27-04-2024
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Archivio per il tag: ingalleria

A GRANDE RICHIESTA SU TELE NOVA LE REPLICHE DI BEDI TIEMPI

bedi sesta

La sesta puntata di Bi cuntu… bi cantu… e vi raccuntu, la popolare trasmissione del gruppo poetico-narrativo-teatrale Bedi Tiempi, con Mario Tumino, Ciccio Schembari, Marinella Tumino, Enzo Trigili e Pippo Cerruto,   verrà replicata domenica 9 luglio alle 21 e alle 24 e lunedì alle 8, 14:30 e 18.

Modica, circonvenzione ad anziani. Arrestato Alfonso Buonaurio: sottratto oltre un milione di euro alle vittime.

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Aveva approfittato dello stato di solitudine di alcune signore anziane (per il momento accertate 2 vittime), ed era riuscito ad instaurare con loro un rapporto di fiducia tale da farsi perfino ospitare nella stessa casa e le aveva indotte a versare sul suo conto corrente o in contanti ingenti somme di denaro, anche simulando la necessità di interventi d’urgenza per gravi motivi di salute. Per questo motivo i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Modica hanno arrestato il 55enne Alfonso Buonaurio, napoletano, già noto alle forze di polizia, nei suoi confronti il G.i.p. del Tribunale di Ragusa ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per circonvenzione di incapace in concorso con altri soggetti non ancora identificati. Le indagini sono scattate da alcune segnalazioni ricevute dai Carabinieri da parte di alcuni direttori di istituto di credito circa movimenti sospetti sui conti delle vittime e dalla conoscenza che i militari dell’Arma hanno avuto, nel corso dei servizi esterni, dei comportamenti truffaldini tenuti dall’indagato in danno di soggetti anziani. I Carabinieri, dunque, hanno provveduto subito ad analizzare i movimenti bancari delle due vittime nonché a sentire i familiari di queste ultime, riuscendo così a quantificare parte delle somme lucrate dall’uomo, grazie anche alla documentazione acquisita da una delle anziane, in particolare diverse cambiali non valide firmate dall’indagato, per un valore di oltre un milione di euro. Il modus operandi del 55enne era sempre lo stesso, abusando dello stato di inferiorità psichica delle vittime, prima ne riusciva ad ottenere la fiducia, facendo leva sulla compassione e, successivamente, le induceva a versargli somme in denaro. Una volta acquisita la fiducia delle anziane, l’uomo gestiva tutti i loro interessi economici ed i movimenti di soldi e, per ottenere le somme di denaro utilizzava varie scuse, dalle spese mediche e sanitarie ai lavori di manutenzione e ristrutturazione delle abitazioni delle vittime, in un caso addirittura era riuscito a farsi canalizzare la pensione mensile di una delle anziane sul proprio conto. In breve tempo, il Bonaurio ha ridotto le vittime in uno stato di quasi indigenza assorbendo gran parte dei loro averi.

CAOS SANITA’ RAGUSANA, IL SINDACO DI MODICA CHIEDE UN VERTICE TRA I PRIMI CITTADINI

GN4_DAT_11074500.jpg--trasferimento_dei_reparti__sanita_in_tilt_a_ragusa__cronaca_di_un_caos_annunciatoIn accordo con il collega vittoriese, Giovanni Moscato, il Sindaco di Modica, Ignazio Abbate, ha chiesto al Primo Cittadino di Ragusa, Federico Piccitto,  l’opportunità di convocare la conferenza dei Sindaci, relativamente agli ultimi avvenimenti riguardanti il dimensionamento della rete ospedaliera e la chiusura dell’Ospedale di Ragusa e, l’impossibilità degli Ospedali di Modica e Vittoria a poter gestire il flusso di utenza che è di fatto aumentato pericolosamente in maniera esponenziale, al limite dell’ingestibilità.  “Intendiamo manifestare – commentano i due Sindaci – a nome nostro e delle Amministrazioni Comunali che rappresentiamo, la ferma contrarietà a quanto sta accadendo in questo momento nella gestione dei servizi sanitari in Provincia di Ragusa. La totale confusione che sta sconvolgendo l’assetto sanitario, ha messo a dura prova il personale sanitario tutto che continua a lavorare senza alcuna programmazione e pianificazione dei servizi, con turni massacranti che mettono in pericolo anche la salute del paziente. Per tutte queste ragioni riteniamo necessario ogni forma di chiarimento, che possa una volta per tutte, definire il futuro della nostra sanità. A tal fine, si chiede la convocazione della conferenza dei Sindaci, alla presenza dei vertici provinciali dell’Asp n. 7 e dei tre Direttori Sanitari degli Ospedali di Modica e Scicli, Ragusa e Vittoria – Comiso per sentire direttamente dai diretti interessati le problematiche e le possibili vie d’uscita da questa crisi mai prima registrata nella nostra provincia. Auspichiamo che il Governo Regionale prima e il Governo Nazionale poi, intervengano per mettere fine a questa brutta vicenda sanitaria provinciale che ad oggi non vede una fine”.

