18-05-2024
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Archivio della categoria: Cronaca

Vittoria, la Guardia di Finanza sequestra 31.000 litri di gasolio agricolo di contrabbando

 

IMG_2993aLe Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Ragusa hanno sequestrato, all’interno di un’azienda del Vittoriese, un serbatoio contenente circa 3.000 litri di gasolio agricolo, nonché un’autocisterna con rimorchio carica di 28.000 litri di gasolio. I militari avevano notato un’autobotte rifornire una cisterna all’interno della ditta. Insospettiti dall’atteggiamento dei soggetti presenti, hanno richiesto l’esibizione della documentazione comprovante l’origine del carburante trasportato, ma né l’autista, né il titolare del deposito del mezzo e neanche il proprietario dell’azienda sono stati in grado di giustificare la legittima provenienza del gasolio agricolo. I militari hanno sequestrato l’autobotte, la cisterna e il prodotto per l’ipotesi di contrabbando, mentre i tre soggetti sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria a piede libero.

VITTORIA:  OPERAZIONE ANTIDROGA “COFFEE DRUGS”

salerno di martino cavalloOperazione antidroga a Vittoria dei Carabinieri del Comando Provinciale di Ragusa, che nella notte hanno eseguito 3 ordinanze di custodia cautelare in carcere, per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso. Gli arrestati, tutti di Vittoria sono: Sebastiano Claudio Cavallo, di anni 47, pregiudicato; Andrea Di Martino di anni 34, incensurato; Salvatore Salerno di anni 53, pregiudicato. Le indagini che hanno portato agli odierni arresti, condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Ragusa, erano state avviate nel mese di febbraio 2015, partendo dal monitoraggio di alcuni soggetti vittoriesi noti per essere dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti. Per primo è stato monitorato Cavallo, noto alle Forze dell’Ordine per i suoi precedenti penali e, in passato, indicato come vicino ad ambienti della criminalità organizzata vittoriese e che, attualmente, in via Adua a Vittoria, gestisce un bar conosciuto come ritrovo di pregiudicati. Le indagini sono state particolarmente difficili, sia per la particolare scaltrezza degli indagati, alcuni dei quali con precedenti penali e, di conseguenza, molto accorti nello svolgimento delle loro attività criminali, e sia per i luoghi in cui i militari dovevano operare, spesso frequentati da soggetti pregiudicati. Gli indagati, come spesso avviene nell’ambito delle attività di spaccio di stupefacenti, conversando tra loro utilizzavano un linguaggio criptico, evitando di menzionare in maniera esplicita lo stupefacente, ma facendo ricorso a termini convenzionali in questo caso la droga era il “caffè”, e la cocaina era la “ricotta”. I Carabinieri sono riusciti ad accertare, in totale, oltre 50 cessioni di sostanze stupefacenti. Durante l’operazione e nel corso del tempo, sono state anche eseguite numerose perquisizioni personali e domiciliari e recuperati cospicui quantitativi di droga. Gli arrestati sono stati associati alla casa circondariale di Ragusa.   Le indagini continuano.

LA POLIZIA INTERVIENE IN TEMPO PER SALVARE UNA GIOVANE DONNA DAL SUICIDIO

 

FOTO STAMPA 1La Polizia di Modica  ha scongiurato un ennesimo caso di suicidio. I fatti risalgono a qualche giorno fa quando alla Centrale Operativa del Commissariato giungeva una telefonata anonima, che comunicava le insane intenzioni di una donna che voleva lanciarsi dal ponte. Immediatamente gli Agenti si davano alle ricerche della malintenzionata, perlustrando sia i due ponti Costanzo e Gurrieri che il viadotto Nino Avola, ma con esito negativo. I poliziotti tuttavia non si fermavano all’esito delle prime ricerche decidendo di allargare la perlustrazione anche nella zona del cimitero comunale. Poco dopo rintracciavano la donna che stazionava immobile con sguardo assente. Condotta presso gli uffici di Polizia quest’ultima, tra le lacrime e la disperazione, raccontava di aver pensato al suicidio quale unica soluzione per risolvere i suoi problemi di salute. Infatti, le gravi difficoltà economiche che stava attraversando non le consentivano di poter affrontare le spese necessarie per proseguire le cure mediche conseguenti ad un grave intervento chirurgico effettuato tempo addietro in un ospedale del nord Italia. Infatti, sembrerebbe che per le cure successive all’intervento non sia prevista l’assistenza del servizio sanitario nazionale. A seguito del racconto toccante della donna, disoccupata e madre di tre figli, la Polizia si è subito adoperata compulsando gli organi competenti per trovare una giusta soluzione al problema.

