18-04-2024
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Stefania Campo e la cultura che chiude un occhio

downloadTutto è compiuto: dimissioni, ammissioni, petizioni; ora c’è la lettera al sindaco firmata dagli operatori culturali. Chiedono a Piccitto di stracciare le dimissioni e di riprendersela in giunta. Mai nella storia di Ragusa una defenestrazione ha creato tanta agitazione. Fior di assessori nel passato sono stati costretti a ritirarsi – anche in questa sindacatura – e l’amarezza e l’orgoglio ferito furono sentimenti contenuti; qui, invece, è accaduto il finimondo sol perché il settore gestito dalla Campo, cultura e spettacolo, è una cassaforte di denaro pubblico facilmente apribile se si ha la fortuna di essere nelle grazie del politico che ne ha le chiavi. Molti firmatari di questa lettera sono stati beneficiati dall’ex assessora con contributi per le loro manifestazioni culturali ed eventi, e, in un contesto normale, questi protagonisti della vita culturale della città, avrebbero affrontato il disappunto per la cacciata della Campo tentando di ricollocare la vicenda nell’ambito della analisi sulle inequivocabili verità evitando di lanciarsi in una grossolana e per niente pura tifoseria. La giovane assessora Stefania Campo è stata “beccata” da Tele Nova nella sua leggerezza e spudoratezza nell’assistere ai passaggi per l’assunzione e conseguente retribuzione del consorte nella funzione di letturista dei contatori idrici – un impiego svolto da una cooperativa sociale vincitrice di un appalto comunale. Non si tratta di una storia fantastica, ma di fatti. E’ vero che la madre della Campo, funzionaria comunale, si occupa dell’appalto nel novembre 2012 e nel novembre 2012 il genero viene assunto; è vero che quando nel 2014 si redige il nuovo appalto la madre della Campo – già assessore in carica – inserisce una clausola per la salvaguardia dei lavoratori blindando la riassunzione del genero; è vero che la Campo partecipa ad un incontro in un bar tra l’impresa che si è aggiudicata la gara e il marito dove si discuteva del trattamento economico per i letturisti; è vero che la madre della Campo promuove un altro incontro al Comune di Ragusa tra lavoratori e ditta per definire i dettagli della assunzione. Questi i fatti per cui la assessora con una buona e decisiva spinta del sindaco si è dimessa. La vicenda è talmente chiara e verificata che se si condivide la linea di condotta etica del movimento 5 stelle – e chi più di un militante e amministratore cinquestelle deve condividerla? – risulta altrettanto ovvio ritenere il comportamento della Campo non solo uno “scivolone”, come dalla stessa signora ammesso, quanto una vera incompatibilità e incoerenza rispetto al bagaglio valoriale del movimento. Trasferiamo però questo importante tema della questione morale, che è la caratteristica dominante dei cinquestelle, nella nostra piccola città. Una cosa è lottare in Parlamento, un’altra è governare a Ragusa. Non c’è Di Maio, né Morra, né Di Battista, e molte volte il sindaco se la deve cavare da solo avendo un truppone poco colto e persino rozzo, insomma una divisione di legionari agguerriti che hanno travasato il furore giacobino in un garantismo che non sta né in cielo né in terra essendo, l’oggetto dello scandalo, – ossia la storia dell’assunzione – un episodio classico di sfruttamento delle occasioni e dei privilegi che lo stare in politica offre, una caduta che ha sconquassato gli animi, destabilizzandoli, di coloro che sentono la missione della diversità e che hanno sofferto della vicenda con un tormento sfociato in un rifiuto della realtà. Cosa è accaduto allora? – e qui arriviamo agli operatori culturali. La Campo che aveva sempre mantenuto buone relazioni con i dissidenti cinquestelle (una cerchia che si sente tradita dal sindaco e che ritiene questi un piccolo dittatore che nulla ha a che spartire con le forme ed i modi del movimento, e che spera inciampi, e che manovra per metterlo in cattiva luce, insomma tutto un ribollio tipico delle cellule settarie) ha acceso la miccia mettendo insieme i dissidenti scatenati e gli operatori culturali che per interesse o ossequio o semplice cortesia o simpatia non si sono sottratti all’obbligo di firmare questa lettera al primo cittadino in cui si chiede il ripescaggio. E qui esplodono una serie di contraddizioni e si appalesano comportamenti vergognosi. Cosa si sostiene nella lettera? Che la colpa è della stampa che diffama, che perseguita, che infanga, e giù con tutto il lessico familiare della destra, del berlusconismo, del qualunquismo: lo stesso lavaggio cerebrale che tentò di annebbiare e confondere le menti degli italiani, abbassando i livelli del libero pensiero, mettendo in un cantuccio il senso morale delle istituzioni e riducendo i vizi dei politici a comportamenti normali, naturali, privati. Si sceglie quindi di dare addosso alla stampa evitando con scrupolo di entrare nello specifico dei fatti accaduti, distraendo dalla questione morale e fornendo ai cinquestelle un appiglio- la stampa cattiva – per alleggerire lo stato d’animo di quei consiglieri che rivorrebbero la Campo in sella e che per fragilità, rigidità e poca maturità personale e politica non ammettono che anche al loro interno possa capitare- com’è capitata – una brutta storia. E’ chiaro che i promotori di tale iniziativa o non riescono a vedere come stanno le cose o non vogliono vedere, sacrificando obiettività, intelligenza, etica in nome di un posizionamento che può risultare vantaggioso. L’operazione salviamo la Campo ha trasformato alcuni operatori culturali in una lobby, in un gruppo di pressione, utile qualora la loro beniamina tornasse ad amministrare la cosa pubblica; condizione che li porrebbe come fidato riferimento e bussola per la amministratrice. Questa operazione – per non parlare del metodo adottato per ottenere le firme della missiva – è il punto più triste della vicenda: constatare che in questo ambiente culturale soprattutto giovanile dove dovrebbe scorrere solo freschezza, passione, riflessione aperta, si usino pratiche legate alla peggiore politica. Si son messi sotto i piedi tutti i sacri principi pur di posare il cappello su una poltrona che forse potrebbe tornare ad essere occupata dalla assessora cacciata via. Un’autentica azione preventiva nel caso in cui il sindaco cedesse. Hanno fatto tutto in fretta i promotori della missiva perchè non c’era tempo; si attende infatti l’ennesima riunione dei consiglieri cinquestelle, gli spiriti sono agitati e Federico Piccitto deve essere messo alle strette – come confessano i grillini dissidenti. Infatti i metodi per raccogliere adesioni rivelano l’urgenza assai poco pulita dell’intervento a gamba tesa. Molti hanno aderito senza conoscere il contenuto del testo – i promotori si son ben guardati dal leggere alle persone coinvolte l’attacco che avevano elaborato. C’è stato persino un professore, che è da ritenersi l’intellettuale più rispettato in città per il suo prestigio e per il suo impegno civico, che si è ritrovato la firma in calce al testo e non sapeva niente della iniziativa. Per non parlare poi dei soliti pasticci e dei soliti conflitti. Uno dei promotori dell’appello è Giacomo Schembari, impiegato comunale, primo collaboratore della Campo, che si è dato un gran da fare e che poi non ha firmato la lettera. Perchè non l’ha fatto? Forse gli pareva brutto, indelicato, inopportuno, inelegante, attaccabile e così via esporsi in pubblico per riavere la sua assessora preferita? E finalmente siamo arrivati al cuore del problema: i confini delle cose che si possono o non si possono fare se si frequenta e si maneggia la pubblica amministrazione. Non si partecipa in alcun modo, palese od occulto con presenza, opere, azioni, parole, come successo alla Campo, a vicende che coinvolgono gli interessi di famiglia, parenti ed affini. Non si fa. La Campo si è dimostrata assai debole nel muoversi dentro i confini di una condotta all’altezza delle nostre aspettative democratiche riguardo le storie di famiglia e anche gli atti amministrativi. Lo dimostra la determina dirigenziale n. 2420 dove nella prima pagina della proposta di una associazione che chiede un contributo per il prossimo Natale, l’ex assessora scrive: “si autorizza l’installazione con l’uso massimo di 12 mila euro. 12 novembre 2015. Stefania Campo”. Poi, l’indomani, si dimette. Si tratta di una proposta che doveva essere sottoposta al dirigente del settore, ma l’assessora scavalca la figura preposta per legge a decidere le attività, gli spettacoli, le manifestazioni, e stabilisce lei e autorizza lei, e indica lei la quantità di denaro da impegnare. Non si fa. Ci sono limiti e confini invalicabili e la ex assessora ha dimostrato sino all’ultimo – dopo 15 giorni dalle dimissioni non aveva restituito il telefono cellulare del Comune, è banale, ma sintomatico- di avere una concezione assai larga riguardo gli usi e i costumi consentiti. Gli operatori culturali (non tutti, poiché molti sono stati trascinati con l’inganno a firmare la lettera) con la Campo hanno chiuso un occhio, aprendo di contro i confini del consentito per tuffarsi nel folclore siculo che perdona e giustifica vecchie e consolidate abitudini; robaccia anticulturale che serve solo a mantenere silenti le masse e a lasciarle nell’ignoranza.

