15-06-2025

ERBACCE SUI MARCIAPIEDI DI VIA CARONIA A RAGUSA

Via Caronia erbacce“Che la situazione in città stia diventando esplosiva, per l’incuria che regna sovrana ovunque, è un dato di fatto. Che però ci siano situazioni che, in precedenza, non si erano mai verificate, la dice lunga su quanto la cattiva gestione di questa Amministrazione comunale, per quanto riguarda gli aspetti più semplici, sia arrivata al dunque”. E’ il senso della denuncia politica che arriva dal consigliere comunale del Pd, Mario Chiavola, il quale continua a prendere atto delle numerose segnalazioni che arrivano dai cittadini di Ragusa ormai stanchi della disattenzione nell’ordinaria manutenzione che sembra avere preso il sopravvento nelle frazioni così come nel centro cittadino. “L’ultima indicazione proveniente dai social – afferma Chiavola – arriva da via Caronia, zona semiperiferica di Ragusa, dove l’Amministrazione comunale ha dimenticato di incaricare gli operai all’effettuazione della scerbatura. E così c’è chi scherza sostenendo che se non è possibile andare in campagna, l’Amministrazione comunale ha fatto sì che la campagna arrivasse sino alla città. Invitiamo il Comune a darsi una regolata e a procedere nella maniera più opportuna per eliminare tutte le questioni che, come nel caso di via Caronia, restano ancora irrisolte su più fronti”.

 

 

Profughi ambientali e l’Europa sta a guardare

 

1289-2776Nella discussione pubblica sui migranti di questi mesi si sono voluti rincorrere tanti mostri e tanti mostri hanno parlato, vaneggiando di taxi e di difesa dell’Europa. In occasione della giornata mondiale del rifugiato è importante mettere l’accento su chi sono i migranti che arrivano in Italia e da che cosa fuggono. Una riflessione particolare viene fatta da Legambiente. “Se guardiamo al quadro mondiale nel 2016 ci sono stati 31,1 milioni di nuovi sfollati interni di cui 6,9 milioni a causa di conflitti e violenze, e 24,2 milioni per disastri ambientali improvvisi e distruttivi (uragani, alluvioni, ecc.). Il fenomeno colpisce soprattutto i paesi a basso reddito dove si realizza il 61% delle migrazioni interne. Solo dopo iniziano i “viaggi della speranza”, prima di tutto verso i paesi limitrofi. Nel 2015, secondo l’UNHCR, il 90% dei rifugiati erano ospitati in paesi confinanti a basso o medio reddito: più della metà dei rifugiati nel mondo è ospitata in 10 paesi (Giordania, Turchia, Libano, Pakistan, Iran, Etiopia, Kenya, Uganda, Ciad), che rappresentano solo il 2,5% del PIL mondiale. Solo alla fine c’è l’Europa dove arriva un pallido riflesso del dramma mondiale delle migrazioni. E fin qui abbiamo parlato solo degli sfollati e dei profughi forzati. Se a questo aggiungiamo i fenomeni di lenta e progressiva trasformazione e di perdita dell’abitabilità di un territorio (desertificazione, innalzamento del livello del mare, regime delle piogge, ecc.), provocati dai cambiamenti climatici, che non vengono registrati come catastrofi improvvise e violente e che non provocano sfollati forzati, si capisce come ci troviamo di fronte ad un fenomeno dalle misure gigantesche. Di cui i migranti ambientali rappresentano la fetta più consistente. L’Italia è al centro di queste dinamiche. I migranti sbarcati in Italia, secondo i dati del ministero dell’Interno, negli ultimi 18 mesi provengono soprattutto da Nigeria, Guinea, Costa d’Avorio, Gambia, Senegal, Marocco, Mali, Eritrea, Sudan, Ghana, e Bangladesh e Pakistan. Tutti paesi toccati, con intensità diverse, sia da guerre che da disastri ambientali. Con netta prevalenza dell’Africa Subsahariana dove si assiste ad un’impennata del rischio climatico, che sta rapidamente peggiorando, in paesi come Sudan, Nigeria, Guinea, Costa d’avorio, Senegal, Mali, Burkina Faso, Cameron, Ghana, Sierra Leone, Togo, mentre Pakistan e Bangladesh sono già da qualche anno in cima alla classifica del rischio a livello mondiale. Eppure se andiamo a chiedere ai migranti arrivati da noi da cosa sono fuggiti, la risposta non centra quasi mai il rischio climatico. La ragione è semplice. I migranti ambientali non hanno diritto alla protezione internazionale, che è ancora governata dalla Convenzione di Ginevra, del 1951, e suoi successivi protocolli. Anche se l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) ha già proposto una definizione dei migranti ambientali, ovvero “persone o gruppi di persone che, a causa di cambiamenti improvvisi o progressivi dell’ambiente che influiscono negativamente sulle loro vite o sulle loro condizioni di vita, sono obbligati a lasciare le loro abituali abitazioni, o scelgono di farlo, sia in maniera temporanea che permanente, e che devono spostarsi all’interno del loro paese o all’estero”, ad oggi non c’è nessun riconoscimento formale del migrante ambientale, cosa che determina a sua volta grande incertezza nella individuazione degli interventi. L’Africa è particolarmente vulnerabile agli impatti del cambiamento climatico, soprattutto a causa della sua scarsa capacità di adattamento, stretta tra l’arretratezza economica e l’esposizione agli effetti del riscaldamento globale. Tanto più che è ormai ampiamente accettato che il cambiamento climatico – attraverso l’aumento delle temperature, i cambiamenti nei modelli di precipitazione, l’ampliamento delle aree colpite dalla siccità – mette in crisi la produzione agricola e l’accesso all’acqua potabile, mentre è ancora in atto una forte crescita demografica. Oggi va riconosciuto che i cambiamenti climatici ed i disastri ambientali non solo provocano sfollati ed inurbamento di masse sempre maggiori, ma cominciano ad essere una delle principali cause delle migrazioni internazionali. Eppure il fenomeno dei migranti ambientali è sottostimato, ed è sottostimato perché non è formalmente riconosciuto, e non è riconosciuto perché in questo campo l’Europa e gli altri paesi industrializzati dovrebbero riconoscere la loro responsabilità storica e farsi carico del “debito ecologico”, come lo chiama papa Francesco, contratto con le popolazioni di queste aree del pianeta”.  Si stima che entro il 2020 60 milioni di persone potrebbero spostarsi dalle aree desertificate dell’Africa Sub-Sahariana verso il Nord Africa e l’Europa, mentre la stima più citata, quella di Myers, prevede 200 milioni di potenziali migranti ambientali entro il 2050.

