20-04-2024
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TAKE CARE, RAGUSA!

Nove mesi a cinque stelle, con quel ragazzo che sa di biondo e che indossa un maglione azzurro da combattimento su pantaloni color vaniglia. Non sa di sindaco nemmeno in giacca e cravatta, nemmeno quando c’è la banda, l’Arma, o i bambini con le maestre, o quando c’è il ricevimento di qualche eccellenza. Sa solo di ostinata e difficile gioventù, e come Charlie Brown non si piega all’idea della sconfitta. L’unico diversivo che si è preso in tanti mesi è stata una fuga serale ad Acireale per andare a sentire con la fidanzata, che ci teneva assai, (molto meglio una Sonia Migliore inviperita che ‘na zita ca fungia) Claudio Baglioni in concerto. Grillino romantico. Etichettare i cinque stelle ed anche il loro lavoro qui a Ragusa non è semplice. Tenaci, onestissimi, lenti, alcuni saggi, tutta roba di qualità che apparentemente cozza con il loro settarismo, con il loro estremismo. A cosa serve l’estremismo di posizioni e giudizi in una città ridotta all’osso come Ragusa? Dopo trent’anni di affannoso fare che ci ha condotti all’euforia di classe, ed ora al disastro, esistono ricette e modelli che riportino vitalità? Quanto è distante un Federico Piccitto che manda sms ricolmi di speranza e saluti finali all’americana – si accomiata con take care, il nostro sindaco – da un Renzi che non a caso manda fuori di testa i coetanei movimentisti pentastellati? Sono entrambi l’unica possibilità di vedere la vita con quella forza positiva propria della gioventù, sia essa terribilmente ambiziosa e spregiudicata, stile presidente del consiglio, oppure avvolta dal puritanesimo, come nel nostro sindaco. Non sono poi così lontani questi due esempi di governo, in loro c’è l’unica cosa che conta davvero: l’innocenza. E’ un’arma tagliente e veloce, l’innocenza, che serve a tirar dritto con linearità e semplicità. Quando qualche giorno fa si è provato a far scoppiare uno scandalo sul concorso per dirigente dell’area urbanistica vinto da un giovane architetto, Marcello Dimartino, scelto dal sindaco nonostante l’altro concorrente in lizza fosse l’ingegnere Franco Poidomani, abbiamo capito in un lampo come la vicenda, la lettera anonima che la Marino sventola, il grondare di esperienze e titoli di Poidomani, fosse risolvibile puntando all’unica traccia dirimente: l’innocenza. Oh sì, Franco Poidomani è bravo, anzi bravissimo; è stato bravo con Antoci, con Chessari, con Arezzo, con Solarino, con Dipasquale: troppo bravo, ma d’una bravura che guardandoci intorno ci ha fatto tanto male, e i grillini, che sono innocenti, il glorioso passato lo inseriscono alla voce colpevole, ed hanno ragione. Possiamo dirci soddisfatti dopo nove mesi di governo? Senz’altro si, procedono lentamente ma risolvono con giudizio, e tutti coloro che si imbattono nel primo cittadino rimangono non impressionati alla Merkel, ma commossi: dentro questo Charlie Brown c’è il tipo di figlio che tutti i genitori sognano. E’ irritante, è vero, la chiusura del movimento che sembra ricordare il fanatismo di Servire il popolo, l’analisi spietata e beffarda di Lotta Continua, e la loro presenza così carnale e torva in consiglio comunale, con tutte quelle amazzoni di Grillo che volgono sguardi ottusi nel domandarsi a cosa serva quella vecchia istituzione, quel confronto di parata, quel codice comportamentale, quando con un bel vaffa e 18 voti tutto si chiuderebbe in un minuto, ci rende stizziti e insofferenti. Forse Piccitto ci soffre un po’ di questa goffaggine dei suoi. Sono innocenti, ma non perfetti, e una rivisitazione assessoriale serve: dalla cultura ai servizi sociali si registrano atteggiamenti troppo impacciati, e il sindaco ha nel meetup un ostacolo nell’aprirsi ulteriormente alla città. Il partito unico al potere è un gran guaio: trapela poco del dibattito intenso e valido che pur si svolge al suo interno, ci si sente bastevoli, non si colgono le opportunità dello scambio, si riesce persino a far emergere Maurizio Tumino come un gigante della legalità e Sonia Migliore come principessa della democrazia. Ci è andata di lusso a noi ragusani con questi grillini, siamo in piena “slow governance”. Sono rigidi, ma contemporanei. Avete visto di recente Orazio Ragusa? Sembra Antonio Razzi. E Dipasquale che si è autoconfinato a Palermo (quando ci sta) cosa ci dovrebbe raccontare, del miracolo che lo ha fatto deputato o del massacro del territorio che ha compiuto e che ci ha tolto la dignità di cittadini? Non siamo più cittadini, non siamo più una città per colpa di quello sviluppo urbanistico demenziale fatto dai bravissimi costruttori e dai bravissimi tecnici a loro compari. E non essere cittadini ci rende ancora più deboli, più paurosi: non abbiamo neanche la folla della città, il rumore dei nostri simili, il chiasso delle strade. No, non è un caso che nonostante la tragedia della crisi le comunità italiane che mantengono decoro e forza siano quelle urbanisticamente felici, compatte, con struttura medioevale. Quelli “bravi” ci hanno presi e dilaniati allungandoci come ombre inquiete sino a spazi inverosimili, fuori da noi stessi, e non avendo il corpo l’anima si perde. Take care, saluta il ragazzo sindaco, scrive che vuole guardarsi negli occhi con i suoi compagni di città, e sorridere e dibattere animatamente. Insomma, vogliono vivere questi nostri grillini. Che Dio li ascolti. Take care, stammi bene Ragusa!
federico charlie