DISORDINI DURANTE LA SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE DI RAGUSA

gianni iacono 9Il presidente del Consiglio Comunale, Giovanni Iacono, interviene sui fatti avvenuti lunedì 30 novembre, durante la discussione del punto riguardante  la “presa d’atto dell’avvenuta approvazione da parte della Regione Siciliana del Piano di Intervento del Servizio di Igiene Ambientale dell’Aro Ragusa”.   Iacono dichiara : “Un fatto gravissimo ed inquietante che ha impedito il libero e regolare svolgimento del consiglio comunale che, per statuto, rappresenta  il massimo Consesso Cittadino e l’Aula, dove si svolge lo stesso, non può e  non deve mai essere preda  di prevaricazione, arbitrio,  minacce,  scorribande varie, intimidazioni,  malandrinerie, ma luogo certo ed inviolabile della legalità e del rispetto delle regole. Ringrazio le Forze dell’Ordine, la Polizia di Stato, i Carabinieri e la Polizia Municipale per il servizio che hanno svolto e i consiglieri comunali  che hanno subito gli attacchi personali e con grande civiltà non hanno reagito. Atti inqualificabili ad opera di soggetti noti per i quali, acquisite le immagini e testimonianze, devono essere espletate tutte le procedure previste per l’accertamento di eventuali casi di reato”.

