26-04-2024
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Archivio della categoria: Cronaca

Controlli al mercato dei fiori e della frutta di Vittoria

La Polizia di Stato, in collaborazione con l’ASP, l’Ispettorato del Lavoro e la Polizia Municipale di Vittoria, ha effettuato controlli presso il Mercato dei Fiori e della Frutta di Vittoria per verificare le regolarità amministrative, penali e l’idoneità della struttura mercatale. Sono state controllate 4 aziende specializzate nella commercializzazione di fiori e 2 del settore frutta, insieme a circa 30 soggetti presenti a vario titolo, alcuni dei quali pregiudicati. Il personale della Direzione Territoriale del lavoro ha riscontrato alcune irregolarità in ordine alle modalità di assunzione dei dipendenti di due ditte. Gli Ispettori dell’Azienza Sanitaria Provinciale nr. 7 di Ragusa – Tecnici della Prevenzioni S.I.A.V., hanno accertato uno stato di degrado e abbandono dell’intera area, con diversi cumuli di rifiuti abbandonati da tempo, che favorivano il proliferarsi di insetti e parassiti. I tecnici hanno quindi ritenuto opportuno effettuare un’azione di bonifica. Il personale della Polizia Municipale ha rilevato 4 illeciti amministrativi per concessioni spazio di vendita scadute di validità da anni.

POZZALLO, SEQUESTRATE 11 TONNELLATE DI HASHISH TRASPORTATE SU UNA BARCA A VELA

La Guardia di Finanza hanno messo le mani su un ingente quantitativo di hashish occultato a bordo di un natante intercettato in mare a 70 miglia marine a sud – ovest delle coste siciliane. Nonostante il mare forza 7, un team specializzato di sei finanzieri è salito a bordo, bloccando i due membri di equipaggio bulgari e prendendo il comando dell’imbarcazione che i due trafficanti hanno tentato di affondare insieme al carico. Il natante è stato successivamente rimorchiato fino al Porto di Pozzallo dove sono stati  rinvenuti 407 tipici sacchi di iuta contenenti otto differenti qualità di hashish, di cui alcune contraddistinte da suggestivi loghi o nomi, come una “croce verde” o il famoso motore di ricerca “google”, disseminati in ovunque. Le Fiamme Gialle, dopo aver preso contatti con la Procura della Repubblica di Ragusa, hanno sequestrato l’imbarcazione, la sostanza stupefacente trasportata e la strumentazione di bordo utile alla ricostruzione della reale rotta seguita. I membri dell’equipaggio, K. I. classe 76 e G. G. classe 78, entrambi di nazionalità bulgara sono stati rinchiusi presso la Casa Circondariale di Ragusa. La sostanza stupefacente sequestrata, destinata ai consumatori europei, avrebbe potuto fruttare, al dettaglio, circa 100 milioni di euro.

Terminate le indagini dell’omicidio consumato a Ragusa l’11 ottobre, dell’uccisione della signora Zarba accusato il marito

Giuseppe  Panascia nato a Ragusa il 28 agosto 1945, marito della vittima, è indagato per omicidio doloso, aggravato dal fatto di averlo commesso ai danni della moglie dalla quale era separato. Nonostante la separazione legale l’indagato continuava a frequentare l’abitazione coniugale di Via Gian Battista Odierna 51 dove è avvenuto l’omicidio, come se nulla fosse cambiato, ad eccezione di andare a dormire dalla madre ogni notte. I rapporti erano sempre più conflittuali e l’anziana signora aveva chiesto al marito di non fare più accesso in casa e di pagare le quote mensili concordate in sede di separazione. L’uomo non aveva mai accettato la separazione e per questo motivo i litigi erano all’ordine del giorno. Oltre a quanto già provato dalle telecamere di videosorveglianza della zona,  ovvero la sua permanenza in casa nei minuti quando era stato consumato l’omicidio ed il suo allontanamento subito dopo a bordo della macchina, adesso ci sono le prove scientifiche effettuate dopo accurate e complesse analisi di laboratorio effettuate dalla Polizia Scientifica del Gabinetto Regionale di Palermo. I biologi sono riusciti ad esaltare alcune tracce latenti trovate sul veicolo di Panascia, ovvero delle piccole macchie di sangue non percettibili all’occhio umano. Sono stati utilizzati mezzi e tecnologie di altissimo livello, tali da fugare ogni dubbio su quanto repertato a bordo del veicolo utilizzato da Panascia per allontanarsi dal luogo del delitto. Oltre alla sostanza ematica trovata a bordo del veicolo, le tracce di sangue repertate sugli indumenti indossati da Panascia al momento del fermo sono inequivocabili.  L’uomo nel pomeriggio dell’11 ottobre scorso, dopo l’ennesima discussione con la moglie, ha iniziato a colpirla probabilmente mentre la vittima era di spalle seduta in cucina a guardare la televisione. Dopo i numerosi colpi inferti alla donna, che ha tentato in tutti i modi di difendersi, l’uomo si è probabilmente cambiato d’abiti lasciando riversa a terra in una pozza di sangue l’ex moglie. Nonostante questo cambio d’abiti l’uomo si è sporcato di sangue i pantaloni la camicia e il maglione.

