30-04-2024
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Archivio della categoria: Cronaca

Ragusa, recuperati due cellulari rubati

Gli agenti della Squadra Volanti della Polizia hanno denunciato un ragusano di 49 anni, N.S le iniziali, per furto e ricettazione di due telefoni cellulari ed A.S. pakistano di 31 anni per ricettazione di un telefono cellulare. Martedì la denuncia del furto di un cellulare avvenuto a Modica, in un negozio. Era stato lo stesso cittadino a segnalare dove potesse essere il suo smartphone, in quanto utilizzava un software per localizzare il telefono. La zona indicata era a Ragusa, ma molto vasta (Via Carducci angolo di Via Archimede) . Dall’analisi delle immagini delle telecamere a circuito chiuso del centro commerciale dov’era avvenuto il furto gli agenti sono arrivati a chi potesse averlo rubato. Il 49enne ha ammesso il furto. Ne aveva rubato un altro, poi venduto al pakistano.volante polizia

SVERSAMENTO DI LIQUAMI, DENUNCIATO VETERINARIO RAGUSANO

DSC_0313I militari della Stazione di Giarratana hanno effettuato un sopralluogo lunedì, insieme ai colleghi del nucleo antisofisticazione e sanità di Ragusa, a veterinari dell’Arpa e tecnici dell’Asp ragusana. Nel corso dell’attività si son resi conto che i canali che portano l’acqua piovana a un laghetto artificiale (uno dei tantissimi presenti in provincia, utilizzati per irrigare le campagne) erano pieni di liquami di chiara origine animale. Tale laghetto, peraltro, ha un sistema di sicurezza per cui, qualora si dovesse riempire eccessivamente, l’acqua in più andrebbe a finire nel fiume Irminio e di qui ad alimentare il lago di Santa Rosalia. Andando a ricercare l’origine dei liquami, i militari sono risaliti lungo il fossato arrivando a una vasca di accumulo dei liquami e scoprendo infine che tali liquami erano fuoriusciti in parte e s’erano mescolati all’acqua piovana destinata al laghetto. Effettuate le campionature dell’acqua, i carabinieri hanno sottoposto tutto a sequestro penale un’area di duemila metri quadrati, venti metri cubi di letame, una vasca di tremila metri cubi in cemento armato, una concimaia in muratura di circa mille metri quadrati, una vasca per accumulo liquami di centocinquanta metri quadrati. I militari hanno riscontrato la violazione dell’art. 137 del testo unico ambiente (che prevede l’ammenda da 1.500 a 10.000 euro o l’arresto fino a un anno) che, in questo caso impone di seguire le prescrizioni del decreto della Regione Siciliana sulle modalità di gestione di letame e liquami (che a certe condizioni è un concime per l’agricoltura, in altre è considerato rifiuto speciale) proprio al fine di evitare l’inquinamento del suolo, del sottosuolo e delle falde acquifere. Il rappresentante legale e co-titolare dell’azienda zootecnica, un veterinario quarantacinquenne ragusano, è stato segnalato alla Procura della Repubblica Iblea.

 

CANE SEVIZIATO A VITTORIA, INDAGANO I CARABINIERI

La Stazione Carabinieri di Vittoria ha avviato indagini per vederci chiaro sulla morte del meticcio che era stato legato, seviziato e abbandonato in contrada Salmè alcuni giorni fa. Il tutto era partito dalla denuncia della Federazione italiana benessere animali che aveva pubblicato le foto su facebook, foto che avevano poi fatto il giro del web per finire sui giornali. La signora Assunta Lucenti, volontaria della citata federazione, è stata ascoltata dai militari della Stazione di Vittoria al fine di ottenere elementi utili per una migliore ricostruzione dei fatti. Nel frattempo del maltrattamento e dell’uccisione dell’animale, reati previsti dal codice penale, è stata informata la Procura della Repubblica di Ragusa, mentre le indagini per risalire all’autore del reato proseguono nonostante non si sia ancora presentato ai Carabinieri il proprietario del cane. Allo stato attuale però non sono state individuate telecamere o ulteriori testimonianze che siano in grado di aiutare gli investigatori, motivo per il quale qualsiasi filmato, foto o dettaglio utile potrà essere fatto pervenire presso la Stazione di via Garibaldi. Secondo una ricostruzione ipotizzata su interne, l’animale sarebbe stato prima massacrato di botte, per poi essere legato alle zampe posteriori e trascinato con una vettura per diverse decine di metri su uno sterrato. Il corpo, poi, è stato abbandonato nei pressi dell’immondizia.

