Una notte da incubo per una coppia di romeni, marito e moglie, lei al secondo mese di gravidanza. A mezzanotte circa, una chiamata giunge al 113. Un uomo riferisce che la propria moglie è stata portata via a forza da due connazionali romeni. Si trovano in contrada Case Serre, in territorio del comune di Acate. La Polizia arriva sul posto tempestivamente, nonostante l’assenza di specifiche indicazioni riesce a trovare l’uomo, il quale racconta i fatti. Si trovava all’interno della sua casupola con la moglie, ed era nata una discussione accesa, parlavano ad alta voce, forse gridavano. Sono stati sentiti da tre loro connazionali, due dei quali occupano un caseggiato poco distante, i quali sono intervenuti e si sono intromessi nella discussione. Hanno prima offerto alla donna di seguirli presso la loro abitazione, ed al netto rifiuto di quest’ultima l’hanno presa a forza e trascinata. Il marito ha provato a reagire, ma considerata la disparità numerica non ha avuto il coraggio di opporsi e intervenire immediatamente a difesa della donna anche se l’ha seguita sin dove i tre la portavano. Ma giunti lì, gli è stata sbarrata una porta in ferro ed è stato lasciato fuori. In preda alla disperazione ha cercato di forzare la porta con una spranga di ferro. Intanto gli uomini minacciando con un grosso coltello la donna, l’hanno costretta a denudarsi, sdraiarsi su un letto ed hanno iniziato a palpeggiarla. Il marito, da fuori, capito il grosso pericolo ha continuato a forzare l’uscio. I tre, allora, sono usciti di casa, hanno chiuso dentro la donna, ed hanno bloccato, con uno spray urticante, il marito. Quando la Polizia è arrivata sul posto, hanno trovato la donna nuda, in due le stavano addosso, mentre un terzo era fuggito. In manette sono finiti Ion Daniel e Marian Vasiliu, fratelli di 34 e 26 anni, braccianti agricoli incensurati. Proseguono le ricerche del terzo aggressore.
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Violenta un cane e brucia le serre, arrestato un marocchino
Aveva pure avuto ripetuti rapporti sessuali con un cane da caccia in una delle aziende prese di mira. Ad incastrarlo le immagini delle telecamere a circuito chiuso. Protagonista un marocchino di 32 anni che aveva creato il panico nelle campagne acatesi dal novembre del 2011, quando aveva dato fuoco ad un impianto serricolo coltivato a pomodori di 3000 mq, in contrada Dirillo, di proprietà di un imprenditore agricolo di Vittoria, provocandone la distruzione parziale per un danno complessivo di 20.000 euro circa. A seguito di lunghe indagini condotte dai Carabinieri della Stazione di Acate, è stato rintracciato nella giornata di lunedì, in contrada Dirillo-Recinto, condotto presso la caserma di Via Neghelli e sottoposto a fermo di indiziato di delitto. Il marocchino è disoccupato, con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio e contro la persona, irregolare sul territorio nazionale. Il giovane è ritenuto responsabile anche di un altro atto incendiario compiuto nel mese di dicembre scorso, quando il giorno di Santo Stefano aveva appiccato il fuoco ad un’azienda agricola in contrada “Pezza di Fico” di proprietà di due fratelli vittoriesi, distruggendo un deposito in legno, con all’interno gli impianti di irrigazione, attrezzatura agricola varia, nonché due serre coltivate a pomodoro causando un danno complessivo di 10.000 euro circa. Tutti e due gli incendi erano stati appiccati con il semplice uso di un accendino. Ma a carico del marocchino ci sono altri reati. Si era reso, infatti, responsabile anche di una serie di furti di elettrodomestici, attrezzature agricole, indumenti e alimenti (anche galline e tacchini) compiuti presso le aziende agricole degli stessi coltivatori agricoli che avevano subito l’incendio, nonché nei confronti di un’altra azienda agricola ad Acate. E’ emerso che il fermato aveva lavorato alle dipendenze di una di queste aziende agricole, per pochi giorni, ed era stato mandato via a causa del suo scarso rendimento e dell’abuso di alcool, motivo per il quale è facile ipotizzare che il gesto sia da leggere come una ripicca per il suo licenziamento. Nel casolare dove il giovane è abitava, è stata trovata parte della refurtiva.