“Tu morirai ed io finirò in galera” – Arrestato sciclitano violento che non accettava la separazione

 

DONZELLA Piero 07.07.1976La Polizia ha tratto in arresto per detenzione di arma clandestina e alterata, e porto di oggetti atti ad offendere Piero Donzella di 40 anni. Martedì mattina, la moglie ha raccontato alla Polizia di essere stata più volte picchiata e insultata anche in presenza dei figli. Donzella è stato raggiunto: nel suo marsupio vi era un coltello di enormi dimensioni, arma che non ha motivo di portare in quanto panettiere e quindi non idonea per lo svolgimento delle proprie mansioni. In casa l’uomo teneva una pistola funzionante, modificata e clandestina, con diverse munizioni.

Incidente stradale a Modica

IMG_2175Coinvolto in un incidente della strada, verificatosi in Contrada Gisirella all’intersezione con Contrada Dente Crocicchia, è risultato senza la patente di guida perché mai conseguita. Il veicolo era di proprietà di una donna e, dagli accertamenti effettuati dal Nucleo di Pronto Intervento della Polizia Locale, è emerso che l’auto era pure sprovvista di copertura assicurativa. Nell’incidente sono rimasti coinvolti una Peugeot 307, condotta da J.M., ivoriano, e una Citroen C 3, condotta da A.A., modicana. L’urto violento aveva provocato seri danni ai mezzi e tre feriti, ovvero i due conducenti e il passeggero  della Citroen, tutti trasportati dal 118 al Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore. Sulla base delle indagini esperite dalla polizia locale è emerso che il conducente della Peugeot, 40enne residente a Comiso, giunto all’intersezione con Via Dente Crocicchia, aveva effettuato, con invasione della corsia destinata all’opposto senso di marcia, il sorpasso dei veicoli fermi per congestione della circolazione. Successivamente all’ivoriano, raggiunto presso il pronto soccorso, è stato chiesto di esibire i documenti ma ha presentato solo la carta d’identità e la carta di circolazione del mezzo. Da ciò è risultato che non aveva mai conseguito la patente di guida e per questo è stato deferito all’autorità giudiziaria.

Incendio al grattacielo di Ragusa, distrutta la sede dell’associazione costruttori

DSC_0214wtmkErano le dieci di sera aquando due squadre di vigili del fuoco sono intervenute nel condominio Belvedere il conosciuito “Grattacielo” di Ragusa in viale dei Platani per un incendio in un appartamento sede dell’Ance. L’incendio ha gravemente danneggiato immobile, il personale Vigilfuoco sono state impegnate 10 unità con due automezzi, hanno lavorato non poco dovendo peraltro realizzare una condotta che dalla piano stradale arrivasse fino all’ottavo piano. I fumi prodotti dall’incendio si sono rapidamente dissolti dalle aperture di aereazione delle scale, non è stato quindi necessario evacuare i residenti dello stabile. L’incendio pare si sia sviluppato a causa di un cortocircuito elettrico. I danni sono ingenti. L’incendio ha gravemente danneggiato l’immobile con tutta la documentazione andata in fumo. 

