Sette persone, già detenute per aver fatto parte di un’organizzazione transnazionale che gestiva sbarchi clandestini nelle coste del Sud Sicilia, sono state raggiunte in carcere da un nuovo provvedimento di arresto della Dda di Catania, eseguito dai carabinieri del comando provinciale di Ragusa. L’accusa è di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in concorso con tre minorenni che costituivano l’equipaggio. Anche i minori, che hanno pilotato un barcone egiziano e hanno vigilato sui passeggeri durante la traversata nel canale di Sicilia, sono stati già arrestati dai Carabinieri. I sette erano stati arrestati alle prime ore dell’alba del sette agosto. Si tratta dei pozzallesi Giuseppe Zocco, 36 anni, e Donato Angilieri, 31 anni. E di: Saidani Mohamed, tunisino, 33 anni, residente a Pozzallo, operaio; Lutfi Mohammed Essabah Adnan, palestinese, 35 anni, residente a Malta, disoccupato; Farag Mahoud Abdalla, egiziano, 44 anni. Bourbia Mohamed, tunisino, 31 anni, residente a Pozzallo. Quest’ultimo è il responsabile della comunità islamica di Pozzallo. Il settimo fermato è Krifa Moahamed, tunisino, 37 anni, residente a Pozzallo, pescatore.
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Polizia, interventi in strada e in mare per Volanti e Squadra nautica
Quattro gli interventi della sezione volanti e della Squadra nautica nei giorni scorsi. Nel centro di Ragusa è stata sedata una lite. Denunciato un 45enne ragusano per lesioni gravi, per aver procurato ad un’altra persona ferite guaribili in 21 giorni. A Marina di Ragusa è stato rinvenuto un motorino rubato che è stato riconsegnato al proprietario. A Playa Grande la squadra nautica ha multato (1.032 euro di contravvenzione) un’unità da diporto che si trovava a pochi metri dalla riva. Multato anche il titolare del lido antistante lo specchio di acqua interessato, per gravi violazioni inerenti le dotazioni di sicurezza (assenza gavitelli di segnalazione acque sicure, assenza salvagente anulare, assenza kit primo soccorso, assenza boe e cima di segnalazione del corridoio di lancio). Al Porto turistico di Marina, infine, gli agenti della squadra nautica, insieme alla Protezione Civile, hanno soccorso un’imbarcazione in avaria.
I Nas alla fiera del bestiame di Giarratana, sequestrati 40 cavalli
Blitz dei Nas alla fiera del bestiame di San Bartolomeo, a Giarratana. I carabinieri sono intervenuti insieme ai veterinari dell’Asp. Su 300 cavalli controllati, provenienti da tutta la Sicilia per essere ammirati e commercializzati, una quarantina di equini sono stati posti sotto sequestro perché trovati privi di microchip e attestati da documenti falsi. Oltre al sequestro del bestiame, elevate anche 40 mila euro di sanzioni amministrative. Due persone sono state denunciate alla Procura della Repubblica. Si tratta di un modicano e uno sciclitano.
Sequestrati beni per mezzo miliardo di euro a presunto estorsore di Pozzallo
Martedì mattina, a parziale conclusione di un’articolata attività investigativa condotta su un giro di usura a Pozzallo, i carabinieri hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo emesso dal Tribunale di Modica su richiesta della locale Procura sottoponendo a sequestro beni mobili ed immobili che, nel corso delle indagini, sono risultati essere di proprietà di T.G., 80enne pensionato pozzallese. I militari dell’Arma hanno sequestrato: un’autovettura di media cilindrata, un appartamento situato a Dairago (Mi) e composto da 10 vani con garage di 30 mq; un immobile situato a Pozzallo e composto da un appartamento di 10 vani, da un locale commerciale di 123 mq e da un garage di 20 mq; un appartamento situato a Pozzallo e composto da 6 vani, un terreno situato a Pozzallo di 300 mq circa, un terreno situato a Pozzallo di 1000 mq circa. I Carabinieri hanno poi “bloccato” 3 conti corrente aperti dall’indagato presso altrettanti istituti di credito di Pozzallo. Il valore stimato dei beni sottoposti a sequestro è di circa 500.000 euro.
