30-04-2025
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BANCAROTTA FRAUDOLENTA Denunciati altri due soggetti

La squadra operativa della Tenenza di Modica, coordinata dal sost. proc. della Repubblica Alessia La Placa e diretta dal procuratore della Repubblica Francesco Puleio, ha monitorato il fallimento di una società modicana la “Mediservice srl”. La società era attiva nella gestione di distributori stradali e nella vendita al minuto e all’ingrosso di carburanti. Le indagini hanno preso il via a seguito del fallimento della società in liquidazione dichiarato dal tribunale di Modica nel gennaio di quest’anno, ed hanno richiesto una accurata attività di controllo delle movimentazioni di denaro effettuate. E’ subito emerso che i bilanci relativi agli anni di imposta 2009 e 2010 non erano mai stati presentati. Una minuziosa analisi sui flussi commerciali ha poi evidenziato un vero e proprio meccanismo destinato al drenaggio della liquidità dell’impresa a danno dei creditori. Vendite di prodotto erano destinate a soggetti inesistenti, con la conseguenza che una volta effettuata cartolarmente la vendita, il prodotto veniva destinato al mercato nero generando un credito di fatto fittizio. Ulteriori e complesse indagini hanno permesso inoltre di verificare che ingenti somme di denaro erano state erogate a soggetti che, oltre a svolgere attività di fatto non attinenti a quelle della Mediservice, erano gestite dal liquidatore della stessa. A conclusione della indagine diretta dalla Procura della repubblica di Modica sono stati denunciati due soggetti A.R. e M.R, quest’ultimo tra l’altro con precedenti per truffa e già noto alle forze dell’ordine. L’attività svolta ha portato alla scoperta di somme di denaro illecitamente sottratte per un importo di oltre centomila euro allo scopo di creare un’insolvenza apparente.

Citato a giudizio un dirigente del Comune di Modica

In seguito ad indagini dirette dal sostituto Alessia La Placa e coordinate dal procuratore capo Francesco Puleio, la Procura della Repubblica di Modica ha emesso il decreto di citazione a giudizio di P.G., dirigente del Comune di Modica, accusato di omessa manutenzione e controllo degli impianti e dei dispositivi di sicurezza destinati alla prevenzione ed all’eliminazione dei pericoli nell’edificio scolastico “Plesso Denaro Papa” sito in Modica c.da Michelica. Il dirigente del V settore Lavori pubblici del Comune è accusato di non avere adottato le misure necessarie affinchè l’edificio scolastico fosse conforme ai requisiti di salute e sicurezza e in quanto avrebbe omesso di richiedere il sopralluogo necessario ai fini del rilascio del certificato di prevenzione incendi, oltre a non avere predisposto un impianto fisso di estinzione.

Controlli di polizia, identificate 105 persone

Nel corso dei servizi di controllo del territorio predisposti dal Questore Barboso, il personale della sezione Volanti ha denunciato in stato di libertà due persone responsabili di furto e segnalato un cittadino tunisino per inosservanza delle prescrizioni relative alla misura cautelare dell’obbligo di dimora. In particolare, nella giornata di martedì sono state impegnate 3 pattuglie, di cui una con moto, che hanno fatto controlli nei centri storici di Ragusa e Ibla e nella parte alta della città. Durante le verifiche sono state identificate 105 persone, controllati 71 veicoli, elevati più di 260 verbali per violazioni al codice della strada (mancanza uso delle cinture di sicurezza e altre violazioni). Inoltre sono stati decurtati 85 punti alle patenti, eseguiti 4 fermi amministrativi e ritirate 4 carte di circolazione.

Sequestro di 16 tonnellate di plastica dismessa

Continuano i controlli della Polizia stradale di Ragusa e di Vittoria nella provincia iblea, nell’ambito delle direttive impartite dal prefetto di Ragusa, Giovanna Cagliostro, per verificare il corretto trasporto e smaltimento dei rifiuti speciali del tipo plastica. Sabato scorso nel corso di una di queste verifiche, la Polstrada ha individuato due persone, residenti a Grammichele, che sono state denunciate alla Procura della Repubblica di Ragusa. L’intervento ha portato al sequestro di 16 tonnellate di plastica dismessa, di un autocarro ed un rimorchio. In questa occasione era stato predisposto un posto di controllo ad Acate, sulla strada provinciale 2. Il conducente di un autocarro agganciato da un semirimorchio, alla vista degli agenti, si è fermato molto prima simulando un guasto al mezzo. Gli agenti di un’altra pattuglia della polizia stradale in borghese, messi a distanza, hanno notato la manovra del camionista, che tra l’altro si era fermato in zona pericolosa per il transito degli altri veicoli, lo hanno raggiunto e hanno proceduto al controllo dei documenti personali e dei mezzi. Dagli accertamenti è emerso che il fermato era gravato da numerosi precedenti penali e che trasportava all’interno del cassone, coperto da un telo, 16 tonnellate di polietilene dismesso, sulla cui provenienza non ha dato alcuna spiegazione. Risultando sprovvisto delle prescritte autorizzazioni, l’uomo è stato denunciato, unitamente all’intestatario del mezzo, per il reato di trasporto e smaltimento illecito di rifiuti ed il carico sequestrato per la successiva confisca. E’ stato inoltre accertato che il semirimorchio agganciato all’autocarro, oltre ad essere privo di documenti e di targhe, era stato sottoposto a sequestro penale, insieme ad altri beni, dal gip del Tribunale di Caltagirone.

Tunisino si spaccia per il fratello: denunciato per clandestinità

Un cittadino tunisino di 31anni è stato segnalato all’autorità giudiziaria perché ritenuto responsabile del reato di sostituzione di persona. Nella tarda serata di venerdì, effettuando gli inserimenti al centro elaborazione dati dei nominativi degli ospiti degli alberghi, risultava che un cittadino tunisino di 35 anni aveva a suo carico un rintraccio per una notifica. Gli operatori si sono recati presso la struttura ricettiva di Vittoria dove risultava alloggiato lo straniero e ne hanno verificato la presenza. Questi ha esibito un passaporto dal quale risultava che la fotografia non fosse la sua, e, chieste spiegazioni, il magrebino ha riferito che, effettivamente, il passaporto era di suo fratello e che aveva tratto in inganno il titolare dell’albergo. Il 31enne ha accompagnato i poliziotti all’abitazione del fratello di 35 anni, sempre a Vittoria, e qui si è provveduto a notificare al fratello maggiore un respingimento della richiesta di permesso di soggiorno. Successivamente, il fratello più giovane è stato accompagnato in Commissariato dove è stata approfondita la sua posizione sul territorio nazionale. A seguito degli accertamenti, il tunisino è risultato clandestino e, pertanto, è stato segnalato anche per il reato di clandestinità e sono state avviate le procedure per il suo allontanamento dall’Italia.

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