AL COMUNE DI RAGUSA NUOVO DIRIGENTE DEL SETTORE EDILIZIA PRIVATA

DSCF0346Da oggi al Comune di Ragusa è in servizio per sei mesi, rinnovabili, l’architetto Antonio Virginia a seguito dell’intesa raggiunta con il Comune di Caltagirone dal cui Ente l’architetto Virginia proviene.  Auguri di buon lavoro al neo dirigente sono stati espressi dal Sindaco Federico Piccitto nel corso dell’incontro in cui si è proceduto alla firma del contratto.

RIQUALIFICAZIONE SOCIALE E CULTURALE DI AREE DEGRADATE DI RAGUSA

 

ragusaiannuccisitoorizzLa Giunta Municipale, nella seduta di lunedì, ha approvato una delibera per partecipare al bando per l’inserimento nel piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate. L’Amministrazione Comunale presenta quattro progetti di intervento. Il primo intervento  sull’immobile di Via del Mercato, con importo complessivo del progetto di 232.489,46 euro,  punta sulla riqualificazione urbana del quartiere per rivitalizzare l’area fornendo vari servizi che contribuiscano al miglioramento della qualità della vita. Il secondo intervento per la Salita Mercato dell’importo di 150.000 euro,  riguarda la riqualificazione urbana con sistemazione delle scale e di uno spazio aperto ed il recupero dell’area adiacente da destinare a verde pubblico attrezzato. Per il Palazzo dell’ex Cancelleria si vuole procedere al completamento del restauro dell’antico immobile  per destinarlo a servizi socio educativi, spazi condivisi di lavoro, laboratori artistici e musicali per un importo del progetto di 1.404.681 euro. Infine con il quarto intervento programmato sull’unità di Corso Don Minzoni, per un  importo di progetto di  300.000 euro,  s’intende realizzare un percorso pedonale di collegamento  tra Via Giusti e Corso Don Minzoni e ripristinare l’unità edilizia per la realizzazione e di un laboratorio di quartiere. “Partecipando al bando – dichiara il vice sindaco con delega per i centri storici Massimo Iannucci – intendiamo cogliere un’occasione importante per attingere preziose risorse finanziarie che ci serviranno per avviare ulteriori significativi interventi da porre in essere in alcune zone del centro storico di particolare valenza storico-artistica che possono divenire spazi condivisi per diverse iniziative sociali”.

IN CONSIGLIO COMUNALE IL PIANO D’INTERVENTO DEL SERVIZIO DI IGIENE URBANA DELL’ARO RAGUSA

 

antoniozanottoIl consiglio comunale di Ragusa discuterà  della presa d’atto dell’avvenuta approvazione da parte dell’Assessorato Regionale all’Energia del nuovo “Piano d’Intervento del servizio di igiene urbana dell’Aro Ragusa”, con relativo quadro economico e capitolato speciale d’appalto, compresi gli aspetti tecnici. “Si tratta – spiega l’assessore comunale all’ambiente, Antonio Zanotto – dell’ultimo adempimento preliminare, prima dell’avvio della nuova gara, che partirà subito dopo, con bando europeo a cura dell’Urega. D’altra parte si tratta di una vera e propria rivoluzione in termini di svolgimento del servizio di gestione nella raccolta dei rifiuti solidi urbani, attraverso l’estensione a tutto il territorio urbano del sistema di raccolta differenziata porta a porta, con l’obiettivo di raggiungere, in tempi brevi, un livello del 70% di rifiuti differenziati. La durata del servizio, sulla base del progetto redatto dalla società di ingegneria Esper a cui il Comune di Ragusa aveva affidato l’incarico, sarà complessivamente di 7 anni, termine fissato, anche in questo caso, dalle normative regionali per garantire la piena sostenibilità degli oneri economici per l’espletamento del servizio. Il costo complessivo del nuovo sistema sarà di quasi 90 milioni di euro, di cui 81 a base d’asta, cui si aggiungono 32 mila euro per oneri di sicurezza da interferenze ed oltre 8 milioni di somme a disposizione del Comune per eventuali servizi aggiuntivi. Terminato il passaggio in Consiglio Comunale, si procederà, come detto, all’avvio dell’iter previsto per l’espletamento della gara. Subito dopo l’affidamento del nuovo servizio, l’Amministrazione Comunale, come già ribadito ai rappresentanti sindacali dei lavoratori nel corso dei diversi confronti sul tema che si sono svolti nei mesi scorsi, promuoverà l’avvio della normale fase di concertazione tra impresa e sindacati, al fine di garantire la migliore operatività del nuovo sistema e raggiungere, in tempi perfino più rapidi del previsto, gli obiettivi fissati dal nuovo piano di gestione”.

