25-04-2024
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Archivio per il tag: ingalleria

Salvatore Terranova è il nuovo segretario generale della Flai Cgil di Ragusa

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L’assemblea generale del sindacato dei lavoratori dell’agroindustria, riunitasi nei locali della Cgil di Ragusa, trentasei i componenti presenti, ha eletto Salvatore Terranova nuovo segretario generale con 35 voti favorevoli e un astenuto. Salvatore Terranova succede a Salvatore Carpintieri che lascia l’incarico per scadenza di mandato. Nelle prime dichiarazioni programmatiche Salvatore Terranova ha assunto l’impegno di condurre le battaglie sui diversi fronti a partire dal comparto agricolo, la forestale e continuazione delle iniziative volte alla moralizzazione di alcuni enti come il consorzio di bonifica di Ragusa. Salvatore Terranova è componente la segreteria provinciale della Cgil e segretario della Camera del lavoro di Modica.

OTTANTANNI DI GIORGIO FLACCAVENTO – GLI AUGURI DEL FELICIANO ROSSITTO

giorgio flaccavento

Riceviamo e pubblichiamo: “Gli amici del Centro Studi Feliciano Rossitto ti inviano i più sentiti auguri per il tuo compleanno memori dello straordinario contributo che da oltre cinquant’anni dai alla vita culturale e politica della nostra terra. Abbiamo apprezzato l’opera di formatore di tante generazioni di giovani che hai svolto come docente e dirigente scolastico e il tuo impegno per la valorizzazione dell’identità storica e del patrimonio dei beni culturali della Sicilia e del nostro territorio. Del tuo impegno come consigliere comunale e provinciale, amministratore e dirigente politico della Democrazia Cristiana e del Partito Popolare abbiamo apprezzato la tua dedizione alla tutela dell’interesse generale della nostra comunità. Ricordiamo tra l’altro il contributo che nella prima metà degli anni settanta hai dato alla battaglia che si svolse nel Consiglio comunale della città per la destinazione a parco della collina Petrulli, sito di grande rilevanza archeologica per l’esistenza della necropoli greca arcaica del VI secolo a. C. Di grande rilevanza è stato il tuo impegno pubblicistico e di storico. Tra le tante tue pubblicazioni di grande rilevanza sono stati i volumi “Uomini, campagne e chiese. Profilo storico di Ragusa dai siculi ai nostri giorni”; “Ragusa nel tempo”, opera realizzata con la collaborazione di Paolo Nifosì e Marco Rosario Nobile. Con questi libri hai ricordato il passato della nostra comunità e difeso l’identità culturale della nostra città; hai spronato i cittadini a “conservare il santuario della sua storia”, che sono certamente Ibla e il centro storico di Ragusa Superiore. Con “Ragusa nel tempo”, hai contributo a rinnovare ulteriormente la conoscenza della storia della nostra città precisando che “oggi l’etimo più accettato del nome di Ragusa è quello di Rogos – granaio – legato all’assetto bizantino del territorio”. Con l’iniziativa di oggi, promossa da “Insieme in città” e dalla “Società per la mobilità alternativa”, hai confermato il tuo impegno con rinnovata energia a contribuire alla costruzione del futuro della nostra città. In questa giornata di festa ti rinnoviamo la nostra affettuosa vicinanza ed esprimiamo le nostre felicitazioni a tua moglie Salvina e alle tue care figlie Gaudenzia, Maria e Francesca”. Firmato Giorgio Chessari, Presidente del Centro Studi Feliciano Rossitto