POZZALLO, RIVOLTA AL CPSA. ARRESTATI 14 TUNISINI
Nel tardo pomeriggio di lunedì, personale della Squadra Mobile di Ragusa, unitamente a Militari dell’Arma dei Carabinieri di Modica e della Guardia di Finanza della Tenenza di Modica, hanno arrestato Attia Elhadi, tunisino di 34 anni, sbarcato a Lampedusa il 16 agosto 2012; Mesrati Hamed, tunisino di 38 anni, sbarcato a Lampedusa il 16 agosto 2012; Alì Aymen, tunisino di 30 anni, sbarcato a Lampedusa il 16.08. 2012; Boussef Saber, tunisino di 22 anni, sbarcato a Lampedusa il 16.08.2012; Gabsi Abdelkrim, tunisino di 24 anni, sbarcato a Lampedusa il 16.08.2012; Jebali Manssef, tunisino di 31 anni, sbarcato a Lampedusa il 16.08.2012; Kraiem Tahar, tunisino di 26 anni, sbarcato a Lampedusa il 16.08.2012; Sayar Rabie, tunisino di 28 anni, sbarcato a Lampedusa il 18.08.2012; Fadalaoui Mehdi, tunisino di 28 anni, sbarcato a Lampedusa il 18.08.2012; Zaoui Ahmed, tunisino di 28 anni, sbarcato a Lampedusa il 18.08.2012; Sarhane Rami, tunisino di 22 anni, sbarcato a Lampedusa il 18.08.2012; Slimani Fahmi, tunisino di 24 anni, sbarcato a Lampedusa il 18.08.2012; Slimani Anis, tunisino di 22 anni, sbarcato a Lampedusa il 18.08.2012; Saadali Mohamed, tunisino di 22 anni, sbarcato a Lampedusa il 18.08.2012. Tutti e quattordici i tunisini sono ritenuti responsabili di resistenza e violenza verso i tutori delle Forze dell’Ordine presenti nel C.P.S.A. di Pozzallo per il servizio di ordine pubblico. Nella mattinata di lunedì i tunisini, ospiti del C.p.s.a. di Pozzallo, avrebbero manifestato segni di nervosismo, avvicinandosi all’uscita ovest del centro e cercando di creare un varco a spallate tra le Forze dell’Ordine che erano presenti. Il personale delle Forze dell’Ordine ha fronteggiato l’episodio riuscendo ad allontanare i tunisini, che avrebbero iniziato a lanciare contro gli operatori delle Forze dell’Ordine sedie, faretti, scarpe ed estintori. Un oggetto contundente ha colpito in pieno petto un agente della Questura di Ragusa, mentre una bottiglia ha colpito al volto un militare dell’Arma dei Carabinieri, provocandogli una ferita allo zigomo destro. Entrambi gli operatori delle Forze dell’Ordine hanno fatto ricorso alle cure mediche del presidio territoriale di emergenza di Pozzallo riportando, rispettivamente, 6 giorni e 4 giorni di prognosi. Intanto gli extracomunitari avrebbero devastato la struttura, dove erano ospitati, distruggendo l’impianto di videosorveglianza, le porte e le vetrate interne ed esterne, allagando alcuni uffici interni usando le lance antincendio, distruggendo gli armadi col materiale vestiario della Protezione Civile, distruggendo anche computer e altro materiale informatico che era custodito negli uffici interni di polizia, dopo averne forzato ed aperto le porte di accesso. Inoltre gli extracomunitari avrebbero usato alcuni estintori del sistema anticendio come armi contundenti, lanciandoli contro il personale delle Forze dell’Ordine. Le schegge di vetro delle porte e delle finestre distrutte sarebbero state usate come armi da taglio. Ma gli extracomunitari avrebbero pure divelto opere murarie e mattoni, utilizzati come oggetti contundenti e lanciati contro le Forze dell’Ordine, distrutto la rubinetteria dei servizi igienici (usata come corpo contundente contro le Forze dell’Ordine), e distrutto parte dell’impianto elettrico con lo scopo, probabilmente, di usarne i cavi per fuggire dal tetto della struttura sul quale si erano asserragliati e dal quale avrebbero lanciato oggetti e corpi contundenti verso le Forze dell’Ordine, sempre al fine di fuggire dalla struttura dove erano ospitati. Tutti gli arrestati, dopo le formalità di rito, sono stati associati presso le case circondariali di Modica e Ragusa a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.
