16-06-2025
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Una strada per ricordare Maria Scribano – donatrice d’organi (1954 – 2006)

 

20170328_111110 (1)Delle vite umane salve grazie agli organi di Maria Scribano, una giovane donna ragusana prematuramente scomparsa nel 2006 a cui sono stati espiantati cuore, reni, fegato, cornee e cute.  L’encomiabile gesto delle figlie  Monica e Patrizia  che hanno autorizzato l’espianto, è servito infatti a ridare speranza di una nuova vita ad alcune persone. Questo gesto di grande amore per il prossimo è stato ricordato nel corso della cerimonia con cui è stata intitolata proprio a Maria Scribano una nuova strada della città. Alla commuovente cerimonia di intitolazione svoltasi stamane oltre al sindaco Federico Piccitto, il consigliere comunale La Terra, il Comandante della Compagnia dei Carabinieri Elisabetta Spoti,  Padre Flavio Maganuco della Parrocchia San Giuseppe Artigiano che ha benedetto la strada, sono intervenute le figlie di Maria Scribano, Monica e Patrizia, numerosi parenti ed amici ed anche il piccolo Dylan Lancia di undici anni, accompagnato dai genitori Fabio e Francesca, a cui è stato trapiantato il fegato di Maria Scribano. Sia il sindaco Federico Piccitto che il consigliere Gianluca La Terra, hanno voluto rimarcare il grande gesto d’amore per il prossimo di chi decide di donare i propri organi ridando così la speranza di nuova vita a chi li riceve. Toccante è stata anche le letterina che il piccolo  Dylan Lancia ha letto nel corso della cerimonia ricordando i momenti più drammatici della sua vita per la grave patologia di cui era sofferente per la quale si rendeva necessario il trapianto del fegato.  

LA DENUNCIA DEI CONSIGLIERI DEM D’ASTA E CHIAVOLA: “RISCHIA DI INTERROMPERSI IL SERVIZIO DI SUPPORTO SCOLASTICO PER I BAMBINI SVANTAGGIATI DELLE SCUOLE PRIMARIE DI RAGUSA”

primo giorno di scuolaRischia di interrompersi il servizio di supporto scolastico, avviato dal Comune di Ragusa sin dal 1982, fornito alle scuole elementari, oggi primarie, e rivolto a bambini svantaggiati. La denuncia arriva dai consiglieri comunali del Pd Mario D’Asta e Mario Chiavola i quali hanno presentato una interrogazione a risposta scritta chiedendo al sindaco di fornire dei chiarimenti in proposito. “A causa dell’interruzione del servizio – dicono i due esponenti dem – i bambini che hanno più bisogno non potranno essere seguiti dalle loro famiglie in quanto le stesse non potranno fornire loro un doposcuola a pagamento. Siamo venuti a conoscenza, inoltre, che gli insegnanti che saranno trasferiti (pare siano in 16) risultano non avere competenze specifiche per andare a lavorare negli asili nido. E ciò per la tenerissima età dei bambini di cui dovrebbero prendersi cura. Inoltre, le insegnanti di attività integrative che andrebbero a lavorare negli asili nido si troverebbero con un diverso inquadramento, quindi un differente trattamento economico e di conseguenza un differente monte ore rispetto alle altre educatrici degli asili nido. Inoltre negli asili nido non esiste personale Osa (che curerebbe l’igiene personale dei bambini e la somministrazione del cibo), compiti non previsti nell’inquadramento delle attuali mansioni svolgibili dalle insegnanti degli asili nido né dagli insegnanti delle attività integrative. Insomma, un pasticcio dietro l’altro. Bisognerà quindi fare chiarezza su chi dovrà svolgere queste specifiche attività, essendo presente solo il personale ausiliario per la pulizia dei locali”. D’Asta e Chiavola rivolgono, quindi, una serie di interrogativi al sindaco. “Quali saranno – si chiedono i due – i criteri da adottare per l’assegnazione delle sedi? Non sarebbe opportuna una adeguata formazione del personale in questione? Saranno inoltre tutti gli insegnanti, ben 16, delle attività integrative a dover svolgere il loro servizio presso gli asili nido? Come saranno inquadrati gli insegnanti in possesso della laurea visto che, tra l’altro, solo un concorso interno potrebbe definire i nuovi inquadramenti? Riteniamo che l’accorpamento del personale con diverse mansioni darà come risultato un servizio improvvisato se prima non saranno chiarite le problematiche di cui sopra. Inoltre chiediamo al sindaco se conviene sopprimere un servizio pur essendo nella certezza che lo stesso non servirebbe a coprire la carenza di personale negli asili nido comunali. Auspichiamo di avere una serie di risposte chiare e coerenti a tutte queste domande”.

 

COMITATO INTERCONTRADE, IL PORTAVOCE CALABRESE: “NONOSTANTE LA NOSTRA DIFFIDA AL COMUNE DI RAGUSA, LE CONTRADE SONO RIMASTE AL BUIO”

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“E’ stato un atteggiamento sicuramente arrogante e poco rispettoso del volere del popolo da parte di chi, come rappresentante del Movimento 5 Stelle, si erge a paladino della democrazia diretta”. La dura critica arriva dal portavoce del comitato Intercontrade, Peppe Calabrese, a proposito della diffida presentata nelle scorse settimane riguardante la mancata sostituzione dei pali della pubblica illuminazione in alcune contrade del territorio comunale che, ormai, sono rimaste da tempo completamente al buio. “La critica è da me rivolta direttamente al sindaco e all’assessore di competenza – afferma Calabrese – che, ignorando quanto richiesto dal nostro comitato, dimostrano ancora una volta l’inadeguatezza nell’amministrare una città oggi abbandonata a se stessa. Abbiamo diffidato l’amministrazione, con nota scritta, ma niente è accaduto. Pensavamo che qualcuno degnasse queste persone di un interesse, ma evidentemente i Cinque Stelle considerano la periferia degna di tale nome e quindi senza la necessità di interventi. Il Comune ha l’obbligo di illuminare le arterie stradali cittadine in cui sono presenti residenti. Quando l’istituzione Comune è sorda, è indispensabile farsi sentire. E questo faremo. I componenti di una nostra delegazione chiederanno di incontrare il prefetto di Ragusa”.

