25-04-2024
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LA MANINA, E LA VOCE CHE MANCA A RAGUSA

Ha fatto la parte dello scemo Di Maio andando da Vespa a denunciare i ritocchi che aggiustavano il condono? Per chi è ancora tronfio di cultura liberale certamente sì – un affare del genere si sistema a palazzo e non in Tv – ma per i 5 stelle di massa è stato un eroe il ragazzo che gridava alla “manina” . La storia degli imbrogli e delle opacità sul condono, ed il furore del vicepremier  nel ribadire il piacere dell’onestà – che rischiava di ridursi a farsa – ci devono far riflettere su una vicenda interna al Palazzo della nostra piccola Ragusa che dovrebbe vedere i cinque stelle locali agitarsi tra  giornali, rete, tv, e piazze come il loro Luigi nazionale. Parliamo di un atto pubblico e di una manina.  L’atto pubblico è la gara per la selezione di due dirigenti e la manina è una letterina inviata ai consiglieri comunali in cui un anonimo furente scrive che alla faccia della trasparenza che non esiste i vincitori sarebbero il Dottore Depetro per i servizi contabili e il Dottore Scrofani per il settore tributario, mentre per l’ufficio staff del sindaco si annuncia l’assunzione del  collaboratore di Cassì, Basile. La buona educazione e la signorilità di norma impongono di non trattare materiale anonimo, ma la politica e la informazione non sono salotti e ogni pettegolezzo, denuncia, sussurro, lamento whatsAppata e appunto scritto beccato chissà dove e come, sono naturale fonte di indagine sotto forma di spietata lotta politica o di racconto specifico chiamato abilmente “retroscena”.  Tutti ce l’hanno in tasca, tutti ne hanno parlato, infinite copie ne circolano, ma neanche un consigliere ha osato alzarsi in aula e chiedere conto e ragione al sindaco Cassì. In verità il Pd ha fatto qualcosa  sull’argomento bando chiedendone  la revoca sostenendo che occorre procedere con la  graduatoria esistente perché una nuova selezione in deroga allo scorrimento non è possibile essendo  i profili professionali ed i requisiti non mutati rispetto al passato; ma i cinquestelle senza macchia nè paura perché tacciono? Se ritenessero falsa e ignobile la lettera  anonima dovrebbero comunque denunciare un misterioso e inquietante “sistema” che spinge e costringe la manina ad insinuare complessi e inestricabili rapporti e contatti nel palazzo, pretendendo spiegazioni e certezze in nome della trasparenza e del rigore. E invece la lettera viene divulgata da molti con malcelata soddisfazione al primo che passa, e i consiglieri deputati a gridare allo scandalo ossia Federico, Tringali, Gurrieri, Firrincieli e Antoci che godono dei successi e degli ardimenti del loro governo anch’essi  tacciono. La città morta sta succhiando ogni ultima forma di vita politica. La manina – chiaramente un professionista che si ritiene escluso – prova a vendicarsi con mezzucci da spia degni della peggior provincia che stimolano però la opposizione ad operazioni meschine ossia allargare a macchia d’olio l’odore del sospetto nonostante sul tema lavoro – di ogni ordine e grado – si giochi il futuro civico e materiale di Ragusa. La stessa maggioranza che sostiene il sindaco avrebbe dovuto, non in nome della morale ma almeno in nome della tattica, rifiutare la denuncia di “sporcizia” sgombrando il campo dalle volgari accuse e affrontare con fierezza la situazione. A Ragusa le manine piacciono. Per la maggioranza sono un tocco lieve, un impalpabile fastidio,  un moscerino nella rappresentazione soave da “Le dèjeuner sur l’herbe”, per l’opposizione la manina è una sapiente puttana che conosce i punti caldi da stimolare. I cinquestelle ragusani sono i perfetti attori della sceneggiata in corso: solo se intruppati come i cavalli di Vienna danzano e fanno inchini e smorfie a favore del popolo. E il sindaco?  E’ prassi che si scelga lo staff che vuole: è materia assolutamente discrezionale ed è quindi normale, logico, lecito, legale che il suo collaboratore Basile possa essere assunto in un ruolo definito; ma sui dirigenti non si scherza perché la macchina burocratica serve lo Stato e noi cittadini, non certo i sindaci,  e non può esserci ombra alcuna -anche sotto forma di scaltrezza – nella formazione dei bandi nei metodi di assunzione delle figure che ricoprono i posti apicali. I signori citati nella lettera possono essere senz’altro i migliori, i più  meritevoli, i più titolati, e possono persino vincere le gare. La questione è un’altra: è la chiarezza e il rapporto di fiducia tra il cittadino e l’amministrazione eletta. E allora il primo cittadino vada in aula e sfidi i consiglieri comunali al confronto sul campo della schiettezza e della legalità.  Sembra che Cassì preferisca parlar chiaro: lo faccia, perché Ragusa non vuole manine, ma voci che diano conforto democratico parlando con  verità e con coraggio.

Ragusa, conferenza politico organizzativa di Art. 1 Mdp, una forza ecologista e socialista verso il Partito della sinistra e del lavoro

Convocata anche a Ragusa la Conferenza provinciale politico organizzativa per rilanciare una nuova sinistra che si terrà sabato 14 luglio presso la sede provinciale di Art. 1 Mdp, vico Cairoli 33. Il programma della giornata prevede alle  ore 17.00 l’insediamento della Presidenza e gli adempimenti   regolamentari; seguirà la relazione del coordinatore uscente, sen. Gianni Battaglia, e il dibattito. Quindi si procederà alla elezione del coordinatore provinciale, del coordinamento provinciale, alla votazione del documento politico nazionale e di eventuali emendamenti, alla designazione dei delegati all’assemblea regionale del 20 luglio e dei delegati all’assemblea nazionale del 22 luglio.