SCOGLITTI, FALSO ALLARME ANNEGAMENTO
Una segnalazione è giunta lunedì notte alla sala operativa della Guardia Costiera di Scoglitti: alcune persone presenti sulla riviera Lanterna, all’altezza dell’Hotel Mida, segnalavano di aver avvistato un corpo galleggiante a circa 200 metri dalla battigia. Immediato l’avvio della macchina di intervento per verificare se l’oggetto galleggiante fosse un corpo umano. Una pattuglia di terra della Guardia Costiera monitorava le operazioni dalla costa, mentre via mare, grazie ad un mezzo nautico messo a disposizione dal sig. Privitelli, altro personale della Guardia Costiera si avvicinava all’oggetto per una verifica. Fortunatamente non si trattava di un corpo umano, pertanto l’allarme rientrava. Al rientro in porto, verso le 23,30, i militari della Guardia Costiera, con la presenza del comandante della stazione dei Carabinieri di Scoglitti, notavano alcuni movimenti sospetti di alcuni ragazzi presenti sul molo centrale. I militari hanno perquisito tre giovani, due dei quali sono stati trovati in possesso di sostanza stupefacente del tipo hashish, mentre il terzo è stato trovato in possesso di un coltello a punta della lunghezza complessiva di 19 centimetri. I militari della Guardia Costiera ed i Carabinieri hanno segnalato all’Autorità Giudiziaria i primi due giovani per detenzione di sostanze stupefacenti, mentre il terzo giovane è stato denunciato a piede libero.
Individuato e denunciato colui che avrebbe investito l’ex sindaco di Scicli
Sarebbe stato individuato l’autore dell’incidente stradale che lunedì ha visto coinvolto l’ex sindaco di Scicli, Salvatore Calabrese, di 73 anni, mentre era intento ad effettuare la sua classica uscita mattutina in bici. Gli agenti della Polizia Provinciale, a seguito di approfondite e immediate indagini, coordinate dal comandante Raffaele Falconieri, avrebbero individuato e rintracciato in poco più di 24 ore il conducente del veicolo. Si tratterebbe di un pensionato, P.T. di anni 88, residente nella frazione di Sampieri e proprietario dell’auto che avrebbe investito l’ex sindaco di Scicli, mentre percorreva la strada provinciale 66 Pozzallo-Sampieri. Dopo l’impatto, l’anziano pilota non avrebbe soccorso il ciclista ed avrebbe fatto perdere le sue tracce. Nonostante l’assenza di testimoni oculari dell’incidente e di altri elementi utili, quali frammenti o parti del veicolo investitore, la Polizia Provinciale si è posta immediatamente alla ricerca del presunto investitore. Stando ai primi rilievi sul posto, era apparso molto probabile che l’urto avesse potuto provocare danni non solo alla carrozzeria del veicolo, ma anche ad uno dei pneumatici. Le indagini, sono state concentrate in direzione dei gommisti della zona e delle autocarrozzerie, pur non tralasciando altre possibili piste di investigazione. Già nella tarda serata di lunedì, un riparatore di un esercizio a pochi chilometri da Marina di Modica e circa 7 km dal luogo dell’incidente riferiva di essere intervenuto per sostituire uno pneumatico irreparabilmente danneggiato di un veicolo condotto da una persona anziana; venivano fornite inoltre dettagliate indicazioni che, incrociate con altri elementi e testimonianze, permettevano martedì mattina di identificare il proprietario di una Toyota Yaris di colore grigio, il cui veicolo è stato rintracciato presso l’abitazione del pensionato P.T. e che presentava nel parafango anteriore destro i segni di un recente urto e tracce di vernice rossa. Il pneumatico anteriore destro appariva inoltre praticamente nuovo e di recentissima sostituzione. E’ stata subito informata la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Modica e le indagini stanno proseguendo per definire il grado di responsabilità del conducente dell’auto e l’esatta dinamica del sinistro. Agli agenti della Polizia Provinciale e al loro comandante sono giunti i complimenti del commissario straordinario della Provincia, Giovanni Scarso, per la tempestiva soluzione del caso.