OPERAZIONE APACHE, ARRESTATI I FRATELLI PISCOPO
Gli agenti del Commissariato di Vittoria hanno tratto in arresto i fratelli Calogero e Marco Piscopo, 40 e 30 anni, perchè accusati di estorsione. I due avrebbero chiesto, secondo gli inquirenti, tremila euro ad un imprenditore agricolo per restituirgli l’autocarro che gli era stato rubato. La vittima non aveva sporto denuncia, per paura dei due pastori. Aveva consegnato loro prima 700 euro, ma per riavere il camion ne ha dovuti dare altri 2.300. Sono stati gli agenti, attraverso fonti “confidenziali”, a scoprire la storia. L’imprenditore agricolo aveva denunciato il furto del mezzo, ma pochi giorni dopo aveva segnalato di averlo ritrovato in una campagna.
Incendio in cucina, intervengono i pompieri
Momenti di paura, domenica sera, in un’abitazione al quarto piano di via Feliciano Rossitto, a Ragusa. Un incendio si è sprigionato nella cucina danneggiando le suppellettili. Per via del denso fumo, la proprietaria di casa ha accusato un malore, ma nulla di grave. Sul posto i vigili del fuoco che hanno aerato i locali e spento l’incendio. In piena notte, invece, i pompieri sono intervenuti a Vittoria, in via della Resistenza, per l’incendio di un’auto. Le fiamme sviluppatosi dal rogo hanno annerito il prospetto dell’abitazione prospiciente l’area di parcheggio, e danneggiato alcuni cavi elettrici fissati nel prospetto.
Comiso, dissidi tra “ex” familiari finiscono in Commissariato
Intensa settimana per gli uomini del Commissariato di Polizia di Comiso. Quattro persone sono state denunciate per diversi reati. Un sorvegliato speciale con obbligo di dimora a Vittoria è stato fermato in pieno centro a Comiso. Oltre a non rispettare l’obbligo di rimanere a Vittoria, l’omo guidava un’auto e non avrebbe potuto sulla base delle prescrizioni del giudice. Un 66enne di Comiso è stato, invece, denunciato per violazione degli obblighi di assistenza familiare e per maltrattato ingiuriato e diffamato la propria figlia: il tutto scaturisce a seguito di una relazione extraconiugale che l’uomo ha intrapreso con una donna dell’Est. Una donna ragusana, invece, nonostante il decreto del giudice, non ha consentito all’ex marito di vedere i figli. Nonostante reiterate richieste la donna non gli ha permesso di vederli, anzi in alcune occasioni lo ha anche minacciato. La quarta denuncia riguarda suocera e nuora, o meglio “ex”, la madre di lui ha diffamato, in presenza di testimoni, la donna che stava con il proprio figlio.
Ibla, provocano incidente e si accaniscono contro cassonetti e segnaletica: denunciati
Un fine settimana movimentato per i carabinieri che hanno attuato un servizio di controllo contro le stragi del sabato sera. All’alba di domenica, grazie alla telefonata di un cittadino sul numero unico europeo di pronto intervento 112, i militari della radiomobile sono intervenuti nel parcheggio che si trova sotto la caserma dell’Arma ad Ibla. I carabinieri hanno bloccato due giovani che erano intenti a danneggiare ogni cosa. I due, poco prima, stavano percorrendo la strada che costeggia il quartiere barocco ma il conducente, ubriaco, è finito fuori strada in piena curva, danneggiando l’auto sui due fianchi. Ha percorsi ancora qualche centinaio di metri e si è fermato al parcheggio. I due, ventenni ragusani, in preda alla rabbia e ai fumi dell’alcol, scesi dall’auto si son messi a ribaltare cassonetti e fioriere, a rompere cartelli stradali e a prendere un po’ tutto a calci. Sono stati denunciati per danneggiamento aggravato in concorso. Il conducente è stato denunciato anche per guida in stato di ebbrezza. Nel corso dei controlli, decine di automobilisti sono stati controllati anche con l’utilizzo dell’etilometrico. A Marina di Ragusa un’autovettura non s’è fermata e, anzi, alla vista della paletta alzata e dei militari, il conducente ha accelerato ed è scappato. Ne è nato un pericoloso inseguimento sulla strada litoranea terminato in una viuzza di campagna di Casuzze. A bordo c’erano due fratelli di Marina di Ragusa che sono stati denunciati per resistenza a pubblico ufficiale. Il mezzo, senza assicurazione, è stato sequestrato.
Controlli straordinari della Polizia a Vittoria
Nel pomeriggio di venerdì, la Polizia di Stato di Vittoria ha effettuato un’operazione di controllo straordinario del territorio cittadino. Sin dalle prime ore dalle pomeriggio, con l’ausilio del Reparto Prevenzione Crimine e del Reparto Cinofili di Catania, sono state impiegate 13 pattuglie che hanno effettuato controlli a veicoli e persone nelle zone centrali e periferiche della città. Sono stati controllati 49 veicoli e 87 persone, quattordici le sanzioni per violazioni del codice della strada, due i sequestri di veicoli. Attenzione particolare è stata prestata ai soggetti con precedenti penali. Infatti sono state eseguite 4 perquisizioni locali e rinvenute diverse dosi di cocaina che hanno portato alla segnalazione alla Prefettura di due persone.