Arresti per lavoro nero in agricoltura, plauso della Cgil alle forze di Polizia

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Dal segretario generale Giuseppe Scifo riceviamo e pubblichiamo: “La Cgil plaude all’operazione condotta dalla Questura nel vittoriese contro lo sfruttamento in un’azienda agricola avvenuta giovedì. L’azione che ha visto impegnati diversi agenti ha scoperto l’impiego di ventisei lavoratori migranti ridotti in condizioni di neo schiavismo; paga bassissima, lavoro pesante e condizioni abitative inidonee a ospitare persone. In più è stato appurato l’impiego di lavoratori provenienti dall’Africa sub – sahariana ospiti nei diversi centri di accoglienza presenti nel territorio. Sono richiedenti asilo e lavoratori romeni, tutti sotto lo stesso comune denominatore, lo sfruttamento. L’operazione ha tratto in arresto i responsabili, ovvero gli imprenditori; in assenza di atti ufficiali è  molto probabile che la polizia abbia agito in applicazione della nuova  legge 29 ottobre 2016, n. 199. “Disposizioni in materia di contrasto ai fenomeni del lavoro nero, dello sfruttamento del lavoro in agricoltura.”. Questa norma ottenuta grazie all’impegno della Cgil in anni di battaglie a partire dalle campagne delinea alcuni indici di sfruttamento, tra i quali la reiterata retribuzione inferiore rispetto alla paga contrattuale, le violazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro e le fatiscenti condizioni alloggiative messe a disposizione dai datori di lavoro. Inoltre la legge 199 punisce gli imprenditori che si approfittano dello stato di bisogno e in generale della vulnerabilità dei lavoratori. Questa condizione si riferisce soprattutto ai lavoratori migranti in particola i richiedenti asilo. L’impiego di questi ultimi in condizioni di sfruttamento apre scenari preoccupanti che chiamano in causa anche i responsabili dei programmi di accoglienza. La Cgil già in alcune strutture ha promosso dei momenti formativi rivolti ai migranti ospiti per parlare dei rischi di grave sfruttamento in alcuni ambiti nel nostro territorio. Su questa via noi intendiamo continuare a collaborare con le Istituzioni e i diversi centri di accoglienza al fine di creare consapevolezza sui rischi reali che possono presentarsi dietro le offerte di lavoro. Seguendo il ragionamento sugli indici di sfruttamento il problema si allarga su dimensioni molto ampie di responsabilità da parte d’imprenditori. La paga molto inferiore rispetto a quella prevista di contratti provinciali di lavoro in relazione agli orari di lavoro è una questione molto diffusa nel comparto agricolo ragusano, specie nella zona ipparina. Questa condizione riguarda sia i lavoratori stranieri sia gli italiani. Una condizione presente anche in aziende grandi e strutturate. In questi giorni stiamo conducendo una vertenza nei confronti di una grande azienda agricola all’interno di una O.P. che impiega lavoratori in prevalenza italiani pagati 35 euro per  8,5 ore di lavoro al giorno per 6 giorni a settimana. I lavoratori si sono rivolti alla Flai Cgil ma temono ritorsioni e la perdita del posto di lavoro. Questa situazione è purtroppo assai diffusa. Al tempo stesso riscontriamo una condizione migliore, anche se non del tutto regolare, sul versante ispicese dove ci sono diverse grandi aziende che operano alle stesse condizioni di mercato. Esistono anche realtà di aziende regolari nel nostro territorio a dimostrazione del fatto che l’agricoltura nelle regole è possibile. In ogni caso la crisi strutturale legata alla commercializzazione non può mai giustificare il comportamento d’imprenditori che operano lo sfruttamento selvaggio ai danni dei più deboli. Tutto questo nel 2017 è inammissibile. Occorre che le Istituzioni, a partire dagli enti locali e dagli uffici preposti di controllo, assumano consapevolezza sulla gravità del fenomeno. Tutto questo potrebbe avere pesanti ripercussioni sul mercato poiché la crescente sensibilità dei consumatori impone ai produttori e all’intera filiera la qualità e la responsabilità sociale, non più presunta, auto dichiarata bensì certificata. Dalle immagini diffuse dalla Questura emerge una grande professionalità delle forze di polizia impiegate e la sensibilità nei confronti delle vittime. Di questo siamo veramente grati al Questore e tutti gli uomini e le donne impiegate nell’operazione”. Firmato Il Segretario Generale della Cgil di Ragusa Giuseppe Scifo

RINVIO INAUGURAZIONE NUOVO OSPEDALE DI RAGUSA

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Con riferimento alla prevista inaugurazione del nuovo presidio ospedaliero “Giovanni Paolo II” di Ragusa, il Direttore Generale dell’Asp di Ragusa, Maurizio Aricò, comunica che “per sopravvenute criticità, in corso di risoluzione, la stessa non avrà luogo in data 26/06/2017. Sarà cura di questa Direzione rendere nota, a breve, la nuova data di inaugurazione”.

POZZALLO, TRE DONNE FERITE IN UN INCIDENTE STRADALE

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Alle ore 10:30 di venerdì personale del Nucleo di Pronto Intervento della Polizia Provinciale è intervenuto sulla strada provinciale n 46 denominata “Ispica – Pozzallo”, al Km. 4, all’intersezione con strada Regionale n° 45 denominata “Recupero – Campanella” per un sinistro che ha coinvolto una Fiat Panda con a bordo la conducente G. R. 24 anni di Pozzallo e la passeggera C.G. 54 anni di Pozzallo e un MultivanVolkswagen con a bordo la conducente S. F. 48 anni di Trento.