Arrestati due fratelli di Pozzallo
Accogliendo la richiesta della Procura della Repubblica di Modica, il Giudice Antongiulio Maggiore, nell’udienza di convalida tenutasi lunedì, ha disposto la convalida dell’arresto per il reato di rapina impropria dei fratelli Rosario e Daniele Scolaro, di 27 e 24 anni, entrambi residenti a Pozzallo. Lo arresto era stato effettuato dal personale della Volante del Commissariato di Modica grazie alla segnalazione di un cittadino modicano che aveva sorpreso due soggetti intenti a rubare carrube all’interno del suo appezzamento di terreno. Nonostante i due fossero stati invitati ad uscire dalla proprietà privata, piuttosto che desistere, hanno minacciato il titolare. Questi non ha desistito ed ha contribuito al loro arresto. Il giudice li ha scarcerati prevedendo l’obbligo di dimora a Pozzallo.
LE ATTIVITA’ DEI CARABINIERI A SCOGLITTI NEI MESI ESTIVI
L’unità da diporto dell’Arma dei Carabinieri di stanza presso il porto di Scoglitti, dal mese di luglio ha contribuito in maniera radicale a riportare alla normalità una varietà di situazioni legate alle attività di pesca, di vendita del pescato presso il locale mercato ittico, di vigilanza e controllo degli arenili di tutto il territorio rivierasco della giurisdizione della Compagnia Carabinieri di Vittoria. Questi alcuni dei risultati ottenuti da luglio: sono stati effettuati controlli sul rispetto della normativa penale ed amministrativa inerente il rispetto delle leggi speciali da parte degli stabilimenti balneari. Sono stati effettuati anche controlli amministrativi e penali ai vari esercizi pubblici all’interno dei Lidi di Scoglitti e Marina di Acate. Sono state denunciate a piede libero all’Autorità giudiziaria iblea 8 persone per pesca di frodo di novellame di pesce spada sotto misura; sono stati sequestrati circa 400 kg. di pesce, successivamente donato, d’intesa con l’autorità giudiziaria, ad Istituti di beneficenza, religiosi ed orfanotrofi. Sono state denunciate a piede libero 3 persone responsabili di frode alimentare e commercializzazione di 28 kg di pesce in cattivo stato di conservazione, sequestrato e in questo caso distrutto presso una ditta specializzata.
IMMIGRATI IN RIVOLTA
Non arrivano i permessi di soggiorno e gli immigrati inscenano una rivolta. E’ accaduto nei locali della dogana di Pozzallo dove si trovano 56 migranti. Scontri con le Forze dell’Ordine, vetri in frantumi e c’è pure chi è salito sul tetto per dire “no” al rimpatrio in Tunisia. In tre sarebbero pure riusciti a scappare. E’ accaduto nella notte tra domenica e lunedì. Solo verso le 11 di lunedì la situazione è tornata alla normalità.