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I carabinieri di Ragusa denunciano sessantanove persone per il blocco degli accessi alle spiagge

carabinieri newI carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Ragusa, come primo esito del sopralluogo condotto sul litorale santacrocese lo scorso 26 agosto, che aveva impegnato decine di militari, due natanti e un elicottero, hanno deferito in stato di libertà 69 persone alla Procura della Repubblica di Ragusa. Un primo rapporto dell’indagine era già stato redatto e depositato in Procura dai militari della motovedetta di Pozzallo che quel giorno avevano già sanzionato in via amministrativa quindici persone per avere parcheggiato sul demanio marittimo, per un importo superiore ai tremila euro. I militari avevano poi denunciato due persone per aver installato su area demaniale una pedana e un gazebo. Nei mesi successivi l’intervento, i carabinieri avevano proseguito e approfondito gli iniziali accertamenti tesi ad individuare i responsabili delle altre irregolarità riscontrate. Mentre la cartellonistica sulle spiagge e le boe in mare erano risultate tutte regolari, illeciti sono stati ritenuti i blocchi delle vie d’accesso all’arenile, che la legge vuole siano libere e sgombre da qualsiasi cosa. Su alcuni accessi, sei in particolare, invece, erano state arbitrariamente poste opere, anche murarie, finalizzate a impedire ai turisti, e agli utenti della battigia in genere, l’accesso alla spiaggia, costringendoli a fare lunghi giri per trovare un accesso aperto. La legge (il codice della navigazione), mentre prevede la sanzione amministrativa di euro 206 e la rimozione forzata per chi temporaneamente blocca l’accesso (ad esempio le auto parcheggiate o i mezzi dei venditori ambulanti), sancisce che sia reato occludere tali accessi al demanio marittimo, contravvenzione penale punita con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda fino a euro 516. Scrivono i carabinieri: “Succede purtroppo nel Bel Paese che privati cittadini, o per non essere disturbati dal via vai di turisti o per usare la strada pubblica come cortile per il proprio automezzo, pongano un bel cancello, oppure dei bei muretti o paletti in cemento o in ferro, con o senza catene e lucchetti per delimitare e di fatto privatizzare l’area pubblica demaniale che è di proprietà solo e soltanto dello Stato”. I disagi per l’utente del mare, sia egli pescatore sportivo, bagnante, o turista, sono evidenti, senza pensare ai rischi – tristemente accaduti – per eventuali urgenti interventi di soccorso di persone colte da malore che non vengono tempestivamente raggiunte dai sanitari, costretti a mirabolanti giri per arrivare alla spiaggia. Dei sei accessi trovati bloccati da manufatti permanenti (inclusi anche quelli apparentemente temporanei come una catena, ad esempio), situati tra le località di Caucana e Punta Braccetto, sono stati individuati e identificati i proprietari delle abitazioni a valle della chiusura, che di fatto traggono vantaggio dalla privatizzazione dell’area. Queste persone, complessivamente sessantasei sono state tutte deferite in stato di libertà per il reato di abusiva occupazione di spazio demaniale e inosservanza di limiti alla proprietà privata. Si tratta di persone dall’età e dall’estrazione sociale più disparata. La stragrande maggioranza sono ragusani e camarinensi, ma non mancano vittoriesi, comisani, catanesi, palermitani, e addirittura milanesi, varesini, ravennati e un fiorentino. Si trovano tantissimi pensionati, che magari si sono comprati la casa al mare con la liquidazione, impiegati, anche pubblici, e non mancano un avvocato, un architetto e un giornalista, c’è perfino uno studente minorenne. I manufatti (cancelli, muretti, pali e paletti), una volta emessi gli ordini di rimozione, verranno rimossi. Sono state denunciate anche altre tre persone, due comisani con seconda casa a Caucana per abuso edilizio aggravato dalla presenza di vincoli. Avevano ampliato l’abitazione con diverse nuove strutture per una metratura aggiuntiva abusiva di circa sessantatre metri quadri. Un artigiano di Vittoria aveva invece violato i sigilli del contatore per consumare a sbafo l’acqua. È stato denunciato per furto aggravato e continuato e violazione dei sigilli. Le indagini continuano.