La difesa del litorale ibleo, tra diritto, geologia, ingegneria e architettura

litoraleArchitetti paesaggisti, avvocati, geologi, geometri, periti industriali e ingegneri scendono in campo per la difesa del litorale. Sabato 24 giugno alle ore 10,00 nella Sala Ideal, in Piazza Libertà si terrà un importante seminario scientifico dal titolo “Per la difesa del litorale ibleo”. Il simposio affronterà i complessi problemi relativi alla salvaguardia e valorizzazione della fascia costiera con un approccio multidisciplinare, che chiamerà in causa il diritto, la geologia, l’ingegneria e l’architettura. L’incontro, che vedrà la presenza di alcuni tra i maggiori specialisti italiani in materia, è organizzato da Betontest laboratori tecnologici e di ricerca, con il patrocinio degli Assessorati regionali dei Beni culturali e dell’identità siciliana e delle Infrastrutture e della Mobilità. «Negli ultimi decenni», spiega di Ignazio Mariano Pagano, ingegnere capo del Genio civile di Ragusa, «la costruzione dei porti di Pozzallo, Scoglitti e Marina di Ragusa ha modificato profondamente il litorale ibleo, creando zone di erosione e insabbiamenti. Da qualche anno, grazie ai finanziamenti del Ministero dell’Ambiente abbiamo realizzato interventi efficaci per arrestare questi fenomeni, anche se si pongono una serie di problemi legali (si pensi allo slittamento dei confini demaniali), ingegneristici, ambientali. Il seminario, pertanto, vuol mettere gli esperti a confronto e farli dialogare su questi temi». Il seminario sarà preceduto dai saluti dei rappresentanti degli ordini professionali interessati: Giuseppe Cucuzzella per gli Architetti, Giorgio Assenza per gli Avvocati, Giuseppe Collura per i Geologi, Salvatore Mugnieco per i Geometri, Carmelo Massari per i Periti Industriali, Vincenzo Giuseppe Dimartino per gli Ingegneri.
Introdurrà e concluderà i lavori Calogero Rizzuto, Soprintendente ai Beni culturali e ambientali di Ragusa.

PROGETTO SOCIALE LAVORATIVO AL CARCERE DI RAGUSA

1367303931-carcere10Martedi 27  presso la sala riunioni della Casa Circondariale di Ragusa sarà presentato un progetto sociale esecutivo relativo alla installazione di una macchina erogatrice per l’imbottigliamento di prodotti detergenti, che consentirà, nell’immediato start-up, l’impiego e I’assunzione di due detenuti. Il progetto è stato pensato e realizzato con la collaborazione della direttrice della Casa circondariale di Ragusa, il direttore del servizio Centro per l’Impiego di Ragusa e la società Intra Chimica srl di Vittoria. Con questa iniziativa si intende ridare la speranza a chi attraversa una fase negativa della propria vita, recuperando risorse umane, allo stato escluse, alla società civile. I prodotti a parità di qualità verranno immessi nel mercato a prezzi più bassi, grazie agli sgravi contributivi previsti dalla Legge Smuraglia, consentendo nel contempo il recupero sociale di almeno due detenuti, nella fase iniziale, ed un risparmio economico per gli enti, pubblici e privati, che per le pulizie dei loro uffici, decideranno di approvvigionarsi delle linee di prodotti imbottigliati nel carcere di Ragusa.

