04-05-2024
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Archivio della categoria: Cronaca

Ubriaco molesta i passanti e aggredisce i carabinieri: arrestato

ELMNACER_Abdelkarim_1981I Carabinieri di Santa Croce Camerina hanno arrestato un tunisino ritenuto responsabile di violenza, resistenza e oltraggio a un pubblico ufficiale, lesioni, rifiuto di fornire le proprie generalità e ubriachezza. E’ accaduto sabato sera a Punta Secca. Un uomo nordafricano, visibilmente in preda ai fumi dell’alcool molestava le persone a passeggio, soprattutto le donne, ma anche uomini e bambini, fermava le auto in transito buttandosi in mezzo alla strada al loro passaggio, rischiando anche di esser messo sotto. Qualcuno ha telefonato al 112. I carabinieri hanno inviato una pattuglia. L’uomo, totalmente alterato, rifiutava di riferire i propri dati anagrafici o di fornire un documento. Invitato a salire in auto per andare in caserma, si è rifiutato categoricamente ed ha aggredito uno dei due militari. Ne è nata una colluttazione. Condotto in caserma a Ragusa e sottoposto ai rilievi foto-dattiloscopici, è stato arrestato e condotto al carcere. L’uomo è Abdelkarim Elmnacer, 33enne tunisino, incensurato e senza fissa dimora. I carabinieri di Ragusa stanno valutando l’applicabilità della misura dell’espulsione per motivi di sicurezza pubblica che proporranno al Prefetto di Ragusa.

SVENTATO FURTO A VITTORIA

foto stampa 1A Vittoria, in piazza Gramsci, alle 5 del mattino, dei cittadini hanno udito dei rumori sospetti ed hanno chiamato il 113. Una Volante di Polizia ha interrotto l’azione di tre ladri che avevano tentato di rubare dall’interno di un’abitazione dalla quale erano assenti i proprietari. I malviventi appena hanno capito che c’erano gli agenti hanno abbandonato per strada alcune delle cose che avevano prelevato dalla casa. Un ladro è fuggito inforcando una bicicletta. Gli altri si sono dileguati a piedi e hanno fatto perdere le loro tracce. La refurtiva è stata recuperata dagli agenti che attualmente la custodiscono in attesa di rintracciare i proprietari, fuori sede. I poliziotti hanno potuto accertare che i ladri erano saliti sul tetto di un magazzino e camminando sui tetti, da un cavedio, avevano fatto ingresso nell’abitazione.

La Polizia ferma scafisti grazie ad un video girato con il telefonino

acff73d7dadb8d4d090c4560d5ae2ddbUn testimone ai Poliziotti: “Io vi aiuto ma non chiedetemi di rimanere in Italia, devo andare dalla mia famiglia in Svezia. Ho girato il video per ricordo, volevo far capire un giorno ai miei figli cosa abbiamo rischiato per la libertà, per fuggire dalla Siria, dalla guerra”. Giro d’affari impressionante, per questo viaggio l’organizzazione ha incassato 450.000 dollari. Lo scafista per il viaggio percepisce in media 6.000 euro ma rischia fino a 15 anni di carcere. Arrestati Saiidi Haykel, nato in Tunisia nel 1988, e Ben Mouhamed Wertani Nader, nato in Tunisia nel 1996, per aver condotto in Italia 233 cittadini provenienti da Nigeria, Siria, Eritrea, Mali, Ghambia e Marocco. Si tratta di 190 uomini e 43 donne (60 bambini) tutti approdati a Pozzallo. Un particolare terribile che dà la misura del dramma è stato per l’occasione rivelato dalle forze del’ordine. Gli scafisti vengono individuati non solo per le testimonianze, ed i segni tipici di chi lavora in mare (abbronzatura, calli alle mani, vestiti unti dall’olio degli ingranaggi a bordo) ma anche dall’odore: gli scafisti non puzzano, non essendo stati ammassati nei capannoni in condizioni disumane in Libia in attesa dell’imbarco. Questa volta è stato un siriano che, in perfetto inglese, ha mostrato un video girato con il telefonino dove si vedono i due scafisti tunisini. Sono diversi i tunisini che si stanno recando in Libia per “arruolarsi” come scafisti. Rischiano 15 anni di carcere ma per quel denaro non esitano ad imbarcasi e condurre le piccole carrette del mare cariche di migranti a rischio della loro vita, a differenza dei libici che organizzano tutto dalla loro terra non occupandosi mai di condurre le imbarcazioni verso l’Italia. Sono 36 gli scafisti arrestati nel 2014.

