29-03-2024
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Archivio della categoria: Cronaca

Trasportavano plastica delle serre, denunciati cinque tunisini

Raccoglievano e trasportavano plastica dismessa, utilizzata per la copertura delle serre. Un’operazione che possono fare solamente ditte autorizzate, in quanto si tratta di rifiuti speciali. Cinque tunisini, che non avevano alcuna autorizzazione, sono stati trovati con circa 600 chili di plastica. Per loro è scattata la denuncia. I cinque sono stati sorpresi a Scoglitti, a bordo di un autocarro.

ARRESTATO VITTORIESE

Un vittoriese di 46 anni, Giovanni Cilia, è stato tratto in arresto dai carabinieri in esecuzione di un ordine emesso dalla Procura generale di Catania. L’uomo deve scontare una pena di 12 anni e otto mesi di reclusione. E’ stato condannato per associazione a delinquere finalizzata al traffico e detenzione di sostanze stupefacenti. L’uomo venne arrestato nel 2006 nell’ambito della operazione “Machete”.

Banda dedita ai furti, arrestati cinque rumeni

Rubavano di tutto, dalle auto al gasolio, dal rame ai personal computer. I carabinieri hanno arrestato cinque rumeni, tra i 30 ed ed i 19 anni, che dal 2010 ad oggi avrebbero messo a segno una lunga serie di furti tra Ragusa, Comiso (città in cui risiedono), Modica, Chiaramonte e Licodia. Per i furti utilizzavano auto rubate in autosaloni e autofficine della provincia di Ragusa.

Ragusa, denunciati due tifosi

La Polizia ha denunciato due giovani, di 24 e 17 anni, per furto aggravato in concorso e danneggiamento su edifici pubblici. Alla vigilia del derby tra Ragusa e Vittoria, nella notte tra il 12 e il 13 novembre 2011, i due erano entrati all’Aldo Campo ed avevano scritto frasi ingiuriose contro la tifoseria del Ragusa. I due avevano rubato anche diverse scarpe da gioco di alcuni atleti dell’Us Ragusa.

Deve scontare dieci anni, arrestato vittoriese

, 44 anni, originario di Vittoria, ma residente a Comiso, è stato arrestato dai carabinieri su ordine della Procura generale presso la Corte d’Appello di Catania. Ricca deve scontare 10 anni di reclusione, con pena accessoria della sospensione della potestà genitoriale, per il reato di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio. Era stato arrestato nell’operazione “Machete”.

Raccattano roba vecchia

Arrestati Davide Rotta, 35 anni, e Hiuseppe Nigito, 24 anni, entrambi pregiudicati di Vittoria, sono stati arrestati dai carabinieri. Stavano trasportando 500 chili di materiale ferroso senza alcuna autorizzazione. C’era di tutto: biciclette, bombole di gas, rubinetteria

Contro le coltivazioni di droga, controlli anche dal cielo

Il gruppo di esplorazione aerea della Guardia di Finanza, a seguito del precedente sequestro record operato dal Corpo in provincia, ha potuto “tarare” uno speciale strumento con cui individuare le piantagioni di marijuana. Il cosiddetto sensore iperspettrale consente di perlustrare dall’alto e di evidenziare le zone a rischio che vengono immediatamente batture dai militari a terra. I finanzieri della Compagnia di Ragusa hanno così individuato una piantagione messa a dimora su un terreno demaniale in contrada Grassullo, tra Ragusa e Santa Croce Camerina. Immediati servizi di appostamento ed osservazione effettuati nelle immediate vicinanze della piantagione di canapa indiana, finalizzati alla individuazione dei responsabili, hanno consentivto di identificare due cittadini extracomunitari, entrambi pregiudicati con precedenti specifici, colti in flagranza di reato mentre innaffiavano le piante di canapa indiana. I due sono stati arrestati. La piantagione di canapa indiana abusiva individuata, composta da 52 piante di cannabis indica in piena infiorescenza, già pronte per essere estirpate ed immesse al consumo, di altezza variabile da 1,50 a 2 metri, è stata sequestrata. www.ragusa.com

Discariche abusive a Modica, proseguono i controlli

Altre quattro persone sono state individuate dal Nucleo Operativo di Polizia locale di Modica nell’ambito dell’indagine sulle discariche abusive a cielo aperto. In particolare i quattro sono stati ritenuti responsabili del deposito di materiale vario in via Rocciola Scrofani. Da lì si è riusciti a risalire alle quattro persone per le quali è scattata una sanzione amministrativa da 600 euro.