CHI E’ ALEXIS TSIPRAS

Alexis-TsiprasAlexis Tsipras nasce ad Atene il 28 luglio del 1974, quattro giorni dopo il crollo della Giunta dei Colonnelli. Verso la fine degli anni 80, quando ancora era uno studente delle superiori, entra a far parte della Gioventù comunista. Nei primi anni del 1990, mentre era studente al Liceo Ambelokipi di Atene, fu tra i protagonisti della rivolta studentesca contro una controversa legge dell’allora Ministro dell’Istruzione. Le norme proposte introducevano tasse scolastiche nelle università pubbliche e la possibilità di dar vita a università private. Per mesi gli studenti occuparono le scuole, organizzando i turni per pulire le aule, si riversarono nei vialoni del centro di Atene per rendere più accesa e visibile la protesta, e infine persuasero il governo a fare retromarcia su tutta la linea. A un certo punto gli studenti erano pronti a riprendere le lezioni, ma Alexis faceva parte degli oltranzisti, di quelli decisi a non mollare. Sempre in prima linea, era l’unico che a diciassette anni sapeva proporre e accettare compromessi, a differenza degli altri teenager che alzavano sempre la voce e pretendevano tutto o nulla, e poi era bravissimo a trattare con la stampa. Forse perché era già entrato nei ranghi del partito comunista e aveva acquisito un minimo di esperienza, o forse perchè quello era semplicemente il suo carattere. Appassionato. Deciso. Fedele. In quegli stessi giorni, durante le ore di lotta e dei primi successi, iniziò a fare coppia fissa con Peristera Baziana, anche lei membro del partito comunista, più tardi una laurea in ingegneria informatica, a cui è ancora legato e da cui ha avuto 2 figli. Come studente universitario, si unisce a “Enkelados”, un movimento di rinnovamento della sinistra e viene eletto nel Comitato esecutivo del sindacato degli studenti della Facoltà di Ingegneria Civile dell’Università di Atene e rappresentante degli studenti nel Senato Accademico. Dal 1995 al 1997, è membro del Consiglio Centrale dell’Unione Nazionale Studentesca di Grecia (EFEE).
Nel 2000 si laurea in ingegneria civile presso l’Università tecnica nazionale di Atene. Avvia i suoi studi post-laurea occupandosi di rilevazione e pianificazione, parallelamente ai suoi studi, comincia a lavorare come ingegnere civile. Nel frattempo, allontanatosi dal Partito Comunista Greco il KKE, diviene segretario dell’area giovanile del partito della sinistra radicale, Synaspismos, ruolo che ricopre fino al novembre 2003. Come Segretario dei Giovani del Synaspismos, si impegna attivamente nel processo di creazione del Social Forum Greco e partecipa alle proteste e ai cortei internazionali contro la globalizzazione neoliberista. Nel dicembre 2004, al 4° Congresso del Synaspismos, viene eletto nel Comitato Politico Centrale e di conseguenza diviene membro della Segreteria Politica del partito, dove si occupa di questioni legate all’istruzione e alla gioventù.
Nel 2006 si candida come consigliere comunale di Atene con la lista “Anoihti Poli”, ottenendo il 10.51% dei voti e venendo così eletto. Nel 2007 decide di non candidarsi alle elezioni per il Parlamento Ellenico, scegliendo di completare il suo mandato come membro del consiglio comunale di Atene. Il 10 febbraio 2008, durante il 5° Congresso del Synaspismos, viene eletto presidente, diventando, all’età di 33 anni, il leader più giovane di un partito politico greco. Nel 2009 Syriza (nato come gruppo parlamentare), si presenta alle elezioni legislative greche conquistando il 4,60% delle preferenze e Tsipras, leader del partito, viene eletto per la prima volta nel Parlamento Ellenico.
Nel maggio 2012, alle elezioni per il rinnovo del parlamento greco, il movimento politico di Tsipras ottiene una percentuale di voti pari al 16,8%. Dopo il tentativo fallito di Antonis Samaras, il Presidente della Grecia Karolos Papoulias affida proprio a Tsipras l’incarico di formare un nuovo governo che, vista la frammentazione del quadro politico greco, è costretto a rinunciarvi quasi subito.
Nella tornata elettorale del 17 giugno 2012 (originata dell’impossibilità di formare un governo con l’esito della precedente consultazione elettorale) Tsipras, con il suo partito, arriva secondo ottenendo il 26,89% dei consensi contro il 29,66% di Antonis Samaras (Nuova Democrazia) che, stavolta, riesce nell’intento di formare un nuovo governo. Un successo incredibile per Tsipras, che con una lista di sinistra radicale per un pelo non diventa premier, ma non del tutto inatteso.
Considerando il fatto che il 55 per cento dei greci con meno di 25 anni sono senza lavoro e molti tra gli altri sono costretti ad accettare stipendi da fame, è forse inevitabile che il loro campione sia adesso diventato un giovane senza limousine e senza cravatta, cresciuto tra le riunioni dei comitati di base, bicchieri di carta e torte fatte in casa, sacco a pelo in giro per l’Europa per protestare contro le ingiustizie del capitalismo. L’opposto delle facce note di sempre, per la gente della strada sempre meno distinguibili dai volti di marmo dell’Acropoli.
Nell’ottobre 2013 il Consiglio dei Presidenti del Partito della Sinistra Europea propone la candidatura di Tsipras alla Presidenza della Commissione Europea. Il 15 dicembre 2013 Tsipras diviene ufficialmente il candidato presidente. La sua candidatura è supportata in Italia dalla coalizione elettorale L’Altra Europa, più conosciuta come Lista Tsipras, creata con il supporto di numerosi intellettuali ed esponenti di spicco della società civile.