Gli eletti al Consiglio Comunale di Ragusa

15 Peppe Cassì: Salvatore Cilia, Maria Malfa, Giovanna Licitra,  Raimonda Salomone, Fabrizio Ilardo, Luigi Rabito, Sergio Schininà, Fabio Bruno, Andrea Tumino, Gianna Occhipinti, Daniele Vitale, Cettina Raniolo, Luca Rivillito, Gianni Mezzasalma, Carmelo Anzaldo; 4 Movimento Cinque Stelle oltre Antonio Tringali: Zaara Federico, Sergio Firrincieli, Alessandro Antoci, Giovanni Gurrieri; 2 Pd: Mario Chiavola, Mario D’Asta; 1 Ragusa Prossima: Gianni Iurato; 1 Insieme: Giorgio Mirabella.

Il nuovo sindaco di Ragusa attribuisce le deleghe assessoriali

Il sindaco Peppe Cassì con determina sindacale ha provveduto ad assegnare le deleghe assessoriali ai componenti della Giunta Municipale nel seguente modo. Giovanna Licitra, Vice Sindaco, deleghe: Sviluppo Economico – Mercati e Fiere Nazionali ed Internazionali – Zootecnia e Agricoltura – Politiche Agroalimentari – Gestione Società Miste – Finanziamenti Europei – Trasporti Sostenibili. Raimonda Salamone: Bilancio – Tributi – Affari Patrimoniali – Polizia Municipale – Turismo – Spettacoli – Centro Storico. Giovanni Giuffrida: Lavori Pubblici – Urbanistica e Strumenti urbanistici – Edilizia Privata – Infrastrutture – Servizi Tecnologici. Giovanni Iacono: Istruzione –  Sviluppo di Comunità – Edilizia Scolastica – Verde Pubblico e Decoro Urbano – Affari Generali – Innovazione e Nuove tecnologie – Beni e Patrimonio del Comune – Tutela animali – Rapporti con il Consiglio comunale – Protezione Civile – Servizi Cimiteriali. Luigi Rabito: Servizi Sociali – Politiche per la Famiglia – Sanità – Personale. Il primo cittadino ha trattenuto per sé le seguenti competenze: Contratti e Contenzioso – Avvocatura – Sport Edilizia Sportiva – Università – Frazioni – Politiche Giovanili Cultura e Beni culturali – Ambiente.

Peppe Cassì nuovo Sindaco di Ragusa. Questo dovrebbe essere Il nuovo Consiglio Comunale di Ragusa

Peppe Cassì ha ottenuto 13.492 voti, pari al 53,07%, mentre Antonio Tringali 11.930 pari al 46,93%. La nuova composizione del Consiglio dipende dall’interpretazione della normativa che dovrà assegnare il 60% alla lista collegata con il Sindaco eletto, quindi 14 o 15 alla Lista Peppe Cassì: Salvatore Cilia, Maria Malfa, Giovanna Licitra,  Raimonda Salomone, Fabrizio Ilardo, Luigi Rabito, Sergio Schininà, Fabio Bruno, Andrea Tumino, Gianna Occhipinti, Daniele Vitale, Luca Rivillito, Cettina Raniolo, Gianni Mezzasalma (quindicesimo Carmelo Anzaldo,  sedicesima Corrada Iacono, diciassettesimo Emiliano Dimartino, diciottesima Donatella Massari, diciannovesima Bruna Zafferana); 4 o 5 Movimento Cinque Stelle: Zaara Federico, Sergio Firrincieli, Alessandro Antoci, Giovanni Gurrieri (quinto Filippo Spadola, sesto Luigi Martorana); 2 Pd: Mario Chiavola, Mario D’Asta (terzo Gianni Lauretta); 1 Ragusa Prossima: Gianni Iurato (seconda Pinuccia Cavalieri); 1 Insieme: Giorgio Mirabella (seconda Elisa Marino).