Vittoria, dai domiciliari al carcere

Agenti del Commissariato hanno arrestato Lotfi Ben Ahmed Alim, tunisino 29enne, già ai “domiciliari” perché condannato dal Tribunale di Ragusa a quattro anni di reclusione e 18.000 euro di multa per il reato di spaccio di stupefacenti. Considerato che il 26 dicembre era stato arrestato dai poliziotti del Commissariato per il reato di evasione, la seconda sezione penale della Corte di appello di Catania ha deciso di revocare la misura degli arresti domiciliari sostituendola con quella della custodia cautelare in carcere.Alim logo

Scoglitti, sedicenne alla guida di un’auto fermato dopo un inseguimento

In piena notte, a Scoglitti, la Volante del Commissariato di Vittoria ha notato un’autovettura Fiat Panda con due persone a bordo che transitava in via Augusta. Gli agenti hanno deciso di controllare il mezzo ed hanno imposto l’alt. Il veicolo, però, anziché arrestare la marcia ha accelerato l’andatura dandosi alla fuga. Ne è scaturito un lungo inseguimento fino in via Plebiscito. Lì il conducente del mezzo ha perso il controllo e l’auto si è schiantata contro il marciapiede. A bordo due sedicenni. Il conducente V.G., evidentemente senza patente di guida, nel corso della perquisizione è stato trovato in possesso di circa un grammo di sostanza hascisc. E’ stato denunciato alla Procura per i minori per il reato di guida senza patente, inoltre gli sono state contestate svariate infrazioni amministrative al codice della strada e sarà segnalato alla Prefettura di Ragusa poiché assuntore di sostanza stupefacente.DSC_0061

SCICLI, SIGILLI AD IMMOBILE IACP OCCUPATO ABUSIVAMENTE

Primo caso in Provincia di Ragusa. I Carabinieri hanno sottoposto a sequestro preventivo, disposto dall’autorità giudiziaria, un immobile Iacp occupato abusivamente. L’immobile si trova in via Pico della Mirandola, a Scicli. Il provvedimento cautelare, richiesto della Procura della Repubblica di Modica, è stato emesso dal Tribunale di Modica. Le indagini condotte dai Carabinieri hanno permesso di accertare come l’appartamento, formalmente assegnato ad una anziana signora di Scicli, fosse stato occupato illecitamente da una coppia di forestieri che, approfittando dell’allontanamento della legittima assegnataria, ricoverata in una casa di riposo sciclitana, dopo averne forzato la serratura di ingresso, si erano introdotti all’interno, con l’intento di occuparlo, dando poi il via ad una serie di lavori di ristrutturazione. Il figlio dell’anziana vittima, intervenuto per tutelare gli interessi familiari, sarebbe stato addirittura costretto a liberare l’alloggio dalla mobilia della madre lì presente dopo aver ricevuto la reiterata minaccia da parte degli abusivi. I due conviventi che hanno occupato l’alloggio abusivamente dovranno rispondere di concorso in invasione di edifici e violazione di domicilio aggravata. L’uomo, appartenente alla famiglia Dominante di Vittoria, è ritenuto responsabile anche di violenza privata nei confronti del figlio della beneficiaria dell’alloggio popolare.PC SCICLI

Vittoria: agenzia di onoranze funebri senza licenza, scatta la chiusura

carabinieri newNel corso di un servizio finalizzato al controllo delle licenze delle agenzie di onoranze funebri nell’ambito del territorio del Comune di Vittoria effettuato dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile nei primi giorni dell’anno, è stato riscontrato che una di queste non era in possesso della licenza comunale necessaria per l’esercizio di tale attività. E’ quindi scattata una multa di oltre tremila euro oltre alla misura della chiusura dell’esercizio.