Camera di Commercio, commissariamento senza fine

“E’ dal 10 dicembre 2012 che la Camera di Commercio di Ragusa deve fare a meno di organi rappresentativi regolarmente eletti dalle imprese”. E’ quanto rileva il commissario cittadino de “La Destra” Ragusa, Giuseppe Dipasquale che, dopo avere preso atto del decreto di assegnazione dei seggi alle varie associazioni di categoria e alle organizzazioni delle forze sociali da parte dell’assessorato regionale alle Attività produttive teme che, ancora, possa protrarsi per chissà quanto altro tempo questa fase di interregno. “Purtroppo – chiarisce Dipasquale – la Regione continua ad attivare meccanismi farraginosi e lenti che impediscono l’immediata risoluzione della fase di commissariamento della Camera di Commercio che dopo un anno e tre mesi non è ancora giunta alla sua naturale conclusione e chissà quanto ancora dovremo penare. Il rinnovo degli organismi, purtroppo lo sapevamo nel momento in cui si registrarono le dimissioni del Consiglio camerale, è risultata una occasione troppo ghiotta per la politica che finora ha insinuato i suoi tentacoli all’interno della casa delle imprese impedendo alle stesse – scrive Giuseppe Dipasquale de La Destra – di potere esprimere i propri rappresentanti. E, purtroppo, sono assolutamente pessimista sul fatto che, nonostante la recente emanazione del decreto, si arrivi a concludere la vicenda in tempi brevi. E’ chiaro che c’è chi ha tutto l’interesse a fare sì che si resti in questa situazione di limbo per continuare a coltivare clientele e fare sì che gli interessi del mondo produttivo del ragusano rimangano sottostimati. La Camera di Commercio è delle imprese. E alla gestione delle imprese deve tornare quanto prima” conclude Giuseppe Dipasquale commissario de “La Destra”.

Giuseppe Dipasquale

DICHIARAZIONE DEL SINDACO PICCITTO SUI LIBERI CONSORZI DI COMUNI

“La seduta aperta del Consiglio Comunale di lunedì convocata per discutere sulla soppressione della Provincia Regionale di Ragusa e sulla istituzione di Liberi consorzi di comuni, è stata un importante momento di confronto in vista dell’applicazione della legge di riforma. Seguiremo con la massima attenzione – dice Piccitto – gli ulteriori sviluppi di questo processo di cambiamento in quanto i consorzi dovranno avere una disponibilità di fondi, risorse e mezzi per potere operare. Desidero inoltre – continua il primo cittadino di Ragusa – rivolgere un sentito ringraziamento ai deputati ed ai numerosi cittadini che sono intervenuti alla seduta consiliare, segno questo dell’interesse che ha suscitato questo momento partecipativo che abbiamo voluto promuovere. Se da una parte ci sono ancora alcuni importanti aspetti della riforma da chiarire, dall’altro si registra comunque – dice Federico Piccitto – l’intenzione dei sindaci che rappresentano la stragrande maggioranza dei nostri comuni di avviare un’interlocuzione utile a definire un’attività programmatoria nel cui processo potranno essere coinvolte altre realtà locali che volessero identificarsi con l’area iblea”.
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Liberi Consorzi di Comuni Nino Minardo: “Prediligiamo l’unità in questa fase confusa”