TRINGALI O CASSI’? LA SCELTA TRA L’UOMO DEBOLE E L’UOMO MITE

Pensiero pesante per chi è di sinistra. Votare il grillino, il virtussino, o astenersi? La terza via apre infinite possibilità di lamento verboso, bavoso, vecchio – lo sapevo, lo dicevo, come ci siamo ridotti, ahi povera Ragusa, si è perso il senso della politica – meglio allora valutare la realtà con cura mettendo sulla bilancia il piccolo Tringali e lo spilungone di Cassì – (il giudizio però non contempla altezza fisica) e misurare la consistenza morale e l’impressione complessiva del loro porgere. Oltre non si può andare. I 5 stelle inghiottiti dalla destra feroce sono indigeribili, e quelli nostrani che abbiamo avuto per 5 anni qui a Ragusa, mai una volta hanno provato a battere la strada della innovazione, piegando invece in un democristianume di sostanza e, riguardo la forma, in una arroganza e maleducazione che tranciava sul nascere ogni richiesta, ogni dubbio, ogni confronto. In effetti Tringali è stato sempre più garbato e ruffiano. Le frequentazioni giovanili nei partiti di massa, dai Ds a Forza Italia, unite allo stile da commerciante, gli hanno donato maggiore morbidezza che gli è servita anche nel  Movimento dove è stato scelto alla fine solo e soltanto per la sua natura poco irritante, non disturbante. Tringali insomma si è fatto strada in quell’ambiente non certo per le capacità intellettuali, o per fervore rivoluzionario, bensì per un ottimo livello di adattamento alla struttura. Un uomo spalmabile come la nutella e il philadelphia, che già era bello contento e soddisfatto quando poteva indossare la fascia tricolore che gli riempiva il corpo ed accendeva la fantasia. Ci è diventato a poco a poco, sindaco, Tringali, mentre il suo movimento spariva, mentre Piccitto – consapevole del fallimento di un progetto – si rifugiava in un furore intimo, mentre i consiglieri comunali chiedevano inascoltati la testa di Stefano Martorana, mentre l’entusiasmo si era trasformato in odio interno, lui, piccolo ma tenace, aveva compreso che il nulla premia. Non esiste più un pensiero cinquestelle che sia politico qui a Ragusa. Tutto il male del passato si è consolidato. I costruttori che contano stanno con i 5 stelle, i vincitori di appalto dell’epoca Dipasquale si sono rafforzati, quel che un tempo era inquietante sistema affaristico e paramafioso si è normalizzato. Una rivoluzione vera quella dei 5 stelle. Quello che era brutto e sporco, ora è pulito. Tringali è realmente la postpolitica. Per amministrare basta essere inclini alla debolezza e far fare senza intralci, così come vogliono i tempi, le mode, le poche menti attive. Tringali non è un inganno è solo un sipario oleografico. Poi c’è Cassì. Un uomo assai sagace e meravigliosamente pettegolo della nostra piccola città con malizia ha esclamato: “chi scegliere fra il nulla conclamato e il nulla blasonato?” Peppe Cassì anche lui è un senza partito, e quei 4 fascisti di Fratelli d’Italia per fortuna non avrebbero in nessun caso un consigliere comunale. Elemento assai confortante e non trascurabile per quelle anime moderate e caste che scegliessero di votarlo. L’unica cosa veramente incomprensibile di questa candidatura è come mai essendoci già un fior di candidato come Maurizio Tumino i conservatori abbiano sentito il bisogno di competere con un  altro uomo. Evidentemente non tutti i conservatori sfoggiano identiche qualità così come non tutti i progressisti godono delle medesime simpatie. Infatti Cassì ha sbaragliato, e Massari ha superato Calabrese. Ciò comprova che in questa orribile elezione diretta dei sindaci che trasforma il confronto in gara sportiva, il fattore umano ed empatico è importantissimo, ed è per questo che occorre misurare il peso molteplice dei due ballottanti essendo ormai evaporata la frazione partitica. Cassì ha dalla sua una affascinante mitezza e non vanta apparati. Si dirà che ha avuto dalla sua Ciccio Barone, indelebile emblema di Forza Italia, ma Cassì non lo ha messo in squadra e, se proprio dobbiamo essere sinceri, il principale erede – per amabilità, capacità di contatti, intraprendenza varia, tutte maniere che hanno fatto di Barone un esempio di virtù berlusconiane – è proprio Tringali che è una reincarnazione di Ciccio Barone. Cassì però non ha i costruttori al suo fianco ed ha invece Iacono che nella sconcertante giravolta da sinistra a destra si spera non abbia dimenticato almeno un valore dirimente ossia chi sono i nemici della comunità. Cassì ha un procedere elegante e parla un bell’italiano denso, corretto, piano, riconoscibile. E’ assai confortante la possibilità di incontrare un sindaco ed essere ascoltati e capiti, ed ottenere risposte invece che pacche e promesse da commessi viaggiatori. I 5 stelle di norma, a parte rarissime eccezioni, odiano l’italiano poiché è la lingua del pensiero complesso e profondo e loro non ammettono profondità. Cassì non ha mai amministrato e comunque la pratica forense è forse maggiormente valevole rispetto all’automatismo meccanico di un brillante fotocopiatore. Che brutto non avere un bravo compagno a cui dare il voto! Chiudere gli occhi e colpire e segnare a casaccio è veramente da disperati. Affidarsi… a cosa? Al cuore, all’istinto, alla simpatia, all’ispirazione del momento, all’aria che tira? No quella no. Tira un’aria rivoltante. Fatta di volgare propaganda, di offensiva semplificazione che offende memoria e storia. Proprio in questi ultime ore di campagna elettorale con l’arrivo di una Ministra a favore del candidato 5 stelle, Tringali ha dichiarato tutto contento che questo ministero per il sud prima non c’era. Cadono le braccia. Cambiava la dicitura, si chiamava ministero per il mezzogiorno. Hanno occupato quel dicastero gente del calibro di Taviani, Signorile, Donat Cattin, Pastore, Mancini, De Mita, Capria…. Una preghiera, per chi vince. Basta banalizzazioni. Ed ora scegliamo. La visione è spietata: votiamo e giudichiamo tutto, con un pizzico di compassione per loro e per noi.