Si ribalta un’auto sulla Ragusa-mare, anziana in Rianimazione

Una donna di 75 anni, M.C., residente a Ragusa, si trova ricoverata in Rianimazione all’ospedale “Civile” per le ferite riportate in un incidente stradale avvenuto sulla Ragusa – mare, nella rotatoria di contrada Mugno, all’uscita dal capoluogo. La donna era nell’auto condotta dal marito, un uomo di 81 anni. Il mezzo, una Fiat Punto, avrebbe urtato il cordolo della rotatoria, ribaltandosi. I due sono stati trasportati in ospedale: l’uomo è stato dimesso poco dopo, la donna è stata ricoverata. La 75enne non sarebbe in pericolo di vita. Sul posto la Polizia municipale.220px-SP.25_verso_RG

TRAGEDIA A VITTORIA, BIMBA VEDE LA BEFANA E MUORE DI PAURA

Una bambina di 5 anni è morta di spavento alla vista di una parente che, durante una festa in famiglia a Vittoria, si era travestita da Befana per portare regali ai più piccoli. Vana la corsa al pronto soccorso dell’ospedale “Guzzardi”, dove ai medici non è rimasto altro che constatare il decesso della piccola, originaria di Niscemi, per arresto cardiocircolatorio. Sono stati gli stessi genitori della bimba a fornire ai medici la ricostruzione della vicenda, confermando che la figlioletta in passato aveva sofferto di problemi convulsivi ed era stata anche ricoverata per questi motivi. Secondo il primario del pronto soccorso, Francesco Palumbo, “è probabile che il decesso sia stato dovuto a uno stress emotivo, e che la bimba soffrisse di qualche problema cardiaco o neurologico che finora non era emerso nella sua gravità”.

 Befana, Votarxys photos, Flickr

Controlli nel Modicano, scattano sette denunce

Sette persone sono state denunciate, per reati vari, dai carabinieri nel corso di un controllo del territorio nel fine settimana. Passati al setaccio di comuni del comprensorio modicano. Tra le persone denunciare un giovane pozzallese trovato in possesso di marijuana ed un modicano che aveva con sé un coltello di genere vietato. Nei controlli sono stati multati diciotto automobilisti e segnalati cinque giovani alla Prefettura come assuntori di droga.

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Rissa ad Acate

Nel giorno dell’Epifania, i carabinieri hanno tratto in arresto due tunisini di 35 e 22 anni: Kochbati Riadh, falegname, e Lahbib Zied, bracciante agricolo, residenti ad Acate. I due sono ritenuti responsabili di aver dato origine ad una rissa in Piazza Libertà. A seguito di perquisizione personale, il Kochbati veniva trovato in possesso di un coltello a serramanico di genere vietato del quale non sapeva fornire alcuna giustificazione. Il Llahbib trasportato al pronto soccorso dell’Ospedale Guzzardi di Vittoria veniva giudicato guaribile in giorni 10 salvo complicazioni per ferite lacero contuse al cuoio capelluto. Quattro giorni di prognosi per Kochbati.  Nel pomeriggio di martedì 8 gennaio è stato nuovamente tratto in arresto uno dei due tunisini, Zied Lahbib che  non è stato trovato presso la propria abitazione. Dopo una ricerca di oltre otto ore lo stesso è stato rintracciato, gli è stato notificato il provvedimento di arresto per il reato di evasione e quindi è stato nuovamente sottoposto agli arresti domiciliari. Sono ancora in corso le indagini per individuare i restanti partecipanti alla rissa, nella quale sono state usate spranghe e coltelli, e per comprenderne il reale movente.