Festeggiamenti in onore di San Giovanni Battista. Le iniziative del 23 giugno patrocinate dal Comune di Ragusa

San_Giovanni_BattistaNell’ambito dei festeggiamenti in onore di San Giovanni Battista, che si concluderanno il 28 giugno, sono previste alcune iniziative di intrattenimento il 23 giugno, patrocinate dal Comune di Ragusa. Programmata la sfilata del gruppo “Tamburi imperiali di Comiso” che partirà alle ore 20 da Piazza Matteotti, proseguirà su Corso Italia fino a Piazza San Giovanni, poi Corso Vittorio Veneto e via Roma. Lungo il percorso vi saranno diverse esibizioni.  In via Roma saranno installati tre giochi  giganti (dama, shangai e jenga) a cura di Arcadia Comics&Games. Ci sarà anche una degustazione  di “favi che lolli”, un piatto tradizionale che veniva consumato nella vigilia di San Giovanni, e di cous cous  alle verdure, a partire dalle 20,30 tra via Roma e via Paternò.

 

La presenza Eni in provincia di Ragusa

supporto-eni“La provincia di Ragusa vantava uno dei distretti industriali più all’avanguardia del mezzogiorno d’Italia, il “modello Ragusa” come esempio di un circuito economico virtuoso. Oggi segna il passo, ma resiste ancora un’importante filiera industriale, rappresentata dalle industrie del settore estrattivo, petrolchimico e gomma plastica. Le riserve petrolifere di cui è ricco il sottosuolo ragusano  e quindi l’avvento delle grandi multinazionali del settore, dando inizio ad una intensa attività di estrazione e coltivazione dei giacimenti, unito al sopraggiungere dell’industria chimica, hanno delineato il vero volano dell’economia locale, caratterizzando fortemente la storia industriale del territorio ragusano”. Questa è l’analisi espressa dai segretari generali, nazionale Filctem Claudio Bettoni, regionale della Filctem Sicilia Giuseppe D’aquila nell’assemblea generale della Filctem Cgil di Ragusa, i cui lavori sono stati introdotti da Filippo Scollo, segretario generale della Filctem di Ragusa e tenutasi nei locali della Camera del lavoro presente il segretario generale della Cgil di Ragusa, Peppe Scifo. Alla luce della presentazione del piano industriale di Eni, che prevede investimenti in attività upstream prevalentemente all’estero ed all’imminente presentazione del piano industriale di “Versalis” l’azienda chimica del gruppo ENI, i segretari si sono interrogati su quali possono essere i possibili scenari futuri legati alla presenza di questo importante gruppo industriale in provincia di Ragusa. I dati non sono incoraggianti. Nei fatti nell’ultimo biennio si è più che dimezzata la produzione del petrolio degli Iblei per le concessioni minerarie che insistono in provincia di Ragusa. La produzione d’idrocarburi ha subito una forte contrazione, passando da 5000 barili di olio al giorno estratti nel 2014 a circa 1500 per i soli campi Enimed di Ragusa a causa della drastica riduzione delle tonnellate di olio estratto dalla concessione S. Anna, meglio conosciuta come Tresauro; uno sfruttamento intensivo dei tre pozzi che qui insistono che ne ha probabilmente compromesso la capacità produttiva anche per i prossimi anni. Il protocollo d’intesa firmato con ENI a Gela nel 2014 prevede che solo in attività upstream 1,8 miliardi di euro d’investimento, parte dei quali sarebbero ricaduti in attività di ricerca ed estrazione proprio sul nostro territorio. La situazione complessiva risente delle mutate condizioni di mercato, in particolare la forte contrazione dei prezzi degli idrocarburi ma anche vincoli di carattere amministrativo quali il piano paesaggistico che non ha ancora prodotto risultati. Oggi bisogna fare i conti con una drammatica realtà che a giudicare dai dati non lascia ben sperare e ci mette davanti ad un destino che, in assenza d’interventi, sembra segnato. Per quanto riguarda Versalis, l’altra importante azienda del gruppo Eni presente in provincia con lo stabilimento di C.da Tabuna, si è ancora in attesa della presentazione del piano industriale. C’è in gioco l’investimento, già da anni preventivato, da 400 milioni di euro per la chimica siciliana. I dirigenti della Filctem ritengono un’opportunità la realizzazione di investimenti da parte di Versalis nell’area industriale di Priolo e viene chiesta con forza la stessa attenzione per il mantenimento ed il rafforzamento delle produzioni ragusane. Lo stabilimento Versalis di Ragusa ha tre linee di produzione e l’annesso impianto di purificazione etilene. Quest’assetto produttivo rende efficiente il sito e qualunque altra scelta non potrebbe che produrre il venir meno di un equilibrio economico che ne garantisce la tenuta. Lo stabilimento di C.da Tabuna  rappresenta un esempio virtuoso di produzioni fortemente legate al territorio; una catena industriale che parte dalla produzione di polietilene, segue la trasformazione in film agricolo per serre da parte di importanti aziende del settore gomma-plastica presenti in provincia e quindi il successivo smaltimento e riciclo dopo l’utilizzo in serra.