Comune di Ragusa sponsor della Diocesi, parla l’unione atei e agnostici: “i favori elencati da Gulino sono oggettivamente veri”

laicismo_laicidad«È un po’ come la storia del dito che indica la Luna: tanti guardano la Luna ma poi spunta qualcuno che cerca di richiamare l’attenzione sul dito, spesso per convenienza». Così Massimo Maiurana, coordinatore del circolo Uaar di Ragusa, commenta la polemica scaturita dopo le parole che il consigliere comunale Dario Gulino (M5s) ha pubblicato sul suo profilo Facebook, rilanciando la notizia che il Comune di Ragusa ha rinnovato il protocollo d’intesa con la Diocesi per l’apertura al pubblico delle Chiese. La spesa sarebbe di 45 mila euro per dodici chiese, una media quindi di quasi 4 mila euro a chiesa, così Gulino si è chiesto: «Quindi: il comune regala il terreno, il comune paga i lavori di costruzione, il comune paga le ristrutturazioni, il comune paga per tenere le porte aperte. Qualcosa non funziona.». «Può non piacere ma Gulino ha perfettamente ragione», continua Maiurana. «Noi denunciamo da tempo i mille rivoli attraverso i quali il Comune finanzia continuamente la Diocesi. Per la chiesa di San Pio X il Comune ha messo un terreno e poi ha finanziato la costruzione del parcheggio. Il teatro vescovile è stato ristrutturato a spese del Comune, così come la parrocchia di San Giacomo. E questi sono solo degli esempi. Il fatto che il Comune paghi la Diocesi per tenere aperte le Chiese potrebbe essere ammissibile se non fosse solo una tra le tante forme di finanziamento indiretto; così è solo un ulteriore spreco di risorse pubbliche a favore della confessione religiosa dominante». Aggiungiamo che gli immobili ecclesiastici ricevono già finanziamenti per la loro manutenzione come tutti gli altri con un minimo di valore architettonico, ed è giusto che sia così, che non vengano trascurati. La differenza sta intanto nel fatto che ricevono molto di più degli altri beni culturali, e poi che vengono adoperati dalle parrocchie per l’esercizio del culto; l’apertura al pubblico dovrebbe essere automatica, non dovrebbe essere necessario incentivarla.

Le aziende siciliane investono nel web, finalmente

on line commercioAnche la Sicilia si muove verso il cambiamento. Il resto d’Italia ha già apprezzato i benefici portati dal commercio digitale, e anche le aziende con sede in Sicilia stanno mostrando sempre maggiore interesse per la tematica. Il numero dei negozi che si sposta anche sul web cresce a vista d’occhio. Non si tratta soltanto di coloro che vogliono ampliare il proprio bacino d’utenza in considerazione di una commercializzazione che valorizza il territorio. Accanto alla linea riguardante l’enogastronomia e le tradizioni siciliane, infatti, sono sempre più gli store digitali che vendono ricambi per auto o pneumatici nuovi. La motivazione è profonda, ed è da ricercare nella diffusione non così capillare della rete di professionisti, ma anche nel risparmio che si riscontra su internet e sulla facilità di consegna e recesso.

Tutti fattori importanti, che corroborano i dati forniti da Istat sugli e-commerce in Sicilia. In una delle più grandi isole italiane, i negozi digitali rappresentano più del 3% del Prodotto Interno Lordo regionale, mentre in Italia il dato è più che raddoppiato fino al 6,5%. In tal senso, i dati dimostrano che la Sicilia si sta lentamente allineando ai trend nazionali, ma paga ancora un leggero ritardo rispetto alle medie nazionali. La rinascita regionale potrebbe proprio ripartire dagli pneumatici e dai pezzi di ricambio per auto: si tratta, infatti, di una tipologia merceologica molto apprezzata dagli utenti web residenti al sud Italia, che negli store digitali intravedono una possibilità in più per accedere ad una gamma di prodotti più vasta e con prezzi più accessibili.

Ad oggi si contano oltre 3500 aziende che hanno scelto sia il negozio fisico che quello online, e si rivolgono ad una clientela che si distribuisce non solo su territorio nazionale, ma anche su quello internazionale. Un’opportunità di crescita importante, che consente al cliente di assicurarsi prodotti siciliani in qualsiasi parte del mondo, ma anche al produttore – distributore di assicurarsi un guadagno sia in termini di visibilità che in ottica di incremento delle vendite. Gli store online sono quindi un vantaggio per l’intero tessuto commerciale, una risorsa in cui confidare per uscire il prima possibile dalla crisi che avvolge la Sicilia prima e l’Italia poi.

Prestiti in salita: è ripresa o crisi?

Sprite 6Negli ultimi anni le richieste di prestito sono sempre più numerose: sono in molti a chiedersi se questa tendenza sia un’evidenza di una crescita economica o di una crisi che non cessa di esistere. Spesso, tuttavia, si tratta solo di una pratica sempre più comune e conveniente che molte persone utilizzano per riuscire ad effettuare spese più o meno importanti senza andare ad incidere in maniera troppo invasiva sul proprio conto corrente. Per cercare di comprendere al meglio quali siano i dati effettivi e quali le motivazioni che spingono a richiedere sempre più spesso dei prestiti, sono stati investigati i dati riportati dal CRIF, la società che si occupa di effettuare analisi e gestire l’informazione creditizia. In particolare, sono stati presi in considerazione i dati provenienti dalla regione Sicilia, che è risultata quella avere un maggior numero di informazioni sulle quali poter lavorare e trarre conclusioni più accurate.