FOTO COLTELLO RISSA ACATE

SCIPPO A CHIARAMONTE, TRE GELESI FERMATI

Nel fine settimana i Carabinieri della Stazione di Chiaramonte Gulfi hanno tratto in arresto Giuseppe Iaglietti, 20 anni, di Gela, con precedenti, ed hanno denunciato due minori, due sedicenni di Gela, ritenuti responsabili di aver scippato poco prima, in via Dante Alighieri, una collana d’oro ad una signora rumena di 44 anni, residente a Chiaramonte Gulfi. Immediate le ricerche da parte del maresciallo Alberto Bruno, poi supportato dai colleghi di Vittoria. La donna ha riconosciuto i ragazzi. I tre, davanti all’autorità giudiziaria dovranno rispondere di furto con strappo ed anche di un tentato furto sempre a Chiaramonte.agliett

LITE IN FAMIGLIA A COMISO – ACCOLTELLA IL COGNATO: ARRESTATO

Alle ore 15 di oggi è giunta al Commissariato di Polizia di Comiso la segnalazione di un accoltellamento in via Generale Girlando. A rimanere gravemente ferito G. A., comisano di 40 anni, colpito alla schiena mentre era in strada, all’altezza della sua abitazione. G. A. è stato colpito con diverse coltellate all’altezza dei polmoni al termine di una lite in famiglia ed in particolare dopo un diverbio, per motivi economici, fra la vittima ed il cognato, anch’egli comisano.  Sul luogo dell’accoltellamento sono stati rinvenuti frammenti di vetro riconducibili all’autovettura utilizzata dall’accoltellatore per portarsi sotto casa del cognato, probabilmente vetri appartenenti al lunotto posteriore, che, da quanto raccontato dall’accoltellatore sarebbe stato frantumato dalla vittima prima dell’aggressione. Nella tarda serata il cognato di G.A. è stato arrestato dai Carabinieri di Comiso. Si tratta dell’operatore ecologico  Vincenzo Argentino, coniugato, di 38 anni, che si è presentato spontaneamente, dopo essersi dato irreperibile per diverse ore e sollecitato da una serie di perquisizioni effettuate dai militari dell’Arma in tutti i luoghi frequentati dallo stesso, che avevano dato però esito negativo. Anche le abitazioni e le pertinenze presso le quali Argentino poteva recarsi erano state tenute sotto controllo dagli uomini della Polizia di Comiso, di Vittoria e Ragusa. La vittima è stata trasportata prima all’ospedale di Comiso e poi, a causa della gravità delle sue condizioni, è stato trasferita al Guzzardi di Vittoria. I medici ne avevano disposto l’ulteriore trasferimento a Catania, ma le sue condizioni si sono ulteriormente aggravate ed è stato operato direttamente al nosocomio vittoriese, anche se attualmente risulta essere vigile e rispondere bene alle sollecitazioni mediche.

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Controlli nel ragusano: un arresto ed una denuncia

CARABINIERI modicaDopo la rapina all’ufficio postale di Santa Croce Camerina e il ferimento di un cittadino extracomunitario avvenuto in contrada Punta Braccetto, fatti che hanno creato allarme sociale nella cittadina camerinese, è stato predisposto un servizio di controllo straordinario del territorio che ha coinvolto 30 Carabinieri. Sono stati effettuati posti di controllo sulle principali vie di comunicazione extraurbane e urbane, eseguite perquisizioni domiciliari e personali, identificati soggetti socialmente pericolosi nonché è stata effettuata vigilanza sui soggetti sottoposti a misure di prevenzione e di sicurezza. Durante l’espletamento del servizio, è stato tratto in arresto per tentato furto aggravato di un’autovettura, L.A. ragusano di anni 21, nullafacente, pregiudicato; un cittadino di nazionalità romena M.B.M., di anni 29 abitante a Ragusa, nullafacente, incensurato, è stato segnalato all’Autorità Giudiziaria per ricettazione di circa 100 litri di carburante; a un cittadino extracomunitario B.H, di anni 33, pregiudicato, senza fissa dimora, è stato notificato un provvedimento di esecuzione di pena detentiva. Sono state inoltre controllate decine di persone e di veicoli ed elevate varie contravvenzioni al codice della Strada.