BASKET FEMMINILE, JESSICA KUSTER A RAGUSA

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Jessica Kuster è la prima delle due americane che vestiranno la maglia della Passalacqua Ragusa nella prossima stagione e comporrà, con Astou Ndour e un’altra lunga statunitense, il trio delle straniere che, insieme al nucleo di italiane, dovrà costituire il punto di forza del roster di coach Gianni Recupido. Kuster è nata a San Antonio (Texas) il 20 agosto del 1992. Ala piccola statunitense di 188 cm, ha frequentato il college di Rice diventando l’All time leading scorer (2.081 punti), l’All time leading rebounder (1.376 rimbalzi) e l’All time leading in double-doubles (67 doppie doppie) del college. Atleta molto prestante fisicamente, è dotata di ottime skills sia a livello offensivo che difensivo. E’ una delle sole 145 giocatrici nella storia dell’NCAA Div.I ad aver stabilito il record di oltre 2.000 punti segnati e 1.000 rimbalzi catturati, destando l’interesse di club WNBA come San Antonio Stars e Tulsa Shock. Ha iniziato la sua carriera europea esordendo nella stagione 2014-15 in Romania, palcoscenico che le ha dato la dato la possibilità di mettersi in mostra nelle file dell’Alba Iulia, dove ha chiuso con l’eccellente media di 17.7 punti, 9.1 rimbalzi, 2.7 assist e 1.6 rubate a partita in 32.9 minuti giocati. Nella stagione 2015-16 Kuster è quindi approdata in Repubblica Ceca, a Nymburk, confermandosi ottima realizzatrice e rimbalzista, chiudendo l’anno con 12.9 punti, 6.6 rimbalzi e 2.0 assist di media in 26.6 minuti giocati in campionato e riuscendo a far ancora meglio in EuroCup Women, al suo esordio nella competizione, dove ha messo a referto 13.5 punti, 7.6 rimbalzi e 2.5 assist in 32.3 minuti di utilizzo, tirando sempre con il 47% dal campo ed oltre il 30% dal perimetro. Nella stagione appena trascorsa, l’ala piccola statunitense è stata impegnata ancora una volta in EuroCup, stavolta in Ungheria, dove è stata voluta fortemente dal PEAC-Pecs. Qui Kuster ha giocato 27 partite in campionato, facendo segnare sulle statistiche ben 16.9 punti di media, 7.4 rimbalzi e 2 assist a partita ed un redditizio 13.1 punti, 5.8 rimbalzi ed 1.8 assist in Europa. E’ risultata alla fine seconda per punti segnati nel campionato ungherese e tra le prime quindici atlete di EuroCup per punti segnati, rimbalzi catturati e tiri liberi messi a segno. “Quando ho detto alla mia famiglia che avevo intenzione di giocare in Sicilia – ha dichiarato l’ala statunitense – ho visto il più grande entusiasmo da parte loro da quando gioco in Europa. Sono molto contenta perché so che questa è una grande squadra e so che le straniere che sono arrivate in passato sono state di primo livello. Sono molto entusiasta di venire a giocare a Ragusa. Ho anche sentito dire che la tifoseria di Ragusa è molto calda e numerosa: non vedo l’ora di incontrarli e conoscerli”.

Sfruttamento manodopera a Vittoria, arrestati due imprenditori agricoli

BUSACCA Valentino, 15.2.1986 comiso

La Polizia ha tratto in arresto Valentino Busacca nato a Comiso il 15.02.1986 e Angelo Busacca nato a Vittoria il 11.01.1969, perché in concorso tra loro hanno commesso il reato di sfruttamento del lavoro previsto dalla nuova normativa sul caporalato. Reato aggravato dal numero di lavoratori reclutati e dall’aver esposto i lavoratori sfruttati a situazioni di grave pericolo per le condizioni di lavoro. Gli uomini della Squadra Mobile di Ragusa, appostati nei pressi dell’azienda agricola “Busacca”, notavano che alle ore 05.30, le prime auto cariche di lavoratori giungevano all’interno dell’azienda e l’attività di osservazione permetteva di contare una trentina di uomini provenienti dal centro Africa. Alle 08.30 i poliziotti circondavano l’azienda al fine di evitare la fuga dei lavoratori, facendo quindi ingresso nell’azienda. All’interno del terreno sottoposto a controllo, di circa 80.000 mq, operavano 3 aziende agricole del settore coltivazione in serra di ortaggi. Una delle ditte sottoposte a controllo non impiegava alcun operaio in quel momento, un’altra solo 4 operai tutti regolarmente assunti anche se pagati solo se prestavano l’attività lavorativa a 25 euro al giorno, pur avendo firmato un contratto che prevedeva il pagamento di 63 euro. Essendo in palese difformità con quanto previsto dalle norme vigenti, il titolare veniva denunciato in stato di libertà. La terza azienda presente, i cui datori di lavoro sono i fratelli Busacca Angelo e Valentino, al momento del controllo, impiegava ben 26 lavoratori, uomini e donne, nella raccolta di pomodori. Oltre a coloro che sono stati bloccati e identificati dalla Polizia di Stato, vi erano degli operai che riuscivano a darsi alla fuga, considerata la vastità del terreno sottoposto ad ispezione. Le condizioni di lavoro e di vita all’interno dell’azienda erano non solo degradanti ma umilianti. Nessuno dei lavoratori era stato mai sottoposto a visita medica pur dovendo lavorare in condizioni di forte stress fisico e nessuna delle prescrizioni previste dalla normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro era stata rispettata. Gli alloggi fatiscenti costruiti abusivamente all’interno dell’azienda, davano ospitalità a 15 lavoratori in condizioni degradanti e del tutto incompatibili per l’essere umano. Il resto dei lavoratori invece, veniva prelevato ogni mattina dai titolari che quindi si occupavano anche di reclutare, senza intermediazione, gli operai. Quanto accertato dalla Polizia è stato ammesso dai due datori di lavoro che si assumevano le proprie responsabilità, riferendo però di non essere diversi dagli altri e che tanti operano in questo modo per abbattere la concorrenza. I due arrestati sono stati sottoposti agli arresti domiciliari.