LE PREFERENZE A RAGUSA, TROMBATI I PIU’ VOTATI

la porta lo destroI due candidati al Consiglio Comunale di Ragusa che hanno ottenuto più voti di preferenza non entreranno in Consiglio. Le loro liste, Ragusa Creativa e Maurizio Tumino Sindaco, non hanno superato lo sbarramento del 5 %, seppur di poco. Si tratta degli uscenti Giuseppe Lo Destro (634 preferenze) e Angelo La Porta (632 preferenze). Saranno invece sicuramente in consigli gli altri tre “più forti”, i riconfermati Mario Chiavola Pd 551 preferenze, Mario D’Asta Pd 527 preferenze e Zaara Federico M5s 525 preferenze. La composizione del Consiglio dipenderà dal vincitore del ballottaggio e da eventuali apparentamenti. Nel Movimento 5 stelle potrebbero essere eletti da un minimo di 5 a un massimo di 14 consiglieri: dopo la Federico hanno ottenuto più voti Sergio Firrincieli 464, Alessandro Antoci 439, Giovanni Gurrieri 422, Filippo Spadola 307, Luigi Martorana 304, Gianluca Leggio 300, Marco Biazzo 247, Graziella Croce 225, Simona Raniolo 223, Roberto Lo Frano 222, Elisea Carbone 195, Sebastiano Zagami 191, Maria Memoria 190. Per la lista Peppe Cassì Sindaco potrebbero essere eletti da un minimo di 3 a un massimo di 14 consiglieri: i più votati sono stati Salvatore Cilia 286 preferenze, Maria Malfa 278, Giovanna Licitra 273, Raimonda Salamone 266, Fabrizio Ilardo 227, Luigi Rabito 226, Sergio Schininà 202, Fabio Bruno 201, Andrea Tumino 192, Gianna Occhipinti 185, Daniele Vitale 184, Luca Rivillito 163, Raniolo Cettina 162, Gianni Mezzasalma 116. Per il Pd che potrebbe portare in consiglio 2 consiglieri, dopo Chiavola e D’Asta i più votati sono stati Gianni Lauretta 381 preferenze e Agata Pisana 347. Nella lista Ragusa Prossima, escludendo eventuali apparentamenti, i consiglieri potrebbero essere due: i più votati sono stati Gianni Iurato 307, Pinuccia Cavalieri 248 e Saro Antoci 242. Lista Insieme, senza apparentamenti, potrebbe eleggere 1 consigliere: i più votati sono stati Giorgio Mirabella 486 preferenze, Elisa Marino 418, Giuseppe Iannizzotto 347.

Solo 5 liste su 23 saranno rappresentate nel nuovo Consiglio Comunale di Ragusa

Nuova immagineLa esagerata presenza di liste per il Consiglio Comunale di Ragusa, 23 con quasi 550 candidati, ha prodotto una ridimensionamento delle forze che saranno presenti nel prossimo consesso civico. A superare lo sbarramento del 5% sono stati il Movimento 5 Stelle con il 19,67 % (6249 voti), la lista Peppe Cassì Sindaco con il 9,92% (3152 voti), il Pd con il 7,99% (2540 voti), Ragusa Prossima di Giorgio Massari con il 6,6% (2098 voti) e Insieme di Maurizio Tumino  con il 5,06% (1607 voti).

A Ragusa sarà ballottaggio Tringali – Cassì. Massari terzo

Nuova immagine (2)Così come preannunciato da noi poco dopo mezzanotte (con appena 9 sezioni su 71) sarà ballottaggio tra Antonio Tringali e Giuseppe Cassì per la carica di Sindaco. Il primo, proposto dai 5stelle, ha ottenuto il 22,67 % dei voti (7942), mentre l’ex capitano della Virtus, sostenuto da una lista civica che ha superato lo sbarramento del 5 % e da altre formazioni che non saranno in consiglio (compresa Fratelli d’Italia e Associazione Partecipiamo), ha preso 7295 voti pari al 20,83%. Il 25 giugno giugno potrebbe essere l’ago della bilancia Giorgio Massari, che è arrivato terzo ottenendo una buona affermazione (5288 voti pari al 15,1%). Flop per gli altri candidati: Maurizio Tumino (5184 voti – 14,8%, Peppe Calabrese 4839 voti – 13,81%, Sonia Migliore 3702 voti – 10,57% e Carmelo Ialacqua 778 voti 2,22%).

Caso Stefania Campo, corretti gli articoli di Tele Nova. Cade l’accusa di diffamazione.

stefani campo articoloIl Giudice per le indagini preliminari, dott. Giovanni Giampiccolo, ha accolto la richiesta del Pubblico Ministero di archiviazione perché il fatto non sussiste, in seguito alla querela di diffamazione nei confronti di Tele Nova, presentata dall’ex assessore del Comune di Ragusa, oggi deputato regionale, per una serie di articoli pubblicati a partire dal novembre 2015. L’inchiesta condotta dalla giornalista Lina Carpinteri, difesa dall’avvocato Cesare Borrometi, sfociò nelle dimissioni dalla giunta Piccitto dell’assessore alla cultura. Il giudice afferma che “la critica riversata negli articoli di stampa allegati alla querela è basata su dati di fatto sostanzialmente corretti e non falsi, e non presenta toni che sfociano nella gratuita denigrazione ed offesa personale; è stato infatti accertato che, per quanto riguarda il servizio dei letturisti dei contatori del settore idrico, si trattava sostanzialmente di un servizio svolto a cottimo, e che prima del capitolato del 2014 non era stato ‘interessato’ dalla clausola sociale del passaggio dei lavoratori dalla ditta cessata a quella subentrante (tanto è vero che detta clausola è stata mutuata dal settore pulizie, come accertato nel corso delle indagini suppletive); risponde inoltre a verità che: 1) della redazione del capitolato in questione si è occupata la funzionaria Tinè, madre della Campo; 2) lo stesso capitolato non prevedeva una retribuzione fissa, ma solo un obbligo di assunzione; anzi lo stesso capitolato prevedeva un corrispettivo a cottimo per l’azienda aggiudicataria del servizio; 3) gli incontri al bar (con la presenza silenziosa della Campo) e al Comune sono effettivamente avvenuti; 4) detta clausola sociale non è stata resa operativa, o non è stata prevista, in occasione del passaggio del servizio di lettura dalla cooperativa Agos alla Pegaso, che ha assunto, dei tre precedenti lavoratori letturisti, solo il Sottile (ndr marito della Campo)”. Il Gip del Tribunale di Ragusa riferendosi agli articoli di Tele Nova conclude scrivendo che “basata come appare su dati di fatto sostanzialmente veritieri, la critica sviluppata negli articoli in questione – al di là della gradevolezza o meno dei toni usati, che mai comunque si sono tradotti nell’insulto gratuito o in espressioni volgari – non è mai degenerata in offesa dell’altrui reputazione”.