UN ANNO DI ATTIVITA’ DELLA CAPITANERIA DI POZZALLO

motovedettaA conclusione dell’anno in corso si riepilogano i dati delle attività istituzionali svolte nelle diverse operazioni effettuate sia a tutela di tutta la filiera ittica che dei bagnanti e degli usi pubblici del mare nel periodo estivo. Controlli effettuati a mare ed a terra
124; sanzioni amministrative elevate 11.616 euro; 2 le notizie di reato per frode in commercio. Per l’operazione mare sicuro: 15 le persone soccorse o salvate; 7 le imbarcazioni soccorse; 253 gli stabilimenti balneari controllati con 1574 controlli effettuati. Nel corso dell’anno sono state anche effettuate ulteriori verifiche e controlli ambientali nei seguenti settori: operazioni portuali e altre attività commerciali ed industriali in relazione ai rischi di natura ambientale connessi a tali attività; imbarco e trasporto marittimo, sbarco e reimbarco delle merci pericolose ed inquinanti; controllo e repressione degli scarichi abusivi e dell’abusivismo edilizio sul demanio marittimo; sorveglianza per la prevenzione dagli inquinamenti da idrocarburi e da altre sostanze nocive dell’ambiente marino portuale, costiero e delle aree marine protette; monitoraggio delle operazioni di dragaggio e scarichi in mare o in ambienti ad esso contigui dei materiali provenienti da escavo di fondali di ambienti marini o salmastri o di terreni litoranei emersi. Sono stati effettuati accertamenti sulla modalità di gestione dei rifiuti urbani ed assimilabili in ambito portuale e controllati i sistemi di raccolta dei rifiuti provenienti dalle navi con ispezioni sul conferimento dei rifiuti prodotti a bordo. Per quanto riguarda, invece, i traffici marittimi svolti nello scalo pozzallese, questi sono i valori registrati: 275 le navi da traffico arrivate; tonnellate di merci movimentate 1.063.866; 410 le navi di linea arrivate (catamarano veloce nella tratta Malta – Pozzallo); passeggeri in arrivo/partenza 267.677; veicoli imbarcati e sbarcati 44.061; container movimentati 2.913.

Continua a protestare chi resiste davanti al Comune di Ragusa

indigenti 2Nella notte fra mercoledì e giovedì un altro indigente ha avuto un malore. Sale a cinque il numero delle persone che in questi otto giorni di presidio sono state soccorse dall’ambulanza e trasferite d’urgenza al Pronto soccorso dell’ospedale Civile. Tutte hanno accusato sintomi di bronchiti trascurate, malattie respiratorie, tachicardia, problemi dovuti all’esposizione alla pioggia e al freddo senza alcuna protezione. L’ultimo ad essere stato trasportato al nosocomio del capoluogo è stato, Alessio Virzì, che è uno degli organizzatori di questa protesta. Giovedì, appena dimesso dall’Ospedale, Virzì è ritornato in corso Italia. “Devo partecipare all’incontro con il commissario”, ha detto prima della riunione. E all’uscita dalla sala giunta ha annunciato che avrebbe continuato a dormire sul marciapiede.

SPACCIAVANO IL METADONE RICEVUTO AL SERT – ARRESTATI DUE FRATELLI POZZALLESI

Il dipartimento di Salute mentale di Pozzallo, in ragione del loro stato di tossicodipendenti, gli erogava il metadone – stupefacente utilizzato come terapia curativa, e loro lo rivendevano. Emanuele e Saverio Di Stefano, di 32 e 33 anni, sono finiti in manette con l’accusa di spaccio di droga, nello specifico, appunto metadone. Sono stati i carabinieri della Compagnia di Modica a scoprire il losco traffico gestito dai malviventi, a seguito di una lunga attività investigativa condotta nei primi mesi del 2012. In particolare il 21 aprile del 2012 i carabinieri di Pozzallo avevano arrestato in flagranza di reato Emanuele, sorpreso a cedere due flaconi di metadone a un acquirente di fiducia. In quella occasione l’uomo era stato tradotto nel carcere di Modica. Mercoledì sera i militari hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari a carico dei fratelli Di Stefano, emessa dalla Procura di Modica.