E’ INIZIATO IL PROCESSO D’APPELLO A VERONICA PANARELLO

Veronica-a-casa.-con-la-polizia.3-2E’ cominciato a Catania il processo di secondo grado, davanti alla Corte d’assise d’appello, a Veronica Panarello, accusata dell’omicidio e dell’occultamento del cadavere del figlio Loris, di otto anni. La donna è stata condannata a 30 anni di reclusione dal Gup di Ragusa Andrea Reale il 17 ottobre dello scorso anno a conclusione del processo col rito abbreviato condizionato a una perizia psichiatrica. Secondo quanto riferito dal suo legale, l’avvocato Francesco Villardita, Veronica Panarello partecipa all’udienza che si celebra a porte chiuse. Cinque giorni fa Veronica Panarello è stata autorizzata dalla corte d’assise d’appello a pregare sulla tomba di Loris. L’avvocato Francesco Villardita legale di Veronica Panarello ha dichiarato: “Ho visto Veronica Panarello una settimana fa – ha aggiunto il penalista – e non c’è nessun tipo di modifica nella propria versione dei fatti. Dice quello che ha sempre detto: ‘Io voglio pagare per quello che ho fatto ma assieme a me deve pagare il reale responsabile’, che lei ha indicato da sempre nel suocero. Vedremo”.

PARCO DEGLI IBLEI, IL PRESIDENTE DEL CONSORZIO MONTI IBLEI CHIEDE AL COMMISSARIO CARTABELLOTTA DI INSERIRE ANCHE I CONSORZI DOP E IGP NEL TAVOLO TECNICO

Il presidente Giuseppe Arezzo (1)I consorzi Dop e Igp sono chiamati a svolgere un ruolo prioritario nelle procedure per la nuova perimetrazione del Parco degli Iblei. E’ la sollecitazione che arriva dal presidente del consorzio Dop Monti Iblei, Giuseppe Arezzo, il quale chiarisce le motivazioni di una richiesta rivolta, nello specifico, al commissario straordinario del Libero consorzio comunale, Dario Cartabellotta, individuato come guida del gruppo di lavoro sul Parco degli Iblei istituito a Palermo dopo il vertice delle scorse settimane. “Il Parco – chiarisce Arezzo – può fornire una grande opportunità nella valorizzazione dei prodotti di qualità e di eccellenza. E siccome i consorzi hanno soprattutto un compito di tutela, oltre che di esaltazione delle peculiarità produttive degli associati, è chiaro che il suddetto percorso deve riguardarci da vicino. Il Parco, d’altronde, non deve essere vissuto come uno spauracchio finalizzato a ingessare il territorio. Anzi, tutt’altro. Ci sono le premesse affinché possa rilanciarne le sorti. E’ chiaro che se, all’interno del Parco, ci sono zone vincolate per motivi archeologici, e quindi sottoposte alla vigilanza della Soprintendenza, o perché aree Sic o in quanto ambito di rispetto territoriale e ambientale, le stesse non dovranno essere intaccate. Per tutto il resto, sbaglia chi dice che seguiranno lo stesso destino, come se, insomma, fossero vincolate. Ma, anzi, si potrà e si dovrà fare, tutto ciò nel rispetto dell’agricoltura e dell’ambiente”. Il presidente Arezzo, poi, lancia un appello pressante. “Occorre che, in questa circostanza, i nostri politici dimostrino quanto siano bravi – aggiunge – facendo in modo che la governance del parco sia allocata a Ragusa. Per dare modo agli agricoltori interessati di espletare le proprie pratiche in zona senza sprecare denaro e risorse andando in giro a Catania o a Siracusa”. Ma Arezzo va giù duro contro chi da anni  vede il Parco come una iattura e dichiara: “Il terrorismo psicologico nei confronti degli operatori agricoli da parte di qualche politico della nostra zona, vale la pena di essere dimenticato in fretta”.

 

 

Decimo anniversario di ordinazione Episcopale per Monsignor Cuttitta

Invito (5)In occasione del X anniversario dell’Ordinazione Episcopale del Vescovo della Diocesi di Ragusa Mons. Carmelo Cuttitta, la Chiesa renderà grazie al Signore con una concelebrazione eucaristica nella Cattedrale San Giovanni Battista, questo venerdì 7 luglio alle ore 20:00. Nel 2007 nella Basilica – Cattedrale di Palermo il Vescovo Carmelo riceveva la Consacrazione Episcopale dall’arcivescovo Paolo Romeo. Ricevendo la pienezza del Sacramento dell’ Ordine, il Vescovo viene configurato a Cristo in forza di una grazia speciale dello Spirito Santo, per servire da strumento di Cristo per la sua Chiesa.

 

 

SEQUESTRATI BENI PER 500.000 EURO A UN IMPRENDITORE VITTORIESE RESPONSABILE DI EVASIONE E FRODE FISCALE

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La Guardia di Finanza ha eseguito un sequestro nei confronti di un imprenditore di Vittoria operante nel settore della fabbricazione e commercializzazione di imballaggi per prodotti ortofrutticoli che, mediante l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti ha presentato dichiarazioni dei redditi fraudolenti per diverse annualità. I finanzieri, nell’esecuzione del decreto emesso dal GIP di Ragusa, Dr.  Reale, hanno sottoposto a sequestro preventivo beni immobili, autovetture, depositi bancari e postali, nonché polizze assicurative per circa 500.000 di euro. L’importo del sequestro corrisponde pertanto alle imposte complessivamente evase sia in materia di imposizione diretta che in materia di imposta sul valore aggiunto.