Tragedia a Punta Secca, annegato un niscemese
Un uomo di 53 anni, Filippo Spinello, di Niscemi, è annegato a Punta Secca. Intorno alle 15,30 di domenica il corpo dell’uomo galleggiava nel porticciolo turistico della frazione di Santa Croce. Il cadavere è stato recuperato e sono iniziate le indagini per l’identificazione. Dopo un paio d’ore è giunto il Magistrato che ha ordinato la rimozione del corpo, trasferito all’obitorio del cimitero di Santa Croce. Da una prima ricostruzione, pare che l’uomo, venuto in mattinata da Niscemi, stesse pescando dei molluschi. Per via del caldo o per un malore, sarebbe caduto in acqua e morto per asfissia. Nessuno si è accorto di quanto accaduto, perchè quell’angolo è poco frequentato.
NESSUNO STOP ALLE ATTIVITA’ DEL KOALA MAXI
Nessuno stop alle attività del Koala Maxi. Il provvedimento adottato da parte del questore di Ragusa, Giuseppe Gammino, è stato sospeso da parte del Tribunale amministrativo di Catania. Il provvedimento era stato adottato il 16 agosto scorso e notificato il giorno successivo all’azienda proprietaria della discoteca, la Arcadia Srl. La decisione presa dal questore era relativa a due infrazioni contestate dagli agenti di polizia amministrativa, una riguardava l’orario di chiusura e l’altra la mancata esposizione della licenza. Immediato il ricorso presentato al Tar etneo da parte dei titolari della discoteca. E, su istanza cautelare di Arcadia srl, rappresentata dall’avvocato Andrea Palazzolo, i giudici amministrativi di Catania hanno sospeso il provvedimento di chiusura temporanea. “Per effetto di ciò – spiega Francesco Terranova, amministratore delegato di Arcadia Srl – il Koala sarà regolarmente aperto secondo la programmazione pubblicizzata”. Non c’è stato, quindi, uno stop al calendario delle serate. La notizia è rimbalzata subito anche sul web, con un tam tam nelle pagine facebook di tanti giovani. Serate in disco “salve”, quindi, per l’estate che continuerà ancora qualche settimana tra musica e divertimento.
RAGUSA, CONTROLLI DELLA POLIZIA MUNICIPALE
I controlli della Polizia municipale di Ragusa, diretta dal comandante Rosario Spata, danno i loro frutti. Un ambulante senegalese di 54 anni è stato denunciato per aver falsificato il tagliando attestante la regolarità della revisione periodica cui debbono sottoporsi, per legge, i veicoli a motore. La scoperta è avvenuta a seguito del rilievo di un incidente stradale avvenuto qualche giorno fa a Marina. Un sinistro per fortuna senza danni a persone, che è stato rilevato dai “caschi bianchi”. Gli agenti si sono recati al lungomare Andrea Doria all’intersezione con via Chioggia dove era stato segnalato l’incidente tra due veicoli una Smart ed un autocarro Mercedes. Quando hanno chiesto i documenti, gli agenti si sono accorti che il tagliando della revisione del mezzo pesante era palesemente falso. E’bastato un controllo alla Motorizzazione civile per scoprire che l’ultima revisione risaliva a più di due anni fa. L’ambulante extracomunitario, è stato denunciato all’autorità giudiziaria per il reato di falsità materiale commessa da privato in atto pubblico. Allo stesso, inoltre, sono state irrogate due sanzioni amministrative pecuniarie per un importo complessivo di oltre 500 euro.