Furto a Ispica, rosolinese in manette

I Carabinieri della Compagnia di Modica hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Modica nei confronti di Sebastiano Iemmolo, 31enne pluripregiudicato rosolinese, ritenuto responsabile di reato di furto aggravato in concorso. L’indagine, ha permesso di individuare uno dei due soggetti che, a gennaio, avevano perpetrato un furto all’interno di un’area di servizio di Ispica.

MAXI FRODE INTERNAZIONALE SEQUESTRATI BENI PER 10 MILIONI A IMPRENDITORE MODICANO

Su disposizione della Procura della Repubblica di Modica, la Guardia di Finanza di Ragusa ha eseguito un decreto di sequestro preventivo per equivalente di beni, quote societarie e denaro sino a concorrenza di 10.489.761 euro emesso dal Gip. del Tribunale di Modica nei confronti di un imprenditore responsabile di una colossale frode fiscale. Le indagini sono state coordinate dal Procuratore della Repubblica Francesco Puleio e dirette dal sostituto procuratore Alessia Laplaca. In particolare, nell’ambito dei numerosi ed attenti controlli condotti dalle Fiamme Gialle a contrasto dell’evasione fiscale e dei fenomeni elusivi, i militari del Nucleo Polizia Tributaria di Ragusa hanno sottoposto a verifica fiscale una nota società modicana operante nel settore della grande distribuzione, che negli ultimi anni aveva effettuato consistenti vendite di beni nei confronti di operatori commerciali maltesi, ovvero di imprese nazionali dichiaratesi esportatori abituali. Queste consistenti cessioni “intracomunitarie” hanno messo in allarme i finanzieri, rivelandosi effettivamente oggetto di una maxi-evasione posta in essere dalla società con il sistema della “frode carosello”. Tale particolare meccanismo, infatti, prevede che le vendite da parte dell’operatore commerciale nazionale nei confronti di società estere comunitarie, nel caso specifico maltesi, o di imprese italiane che esportino abitualmente in altri Paesi dell’Unione vengano effettuate in “sospensione d’imposta Iva”, cioè che l’Imposta sul valore aggiunto non venga pagata in Italia, ma nel paese estero in cui la merce è esportata. Lo imprenditore ha approfittato di tale meccanismo per documentare finte esportazioni di merce, per lo più bevande e detersivi con incidenza Iva al 20%, attraverso l’utilizzo di fatture e documenti di trasporto falsi attestanti l’uscita dal territorio nazionale delle merci, per un ammontare complessivo in quattro anni di oltre 50 milioni di euro ed Iva evasa per oltre 11 milioni di euro. In realtà tale circostanza non si è mai verificata, poiché la merce così sottratta a tassazione è stata in realtà venduta nel mercato nazionale a prezzi decisamente concorrenziali, con conseguente destabilizzazione del mercato e della leale concorrenza, in danno dei tanti operatori commerciali che operano nel rispetto delle regole. L’attività della Guardia di Finanza ha permesso di scoprire questa maxi frode “carosello” posta in essere dalla società modicana e di individuare 24 società maltesi e 20 imprese nazionali coinvolte, segnalando alla Procura di Modica 50 soggetti italiani e stranieri per reati tributari e penali. Si sta inoltre procedendo al recupero delle somme sottratte all’Erario, applicando il valido strumento del “sequestro per equivalente”, ovvero alla sottrazione di beni, quote azionarie e denaro nella disponibilità dell’imprenditore modicano per un importo pari ad oltre 10 milioni di euro.

Scontro in contrada Minciucci, deceduto il centauro di Rosolini

E’ morto , il trentenne motociclista di Rosolini rimasto vittima di un incidente stradale, il 5 giugno, sulla strada statale 115, in contrada Minciucci, a Modica. Il giovane, alla guida della propria moto, si è scontrato con un autocarro. Pitrolo è morto al Policlinico di Messina, dov’era stato ricoverato. I genitori hanno disposto la donazione degli organi.