I dati risalgono a tutto il 2016 e hanno messo in evidenza che le richieste di prestito sull’isola sono cresciute, in media, del 7%, pur essendo localizzate e distribuite in maniera differente tra le varie provincie siciliane. Il valore medio, infatti, tiene in considerazione anche le punte più elevate, anche sopra all’11%, che si sono registrate nella provincia di Palermo e in quella di Enna. 
Bisogna specificare che le richieste di prestiti esaminate dal CRIF riguardano sia quelle relative alle aziende sia quelle relative ai privati. I dati che sono emersi sono molto interessanti perché permettono di vedere una differente tendenza, rispetto alla media dell’andamento nazionale, nei due casi. Per quanto riguarda le aziende, le richieste di prestito effettuate per il 2016 risultano essere inferiori alla media nazionale, non solo per numero di richieste ma anche per importo. Se, infatti, la media nazionale riporta un valore di 80mila euro, le richieste provenienti dalla Sicilia si fermano a valori inferiori ai 60mila euro. Cercando di comprendere il motivo di questa particolare tendenza, il CRIF ha evidenziato come la Sicilia soffra di una serie di minimi che portano ad abbassare considerevolmente il valore medio già non elevato. Ad esempio, nella provincia di Enna, sono state registrate una serie di richieste di prestiti che non superavano la soglia dei 40mila euro. Un maggior numero di prestiti, quindi, a fronte di un basso importo richiesto: sono queste le caratteristiche principali che risultano dal quadro specifico della Sicilia e che, in linea di massima, non combaciano con la media nazionale.

Anche per i privati le tendenze regionali e nazionali non sempre si trovano allineate. Sempre prendendo in considerazione la regione Sicilia, infatti, si può avere uno spaccato ben chiaro di come i privati puntano soprattutto ai piccoli prestiti, diventati fondamentali per le spese relative all’acquisto dell’auto, di elettrodomestici e di tecnologia di largo consumo. Le richieste di prestito registrate per il 2016 hanno superato i 14mila euro e sono risultate superiori a quelle dell’anno precedente di circa duemila euro. Come già evidenziato il tipo di prestito maggiormente richiesto è quello personale, ossia piccoli prestiti, prestiti veloci e soluzioni simili. Nella maggior parte dei casi le richieste di piccoli prestiti vengono giustificate come necessarie per l’acquisto di un’auto o per spese per la casa. In un numero inferiore di casi si fa richiesta di prestito per viaggi, cerimonie o altro. 
Un altro interessante dato che proviene dalla società di informazione creditizia riguarda la durata dei rimborsi, ossia il tipo di rate che si pagano e, quindi, la durata delle stesse. Il risultato di tale analisi, infatti, evidenzia che la Sicilia presenta una durata media maggiore rispetto a quella delle altre regioni d’Italia. Se la media nazionale della durata dei rimborsi, infatti, è pari a 60 mesi, in Sicilia la media si allunga fino a 77 mesi. 
Questi dati rappresentano chiari indicatori sulle motivazioni dei prestiti che, se per alcune regioni possono essere legate ad una ripresa economica, in Sicilia non permettono di evidenziare questo tipo di motivazione. D’altro canto, il divario economico tra alcune regioni è ben noto e le caratteristiche dei prestiti concessi rappresenta solo un’ulteriore evidenza di tale differenza.

Da considerare, infine, che sono aumentati notevolmente anche le richieste di prestito per chi non ha busta paga. Per capire di cosa stiamo parlando vi rimandiamo alla pagina specializzata di http://www.qualeconviene.it/prestiti-personali/prestiti-personali-senza-busta-paga/ .

Ragusa avrà presto un “Giardino delle memoria” in cui verranno tumulati i resti degli animali da affezione

 

2 (1)Anche nella nostra città verrà realizzato quanto prima un  “Giardino della memoria”, un cimitero per gli animali in cui verranno tumulati in appositi loculi le ceneri degli animali da affezione. L’Amministrazione comunale infatti intende dare seguito alla deliberazione  approvata dal consiglio comunale il 7 gennaio dello scorso anno con cui è stato approvato, a seguito di un’iniziativa consiliare presentata il 9 marzo del 2015 dal consigliere comunale Filippo Spadola, il Regolamento comunale per la detenzione tutela, il benessere degli animali ed i Giardini della memoria. L’art. 30 del predetto regolamento prevede infatti che i “Giardini della memoria” ed i relativi ampliamenti possono essere realizzati, in zone valutate idonee nell’ambito dello strumento urbanistico vigente,  oltre che dal Comune, da associazioni  e soggetti pubblici e privati previa autorizzazione del Comune subordinata al nullaosta dell’ASP competente per territorio. Il progetto verrà presentato nel corso di una conferenza stampa che il sindaco Federico Piccitto e l’assessore alla tutela degli animali Nella Disca terranno giovedì 23 marzo, alle ore 11, 30 presso la Sala Giunta.