 

 

CHIARAMONTE GULFI, ARRESTATO PENSIONATO CHE COLTIVA PIANTE DI MARIJUANA NELL’ORTO

Chiaramonte Gulfi (RG) Carabinieri sequestro marijuana

Un uomo di 67 anni, nel proprio terreno in Contrada Piraino, accessibile dopo aver lasciato l’auto e percorso una lunga stradina sterrata, aveva realizzato una piantagione di marijuana con un sistema di irrigazione all’interno dell’orto, innaffiando le piante e attingendo l’acqua dal pozzo a cui aveva accesso. Nell’appezzamento i Carabinieri della Stazione di Chiaramonte Gulfi hanno rinvenuto 11 piante di cannabis di altezza variabile da 1.00 m a 1.90 m: la perquisizione estesa anche all’abitazione dell’uomo ha dato, invece, esito negativo. E’ scattato così l’arresto del chiaramontano, senza precedenti penali, che è stato condotto presso la caserma di via Alcanata da dove, al termine delle formalità di rito, è stato sottoposto alla detenzione domiciliare, a disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale ibleo, dott. Santo Fornasier, dinanzi al quale dovrà rispondere di coltivazione illecita di sostanza stupefacente. La droga sequestrata, invece, è già stata inviata presso il Laboratorio di Sanità Pubblica dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Ragusa al fine di stabilirne il principio attivo e il numero di dosi ricavabili.

LA FINANZA ALL’ASP ACQUISISCE DOCUMENTI DEL NUOVO OSPEDALE DI RAGUSA

Ospedale-G

Lunedì mattina agenti della Guardia di Finanza si sono presentati all’Asp di Ragusa ed hanno richiesto ed acquisito documenti afferenti le attività di collaudo di strutture e attrezzature al servizio del Nuovo Ospedale di Ragusa. “Siamo come sempre a piena disposizione delle autorità inquirenti” ha dichiarato il Direttore Amministrativo dottoressa Elvira Amata. I dirigenti della Azienda hanno fornito agli Agenti tutto il materiale richiesto, accompagnandoli in alcuni sopralluoghi dei nuovi locali.

Non si ferma al controllo e fugge in motorino. La Polizia arresta per spaccio un giovane ragusano

Solarino Carmelo 27.06.1998 RIDNon si è fermato all’alt intimato dagli uomini dell’Ufficio Volanti della Questura di Ragusa impegnati in un controllo specifico finalizzato alla prevenzione dei reati di spaccio di sostanze stupefacenti ed è fuggito a bordo del suo motorino. Dopo un breve inseguimento per le vie del centro è stato bloccato. L’immediata perquisizione estesa al motociclo ha permesso di rinvenire quasi quaranta grammi di sostanza stupefacente del tipo marijuana già divisa in singole dosi e pronta per essere spacciata. L’operazione condotta dai poliziotti della Sezione Volanti si è svolta nel weekend durante le attività di controllo del territorio ulteriormente intensificate anche in occasione della prevista manifestazione “A tutto volume” che ha richiamato una notevole presenza di pubblico in tutto il centro storico superiore e a Ragusa Ibla. Proprio durante questi  controlli gli agenti nei pressi di Piazza San Giovanni hanno riconosciuto diversi soggetti, probabili assuntori di sostanze stupefacenti, che si aggiravano nei paraggi. Subito dopo verso quella direzione hanno intercettato un giovane a bordo di un ciclomotore che alla vista della pattuglia ha immediatamente invertito la marcia dandosi a precipitosa fuga. Carmelo Solarino, trenta anni, con precedenti di polizia specifici, è stato tratto in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Il giovane inoltre era alla guida del ciclomotore privo della relativa patente di guida e della copertura assicurativa e pertanto è stato sottoposto alle relative sanzioni al codice della strada per un valore di circa 6000 euro con il sequestro del mezzo.