Nascondeva droga nei vasi in terrazza, giovane arrestato a Ragusa

I Carabinieri hanno tratto in arresto in flagranza un ventiseienne incensurato di origini albanesi per detenzione di sostanze stupefacenti. Durante un controllo effettuato nei pressi dei parcheggi del centro commerciale le “Masserie” veniva notata un’autovettura che cercava di dileguarsi alla vista della pattuglia dei Carabinieri. Effettuato un primo controllo degli occupanti, venivano identificati un ventiseienne ed un ventunenne. Quest’ultimo in particolare, si mostrava particolarmente agitato, di fatto, a seguito di perquisizione personale, veniva trovato in possesso di  4 grammi di cocaina già suddivisi in dosi. I militari decidevano dunque di estendere la perquisizione ai rispettivi domicili. Nello specifico nell’abitazione del ventunenne, anch’ egli incensurato e di origini albanese, venivano rinvenuti ulteriori 2 grammi di cocaina celati all’interno di un materasso ben tagliato sul bordo laterale, e, per tale motivo il giovane veniva deferito in stato di libertà per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. A casa del connazionale, invece, nascosto tra i vasi di alcune piante tenute in terrazza, veniva rinvenuto un barattolo in vetro contenente un involucro in cellophane di 17 grammi di cocaina. Il ventiseienne così, veniva tratto in arresto e sottoposto al regime degli arresti domiciliari.

Incendio abitazione a Vittoria, muore carbonizzata la signora Maria Rosa Meli

Alle 1.50 di lunedì la sala operativa del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco ha disposto l’avvio della squadra operativa del distaccamento di Vittoria, in via Garibaldi in prossimità di via Como, per un incendio abitazione. I pompieri hanno utilizzato gli autoprotettori, essendo l’abitazione invasa da fumo ed entrati all’interno hanno rilevato la presenza di un corpo carbonizzato ed avviato le operazioni di spegnimento. A causa del calore è crollato parte del soffitto in canne e gesso del locale dove si è sviluppato l’incendio. Sul posto personale della Polizia di Stato con l’ausilio del personale della Polizia scientifica sta eseguendo i rilievi di competenza. L’immobile era abitato dalla signora Maria Rosa Meli nata a Vittoria il 24.10.1944

Droga nel reggiseno, arrestata a Pozzallo coppia di spacciatori

I Carabinieri hanno tratto in arresto in flagranza per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti una coppia di conviventi di Pozzallo. Nel corso delle attività svolte quotidianamente per il contrasto al fenomeno dello spaccio degli stupefacenti, i militari dell’Arma avevano notato un frequente afflusso di soggetti dediti all’assunzione di droga all’interno dell’abitazione dei giovani. La perquisizione domiciliare ha permesso di rinvenire all’interno del reggiseno della donna un pezzo di hashish di circa 35 grammi, ed altre scagliette sono state rinvenute addosso all’uomo, inoltre, un bilancino ed un coltello utilizzato per il taglio della droga. L’operazione si è conclusa con l’arresto di P.S., di 26 anni, pozzallese già colpito da precedenti, e di S.M., di 26 anni, incensurata. I due giovani sono stati posti a disposizione del P.M. di turno della Procura di Ragusa per i successivi provvedimenti, al momento si trovano agli arresti domiciliari.