DISSEQUESTRO OPEN ARMS: SODDISFAZIONE DEL SINDACO DI POZZALLO

open-arms“La notizia del dissequestro della nave Open Arm della Ong Pro Activa Open Arms è motivo di grande soddisfazione perché consente alla Ong di riprendere a svolgere la propria opera meritoria a favore dei migranti. E’ giusto che la Magistratura abbia fatto il proprio corso, alla quale avevo manifestato pieno sostegno, chiedendo massima celerità nel concludere indagini complesse, in considerazione che la legalità è fondamentale in operazioni umanitarie, che hanno avuto come protagoniste anche navi ONG, in cui sono state salvate migliaia di vite umane”. Lo afferma il sindaco Roberto Ammatuna, apprendendo della decisione del Gip del Tribunale di Modica sul dissequestro della Open Arms, sequestrata dal 18 marzo scorso al porto di Pozzallo. Il primo cittadino pozzallese aveva fatto appello per la  rapidità delle indagini, ritenuta basilare non soltanto per liberare una parte delle banchine portuali, fatto che potrebbe intralciare la normale attività commerciali di una struttura che non ha grandi spazi per l’attracco delle navi, ma ancor più per rendere nuovamente disponibile il natante per salvare altre vite umane. “Pozzallo è disponibile nell’accoglienza dei migranti in un quadro di assoluta legalità, poiché il binomio accoglienza e legalità è di fondamentale importanza nella gestione delle politiche migratorie”, conclude il sindaco Ammatuna.

Cosa succede in Sicilia ..e a Ragusa

repubblica52958901Articolo di Valentino Bellini per La Repubblica. “La partita fatale tra centrodestra e M5S nell’isola delle promesse tradite. Il risentimento verso i vecchi politici può spianare la strada a Di Maio. Pd fuorigioco nei collegi. Boschi trova un “ caso banche” pure a Ragusa dov’è capolista nel proporzionale.