 

 

FEDERAZIONE DIABETE SICILIA

15206082080_184a156ed5Gianna Miceli, presidente dell’Aiad – Associazione Italiana Assistenza Diabete e Rosetta Noto, presidente di Insieme per il diabete sono state elette nel Consiglio Direttivo della Federazione Diabete Sicilia, nella II Conferenza regionale della Fds che si è svolta il 16 e 17 giugno 2017 a Palermo.   Un riconoscimento all’impegno che le due presidenti svolgono nel territorio di Ragusa. Hanno dichiarato con soddisfazione: «È la dimostrazione che se si lavora con generosità e competenza si possono ottenere riconoscimenti che servono a portare avanti, nelle sedi opportune, le istanze di chi non ha voce. Ora, ancora di più saremo al fianco delle persone con diabete e ci impegneremo per fare sempre di più per migliorare la loro qualità della vita. Noi che rappresentiamo  una piccola provincia siamo state determinanti nel far nascere la FDS,   una Federazione coesa, di cui  ne fanno parte ventidue Associazioni, che è riuscita, sin dall’inizio e    in soli tre anni,  senza nessuna esperienza, a ottenere grandi risultati.  Abbiamo vinto la battaglia sul fronte dei nuovi dispositivi per la misurazione della glicemia, cioè non servirà più pungersi il dito; infatti l’Assessore alla Salute della Regione siciliana, on.le Baldo Gucciardi, ospite della Conferenza,   ha annunciato che a partire dalle  prossime settimane si inizierà il nuovo percorso per poi  erogare i nuovi sensori a chi è affetto da diabete in età evolutiva. Gucciardi ha detto, nella sala gremita, Non si torna indietro”. 

Giornata  Mondiale del Rifugiato: Ragusa in festa

Manifesto 21 Giugno (1)La Fondazione San Giovanni Battista celebra la Giornata Mondiale del Rifugiato con una serie di appuntamenti che si terranno tra il 20 ed il 21 giugno a Ragusa. Colori, danze, musica e momenti di riflessione per cercare di comprendere, al netto di ogni retorica, il fenomeno delle migrazioni forzate. Primo appuntamento, giorno 20 giugno, alle ore 19:00 nella Chiesa della Badia con l’inaugurazione della mostra “Arte profuga” a cura di Giampiero Carta. Espongono la stilista di moda Loredana Roccasalva, Carmen D’Aleo, Ilaria Caruso. Verranno esposte le opere e le creazioni degli ospiti dei centri di accoglienza di “Borgo Tresauro” e dei progetti Sprar gestiti dalla Fondazione San Giovanni Battista. Uno spazio sarà riservato ai mandala creati dagli studenti della scuola Ecce Homo in collaborazione con i richiedenti e titolari di protezione internazionale. Alle ore 20:00, sul sagrato di piazza San Giovanni, si terrà la conferenza “Rifugiati: accogliere, proteggere, promuovere ed integrare”. Daniele Albanese, referente area internazionale Corridoi Umanitari di Caritas Italiana, relazionerà sul tema “Corridoi umanitari, un modello di accoglienza sostenibile per l’Europa”. E’ previsto anche l’intervento della Capitaneria di Porto di Pozzallo dal titolo “Le operazioni di soccorso in mare”. Al termine danze, canti, teatro e performance artistiche dai laboratori dei progetti Sprar di Ragusa e Comiso a cura di Progetto Danza Ragusa, Michele Arezzo, Maurizio Morello e l’Orchestra del Liceo Scientifico Enrico Fermi Ragusa. Concluderà la serata un momento di preghiera interreligiosa. Giorno 21 giugno, sempre sul sagrato della Cattedrale, Andrea Caschetto porterà la sua testimonianza di viaggio. Dunque grande musica con Ambrogio Sparagna Trio con la partecipazione di Mario Incudine e Davide Rondoni. Autore di numerosi saggi e pubblicazioni sulla musica popolare, Sparagna è stato protagonista di una lunga attività concertistica di respiro internazionale realizzata in numerosi Paesi europei ed extraeuropei. Virtuoso dell’organetto, ha collaborato, tra gli altri, con Francesco De Gregori, Luca Barbarossa, Angelo Branduardi, Lucio Dalla, Teresa De Sio, Nino D’Angelo, Maria Nazionale, Giovanni Lindo Ferretti, Lucilla Galeazzi. Al poeta e filosofo Rondoni anche il compito di introdurre la serata con una riflessione sul tema “La speranza è un diritto”. L’ingresso a tutte le manifestazioni è gratuito. Gli eventi sono promossi dalla Fondazione San Giovanni Battista in collaborazione con Servizio Centrale SPRAR, Fondazione Migrantes, Caritas Diocesana di Ragusa, Cattedrale San Giovanni Battista e dallla BAnca Agricola Popolare di Ragusa. Hanno collaborato il Comune di Ragusa e di Comiso, il Libero Consorzio dei Comuni di Ragusa e l’Università degli studi di Catania, Struttura Didattica Speciale di Lingue e Letterature Straniere.