Comiso, trasportano rifiuti senza autorizzazioni: denunciati
I carabinieri della stazione di Comiso hanno individuato e denunciato a piede libero due fratelli pluripregiudicati per reati contro il patrimonio provenienti da Catania. I due sono stati sorpresi alla guida di un autocarro a trasportavano rifiuti ferrosi e cavi telefonici raccolti poco prima prelevati senza le prescritte autorizzazioni. Il tutto è stato sottoposto a sequestro.
I carabinieri salvano la vita ad un giovane di Enna
Si è tuffato in mare in piena notte, forse dopo aver litigato con la fidanzata. E’ stata una telefonata ad allertare i carabinieri che si sono portati sul posto ed hanno tratto in salvo il ragazzo, un 27enne operaio di Enna. L’episodio è avvenuto a Scoglitti. Il giovane è stato portato in ospedale: per fortuna sta bene.
CITTADINI IN CAMPO PER CHIEDERE IL RISPETTO DEI LORO DIRITTI
Due presidi a distanza di poche decine di metri l’uno dall’altro. Le due “sponde” di via Paestum, a Ragusa, unite dalla voglia dei cittadini di chiedere il rispetto dei loro diritti. Da un lato, a fianco del campo Colajanni, un’autobotte e la raccolta di firme per chiedere al Comune interventi urgenti per ripristinare il servizio di distribuzione idrica. Dall’altro, vicino alle sbarre, una altra raccolta di firme, contro la chiusura del passaggio a livello. Per quanto riguarda l’acqua, l’iniziativa è stata promossa dall’associazione “Partecipiamo”, che ha messo a disposizione dei cittadini, per l’intera mattinata, un’autobotte d’acqua potabile per poterne prelevare qualche bidone da portare a casa. “Abbiamo i rubinetti a secco da cinque giorni – spiegava un signore che stava firmando la petizione -. C’è il caos, non sappiamo ormai cosa fare. Se non mi arriva, lunedì mattina vado a piantarmi una tenda davanti al Comune per protestare”. Nell’arco di un paio d’ore sono state raccolte più di duecento firme. Nella petizione si chiede al Comune anche maggiore trasparenza per quanto riguarda i controlli eseguiti sull’acqua. Essendo un bene di tutti, che tra l’altro i cittadini pagano, non si capisce come mai i risultati delle analisi non debbano essere pubblicati, magari su internet. Come d’altronde succede per ogni singola bottiglia d’acqua acquistata, dove c’è l’etichetta con le analisi effettuate. Il problema idrico, tuttavia, rischia di protrarsi ancora, in quanto non c’è l’ok per riaprire i due pozzi inquinati. E le richieste del prezioso liquido sono diverse centinaia ogni giorno. L’altra petizione, con oltre 500 firme raccolte, riguarda invece la questione del passaggio a livello. Pid e Italia dei Valori hanno chiesto consiglio comunale aperto sulla vicenda.
Arrestato albanese per spaccio
Nella tarda serata di venerdì, i Carabinieri hanno tratto in arresto un cittadino albanese con l’accusa di spaccio di sostanza stupefacente. L’arresto è avvenuto a Modica Alta. In manette è finito Arsen Grabovaj. Il giovane albanese è stato fermato mentre cedeva droga ad una giovane sciclitana. In casa dell’albanese sono stati trovati altri 8,80 gr. di cocaina.
Operazione Boarding Pass, un arresto a Palermo
Ennesimo arresto nell’ambito dell’operazione “Boarding Pass” che ha smantellato un sodalizio criminale somalo operante tra l’Africa e il nord Europa specializzato nell’immigrazione clandestina. A Palermo è stato arrestato, dagli agenti della Squadra Mobile, Ali Yusuf Hashi, 40 anni. L’uomo è stato individuato, non appena rientrato dalla Svezia all’interno, di un money transfer – internet point.