Sono giorni di dibattiti su quello che sarà la nostra provincia alla luce della costituzione dei liberi consorzi. Scrive il deputato Nino Minardo: “Condivido che i primi cittadini iblei si siano affidati all’unica strada possibile, ovvero quella del dialogo per fare sintesi affinchè si preservi innanzitutto l’identità iblea con la giusta consapevolezza di non perseguire anacronistiche battaglie di campanile e rispettando la vocazione e la storia delle singole città. Ogni ipotesi di allargamento o di modifica dovrà e potrà essere proposta solo ascoltando i cittadini e non forzando unioni di territori che potrebbero risultare incompatibili. Mettiamo da parte – scrive Nino Minardo – ogni forma di divisione o protagonismo e pensiamo al bene del territorio che si deve raffrontare con una legge monca che ci dice soltanto che le province sono abolite e si possono creare nuovi Liberi Consorzi entro sei mesi purché i Comuni raggruppino almeno una popolazione di 180 mila abitanti e quelli coincidenti con gli enti soppressi non abbiano una popolazione inferiore a 150 mila abitanti. Una legge – commenta Nino Minardo che non norma quali competenze delle Province passeranno ai Comuni, con quali risorse economiche, quale sarà il destino dei dipendenti delle province e soprattutto di cosa dovranno occuparsi i liberi consorzi. No ad iniziative univoche. E’ opportuno e necessario invece – dice Nino Minardo – il confronto e la concertazione per scongiurare il rischio di creare liberi carrozzoni di comuni che difficilmente potranno avere la funzione intermediaria tra la Regione e gli enti comunali indebolendo il territorio”.
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Fratelli d’Italia sui Liberi Consorzi

In merito all’iniziativa legislativa regionale che vede in fase costituente i Liberi Consorzi dei Comuni e delle Aree Metropolitane, e quindi la possibile soppressione delle Province Regionali, Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale condivide lo scetticismo del Presidente del Consiglio Comunale del capoluogo ibleo, Giovanni Iacono. FdI-AN ritiene “un mero specchietto per le allodole l’iniziativa partorita dal Presidente della Regione, in quanto, in maniera nebulosa e con molteplici varianti al testo nel corso della sua redazione, arrecherebbe un moltiplicarsi della frammentazione amministrativa siciliana con un probabile deterioramento dei servizi forniti ai cittadini”. Fratelli d’Italia- Alleanza nazionale “invita il Sindaco Piccitto ad operare nel senso di una tutela delle qualità amministrative, culturali, economiche e sociali di Ragusa, in modo chiaro ed indipendente da enti vicini non in sintonia con la realtà iblea, accogliendo invece eventuali città ubicate in province confinanti desiderose di aderire alle qualità territoriali del nostro territorio” – conclude il partito della Meloni, Fratelli d’Italia.
fratelli d'italia

Liberi Consorzi, Mauro (FI) al Consiglio comunale di Ragusa: “Proseguire con l’esperienza del Distretto turistico degli Iblei”