 

Unione degli atei e degli agnostici razionalisti: “A proposito del regalino del Comune alla diocesi di Ragusa”

uaar«È ostentazione di appartenenza religiosa, perfettamente lecita quando esercitata a titolo individuale ma in contrasto con la Costituzione quando esercitata da una istituzione pubblica rappresentante tutti i cittadini». Non usa mezzi termini Massimo Maiurana, del circolo Uaar di Ragusa, a proposito della decisione del dirigente del Comune di Ragusa, di sostenere parzialmente le spese per la festa di insediamento del nuovo vescovo. Si tratta di una spesa di poco più di 1.500 euro per il noleggio di un palco e di cinque bagni chimici da installare in piazza San Giovanni, teatro dell’iniziativa religiosa. Spesa che all’associazione coordinata da Maiurana proprio non va giù. «È ovvio che il problema non è la cifra in sé, relativamente modesta, ma il fatto che chi amministra la cosa pubblica abbia sentito il dovere di ingraziarsi in qualche modo le gerarchie cattoliche. È qualcosa che va ben oltre il contributo erogato su richiesta come forma di patrocinio. Basta leggere la delibera dov’è scritto chiaramente che il Comune “vuole essere presente attivamente”; quel “vuole” è una stonatura in palese contrasto con il principio di laicità sancito dalla Consulta». «Purtroppo – continua Maiurana – iniziative del genere sono indicative dell’andazzo generale. Ben altri importi sono stati erogati dalla giunta a diverso titolo, per teatri e teatrini, ma sempre in un solo senso; quello clericalista, volto a rinforzare il deleterio connubio tra Stato e Chiesa, in cui una parte spende e l’altra paga con i soldi di tutti». I teatri a cui si riferisce Maiurana sono quello del seminario vescovile, per la cui ristrutturazione è stato stanziato dall’amministrazione comunale un importo pari a 65.000 euro, e il saloncino parrocchiale della chiesetta di S. Giacomo, frazione agricola, a cui sono stati assegnati 20.000 euro di contributo. In entrambi i casi è stato stipulato un protocollo d’intesa tra il Comune da una parte e le istituzioni ecclesiastiche dall’altra che prevede la limitata disponibilità dell’immobile ristrutturato per eventi organizzati dal Comune. «Sarebbe comodo per qualunque proprietario di locale pubblico poter contare su una ristrutturazione gratuita al costo della cessione di qualche giornata. Stranamente però queste cose si fanno solo quando le richieste arrivano dal sacerdote di turno, e verosimilmente la disponibilità rimarrà solo sulla carta. Difficile immaginare molte iniziative nella sperduta S. Giacomo, o in un teatro poco distante dal Concordia». “Proprio per lo storico “Teatro della Concordia” – ricorda l’Uaar – sono stati recentemente stanziati i fondi necessari per gli imponenti lavori di recupero dell’immobile, che rimarrà comunque destinato a teatro e che si trova ad appena cinquanta metri dal teatro del seminario vescovile. È quantomeno curioso assegnare fondi in cambio di disponibilità di un teatro, quando a due passi c’è già un teatro di cui il Comune è proprietario e che ha un valore di qualche ordine di grandezza maggiore”.

 

 

CASO CAMPO, SECONDA RIUNIONE DELLA COMMISSIONE TRASPARENZA DEL COMUNE DI RAGUSA

Il presidente della commissione Elisa Marino“Nessuno può minimamente pensare di esprimere giudizi già adesso. E’ indispensabile completare l’iter prefissato e, soprattutto, ascoltare tutte le persone che è stato ritenuto opportuno convocare”. E’ quanto dichiara il presidente della commissione Trasparenza, Elisa Marino, dopo la seconda seduta, tenutasi venerdì mattina, sulla vicenda riguardante la disamina delle carte concernenti l’attività svolta al Comune di Ragusa per il servizio di lettura dei contatori idrici. “Ieri – aggiunge Marino – abbiamo aggiunto ulteriori tasselli al mosaico che resta ancora incompleto e per potere valutare il quale si rende necessario acquisire ulteriori indicazioni, a cominciare da quelle che arriveranno dalla seduta del 4 dicembre, con inizio dei lavori, a porte aperte, a partire dalle 10”.

Sfiducia a Crocetta, firmano Forza Italia, Ioppolo, Fazio e Musumeci. L’atto può sbarcare in aula

images (2)Si parte da quota 25. Sono arrivate le firme che mancavano affinché la mozione di sfiducia del M5S a Crocettta potesse essere presentata e cominciare il cammino verso l’aula. Oltre alle firme dei 14 parlamentari cinquestelle in calce alla sfiducia ci sono ora le firme degli otto deputati di Forza Italia, di Nello Musumeci e Giovanni Ioppolo (Lista Musumeci) e Girolamo Fazio  (Misto). La mozione sarà presentata per arrivare presumibilmente in aula dopo l’otto dicembre. Siamo consci – dicono i deputati M5S – che il Bostik è nettamente più forte di tutte le malefatte di Crocetta. Noi, però, non potevamo non provarci. Lo dovevamo ai siciliani. Quantomeno faremo uscire allo scoperto i veri nemici della Sicilia e chi qui dentro recita solo una parte”.

Forza Italia, sen. Mauro e on. Assenza: “Lavorare per unità del partito evitando contrapposizioni”

miccichè“Quella di questi giorni, per Forza Italia, è una fase delicata di ricostruzione e sarebbe opportuno evitare situazioni che possano creare contrasti interni”. Lo dichiarano congiuntamente il sen. Giovanni Mauro e l’on. Giorgio Assenza che aggiungono: “In questo processo di riorganizzazione avviato dal neo commissario regionale on. Gianfranco Miccichè, che ha azzerato tutte le cariche dirigenziali del partito, invitiamo a non usare il simbolo del partito per manifestare posizioni personali, tanto più se espresse in azioni che possano essere interpretate in senso negativo nei confronti della causa di Forza Italia”. “L’invito è rivolto a tutti gli iscritti e a chi ricopre cariche istituzionali – concludono – affinché le azioni politiche che si intendono portare a termine possano essere concordate tra gli esponenti del partito, lavorando insieme per aiutare il commissario Miccichè a ritrovare la coralità necessaria a beneficio di Forza Italia, della politica e dei cittadini”.