Tenta suicidio dal ponte Costanzo, carabiniere lo salva

CARABINIERINella notte tra sabato e domenica, un giovane ha tentato di lanciarsi nel vuoto dal Ponte Costanzo, a Modica. Ha raggiunto il ponte con la propria autovettura, lasciandola sul ciglio della strada con le quattro frecce accese e, poco dopo, ha scavalcato il parapetto metallico con l’intento di gettarsi nel vuoto. In quel momento, su quel tratto di strada, stava transitando un Carabiniere che si stava recando presso la caserma di Modica per prendere servizio di notte e, notato il giovane che stava per lanciarsi nel vuoto, immediatamente, è sceso dall’auto per soccorrerlo. Tempestivamente è riuscito ad afferrare una gamba ed un braccio del giovane che, nel tentativo di liberarsi per compiere l’insano gesto, ha colpito con calci il militare dell’Arma. Non è stato facile per il carabiniere rimanere in equilibrio. Nello stesso istante, un altro automobilista, notando la scena, si è fermato ed è venuto in aiuto al carabiniere. I due sono quindi riusciti a mettere in salvo il giovane. Successivamente è arrivata sul posto un’ambulanza dell’ospedale di Modica, dove il giovane è stato poi trasportato per essere visitato dai medici.

 

Cade nell’Irminio con l’auto da un dirupo – Ragusano salvato

2014-05-10 12.12.55-CC-118_VVFI Carabinieri di Ragusa hanno ritrovato un giovane dato per disperso venerdì notte. Verso le tre un uomo ha chiesto aiuto al 112 poiché il figlio di 26 anni, uscito a bordo della sua auto, era scomparso da diverse ore e non era più raggiungibile sul telefonino dalle sette di sera. Sono così scattate le ricerche del giovane con autopattuglie dell’Arma della Compagnie di Modica, Vittoria e Ragusa, su tutto il territorio della provincia iblea, e sono state allertate anche le compagnie limitrofe di Caltagirone, Palagonia, Noto e Gela. Nel frattempo la Centrale Operativa del Comando Provinciale di Ragusa richiedeva l’intervento del mezzo del 12° Nucleo elicotteri Carabinieri di Catania – Fontanarossa e un’unità cinofila del Nucleo cinofili di Catania – Nicolosi. Un carabiniere, mentre percorreva la statale tra Ibla e Modica in contrada Lusia, ha notato un’autovettura verde scuro uguale a quella dello scomparso. Verso le 11 il giovane è stato trovato vivo. Era però incastrato tra il fiume Irminio e un dirupo di cinquanta metri e non riusciva a divincolarsi dalla vegetazione né a uscire da nessuna parte. E’ giunta sul posto una squadra dei Vigili del Fuoco di Ragusa che si sono calati in “corda doppia” lungo la parete raggiungendo il giovane. Lo stesso, illeso ma molto spaventato, dopo diverse ore da solo e disorientato, non riusciva a uscire dalla boscaglia ed è infine rimasto fermo ad aspettare i soccorsi. I Vigili e i militari lo hanno quindi accompagnato fuori dalla boscaglia fino all’ambulanza che lo ha condotto al pronto soccorso per un check up. Fortunatamente non s’era fatto niente. Venerdì sera s’era avventurato lungo una mulattiera. Colto dal buio e caduto su dei rovi, aveva perso l’orientamento ed era andato in panico, decidendo che forse sarebbe stato meglio aspettare i soccorsi. Peraltro nella zona il telefonino non aveva campo.