CAOS SANITA’ IN PROVINCIA DI RAGUSA, LA SENATRICE PADUA HA CHIESTO ALLA MINISTRA DI INVIARE UNA ISPEZIONE

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La senatrice Venera Padua ha chiesto alla ministra della Salute Beatrice Lorenzin l’invio di una ispezione in provincia di Ragusa alla luce delle gravi segnalazioni che continuano ad arrivare sul fronte sanitario da parte di medici, operatori del settore e, soprattutto, pazienti. “La situazione è drammatica – sottolinea la senatrice – tra primari alle prese con enormi difficoltà, disagi a ripetizione, reparti che non si trovano e servizi paralizzati. Ed è per questo che ho rappresentato di persona alla ministra la necessità immediata di fare chiarezza. Ho seguito in questi giorni l’evoluzione della vicenda e già avevo sollecitato l’assessore regionale Baldo Gucciardi ad intervenire. Sono tornata a farlo proprio questa mattina. Durante l’interlocuzione con la ministra, abbiamo contattato telefonicamente l’assessore Gucciardi il quale ha spiegato alla rappresentante del Governo che lui si sta occupando di seguire di persona quello che sta accadendo. In ogni caso ho sollecitato delle risposte decisive. E, soprattutto, chiesto di valutare di non far proseguire più nessun tipo di azione all’attuale manager e di nominare, piuttosto, un commissario oppure un altro manager che si intesti questo difficile percorso scevro da ogni tipo di condizionamenti, con notevole professionalità e con la dovuta autorevolezza. L’apertura del nuovo ospedale di Ragusa avrebbe dovuto essere un momento di crescita per la Sanità dell’intera provincia iblea e non creare, come sta succedendo, uno stato di emergenza continuo. Quanto stiamo dicendo non serva a determinare altri allarmismi ma ad evitare che una situazione già delicata, resa ancora più complicata dall’entrata nel vivo della stagione estiva e quindi dal conseguenziale incremento degli sbarchi al largo delle coste iblee, possa diventare ulteriormente pesante”.

Stazione passeggeri Porto di Pozzallo, sit in di protesta per il suo completamento

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Riceviamo dai Segretari Generale Cgil di Ragusa Giuseppe Scifo, Cdl di Pozzallo Nicola Colombo, Generale Fillea di Ragusa Franco Cascone e pubblichiamo: “Un anno fa, esattamente l’8 luglio 2016, scadeva il termine per la fine dei lavori di costruzione della stazione passeggeri nel Porto di Pozzallo, e oggi a distanza di un anno non abbiamo nessuna notizia sul completamento dei lavori. Oltre al mancato completamento dell’opera ci preoccupa la situazione di stallo che persiste ancora oggi nel cantiere. Non sappiamo di preciso come e quando sarà consegnata l’opera, sappiamo di certo che anche per questa stagione estiva al porto di Pozzallo non ci sarà la stazione e i passeggeri che lì vi transitano sono privi di servizi, anche quelli essenziali. La realizzazione della stazione passeggeri nel Porto di Pozzallo ha avuto un iter tormentato da ritardi dovuti alla mala gestione dei lavori, infiniti contenziosi compresi problemi di irregolarità amministrativa. Lo scorso gennaio (2017) avevamo appreso con grande soddisfazione lo stanziamento di circa 250mila euro da parte dell’ente appaltante, il Libero Consorzio Comunale di Ragusa (ex provincia) pensando che fosse stato l’atto finale che avrebbe portato a termine i lavori prima dell’inizio della stagione estiva. E invece purtroppo ancora una volta siamo di fronte all’ennesima disfatta. I passeggeri, soprattutto quelli diretti e provenienti da Malta, circa 100mila ogni anno, che giungono al Porto di Pozzallo non trovano ancora nessun servizio, nessun comfort e non saranno avviate le attività commerciali ed economiche previste dentro la stazione passeggeri. La realizzazione di quest’opera è strategica per Pozzallo e per tutto il territorio.  Serve riavviare subito i lavori per portarli al termine,  anche per evitare che quanto già realizzato possa finire in malora. Questo in parte è accaduto e accade ancora; nell’aria del cantiere si possono  vedere i materiali utilizzati per la coibentatura del tetto rimossi dal vento e sparsi e resi inutilizzabili. Questo a dimostrazione del fatto che i ritardi creano un impatto economico negativo a 360°, perché occorre ristrutturare parti già realizzate e per tutte le mancate opportunità legate alla messa a regime della stazione. Attualmente chi arriva nel Porto si trova davanti uno scenario desolante dove manca tutto comprese la attività di informazione e promozione del territorio. Adesso basta! Occorre ripartire in fretta e finire l’opera. Non è possibile continuare a sopportare quest’andazzo generale delle cose. Le istituzioni devono agire immediatamente per un’immediata ripresa dei lavori secondo un cronoprogramma certo. La Cgil da anni impegnata su questo fronte non assisterà passivamente all’ennesima disfatta e incompiuta in ambito infrastrutturale nel nostro territorio. Venerdì 7 luglio alle ore 10:00 un sit–in di protesta davanti al cancello d’ingresso della stazione passeggeri del porto di Pozzallo al fine di sensibilizzare la cittadinanza, l’opinione pubblica sulla gravità della situazione e chiedere l’impedita ripresa dei lavori per il completamento della stazione passeggeri”. Firmato Cgil, Giuseppe Scigo, Nicola Colombo, Franco Cascone.