A Ragusa il 21, 22 e 23 giugno un Convegno nazionale sulla Geomatica

downloadPresso la Sala Convegni  della Camera di Commercio di Ragusa  si terrà,  nelle giornate del 21, 22 e 23 giugno prossimi,  il 62° Convegno  Nazionale sul tema “Geomatica, applicazioni: Archeologia, Agricoltura, Terremoto ed Emergenze, Foreste e Patrimonio naturale”. L’evento, promosso dalla Società Italiana di Fotogrammetria e Topografia, è patrocinato dal Comune di Ragusa, dalla Camera di Commercio di Ragusa dai Consigli nazionali  dell’Ordine degli Ingegneri e degli Architetti e dei rispettivi Ordini della provincia di Ragusa,  dall’Ordine Regionale Geologi della Sicilia, dal Consiglio nazionale dei geometri e geometri laureati . Ricco il programma delle tre giornate di lavori nel corso delle quali  verrà sviluppata l’interessate tematica della Geomatica, una disciplina tecnico-scientifica  che fornice strumenti e metodi per acquisire, modellizzare, interpretare, elaborare, archiviare e divulgare dati ed informazioni a referenza spaziale e  trova applicazione in diversi campi, come ad esempio l’archeologia, l’agricoltura, il patrimonio naturale.

 

 

INCIDENTE MORTALE SULLA VITTORIA SCOGLITTI. TRAVOLTO CICLISTA CHE PEDALAVA CONTROMANO

ambulanza_118-2Incidente mortale nella notte tra domenica e lunedì lungo la strada Vittoria Scoglitti. Ha perso la vita un uomo, ancora senza identità, che era in sella alla sua bicicletta e viaggiava contromano. E’ stato travolto da tre auto :una Ford Ka e una Volkswagen Golf che andavano verso Scoglitti, e poi una Punto.. Forse la prima auto lo ha scansato, l’altra lo ha travolto ed una terza che sopraggiungeva lo ha arrotato. L’uomo, potrebbe essere uno straniero, è morto sul colpo. Altro incidente con 7 feriti sulla provinciale Scoglitti-Santa Croce. Si sono scontrate tre auto: una Golf Volkswagen, una Fiat Panda e una Fiat Punto. La Polizia Provinciale, intervenuta sul posto per i rilievi, ha chiesto anche l’intervento di due autoambulanze. Ferite più gravi per una donna  che ha avuto una prognosi di 30 giorni, ferite minori, per fortuna, per tutti gli altri, anche due bambini.

I CITTADINI SICILIANI CON IL DIABETE NON SI PUNGERANNO PIU’

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Una conferenza dal sapore della vittoria per quello che è successo nei due giorni di  intensi lavori a villa Zito a Palermo. Si è parlato di diabete a 360 gradi con interventi a tutto campo. Il momento più significativo e di grande novità è stato quando l’assessore Baldo Gucciardi ha annunciato la firma all’atto che permetterà ai cittadini con diabete di non pungersi più, perché il Servizio Sanitario Regionale fornirà il nuovo dispositivo che cambierà la qualità della vita prima dei pazienti più piccoli, e poi di tutti gli altri. L’ultima parte della conferenza ha poi registrato un momento tutto interno dedicato al rinnovo delle cariche. Del vecchio direttivo sono stati riconfermati sette su nove, due si erano dimessi, con tutti i territori rappresentati.

LETTERATURA E VITA

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Martedì 20 giugno 2017 alle ore 18 nella sala del Centro Studi Feliciano Rossitto, Via Ettore Majorana 5 a Ragusa, il Prof. Don Carmelo Mezzasalma presenterà gli atti del Convegno di Studi su Giovanni Occhipinti “Letteratura e Vita”. Interverrà Giorgio Sparacino, curatore del volume. Concluderà i lavori Giovanni Occhipinti.

 

LA MINISTRA DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE VALERIA FEDELI A SCICLI AL CONVEGNO SU QUINTINO CATAUDELLA

 

Una fase del convegno su Quintino Cataudella

“L’Università deve spendersi sul territorio, avviare programmi di ricerca che possano valorizzare le peculiarità anche dei centri minori, soprattutto quando si tratta di realtà assolutamente spendibili sul piano architettonico e turistico come Scicli o, più in generale, il Val di Noto”. E’ la riflessione sintetica del pensiero del ministro della Pubblica istruzione, Valeria Fedeli, che ha partecipato a palazzo Spadaro al convegno promosso dall’associazione “Prospettive iblee” incentrato sulla figura dell’insigne grecista Quintino Cataudella (1900-1984), figlio illustre del centro ibleo. “Un appuntamento riuscito – sottolinea la senatrice Padua – non solo per il consistente numero di partecipanti ma anche e soprattutto per il livello e la qualità dei relatori che hanno accolto con entusiasmo la speciale sollecitazione. Il tutto, certo, reso ancora più speciale dalla presenza della ministra Fedeli che ringrazio sempre per la sua disponibilità. Importanti, tra l’altro, i messaggi lanciati in occasione dei vari interventi, a cominciare da quello della ministra sul ruolo che può esercitare l’Università nella nostra realtà, per non parlare della proposta proveniente dal prof. Michele Cataudella, figlio del prof. Quintino, di esportare a Scicli un convegno biennale, che prima si teneva a Palermo, su tutta una serie di ricerche riguardanti la storia antica in Sicilia. E poi non dimentichiamo un’altra prestigiosa partecipazione, assieme a quella di tutti gli accademici che hanno raccolto l’invito del prof. Giuseppe Mariotta che, praticamente, si è occupato dell’organizzazione del convegno, vale a dire il rettore dell’Università di Catania, l’insigne chirurgo Francesco Basile, il quale ha espresso apprezzamento per la qualità dell’iniziativa”.