L’ADDIO DI GIANNI BATTAGLIA AL PARTITO DEMOCRATICO

gianni-battagliaIl senatore Gianni Battaglia comunica le dimissioni dalla carica di segretario dell’Unione comunale del PD di Ragusa e da ogni altra carica all’interno del partito.  Questo il testo della lettera. “Sono tra i componenti l’Assemblea nazionale del PD che non hanno condiviso la scelta, compiuta lo scorso mese, di aprire la stagione congressuale.Non ho condiviso i tempi, le procedure e le modalità scelte. Purtroppo quello che sta succedendo ogni giorno e in ogni parte d’Italia conferma che avevamo ragione. Temo che succederà  di peggio prima, durante e dopo lo svolgimento dei congressi.Al PD, per superare la fase critica in atto e tornare a svolgere il ruolo che gli compete, serviva altro e di più. Era necessario comprendere le ragioni che hanno determinato una profonda rottura con il nostro corpo sociale di riferimento. Comprendere le ragioni di tante ripetute sconfitte elettorali, le ragioni per le quali milioni di elettori ci hanno negato il consenso e migliaia di iscritti e militanti hanno abbandonato l’impegno politico attivo. Era necessario individuare un luogo, una occasione che ci consentisse, tutti insieme, di leggere e capire quello che sta succedendo nel Mondo, in Europa e nel nostro Paese. Comprendere cosa fare concretamente, quali politiche attuare, per contrastare la nuova destra e le spinte nazionaliste e populiste. Era necessario riconsiderare e correggere scelte sbagliate e attuare nuove politiche in materia di lavoro, di scuola e istruzione, di protezione sociale, di politiche sanitarie e welfare, di diritti civili, di politica economica, di interventi per contrastare la povertà, le diseguaglianze, il degrado sociale in molte aree del paese specie nelle periferie urbane e nel mezzogiorno d’Italia. Era necessario mettere al sicuro il Paese lavorando, da subito e con determinazione, come ci si era impegnati a fare, per approvare una nuova e condivisa legge elettorale che coniugasse in maniera equilibrata governabilità e rappresentanza democratica, riaffermando la sovranità popolare restituendo agli elettori il diritto di scegliere i propri rappresentanti, ponendo fine definitivamente alla lunga stagione dei parlamentari nominati che hanno contribuito ad allargare la distanza tra parlamento, partiti e popolo. Era necessario, con autentica umiltà, capire il segnale venuto dal Paese in occasione del voto   nel referendum costituzionale del 4-dicembre scorso. Riflettere seriamente sulle ragioni e sulle dimensioni della sconfitta, sulla ripartizione territoriale, per classi sociali e per fasce di popolazione di quel voto, che ha segnato il punto più alto di un dissenso politico, tra i giovani e nel sud del Paese, che va perfino oltre il pronunciamento sul merito di una pessima riforma costituzionale. Come è a Voi noto ho sostenuto convintamente le ragioni del NO nel referendum, ho organizzato e partecipato a numerose iniziative e mi sarei aspettato, dopo il netto risultato in contrasto con l’impegno e la posizione espressa da quasi tutto il quadro dirigente provinciale del partito, da tutta la rappresentanza parlamentare regionale e nazionale e di quasi tutti i rappresentanti del PD nelle istituzioni della nostra provincia, che si aprisse una riflessione su quel voto. Così come mi sarei aspettato che ci fosse una occasione per    capire i negativi risultati elettorali nelle elezioni amministrative di Vittoria e di Scicli che hanno segnato pesanti     sconfitte per il PD e su come affrontare le prossime scadenze elettorali sia amministrative che regionale. Aprendo, con una negativa forzatura, la stagione congressuale, si è scelto invece la strada della rivincita personale, della mera conta per affermare non una linea politica ampiamente condivisa ma una leadership sotto cui far crescere e/o proteggere le ambizioni e i destini personali. Si ripropongono, come è già purtroppo avvenuto in altre occasioni, congressi che si trasformeranno in semplici seggi elettorali. Un “votificio” tra l’altro senza garanzie e regole utili solo agli arrivisti, agli arroganti, ai prepotenti e che legittimerà le spudorate ed insopportabili pratiche trasformistiche che negli ultimi anni abbiamo tentato di contrastare. Di altro avevamo bisogno! Il PD in questo mondo rischia di diventare una “terra di nessuno”, “una legione straniera” in cui convivono nobili esperienze e autorevoli personalità ma anche opportunisti, trasformisti ed in taluni casi perfino affaristi. Non si può fare passare per normale e soprattutto utile, che il congresso si svolga con un tesseramento per il 2016 che non è stato aperto, anzi è stato chiuso prima di aprirlo, con iscritti che da persone vere sono diventati elenchi e con un tesseramento precedente (2015), per quanto riguarda la nostra federazione provinciale mai certificato e non certificabile e quello 2014 certificato ma contestato con quello che ciò ha significato nella  non ancora definita, per colpevole “complicità” della commissione regionale di garanzia, vicenda che riguarda il governo del partito nella città di Ragusa. La stagione congressuale se si fosse deciso di svolgerla con tempi, procedure, regole diverse avrebbe rappresentato un occasione utile non solo al partito ma al nostro paese che sul PD e sul centro sinistra ha riposto speranza per un autentico cambiamento. Purtroppo si è deciso diversamente. Colgo l’occasione per ringraziare tutte le Compagne e i Compagni, le Amiche e gli Amici con cui in questi anni ho avuto il piacere di lavorare condividendo un comune impegno,  scusandomi ed esprimendo il rammarico per le tante occasioni mancate”. Gianni Battaglia confluirà nella nuova formazione di Bersani già nata in Parlamento denominata “Democratici e Progressisti”  Molti in provincia di Ragusa, e non solo tra i provenienti dal Pd, condivideranno questa scelta. 

LIBRO SUL FALLIMENTO DELLE AMMINISTRAZIONI “ALTERNATIVE” E “RIVOLUZIONARIE”

accorintiScomparsi o quasi dalla scena politica i partiti tradizionali, il vuoto di potere è stato sostituito dagli uomini della provvidenza. Sono gli uomini del “noi” che è la somma dell’io più io. Sono i giganti del nostro tempo perché la politica è stata sbriciolata dalle inchieste giudiziarie. Sono gli eroi della quotidiana normalità perché l’ideologia come un guscio vuoto e rinsecchito ha lasciato che i suoi contenuti vitali volassero via. E’ il tempo dei Sindaci icona. Scrive Sicilia Libertaria: “Accorinti, il Sindaco scalzo, ha governato convinto di avere la verità in tasca e l’onestà in mano; con la presunzione della legittimità ha declamato risultati mai ottenuti ma che solo per averli raccontati ha dato per auto-avverati; con l’arroganza del potere ha messo a bilancio risorse inesistenti, scaricando sul futuro i costi del consenso; con vocazione assolutoria ha sedato ogni critica, mettendo a garanzia la propria biografia. Accorinti e i suoi omologhi devono condurre la parata fino alla fine, perché questo è il compito loro assegnato, rimodulare i piani di riequilibrio, illegittimi prima ancora che insostenibili, per scongiurare la dichiarazione di dissesto. Devono traghettare questa fase politica fino alla piena restaurazione del potere, che sarà più forte e credibile quanto più debole e fragile si sarà rivelata la potenza della rivoluzione. Quanto più infinitamente amaro sarà il sapore della disfatta presente tanto più dolce sembrerà la riabilitazione del passato. Nonostante i fallimenti si può ancora scommettere su “anomalie felici e produttive”? Giovedì 23 alle ore 17,30 presso il centro servizi culturali di Ragusa si presenta il libro degli autori Lo Presti e Sturniolo sulla giunta Accorinti. Gli autori però conservano la speranza: “Così, per ora, può dirsi concluso questo viaggio, con un refolo di quel vento che abbiamo sentito forte su di noi e che soffia ancora per non farci smarrire la capacità di indignarci. La mediocrità contemporanea può anche dargli ragione oggi, ma aspetteremo che il tempo de fenomeni della politica sia passato”.