Contrasto nella provincia iblea illegalità nel settore giochi e scommesse

La Guardia di Finanza di Ragusa ha eseguito dieci interventi di controllo nei confronti degli esercizi presso i quali sono installati gli apparecchi da divertimento/intrattenimento o dove vengono svolte attività di scommesse, al fine di verificare l’iscrizione degli esercizi nell’apposito elenco, il possesso delle autorizzazioni, l’integrità degli apparecchi da gioco, il collegamento alla rete dei Monopoli e l’identità dei giocatori, con particolare riferimento alle sale da gioco vicine ai punti di ritrovo dei giovani. Gli interventi hanno permesso di riscontrare numerose violazioni, in particolare, la Tenenza di Modica ha rinvenuto presso un esercizio commerciale di Scicli 2 apparecchi c.d. “Totem” irregolari, travestiti da macchinette. La disamina del funzionamento dei congegni permetteva di scoprire ai finanzieri che i suddetti apparecchi si collegavano tramite internet al sito di “Casino-online” e ad altri siti di gioco esteri vietati, occultati da una schermata di giochi di abilità. Tale congegno permetteva di effettuare giocate fuori dal territorio italiano,  dove spesso premi e vincite risultano essere più alti, eludendo l’imposizione fiscale. Gli apparecchi oggetti del controllo sono stati sottoposti a sequestro ed il titolare è stato segnalato all’Autorità Giudiziaria, oltre ad essere sanzionato amministrativamente. In altri 4 esercizi sono stati riscontrati apparecchi le cui caratteristiche non rispondevano alla normativa vigente in materia.

Un’altra testimonianza alla Polizia di un esule sbarcato a Pozzallo

Sbarco eritreiDurante le operazioni d’imbarco i libici ci picchiavano violentemente spingendoci verso l’acqua per farci salire sul gommone. Quasi tutti avevano dei grossi bastoni che usavano per colpirci anche nel momento in cui mettevamo piede sul gommone. Siamo stati ammassati sul natante che hanno poi spinto verso il largo e siamo partiti. Alle prime luci dell’alba mi sono accorto che uno dei miei compagni di viaggio, che era vicino a me, credo fosse eritreo, era privo di vita. Non mi sono accorto prima del suo decesso in quanto lo stesso assumeva sul gommone la posizione supina, tanto da farmi capire che si era addormentato appena dopo essere salito sul gommone. Nessuno di noi ha avuto il coraggio di toccarlo e l’abbiamo lasciato dov’era, anzi alcuni sono stati costretti a sedersi sopra le sue gambe perché non c’era spazio sul gommone. Abbiamo continuato la navigazione fino al primo pomeriggio, quando siamo stati soccorsi e trasbordati su una nave della Marina Italiana. In Libia sono stato condotto presso un capannone, dove trovavo altra tanta gente ad aspettare; durante la permanenza in quel capannone i libici erano soliti picchiarci anche per futili motivi con grossi bastoni, il mangiare era scarso come del resto anche l’acqua. Sono stato prelevato con una macchina insieme ad altri miei connazionali, però poi siccome c’era tanto traffico sulla strada, per paura che la polizia Libica ci fermasse per dei controlli, i libici ci hanno fatto scendere e fatto incamminare per svariati chilometri per poter raggiungere la spiaggia. Arrivati su quella spiaggia ad attenderci vi erano già pronti due gommoni, ed altri personaggi libici: gli stessi hanno cominciato a metterci in fila per uno per farci imbarcare su uno di questi gommoni già pronti. Ad un tratto senza spiegazioni i libici cominciavano a picchiarci con dei bastoni per affrettare le operazioni di imbarco. Durante queste operazioni vedevo che un ragazzo veniva colpito violentemente al collo, cadendo all’interno del gommone, ma non mi rendevo conto delle sue condizioni. Sul gommone venivo sistemato a poppa, in prossimità del motore dove vi si trovavano circa 5 o 6 bidoni di benzina che servivano per il viaggio. Durante il viaggio lo scafista mi diceva di prendere un bidone di benzina per proseguire il viaggio, ma il bidone si è aperto e mi è cascata la benzina addosso, per questo ho parte dell’addome bruciato. E’ anche possibile che parte della benzina sia cascata addosso al ragazzo che giaceva immobile vicino a me. Abbiamo navigato per circa 14-15 ore senza avere nè cibo nè acqua, poi ho notato un elicottero che ci aveva avvistato e ci sorvolava sopra, prima di questo avvistamento notavo che chi conduceva il gommone usava degli strumenti tipo la bussola per mantenere la rotta, ed un telefonino che usava per chiamare aiuto, in lingua inglese alle autorità italiane”. Testimonianza rilasciata alla Polizia per le indagini sulla morte di un giovane eritreo