MUORE A POZZALLO CADENDO DA UN CAPANNONE

Antonio Scifo, operaio edile di 52 anni, è precipitato giovedì pomeriggio, intorno alle ore 15, dal tetto di un capannone della Zona Industriale mentre stava lavorando. L’uomo, dopo un volo di circa 10 metri,  ha sbattuto la testa ed è morto sul colpo.

Due discariche di pneumatici in Contrada Giardinazzo a Vittoria

Non lontano dalla Chiesa di Santa Maria Goretti e dall’Istituto comprensivo Caruano la Polizia municipale ha individuato due terreni privati  sui quali era stato abbandonato un ingente quantitativo di pneumatici dismessi. Dopo avere identificato i proprietari dei terreni, gli uomini della Sezione Ambientale della Polizia municipale hanno proceduto ad effettuare la comunicazione all’autorità giudiziaria, ai sensi del Testo Unico Ambientale, e al contempo hanno effettuato una verifica sulle rivendite di pneumatici della zona. Nei confronti di due rivenditori si stanno accertando eventuali inadempienze relative alla tenuta dei registri di carico e scarico (sui quali va annotato, per legge, lo smaltimento degli pneumatici dismessi, il cui costo viene anticipato dagli acquirenti). La sanzione prevista dal Testo Unico Ambientale ammonta a circa quattromila euro. Il Comandante della Polizia municipale, Cosimo Costa, ha annunciato di aver già pianificato, su disposizione della Commissione straordinaria, un’attività di controllo mirata nel settore del commercio di pneumatici, al fine di verificare il rispetto della normativa.

AUTOMOBILE CONTRO TRE AUTO IN SOSTA E DEHORS IN CORSO UMBERTO A MODICA

Alle 3,30 di questa notte un’autovettura è finita contro tre auto in sosta e contro il dehors di un ristorante-bar di fronte al Duomo di San Pietro. L’incidente, per fortuna, non ha avuto conseguenze a  danno di persone. Il gruppo consiliare del Pd di Modica considera gravissimo quanto accaduto e sollecita un ripensamento sulle misure di safety e punta i riflettori sulla fruibilità in sicurezza delle pedane esterne. “Una strage è stata evitata per puro caso, – affermano Ivana Castello e Giovanni Spadaro – anche per le rigide condizioni climatiche. Ma qualcosa deve essere rivisto nell’organizzazione complessiva del centro storico della nostra città”. “Proprio sulla questione dei dehors puntiamo la nostra attenzione – continuano Castello e Spadaro – e chiediamo all’amministrazione comunale di valutare con attenzione se queste scelte cozzino in qualche modo con la necessità di sicurezza”.

Incidente coinvolge un trattore e due auto sulla Comiso-Santa Croce

La Polizia Provinciale di Ragusa ha rilevato ieri sera un incidente stradale avvenuto sulla s.p. 20 che ha interessato una trattrice agricola e due autovetture: una Mini One e una Ford Focus. Nell’impatto sono rimasti feriti il conducente della Mini One, uno sciclitano di 63 anni, e una coppia di Santa Croce Camerina, il marito di 42 anni che ha avuto una prognosi di 7 giorni e la moglie di 36 anni. Illeso il conducente della trattrice agricola.

 

 

 

Controlli Polizia Municipale sullo smaltimento dei rifiuti a Ragusa

Sono stati  462 i verbali contestati  dalla Polizia Municipale di Ragusa dal 7 maggio ad oggi ai trasgressori  del regolamento in materia di  rifiuti, grazie all’ausilio di telecamere posizionate nei siti dove vengono abbandonati rifiuti in zone extraurbane a Ragusa e Marina di Ragusa. I controlli che gli operatori di Polizia Locale hanno svolto in borghese a partire da metà settembre, nelle fasce serali in centro storico, hanno portato ad elevare 62 verbali, mentre  l’attività di vigilanza cosiddetta “porta a porta” in centro storico, ha registrato 63 violazioni per inottemperanza all’ordinanza sindacale. Nello specifico, i contravventori all’atto dell’accertamento risultavano sprovvisti dei contenitori per la raccolta differenziata.  L’attività di controllo porta a porta è finalizzata ad individuare i residenti, dimoranti e domiciliati che non hanno ottemperato al contenuto dell’ordinanza sindacale in materia di raccolta differenziata,  abbandonando illecitamente i rifiuti su suolo pubblico, e che, conseguentemente, risultano evasori per la TARI.  Pattuglie  di vigili urbani  stanno  procedendo ai controlli  nel centro storico della città suddiviso per quartieri e vie. Dalla prima fase istruttoria è emerso che risultano sprovvisti di mastelli  soprattutto gli stranieri in possesso del permesso di soggiorno e spesso del contratto di locazione, che, in sede di accertamento, hanno evidenziato come l’onere di adeguamento in materia di nettezza urbana è a carico dei proprietari degli immobili. In tal caso l’atto di accertamento consiste nell’applicazione della sanzione amministrativa ai trasgressori e, nel contempo, la sua trasmissione  all’ufficio Tributi ed Ambiente, nonché all’Agenzia delle Entrate.  Nell’ambito delle attività di vigilanza sono state anche redatte 4 Comunicazione Notizie Reato  sulla base di accertamenti tramite telecamere e 3 per inottemperanza ad una precedente diffida.