POSSIBILE DI CIVATI: ” NO AD ALLEANZE CON IL PD IN CASO DI ELEZIONI ANTICIPATE IN SICILIA”

Giuseppe_Civati_2Quaranta delegati siciliani hanno partecipato A Napoli agli Stati Generali di Possibile, il nuovo partito del deputato Pippo Civati. Durante l’assemblea, oltre a votare lo Statuto, il regolamento e la delibera costitutiva, si è discusso sul tema delle alleanze con il Partito Democratico, in occasione delle prossime amministrative. Gli iscritti hanno espresso contrarietà a qualsiasi alleanza con il Pd e con gli altri soggetti di sinistra che intendono allearsi con quest’ultimo. Pertanto, in caso di elezioni regionali anticipate, Possibile in Sicilia non si alleerà con il Partito Democratico. “La sfida – dice Valentina Spata, rappresentante in Sicilia di Possibile – è quella di creare proposte amministrative che partono dalle persone e dalle esigenze dei territori, in continuità con la linea politica nazionale. Non vogliamo più – continua la Spata – la politica autoreferenziale fatta di slogan e ipocrisia, lontana dalla gente e confezionata come un bene di lusso. Il nostro è uno spazio partecipato per discutere insieme come “riprenderci”  l’Italia e la Sicilia. Non vogliamo ricostruire la sinistra con strumenti in macerie. Vogliamo costruire uno spazio sociale e politico della quale non pretendiamo di essere proprietari ma semplicemente autori di un progetto aperto, partecipato, in sperimentazione”.

LEGGE STABILITA’, NINO MINARDO PRESENTA UN EMENDAMENTO PER 30 MLN PER LA CONTINUITA’ TERRITORIALE

 

nino-minardo-“Presentato come primo firmatario e sottoscritto dai colleghi Bosco e Garofalo, un emendamento alla Legge di Stabilità affinchè vengano destinati 30 milioni di euro per la continuità territoriale anche in Sicilia. Tutto il mio gruppo parlamentare sosterrà l’emendamento”. A dirlo è Nino Minardo, deputato del Gruppo Area Popolare (Ncd-Udc) e Vice Presidente della Commissione Attività Produttive”. E conclude: “proprio per la sua insularità, la Sicilia ha una serie di svantaggi strutturali che ostacolano lo sviluppo economico. Bisogna, per questo, garantire ai cittadini siciliani il diritto alla mobilità con tariffe sostenibili come in Sardegna ma anche ad altre regioni d’Italia. Bisogna integrare la Sicilia nel decreto legge sulle misure urgenti per interventi sul territorio. Chiederò inoltre il sostegno di tutti i colleghi siciliani senza distinzione partitica”. Sulla questione era intervenuta sulla stampa la senatrice Padua annunciando di volere interloquire con il ministro Delrio per poi decidere la strada da iintraprendere. Minardo – per un primo intervento concreto – l’ha battuta sul tempo.

Walter Veltroni ospite di Tele Nova

veltroniGiovedì 26 novembre andrà in onda alle ore 14.30, 18, 21, 24 e venerdì 27 alle ore 8, per la puntata n. 1070 di Come Eravamo, una sintesi del rotonova del 12 giugno 1991 con in studio Walter Veltroni, allora dirigente nazionale del Partito Democratico della Sinistra.