Sequestrati 81 grammi di hashish

La Guardia di Finanza di Vittoria, con il supporto delle unità cinofileguardia di finanza new della Compagnia di Siracusa, ha svolto alcune attività di contrasto al traffico di stupefacenti. I controlli sono stati eseguiti su oltre 350 soggetti, ponendo a sequestro complessivamente 81 grammi di hashish. I due pastori tedeschi, Aquila e Primo, hanno per ore passato al setaccio bagagli e passeggeri dell’Aeroporto di Comiso, dove hanno in diverse occasioni segnalato la presenza di sostanza stupefacente. I controlli più approfonditi sono stati effettuati dagli uomini della Tenenza di Vittoria: i cani, grazie all’efficace fiuto, hanno segnalato la presenza di sostanza stupefacente anche se i passeggeri non ne detenevano ma erano semplicemente venuti in contatto con esse in paesi esteri. Le Fiamme Gialle a quattro zampe hanno continuato i loro controlli a Vittoria, dapprima in alcuni call center di Piazza Daniele Manin, e in un secondo momento presso un fabbricato rurale nell’agro di Vittoria. Al termine dell’attività sono stati sottoposti a sequestro 81 gr. di hashish, suddivisi in mezzo panetto da 46 grammi e una trentina di stecchette pronte per essere spacciate.

La Polizia provinciale sequestra trappole per conigli selvatici

trappola 1Nel corso della costante sorveglianza del territorio per la prevenzione e repressione dell’attività venatoria illegale, agenti della Polizia provinciale hanno denunciato S.V. di 73 anni di Vittoria, per tentato furto venatorio e per mancanza di licenza di caccia. Gli agenti hanno rinvenuto all’interno del terreno del S.V., in contrada Fondo Monaci nel comune di Vittoria, ben 14 gabbie, costruite in legno e rete metallica, oltre a 5 tubi in pvc di c. 40, tutti con esca a base di frutta, posizionate per intrappolare conigli selvatici. Per evitare sofferenze ai conigli selvatici eventualmente catturati, le trappole e i tubi sono stati immediatamente sequestrati e trasportati negli uffici della Polizia provinciale a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Il padre non lo mantiene e lui spacca tutto: denunciato

