale. Inoltre, al momento del controllo eseguito dai militari in via Fieramosca a Ragusa, l’albanese aveva con sè ben 2 passaporti. I carabinieri si sono insospettiti e hanno iniziato a fare dei controlli accurati sull’identità del cittadino albanese, prendendone anche le impronte digitali. Alla fine l’inghippo è stato svelato: il servizio di cooperazione internazionale di Roma ha ottenuto dall’ufficio federale la foto del criminale latitante, che ha scagionato l’albanese residente ad Ispica. Il poveretto ha poi chiarito di avere due passaporti perchè il vecchio, che aveva smarrito, l’aveva poi ritrovato e li teneva entrambi.
SBARCO A POZZALLO, ARRESTATI PRESUNTI SCAFISTI
Arrestati i due presunti scafisti dello sbarco di mercoledì a Pozzallo. Si tratta di due tunisini di 32 e 44 anni. Nello sbarco c’erano anche 50 minori e 30 donne. I migranti hanno raccontato di essere partiti 4 giorni prima a bordo di una fatiscente imbarcazione e che viste le condizioni del mare, nel pomeriggio di martedì, gli scafisti hanno chiesto aiuto mediante sistema di telefonia satellitare, su forti pressioni dei passeggeri preoccupati per la loro incolumità. Soccorso che è stato dato a Malta. Poi l’arrivo a Pozzallo. Tutti i migranti ascoltati come testimoni hanno raccontato di aver deciso di fuggire dai loro paesi d’origine in quanto le condizioni di vita erano terribili, tra guerre civili e dittatura. Una volta deciso di scappare, la strada “obbligatoria” era quella di andare in Libia dove le organizzazioni criminali locali si occupano di reclutare i poveri disperati ed in cambio di circa 4.000 euro, li mettono su imbarcazioni precarie per far raggiungere le acque internazionali dove poi chiedono soccorso per essere trasportati in Italia.
LA POLIZIA DENUNCIA PREGIUDICATO PER SPACCIO
A Ragusa, la notte scorsa, una pattuglia della Volanti ha “intercettato” due persone, già note alla Polizia, in sella ad una moto. Il conducente – C.S., diciottenne ragusano con precedenti penali e di polizia – è stato perquisito: addosso aveva marijuana e cocaina. Perquisita anche l’abitazione del giovane: in camera da letto altri involucri di droga. La sostanza stupefacente era, certamente, destinata alla vendita. Il diciottenne è stato denunciato in stato di libertà per detenzione ai fini di spaccio. Sequestrati 10 grammi di marijuana e 0,170 grammi di cocaina.
Furto su auto a Vittoria I carabinieri arrestano pregiudicato
Mercoledì sera, in via Principe Umberto a Vittoria, è stato arrestato in flagranza di reato il pregiudicato vittoriese di 24 anni, Salvatore Sammartino. L’uomo, dopo aver frantumato il vetro anteriore sinistro di un’auto, ha tentato di asportare lo stereo e altri oggetti presenti nel veicolo.