DOPING E RICETTAZIONE, DUE DENUNCE
Non solo nello sport olimpico. Anche a livello locale c’è chi sceglie la via facile del doping. Nell’ambito di una mirata attività info – investigativa volta al monitoraggio del fenomeno dell’uso di sostanze dopanti nei circuiti sportivi, personale della Squadra Mobile, sotto le direttive dell’autorità giudiziaria Iblea, nel pomeriggio di venerdì ha sottoposto a controllo, sulla strada statale 115 in direzione Ragusa, un’autovettura condotta da L.A. comisano di 50 anni. Viaggiava in compagnia di S.M., ragusano di 39 anni. I due, al momento del controllo, hanno mostrato evidenti segni di insofferenza e nervosismo e pertanto, gli agenti hanno esteso il controllo all’auto. I controlli hanno dato esito positivo: all’interno del veicolo sono state rinvenute, accuratamente nascoste, cinque confezioni integre di Eprex 10000Ui/Ml soluzione iniettabile in siringa preriempita. Si tratta di una sostanza dopante ed anabolizzante. Da ulteriori accertamenti effettuati dagli agenti della Squadra Mobile, diretta dal vice questore aggiunto Francesco Marino, i due sono risultati essere ciclisti amatoriali locali. I farmaci sono stati sottoposti a sequestro ed i due atleti, che non avevano alcuna prescrizione medica che giustificasse il possesso di quei medicinali, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Ragusa, per doping e ricettazione. “Il sequestro – spiega il vice questore aggiunto Marino – segue in ordine temporale quelli effettuati sempre dalla sezione antidroga della Squadra mobile il 24 e il 27 di marzo e il 13 giugno, a conferma della diffusione anche in provincia di Ragusa di queste illecite e nel contempo pericolosissime sostanze”. Sono in corso attive indagini al fine di accertare il pieno coinvolgimento di altri soggetti nell’attività illecita. Ma ancora di più le indagini sono rivolte ad in individuare eventuali medici o farmacie compiacenti dai quali provengono i numerosissimi e pericolosi farmaci sequestrati. La legge 376 del 14 dicembre 2000, che contiene sanzioni penali collegate ad attività di consumo e di commercializzazione di sostanze dopanti, prevede, all’articolo 9 che: “Salvo che il fatto costituisca più grave reato, è punito con la reclusione da tre mesi a tre anni e con la multa da 2.500 a 50.000 euro a chiunque procura ad altri, somministra, assume o favorisce comunque l’utilizzo di farmaci o di sostanze biologicamente o farmacologicamente attive, che non siano giustificati da condizioni patologiche e siano idonei a modificare le condizioni psicofisiche o biologiche dell’organismo, al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti, ovvero siano diretti a modificare i risultati dei controlli sull’uso di tali farmaci o sostanze”.
RAGUSA, INCIDENTE STRADALE NELLA ROTATORIA DI VIA ZAMA
Un altro giovane in prognosi riservata per un incidente in città. Un’estate di brutti sinistri all’interno del perimetro cittadino, vittime sempre conducenti di due ruote. Un grave incidente stradale si è verificato giovedì pomeriggio, in via Zama a Ragusa, sulla rotatoria che si trova all’incrocio con via Epicarmo, quasi davanti il palazzetto dello sport. Sul posto, per rilevare l’incidente, sono intervenuti gli agenti della unità operativa di Pronto intervento e incidentistica della polizia municipale. I caschi bianchi hanno rilevato l’incidente e regolato la circolazione, anche se in città non c’è molto traffico in questi giorni a ridosso di Ferragosto. Nel sinistro sono rimasti coinvolti due veicoli. Per cause ancora in corso di accertamento, il conducente di un’autovettura Fiat Bravo, un trentenne di Ragusa, C.A. le sue iniziali, in transito sulla via Epicarmo, proveniente dalla via Giuseppe Di Vittorio, attraversava la rotatoria ed è entrato in collisione con il ciclomotore Piaggio Zip condotto da un diciassettenne ragusano. Il motorino viaggiava proveniente dalla via Zama in direzione piazza Croce. A seguito del violento impatto, il minorenne è finito sull’asfalto. Il ragazzo è stato prontamente trasportato con un’ambulanza del 118 al pronto soccorso dell’Ospedale Civile. Il giovane, come detto, per via delle ferite riportate nell’impatto, è stato ricoverato. I medici si sono riservati la prognosi. Come si fa in questi casi, gli agenti di Polizia municipale hanno provveduto a sequestrare i due mezzi rimasti coinvolti nell’incidente. A fine luglio un tredicenne era stato ricoverato sempre al Civile in prognosi riservata a seguito di uno scontro tra biciclette. Il ragazzino era in sella alla sua bici che si è andata a scontrare con un altro ciclista, un 21enne di Comiso. Il sinistro è avvenuto nel centralissimo lungomare della frazione balneare del capoluogo. Il minore dopo l’impatto ha battuto con violenza la testa sulla sede stradale. Ha rimediato un forte trauma cranico che ha fatto riservare la prognosi. A distanza di una settimana un altro grave incidente. Un quattordicenne di nazionalità rumena, ma residente a Ragusa, è stato travolto da un autocarro. Il ragazzino era in sella alla sua bici, lungo la strada Ragusa – Marina di Ragusa (nei pressi della zona industriale del capoluogo), al km 4,4. Per l’impatto, il quattordicenne è caduto sull’asfalto ed è stato soccorso da un equipaggio del 118 e ricoverato presso l’Ospedale Civile di Ragusa, in prognosi riservata.