LABORATORIO DI CUCINA AL CENTRO PROTEZIONE RICHIEDENTI ASILO E RIFUGIATI

downloadCi sono abbracci che hanno un sapore particolare. Il sapore dell’incontro tra mondi diversi. Un gusto che apre alla speranza i ragazzi ospiti del progetto protezione ai richiedenti asilo del Libero Consorzio Comunale di Ragusa “Farsi Prossimo” gestito dalla Fondazione San Giovanni Battista. I richiedenti e titolari protezione internazionale ospiti della struttura di Serra Carcara a Comiso hanno reso davvero speciale il laboratorio di cucina proposto dal progetto. “L’idea del laboratorio di cucina – spiega Antonello Licitra – nasce dalla voglia di fare incontrare idee e competenze da condividere. Molti dei nostri ospiti, alcuni dei quali sono portatori di disagio fisico, hanno esperienze nel campo della panificazione e della ristorazione. Hanno manifestato la voglia di sperimentarsi in nuovi approcci culinari e così ci hanno spinto a dare vita a questi incontri di cucina”. “Siamo partiti del periodo di Carnevale con le chiacchiere – sottolinea l’educatrice del progetto Mariacristina Muré –  per poi programmare lezioni su arancini, le “scacce” e altri prodotti tipici locali. Ogni laboratorio è preceduto dalla storia delle ricetta e dal perché si pensa di voler dedicare un incontro a un particolare piatto”. Una ricetta in particolare ha suscitato entusiasmo. “I biscotti “Abbracci” – prosegue l’educatrice – crediamo  possano essere esemplificativi del messaggio che vogliamo veicolare con questo laboratorio.  Simbolicamente, l’abbraccio tra il bianco e il nero è per noi indicativo; simboleggiano l’incontro tra due realtà che unendosi possono arricchirsi vicendevolmente e dare vita a un “nuovo sapore” creato dalle rispettive peculiarità, aromi e sfumature”. “Le difficoltà di lingua – spiega Ndao – sembrano scomparire quando facciamo questo laboratorio. È come se parlassimo una lingua comune. Fare qualcosa di pratico e del quale ho già esperienza mi fa sentire utile. Ho lavorato come panificatore per alcuni anni e quindi oltre ad apprendere, cerco di trasmettere le mie competenze. Imparare ma anche insegnare, tutti facciamo tutto!”. “Questi biscotti – conferma Abu – sembriamo noi. Tanto diversi, bianco e nero! Ma se superiamo le diversità e iniziamo ad avvicinarci tutto avrà un sapore diverso. Meglio insieme e uniti piuttosto che soli”.

I FANCIULLI DEL SANTISSIMO REDENTORE ALLA CELEBRAZIONE RELIGIOSA IN ONORE DEL PATRIARCA SAN GIUSEPPE

San Giuseppe 2017 foto sulla scalinataLa celebrazione della memoria di San Giuseppe e la solidarietà. Una speciale caratterizzazione quella data dal vicario generale della diocesi di Ragusa, padre Roberto Asta, alla cerimonia ospitata al Santissimo Salvatore durante l’ormai tradizionale funzione religiosa animata dal coro dei fanciulli dell’istituto Santissimo Redentore, diretto da Gianfranco Chessari e Carmela Cascone. Numerosi i fedeli presenti. “Il pane che oggi abbiamo benedetto – ha sottolineato padre Asta – assume un significato speciale perché vuole simboleggiare la moltiplicazione della benedizione di Dio che ci nutre e che ci dà la possibilità di potere contare sul necessario per andare avanti. Dobbiamo sforzarci di diventare come San Giuseppe, provvidenza per gli altri”. Al termine della santa messa concelebrata dal parroco del Santissimo Salvatore, padre Giovanni Mandarà, il vicario ha appunto effettuato la tradizionale benedizione del pane di San Giuseppe. A conclusione del rito religioso, inoltre, i fanciulli del Santissimo Redentore hanno animato la ormai consueta foto ricordo sulla scalinata del sagrato assieme a padre Asta e a padre Mandarà, oltre agli insegnanti. Subito dopo gli scatti i maestri Chessari e Cascone hanno dato il “la” ad una esecuzione estemporanea di alcuni brani eseguiti dai piccoli studenti con le diamoniche. Gli allievi del Santissimo Redentore si sono poi resi protagonisti di una particolare coreografia all’insegna della pace e contro ogni tipo di conflitto.

Ragusa, una strada della città intitolata a Maria Scribano

Ragusa-StemmaMartedì 28 marzo, alle ore 11, si terrà la cerimonia di intitolazione dell’attuale strada n. 531, a Maria Scribano ( donatrice d’organi 1954 – 2006). L’arteria, è ubicata nella zona di contrada Selvaggio e si allaccia alla via avvocato Giovanni Alberto Cartia. La decisione di intitolare tale strada della città a Maria Scribano è stata presa dalla Giunta Municipale che facendo propria una proposta del consigliere comunale Gianluca La Terra, ha approvato  lo scorso 27 dicembre un’apposita delibera. Il 7 maggio del 2006 la sig.ra Maria Scribano venne colpita da un’emorragia cerebrale   e dopo qualche giorno, nonostante  le cure per strapparle alla morte,  ne fu dichiarata la sua morte cerebrale. I parenti della sfortunata concittadina che nell’arco della sua vita aveva dimostrato grande amore per il prossimo e generosità civica, autorizzarono la struttura ospedaliera  ad attivare le procedure per il prelievo di organi e precisamente del cuore, reni, fegato, cornee e della cute. L’intitolazione della via a Maria Scribano rappresenta quindi per la città tutta il riconoscimento del  suo grande valore etico, civile e sociale.