I militari del Nucleo Operativo e radiomobile della Compagniacarabinieri 8 Carabinieri di Ragusa hanno denunciato il ragusano D.F. di 30 anni per furto e danneggiamento in danno del padre, ristoratore. Alcuni giorni fa la dipendente di una nota pizzeria del capoluogo ha chiesto l’aiuto dei carabinieri sul 112 poiché giunta al lavoro era stata insultata dal figlio del titolare che se ne stava andando adirato. Entrata nel locale aveva trovato un disastro. Documenti buttati in terra, mobili rotti, tavoli, sedie, un pc sfasciato, tutto a soqquadro. Mentre i militari constatavano l’accaduto, scattando alcune foto, il giovane ritornava e se la prendeva nuovamente con la donna, anche in presenza dei carabinieri. Inveiva contro suo padre, reo, a suo dire, di non mantenerlo. I militari, quindi, sentiti due testimoni e ricevuta la denuncia del padre, hanno riscontrato, oltre al selvaggio danneggiamento di tutto ciò che era capitato sotto mano, anche il furto di alcuni oggetti. Hanno pertanto denunciato il trentenne oltre che per danneggiamento, anche per furto.

Riconosciuto da un amico il giovane eritreo morto

Sbarco eritreiHa un nome l’eritreo di 25 anni morto durante il viaggio della speranza per le ferite riportate in Libia dove, al momento dell’imbarco sul gommone, sarebbe stato picchiato da trafficanti di vite umane e poi calpestato dalla ressa. La giovane vittima è stata identificata. Il riconoscimento è stato fatto da un suo compagno: erano partiti dallo stesso villaggio e si erano ritrovati in Libia. Poi al momento della partenza erano stati fatti salire su due gommoni diversi che sono stati poi soccorsi dalla nave Scirocco, che due giorni fa li ha portati a Pozzallo, nel Ragusano.  Una volta a bordo dell’imbarcazione della marina militare italiana il migrante ha saputo della morte di un eritreo e ha voluto vedere la vittima, e lo ha riconosciuto. La sua deposizione è stata raccolta dalla polizia di Stato, che avrebbe già fatto avvisare i familiari della vittima. Intanto la squadra mobile di Ragusa ha fermato altri due scafisti, originari del Gambia, che sono accusati di essere stati alla guida del gommone con 110 migranti, quello dove si trovava l’eritreo che è sopravvissuto. Il reato contestato è di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Ritrovati oggetti rubati a Vittoria  

3 (1)A seguito dell’arresto di Florin Ionescu, la Polizia di Stato ha effettuato alcune perquisizioni nell’abitazione del giovane rumeno. Gli agenti hanno trovato alcuni oggetti musicali, tra cui mixer e casse stereo di ingente valore, ed anche una bicicletta ritenuti rubati. Adesso si cercano i proprietari.

Due pusher in manette in poche ore

IMG_4772Continua l’attività di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti ad opera dei Carabinieri. I militari della Compagnia di Vittoria, con il supporto dell’unità Cinofila del Nucleo di Nicolosi, nella mattinata di giovedì hanno effettuato l’ennesimo blitz che ha portato all’arresto di Malcome De La Motte, 25 anni. Il giovane è stato trovato in possesso di complessivi 173 grammi di hascisc, suddivisi in 2 panetti e 11 dosi già confezionate. In arresto anche Bartolo La Gristina, 32 anni, gestore di un autolavaggio, poiché, all’interno della sua attività commerciale, è stato trovato in possesso di complessivi 72 grammi di hascisc.

ARRESTATO RUMENO AUTORI DI FURTI

Nella notte dello scorso 8 marzo Florin Ionescu di 27 anni insieme adIONESCU Florin ROMANIA 21.04.1987 Con Loghi altri quattro uomini era stato arrestato dalla Polizia per un furto di cavi elettrici all’interno dell’ex base Nato a Comiso. Il rumeno, dopo essere stato recentemente scarcerato, era stato sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora nel Comune di Comiso con divieto di allontanarsi dall’abitazione dopo le 21. Ionescu non ha rispetta gli obblighi imposti ed ha commesso un altro furto a Marina di Ragusa per il quale era stato arrestato in flagranza e rimesso in libertà. Il Gip ha quindi deciso di revocare la misura dell’obbligo di dimora all’uomo aggravandola con la custodia cautelare in carcere. La Polizia di Comiso mercoledì sera lo ha ricondotto in carcere.