“Sul futuro dei Liberi Consorzi di Comuni, per quel che attiene Ragusa, sono convinto che si debba guardare ad esperienze già consolidate e provate”. Lo ha dichiarato il senatore di Forza Italia Giovanni Mauro durante il Consiglio comunale aperto svoltosi lunedì al Comune di Ragusa, con all’ordine del giorno la nuova legge regionale che trasforma gli enti Provincia in Liberi Consorzi di Comuni. “Mentre ad una decina di chilometri da quest’aula – ha detto Mauro – il sindaco di Modica tiene un incontro per la creazione di un Consorzio che intende smembrare l’omogeneità territoriale ragusana e siracusana, noi dovremmo pensare ad allargare i nostri confini prendendo ad esempio il lavoro svolto con un altro tipo di “consorzio”, quello fatto per dare vita al Distretto turistico degli Iblei”. Tecnicamente – ha spiegato Mauro – il Distretto turistico è già un Consorzio di Comuni e al momento della sua costituzione è stato capace di attrarre a sé altri sette comuni, tre dalla provincia di Siracusa (Portopalo, Rosolini, Pachino) e quattro da quella di Catania (Mazzarrone, Vizzini, Licodia Eubea e Grammichele). “Nonostante l’impalcatura burocratica che serve a dar seguito ai progetti dei Distretti sia abbastanza complessa, quello di Ragusa – dice Giovanni Mauro – sembra essere tra i più produttivi di Sicilia, potendo già contare su promesse di finanziamenti europei in suo favore che ammontano complessivamente ad un milione e mezzo di euro. Poiché l’unica vera ragion d’essere dei nuovi Consorzi risiede proprio nella possibilità di attingere ai fondi della Comunità Europea – ha proseguito il senatore di Forza Italia – – bisognerà prevedere la presenza di dirigenti e tecnici specializzati in progettazione comunitaria. Si dovrà quindi offrire agli stessi Comuni che hanno aderito al distretto turistico la possibilità di entrare a far parte del Libero Consorzio che nascerà proprio dalla ormai defunta Provincia di Ragusa”. Mauro ha poi detto: “E’ terribile pensare che qualcuno sia convinto che questa nuova legge sia “in prova”. Non possono esistere gli “attimini istituzionali”, non si può provare sulla pelle dei cittadini. Eppure, dato che ormai la cosiddetta Legge Giletti è stata approvata, dobbiamo pensare al miglior futuro possibile e sono convinto che replicare nel nuovo Consorzio dei Comuni l’esperienza del Distretto turistico degli Iblei possa essere la migliore soluzione di efficienza da portare avanti”.
on giovanni mauro

Denuncia dell’on. Ferreri: a Vittoria la discarica Pozzo Bollente è in completo abbandono

vanessa ferreri new“Lastre di amianto, oli esausti, monitor, tv e frigoriferi. E un lago di percolato pronto ad inquinare il terreno circostante”. E’ questo uno spaccato della discarica di contrada Pozzo Bollente a Vittoria, visitata dagli attivisti del meet up di Vittoria assieme al deputato cinquestelle alla Camera Massimo De Rosa, vicepresidente della commissione ambiente di Montecitorio. Lo spettacolo che si è parato agli occhi dei visitatori non è stato certo dei più edificanti, con grosse quantità di amianto e parecchie auto abbandonate a fare da cornice ai rifiuti. I grillini denunciano “l’assenza totale di attività di manutenzione”. “Vogliamo risposte da chi ha gestito nel tempo, questo disastro”, affermano gli attivisti del meet-up e la deputata regionale del movimento, Vanessa Ferreri, che annuncia una interrogazione all’Ars.

Fratelli d’Italia si struttura

E’ stato ufficialmente costituito il Comitato di Ragusa de “Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale”. La funzione di portavoce è stata delegata all’Avv. Sergio Arezzo. Il Comitato Direttivo è composto anche da Patrick Raniolo, Salvatore La Terra, Viviana Dinatale e Fabio S. P. Iacono. L’avvocato Alessandro Sittinieeri è stato eletto come componente dell’assemblea nazionale.
fratelli d'italia

La frammentazione della Provincia, Sel di Modica contro il sindaco Abbate

Il consigliere comunale di Sinistra Ecologia e Libertà, Vito D’Antona, a proposito delle aspirazioni del sindaco Ignazio Abbate che vorrebbe creare una sottoprovincia con altre cittadine del sud-est scrive: “Gli atti e i comportamenti che in questi giorni il sindaco di Modica sta assumendo rischiano di avere come effetto il totale isolamento della città di Modica dalle decisioni che i comuni saranno chiamati a prendere dopo l’approvazione della legge che abolisce le Province e dai percorsi democratici di formazione dei liberi consorzi. Riteniamo un errore politico ed un atto contrario alle elementari regole dei rapporti istituzionali – dice Vito D’Antona consigliere Sel a Modica – non avere partecipato alla riunione dei Sindaci che si è tenuta lunedì scorso a Ragusa; in ogni caso si sarebbe dovuto partecipare, non fosse altro per esprimere ed argomentare la propria posizione differente rispetto a quella poi rivelatasi maggioritaria. L’assenza preannunciata e accompagnata da rassicurazioni su contatti avuti con i Sindaci di Ispica, di Pozzallo e di Scicli, ha avuto il risultato che in nostra assenza tutti i comuni della provincia (con esclusione di Modica e di Comiso, quest’ultimo per impegni del Sindaco) hanno sottoscritto un documento – scrive Vito D’Antona – con il quale sostanzialmente si auspica il mantenimento dell’attuale consistenza dei comuni dell’ex Provincia con l’eventuale allargamento ad altre realtà territoriali. Inoltre, il Sindaco di Ispica nel lamentare che nessun contatto era stato avviato dal Comune di Modica prima della riunione di lunedì, preannuncia la sua assenza da un incontro programmato a Modica per verificare la possibilità di istituire un libero consorzio del cosiddetto “Val di Noto”. Una materia nuova e complessa come quella che è stata sancita dalla recente legge e che potrebbe coinvolgere entro qualche settimana i consigli comunali e i cittadini in merito a scelte che riguardano il futuro delle comunità non può essere trattata – dice Vito D’Antona consigliere comunale Sel a Modica – con superficialità o con proclami; si richiede, viceversa, uno studio ed un approfondimento che tenga conto delle implicazioni economiche e sociali che ogni ipotesi di distacco e di accorpamento comporta, un confronto con la città ed il consiglio comunale ed una paziente opera di costruzione di alleanze istituzionali e non di rotture traumatiche e di polemiche”- conclude Vito D’Antona di Sel criticando fortemente l’ambizione del sindaco Abbate che vorrebbe staccarsi dalla naturale collocazione iblea per puntare sul Val Di Noto.
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Eliminazione delle Province A Ragusa seduta aperta del consiglio comunale