Il sindaco di Scicli saluta Zingaretti e Sironi nell’ultimo giorno di riprese

Sironi sindaco Giannone Zingaretti

“Scicli non diventi un luna park, mantenga la sua identità culturale, così alta, così importante”. A parlare è il regista Alberto Sironi. Una scena insolita si è consumata giovedì pomeriggio al pianterreno del Municipio di Scicli. Il sindaco Enzo Giannone si è recato, in compagnia del suo vice, con delega alla cultura, Caterina Riccotti, sul set del Commissariato di Salvo Montalbano, allestito appunto nei locali comunali, per salutare Luca Zingaretti e il regista Alberto Sironi, nell’ultimo giorno di riprese. Il colloquio ha avuto come focus la città, la valorizzazione dei beni culturali, dei “luoghi di Montalbano”, delle aree pedonali. Zingaretti ha fatto una riflessione sull’importanza degli spazi pubblici fruibili ai pedoni, sulla importanza di far rivivere le città partendo dai loro centri storici, dalla dimensione di vivibilità degli stessi, parlando di Roma, di Napoli, per finire a Scicli. Il sindaco Giannone ha illustrato il progetto di rifunzionalizzazione dell’ex Convento del Carmine, dove sarà allocata la Fondazione Piero Guccione. Zingaretti conosce il Gruppo di Scicli e i suoi quadri. “Lì al Carmine, una volta, prima del restauro, abbiamo girato”, ha ricordato l’attore romano. In una atmosfera quasi surreale, da set cinematografico, Zingaretti, Giannone e Sironi hanno discusso di Scicli e dell’importanza di tenere fra le mani, come un oggetto prezioso, questa città fragile e bellissima. Venerdì l’ultimo ciak per questa stagione.

SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO DOPOSCUOLA AL COMUNE DI RAGUSA

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“Hanno smantellato il servizio doposcuola, dopo decenni di pregiata attività, sin dal 1982, perché avevano la necessità di potenziare l’assistenza per gli asili nido. E ora cosa fanno? Chiedono ad alcune insegnanti se sono disponibili a operare in seno all’assessorato ai Servizi sociali? Ma, scusate, stiamo scherzando sulla pelle di queste persone? E’ davvero assurdo quanto sta accadendo”. A denunciare la Giunta municipale è la consigliera comunale Elisa Marino che, a nome del gruppo Insieme, evidenzia alla stregua di una scelta da biasimare quella adottata dal Comune di Ragusa.

Camcom Ragusa avverte: attenti all’inganno

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La Camera di Commercio di Ragusa informa che in queste settimane, in coincidenza con le scadenze per il pagamento del diritto annuale, a molte imprese vengono recapitati dei bollettini di conto corrente postale accompagnati da diciture che richiamano genericamente “CAMERE DI COMMERCIO” o “REGISTRO IMPRESE” e che possono fare credere, ad una lettura veloce, di essere state inviate dalla Camera. Alcune imprese hanno aderito e pagato quanto richiesto, ritenendo di avere adempiuto ad un obbligo discendente dall’iscrizione alla Camera di Commercio. Si tratta in genere di proposte di natura commerciale per servizi pubblicitari delle quali le Camere di Commercio sono del tutto estranee. Si invitano le imprese, al ricevimento di comunicazioni analoghe a valutare con attenzione se si tratta di proposte commerciali non obbligatorie, che non hanno alcun collegamento con l’iscrizione alla Camera di Commercio o di eventuali adempimenti di legge. Nel caso di ricevimento di tali comunicazioni invitiamo le imprese, prima di procedere al pagamento, a rivolgersi tempestivamente alla Camera di Commercio – [email protected] – 0932 671254, o al proprio professionista di fiducia o alla propria associazione, per verificare se si tratta di un adempimento obbligatorio o di una pura e semplice offerta commerciale. Si conferma che l’unico modo per pagare il diritto annuale alla camera di commercio e’ il versamento tramite modello di pagamento per le imposte F24. Invitiamo, infine, le imprese che hanno ricevuto tali comunicazioni a consegnarne copia alla Camera di Commercio che le sta raccogliendo, al fine di esaminare eventuali azioni legali.