Inseguimento spericolato, poi l’arresto

GIANNONE Simone Vittoria 19-01-98Lungo e pericoloso inseguimento martedì sera in centro a Vittoria, prima che la Polizia raggiungesse, bloccasse ed arrestasse Simone Giannone, vittoriese, diciotto anni appena compiuti. Un’escalation criminale irrefrenabile del giovane che da diverse settimane impegna non poco gli Uffici di Polizia. Era stato arrestato solo dieci giorni fa per una sfilza di reati. Aveva  minacciato di morte una giovane donna, madre di una bimba di quattro anni, che lo ospitava in casa da quando il ragazzo aveva lasciato la famiglia per incomprensioni col padre. Era stato un arresto difficile per la violenza con cui si era opposto agli agenti:  tentava in tutti i modi di colpire i poliziotti e  sbatteva il capo sui muri o sull’asfalto della strada. Era in quello stato parossistico da un giorno.  Problemi del giovane col padre, intemperanze, violenze, segnalazioni fatte da diversi cittadini che lo vedevano aggirarsi con fare sospetto nei pressi delle loro abitazioni, furti di bici e di un a moto, tutto in 24 ore. Non è finita. Una donna di 32 anni che  aveva notato il giovane mentre rubava da un garage  dvd ed una play station era stata minacciata. Poi l’arresto. Era stato rimesso in libertà il 25 gennaio, con l’obbligo di dimora in casa dalle 20 alle 8, ma a nulla è servito il divieto. Già nel pomeriggio di martedì 2  il padre ha segnalato che il figlio non era più nell’abitazione. Alle 22.30 circa dalla sala operativa della Questura di Ragusa viene segnalano un furto in casa. L’equipaggio della Volante del Commissariato di Polizia di Vittoria che si reca sul posto trova la saracinesca di un garage aperta e le luci accese. Il proprietario controlla ma sembra non manchi nulla. Mentre gli Agenti controllano si avvicina un altro signore che abita poco distante e fa notare che altri due garage hanno le saracinesche aperte e le luci accese. Manca un’auto. I Poliziotti si mettono alla ricerca e notano il veicolo sfrecciare a velocità altissima: comincia l’inseguimento per le vie Mentana, F.lliBandiera, Pisacane, Bologna, Colombo, Neghelli, 25 aprile, Mentana, dove all’incrocio con la via Milano, Giannone, riconosciuto dagli Agenti, scende dalla guida dell’auto e si da alla fuga a piedi per le vie del centro; viene fermato in via Coria. Non è ancora finita. Giannone va in escandescenza e oppone resistenza ai poliziotti, poi viene bloccato e arrestato per furto continuato e resistenza a Pubblico Ufficiale e guida senza patente perché mai conseguita. In serata è trasferito al carcere di Ragusa. L’autovettura oggetto di furto, una Ford Fiesta viene recuperata, al suo interno una bicicletta da corsa, due televisori, un ventilatore da tavolo, un registratore di cassa, un video registratore ed ancora due skate board, bibite, bocce contenenti olive. Giannone aveva arraffato tutta quella roba dai garage visitati.

VITTORIA, IMPRENDITORE AGRICOLO UCCISO A VITTORIA: 4 ARRESTI

PEPI Gaetano cl. 46Sono stati sottoposti a fermo i 4 responsabili dell’omicidio di Giuseppe Dezio, avvenuto nel pomeriggio di martedì in Contrada Gaspanella al culmine di una violenta lite alla quale era seguito un accoltellamento mortale: si tratta di Pepi Gaetano, pensionato di 70 anni, e dei suoi tre figli braccianti agricoli, Marco di anni 25, Alessandro di anni 38 e Antonino di anni 42. Il tragico evento è giunto all’epilogo dell’ennesima discussione legata a problemi di confine tra le proprietà agricole delle due famiglie: è nato un acceso litigio che si è concluso con la morte del coltivatore di 65 anni. L’immediata battuta effettuata in zona dai Carabinieri della Compagnia di Vittoria, allertati al 112, supportati da quelli del Nucleo Investigativo di Ragusa, ha permesso di individuare i rei nelle campagne limitrofe e di bloccarli. Da un lato il personale specializzato presente sul posto ha effettuato i rilievi tecnico-scientifici, cristallizzando la scena del crimine e acquisendo ogni utile reperto per definire l’impianto accusatorio. Dall’altro lato i militari hanno condotto in caserma i responsabili dell’efferato delitto per sentirli e iniziare a ricostruire quanto accaduto nel pomeriggio del 2 febbraio. Tutta l’attività condotta dagli inquirenti è stata diretta dal sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, dott.ssa Valentina Botti, che, oltre ad essere stata presente sul luogo del crimine, ha poi interrogato i quattro, che si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. L’articolata attività investigativa posta in essere dai Reparti dell’Arma, che si sono avvalsa dei tradizionali metodi d’indagine ma anche di attività tecniche, è stata pienamente condivisa dal magistrato che, nella tarda serata di ieri, ritenuto fondato il pericolo di fuga, ha emesso decreto di fermo per il reato di omicidio volontario in concorso. Al termine delle formalità di rito i quattro  sono stati ristretti presso la Casa Circondariale di Ragusa: le indagini sono tuttora in corso e, pertanto, suscettibili di ulteriori sviluppi.