 

Lettera aperta di Ciccio Sultano che denuncia la sconsiderata potatura sugli alberi di Via Orfanotrofio a Ragusa Ibla

 

foto Albero prima della potaturaFoto Albero via OrfanotrofioUn bel regalo di primavera da parte dell’amministrazione comunale, non c’è che dire!  Mirano forse all’oscar come assassini botanici? E’ un modo violento e silente per liberarsi dalla pesante stella dell’ambientalismo che Grillo si era appiccicato in giacchetta? E’ un’azione di gruppo o è solo l’assessore Salvatore Corallo con delega al verde pubblico a nutrire questo odio verso la natura viva e fiorente? Non c’è giustificazione che tenga. Ci hanno potuto fregare le prime volte con la scusa di improvvise malattie delle piante, ma ora la pulsione è chiara: non vuole fronde, non vuole alberi. Noi cittadini, però, non possiamo più accettare il devastante operato di quest’uomo; qualsiasi sia la ragione di questo furore non spetta a noi nè comprendere, nè curare l’ossessione. E non reggerà, stavolta, la linea intrapresa qualche settimana addietro quando l’assessore decise – pur di non affrontare la verità del massacro di viale Colajanni –  di sfogarsi via facebook contro i soliti rompiscatole di paese che non capivano la portata della sua azione perchè oggi è Ciccio Sultano che denuncia, e Sultano ne capisce eccome di turismo, di business, di gusto, di valorizzazione del territorio, di promozione dei luoghi. Sarebbe meglio che Corallo il pasticciere indossasse un bel grembiule da cucina e andasse a lezione da Sultano per imparare a conoscere Ragusa, invece di intestardirsi con la politica facendo un gran danno. Stavolta il pasticciere mani di forbice era passato da Ibla… Ecco cosa scrive lo chef dalle stelle vere: “Ho voluto in queste righe compiere una denuncia morale sull’intervento di potatura operato nella giornata odierna 20 marzo sugli alberelli presenti in via Orfanotrofio a Ragusa Ibla. Un’azione sconsiderata nelle scelte operate e nelle modalità con cui è stata compiuta. Hanno riferito che tale azione di sfrondatura era un atto necessario perché la pianta, a loro dire, era malata. Ma è chiaramente visibile che anzicchè intervenire curando veramente gli alberelli dislocati lungo via Orfanotrofio e pianificando un intervento di salvaguardia, hanno massacrato gli arbusti, rendendoli delle larve arboree. Un’azione che reputo più una deturpazione che altro. È cosa nota che eventuali simili interventi vanno operati nel periodo invernale, e non quando la primavera esplode e la pianta, qualunque essa sia, viene fuori in tutta la propria bellezza e vitalità. Da oltre un anno abbiamo avuto cura di questi alberi, adoperandoci noi stessi, da privati, con trattamenti antiacari e disponendo quanto serviva per renderli rigogliosi. Se tale intervento fosse stato compiuto con cura non avrei avuto nulla da ridire, ma in una via dove non ci sono arredi urbani, questi alberelli erano l’unica nota di colore che rendeva questa strada meno tetra di come si presenta. Oggi abbiamo assistito ad un intervento sconsiderato, privo di qualunque nozione di botanica, che ha contribuito solo a deturpare maggiormente questa arteria nel cuore di Ragusa Ibla e a mettere gli alberi in uno stress vegetativo che si sarebbe potuto evitare. Dovremo attendere almeno quattro anni per vedere nuovamente chiome rigogliose, semmai le piante con le loro sole forze riusciranno a rinascere. Chiedo dunque a chi di dovere di cospargersi il capo di cenere per l’azione insensata e fuori luogo compiuta, e di provvedere in tempi celeri a trovare e mettere in pratica una soluzione consona con l’ambiente e nel totale rispetto dei luoghi e di quanti vi operano, oltre che correre ai ripari per non far morire definitivamente le piante più di quanto la mano umana oggi ha fatto. Che senso ha, mi chiedo, parlare e progettare strategie turistiche, se poi mancano nozioni elementari come dimostrato oggi? Io intenderò proseguire in questa ‘denuncia morale’ sin quando non giungeranno risposte con i fatti. Non si può operare in modo talmente scriteriato, facendo spallucce e ritenendo: tanto sono solo piante. Io non ci sto!”.

 

Restituire piazza stazione ai cittadini

00428-Cartolina-Ragusa-Piazzale-StazionePubblichiamo la nota di Pippo Gurrieri  su uno dei luoghi centrali di Ragusa superiore offesa da un’opera pubblica come il parcheggio che le ha tolto un fascino particolarissimo ed unico. “Piazza del Popolo, una delle piazze più belle di Ragusa, è stata per un decennio un cantiere per la costruzione del parcheggio coperto; un parcheggio sulla cui utilità abbiamo nutrito seri dubbi; ancora oggi, non emergendo dati sul suo utilizzo, rimaniamo nella convinzione che un intervento così oneroso non fosse affatto giustificato. Ma quel cantiere infinito ebbe anche altre conseguenze, poiché murò letteralmente la stazione, contribuì alla chiusura dello storico bar delle stessa e trasformò un sito storico di bellezza e fascino in uno di degrado. La piazza, inoltre, avrebbe dovuto essere ripristinata in contemporanea con l’apertura del parcheggio, invece passano gli anni e rimane immersa nello squallore; la storica scalinata è sbarrata con assi di legno in parte cadute, la pavimentazione non è stata mai rifatta, le piante a suo tempo estirpate non sono state mai più ripristinate né  ne sono state piantate di nuove; la parte alta che si affaccia sul piazzale esterno della stazione ferroviaria è circondata da lamiere sbrindellate e i viaggiatori e tutti quei cittadini che intendono attraversarla (oltre tutto molti bus dei servizi ferroviari sostitutivi si fermano sotto le scale) sono costretti a fare il giro laterale. Non è certamente un bel biglietto da visita per chi arriva nella nostra città. Ci chiediamo cosa si aspetta a chiudere questa vicenda, ripristinando piazza stazione in tutti i suoi minimi particolari che la cantierizzazione ha cancellato; ma soprattutto ci chiediamo se non siano stati violati i termini del capitolato d’appalto. La scelta dei parcheggi in città, alla luce dell’esperienza, può senz’altro considerarsi fallimentare; l’unico dei tre costruiti che sembra funzionare, in Corso Italia, crea quotidiani ingorghi automobilistici, gli altri sembrano vivacchiare nell’anonimato. A questo si aggiunge lo scempio urbano in piazza stazione, ormai trasformatasi in un non luogo; una piazza che va urgentemente restituita ai cittadini”. Come non condividere queste riflessioni? Il comune intervenga innanzitutto eliminando l’inferriata perimetrale, che sa di ghetto escludente, con un progetto rispettoso dell’impianto originario straordinariamente valido per il disegno architettonico e per l’impianto urbanistico. Lo chiediamo direttamente a Piccitto, essendo il suo delegato Corallo assolutamente inadatto al rispetto della bellezza di Ragusa come certificato dal continuo massacro di alberi nei quartieri più suggestivi della città. 