Ricercatori coordinati dal ragusano Stefano Pluchino, dalle cellule staminali neurali una scoperta che potrebbe portare allo sviluppo di nuove strategie terapeutiche anche nella sclerosi multipla

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Condotta presso il Wellcome Trust-MRC Stem Cell Institute di Cambridge dal dottor Nunzio Iraci e coordinata dal dottor Stefano Pluchino, una ricerca di base partita dallo studio dei meccanismi di signaling delle cellule staminali neurali. Diversi i risvolti anche per il trattamento delle leucemie e di alcune malattie autoimmuni come la sclerosi multipla. Il ragusano Stefano Pluchino da diversi anni studia il ruolo delle terapie con cellule staminali neurali nel trattamento di condizioni come la sclerosi multipla. Gli studi del dottor Pluchino, neurologo e ricercatore, hanno svolto un ruolo essenziale nello sviluppo dei primi studi di fase I recentemente iniziati nelle forme progressive di sclerosi multipla. L’ultima delle pubblicazioni del suo team è apparsa in questi giorni sulla prestigiosa rivista Nature Chemical Biology. Si tratta di uno studio di base che rivela una funzione mai immaginata prima per gli exosomi delle cellule staminali neurali. «Da alcuni anni ormai – ha dichiarato Stefano Pluchino – studiamo gli exosomi delle cellule staminali neurali, perché siamo convinti che gli exosomi svolgano una funzione importante nei meccanismi di signaling in condizioni complesse come ad esempio i trapianti, e immaginiamo che il chiarimento dei meccanismi di signaling possa permettere lo sviluppo di protocolli di terapia disegnati attorno alla malattia, e in ultima analisi attorno al paziente. Sono le basi di quella che adesso è nota a tutti come precision medicine o medicina di precisione».

Arrestato un imprenditore agricolo per sfruttamento di manodopera, controllate nove aziende nei territori di Santa Croce, Modica, Vittoria e Acate

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La Squadra Mobile di Ragusa è stata impegnata nell’ambito dell’operazione nazionale “Freedom”, unitamente alle Squadra Mobili di Caserta, Foggia, Latina, Potenza e Reggio Calabria. L’obiettivo era il contrasto dello sfruttamento di migranti irregolari costretti per pochi euro a lavorare con orari pesantissimi, in condizioni anche igieniche disumane, senza alcun giorno di riposo o altro diritto garantito. Fenomeno criminale diffuso soprattutto in Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Puglia e Sicilia e tipico prevalentemente del settore agricolo. Undici persone sono state denunciate per sfruttamento della manodopera e, nel caso più grave registrato a Vittoria, si è proceduto all’arresto di Francesco Miccichè, 55 anni di Vittoria. L’uomo è stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari. Gli operai ascoltati dagli investigatori della Squadra Mobile di Ragusa sono stati concordi nel riferire di lavorare presso l’azienda di Miccichè e che proprio costui, offriva loro di dormire in casette fabbricate senza alcun minimo rispetto delle normative sull’edilizia oppure li prelevava presso i loro domicili, forniva le indicazioni, impartiva gli ordini, organizzava il lavoro all’interno dell’azienda e li pagava. Gli operai riferivano inoltre di svolgere le mansioni di bracciante agricolo addetto alle colture in serra, di lavorare almeno 8 ore al giorno per una paga giornaliera di 25,00 euro (non 59 così come previsto) corrisposti ogni settimana con denaro contante, di non godere di nessun periodo di ferie e non aver mai frequentato un corso sulla sicurezza o una visita medica.