Marina di Ragusa, controlli delle Forze dell’Ordine
L’attenzione delle Forze dell’Ordine sempre puntata su Marina, dove in migliaia sono i villeggianti in questi giorni a cavallo di Ferragosto. Nell’ambito di mirati servizi repressivi predisposti in concomitanza del periodo estivo, agenti della Squadra Mobile hanno denunciato in stato di libertà un cittadino albanese di 24 anni. E.L, per il reato di possesso di arma impropria. Gli agenti lo hanno notato mentre, con fare sospetto, si aggirava per piazza Duca degli Abruzzi a Marina di Ragusa. I poliziotti lo hanno fermato e sottoposto ad un’accurata perquisizione personale. Poi hanno controllato l’automobile del giovane. Lì hanno trovato un’arma impropria: un bastone lungo 53 centimetri, con diametro di 4. Un bastone che il giovane aveva trasformato facendolo diventare una sorta di manganello. C’era anche un’impugnatura in cuoio realizzata artigianalmente. Alle richieste degli agenti su cosa ci facesse con in mano quell’arnese, il giovane non ha saputo fornire valide spiegazioni. E’ così scattata la segnalazione alla Procura della Repubblica. Oltre alla denuncia all’autorità giudiziaria, nei suoi confronti è stato adottato il provvedimento del foglio di via obbligatorio con il divieto di fare ritorno nel Comune di Ragusa per tre anni.
MARINA DI RAGUSA, MOVIDA NOTTURNA IN VIA VESPUCCI SCONTRO TRA RESIDENTI E COMMERCIANTI
Sono pronti al dialogo in un momento di grande tensione. Tendono la mano gli esercenti di via Amerigo Vespucci nel cuore del centro storico di Marina di Ragusa. All’indomani della denuncia dei residenti che lamentavano una vera e propria movida notturna i commercianti gettano acqua sul fuoco. “Quel tratto di strada chiuso al transito veicolare – spiega Gianluca Rizzo, titolare di una creperia – è stato trasformato in un vero e proprio bagno pubblico. La sporcizia e il caos che lamentano i cittadini non è da imputare alla nostra attività commerciale ma ad altro. Purtroppo in quella strada si riuniscono tanti ragazzi, anche in comitiva, che parlano, e bevono, fino a notte fonda”. Un vero e proprio braccio di ferro tra i residenti e i commercianti. “Non vogliamo nessun scontro con i cittadini – tiene a precisare il titolare della creperia -. L’attività commerciale, pur lavorando tutto l’anno, riesce a sbarcare il lunario solo 40 giorni in estate. Purtroppo qualche residente ha esasperato gli animi urlando dinanzi ai turisti e ai nostri clienti. Siamo veramente dispiaciuti per quello che è successo ma invitiamo tutti alla calma”. A proposito della pulizia, l’esercente aggiunge: “la pulizia è carente in tutto il rione – aggiunge Rizzo – solo nel mese di agosto gli operatori della ditta privata ripuliscono la strada. In altri periodi dell’anno, la pulizia è totalmente assente”. All’esterno dell’attività commerciale le sedie e i tavoli sono stati rimossi. “Il regolamento comunale – dice ancora il commerciante – ci ha imposto di togliere i tavoli e le sedie. I nostri clienti sono costretti consumare la crepes all’esterno seduti sui gradini o sul marciapiede”, ha dichiarato Rizzo. I residenti hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica.