VITTORIA, RAPINATORE ARRESTATO DAI CARABINIERI

leu ene CL. 72Eseguita un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di un pregiudicato rumeno, Leu Ene, 44 anni, ritenuto responsabile, in concorso con altri due individui in fase di identificazione, dei reati di rapina e lesioni personali aggravate in concorso, perpetrati a Vittoria lo scorso 5 ottobre ai danni di un 35enne originario del Marocco. Le indagini sono iniziate dopo che l’uomo fu soccorso da un’ambulanza del 118 e ricoverato all’Ospedale Guzzardi a seguito di una violenta rapina in Contrada Alcerito, durante la quale il marocchino, derubato del motorino, aveva riportato un grave trauma cranico, la frattura di una costola e ferite in tutto il corpo. I carabinieri hanno ricostruito una prima descrizione fisica dei presunti responsabili. Successivamente, grazie all’individuazione fotografica fatta dalla parte offesa, avvalendosi dei fascicoli fotografici, si è riusciti a dare un nome ad uno dei responsabili, appunto Leu Ene. Il pregiudicato, ricercato da diversi giorni, una volta rintracciato, è stato arrestato e, dopo averlo condotto nella caserma di via Giuseppe Garibaldi e aver espletato le formalità di rito, lo hanno sottoposto agli arresti domiciliari presso la sua abitazione. Gli altri soggetti, responsabili in concorso dei reati contestati al rumeno, sono in fase di identificazione.

Giarratana: minaccia con un coltello gli ospiti di un centro di accoglienza per rifugiati

DSC_0936 (2)Weekend movimentato per gli uomini dell’Ufficio Volanti della Questura di Ragusa che nella serata di domenica sono intervenuti a Giarratana presso il centro di accoglienza per richiedenti asilo politico dove era stata segnalata un’aggressione in atto da parte di un ospite armato di coltello. Subito sul posto gli uomini diretti dal Commissario Capo Filiberto Fracchiolla, collaborati dai carabinieri della stazione di Giarratana, hanno trovato un cittadino extracomunitario, di origine egiziana, in stato di agitazione, che presentava delle ferite al volto. Lo stesso, portato con fatica alla calma, è stato soccorso dal personale del 118 e subito dopo trasportato all’ospedale di Ragusa. Immediate sono partite le prime indagini sul posto, ascoltando gli ospiti del centro, in maggioranza di etnia sub sahariana, che ancora in preda alla paura hanno raccontato come il cittadino egiziano, lì domiciliato insieme alla sua famiglia, dopo la giornata passata insieme a Chiaramonte Gulfi, appena ritornati presso il centro di accoglienza di Giarratana, ha iniziato ad urlare ed imprecare nei confronti di alcuni ospiti. Ad un certo punto nonostante il tentativo di portarlo alla calma l’egiziano si è diretto nella cucina del centro e si è impossessato di un grosso coltello brandendo il quale ha minacciato e cercato di ferire alcuni ospiti. Alle urla di aiuto di uno di loro sono sopraggiunti altri migranti, lì presenti con le loro famiglie, che insieme sono riusciti a disarmare e allontanare dal centro l’uomo, riportando anch’essi alcune lesioni. In effetti, i poliziotti all’interno di una stanza del centro hanno recuperato il coltello da cucina con lama a punta di circa 15 centimetri utilizzato dall’egiziano per minacciare i presenti. Accompagnati tutti in Questura, tramite un interprete, gli ospiti del centro hanno sporto regolare denuncia nei confronti dell’egiziano, loro vicino di stanza. L’egiziano dopo le cure del caso è stato riportato negli Uffici della Questura dove, a seguito degli accertamenti di identificazione e fotosegnalamento è stato deferito all’autorità giudiziaria per lesioni e minacce aggravate. La posizione amministrativa dell’egiziano è al vaglio dell’Ufficio Immigrazione della Questura.

Carabinieri arrestano monterossano per lesioni e mancata assistenza alla famiglia

AZZARO_GiuseppeIl quarantacinquenne Giuseppe Azzaro è stato catturato presso la propria abitazione poiché destinatario di un ordine di carcerazione della durata di sei mesi di reclusioni per i reati di lesioni personali e violazione degli obblighi di assistenza familiare per cui è stato condannato dal tribunale di Ragusa nel 2013. Nel 2009 era stato denunciato insieme ad altri due per violenza, resistenza e minaccia a pubblico ufficiale e per rissa. Non solo, recentemente era anche stato condannato poiché non aveva passato gli alimenti alla moglie separata. Nel complesso, sommando le due pene, Azzaro deve scontare complessivi sei mesi. L’uomo aveva chiesto di poter scontare la pena ai domiciliari ma, alla luce del suo comportamento nell’ultimo periodo, il giudice ha ritenuto di non concedergli tale beneficio ma di fargli scontare la pena in carcere. Pertanto i carabinieri lo hanno arrestato e condotto all’istituto di contrada Pendente a Ragusa.