NUOVO OSPEDALE DI RAGUSA, CASI DI CORRUZIONE, FALSO ED INTERRUZIONE DI UN PUBBLICO SERVIZIO  

La Guardia di Finanza ha notificato l’avviso di conclusione indagini, emesso dalla Procura della Repubblica, nei confronti di 26 persone tra dirigenti, tecnici, collaudatori e rappresentanti di imprese. La complessa indagine svolta dai finanzieri della Compagnia di Ragusa, durata oltre un anno, è partita da una segnalazione che evidenziava anomalie sulla gestione del servizio di pulizie eseguito a favore degli ospedali e degli uffici dell’Asp dell’intera provincia. L’appalto in argomento, del valore di 32 milioni di euro, è stato assegnato ad una ditta di Udine, costituendo il primo caso di servizio di questo tipo affidato in provincia a favore di un unico soggetto economico. E’ stato possibile verificare che a fronte della fatturazione del servizio, eseguita dalla ditta sulla base della estensione delle superfici da pulire, indicate nel capitolato d’appalto, l’azienda appaltatrice forniva una prestazione sensibilmente diversa, sia per numero di dipendenti impiegati che per monte ore effettuate, inferiori di oltre il 20% rispetto a quello previsto. Anche la quantità e qualità dei macchinari forniti era difforme da quella indicata in sede di aggiudicazione dell’appalto, laddove veniva accertato un minor numero di tali dotazioni, per una percentuale pari all’80%. Il calcolo degli importi delle centinaia di fatture emesse, nel periodo giugno 2014 – febbraio 2018 e liquidate dall’ASP, ha fatto emergere il reato di frode nelle pubbliche forniture, per indebito pagamento di servizio di pulizie non reso in termini quantitativi, di oltre 3,5 milioni di euro. Nella ricostruzione delle vicende, l’Autorità Giudiziaria ha ravvisato anche ipotesi di corruzione, legata all’assunzione presso la ditta di pulizie di due soggetti parenti o vicini alla vecchia dirigenza dell’Asp. Le assunzioni, infatti, sarebbero state effettuate, secondo la Procura, in cambio di un comportamento “morbido” degli Enti competenti che non procedevano a far rilevare le numerose irregolarità nella esecuzione del servizio di pulizia. L’attività investigativa, sviluppata in concomitanza delle fasi di completamento della struttura destinata ad ospitare il nuovo ospedale, faceva emergere gravi irregolarità nella realizzazione di alcuni impianti tecnologici. Si tratta dei collaudi delle Unità di Trattamento d’Aria al servizio di ambienti particolarmente delicati, quali il blocco parto, il blocco operatorio, nonché i locali destinati alla terapia intensiva coronarica ed a quella neonatale. Tali Unità risultavano tutte collaudate tra la fine del mese di maggio e l’inizio di giugno 2017, grazie a false attestazioni di perfetto funzionamento, mentre le successive attività tecniche, eseguite in contraddittorio con la parte, hanno fatto emergere che il funzionamento delle Unità avveniva in maniera difforme rispetto al progetto. In tre casi, è stato riscontrato, nelle sale operatorie, una pressione “negativa”, che significa che invece di essere immessa nell’ambiente aria pulita ed estratta aria sporca, avveniva l’esatto contrario. False attestazioni hanno riguardato anche il collaudo e la revisione di parti importanti dell’impianto antincendio. Falsi preventivi e false relazioni hanno interessato anche un’altra delibera del direttore generale, collegata alla assegnazione di lavori per circa 40 mila euro, con affidamento diretto, a favore della ditta in quel momento presente nel cantiere. Le intercettazioni telefoniche disposte ed il riscontro documentale svolto dai finanzieri, ha permesso alla Autorità Giudiziaria procedente di accertare una ipotesi di corruzione tra il direttore dei lavori, interno all’Asp ed il collaudatore, soggetto esterno, che in cambio della disponibilità prestata alla redazione del controllo “a campione”, sulla scorta di quanto redatto dal direttore dei lavori, richiedeva di elevare il compenso spettante, da circa 1.500,00 euro a 7.000,00 euro. Nonostante le numerose problematiche di particolare gravità connesse al malfunzionamento o al mancato completamento di opere ed impianti dell’Ospedale Giovanni Paolo II, la governance del tempo, procedeva comunque ad avviare nella metà di giugno 2017 le fasi di trasferimento dai vecchi ospedali, allo scopo di rispettare ad ogni costo la data dell’inaugurazione prevista per il 26 giugno 2017. La conclamata mancanza dei requisiti minimi per l’apertura del nuovo ospedale, emersa grazie all’attività degli operanti, ha reso necessario interrompere le operazioni di trasloco avviate con il ritorno nelle vecchie strutture, condizione che ha provocato un blocco dei ricoveri per un prolungato periodo, con sovraffollamento delle altre strutture presenti in provincia. Le illecite condotte individuate hanno comportato un significativo danno patrimoniale per le casse pubbliche, quantificato in circa 4,5 milioni di euro, anche in ragione delle opere di adeguamento e ripristino degli impianti inefficienti, nonché degli oneri aggiuntivi dovuti al doppio trasferimento dai vecchi plessi ospedalieri, oggetto di segnalazione alla competente Corte dei Corte Regionale di Palermo.