CONTRO IL GOVERNO CROCETTA, PER UN’ALTERNATIVA DEI LAVORATORI

downloadQuesta la nota del Partito Comunista dei Lavoratori. “Il governo Crocetta è alla quarta giunta in tre anni, dopo aver nominato 41 assessori. L’elezione di Crocetta a governatore era avvenuta sull’onda lunga di un indignazione generale nei confronti del suo predecessore, sulla convinzione diffusa che Crocetta fosse estraneo alla casta, su un programma “rivoluzionario” e di rottura. Molti,anche a sinistra del P.D. avevano creduto a questa illusione. Oggi che quell’illusione è svanita non rimane che la dura realtà: la sicilia cade a pezzi, frane dappertutto, collegamenti ferroviari e viari interrotti. In piu’ assistiamo ad un aumento della militarizzazione dell’isola: la Sicilia è stata teatro della Trident Juncture, la più grande esercitazione Nato dai tempi della Guerra Fredda. Tutto questo si abbatte in un isola già massacrata dalla crisi capitalista che ha falcidiato migliaia di posti di lavoro, messo in ginocchio interi settori produttivi facendo salire alle stelle il tasso di disoccupazione giovanile. Come certificato dai nuovi dati Istat ,la Sicilia è la regione più povera d’Italia con il 54 % della popolazione considerato povero. In questo quadro riteniamo piu’ che mai attuale la presenza di un partito rivoluzionario e anticapitalista come il PCL. Tutte le opposizioni al governo Crocetta hanno dimostrato il loro fallimento. Il centro destra è complice di questo disastro: la quasi totalità della componente attuale di centro –destra era al governo non più di 4 anni fa. L’opposizione dei grillini mostra più che mai la loro inutilità politica. Oltre a non avere una posizione generale diversa dagli altri partiti, la loro opposizione si basa su spot elettoralistici e populisti. L’opposizione del M5S anziché mobilitare i lavoratori della Regione ( i forestali a contratto), i lavoratori delle poche industrie rimaste sull’isola in via di smantellamento,i senza tetto, i tanti giovani disoccupati costretti a emigrare, continua a sedere a palazzo dei Normanni. Crocetta deve andarsene senza se senza ma. Ci vogliono delle vertenze unificanti che costruiscano l’alternativa alle politiche di palazzo, questa alternativa può e deve nascere dal basso e dalle lotte. Di fronte al collasso economico della Sicilia voluto dalle politiche economiche di Bruxelles e dall’asse centro settentrionale del pd e lega, la borghesia siciliana oramai ridotta al ruolo di lacchè dei poteri forti del nord e dell’Europa, ha preferito continuare a restare a galla, tramite il governo Crocetta, per garantire gli speculatori che si vedrebbero travolti da eventuali elezioni. Per tutte queste ragioni è  necessario continuare a costruire un’opposizione dal basso e su un programma anticapitalista che abbia come unico obbiettivo la difesa dei lavoratori”.

Santa Croce Camerina, dichiarazioni di fuoco da parte del circolo Meridiana

Palazzo-Comunale-Santa-Croce-Camerina-938x499Parole infuocate nella piccola Santa Croce nell’ambito della politica comunale. Il circolo Meridiana scrive:”Vogliamo esprimere le nostre congratulazioni al neo-Presidente del Consiglio Comunale, il consigliere di opposizione Carmelo Portelli, gli auguriamo un buon lavoro e siamo certi che saprà svolgere in maniera opportuna e degna questo nuovo ruolo. Avrà l’arduo compito di tentare di aprire lo “scrigno magico”, come tentato vanamente dal suo predecessore, e dar vita ad una necessaria collaborazione tra l’Amministrazione ed il gruppo di opposizione, sempre auspicata ma mai avvenuta. Inoltre, non possiamo che essere soddisfatti anche del lavoro svolto da tutta l’opposizione in Consiglio, per la compattezza dimostrata e l’unità di intenti. Dall’altra parte, la così detta “maggioranza” ha mostrato palesemente tutte le proprie lacune, sia politiche che amministrative. Ieri sera si è avuto un primo sussulto d’orgoglio che ha dimostrato la presenza in Consiglio di persone capaci, stanche di subire la prepotenza politica di qualcuno. Questa Amministrazione ha palesato, ancora una volta, di non poter soddisfare le esigenze e l’attenzione che i cittadini santacrocesi meritano. Ne prendiamo tristemente atto e ci auguriamo vivamente che lo stesso facciano i Consiglieri che fungono ancora da stampella a questa Amministrazione, in un ultimo e tanto atteso barlume di lucidità”. Anche il presidente della sezione Ascom di Santa Croce Camerina, Vitaliano Pollari, rivolge i migliori auguri di buon lavoro al neopresidente del Consiglio comunale, Carmelo Portelli. “Sono certo – dice Pollari – che sarà all’altezza di chi lo ha preceduto (l’ex presidente Maria Zisa). L’elezione di Portelli, che fa parte della cosiddetta minoranza,  testimonia l’instabilità politica che sta vivendo l’attuale Amministrazione, tra consiglieri autonomi ed assessori o esperti che vanno e vengono. Nonostante tutto, voglio essere positivo e spero che il nuovo presidente riesca a mediare questi attriti esistenti tra la maggioranza e l’opposizione. Bisogna collaborare insieme, nel rispetto dei ruoli, se si vuole lavorare per il bene di Santa Croce Camerina”.

GOVERNO CROCETTA, SEL: “DIMISSIONI DI MASSA DEPUTATI ARS COME ULTIMO SUSSULTO DI DIGNITÀ”

 

crocetta“Crediamo che questa esperienza di governo sia giunta al definitivo capolinea, chiediamo a tutti i deputati siciliani un ultimo sussulto di dignità e coraggio: dimettetevi immediatamente. Solo così si porrà fine a questa lenta agonia che si è protratta già per troppo tempo”. A dirlo è Massimo Fundarò, coordinatore regionale di Sinistra ecologia e libertà Sicilia. “Mentre i dati Istat incoronano la Sicilia come la regione più povera d’Italia, il bilancio della Regione è ancora congelato in attesa dell’intervento salvifico di Roma per colmare il buco. E di fronte a questa realtà dei fatti, il governatore Crocetta annaspa e la sua maggioranza litiga per le ultime poltrone da assegnare”.