I GRANI ANTICHI SICILIANI

copertina libro I grani antichi sicilianiLa Sicilia è una delle sue dimore predilette. Nel suo viaggio millenario, ha incontrato l’isola baciata dal sole e vi si è sedimentato, lasciando fiorire ben cinquanta varietà diverse che sono diventate parte dell’identità isolana. Sono i Grani Antichi, varietà locali di frumenti siciliani, a cui è dedicato il libro “I grani antichi siciliani” – il primo manuale tecnico per il riconoscimento delle varietà locali dei frumenti siciliani”, di Gianfranco Venora e Sebastiano Blangiforti, ultimo progetto editoriale firmato dalla casa editrice “Le Fate”. Sarà presentato domenica 19 marzo, alla Libreria Flaccavento a Ragusa, alle ore 17.00, in occasione della manifestazione dedicata all’editoria locale ““Lib(e)ri a Ragusa”, in programma dal 16 al 19 marzo nel centro storico. “Il libro – spiegano gli autori, entrambi ricercatori della Stazione Sperimentale di Granicoltura per la Sicilia – è un importante contributo alla valorizzazione di un patrimonio culturale e alimentare unico, che ha fatto e fa della Sicilia il crocevia naturale di una nuova rivoluzione, di un nuovo modo di intendere il cibo”. Due le sezioni all’interno del testo: la prima, più argomentativa, nella quale gli autori  tracciano per grandi linee il viaggio millenario del frumento, approdato già alcuni millenni fa in Sicilia, tra geografia e storia, linguistica e curiosità; la seconda, un po’ più tecnica, che si rivolge ai contadini, “i veri custodi di questo patrimonio”, ai semplici amatori, ai consumatori consapevoli e a tutti coloro che hanno a cuore una storia che parte da lontano. La presentazione del libro è curata dai professori del Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente dell’Università di Catania, Umberto Anastasi e Paolo Guarnaccia.

CAMERA DI COMMERCIO RAGUSA, CONFRONTO SULL’ACCORPAMENTO

peppino-giannoneIl Consiglio della Camera di Commercio di Ragusa, nella riunione di martedì scorso, ha affrontato la questione dell’accorpamento con le Camere di Catania e di Siracusa, alla luce della sospensione della convocazione del Consiglio della nuova Camera di Commercio. In un clima di sereno dibattito, dove sono state espresse diverse posizioni, è stato convenuto di attendere il parere della Conferenza Stato – Regioni, alla quale si è rivolto il Ministero. Qualora l’esito dovesse propendere per una revoca del decreto di accorpamento con Catania e Siracusa, accorpamento confermato più volte dal Consiglio Camerale in questi due anni, le Associazioni di categoria, prima, e il Consiglio Camerale dopo, potranno riesaminare l’intera problematica, ricominciare daccapo e decidere liberamente tra tutte le possibili opzioni in campo. “Ringrazio i componenti del Consiglio che hanno partecipato alla riunione, afferma il Presidente Giannone, permettendomi di esprimere un giudizio positivo sulla maturità e la compostezza con la quale l’organismo della Camera sta affrontando in questo periodo la delicata questione dell’accorpamento. In merito alla scelta di fare ripartire da zero le valutazioni del Consiglio sull’accorpamento, nel caso di parere favorevole alla revoca del decreto, è importante sottolineare che è una scelta proposta dalla Camera di Ragusa, che è stata condivisa anche dalla Giunta di Unioncamere regionale e che interesserà gli accorpamenti ancora da realizzare in Sicilia.”  Il Consiglio, in attesa delle determinazioni che verranno dalla Conferenza Stato – Regioni, ha deciso che la Camera di Ragusa continuerà a svolgere il suo ruolo di ente a sostegno del tessuto economico della provincia continuando a tenere le iniziative rivolte alle tematiche del territorio (infrastrutture, aeroporto, porto fondi ex Insicem, ecc.) e mantenendo le attività di supporto alle imprese, di cui alcune già avviate ( Sol di Verona, Fiera Agroalimentare Mediterranea, Eccellenze in digitale, ecc.).

A Ragusa un convegno organizzato dalla Lilt sulla “Prevenzione e cura dei tumori cutanei”

 

liltIl 23, 24 e 25 marzo prossimi, la sala Avis ospiterà un convegno organizzato dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, sezione provinciale di Ragusa, sul tema: “Prevenzione e cura dei tumori cutanei”. L’iniziativa che gode del supporto di diverse aziende ed enti tra cui Comune di Ragusa, ASP 7 e Camera di Commercio, vedrà la presenza  del presidente nazionale della LILT, prof. Francesco Schittulli,  del dr. J. James Goedert del National Cancer di Washington e della referente nazionale in materia di Sarcoma di Kaposi, dr.ssa Lucia Brambilla. Responsabile scientifico dell’evento sarà la dott.ssa Carmela Lauria. Il Convegno prenderà il via giovedì 23 marzo, alle ore 15,30, con una tavola rotonda  dedicata alla ricerca sul sarcoma di Kaposi e proseguirà nel pomeriggio di  venerdì, alle ore 14,30, con una prima sessione di lavori dedicata ai “tumori cutanei non-melanoma” ed una seconda sul “sarcoma di Kaposi”. Sabato 25 marzo alle ore 9, prevista una prima sessione dei lavori sul tema della “Psoriasi” ed alle 11,30 la seconda sessione in  cui si parlerà di “Melanoma”.