Impianto trattamento rifiuti a Scicli, le azioni della giunta per impedirne la nascita

eylqf_scicli-ragusaL’amministrazione comunale di Scicli ribadisce che ha posto in essere azioni amministrative finalizzate all’annullamento dell’autorizzazione ambientale rilasciati dai competenti organi regionali alla società A.Ci.F per il trattamento di rifiuti speciali e non sul territorio sciclitano. Di recente gli uffici comunali hanno effettuato diversi controlli nell’azienda di trattamento rifiuti per verificare la corrispondenza tra le attività in corso e quanto dichiarato negli atti presupposti all’autorizzazione.

 

In carcere altri due membri della famiglia di pastori, per il tentato omicidio avvenuto a Comiso 10 giorni fa

CALABRESE GAETANOLa Polizia di Stato ha eseguito la misura della custodia cautelare in carcere a carico dei gelesi Gaetano Calabrese e Angelo Calabrese. Venerdì 9 giugno un imprenditore comisano si avvedeva che all’interno del suo oleificio in c.da Rinazzi al confine tra Comiso e Vittoria, ignoti avevano  divelto un infisso, pertanto chiudeva il cancello per evitare la fuga dei ladri. Essendo a conoscenza che vicino il proprio terreno vi abita una famiglia di pastori di cognome Calabrese con numerosi pregiudizi penali, insospettito si recava presso l’abitazione di Francesco Calabrese soggetto di sua conoscenza che settimanalmente riceve da lui prodotti ortofrutticoli per gli animali. L’uomo chiedeva al Calabrese se fosse stato lui a commettere il tentato furto e questi per tutta risposta inveiva contro la vittima tentando altresì di colpirla, pertanto l’imprenditore desisteva e andava via, chiedendo solo di non essere importunato. Alle ore 00.30 di sabato l’uomo veniva bloccato, poco distante dall’azienda, da due auto che lo facevano rallentare fino a farlo fermare, posizionandosi una davanti e una dietro. Dall’auto scendevano 4 persone, due delle quali venivano riconosciute dalla vittima per i fratelli Calabrese. I 4 malfattori prendevano a sprangate l’auto ed uno di loro, identificato per Francesco Calabrese, estraeva un’arma esplodendo diversi colpi d’arma da fuoco all’indirizzo della vittima che restava in auto. Uno dei colpi veniva sparato alle spalle e si conficcava nel sedile dell’auto all’altezza del torace senza però ferire il conducente. La vittima riusciva a tamponare le due auto con manovre repentine, creandosi lo spazio necessario per darsi alla fuga. Le indagini della Squadra Mobile e del Commissariato di Comiso, coordinate dalla Procura della Repubblica di Ragusa, hanno permesso, in tempi record, di individuare tutti gli autori dell’efferato crimine. Grazie al lavoro degli investigatori ed alla testimonianza diretta della vittima venivano individuati in un primo momento, i due fratelli Francesco e Orazio sottoposti a fermo dopo 24 ore dal tentato omicidio. Per individuare i due complici la Polizia ha deciso di intercettare il padre Gaetano Calabrese ed il figlio più piccolo Angelo di appena 18 anni, scoprendo così che anche questi avevano partecipato al raid. Le intercettazioni hanno permesso di delineare una estrema pericolosità della famiglia Calabrese, pronta a tutto, addirittura a portare a termine l’omicidio una volta rimessi in libertà.