On. Nino Minardo: improprie le dichiarazioni del Ministro Fedeli su legge videosorveglianze

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Riceviamo e pubblichiamo: “Sono in netto disaccordo con quanto dichiarato dal Ministro della Pubblica Istruzione,  Valeria Fedeli, l’altro ieri a Scicli, che ha definito “improprio” l’uso di telecamere in asili e ospizi. Lo vada a dire ai genitori dei bambini maltrattati piuttosto che ai parenti di disabili o anziani vittime di maltrattamenti. Non sono più accettabili episodi di violenza nei confronti di persone impossibilitate, sia per l’età che per defezioni psicofisiche, episodi che quasi quotidianamente ci raccontano le cronache nazionali e locali. Per questo definisco  “impropria e quanto mai inopportuna” la dichiarazione del Ministro Fedeli. Su queste cose deve esserci tolleranza zero a tutela prima di tutto di bambini, disabili e anziani e poi della stragrande maggioranza degli insegnanti ed operatori dei vari centri che svolgono con serietà il proprio lavoro. Al punto in cui siamo arrivati  il fenomeno  è diventato emergenza;  il parlamento non può più rimanere impantanato in una sterile dialettica all’interno della maggioranza di governo improduttiva ed inutile; ci vogliono i fatti concreti: si metta mano alla Legge ferma in Senato”! Firmato On. Nino Minardo

Incendio fienile Frigintini

incendio

Per tutta la notte dodici Vigili del Fuoco con quattro automezzi sono stati impegnati nelle campagne di Frigintini per evitare il propagarsi delle fiamme dal fienile in altri locali dell’azienda . Poco dopo la mezzanotte la squadra operativa del distaccamento di Modica e la squadra operativa della sede centrale di Ragusa si erano portate in c.da Cellini dove si era sviluppato l’incendio di un fienile, un locale delimitato da strutture in lamiera con dentro circa 1000 rotoballe di fieno.

RAGUSA, A TUTTO SINDACI

Achille Starace_in_fiamme

Non c’era Federico Piccitto all’inaugurazione di A Tutto Volume, ha preferito andare a Fabriano a fare da fondalino nel palchetto dei comizi di Luigi Di Maio. Ecco, questa è veramente un tipico esempio di scemenza a cinquestelle: non captare l’occasione giusta di relazione con le masse, e che masse! Vale di più un contatto, un saluto, uno scambio di opinioni con gente del calibro di Sergio Rizzo, il professore Pasquino, la Dandini, Galli della Loggia… che se ti prendono in simpatia magari scrivono due paroline che le legge tutta l’Italia, o farsi il tour con i gran capi? Si vede che l’ordine di scuderia era presenza obbligatoria per i primi cittadini, ma santo Iddio! che ci vuole a dire “scusate ho Ragusa con migliaia di persone in piazza, forse sarebbe meglio se stessi con i miei paesani”. Rassegnamoci, non funziona così da quelle parti, la chiamata è perentoria, militare, maschia, orrida. Misterioso il nostro sindaco, non parla mai dell’appuntamento elettorale del prossimo anno: si ritira, si ricandida, passa per poi presentarsi alle nazionali? A soffrirne più che i ragusani sono i grillini di corte che stanno impazzendo. L’unica certezza di quel popolo è che non vogliono che il candidato sia Massimo Iannucci, lo vedono debole nonostante il trionfo atletico profuso dall’amministrazione: non c’è un campetto, un movimento corporeo, un gioco popolare, un esercizio muscolare che non sia finanziato. E ai grillini, invidiosi, per ogni progettino letto come occasione di propaganda a favore del vicesindaco, scatta una colica rabbiosa. E’ la nuance fascistoide del governo Piccitto questa ossessione per lo sport;  si potrà dire, in caso di lancio dell’uomo, quel che si scriveva sul baldo Achille Starace: lasciò gli studi per la ginnastica a cui si dedicava con tutta l’anima. Andiamo però alle certezze. Regionali. C’è stata una riunione del meetup e l’ex assessora Stefania Campo si è autocandidata. Pensa, la signora, di avere tutte le carte in regola. Come no? Quelli del meetup non sanno più come dirglielo che sarebbe meglio anche no, e quindi è tutto un pietoso susseguirsi di rinvii, vediamo, valutiamo, votiamo. E mentre soffrono per la troppo educazione –  pratica valida solo per i rapporti interni – Ragusa è tutta un bollore di candidati. Il primo è Giorgio Massari che rompe ipocrisie ed indugi, presenta la lista Ragusa prossima, e come sempre ancorato ad un ambiente sano, cattolico, riformista, e flirtante a sinistra, quella vera, buona, pura, perfetta, leggermente irritante ed elettoralmente minima. Una bella mossa; intanto si posiziona a mo’ di carta moschicida e poi si vede chi si cattura. E’ una candidatura che non entusiasma, ma può rivelarsi convincente: è come un brodo caldo, intramontabile nel conforto, un po’ meno chiaro nei  risultati di efficacia. Giorgio Massari è un uomo serissimo, capace, colto, onesto, cocciuto, cattolico … insomma come un Piccitto raffinato dal tempo e dalle letture. Quel che dice però è giusto davvero: cambiamento di qualità. Bellissimo come slogan: insomma noi della sinistra occhiuta e ipercritica esamineremo oltre ogni ragionevole dubbio questa candidatura in evoluzione mentre, senza tanti sofismi, Peppe Calabrese, bacino limitrofo, si incazza come una biscia. E Nello Dipasquale che dice, che fa? Subito dopo le elezioni amministrative, sbandau come si suol dire. Dove ha messo piede, un disastro. A Pozzallo con la Susino… meglio non infierire; a Santa Croce sceglie in modo spregiudicato la sua destra con Lucio Schembari… e perde; a Chiaramonte il suo nemico Iano Gurrieri torna in sella; a Giarratana opta per l’antagonista di Giaquinta, del suo stesso partito, per sostenere di fatto uno dei noti Busso… e la sbaglia anche qui. E meno male che aveva dichiarato di essere lui la politica… quella che fu. Subito dopo il risultato è andato a pesca per rilassarsi e colloquiare con la natura e ritrovarsi grande come essa: si è sentito da sotto le onde uno sconquasso, un botto, uno strano movimento: niente di pericoloso, solo un sonoro pernacchio perfino dagli amati pesci. Non sa cosa fare Nello Dipasquale. Se questi sono i numeri della provincia, come fa a candidarsi con il proporzionale? chi lo vota? e poi stavolta che ci racconta dopo la favoletta cotta e mangiata del sogno di Crocetta che lo aveva convinto a buttarsi a sinistra? Certo ci sono le nazionali, ma intanto scatta l’operazione terrore. Va narrando che ha pronti i manifesti e che vuole tornare a fare il sindaco. Crede ancora che qualcuno che vanta un po’ di voti, da quelli del Pd agli ex del centrodestra già organizzato con Maurizio Tumino, corrano ai suoi piedi giurando fedeltà, patti, alleanze col sangue, promesse. Niente, nessuno lo contatta. Persino i costruttori tacciono. Vuoi vedere che preferiscono i grillini?