ARICO’ E LA ROSA NEL DIDIETRO

IMG_0651Quand’è che la democrazia perde di peso? No, non è solo corruzione, classe politica fiacca, mediocre e distratta, sconfitta di orizzonti politici, dipende più che altro dalle forme linguistiche che usiamo per raccontare i fatti: più ci si avvolge nel marasma delle parole più si nascondono i valori e poi pure le idee ed i pensieri e tutto si confonde. Sta accadendo in queste settimane a Ragusa con il nuovo ospedale – una struttura né amata né desiderata dai ragusani, ma imposta e quindi entrata a forza nelle nostre vite per decenni soddisfatte e orgogliose dei due vecchi ospedali – dove un fatto personale ossia l’esigenza del manager Aricò di inaugurare la struttura in coincidenza con la fine del suo mandato è stato pasticciato con un’azione  gestionale, e il trasloco si è trasformato in una babele. Aricò non poteva ammettere di agire con fretta per furia egotica e quindi rassicurava la comunità trovando i soliti entusiasti del potere che plaudivano contando i giorni e le ore – ad un tratto si disse che ne mancavano ormai solo dieci per giungere al trionfo – ed i dubbiosi venivano chetati dall’entusiasmo e la collettività doveva credere nel prodigio di efficacia e gioire e non gufare e contagiarsi di felicità. Nemmeno finanzieri, magistrati e carabinieri e sigilli e collaudi da ricontrollare e analizzare son riusciti a riportare la lucidità di giudizio, e si è voluto credere che Aricò non fosse poi stato mandato via di malo modo da Ragusa e c’è persino stato, nell’apoteosi di questo ossequio alla forma ufficiale di un potere fortissimo come quello rappresentato dalla sanità, quasi un sospiro di sollievo quando si è saputo che il trasferimento a Palermo non era immediato e che si concedeva una proroga sino ad agosto. data ancora utile per il lieto evento inaugurale. Anche il prudentissimo sindaco Piccitto, geneticamente democristiano, ha atteso il collasso finale dell’operazione per scagliarsi contro il manager mentre avrebbe dovuto dirgliene di santa ragione una settimana prima invece di conformarsi allo stile del momento. E’ inutile soffermarsi poi sul solito Nello Dipasquale che padroneggiando la lingua dell’inganno, quella forgiata e sfruttata dalla politica che egli ben incarna, cavalcava l’onda spiegandoci come Aricò fosse stato premiato dal trasferimento a Palermo – ora però non c’è traccia del nostro deputato… e ai nostalgici di buon cuore non rimane altro che affidarsi alla umanità di qualche Ong in caso di avvistamento nel Mediterraneo. Il disastro è totale e dio ci aiuti e non ci faccia prendere un coccolone. Aricò sempre sorridente ha disposto il dietrofront e gli ospedali si sono frantumati. Ci vorrebbe Emergency per salvarci se è vero, com’è vero, che i bisturi non possono essere sterilizzati essendo ormai gran parte delle apparecchiature lassù a Cisternazzi. Arico però comunica ancora nella sua lingua, quella incredibile, ed invia oggi una foto di una sua visita ad una puerpera col fanciullino in grembo nell’atto di porgerle una rosa: è l’amore, la pace, la serenità, la finzione scenica. E allora cambiamo linguaggio di botto e sputiamo  la verità. Che se la infili nel didietro, la rosa,  il nostro manager, con la speranza che qualche spina gli faccia da spinta propulsiva per farlo correre più lontano possibile dai nostri luoghi. Ripristinato il senso delle cose, quelle cattive, quelle sbagliate, quelle false, in qualche modo ci arrangeremo ricominciando dalle parole, quelle vere, quelle sincere. Ed ora buona fortuna a tutti, resistiamo e occhio ai nostri malandati corpi: la sanità ragusana non è proprio al massimo di questi tempi.

Ragusa, prende fuoco discarica Cava dei Modicani

Incendio Cava dei Modicani

Un incendio è divampato nel primo pomeriggio di martedì nella discarica di ‘Cava dei Modicani’, sulla s.p. Ragusa – Chiaramonte Gulfi. Il pronto intervento della Polizia Provinciale, che ha chiesto l’immediato intervento dei Vigili del fuoco, nonché il collaudato sistema antincendio della stessa discarica, hanno permesso di domare le fiamme nel giro di un’ora. L’incendio è stato subito circoscritto e non si registrano danni alle strutture. Proprio in questi giorni è attivo il nuovo impianto di compostaggio. Sulle origini dell’incendio spetterà ai Vigili del fuoco verificare se vi sono tracce di liquido infiammabile, anche se la causa dell’autocombustione sembra molto improbabile.

INCENDIO DI CHIARAMONTE, GIOVANNI IACONO PROPONE LA VIGILANZA DELLA POLIZIA PROVINCIALE

incendio-chiaramonte-3-330x248Dopo l’incendio della pineta di Chiaramonte alcuni componenti della lista civica ragusana Partecipiamo, che ha come leader Giovanni Iacono, e come principio fondante l’ambientalismo, hanno scandagliato le varie zone rimaste integre dal devastante rogo. Sono tutte le zone delle cave naturalistiche, dove negli anni scorsi prima dell’estate venivano ripuliti i viali parafuoco e i bordi delle trazzere limitrofe ai viali parafuoco che portano alle masserie. Questo quel che si è visto e che ora si descrive: “Siamo a luglio ed abbiamo constatato che quest’anno a cava misericordia, cava volpe, cava paradiso, non è stato effettuato alcun intervento di prevenzione. Vi sono dei criminali in libertà che possono tornare a completare “l’opera”. E’ necessario che vengano realizzati in tempi immediati i viali parafuoco e ripulite le trazzere. E’ indispensabile presidiare, costantemente, tutte le zone boschive e le cave naturalistiche ed è un compito dei cittadini ma anche delle pattuglie delle forze dell’ordine”.  Giovanni Iacono, capogruppo al Comune di Ragusa, quindi dichiara: “Purtroppo tra le tantissime scelte scellerate che i governi hanno compiuto nel campo ambientale una ha riguardato, a livello nazionale, la soppressione del Corpo Forestale dello Stato. Un solo elicottero, come si sa,  andava avanti e indietro dalle zone avvolte dalle fiamme e la diga di S.Rosalia caricando in un tempo straordinariamente breve 8.000 litri di acqua. Il tempo di andata, caricamento, ritorno, scarico e ripartenza era di 7-8 minuti. E così per ore ed ore. Lavoro eccellente dei forestali, delle forze dell’ordine, dei volontari ma adesso dobbiamo pensare a salvare il salvabile e quindi chiediamo, con forza, anche l’impiego per la vigilanza di tutte le forze dell’Ordine ma, in modo particolare, della Polizia Provinciale, che ritengo molto indicata per questo tipo di vigilanza. I compiti della Polizia provinciale non possono limitarsi alle strade provinciali ma possono, in casi così straordinari,  estendersi a tutte queste zone naturalistiche il cui territorio ricade nei Comuni che compongono  il Libero consorzio dei Comuni”.