 

LA GUARDIA DI FINANZA DI RAGUSA EFFETTUA TRE ARRESTI PER TRUFFA AI DANNI DI RISPARMIATORI PER 4 MILIONI DI EURO

Un imprenditore, P.M., e due promotori finanziari, C.E. e G.G., avevano approfittando della fiducia di ignari investitori delle Province di Ragusa, Siracusa e Catania che continuavano ad affidargli i loro risparmi. Sono stati arrestati dai militari del Comando Provinciale Guardia di Finanza di Ragusa. Una quarta persona, l’imprenditore F.G.,  è allo stato ricercata, in quanto da mesi trasferitasi all’estero. Associazione a delinquere dedita all’esercizio abusivo della raccolta del risparmio, fatture false, appropriazione indebita e truffa aggravata ai danni di circa 70 famiglie: sono queste le accuse contestate ai due promotori finanziari, il cui compito era quello di raccogliere il denaro, ed ai due imprenditori, che avrebbero dovuto gestire ed investire il le somme. L’indagine è partita nel 2017 dopo le denunce di alcuni risparmiatori che, dietro la promessa di rendimenti altissimi, avevano deciso di investire i loro risparmi. Le vittime, pensando di investire in strumenti finanziari o addirittura in titoli azionari di grosse società, in verità, sottoscrivevano contratti di associazione in partecipazione riconducibili ad una società a ristretta base azionaria, denominata CIFRA S.r.l.. Gli amministratori della società spostavano periodicamente le somme sui propri conti correnti. In alcuni casi, addirittura, è stato provato come alcune movimentazioni finanziarie dai conti della società siano state fatte grazie all’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti emesse per lavori di edilizia da un imprenditore compiacente, che poi provvedeva a girare il denaro sui conti correnti degli amministratori della CIFRA S.r.l. Contestualmente alle misure cautelari personali è stato disposto anche il sequestro delle quote della CIFRA S.r.l..  La società, che avrebbe dovuto procedere ad eseguire la costruzione residenziale, verrà ora affidata alla gestione di un amministratore giudiziario, il quale tenterà, per quanto possibile, di risarcire i malcapitati investitori. L’immobile di proprietà della società del valore di circa 2,5 milioni euro, ad oggi in costruzione, servirà per risarcire tutti gli associati, alcuni dei quali sono arrivati a perdere anche più di mezzo milione di euro.