 

OMICIDIO IN CAMPAGNA A VITTORIA

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I Carabinieri  sono intervenuti in contrada Alcerito di Vittoria per un accoltellamento. La vittima è Giuseppe  Dezio di 65 anni. Tre individui sono stati bloccati subito dopo una battuta nelle campagne circostanti. I tre sono stati condotti presso la Compagnia Carabinieri di Vittoria dove si sta recando anche il Sostituto Procuratore di turno dott.ssa Valentina Botti. I motivi dell’omicidio sono al vaglio degli inquirenti.

  ARRESTATA IN ROMANIA LATITANTE INTERNAZIONALE PER TENTATA ESTORSIONE E FAVOREGGIAMENTO DELLA PROSTITUZIONE

MARIN PETRUTAUn’altra delle giovani prostitute di nazionalità rumena coinvolte nell’inchiesta che ha già portato all’arresto, da parte dei Carabinieri, di tre persone, ossia un italiano e una coppia di cittadini rumeni, è stata rintracciata e arrestata in Romania, in quanto colpita da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Ragusa per i reati di tentata estorsione in concorso e favoreggiamento della prostituzione. L’arrestata è Marin Petruta di 28 anni che, dal mese di febbraio 2015, risultava irreperibile insieme ad altri connazionali destinatari della misura della custodia cautelare in carcere, poiché aveva fatto ritorno nel suo paese d’origine ossia in Romania. Da allora, però, le sue ricerche da parte dei Carabinieri di Ragusa non si sono mai interrotte e per lei veniva richiesta ed ottenuta l’emissione di un Mandato d’Arresto Europeo che, in caso di rintraccio, avrebbe consentito il suo arresto anche in altri paesi dell’Unione Europea. E’ stata finalmente individuata a  Timsoara, e  arrestata dalla Polizia Rumena. Dopo l’arresto è stata, quindi, subito avviata la procedura per la sua estradizione in Italia, ove verrà giudicata per i reati di tentata estorsione, istigazione e favoreggiamento della prostituzione. In esecuzione dello stesso provvedimento cautelare era stato arrestato Salvatore Iacono, di anni 65, di Vittoria, imprenditore agricolo incensurato, mentre a luglio 2015 a cadere nella rete dei Carabinieri era stata un’altra cittadina rumena, ossia Marin Janina, sorella di Petruta, che era stata rintracciata e arrestata mentre si recava a far visita a suo fratello George, che si trova ristretto agli arresti domiciliari a Catania.  A dicembre 2015, invece, era il turno di Pavel  Ionut Claudiu scovato e arrestato in Romania e successivamente estradato in Italia. Le indagini che hanno condotto ai predetti arresti, erano iniziate negli ultimi mesi dell’anno 2013, quando un imprenditore di Vittoria e allora esponente di un partito politico, dopo aver avuto un rapporto sessuale con giovani donne dell’est europeo, contattate tramite una bacheca di annunci on-line, rimaneva vittima di un’estorsione poiché, durante la consumazione del rapporto, gli venivano scattate delle fotografie compromettenti e, per impedire la divulgazione delle stesse, in più tranche, gli veniva richiesta la somma complessiva di 100.000 euro  da consegnare nell’arco di un mese. Capendo di essere rimasto intrappolato in un ricatto da cui non sarebbe più riuscito a venire fuori, l’uomo aveva deciso di sporgere denuncia presso i Carabinieri che, immediatamente, avviavano le indagini per individuare gli autori del fatto. A seguito dell’ennesima richiesta di pagamento di una somma di denaro per impedire la divulgazione delle foto, con l’accordo della vittima, era stato organizzato un servizio di osservazione per  fermare gli estortori proprio nel momento in cui ritiravano una busta con il denaro richiesto. In flagranza erano stati acciuffati due rumeni: Marin  George e Hodorog Veronica.  Le indagini però erano proseguite per accertare se altri uomini erano rimasti vittime dello stesso tipo ricatto e se vi erano altri soggetti coinvolti nella vicenda. Dai successivi accertamenti, svolti anche monitorando le bacheche di annunci on-line esistenti sul web e relativi alla provincia di Ragusa, emergeva che vi erano una serie di giovani donne, tutte di nazionalità rumena, dedite alla prostituzione, che adescavano i loro clienti tramite tali annunci e dalle indagini emergeva pure che l’attività di meretricio veniva esercitata all’interno di alcune abitazioni di Comiso.