 Mancata apertura ospedale “Giovanni Paolo II”. Il sindaco Piccitto scrive al Ministro della Salute Lorenzin, al Presidente  della Regione Siciliana Crocetta e all’Assessore Regionale alla Salute Gucciardi

 

sigilli_ospedale-800x500_cQuali provvedimenti saranno adottati per superare l’attuale situazione di sofferenza del sistema sanitario provinciale di Ragusa e per consentire un rapido ripristino della funzionalità delle strutture presenti nella Città di Ragusa? Le gravi carenze organizzative dell’attuale Direzione Generale dell’ASP 7, che appare confusa e priva delle più elementari competenze tecnico-organizzative, richiedono un intervento urgente al fine di scongiurare rischi per l’igiene e la salute pubblica”. Questo è quanto chiede il sindaco Federico Piccitto, con due distinte note inviate rispettivamente al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, al Presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta e all’Assessore Regionale alla Salute Baldassare Gucciardi. Il primo cittadino di Ragusa ha voluto informare il governo centrale e quello regionale in merito alle problematiche che hanno impedito l’apertura del nuovo ospedale “Giovanni Paolo II” e agli effetti prodotti sull’intero sistema sanitario provinciale di Ragusa. Le decisioni assunte dalla Direzione Generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Ragusa  – scrive nella lunga nota il sindaco Federico Piccitto – hanno determinato profondi stravolgimenti nel funzionamento degli ospedali del capoluogo, che rischiano di pregiudicare la qualità complessiva delle prestazioni sanitarie dedicate all’utenza e il mantenimento di adeguati livelli di assistenza”. Il Sindaco spiega nel dettaglio quello che è avvenuto nelle ultime settimane, fino alla decisione della Direzione Generale del 30 giugno di ripristinare i vecchi ospedali “Maria Paternò Arezzo” e “Civile”. Passa in rassegna le rassicurazioni e gli impegni, costantemente disattesi dalla Direzione Generale sui tempi di presentazione della documentazione amministrativa necessaria per il trasferimento. Infine, fa il punto della situazione attuale, alla luce del dietrofront annunciato dalla Direzione Generale. “Nel corso di un sopralluogo effettuato nella giornata di lunedì 3 luglio presso le strutture “Maria Paternò Arezzo” e “Civile”, finalizzato ad acquisire elementi utili di valutazione in merito alla condotta della Direzione Generale, ho potuto constatare come le procedure di trasferimento avviate e successivamente interrotte non consentano, al momento, di assicurare alla Città di Ragusa la piena funzionalità delle strutture anzidette, con grave pregiudizio dei livelli essenziali di assistenza. In particolare, da un confronto con il personale medico, sono emerse problematiche di varia natura che richiederebbero, per il ripristino, tempi superiori a quelli realisticamente sopportabili dagli altri ospedali della Provincia, sotto pressione da ormai due settimane. Appare – conclude il sindaco Piccitto – inopportuno  il perdurare di soluzioni temporanee che prevedono lo spostamento di attività presso altri ospedali della Provincia, con il conseguente impoverimento dell’offerta sanitaria nella città capoluogo, in contrasto con quanto previsto dalle norme e dal piano di riordino sanitario regionale”.

 

Caos Ospedale Ragusa, Digiacomo annuncia: nominata una terna ispettiva

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“Mi sono sentito con l’assessore Gucciardi: è stata nominata una terna ispettiva che si occuperà di interloquire con le istruzioni per una veloce risoluzione di questa pagina incresciosa relativa all’apertura del Giovanni Paolo II”. Ad annunciarlo il presidente della VI Commissione Servizi Sociali e Sanitari all’Ars, Giuseppe Digiacomo, che aggiunge: “ciò è conseguenza della totale delegittimazione dell’attuale direzione generale, che si e’ vista mettere i sigilli per evitare che i malati fossero allocati in luoghi non conformi. Già dalla relazione trasmessa, si desume la piena consapevolezza che la struttura della quale s’annunciava l’apertura, e che aveva comportato sospensione di ricoveri e allocazione dei pazienti in strutture diverse dentro e fuori provincia, era inagibile”. “Una inqualificabile condotta per appendersi una medaglietta a ogni costo – tuona Digiacomo -, per dimostrare, non si capisce bene a chi, di essere tipi in gamba, tipi tosti. Il tutto sulla pelle di pazienti e personale, personale stanco, stressato, deluso e preoccupato che adesso viene da noi a sfogare la propria amarezza. La Commissione Servizi Sociali e Sanitari che mi onoro di presiedere – annuncia Digiacomo – convocherà in questi giorni un’audizione per far luce su quanto accaduto, e, ai sensi dello statuto e del regolamento, ispezionerà e indagherà su questi fatti che, comunque, rappresentano una pagina dolorosa, imbarazzante che la terra iblea non si meritava. Se, in questo delicato momento, il dottor Arico’ si facesse da parte facilitando percorsi e interlocuzioni con Procura e altre Istituzioni e non rimanesse attaccato alla poltrona non si capisce per quale ragione, si riabiliterebbe parzialmente, se non altro su un piano deontologico e mostrerebbe un senso di responsabilità ad oggi carente”.