Alle 16 di lunedì 24 marzo si terrà una seduta del Consiglio Comunale aperta, a cui sono stati invitati ad intervenire i deputati regionali e nazionali della provincia di Ragusa, dedicata alla soppressione della Provincia Regionale di Ragusa e l’istituzione dei Liberi Consorzi di comuni.
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LA CONFERENZA DEI SINDACI SI OCCUPA DI CONSORZIO TRA COMUNI

“La Conferenza dei Sindaci riunitasi a Ragusa giorno 17 marzo, assenti i rappresentanti dei Comuni di Comiso e Modica, prendendo in esame l’argomento riguardante l’istituzione del Consorzio tra comuni, ha deciso di sottoscrivere un documento a mezzo del quale si esprime l’auspicio di mantenere l’attuale consistenza dei comuni dell’ex Provincia all’interno del Libero Consorzio, con l’eventuale inserimento di altre realtà territoriali limitrofe che volessero identificarsi con l’area iblea”. E’ questo il testo firmato dai primi cittadini dei Comuni di Ragusa, Santa Croce Camerina, Giarratana, Acate, Chiaramonte Gulfi, Ispica, Monterosso Almo, Pozzallo, Scicli e Vittoria nel corso della conferenza dei sindaci svoltasi al Comune di Ragusa. I sindaci dei comuni iblei presenti all’incontro hanno anche stabilito di promuovere una nuova riunione, che si terrà presso l’aula consiliare del Comune di Ragusa giovedì 3 aprile, alle ore 16, a cui sarà invitata ad intervenire la Consulta dei presidenti dei Consigli comunali. La conferenza dei sindaci nel corso della riunione ha anche esaminato il punto all’ordine del giorno concernente il regime di salvaguardia sulle forniture elettriche ai comuni. La conferenza dei sindaci ha deciso di rivolgersi all’Anci, associazione nazionale comuni italiani, affinché si faccia carico di chiedere all’Enel di rivedere le attuali condizioni applicate ai Comuni al fine di riformulare le tariffe per non aggravare la già difficile situazione finanziaria degli enti locali.
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L’ALTRA EUROPA

L’associazione A sinistra Ragusa lancia un appello alla cittadinanza iblea: “Il 25 maggio è alle porte, tra poco si vota. La novità delle prossime elezioni europee sta nel fatto che, per la prima volta, i cittadini potranno liberamente esprimere, mediante il voto dei loro rappresentanti al Parlamento Europeo, anche l’indicazione del candidato alla guida della Commissione Europea. La lista L’Altra Europa con Tsipras indica il leader del partito greco Syriza come candidato alla presidenza della Commissione, perchè individua nel suo programma la possibilità di cambiare questa Europa mantenendola unita, di riscrivere i trattati mettendo al centro i popoli e non lo spread, di mantenere l’euro come moneta di un governo sovranazionale davvero equo e democratico”. Si tratta di una lista nuova, promossa da intellettuali, da esponenti di spicco della società civile, e sostenuta da movimenti, associazioni e gente comune. Come per ogni lista nuova e autonoma servono almeno 150.000 firme (a livello nazionale). Si raccoglieranno anche a Ragusa. Il 7 marzo si è costituito il comitato a sostegno della lista l’Altra Europoa con Tsipras e presto verranno allestiti banchetti ed organizzate iniziative mirate alla raccolta delle firme (per info contattare [email protected]).
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Ragusa, rimborsi idrici anche per i residenti delle contrade