Ragusa, denunciati due fratelli pregiudicati

carabinier_640I Carabinieri di Ragusa hanno denunciato due fratelli, entrambi pregiudicati, per inosservanza delle prescrizioni ad essi imposte dal magistrato. I militari sono intervenuti nei pressi dell’abitazione vicina a piazza del Carmine, dopo una segnalazione al 112, di un presunto furto in abitazione. La casa non era stata violata ma vicino c’era uno dei due fratelli, il sorvegliato speciale, che però poteva uscire dall’abitazione. I militari lo hanno fatto rientrare in casa per effettuare un controllo dato che l’altro fratello è sottoposto agli arresti domiciliari per un’accusa di rapina ed estorsione. Dentro casa c’era un noto pluripregiudicato ragusano d’origini palermitane. I due fratelli, uno per la sorveglianza speciale, l’altro per i domiciliari, hanno entrambi il divieto di frequentare pregiudicati, e quindi sono stati denunciati per la violazione degli obblighi.

Controlli della Polizia in provincia di Ragusa

Nella giornata di mercoledì sono stati intensificati i controlli delpolizia vittoria territorio in città e nelle zone limitrofe. I controlli hanno interessato in special modo alcune strade ritenute strategiche: la SS 514 contrada Dicchiara, direzione Catania, la SP 25 Zona industriale, la SS 115 per Modica, spingendosi fino a Chiaramonte Gulfi, contrada S. Marco-Coffa e rispettivi centri urbani. Nel corso dei controlli sono state elevate cinque contravvenzioni.

 

MARITO E PADRE PADRONE

VIOLENZA DONNELa Polizia di Stato di Ragusa – Squadra Mobile – a seguito di una delicatissima indagine ha eseguito una misura cautelare a carico di A.G. di 57 anni, residente a Ragusa ma di origini modicane. La richiesta della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e divieto di avvicinamento ai luoghi di lavoro della moglie era stata chiesta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa ed è stata emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari sulla base del lavoro di ricostruzione dei fatti da parte della Sezione specializzata in reati contro la persona della Squadra Mobile di Ragusa. L’uomo è accusato di aver reiterato manifestazioni di aggressività fisica e psicologia, con ripetute umiliazioni, offese e minacce, anche di morte. Reiterate anche le condotte persecutorie e vessatorie, maltrattava la moglie, dalla quale è legalmente separato. La moglie ed i figli erano stati costretti anche a lasciare la loro casa per andare a vivere dai genitori di lei per cercare di sfuggire all’uomo. Il marito provava una gelosia morbosa: non consentiva alla moglie di lavorare, di curare l’aspetto fisico. Le dava piccole somme di denaro per tenerla in continua dipendenza da lui. Erano buone tutte le occasioni per offese di ogni tipo, incutendo un clima di terrore a casa che subivano sia la moglie che i figli. Dopo la separazione la situazione era peggiorata drasticamente al punto tale che la donna era costretta, seppur separata, a vivere con lui e ad assecondarlo in ogni modo, dal far da mangiare al rammendare gli abiti perché lui non andava via da casa. Un escalation di violenza e sopraffazione, con minacce di uccidere moglie e figli. Poi il trasferimento in casa dei genitori di lei, ma l’uomo ha continuato a perseguitarla fino alla richiesta di aiuto alla Polizia. Adesso l’uomo non potrà avvicinarsi all’abitazione dell’ex moglie ed a luogo di lavoro pena l’arresto immediato degli agenti di Polizia.