Pozzallo: furto in un caseificio, un arresto

VIGLIANESI 2 (1)I Carabinieri hanno arrestato Carmelo Salvatore Viglianesi, classe ’59, catanese, pregiudicato. Nel corso della nottata, infatti, una pattuglia del Nucleo Radiomobile di Modica è intervenuta presso un caseificio a Pozzallo dopo che un cittadino aveva segnalato la presenza di alcuni soggetti sospetti. Giunti sul posto, i Carabinieri notavano che era scattato l’allarme antifurto del caseificio e, nell’avvicinarsi, un’ autovettura partiva a tutto gas. Subito, i militari dell’Arma hanno azionato le sirene e si sono messi all’inseguimento del veicolo che, dopo una lunga corsa, ha perso il controllo ed è uscito di strada. Gli occupanti del mezzo hanno proseguito la fuga a piedi per le campagne. I Carabinieri hanno continuato l’inseguimento a piedi e, poco dopo, hanno raggiunto e bloccato un uomo che, nel vano tentativo di divincolarsi, ha aggredito i militari. E’ stato dichiarato in arresto con l’accuso di furto aggravato in concorso e resistenza a pubblico ufficiale. I complici hanno fatto perdere le loro tracce. Poco prima i malviventi si erano introdotti nel caseificio forzandone la porta d’ingresso e, dopo aver trafugato circa 500 euro in contanti dall’interno, avevano caricato di prodotti caseari un furgone dell’azienda. All’interno del veicolo abbandonato dai ladri  i Carabinieri hanno rinvenuto i soldi asportati poco prima dal caseificio che sono stati restituiti al legittimo proprietario ed alcuni passamontagna. L’autovettura intanto è stata sequestrata per consentire ai Carabinieri del Nucleo Operativo di effettuare i dovuti rilievi di eventuali impronte o indizi lasciati dai malviventi.

I Carabinieri rintracciano la donna scomparsa a Monterosso Almo

 

elicottero01 (1)I carabinieri di Ragusa e Monterosso sono stati impegnati tutta la notte e le  prime ore della mattinata nelle ricerche una persona scomparsa. Domenica sera dopo un litigio tra coniugi, una donna di Monterosso se n’è andata di casa, trovando ospitalità presso i propri genitori. Verso la mezzanotte, però, i familiari si sono accorti che la giovane non era più in casa ma se ne era andata uscendo dalla finestra del bagno, al pian terreno. Immediate le ricerche da parte dei suoi cari che dopo un paio d’ore hanno chiesto aiuto al 112. Dato che la donna s’era allontanata senza alcun bagaglio i militari hanno iniziato a ricercarla nei paraggi del centro cittadino ma il lavoro è stato arduo data la folta vegetazione che circonda Monterosso. Nel frattempo gli operatori del 112 tentavano di rintracciare il cellulare che però è stato irraggiungibile fino verso le otto e trenta. A quell’ora, all’ennesimo tentativo, il militare della centrale operativa ha trovato libero, e ha avuto risposta. La donna è stata tenuta a lungo al telefono, per avere contezza che stesse bene e non avesse alcun strano proposito. Nel frattempo la centrale ha fatto convergere le pattuglie nella zona dove era la scomparsa che è stata ritrovata sana e salva. La donna s’era allontanata in cerca di un po’ di solitudine, in un momento di tristezza. La giovane madre è stata affidata ai propri genitori.

SBARCATI A POZZALLO 212 MIGRANTI

1396121339-security-al-porto-di-pozzallo-scarso-la-provincia-non-licenziaNella mattinata di sabato è approdata al porto di Pozzallo la nave militare “Siem Pilot”, con a bordo 212  migranti di varia nazionalità soccorsi in mare. La Questura di Ragusa ha predisposto il servizio di accoglienza. 150 degli stranieri sbarcati sono stati avviati, a bordo di pullman, verso la struttura Hotspot di Trapani, gli altri  hanno fatto ingresso al predetto centro di Pozzallo.