distefano due arrestati

CARABINIERI VITTORIA, CONTROLLI DI FINE ANNO

carabinieri newServizio coordinato predisposto dal Comando della Compagnia Carabinieri di Vittoria per il fine 2012. I militari dell’Arma hanno effettuato dei controlli durante la notte di San Silvestro e hanno deferito in stato di libertà una donna residente a Vittoria, sorpresa alla guida di un’autovettura sprovvista di patente di guida perché revocata dalla Prefettura di Ragusa nel 2002. Deferito in stato di libertà dai Carabinieri anche un uomo residente a Vittoria, sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di P.S., perché non è stato trovato in casa negli orari previsti dal provvedimento. Infine, i militari dell’Arma hanno deferito in stato di libertà un rumeno residente ad Acate, perché sorpreso alla guida di un’autovettura sprovvisto di patente di guida perché mai conseguita; l’automobile era sprovvista di copertura assicurativa obbligatoria. Segnalato dai Carabinieri all’Ufficio Territoriale del Governo di Ragusa un vittoriese che, a seguito di perquisizione personale, è stato trovato in possesso di 2,5 gr. circa di sostanza stupefacente del tipo hashish. Nel corso dei controlli i Carabinieri hanno anche elevato 10 contravvenzioni al Codice della Strada, decurtato complessivamente 15 punti dalle patenti di guida, sequestrato/fermato due autovetture, effettuato 10 perquisizioni personali e domiciliari con l’ausilio di unità cinofile di Catania, effettuati 15 posti di controllo e 2 posti di blocco nel corso dei quali sono state controllate 70 autovetture e 110 persone.

Rapina a Scoglitti, la Polizia trova l’auto ed il fucile utilizzati dai malviventi

polizia-volante-470x352E’ stata rinvenuta l’auto, gli indumenti e l’arma utilizzata dai rapinatori la sera del 29 dicembre durante l’assalto alla rivendita di tabacchi di via Napoli a Scoglitti. Già la polizia aveva compreso che i quattro arrestati avessero cambiato auto, si fossero cambiati d’abito, e, soprattutto, si fossero preoccupati di occultare il fucile, oggetto troppo importante per rapinatori d’esperienza come Campailla e Di Stefano che con analoghe modalità, in periodo pre-natalizio, due anni fa, avevano rapinato una tabaccheria di Vittoria, imbracciando anche quella volta un fucile da caccia. Il territorio compreso tra la periferia di Scoglitti ed il luogo in cui i 4 soggetti sono stati intercettati è stato “battuto” palmo a palmo. Le ricerche sono state coronate da successo quando in c.da Gerbe Resinè all’interno di un podere è stata rinvenuta, con gli sportelli aperti, una Fiat Uno di colore grigio verde. I controlli in banca dati hanno stabilito che di quel veicolo era stato denunciato il furto la sera del 24 dicembre. Immediata la sensazione che si trattasse dell’auto ricercata; distante alcune decine di metri dall’auto, capi d’abbigliamento identici a quelli descritti dai testimoni e immortalati dalle telecamere di sorveglianza interna alla tabaccheria.  L’acume investigativo degli agenti non si è fermato e con l’utilizzo di attrezzature tecnologiche si è cercata l’arma che dopo alcune ore è stata rinvenuta occultata sotto una catasta di pali di cemento del tipo utilizzati per la realizzazione della struttura delle serre. Si tratta di un fucile da caccia calibro 12 automatico Beretta mod. 301, perfettamente funzionante. Rinvenuta anche una cartuccia dello stesso calibro. Il fucile, occultato per essere recuperato dagli stessi malviventi (se non fossero stati arrestati) o da altri eventuali malviventi, sarà inviato ai laboratori della Polizia Scientifica per gli esami di comparazione balistica volti a stabilire se sia stato utilizzato in altri episodi delittuosi. Indagini in corso in ordine anche alla sua provenienza.

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