TROFEO REGIONALE LIBERTAS DI JUDO A SCICLI, LA BASAKI DI RAGUSA HA PORTATO A CASA QUATTRO MEDAGLIE D’ORO E UNA D’ARGENTO

 

Il maestro Baglieri con i suoi miniatleti a ScicliLa squadra agonistica della scuola Basaki di Ragusa ha partecipato al villaggio Jungi a Scicli, alla terza fase del trofeo regionale Libertas di judo 2017. La realtà operativa diretta dal maestro Salvo Baglieri era rappresentata, per quanto riguarda la categoria Fanciulli, da: Sofia Martorana, Alessandro Mea, e, per la categoria Ragazzi da Francesco Antoci Luca Licitra, Giorgio Cappello. La stagione agonistica chiude i battenti, per il team ragusano, con 4 medaglie d’oro e una d’argento. In particolare si è distinto il judoka Luca Licitra che ha conquistato il primo posto dimostrando di aver appreso molto bene tutto il lavoro svolto negli ultimi mesi. Primo posto anche per Giorgio Cappello, benissimo Sofia Martorana e Francesco Antoci Antoci anche loro piazzatisi al 1° posto e Alessandro Mea che, invece, è arrivato al 2° posto.

Scicli, blitz antidroga dei Carabinieri – Arrestato 23enne, in casa coltivava marijuana

canapa1 (3)I Carabinieri della Tenenza di Scicli hanno eseguito uno specifico servizio antidroga sul territorio di competenza, in particolare nei pressi dei luoghi maggiormente frequentati e punto di ritrovo di giovani ove hanno effettuato diversi controlli e perquisizioni. I Carabinieri hanno arrestato un 23enne, G.N., incensurato, nullafacente, sorpreso con numerosi grammi di marijuana, suddivisa in dosi e con diversi materiali per la coltivazione, il taglio ed il confezionamento della sostanza. Il giovane, infatti, è stato notato dai militari dell’Arma mentre percorreva una strada del centro di Scicli a bordo della propria autovettura ma alla vista della pattuglia ha tenuto un atteggiamento sospetto, come se volesse evitare il controllo. Dopo averlo seguito nei movimenti, gli uomini dell’Arma hanno fatto scattare il blitz e lo hanno fermato. Il giovane, quindi, apparso subito molto preoccupato e nervoso, è stato sottoposto a perquisizione personale e veicolare ed è stato trovato in possesso di un sacchetto in cellophane contenente circa 8 grammi di marijuana suddivisa in dosi. A questo punto, i Carabinieri hanno effettuato una perquisizione nell’abitazione del giovane ed hanno rinvenuto, all’interno della sua camera da letto, un contenitore con ulteriori 90 grammi di droga. Inoltre, i Carabinieri hanno scovato un’altra stanza che il ragazzo aveva interamente adibito a vera e propria serra per la coltivazione della marijuana, dotata di apposito impianto di irrigazione ed illuminazione, all’interno della quale sono state rinvenute tre piante di “canapa indiana” alte circa 1,5 metri e vari prodotti specifici per la piantagione. Il ragazzo, dunque, è stato condotto in caserma e dichiarato in stato di arresto e sottoposto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione.

Cinema Lumière, dal 29 giugno chiusura estiva

downloadPrima della chiusura estiva il cinema Lumière propone alla clientela l’utlimo film della rassegna “Giugno d’essai”Libere disobbedienti e innamorate – In between” di Maysaloun Hamoud. Il film racconta la storia di tre ragazze arabe a Tel Aviv che vivono facendo quello che farebbero tutte le ragazze del mondo. Leila è un avvocato penalista che preferisce la singletudine al fidanzato, rivelatosi presto ottuso e conservatore, Salma è una DJ stigmatizzata dalla famiglia cristiana per la sua omosessualità, Noor è una studentessa musulmana osservante originaria di Umm al-Fahm, città conservatrice e bastione in Israele del Movimento islamico. Noor è fidanzata con Wissam, fanatico religioso anaffettivo che non apprezza l’emancipazione delle coinquiline della futura sposa. Ostinate e ribelli, Leila, Salma e Noor faranno fronte comune contro le discriminazione. Il film sarà proiettato dal 23 al 28 Giugno alle 18:30 e alle 21:30. Giovedì 22 e lunedì 26 giugno chiuso. Dal 29 giugno il cinema chiude per la stagione estiva ma apre l’Arena di Casuzze.