MILLE OCCHI SULLA CITTA’Si rinforza la vigilanza a Santa Croce
Il comitato interforze, coadiuvato dal prefetto, ha intensificato la presenza delle forze dell’ordine nelle aree camerinensi maggiormente a rischio. L’amministrazione comunale, inoltre, ha sottoscritto due protocolli di intesa che serviranno per dare man forte alla polizia municipale e agli istituti di vigilanza. “Mille occhi sulla città” prevede l’utilizzo di personale esterno delle agenzie private per controllare le aree rurali. Parte delle spese saranno sostenute dall’amministrazione comunale. Il secondo protocollo dal titolo “Santa Croce sicura”, prevede l’utilizzo di personale interno della polizia municipale che dovrà controllare parte del territorio. Ci saranno anche unità a piedi per monitorare le unità abitative e i locali commerciali. Una vera e propria task force per garantire nella cittadina sicurezza e ordine pubblico.
Furti alla zona industriale di Ragusa, denunciati due giovani ladri
Gli uomini della Squadra Volanti della Questura di Ragusa hanno individuato e denunciato per furto aggravato e ricettazione, in concorso tra loro, due rumeni, un 24enne ed un minorenne, entrambi residenti a Ragusa. I due avevano preso di mira la zona industriale. Mercoledì notte una Volante in servizio nella zona industriale del capoluogo, ha notato un furgone che si allontanava a fari spenti. Richiesto l’ausilio di un’altra Volante, il veicolo è stato bloccato e senza lasciare alcuna via di fuga il conducente ed il passeggero sono stati sottoposti a controllo. Durante gli accertamenti, i due giovani pluripregiudicati, non sapevano fornire alcuna giustificazione sulla loro presenza in quella zona: addosso avevano chiavi adulterine ed altri mezzi atti allo scasso. Da successive e particolareggiate indagini, gli operatori di polizia sono riusciti ha ad appurare che i due rumeni di giorno avevano fatto un sopralluogo al fine di individuare le aziende da derubare, scegliendo quelle non dotate di sistemi d’allarme. Estesa la perquisizione anche nelle abitazioni dei due soggetti, è stato possibile appurare che altro materiale era stato rubato, sempre nella zona industriale qualche settimana addietro e per questo motivo i due sono stati denunciati anche per ricettazione.
Operazione Boarding Pass, arrestato giovane somalo a Torino
Le operazioni della Polizia continuano senza sosta per arrestare tutti i presunti componenti del gruppo criminale somalo operante tra l’Africa del Sud e l’Europa specializzato nell’immigrazione clandestina. La Squadra Mobile di Torino, insieme ai colleghi di Ragusa, ha arrestato Said Hassan, 32 anni, raggiunto dall’ordinanza di custodia cautelare emesso dal Gip del Tribunale di Catania. Il 32enne stato individuato mentre era all’interno di un Phon Center ubicato nel quartiere di Porta Palazzo, frequentato da cittadini stranieri. L’arrestato svolgeva il peculiare compito di reperire i migranti che volevano emigrare verso gli stati del nord Europa, preparando loro un dettagliato “programma” utilizzando documenti falsi.
COLPO GROSSO ALLA BAPR DI MODICA, AD AGIRE CINQUE MALVIVENTI
Hanno agito almeno in cinque, armati di pistola e taglierini. Sono entrati facendo un grosso foro nella parete di un edificio attiguo alla banca. Una volta nell’istituto di credito hanno minacciato i dipendenti, li hanno chiusi in bagno. Mentre dal cassiere si sono fatti aprire la cassaforte. Poi sono fuggiti. Scene da film, mercoledì pomeriggio, poco prima delle 16, all’agenzia della Banca Agricola Popolare di Ragusa di corso Umberto, a Modica. I rapinatori sono entrati in azione quando i clienti erano tutti fuori. Probabilmente, a dare il via, è stato un complice che si era mescolato tra i clienti. Il bottino sarebbe ingente. Il quintetto di malviventi, che aveva le parrucche ed i volti coperti, sarebbe poi fuggito a bordo di moto di grossa cilindrata.