Nessuna discriminazione tra chi ha subito gravi disagi per via della lunga emergenza idrica dello scorso anno. Cinque mesi di calvario per migliaia di cittadini costretti ad acquistare l’acqua dai privati. Ma spesso rimasti a secco perchè anche le ditte private non riuscivano a soddisfare le richieste. Dopo aver predisposto un sistema di ristori economici per chi ha subito il disagio tra gennaio e maggio dello scorso anno, l’amministrazione comunale ha deciso di predisporre misure compensative per chi vive nelle contrade non servite dalla rete idrica. In queste zone, di norma, arrivano le autobotti comunali. Nel periodo della crisi, però, erano impegnate a portare l’acqua in buona parte del perimetro urbano. E così anche gli abitanti delle contrade hanno sofferto per la penuria d’acqua. Con delibera della giunta municipale è stato deciso che i cittadini che vivono nelle contrade non servite dalla condotta idrica pubblica potranno richiedere un ristoro a compenso dei disagi subiti nel periodo gennaio – maggio 2013. Avranno fino ad un massimo di sei forniture di dieci metri cubi da utilizzare nell’arco del 2014. I cittadini dovranno presentare un’apposita istanza con la documentazione che attesta la spesa sostenuta per acquistare l’acqua dai privati. A seguito dell’approvazione della delibera riguardante il rimborso per i residenti nella zona del perimetro urbano, l’opposizione aveva denunciato una discriminazione nei confronti di chi vive nelle contrade. Ma l’amministrazione ha tagliato corto, approvando un intervento equo. Sta pe scadere intanto il termine per la presentazione delle istanze relative al rimborso sulle bollette idriche per i residenti nelle vie indicate nell’apposita delibera. Le istanze vanno presentate al Settore Tributi di via – Ufficio idrico.Comune-di-Ragusa

Partecipiamo chiede la verifica

L’Associazione Partecipiamo ha inviato al Sindaco di Ragusa, Federico Piccitto, una lettera con la quale si sottopongono all’attenzione del primo cittadino e dell’amministrazione una serie di punti da attenzionare e sui quali si chiede un momento di confronto. Tra le questioni da esaminare, l’Associazione pone il Piano di Zona del distretto socio sanitario 44 ormai in scadenza, la costruzione di un welfare di comunità anche in considerazione della programmazione poco condivisa e poco organizzata dei fondi messi a disposizione dai Piani di Azione e Coesione. A proposito di politiche sociali, Partecipiamo ricorda che, in fase di programma amministrativo, aveva proposto l’istituzione di un fondo comunale per agevolare l’accesso, da parte dei giovani e delle associazioni di cittadinanza attiva, alle risorse specifiche dell’Unione Europea come anche la promozione di una Fondazione di Comunità, organismo capace di attrarre ed organizzare risorse economiche ed energie provenienti da privati che si mettono al servizio della comunità stessa. L’Associazione ricorda, e quindi di fatto chiede una verifica di programma, le proposte avanzate nei mesi scorsi da Giovanni Iacono sul Prg e su tutte le questioni inerenti l’urbanistica, i servizi sociali, l’allargamento della delimitazione del Parco degli Iblei, lo sviluppo economico.
partecipiamo

Proposta del Pd di Modica dopo l’abolizione delle province

Il Pd di Modica ritiene che con questo nuovo contesto normativo viene offerta la possibilità di ripensare concretamente al ruolo dei comuni del Val di Noto. Modica, Scicli, Pozzallo, Ispica, Pachino, Portopalo, Rosolini, Noto e Palazzolo, si potrebbero riunire in un nuovo consorzio facendo leva sulle loro comuni risorse storico-artistiche, archeologiche, ambientali. “I comuni interessati sono in possesso dei requisiti previsti dalla nuova normativa perché limitrofi, con un numero di abitanti superiore a 180 mila e lasciano, infine, un numero di abitanti non inferiore a 150 mila al consorzio, o ex provincia, di provenienza. Questa scelta consentirebbe ai comuni del “tacco” della Sicilia del Sud Est di uscire dalla marginalità economica e sociale alla quale obiettivamente negli ultimi decenni sono stati reclusi” – sostiene il Pd di Modica.
bandiera Pd

Consiglio comunale Ragusa

maurizio tuminoE’ convocato giorno 20 alle ore 16 per discutere 4 ordini del giorno. Il primo presentato dal consigliere Pdl Maurizio Tumino riguarda il piano particolareggiato del centro storico.