Sono rimasti in 421. «Una volta qui ne entravano tremila, quattromila al giorno. Adesso siamo questi, e saremo sempre meno. Anziché investire qui, cercano di farci andare al Nord. Nei cantieri navali di Palermo si costruivano le piattaforme petrolifere, ora siamo ridotti a un’officina meccanica», smoccola Francesco Foti. Ha 43 anni, è il segretario della Fiom di Palermo e fa parte di una razza in via di estinzione, in Sicilia. Via la Fiat, via l’Ansaldo Breda, i rimasugli della classe operaia restano aggrappati alla striscia di mare che via Francesco Crispi separa dal corpaccione di Palermo. « Da questa città scappano tutti, si è tornati indietro, ai tempi dell’emigrazione», insiste Foti. E i suoi compagni d’avventura fanno a gara a chi ha più parenti, figli, cugini o cognati fuggiti all’estero. Germania, come ai tempi della valigia di cartone. Con amarezza, Foti rimarca quanto grande sia «la distanza della politica » , e racconta le promesse che per anni li hanno soffocati inutilmente. Racconta dei 45 milioni stanziati dalla Regione per i bacini di carenaggio nel giugno 2010, e che nessuno ha mai visto: nascosti come sono in qualche cassetto. Voteranno Liberi e Uguali, ma non perché confidino in un cambiamento radicale. Per la persona, piuttosto: Pietro Grasso, palermitano. Un atto di fede, o giù di lì.Ma pure ai cantieri, l’ultimo avamposto, c’è qualcuno che sarà sedotto dalla valanga grillina. Anche se poco distante, a Bagheria, il nuovo che avanza non si è mostrato poi così nuovo, nella difesa dell’abusivismo “di necessità”. E di sicuro c’è pure chi nel segreto dell’urna si farà incantare dalle sirene leghiste, che cantano pure qua la stessa musica. Titolo: “Abolire la legge Fornero”, ma è lo stesso partito che 14 anni fa al ministero del Lavoro fece il famigerato “ scalone” per le pensioni d’anzianità. Poco importa, sulla Lega certi politici siciliani si sono buttati a pesce. Il segretario regionale si chiama Alessandro Pagano: da Alleanza cattolica a Forza Italia al Pdl al Nuovo Centrodestra, per approdare infine a Noi con Salvini. Più facilmente, ci sarà chi il 4 marzo preferirà restare comodamente a casa. E a farne le spese, come quasi ovunque al Sud sarà il Partito democratico. Ad arrestare la frana, con ogni probabilità, non servirà nemmeno quella specie di rinfrescata che si sono dati i ribelli antirenziani con la nascita di Rigenerazione Pd, la corrente dei «partigiani». Chi spera in una miracolosa rianimazione è il sindaco Leoluca Orlando, che si è iscritto al Pd e contesta la tesi che il Sud sia stato lasciato a se stesso. « In trent’anni nessun governo aveva fatto tanto per il Mezzogiorno come quello di Matteo Renzi » , dice, ricordando la stipula del “patto per il Sud”. Ma è duro convincere chi si sente abbandonato da una politica incapace di risposte: a Palermo come nel ragusano, dove si gira un altro film ad altissima intensità pentastellata.Millecinquecentododici chilometri separano Bolzano da Ragusa. In auto sono almeno sedici ore di viaggio, due in più di quelle necessarie ad arrivare a Parigi partendo da Roma. Candidata all’uninominale a Bolzano e capolista al proporzionale a Ragusa, l’aretina Maria Elena Boschi si avvia dunque a conquistare il record ineguagliabile della campagna elettorale più lunga della storia. Geograficamente parlando, visto che fra Bolzano e Ragusa ci sono dieci paralleli. Una follia stereoscopica, se è vero che i candidati dovrebbero rappresentare il territorio. Ma in questo caso, al contrario, la decisione è stata presa a ragion veduta. Ossia, quella che spinge a tenere la ministra Pd il più lontano possibile da casa sua e quindi da Banca Etruria: la popolare che ha fatto crac con suo papà alla vicepresidenza. Salvatore Barrano, candidato sindaco di Vittoria nel 2011 per l’Udc, ipotizza che la scelta di Ragusa avrebbe a che fare con il sostegno garantito a Boschi dagli ex margheritini del sindaco di Catania Enzo Bianco. Comunque sia, da quella maledizione bancaria Maria Elena non riesce proprio a liberarsi. La città siciliana dov’è stata paracadutata è alle prese con la vicenda di un’altra banca popolare. La Banca agricola popolare di Ragusa si trova certo in condizioni ben diverse da quella di Arezzo. Le sofferenze, secondo un bilancio 2016 chiuso in lieve perdita, non arrivano al 9 per cento. Anche se 358 milioni sono pur sempre una bella cifra, e 617 milioni complessivi di crediti deteriorati non sono uno scherzo. Fra i 14 mila soci, però, c’è chi non nasconde il malcontento per la gestione targata Giovanni Cartìa, classe 1928, da sempre padre padrone della popolare e ancora ben saldo alla presidenza dell’istituto di cui è direttore generale suo figlio Giambattista Cartìa. I contestatori chiedono un rinnovo della classe dirigente in chiave non familistica e di farsi rimborsare le azioni della banca da loro sottoscritte. La battaglia rischia di spostare ancor più l’ago della bilancia che già pende verso i grillini. Come dimostra la bordata contro la banca partita sei mesi fa alla Camera da cinque deputati del M5s, sotto forma di una caustica interrogazione parlamentare. La popolare di Ragusa è parte essenziale dell’ingranaggio economico che tiene in piedi questa parte della Sicilia. Anche se Vittoria, il secondo centro della provincia con 60 mila abitanti, ha dovuto negli anni cedere a Fondi lo scettro di primo mercato ortofrutticolo del Sud, la massa di denaro che qui muove l’agricoltura è imponente. Un miliardo e 200 milioni, almeno. Tanto vale la produzione di circa 3 mila aziende con 3 mila ettari di serra e il relativo indotto. Troppo, perché la mafia catanese non si contenda con quella palermitana e la “ stidda” di Gela il controllo di parte degli affari. In una situazione che non è rose e fiori. « Almeno il 70 per cento delle aziende agricole è all’asta. I produttori sono strozzati dai prezzi imposti dalla grande distribuzione, con una filiera che fa lievitare i costi all’inverosimile. Un chilo di pomodoro ciliegino esce dal campo a 80 centesimi e arriva al supermercato a 6 euro » , denuncia il consigliere di Fedagri- Confcooperative Carmelo Criscione che in passato si era impegnato per una riforma del mercato con i fondi europei mai diventata realtà. «Democristianamente affossata », insinua. Come anche la fatturazione telematica: la rete informatica costata 1,7 milioni non è stata mai utilizzata e ancora oggi si fa tutto manualmente. In questo contesto prospera l’astensionismo e decolla il consenso per il Movimento 5 stelle. A Vittoria la sinistra ha già dovuto cedere il passo alla destra. Sostenuto dagli intermediari del mercato, due anni fa si è affermato il sindaco Giovanni Moscato, poi finito indagato per la presunta assunzione clientelare di 60 netturbini segnalati dal suo predecessore del Pd, come ha raccontato la nostra Alessandra Ziniti. E per il Pd è stata un’autentica débacle: su 25 consiglieri comunali i dem non sono che due. Uno meno dei grillini. Che ora sembrano lanciatissimi. Non era andata meglio a Ragusa, tre anni prima. Il candidato del centrosinistra Giovanni Cosentini era sicuro del successo. Al primo turno il suo avversario al ballottaggio Federico Piccitto, dei 5 stelle, non aveva racimolato che 4.700 voti, un misero 15,6%. Ma due settimane dopo quella percentuale si sarebbe più che quadruplicata, sfiorando il 70%. C’entra la generale disaffezione per i partiti, ritenuti responsabili di aver abbandonato il Sud. Ma anche un risentimento preciso nei confronti dei politici siciliani. « La verità è che i grillini si muovono mentre gli altri stanno fermi. Per esempio, quando si è trattato di battere i pugni in Europa per la nostra agricoltura, sono stati loro gli unici che l’hanno fatto » , ammette Salvatore Barrano. E Ivan Lo Bello, a lungo presidente di Confindustria Sicilia, riconosce che nell’isola, e soprattutto in quella parte, «la più importante e produttiva», il fenomeno dei 5 stelle « sta assumendo proporzioni impressionanti » . In pochissimo tempo « è cambiato tutto», dice. «Questo sembra un segnale alla politica, che qui si è comportata in modo assai deludente. E anche le imprese, sicuramente quelle piccole, ma non solo, pare che vogliano spedire un messaggio ai partiti. Dalla Sicilia, e pure dalla Calabria, dove fino a poco fa le posizioni del Pd sembravano saldissime ». Un altro fronte aperto…”. Articolo di Repubblica firmato da Valentino Bellini

UNA RAGUSANA CANDIDATA ALLA REGIONE LOMBARDIA

carmen rozzaLa ragusana Carmela Rozza, assessore del Comune di Milano, si è candidata nella corsa per il Consiglio Regionale della Lombardia, nelle liste del Pd. Carmen Rozza è stata assessore nella giunta milanese col sindaco Pisapia ed è attualmente assessore alla sicurezza della giunta del sindaco Giuseppe Sala.