 

PICCHIATO E CALPESTATO NELLA RESSA, COSI’ E’ MORTO IL GIOVANE ERITREO

Sbarco eritrei

Picchiato in Libia, ripetuti colpi di bastone alla testa, e poi calpestat dalla ressa di migranti costretti a salire di corsa sul natante. Sarebbe stato ferito mortalmente così il giovane eritreo il cui corpo è da mercoledì a Pozzallo, dove sono sbarcate altre 289 persone. In un primo momento si era pensato che il decesso fosse avvenuto per gli stenti, ma l’ispezione cadaverica ha rivelato le tracce della morte violenta. La Procura ha disposto l’autopsia. Le Forze dell’ordine hanno arrestato due presunti scafisti uno della Sierra Leone ed uno del Gambia. Rischiano anche l’incriminazione per omicidio. aarresto scafistaAgghiaccianti i particolari emersi grazie al racconto di alcuni migranti I libici sin da quando si trovavano nei capannoni in più di 500, li picchiavano senza alcun motivo, neanche il più stupido. Violenza inaudita e senza alcuna spiegazione, ammesso che la violenza possa mai avere una “giustificazione”. Durante le fasi di trasferimento dal capannone alla spiaggia i libici continuavano a picchiare tutti comprese le donne, ed i colpi inferti con dei grossi bastoni in legno erano indirizzati alla testa, al collo, alle gambe in ogni parte del corpo. Quando i migranti salivano a bordo del gommone venivano picchiati tutti con i bastoni in legno per mantenere quello stato di terrore così da farli viaggiare senza poter avanzare istanze ai due scafisti preposti alla conduzione del natante. Nel salire a bordo uno degli eritrei, il 25enne poi arrivato morto, veniva colpito violentemente alla nuca e cadeva esanime al centro del gommone; nel contempo arrivavano tutti gli altri e lo calpestavano per raggiungere il posto indicato dagli scafisti. Completato l’imbarco avveniva in tutta fretta la partenza ma dopo pochi minuti di navigazione qualcuno si accorgeva che il loro compagno di viaggio non stava dormendo ma era morto e chiedeva agli scafisti di fermarsi e tornare indietro. I due criminali si opponevano dicendo per tutta risposta di gettarlo in mare. Ma i migranti sono rimasti compatti e non hanno voluto. Ma qualcuno, dal momento che il barcone era stracarico, ha dovuto sedersi sul corpo del giovane ammazzato dagli scafisti.

 

 

 

 

 

Lotta al bracconaggio, denunciati tre cacciatori di frodo

La Polizia provinciale ha denunciato tre persone per aver abbattutopolizia provinciale un istrice con mezzi non consentiti e in periodo di divieto generale. E’ accaduto a Cava Martorina, in territorio di Modica, dove c’ea un’auto con a bordo tre persone in tenuta verde mimetico e un trasportino per cani. Al controllo della macchina venivano rinvenuti due cani da caccia di razza meticcia di piccola taglia (per statura e forma tipici cani da tana), un sacco di plastica di colore bianco con all’interno un istrice sanguinante morto da pochissimo tempo e due bastoni intrisi di sangue. Di conseguenza i tre sono stati invitati ad esibire i documenti e venivano identificati per A.G. di anni 51 e D.F. di anni 32, ambedue di Modica e V.F. di anni 23 di Scicli. Il porcospino è un animale protetto rientrante nella categoria delle specie d’interesse comunitario.

Furto nel centro storico di Modica Presi di notte due tunisini

La Polizia ha arrestato Samer Helen di 34 anni 34 e Karim Slouma dipolizia vittoria 9 20 anni, entrambi con pregiudizi di polizia, intenti a rubare in un’abitazione del quartiere San Paolo. A dare l’allarme un residente del luogo che, poco dopo la mezzanotte, insospettito dalla presenza di due uomini aggirarsi tra i vicoli bui, ha ben pensato di telefonare al Commissariato fornendo la descrizione dei due soggetti. I poliziotti della Volante hanno individuato una casa, tra i vicoli, disabitata dalla morte della proprietaria, ma ancora interamente arredata con mobili e suppellettili. Il portone era sfondato e si sentiva del rumore. Gli agenti hanno fatto irruzione all’interno bloccando i due con le mani nel sacco.

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