CAOS OSPEDALI RAGUSA, DICHIARAZIONE DEL SINDACO PICCITTO

nnmmfggIl Sindaco Federico Piccitto interviene in merito alla mancata apertura del nuovo ospedale “Giovanni Paolo II” di Ragusa e dichiara: “Chiunque ama questa città, prima ancora di rappresentarla, non può che essere arrabbiato, deluso e ferito personalmente per quanto sta accadendo. Da tempo, per vari motivi, sono costretto a seguire i piani aziendali regionali, cambiati un giorno sì e l’altro pure (con lo stesso comune denominatore: penalizzare la Città di Ragusa), o addirittura, anche di recente, inseguire i trasferimenti improvvisi di reparti in altre città (e bloccarli). Ma quanto è accaduto nelle ultime settimane ha dell’incredibile, e per varie ragioni ritengo che questa volta si sia passato il segno. Quando per la prima volta chiesi, ormai oltre dieci giorni fa, chiarimenti sul cronoprogramma del trasferimento del nuovo ospedale alla direzione generale dell’Asp 7, e quando dissi chiaramente che bisognava avere il quadro chiaro della situazione, avevo una idea precisa di quello che era necessario, opportuno e giusto fare. Il nuovo ospedale andava aperto, ma garantendo in tempi rapidi la piena operatività e nel massimo rispetto delle normative. Preoccupazioni e dubbi, che non potevano, e non dovevano, distogliere dall’obiettivo: aprire il nuovo ospedale e farlo bene. La risposta, peraltro tardiva e dopo non poche sollecitazioni, era stata, alla fine, chiara: bastano pochi giorni, i disagi saranno limitati, le emergenze ridotte, le problematiche legate a normali adempimenti amministrativi. Ottenute le rassicurazioni, come avrebbe fatto chiunque, ho voluto verificare di persona e controllare la struttura da cima a fondo. Ho potuto constatare da vicino come qualsiasi struttura, per quanto bella come il nuovo ospedale, sarebbe rimasta una scatola vuota senza l’impegno, la passione e la dedizione che il personale dell’ASP aveva messo nel tentativo di concludere positivamente i trasferimenti e rendere il nuovo ospedale pienamente operativo. Subito dopo, l’assurdo: prima la mancata conferma dell’attuale direttore generale, in una situazione ancora irrisolta, da parte di una Regione che quando decide di governare, soprattutto sulla sanità, lo fa solo per distruggere e non per costruire. Poi, la proroga dello stesso direttore, non si capisce su quali basi giuridiche, solo per occuparsi dell’apertura. E nel frattempo, l’iter amministrativo non completato, nuove indagini, nuovi sequestri, la decisione di tornare indietro, in una struttura che lo stesso manager ha definito obsoleta. Perché non intervenire direttamente, potrebbe chiedersi qualcuno? L’ho fatto, da subito, pretendendo risposte puntuali, chiedendo informazioni, offrendo il mio contributo e la collaborazione diretta del Comune di Ragusa. Fare altro, e ne sono ben consapevole, avrebbe condannato l’ospedale nuovo a non aprire mai più. Ed io questo non lo voglio, perché so quanto vale e quanto impegno c’è stato per arrivare a un risultato. A questo proposito incontrerò ancora, la prossima settimana, il personale medico e non che, ogni giorno, si è impegnato per raggiungere un obiettivo così importante per la nostra città. Qualcun altro questo obiettivo, non sappiamo ancora per quale motivo (o forse lo sappiamo benissimo) ha voluto, invece, prima farlo osservare da vicino e poi allontanarlo inesorabilmente, per un misto di ignavia ed inefficienza che, purtroppo, in questa Regione, è una costante. Per fortuna, in questa terra, esistono autorità competenti capaci di svolgere al meglio il proprio lavoro e garantire la sicurezza di tutti. Dalle ultime informazioni sembra che la direzione generale stia valutando il ripristino della situazione ex ante, con la riattivazione dell’ospedale Civile e dei reparti del Paternò Arezzo che la direzione intendeva trasferire. Se si sceglierà questa soluzione, vigilerò, come ho sempre fatto finora, perché il ripristino sia totale, perché siano assicurate le condizioni precedenti, senza eccezioni, e perché la salute dei cittadini non sia messa in pericolo. Alla fine di tutto questo, però, resta l’obiettivo: aprire il nuovo ospedale, renderlo operativo il più presto possibile. Ieri pomeriggio abbiamo appreso che la strada si allunga, per i motivi che purtroppo abbiamo citato prima. Ma l’obiettivo resta lì. E noi, come città, faremo di tutto per raggiungerlo. Chi ha voluto giocare sulla sanità e sui cittadini, si renderà presto conto che ha sbagliato indirizzo.”