Cimitero Ragusa, lavori per la realizzazione del sacrario militare

 

prima-guerra-mondiale-trinceaE’ stata la ditta Marraro  Vincenzo (Rg) ad aggiudicarsi  la realizzazione del sacrario militare, presso il Cimitero di  Ragusa Centro,  tra le 17  ditte  ammesse alla procedura negoziata. Si interverrà sull’area di circa 230 mq, che raccoglie già le spoglie di circa 40 militari  oltre  a un monumentino a ricordo dei caduti in guerra. L’intervento prevede la realizzazione di un mausoleo-sacrario, capace di accogliere 70 cellette ossario e 8 loculi per tumulazione, e la sistemazione di tutta l’area tramite la realizzazione di un vialetto e di una scivola nella zona iniziale per rendere più agevole l’accesso al monumento. “Con questo intervento daremo un assetto dignitoso al “Campo dei Caduti” – sottolinea l’assessore competente Gianluca Leggio – Il progetto, risalente agli anni ’90, che  abbiamo ripreso e rivisto per ottenere il parere favorevole del Ministero della Difesa – Commissariato Generale Onoranze Caduti in Guerra, rende il giusto onore ai soldati che sono già sepolti ed eventualmente ad altre spoglie  che potrebbero rientrare nella città di Ragusa” .

 

FEDERICO PICCITTO E QUEL PIZZICO DI GALATEO MANCANTE

6309_35-krater-camarina-museum-sicilyLa Signora Paola Pelagatti – una degli intellettuali italiani con il maggior numero di riconoscimenti e titoli accademici per le sue ricerche e gli studi scientifici in ambito archeologico – è da ieri cittadina ragusana. Finalmente il Comune – se ne parlava da anni – ha simbolicamente accolto nella nostra comunità una  donna che ci ha restituito la civiltà di Camarina avendo dedicato decenni di impegno negli scavi, nella ricostruzione, nell’opera divulgativa di quel luogo fantastico che è  il museo e l’area circostante su cui ancora si appassionano studiosi di tutto il mondo. Bravo Piccitto! peccato però che la cerimonia è stata di una rozzezza degna della prassi cinquestelle. E’ accaduto che a Palazzo si son dimenticati di invitare una persona che è da considerarsi il “primo discepolo” della Pelagatti, Giovanni Di Stefano, che non solo ha ereditato un amore e una competenza unica per Camarina, ma che è stato, dagli anni 80 in poi, l’archeologo che in armonia e in collaborazione con la visione della sua maestra ha dato vigore e vita a Camarina facendola penetrare nel cuore dei ragusani riuscendo ad elaborare un rapporto strutturato di possesso e appartenenza fra il capoluogo e questo spazio non più lontano, non più distaccato, non più privo di cornice contemporanea. Incorporare Camarina è stata la missione di Di Stefano, ed infatti la Pelagatti, conscia e orgogliosa di questo obiettivo raggiunto, si è rivolta al nostro sindaco dicendogli; Lei è il sindaco non solo di Ragusa, ma di Camarina! Giovanni Di stefano era comunque presente alla cerimonia e c’è chi ha sentito il suo vocione mentre dibatteva con il dirigente Toti Scifo che tentava di giustificare l’offesa arrampicandosi sugli specchi. La Signora Pelagatti – che ha quasi 90 anni – ha capito quel che era avvenuto addolorandosi parecchio per l’accaduto (nonostante il suo carissimo Di Stefano in alcun modo l’ha coinvolta nello spiacevolissimo colloquio con il servitore dello Stato piegandosi ad un’amabile bugia e riferendo che si  trattava di stupidaggini),  ma  si è vista una scena che ci deve far riflettere: il sindaco è passato liscio, ha fatto finta di non capire…una tecnica ormai consolidata nella quotidianità cinquestelle. Manca la cultura della relazione, ci si sente sempre compiuti, quadrati, e tutti gli angoli vengono curati e appuntiti in casa cinquestelle.  Non ci risulta che Federico Piccitto sia mai stato da sindaco a Camarina per osservarla con l’amore che un primo cittadino deve nutrire per il suo territorio. Passi la figuraccia con l’archeologo Di Stefano, passi l’ignoranza per il galateo, ma si ascoltino le parole della Pelagatti: sindaco di Camarina, sindaco quindi del presente e anche delle forme e delle vite che non muoiono mai.

RAGUSA ATTENZIONATA DALLA STAMPA NAZIONALE, MA L’ASSENZA DELL’AMMINISTRAZIONE AD UNA CONFERENZA STAMPA A MILANO VIENE CRITICATA DA MAURIZIO TUMINO

maurizio-tumino“Oggi a Milano, il settimanale Panorama ha presentato il loro tour annuale Panorama d’Italia, che interesserà l’intera penisola per la promozione delle bellezze italiane. Dal 22 al 25 novembre, Ragusa sarà la tappa finale di questo tour, al centro dell’attenzione mediatica nazionale ed internazionale grazie alla iniziativa della famosa rivista. Insieme a Torino, Bologna, Milano e Bari solo per citare alcune località del nostro paese, Ragusa diventerà città del mondo. Una serie di eventi pubblici e privati saranno organizzati proprio per dare impulso alla nostra comunità. Per tre giorni la nostra città sarà certamente interessata da diverse iniziative, eventi e manifestazioni dirette alla promozione del territorio stesso. I monumenti patrimonio dell’Unesco, le nostre vallate, la nostra fascia costiera con il porto turistico insieme all’eccellenza della nostra  enogastronomia finalmente saranno oggetto delle giuste attenzioni”. Sin qui tutto ok, ma poi il consigliere comunale Maurizio Tumino lancia la bordata al governo cinquestelle di Ragusa: ” Questa bella notizia non ha mancato, ancora una volta, di evidenziare l’inadeguatezza dell’amministrazione Piccitto, che reiteratamente risulta assente agli appuntamenti importanti. Né  sindaco né alcun rappresentante del Comune, nonostante ripetutamente invitati, si sono degnati di presenziare all’evento snobbando di fatto tutte le altre rappresentanze istituzionali presenti e facendo venire meno, evidentemente, l’interesse del nostro territorio alla iniziativa stessa. Mentre erano presenti tutte le istituzioni delle altre città ospitanti ed erano presenti i Governatori  di Lombardia, Puglia ed Umbria. La nostra città purtroppo al di là della propaganda si è assopita, diventa ogni giorno più arida, senza anima e noi non possiamo permetterci di perdere le poche occasioni che ci vengono offerte per svegliarla dal torpore. Sindaco Piccitto svegliati, Ragusa ha bisogno di essere governata!”.

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