Incidente autonomo, muore l’acatese Greta Celeste

Incidente mortale martedi sera, sulla strada provinciale n. 1 Acate – Dirillo. A perdere la vita Greta Celeste 24 anni di Acate. La ragazza ha perso il controllo dell’auto – una Fiat Punto – forse per il manto stradale reso viscido dalla pioggia. E’ stato un Incidente autonomo e l’auto prima ha sbattuto contro il guard- rail per finire la sua corsa contro un muro. Sul posto per i rilievi la Polizia Provinciale che ha sottoposto il sequestro del veicolo su disposizione del P.M. di turno.

Comiso, tunisino allontanato dalla famiglia:  aveva minacciato di uccidere la figlia contraria ad un matrimonio combinato in Tunisia

Le indagini della Polizia sono scaturite a seguito della denuncia dell’uomo per l’allontanamento da casa della figlia minore, di 16 anni, probabilmente a causa di un litigio scaturito con la madre per futili motivi. Gli agenti di Polizia hanno rintracciato la ragazza che si stava regolarmente recando a scuola con una amica, con la quale aveva anche trascorso la notte senza dare notizia i genitori. Sentendo tra l’altro anche i professori della ragazza, la Polizia ha appurato che la ragazza manifestava la sua riluttanza a fidanzarsi con un ragazzo tunisino di 23 anni, benestante, di conoscenza del padre e residente in Tunisia. La giovane sentita anche con l’ausilio di una psicologa dell’associazione gruppo D più, che gestisce il centro antiviolenza donne di Comiso, ha raccontato di essere impaurita dal comportamento che il padre assume nei suoi confronti e nei confronti della madre; considerate le informazioni acquisite e d’accordo con il Tribunale per i minorenni di Catania, non ritenendosi opportuno che la ragazza fosse riportata a casa, in attesa delle determinazioni dell’AG nei confronti dell’uomo, la stessa era stata affidata temporaneamente ad una famiglia di Comiso. Qualche giorno dopo l’accaduto, mentre la figlia era ancora con la famiglia affidataria, il tunisino ha urlato contro la figlia che l’avrebbe uccisa. Il GIP del Tribunale ha emesso nei confronti dell’uomo una misura cautelare di allontanamento dalla casa familiare nonché il divieto per l’uomo di avvicinarsi alla scuola frequentata dalla figlia o a meno di 200 metri dalla stessa.

ARRESTATA L’AUTOMOBILISTA CHE HA TRAVOLTO UCCIDENDOLE DUE PERSONE A MODICA

Polizia e CarabinieriPersonale del Commissariato di P.S. e della Stazione Carabinieri di Modica ha proceduto all’arresto ai domiciliari per omicidio stradale plurimo dell’autrice dell’investimento mortale avvenuto ieri sera in contrada Catanzaro Conca d’Oro. In seguito all’incidente sono morti Rosario Gennuso, di 69 anni, e la sua compagna Olga dell’Ucraina di 56 anni. I due stavano passeggiando quando sono stati investiti da un’auto che ha proseguito il suo percorso senza fermarsi a prestare soccorso. L’automobilista poco dopo si è recata presso il Commissario di Polizia per costituirsi.

Caso Stefania Campo, corretti gli articoli di Tele Nova. Cade l’accusa di diffamazione.

stefani campo articoloIl Giudice per le indagini preliminari, dott. Giovanni Giampiccolo, ha accolto la richiesta del Pubblico Ministero di archiviazione perché il fatto non sussiste, in seguito alla querela di diffamazione nei confronti di Tele Nova, presentata dall’ex assessore del Comune di Ragusa, oggi deputato regionale, per una serie di articoli pubblicati a partire dal novembre 2015. L’inchiesta condotta dalla giornalista Lina Carpinteri, difesa dall’avvocato Cesare Borrometi, sfociò nelle dimissioni dalla giunta Piccitto dell’assessore alla cultura. Il giudice afferma che “la critica riversata negli articoli di stampa allegati alla querela è basata su dati di fatto sostanzialmente corretti e non falsi, e non presenta toni che sfociano nella gratuita denigrazione ed offesa personale; è stato infatti accertato che, per quanto riguarda il servizio dei letturisti dei contatori del settore idrico, si trattava sostanzialmente di un servizio svolto a cottimo, e che prima del capitolato del 2014 non era stato ‘interessato’ dalla clausola sociale del passaggio dei lavoratori dalla ditta cessata a quella subentrante (tanto è vero che detta clausola è stata mutuata dal settore pulizie, come accertato nel corso delle indagini suppletive); risponde inoltre a verità che: 1) della redazione del capitolato in questione si è occupata la funzionaria Tinè, madre della Campo; 2) lo stesso capitolato non prevedeva una retribuzione fissa, ma solo un obbligo di assunzione; anzi lo stesso capitolato prevedeva un corrispettivo a cottimo per l’azienda aggiudicataria del servizio; 3) gli incontri al bar (con la presenza silenziosa della Campo) e al Comune sono effettivamente avvenuti; 4) detta clausola sociale non è stata resa operativa, o non è stata prevista, in occasione del passaggio del servizio di lettura dalla cooperativa Agos alla Pegaso, che ha assunto, dei tre precedenti lavoratori letturisti, solo il Sottile (ndr marito della Campo)”. Il Gip del Tribunale di Ragusa riferendosi agli articoli di Tele Nova conclude scrivendo che “basata come appare su dati di fatto sostanzialmente veritieri, la critica sviluppata negli articoli in questione – al di là della gradevolezza o meno dei toni usati, che mai comunque si sono tradotti nell’insulto gratuito o in espressioni volgari – non è mai degenerata in offesa dell’altrui reputazione”.