Fascisti cacciati dagli studenti del Liceo Classico di Ragusa, comunicato di Articolo Uno

Articolo_Uno_Movimento_Democratico_e_Progressista.svgRiceviamo e pubblichiamo comunicato dal titolo: Chi studia la sacralità dell’accoglienza nell’Antica Grecia non può che opporsi a chi proclama intolleranza e razzismo! “Questo è successo ieri mattina, quando gli studenti del Liceo Classico di Ragusa, al momento dell’ingresso a scuola, hanno manifestato tutto il loro democratico dissenso nei confronti di militanti di Casa Pound che avevano scelto proprio il Liceo come luogo di volantinaggio, nonostante la stragrande maggioranza degli studenti sia minorenne e quindi non voti. Le ragazze e i ragazzi del Classico, dimostrando in tal modo grande maturità e vera adesione ai valori europei e costituzionali, hanno respinto il tentativo di Casa Pound di veicolare messaggi, oltre che profondamente intolleranti, contrari ai principi di uguaglianza e parità, quale quello, anche profondamente razzista, per il quale si è italiani solo se nati da due genitori italiani. Da qui la preoccupata domanda alle articolazioni centrali e periferiche della Sicurezza pubblica di continuare ad esercitare, com’è nella loro lunga tradizione democratica, una attenta vigilanza e un rigoroso scrutinio di legittimità delle iniziative, ancorché ritualmente preavvisate, poiché il profilo formale si saldi sapientemente con quelli sostanziali e di opportunità. Tanto si evidenzia con specifico riguardo al luogo ed alle ragioni della scelta di Casa Pound di fare volantinaggio proprio davanti al Liceo, i cui studenti, per stigmatizzare i gravi fatti di Macerata, avevano deciso di affiggere su muri del loro Istituto un manifestino in cui sopra la svastica nazista era stato apposto il simbolo del divieto. Grazie ragazzi per avere dimostrato che l’antifascismo non è patrimonio solo delle generazioni nate nello scorso secolo, ma è patrimonio anche dei millennials, generazione abituata a vivere in una società multirazziale, aperta ed ampia, per la quale colore della pelle, nazionalità e orientamento sessuale, non sono elementi discriminanti, e non saranno di certo esponenti di Casa Pound a deviare la nostra -Meglio Gioventù-“. Firmato Coordinamento Provinciale Art. 1 –  Ragusa

Il Comune di Ragusa revoca il servizio refezione scolastica

refezioneIl Settore VIII – pubblica istruzione, politiche per la famiglia – ha messo in atto il provvedimento di revoca, con effetto immediato, nei confronti della ditta Stefano srl per l’appalto in corso del servizio di refezione scolastica. Si rende noto pertanto all’utenza che il servizio rimarrà sospeso per i prossimi giorni, per riprendere  nel corso della prossima settimana. Tale comunicazione è stata trasmessa ai Dirigenti Scolastici per la più ampia diffusione alle famiglie interessate. Il Comune assicura l’utenza che i crediti accumulati con l’acquisto dei pasti saranno mantenuti con le modalità che saranno rese note nei giorni successivi.

 NUOVO GOVERNO NUOVI DIRIGENTI, ARRIVA IL RAGUSANO GIANCARLO MIGLIORISI

giancarlo migliorisiGli alti dirigenti della pubblica amministrazione cambiano al mutare dei governi. E meno male che arriva una nuova classe dirigente  perché sotto  Crocetta di questo pezzo di Sicilia si era persa ogni traccia nonostante vantassimo deputati e relativa corte. C’era sì qualche esperto  riuscito ad intrufolarsi, strisciando sotto le ampie gonne di qualche partito, in gabinetti e consorzi,  ma nessun contatto proficuo si era generato tra l’elefantiaco apparato palermitano e noi di Ragusa, ultima periferia imperiale. Forse in questo giro di governo capitanato da Nello Musumeci saremo più fortunati, considerata la storia e le capacità del neo capo di gabinetto vicario all’assessorato Funzione Pubblica Dottore Giancarlo Migliorisi, uomo dalla inossidabile fede berlusconiana e dalle solidissima preparazione tecnica. Non si confida solo nell’ impeccabile curriculum – la laurea in economia , gli innumerevoli  master, la guida in molte società, il ruolo di dirigente in tanti comuni siciliani –  ma in uno stile veloce, sicuro, pragmatico, frutto della conoscenza giuridica coniugata con la  ricerca delle soluzioni concrete. Una visione dell’amministrazione  tipica di chi crede nello Stato come macchina al servizio di progettualità ed impresa. Così dovrebbe essere la destra che punta ancora alla volontà inesauribile dell’ingegno umano. Moltissimi i dubbi a riguardo e molti gli indizi di una impotenza ormai cronica e strutturata che ci tiene al guinzaglio di interessi folli, lontani, inavvicinabili, distanti da ogni sentimento umano, da ogni necessaria visione ideale del mondo.  Nello Musumeci dovrebbe essere il volto buono e severo del liberismo pulito, speriamo esista questa possibilità. Comunque, il ragusano Migliorisi nonostante la carriera vissuta a rotta di collo conserva senz’altro il tratto confortante della raggiungibilità tipica della provincia. Non è  poco sapere che a Palermo qualcuno di noi c’è ed è qualcuno che ne capisce assai.  Migliorisi è scaltro ed umile, non è tipo da montarsi la testa, sa quali sono le esigenze e le pecche della pubblica amministrazione e sa  destreggiarsi con risolutezza anche nelle situazioni difficili. La nostra comunità dimenticata avrà un riferimento valido, e bisogna ammettere che Forza Italia ne esce a testa alta nello spoils system avendo piazzato un tecnico da ritenersi  senz’altro il più preparato, nel suo settore, dell’intera isola.  Almeno siamo certi che stavolta il merito è prevalso, poi si vedrà cosa combinerà questo governo.