ERBACCE SUI MARCIAPIEDI DI VIA CARONIA A RAGUSA

Via Caronia erbacce“Che la situazione in città stia diventando esplosiva, per l’incuria che regna sovrana ovunque, è un dato di fatto. Che però ci siano situazioni che, in precedenza, non si erano mai verificate, la dice lunga su quanto la cattiva gestione di questa Amministrazione comunale, per quanto riguarda gli aspetti più semplici, sia arrivata al dunque”. E’ il senso della denuncia politica che arriva dal consigliere comunale del Pd, Mario Chiavola, il quale continua a prendere atto delle numerose segnalazioni che arrivano dai cittadini di Ragusa ormai stanchi della disattenzione nell’ordinaria manutenzione che sembra avere preso il sopravvento nelle frazioni così come nel centro cittadino. “L’ultima indicazione proveniente dai social – afferma Chiavola – arriva da via Caronia, zona semiperiferica di Ragusa, dove l’Amministrazione comunale ha dimenticato di incaricare gli operai all’effettuazione della scerbatura. E così c’è chi scherza sostenendo che se non è possibile andare in campagna, l’Amministrazione comunale ha fatto sì che la campagna arrivasse sino alla città. Invitiamo il Comune a darsi una regolata e a procedere nella maniera più opportuna per eliminare tutte le questioni che, come nel caso di via Caronia, restano ancora irrisolte su più fronti”.

 

 

Profughi ambientali e l’Europa sta a guardare

 

1289-2776Nella discussione pubblica sui migranti di questi mesi si sono voluti rincorrere tanti mostri e tanti mostri hanno parlato, vaneggiando di taxi e di difesa dell’Europa. In occasione della giornata mondiale del rifugiato è importante mettere l’accento su chi sono i migranti che arrivano in Italia e da che cosa fuggono. Una riflessione particolare viene fatta da Legambiente. “Se guardiamo al quadro mondiale nel 2016 ci sono stati 31,1 milioni di nuovi sfollati interni di cui 6,9 milioni a causa di conflitti e violenze, e 24,2 milioni per disastri ambientali improvvisi e distruttivi (uragani, alluvioni, ecc.). Il fenomeno colpisce soprattutto i paesi a basso reddito dove si realizza il 61% delle migrazioni interne. Solo dopo iniziano i “viaggi della speranza”, prima di tutto verso i paesi limitrofi. Nel 2015, secondo l’UNHCR, il 90% dei rifugiati erano ospitati in paesi confinanti a basso o medio reddito: più della metà dei rifugiati nel mondo è ospitata in 10 paesi (Giordania, Turchia, Libano, Pakistan, Iran, Etiopia, Kenya, Uganda, Ciad), che rappresentano solo il 2,5% del PIL mondiale. Solo alla fine c’è l’Europa dove arriva un pallido riflesso del dramma mondiale delle migrazioni. E fin qui abbiamo parlato solo degli sfollati e dei profughi forzati. Se a questo aggiungiamo i fenomeni di lenta e progressiva trasformazione e di perdita dell’abitabilità di un territorio (desertificazione, innalzamento del livello del mare, regime delle piogge, ecc.), provocati dai cambiamenti climatici, che non vengono registrati come catastrofi improvvise e violente e che non provocano sfollati forzati, si capisce come ci troviamo di fronte ad un fenomeno dalle misure gigantesche. Di cui i migranti ambientali rappresentano la fetta più consistente. L’Italia è al centro di queste dinamiche. I migranti sbarcati in Italia, secondo i dati del ministero dell’Interno, negli ultimi 18 mesi provengono soprattutto da Nigeria, Guinea, Costa d’Avorio, Gambia, Senegal, Marocco, Mali, Eritrea, Sudan, Ghana, e Bangladesh e Pakistan. Tutti paesi toccati, con intensità diverse, sia da guerre che da disastri ambientali. Con netta prevalenza dell’Africa Subsahariana dove si assiste ad un’impennata del rischio climatico, che sta rapidamente peggiorando, in paesi come Sudan, Nigeria, Guinea, Costa d’avorio, Senegal, Mali, Burkina Faso, Cameron, Ghana, Sierra Leone, Togo, mentre Pakistan e Bangladesh sono già da qualche anno in cima alla classifica del rischio a livello mondiale. Eppure se andiamo a chiedere ai migranti arrivati da noi da cosa sono fuggiti, la risposta non centra quasi mai il rischio climatico. La ragione è semplice. I migranti ambientali non hanno diritto alla protezione internazionale, che è ancora governata dalla Convenzione di Ginevra, del 1951, e suoi successivi protocolli. Anche se l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) ha già proposto una definizione dei migranti ambientali, ovvero “persone o gruppi di persone che, a causa di cambiamenti improvvisi o progressivi dell’ambiente che influiscono negativamente sulle loro vite o sulle loro condizioni di vita, sono obbligati a lasciare le loro abituali abitazioni, o scelgono di farlo, sia in maniera temporanea che permanente, e che devono spostarsi all’interno del loro paese o all’estero”, ad oggi non c’è nessun riconoscimento formale del migrante ambientale, cosa che determina a sua volta grande incertezza nella individuazione degli interventi. L’Africa è particolarmente vulnerabile agli impatti del cambiamento climatico, soprattutto a causa della sua scarsa capacità di adattamento, stretta tra l’arretratezza economica e l’esposizione agli effetti del riscaldamento globale. Tanto più che è ormai ampiamente accettato che il cambiamento climatico – attraverso l’aumento delle temperature, i cambiamenti nei modelli di precipitazione, l’ampliamento delle aree colpite dalla siccità – mette in crisi la produzione agricola e l’accesso all’acqua potabile, mentre è ancora in atto una forte crescita demografica. Oggi va riconosciuto che i cambiamenti climatici ed i disastri ambientali non solo provocano sfollati ed inurbamento di masse sempre maggiori, ma cominciano ad essere una delle principali cause delle migrazioni internazionali. Eppure il fenomeno dei migranti ambientali è sottostimato, ed è sottostimato perché non è formalmente riconosciuto, e non è riconosciuto perché in questo campo l’Europa e gli altri paesi industrializzati dovrebbero riconoscere la loro responsabilità storica e farsi carico del “debito ecologico”, come lo chiama papa Francesco, contratto con le popolazioni di queste aree del pianeta”.  Si stima che entro il 2020 60 milioni di persone potrebbero spostarsi dalle aree desertificate dell’Africa Sub-Sahariana verso il Nord Africa e l’Europa, mentre la stima più citata, quella di Myers, prevede 200 milioni di potenziali migranti ambientali entro il 2050.