PAY TV: DENUNCIATI TITOLARI DI QUATTRO ESERCIZI COMMERCIALI A VITTORIA
Al termine di un lungo monitoraggio svolto per diverse domeniche, è scattato il “triplice fischio” per i gestori che proiettavano nei propri locali partite calcistiche utilizzando un abbonamento destinato ad uso domestico. La Guardia di Finanza è intervenuta in 4 locali aperti al pubblico per arginare il fenomeno di abusiva diffusione di eventi coperti dal diritto d’autore. Alcuni tra i gestori dei locali di Vittoria e di Comiso hanno deciso di trasmettere l’evento domenicale più atteso dalla maggior parte degli italiani, le partite di serie A, utilizzando delle smart card destinate ad uso esclusivamente domestico. In base all’abbonamento sottoscritto dai titolari dei locali infatti, le smart card e i relativi decoder non potevano essere utilizzati in pubblici esercizi, ma solo in casa o comunque per fini privati. Come noto l’abbonamento domestico costa circa 50 euro al mese, mentre quello per i locali commerciali costa circa 4 volte di più. Tutti sono stati colti in flagranza durante la proiezione dei vari eventi sportivi, naturalmente gli spettatori, ignari, si intrattenevano nei locali pagando una quota associativa o semplicemente consumando qualcosa al bancone del bar come spesso avviene durante gli intrattenimenti calcistici televisivi. Per poter effettuare i controlli in questo fine settimana, i finanzieri hanno agito insieme a personale Mediaset e Sky. Al termine delle operazioni sono stati posti sotto sequestro 4 decoder con relative smart card ed irrogate sanzioni fino a circa 77.000 euro, che i soggetti dovranno pagare oltre a dover stipulare un abbonamento obbligatorio per dodici mensilità. I rispettivi gestori dei locali sono stati denunciati a piede libero per aver compiuto violazioni nei confronti di opere protette dal diritto d’autore in locali aperti al pubblico. Nelle prossime occasioni di eventi sportivi calcistici saranno svolte analoghe operazioni in tutta la provincia.
“Operazione Boarding Pass”, arrestati altri tre somali
Nella tarda serata di martedì, agenti della Polizia di Frontiera dell’aeroporto di Fiumicino, che hanno operato in stretta sinergia con la Squadra Mobile di Ragusa, hanno tratto in arresto Mohamed Muhudiin Dhiblaawe, somalo di 38 anni, raggiunto da ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip presso il Tribunale di Catania a carico di 48 soggetti tutti facenti parte di una organizzazione criminale transazionale specializzata nell’immigrazione clandestina. Il 38enne, sottrattosi alla cattura il 15 gennaio scorso nell’ambito dell’operazione di Polizia condotta su tutto il territorio nazionale, è stato individuato mentre rientrava in Italia proveniente da Goteborg (Svezia). Il somalo è risultato essere l’intestatario dell’utenza telefonica rinvenuta segnata su un documento sequestrato in occasione dello sbarco del 24 marzo 2009, prezioso spunto investigativo dal quale è scaturita l’indagine della Mobile. Sempre martedì, a Milano, sono stati arrestati due somali di 25 e 28 anni, Cabdisalam Muumin Guure, e Abdi Umor, anch’essi elementi di spicco della consorteria con ruoli apicali.
ARRESTATO STALKER MODICANO
Un modicano di 42 anni, artigiano (G.R. le sue iniziali), è stato arrestato e posto ai domiciliari per atti persecutori e lesioni personali aggravate nei confronti di una libera professionista di 45anni. L’uomo non si era rassegnato all’idea di essere stato lasciato, e così tormentava la ex. Lo faceva mettendo in atto una serie di atti vessatori: continue intrusioni nella vita privata e comunicazioni telefoniche ripetute e indesiderate. Episodi ripetuti e gravi, al punto da provocare alla malcapitata un forte stato di ansia e paura. In particolare il molestatore era solito effettuare veri e propri “blitz” nei locali pubblici frequentati dalla ex fidanzata, nonché presso le abitazioni degli amici in comune. Di recente la vita della vittima era diventata particolarmente difficile per timore di ricevere nuove molestie; aveva paura di uscire di casa fino al punto di trascurare l’attività lavorativa di libero professionista, peraltro espletata in vari centri della provincia, temendo seriamente per la propria incolumità personale.
Modica, tunisino arrestato dalla polizia per scontare 8 mesi di carcere
La Polizia di Modica ha tratto in arresto il tunisino Lassad Ben Salah, 43 anni, conosciuto nell’ambiente modicano col nome di Alessandro. Il tunisino, già noto alla polizia per i suoi trascorsi penali, nel corso degli anni si era reso responsabile di una serie di reati in danno di terzi, quali lesioni, oltraggio e violenza a pubblico ufficiale, rissa e tentata estorsione, per cui era stato già tratto in arresto dalla Polizia di Modica. Da ultimo, nel 2006, personale del Commissariato aveva denunciato l’uomo all’Autorità giudiziaria poiché, nel corso di un normale controllo di polizia, si era reso responsabile dei reati di violenza e minaccia pubblico ufficiale, ingiuria e rifiuto di dare le proprie generalità,. Proprio per questi ultimi reati, Ben Salah Lassad è stato riconosciuto colpevole e condannato dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Modica a scontare la pena di otto mesi di reclusione. Pertanto, in esecuzione al dispositivo emesso dal Giudice, l’uomo è stato portato in carcere.