Droga sotto terra a Casuzze

HICHRI_Zied1I Carabinieri hanno arrestato i due ventiduenni tunisini Zied Hichri e Waid Chaieb per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio. I militari, nei giorni scorsi, avevano notato i due in via Caucana a Santa Croce, sospettando che spacciassero. Li hanno quindi pedinati in borghese per verificare dove abitassero e sono giunti a una casa di Casuzze. Hanno quindi richiesto l’intervento di un’unità cinofila e venerdì mattina si sono presentati presso l’abitazione dei due giovani. In casa non è stata trovata droga, sebbene il cane ne sentisse l’odore, specie da un coltello a serramanico ancora intriso di hashish. Il cane, però, appena è uscito fuori nel cortiletto dell’abitazione, ha annusato qualcosa e con la zampa ha iniziato a segnare un punto sul terreno vicino al muro di recinzione. I carabinieri si sono armati di vanga e hanno scavato, trovando un involucro di cellophane nero termosaldato, con dentro un pezzo di hashish del peso di quasi trenta grammi. Zied Hichri e Waid Chaieb, sono stati sottoposti agli arresti domiciliari.

RUBA NEGLI UFFICI DELLA PROCURA DI RAGUSA

luciano saglibeneLa Polizia ha tratto in arresto Luciano Saglibene, ragusano di 28 anni,  per furto aggravato e continuato, commesso ai danni di due dipendenti della Procura della Repubblica. Alle ore 10 di giovedì 28 gennaio, due dipendenti, che  si erano allontanate per pochi minuti dai loro uffici in Procura, al loro rientro hanno trovato la borsa aperta ed il portafogli sparito. Esaminare le immagini del sofisticato impianto di videosorveglianza, sono emersi forti sospetti su Saglibene, soggetto che proprio la Squadra Mobile pochi mesi prima aveva già individuato in quanto responsabile di altri reati contro il patrimonio. Le immagini hanno mostrato che quando le vittime del furto si erano allontanate dalle loro stanze, l’arrestato fingendo di dover presentare dei documenti, si guardava dapprima attorno e poi faceva ingresso nelle stanze dove permaneva pochi secondi. L’uomo, dopo aver commesso il reato, è sparito dalla circolazione, non dando alcun segno di presenza neanche alla moglie o ad altri familiari. La sua cattura è stata resa possibile dopo ore di appostamento sotto casa e nei luoghi da lui frequentati.

Ispica, arrestato pusher con 120 grammi di hashish nascosti nelle mutande

 

CASATO BuonoAlcuni residenti avevano segnalato episodi di spaccio e sono scattati i controlli dei Carabinieri nei luoghi maggiormente frequentati dai giovani. Arrestato uno spacciatore di 26 anni trovato in possesso di diversi grammi di droga, soldi in contanti e strumenti per la pesatura ed il confezionamento della sostanza. Si tratta di Carmelo Casato Buono, 27 anni, ispicese, già noto alle forze dell’ordine. Il giovane pusher, infatti, è stato notato dai militari dell’Arma mentre a piedi camminava per i vicoli del centro cittadino tenendo un atteggiamento sospetto. Dopo averlo pedinato, non appena è rientrato a casa, i Carabinieri lo hanno controllato e lo hanno sottoposto a perquisizione personale e domiciliare. Il ragazzo è stato trovato in possesso di due panetti di Hashish da circa 50 grammi ognuno e 15 stecchette della stessa sostanza avvolte nel cellophane dal peso di circa 20 grammi e nascosti in parte negli slip ed in parte nei calzini, per un totale di 120 grammi circa di stupefacente.. Il ragazzo è stato dichiarato in arresto e posto ai domiciliari.

POZZALLO, FERMATI ALTRI SCAFISTI

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Concluse le indagini per lo sbarco del 27 gennaio, fermati altri 4 scafisti, 3 sono minorenni. La Polizia indaga adesso per scovare gli scafisti tra i 230 sbarcati ieri, ci sono buone possibilità di catturare altri trafficanti. La Polizia di Stato in meno di 48 ore ha movimentato circa 1500 migranti tra arrivi, partenze e trasferimenti. Le indagini condotte dagli investigatori sono particolarmente complesse quando gli indagati sono minorenni. uno dei minori scafisti ha confessato raccontando di essersi offerto per un minimo profitto di condurre il gommone e per questo è stato addestrato per poche ore nelle spiagge libiche.

 

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