RAGUSA, TRASFERIMENTO ARCHIVIO STORICO COMUNALE NELLA BIBLIOTECA

La sede dell'archivio storico comunale in via Di Vittorio“Trasferimento dell’archivio storico comunale nella biblioteca di via Zama, è indispensabile che l’Amministrazione comunale possa pigiare il piede sull’acceleratore visto e considerato che, ormai, tutti i passaggi necessari per garantire l’attuazione del provvedimento sono stati attuati”. Lo dice il consigliere comunale del Movimento civico ibleo, Gianluca Morando, rivolgendosi alla Giunta municipale di Ragusa dopo aver precisato che l’idea lanciata dallo stesso Morando tre anni fa era quella di creare un unico polo bibliotecario. Finalmente – prosegue Morando “è stato possibile appostare le somme in seno al bilancio comunale. Per cui, adesso, ci sono tutti i presupposti affinché questo iter possa realmente essere avviato e completato in tempi ragionevolmente brevi”.

CASO CAMPO, DOPO LA PRIMA RIUNIONE DELLA COMMISSIONE TRASPARENZA PARLA LA PRESIDENTE MARINO

Elisa MarinoIl presidente della commissione Trasparenza, Elisa Marino, dopo la prima seduta, tenutasi venerdì mattina, sulla vicenda riguardante la disamina delle carte concernenti l’attività svolta al Comune di Ragusa per il servizio di lettura dei contatori idrici, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “L’importanza del caso impone un grande senso di responsabilità da parte di tutti, maggioranza e opposizione. Anche se le sedute dell’organismo, a cominciare da quella di venerdì, potranno risultare più lunghe del previsto e a prima vista senza un riscontro fruttuoso, ciò si rende necessario per mettere nella condizione tutti i commissari di avere gli strumenti necessari per la valutazione di un caso che, non dimentichiamolo, ha spinto un assessore dell’attuale Giunta a rassegnare le dimissioni. Il nostro primario obiettivo, dunque, anche dinanzi alla città, dovrà essere quello di ricercare la verità sostanziale dei fatti. E non ha importanza se occorrerà impiegare più tempo del previsto. E’ però indispensabile concretizzare il traguardo finale per capire che cosa è realmente accaduto. Dispiace se, a fronte di ciò, si possano registrare defaillance come quella di ieri con la convocazione di una persona informata sui fatti che non ha avuto la possibilità di rendere dichiarazioni per il dilatarsi dei tempi tecnici. L’auspicio è che, naturalmente, questi problemi possano essere attenuati per arrivare a ciò che interessa di più a tutti i cittadini, capire che cosa è effettivamente accaduto in relazione alla vicenda in oggetto”. Le prossime riunioni della commissione Trasparenza sullo stesso argomento sono già state convocate per venerdì 27 novembre e venerdì 4 dicembre alle 10.