ASP, AVVIATA AZIONE DISCIPLINARE NEI CONFRONTI DEL DIPENDENTE ARRESTATO A VITTORIA PER ASSENTEISMO

CARTELLINOL’Azienda Sanitaria di Ragusa, appena appresa la notizia dell’arresto di un dipendente dell’Asp, in servizio presso il poliambulatorio di Vittoria di via Generale Cascino che nonostante risultasse in servizio, avendo timbrato il proprio badge, era assente dal proprio posto di lavoro, ha attivato un’azione disciplinare nei confronti dello stesso. La nuova normativa prevede, in questi casi, la sospensione in via cautelare dal servizio, senza stipendio, entro 48 ore dalla scoperta della falsa attestazione di presenza.

SEQUESTRATI BENI PER 1.000.000 DI EURO A IMPRENDITORE VITTORIESE PER EVASIONE E FRODE FISCALE

DSC_0925I finanzieri del Comando Provinciale di Ragusa hanno perfezionato l’esecuzione di un decreto di sequestro preventivo nei confronti di un imprenditore vittoriese operante nel settore della fabbricazione e commercializzazione di imballaggi per prodotti ortofrutticoli. Il sequestro è scaturito da una attività ispettiva condotta dalle Fiamme Gialle iblee che ha permesso di contestare all’imprenditore l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti finalizzato all’indebita deduzione di costi e la detrazione dell’imposta sul valore aggiunto attraverso la presentazione delle dichiarazioni dei redditi fraudolente riferite alle annualità 2014 e 2015.

Ragusa, patrigno accusato di violenza sessuale aggravata e reiterata nel tempo su minore

mobile-sala-conferenzeLa Polizia ha eseguito la misura cautelare, dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alla vittima, a carico di un indagato residente a Ragusa. La piccola, dopo anni violenze inaudite, si è confidata con le insegnanti in un momento di sconforto. Le donne della Polizia di Stato hanno accolto la piccola presso la sala audizioni protette della Questura di Ragusa, creata dalla Squadra Mobile oltre 3 anni fa e che, purtroppo, ha già accolto diversi minori vittime di violenze di ogni ordine e grado. Il racconto particolarmente duro della bambina è stato raccolto in un verbale e la piccola è stata assistita da una psicologa durante tutte le fasi dell’indagine. L’attività investigativa si è protratta per mesi ed ha permesso di raccogliere, tramite intercettazioni e audizioni di persone informate sui fatti, gravi indizi di colpevolezza a carico dell’indagato. Le violenze denunciate sarebbero iniziate quando la piccola aveva solo 6 anni, proseguendo per diversi anni fino al giorno in cui la minore ha trovato la forza di chiedere aiuto. Durante l’attività investigativa che monitorava ogni istante della vita della vittima così da proteggerla, sono emersi fatti gravissimi, con proposte di consumare rapporti sessuali di ogni tipo e minacce di violenze finalizzate all’appagamento delle pulsioni dell’indagato che aveva sostituito la madre della bambina con quest’ultima. La Polizia ha condotto in ufficio l’indagato per notificare gli atti a lui destinati e l’uomo.

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