Ragusa, la giunta Piccitto elabora il progetto per la cremazione

cimitero iblaLa Socrem, società di cremazione, è attiva in provincia da quasi undici anni. Oggi conta oltre cento iscritti, ma i contatti e le richieste di informazioni sono in aumento. Cresce, dunque, la volontà di scegliere una soluzione alternativa all’inumazione, che risolverebbe anche il costante problema della carenza di spazi nei cimiteri. Rimane, però, il problema del trasporto fino alla struttura più vicina. C’è quella di Palermo, che però spesso è chiusa per problemi tecnici. Si è costretti ad arrivare fino a Bari o a Salerno, anche se a Messina è ormai operativo un nuovo forno. A Ragusa le richieste di realizzazione di un forno crematorio sono state numerose negli anni, ma senza esito. Anche se di recente era stato approvato il nuovo regolamento comunale che consente la cremazione. L’Amministrazione comunale intende, adesso, realizzare presso il Cimitero di Ibla un Tempio crematorio. A darne comunicazione una nota di Palazzo dell’Aquila che spiega: “E’ stato affidato l’incarico di elaborare a due tecnici dell’Ente, l’ingegnere Giorgio Pluchino ed il geometra Emanuele Russo, un progetto preliminare dell’opera”. Tornando all’attività posta in essere dalla Società di cremazione, i contatti e le richieste di informazioni sono numerosi. Tuttavia rimangono le difficoltà logistiche, legate soprattutto alla scarsa conoscenza della normativa dei soggetti che, a vario titolo, intervengono in questi casi. Occorre una bara adatta, senza zinco. Attualmente la tariffa massima prevista per la cremazione è di 600 euro, ai quali vanno aggiunti i costi di trasporto della salma fino al tempio crematorio più vicino. I costi complessivi del funerale, tuttavia, si abbassano in quanto non occorre l’acquisto di un loculo o di un mausoleo. La cremazione è ritenuta una pratica igienica ed ecologica che permette di ridurre considerevolmente gli spazi e i costi destinati ai defunti.

Ragusa, sindaco e assessori danno parte dello stipendio per iniziative sociali

giunta piccitto 2013La Giunta Municipale considerato che per l’anno 2013 è stato rispettato il patto di stabilità interno ha provveduto ai rideterminare gli importi delle indennità di carica del sindaco e degli assessori comunali senza la decurtazione della percentuale del 30% che era stata operata per lo sforamento del patto di stabilità per l’anno 2012. Sindaco ed assessori, però, con lo stesso provvedimento, hanno inoltre deciso di istituire un apposito fondo in cui versare mensilmente ed ogni anno il 30% delle loro indennità al fine di promuovere iniziative nel campo sociale e di sostegno per l’attività scolastica. Per tale motivo quindi è stato dato mandato all’ufficio ragioneria di predisporre nel bilancio comunale un apposito capitolo in cui fare confluire tale parte dell’indennità versata. “Con la delibera approvata – dichiara il Sindaco Federico Piccitto – abbiamo voluto condividere quanto già fanno gli eletti del Movimento 5 stelle sia alla Assemblea Regionale Siciliana, sia al Parlamento”.

Nino Minardo: abolite le province con una legge confusa e improvvisata

nino minardo“La legge approvata all’Ars è confusa e improvvisata e non rispecchia assolutamente i veri motivi per cui avrebbero dovuto essere abolite le province: il risparmio. Sono certo che ciò poteva essere perseguito senza ricorrere a tanto sconvolgimento”. Così il deputato del Nuovo Centro Destra, Nino Minardo che critica il suo partito: “Mi spiace aver assistito in questi giorni ad un dibattito dove lo stesso Ncd, dopo aver criticato coerentemente questa “riforma” abbia poi deciso di approvarla rischiando di apparire appiattito a Palermo come a Roma ad una politica di sinistra. I liberi consorzi così come sono stati organizzati – dice Nino Minardo – non hanno né forma e né sostanza, senza un piano concreto di risparmio. La cosa di cui si è certi è che i commissari rimarranno ancora un bel po’ di tempo, il commissariamento alla provincia regionale di Ragusa raggiungerà la durata di una legislatura; e poi quali le funzioni e le competenze dei liberi consorzi? Ed il personale dipendente delle province dove sarà destinato? Dubbi e perplessità che confermano l’approssimazione della legge che così come strutturata – dice Nino Minardo – penalizza fortemente tanti comuni che hanno la loro storia ed identità E’ importante, nelle more delle prossime scelte riguardo l’organizzazione dei nuovi organismi che si ascoltino i territori e che i sindaci alzino la voce, per non ritrovare comuni ad avere un ruolo di hinterland, piuttosto che quello di capofila. In provincia di Ragusa va sfruttata l’occasione per rispettare la vocazione e la storia delle singole città. Accanto ad una Ragusa capofila del consorzio Ibleo, ad una Vittoria che da Gela a Comiso rappresenti il volano di sviluppo per un’area nella quale la fascia trasformata e l’agricoltura siano elemento di aggregazione storica ed economica, Modica può e deve essere capofila del Consorzio del Sudest e l’anima del riconoscimento Unesco legato al Val di Noto ed al suo barocco”. Per Nino Minardo, Modica può diventare, oltre che meta turistica d’eccellenza, anche momento di sintesi geografica e amministrativa attorno a quella che fu l’antica capitale della Contea.

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