La difesa del litorale ibleo, tra diritto, geologia, ingegneria e architettura

litoraleArchitetti paesaggisti, avvocati, geologi, geometri, periti industriali e ingegneri scendono in campo per la difesa del litorale. Sabato 24 giugno alle ore 10,00 nella Sala Ideal, in Piazza Libertà si terrà un importante seminario scientifico dal titolo “Per la difesa del litorale ibleo”. Il simposio affronterà i complessi problemi relativi alla salvaguardia e valorizzazione della fascia costiera con un approccio multidisciplinare, che chiamerà in causa il diritto, la geologia, l’ingegneria e l’architettura. L’incontro, che vedrà la presenza di alcuni tra i maggiori specialisti italiani in materia, è organizzato da Betontest laboratori tecnologici e di ricerca, con il patrocinio degli Assessorati regionali dei Beni culturali e dell’identità siciliana e delle Infrastrutture e della Mobilità. «Negli ultimi decenni», spiega di Ignazio Mariano Pagano, ingegnere capo del Genio civile di Ragusa, «la costruzione dei porti di Pozzallo, Scoglitti e Marina di Ragusa ha modificato profondamente il litorale ibleo, creando zone di erosione e insabbiamenti. Da qualche anno, grazie ai finanziamenti del Ministero dell’Ambiente abbiamo realizzato interventi efficaci per arrestare questi fenomeni, anche se si pongono una serie di problemi legali (si pensi allo slittamento dei confini demaniali), ingegneristici, ambientali. Il seminario, pertanto, vuol mettere gli esperti a confronto e farli dialogare su questi temi». Il seminario sarà preceduto dai saluti dei rappresentanti degli ordini professionali interessati: Giuseppe Cucuzzella per gli Architetti, Giorgio Assenza per gli Avvocati, Giuseppe Collura per i Geologi, Salvatore Mugnieco per i Geometri, Carmelo Massari per i Periti Industriali, Vincenzo Giuseppe Dimartino per gli Ingegneri.
Introdurrà e concluderà i lavori Calogero Rizzuto, Soprintendente ai Beni culturali e ambientali di Ragusa.

PROGETTO SOCIALE LAVORATIVO AL CARCERE DI RAGUSA

1367303931-carcere10Martedi 27  presso la sala riunioni della Casa Circondariale di Ragusa sarà presentato un progetto sociale esecutivo relativo alla installazione di una macchina erogatrice per l’imbottigliamento di prodotti detergenti, che consentirà, nell’immediato start-up, l’impiego e I’assunzione di due detenuti. Il progetto è stato pensato e realizzato con la collaborazione della direttrice della Casa circondariale di Ragusa, il direttore del servizio Centro per l’Impiego di Ragusa e la società Intra Chimica srl di Vittoria. Con questa iniziativa si intende ridare la speranza a chi attraversa una fase negativa della propria vita, recuperando risorse umane, allo stato escluse, alla società civile. I prodotti a parità di qualità verranno immessi nel mercato a prezzi più bassi, grazie agli sgravi contributivi previsti dalla Legge Smuraglia, consentendo nel contempo il recupero sociale di almeno due detenuti, nella fase iniziale, ed un risparmio economico per gli enti, pubblici e privati, che per le pulizie dei loro uffici, decideranno di approvvigionarsi delle linee di prodotti imbottigliati nel carcere di Ragusa.

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