Al Circolo “Di Vittorio” di Modica incontro tra gli studenti medi e Sveva D’Antonio di Potere al Popolo

Circolo di Vittorio, studenti medi“I giovani e la politica, tra speranze e disinganni”. È stato questo il filo conduttore dell’incontro che si è tenuto ieri sera nei locali del Circolo “Di Vittorio” a Modica Alta tra una rappresentanza degli studenti medi e Sveva D’Antonio, candidata alla Camera per Potere al Popolo. La Rete degli studenti medi è un collettivo sorto nel 2014 che raggruppa una sessantina di allievi delle Scuole secondarie superiori di Modica e che organizza attività extrascolastiche, manifestazioni e momenti di approfondimento su temi sociali e sul mondo della scuola. Sveva D’Antonio ha voluto incontrarli per ascoltare il punto di vista dei giovani sulla politica, le ansie, i timori, ma anche le speranze e gli ideali di chi per la prima volta si appresta a esercitare il diritto di voto. Un dialogo e un confronto costruttivo, quello avviato dalla candidata di Potere al Popolo, che ha riguardato le origini del movimento, l’esposizione di alcuni punti del programma (abolizione del lavoro precario, diritto allo studio, revisione dell’alternanza scuola – lavoro e delle leggi della “buona scuola”, il finanziamento delle università pubbliche sulla base del numero di iscritti, ecc.). Ma anche alcuni temi locali, particolarmente sentiti dagli studenti, quali la mancanza di una biblioteca cittadina, le difficoltà dei trasporti, lo scarso entusiasmo dei coetanei verso iniziative d’impegno civile. I partecipanti, una ventina di liceali, sia giovani che giovanissimi, hanno rivolto alla candidata varie domande e richieste di approfondimento, denotanti una visione lucida ma disincanta della politica. Ne è emerso lo spaccato di una generazione nata dopo il 2000 che avverte la delusione verso gli slogan e le vuote parole dei partiti, spesso privi di concretezza ed efficacia; che guarda con occhi rassegnati, disincantati e diffidenti alla politica attuale. Per questo, la novità di un movimento politico nato tra le mura di un ex ospedale psichiatrico occupato da giovani attivisti a Napoli e trasformato in un centro sociale che offre sostegno e servizi alla comunità, grazie al principio del mutualismo, potrebbe riaccendere in loro le speranze nella possibilità di un cambiamento della società dal basso. L’incontro, che ha offerto numerosi spunti di riflessione, si è chiuso con l’impegno reciproco di una continuità di azione, anche dopo il 4 marzo prossimo.

Salvatore Piazza nuovo Commissario straordinario ex Provincia di Ragusa

Salvatore piazza segretarioNominato il nuovo Commissario straordinario del Libero Consorzio Comunale di Ragusa. E’ Salvatore Piazza, segretario generale in quiescenza, originario di Caltagirone. E’ stato nominato oggi dal presidente della Regione Nello Musumeci e succede a Dario Cartabellotta, dirigente generale del Dipartimento Pesca, che ha retto l’Ente da più di tre anni. Salvatore Piazza era stato nominato segretario generale dell’ex Provincia di Ragusa dall’allora presidente Franco Antoci il primo luglio 2007 ed è rimasto in servizio anche con la funzione di direttore generale prima che la Provincia venisse commissionata. Piazza è stato segretario generale anche del comune di Caltagirone dove negli scorsi anni ha svolto anche la funzione di vice sindaco.

Sopralluogo cantieri autostradali da Rosolini a Modica

foto soprallugo cantieri 1Verificare lo stato dell’arte dei lotti autostradali della Sr-Gela da Rosolini a Modica. Questo l’intento del sopralluogo effettuato oggi dall’assessore regionale alle infrastrutture Marco Falcone vista l’attuale difficile situazione che stanno attraversando i cantieri  fermi per mancanza di risorse. L’assessore Falcone accompagnato dal parlamentare nazionale, Nino Minardo e dal deputato regionale, Orazio Ragusa, ha potuto valutare di persona da una parte la complessa vicenda e dall’altra ha avuto contezza della necessità di risolverla subito per dare a questo versante della Sicilia orientale un’ infrastruttura necessaria ed attesa da troppo tempo. L’assessore ha anche incontrato una delegazione di imprenditori in regime di subappalto che rischiano il fallimento perché non sono stati pagati dalla «Cosige», la ditta che si è aggiudicata i lavori di costruzione del tratto autostradale nella gara indetta dal Cas cui spetta il pagamento degli  stati di avanzamento, motivo per cui al momento i lavori sono fermi. “Nel ringraziare l’assessore Falcone per la sensibilità avuta nei confronti di questo territorio e di aver celermente accolto il nostro invito, -dichiarano gli onorevoli, Minardo e Ragusa -, auspichiamo che in breve tempo arrivino risposte concrete per la definitiva soluzione della problematica   che sta mettendo a rischio non solo il completamento dei lotti in questione ma anche il lavoro di tanti imprenditori locali con il rischio fallimento delle loro aziende”.

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