ECCO IN CHE CONDIZIONI E’ RIDOTTO IL VIALE EUROPA A RAGUSA

Viale Europa sterpaglie“Come si può lasciare il viale Europa, strada d’accesso della città, zona che teoricamente dovrebbe essere residenziale, in queste condizioni? E per di più a inizio luglio? Con le sterpaglie dello spartitraffico che hanno ormai quasi superato l’altezza d’uomo?”. La denuncia è del consigliere del Movimento Civico Ibleo, Gianluca Morando, il quale sottolinea che “la gestione dei servizi di manutenzione deve essere registrata meglio. Ma di tutto ciò, devo aggiungere – prosegue il consigliere – ce ne eravamo accorti già da un pezzo visto che le segnalazioni legate alla mancanza di decoro si susseguono senza un attimo di tregua. L’immagine di viale Europa ridotto così davvero non è sostenibile.  E’ vero, i fondi saranno pure ridotti al minimo. Ma prendiamo atto che si reperiscono risorse economiche per manifestazioni legate all’effimero mentre per quelle che dovrebbero essere le necessità più o meno primarie, e il decoro di una città che vuole fregiarsi dell’appellativo turistica è senz’altro tra queste, si continua a stentare. Chiedo, dunque, ufficialmente all’Amministrazione comunale retta dal sindaco Piccitto di provvedere e di cominciare proprio dal viale Europa dove è fin troppo chiaro che un operaio addetto alle manutenzioni non si vede da chissà quanto tempo”.

 

Roghi in Sicilia. M5S: “Su Crocetta e governo pesanti responsabilità. Chi ha sbagliato paghi, una volta per tutte. Il presidente venga a riferire all’Ars”

incendio-chiaramonte-gulfi-3-640x620Non è possibile che in Italia e, soprattutto, in Sicilia non ci siano mai responsabili di nulla, che gli effimeri, rari e spesso falsi successi abbiano cento padri e i continui e colossali disastri siano sempre orfani. Crocetta venga a riferire all’Ars sulla situazione e sulla convenzione con i Vigili del Fuoco di cui dice di aver chiesto il rinnovo, cosa che gli stessi Vigili del Fuoco smentiscono categoricamente”. All’indomani dei pesantissimi roghi che stanno devastando la Sicilia ll M5S all’Ars chiede un faccia a faccia col presidente della Regione sulla questione incendi, “per la quale il presidente ha non poche responsabilità”. È da almeno 4 anni, ormai, – dice il deputato Francesco Cappello – che il M5S, raccogliendo la denuncia del sindacato Conapo Sicilia, chiede a gran voce al governo regionale di stipulare la convenzione con i Vigili del Fuoco per avviare per tempo la campagna antincendio in Sicilia. Ma nessuna risposta è arrivata da parte del governo. Silenzio anche in commissione Territorio e ambiente, dove l’anno scorso, sempre in questo periodo, ho chiesto di audire i vertici regionali e nazionali della Conapo al cospetto del governo regionale, che puntualmente ha preferito disertare l’incontro. Anche quest’anno stessa rivendicazione da parte dei Vigili del Fuoco e stessa inerzia da parte del governo. Crocetta, però, nel tentativo maldestro di salvare la faccia ha affermato di avere richiesto il rinnovo della convenzione con i Vigili del Fuoco in risposta alle polemiche accese con il capo della protezione civile. Peccato che quanto dichiarato dal governatore venga clamorosamente smentito da una nota della direzione regionale dei Vigili del Fuoco per la Sicilia, che ha dichiarato che ‘il dipartimento protezione civile regione Sicilia a tutt’oggi non ha convocato ne predisposto alcun incontro finalizzato alla stipula di apposita convenzione finalizzata alla campagna boschiva per la stagione estiva 2017’”. Le affermazioni di Crocetta – prosegue Cappello – sono assai gravi, come le colpe che questo governo ha in merito ai roghi di questi giorni. Alla regione Siciliana, infatti. in virtù della legge 353 del 2000 compete la responsabilità della previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi”. Il Movimento 5 Stelle esprime la propria solidarietà al corpo dei Vigili del Fuoco “eroicamente sempre in prima linea e abbandonato dalla politica a risolvere i problemi che la stessa politica avrebbe potuto e dovuto evitare”.

Università e Fondazione San Giovanni Battista insieme per la formazione

Chiara FacelloE’ stata formalizzata da alcuni giorni la convenzione con l’Università di Catania per l’attivazione dei tirocini formativi curriculari che consentono agli studenti universitari di poter richiedere di svolgere lo stage presso la Fondazione San Giovanni Battista attraverso la piattaforma del COF. “Per noi – spiega Tonino Solarino, presidente della Fondazione – si tratta di un ulteriore elemento di rafforzamento della rete con le istituzioni e in particolare con la Struttura didattica speciale di Lingue e Letterature Straniere”. Le attività potranno essere molteplici, prima fra tutte l’inserimento degli studenti in qualità di osservatori, presso una struttura di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati stranieri. “Gli studenti – conferma Chiara Facello, responsabile dell’Area Ricerca e formazione della Fondazione – saranno preparati durante i primi giorni, attraverso incontri formativi e materiale didattico e supportati da un tutor aziendale. Pensiamo sia una opportunità per tutti gli studenti che permetterà di rafforzare e mettere in pratica le competenze acquisite ma anche di creare le basi per un incontro tra domanda e offerta di lavoro conoscendo una realtà del nostro territorio e vivendo una esperienza formativa dalla prospettiva dell’apprendimento del fenomeno migratorio”.

 

 

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