RAGUSA, AL VIA DA LUNEDI’ LE CELEBRAZIONI PER I SANTI APOSTOLI PIETRO E PAOLO

Santi Pietro e Paolo apostoli l'incontro 2016 (1)

Le parrocchie di San Pietro apostolo e di San Paolo apostolo celebreranno in modo congiunto i solenni festeggiamenti. Anche quest’anno la festa comincerà prima nella parrocchia di via Lazio, quella di San Pietro apostolo, mentre il programma di San Paolo entrerà nel vivo da giovedì 22 giugno. “Ogni anno, per la festa dei santi apostoli Pietro e Paolo – afferma il parroco di San Pietro apostolo, don Gino Ravalli, assieme al nuovo parroco di San Paolo, don Mauro Nicosia – cerchiamo di lanciare messaggi spirituali molto intensi. Auspichiamo che possa essere così pure per quest’edizione dei solenni festeggiamenti”. Intanto, per quanto riguarda la parrocchia di San Pietro apostolo, l’attenzione sarà focalizzata sui martiri cristiani del nuovo secolo. “Abbiamo preso a prestito – aggiunge don Ravalli – le parole di Papa Francesco quando dice che per trovare i martiri non è necessario andare alle Catacombe o al Colosseo: i martiri sono vivi adesso, in tanti Paesi. I cristiani sono perseguitati per la fede. Oggi, nel secolo XXI, la nostra Chiesa è una Chiesa dei martiri”. Lunedì 19 giugno, nella parrocchia di via Lazio, alle 8:30 ci sarà la celebrazione della santa messa. Nel pomeriggio, alle 17:30, la santa messa sarà partecipata dai malati. A presiedere la celebrazione don Giorgio Occhipinti, direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale della salute. Subito dopo, malati e anziani trascorreranno un’ora serena e gioiosa con la comunità parrocchiale. Allieterà il pomeriggio Angelo Tidona con la sua fisarmonica. Martedì, invece, dopo la santa messa delle 8:30, ci sarà alle 18 la preghiera del Rosario mentre alle 18:30 la santa messa sarà presieduta da don Filippo Bella, novello sacerdote. Mercoledì 21 giugno, sempre a San Pietro apostolo, il programma proseguirà con la messa mattutina delle 8:30 mentre alle 18 è prevista la preghiera del Rosario e alle 18:30 la santa messa presieduta dal novello sacerdote don Fabio Stracquadaini.

 

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