CASO CAMPO, TUTTA LA STORIA

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E’ trascorsa una settimana dalle dimissioni di Stefania Campo ed ogni maldestro tentativo di  fare passare la vicenda dell’assunzione di suo marito come una storia di ordinaria ingenuità è fallito. La vicenda  ora è ancor più chiara, la descriviamo pezzo per pezzo dopo che in commissione trasparenza il consigliere Maurizio Tumino ha ricostruito, atti alla mano, da dove parte l’affare di famiglia. Tutto inizia nel 2012 quando l’amministrazione comunale indice la gara di appalto per individuare la ditta che effettuerà la lettura dei contatori idrici. Nell’anno precedente i lavoratori che avevano svolto il servizio erano tre: i signori Miciluzzo, Garofalo e Tidona.  Viene celebrata  la gara il 4 luglio 2012, ma nessuno se la aggiudica per una irregolarità nella documentazione.  Nel settore che predispone gli atti compare la funzionaria Tinè madre di Stefania Campo. Non essendo avvenuta l’aggiudicazione, l’iter dovrebbe essere ripercorso ed invece in modo incomprensibile ed inusuale entra in scena un altro settore, il terzo, con il dirigente Lumiera che, in un unico atto dopo pochi giorni dall’esito negativo della gara, affida il servizio alla ditta L.& M. Center che lo  svolgeva l’anno precedente.   Viene confermato come letturista solo Miciluzzo;  Garofalo rinuncia ed entra al suo posto Iacono, mentre il terzo, Tidona,  non viene richiamato e al suo posto entra il dottore Paolo Sottile genero della signora Tinè funzionaria del comune al settore ragioneria retto dalla dottoressa Pagoto.  Sono gli ultimi  giorni dell’amministrazione Dipasquale, il sindaco sta per dimettersi per potersi candidare alle elezioni regionali, e si impone velocità e capacità per portare a compimento situazioni sospese. Entra Sottile, dicevamo, ed esce Tidona. E qui se non fosse il dramma del lavoro, la scena diventerebbe esilarante. Come scopre Tidona di essere stato fatto fuori? Un bel mattino gli suonano alla porta: – Letturisti acqua!-, e gli viene un colpo. Apre la porta ed esclama: “Ma questo è il mio lavoro, lo devo fare io!- Va in Comune per capire come mai lo hanno escluso e gli rispondono: “Ci dispiace. Nell’elenco fornito dalla Signora Tinè il suo nome non c’è”. Tidona aspetta e aspetta e aspetta ancora. Nel 2013 l’appalto prosegue con la stessa ditta e gli stessi lavoratori.  Arriviamo al 2014 con la giunta Piccitto e l’assessore Campo, figlia della Tinè e moglie del letturista Sottile. Il 7 marzo 2014 si imbastisce una nuova gara il cui capitolato è redatto dalla Tinè e spunta, per la prima volta, una modifica all’articolo 4, che nel nuovo capitolato dispone: “l’impresa subentrante si impegna a garantire l’assunzione degli addetti esistenti”. Che significa? Vuol dire che si riesce ad inserire una garanzia assoluta per i lavoratori, genero compreso. Risolta l’assunzione  si passa alla seconda questione: la retribuzione. Inizia la fase 2: gli incontri tra lavoratori e cooperativa che si è aggiudicata il servizio, l’Agos. Perché si incontrano i lavoratori con il Presidente La Mesa? E’ semplice. Hanno già la certezza dell’assunzione poiché la Tinè li ha blindati, rimane il problema salario. I tre non accettano la paga a cottimo e richiedono uno stipendio mensile di 850 euro. Avvengono gli incontri. Ad uno, quello al bar, partecipa la moglie di Sottile, Stefania Campo, allora assessore in carica. Poi, come se non bastasse si organizza un altro  incontro. Lo promuove la Tinè. Telefona a La Mesa, questi la va a prendere negli uffici di Via Spadola e insieme si recano al Comune dove si incontrano con Lumiera ed i tre lavoratori: tema la trattativa sulla paga. La Mesa stremato accetta gli 850 euro da corrispondere ai 3 letturisti. Tutto è compiuto. Lo scandalo è a tutto tondo. La Tinè che allestisce il il capitolato perfetto per sistemare il genero, il vertice a Palazzo, l’intera operazione che si svolge  mentre la  figlia amministra la città di Ragusa. E’ una matassa di conflitti. Quel che è sconvolgente è la mancanza di limiti. Era già andata di lusso, con Nello Dipasquale, l’assunzione di Sottile con la gara a rotta di collo, ma insistere in quel modo sfacciato è veramente troppo. Non sentono, madre e  figlia, il dovere, il garbo, la necessità dettata da prudenza o rigore di allontanarsi dalla scena. Altro che scivolone!  Con grande ritardo, la Tinè è stata trasferita in un altro settore. Ora è subentrata la Pegaso e non esiste più il passaggio naturale dei lavoratori, ma solo la valutazione, da parte della ditta, per verificare l’armonizzazione, e con sorpresa il dottore Sottile è risultato armonico, gli altri due no. La storia non è finita, e tocca tutti noi ragusani che in questi giorni abbiamo ricevuto la bolletta dell’acqua. Pagheremo non in base alla lettura, ma in maniera forfettaria perché si dice che la Pegaso non è riuscita ad effettuare come si deve la lettura dei contatori. Forse mancava il personale adeguato, è il colmo. Anche su questo la commissione trasparenza dovrà indagare. Non è ammissibile che si paghi un servizio se poi questo non viene svolto.  Conclusioni. L’importante è che la Campo sia stata fatta fuori definitivamente dal sindaco. Si vedrà cosa si deciderà per la Tinè e Lumiera entrambi in una situazione delicatissima. Attendiamo le prossime puntate della commissione trasparenza, sarà un vero spettacolo.

Ragusa, cooperative sociali: nessun controllo sul rispetto dei contratti

acquedotto ragusa
Stanno venendo a galla giorno dopo giorno forzature e vessazioni subite dai lavoratori nell’ambito degli appalti gestiti da alcune cooperative  sociali. Su una nostra denuncia riguardo due lavoratori – soggetti svantaggiati- impiegati nel servizio idrico a cui erano stati ridotti i livelli contrattuali, oggi si scoprono i dettagli. La cooperativa Agos subentrata alla Concordia all’impianto Lusia, nel luglio scorso scrisse una nota al Comune di Ragusa per rappresentare le anomalie constatate nei contratti dei lavoratori. Ai due soggetti svantaggiati il precedente gestore, – Concordia, presidente La Ferla, – aveva ridotto il livello da B1 (terzo livello) al livello minimo con una differenza retributiva di paga base – ossia un taglio – di 66,62 euro al mese. Una grave violazione del capitolato. Il Comune che è la stazione appaltante non ha preso provvedimenti, nè posizioni ufficiali. Sono pochi i lavoratori che colpiti da decurtazioni nello stipendio, sia per lo specifico caso, sia in generale, hanno la possibilità e il coraggio di rivolgersi a legali di fiducia per ottenere i loro diritti contrattuali. Aggiungiamo che la Agos ha ripristinato i livelli previsti dall’appalto.

VITTORIA, RICCARDO TERRANOVA SI CANDIDA A SINDACO

1447933473-0-riccardo-terranova-si-candida-a-sindaco-di-vittoriaCoalizione Cittadina di liste civiche a sostegno della candidatura di Riccardo Terranova a Sindaco della città di Vittoria. Terranova uno degli storici esponenti di Forza Italia in provincia di Ragusa è stato assessore provinciale alla Pubblica Istruzione. Si legge in una nota: “La Coalizione “Terranova Sindaco” non deve essere etichettata politicamente, dunque non è né di centro destra né di centro sinistra: è la coalizione dei cittadini ad oggi estranei al potere locale.La candidatura Terranova consente a tutti i cittadini, di qualunque orientamento politico, di identificarsi in essa e di sostenerla, oltre che con l’espressione del voto, anche attraverso un’adesione da oggi fino alla data delle elezioni amministrative”.

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