INCIDENTE MORTALE SUL LAVORO, DISPOSTA L’AUTOPSIA
E’ stato conferito giovedì mattina dal sostituto procuratore della Repubblica Federica Messina l’incarico per eseguire l’autopsia sul corpo dello sfortunato lavoratore morto la vigilia di ferragosto dopo essere caduto da un capannone. Un accertamento che probabilmente potrà dare qualche altra indicazione, ma la causa della morte sembra abbastanza chiara. Il volo da otto metri e l’impatto al suolo. Dagli accertamenti dei carabinieri, è emerso che la vittima, Erminio Scatà, 39 anni, residente a Ragusa, avesse una ditta individuale. Stava eseguendo l’installazione di pannelli fotovoltaici sul tetto di un capannone della zona industriale Terza Fase, viale 24. Ad un certo punto è volato giù dal tetto, andando a finire per terra. L’uomo è stato trasportato in ospedale, ma le sue condizioni erano disperate. Inutili i tentativi dei medici di strapparlo alla morte: poco dopo l’arrivo all’ospedale il trentanovenne è deceduto. Gli accertamenti di rito sono stati effettuati dai militari dell’Arma insieme al personale dello Spresal che si occupa dei controlli sulla sicurezza nei luoghi di lavori. Dopo l’autopsia, il corpo verrà riconsegnato ai familiari per i funerali.
Comiso, anziana soccorsa dalla Polizia
La vigilia di ferragosto, alle sette del mattino, il personale delle Volanti del Commissariato di Comiso è stato allertato perché in via Generale Girlando una donna anziana si trovava in difficoltà all’interno di una abitazione. La chiamata era giunta da parte di un lavoratore di un esercizio commerciale sito al piano terra dello stabile che sentiva dal primo piano provenire delle richieste di aiuto da parte di una donna anziana. Il personale immediatamente intervenuto è salito su, è riuscito ad entrare in casa ed ha assistito la donna fino all’arrivo del 118. La poveretta, che non ha alcun parente, è stata quindi portata in ospedale.
CONTROLLI DI FERRAGOSTO, UN ARRESTO
Spacciatori in azione, anche a Ferragosto. Nel corso dei sevizi straordinari effettuati dai Carabinieri della Compagnia di Ragusa, è arrestato in flagranza di reato dai militari della Stazione di Marina, Fathi Lassoied, tunisino di 24 anni residente nella frazione balneare. Il giovane, a seguito di alcune telefonate pervenute al numero di pronto intervento 112 che segnalavano un’attività di spaccio in piazza Malta, è stato bloccato dai militari dell’Arma al termine di un breve ma rocambolesco inseguimento avvenuto davanti agli occhi increduli dei villeggianti, all’interno di un supermercato. Sottoposto a perquisizione, il giovane è stato trovato in possesso di 26 grammi di hascisc, suddivisa in stecche. Il tunisino è stato portato in caserma, dichiarato in stato di arresto e, dopo le formalità di rito, accompagnato presso la propria abitazione come disposto dall’Autorità giudiziaria. Anche sotto il profilo della circolazione stradale sono stati intensificati i servizi di prevenzione: controllati 92 automezzi, identificate 203 persone, elevate 28 contravvenzioni al Codice della strada. Inoltre sono state denunciate due persone per guida senza patente e una per guida in stato d’ebbrezza.