OPERAZIONE TORRE CABRERA, ESEGUITO L’ULTIMO ARRESTO

L’epilogo dell’Operazione “Torre Cabrera” si è avuto nella notte del 15 giugno, quando i Carabinieri della Stazione di Pozzallo hanno assicurato alla giustizia anche l’ultimo dei 14 soggetti, colpiti da Ordinanza di Custodia Cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Modica, ritenuti responsabili dei reati di spaccio continuato di sostanze stupefacenti. Si tratta di Giovanni Gambuzza, 27enne pregiudicato pozzallese, che è stato rintracciato e collocato agli arresti domiciliari in attesa del rituale interrogatorio di garanzia. Le indagini, condotte dai Carabinieri della Compagnia di Modica e coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Modica, avrebbero accertato che nella cittadina marinara, nell’arco di tempo compreso tra il gennaio 2009 ed il marzo 2011, avrebbe operato stabilmente una rete di spacciatori di sostanze stupefacenti con canali di rifornimento a Vittoria e Palermo. L’indagine, condotta anche con l’ausilio di attività tecnica e che ha permesso il sequestro a più riprese di importanti quantitativi di droga, aveva preso le mosse dalla morte per overdose di un giovane tossicodipendente pozzallese avvenuta nell’ottobre 2010.

Modica, scontro tra due motocicli: ferita una giovane studentessa

Una studentessa di 15 anni è rimasta ferita a seguito di un incidente stradale avvenuto in Corso Umberto, all’altezza dell’Istituto Magistrale. La giovane, A.V., era alla guida di un ciclomotore quando si è scontrata con un motociclo condotto dal trentaduenne S.P., modicano. Dopo l’impatto la minore è finita contro alcuni ciclomotori in sosta provocando il cosiddetto effetto “domino”. I due sono ricorsi alle cure del Pronto Soccorso (la giovane è stata trasportata in ospedale dal 118). La studentessa ha riportato una prognosi di trenta giorni, mentre il trentaduenne se l’è cavata in sette giorni. Un secondo incidente si è verificato giovedì sera intorno alle 20,30 sulla Circonvallazione Ortisiana. Un’autovettura Lancia Y, condotta da G.D., 65 anni, di Santa Croce Camerina, ma residente a Modica, è rimasta coinvolta in un sinistro con una pedone, R.M., 43 anni, modicana. Il 118 ha provveduto a trasportare la donna al Pronto Soccorso e successivamente, questa, è stata dimessa con prognosi di sette giorni. I due incidenti sono stati rilevati dal Nucleo di Pronto Intervento della Polizia Locale che sta procedendo agli accertamenti per stabilire le dinamiche e le eventuali responsabilità.

Atto intimidatorio contro il giornalista Cannizzaro, condannato Benzi

Il Gup del Tribunale di Modica, Lucia De Bernardin, ha condannato a due anni di reclusione, col giudizio abbreviato, uno degli autori dell’atto incendiario nei confronti del giornalista Saro Cannizzaro, di Modica. L’episodio si era registrato la notte del 15 settembre scorso. Mario Benzi, detto Giorgio, 26 anni, pluripregiudicato, ha beneficiato dello sconto della pena di un anno, per il rito alternativo. Il pubblico ministero, Francesco Puleio, aveva chiesto la condanna a quattro anni di reclusione. Cannizzaro si era costituito parte civile attraverso l’avvocato Fabio Borrometi. Il Gup ha deliberato anche la refusione da parte di Benzi delle spese processuali, e il risarcimento danni in favore del giornalista il quale ha annunciato che lo devolverà in beneficenza all’associazione onlus “L’Arca”. Benzi è stato, comunque, scarcerato (era detenuto dal giorno dell’incendio). Ora si attende l’altro processo, a carico del presunto complice, Carlo Assì, 60 anni, anche questi pregiudicato, che si sta celebrando col rito ordinario davanti al giudice monocratico.

MODICA, DEFERITO UN GELATAIO

Un anziano gelataio è stato deferito alla Procura della Repubblica per resistenza e violenza a pubblico ufficiale. L’uomo avrebbe voluto entrare nell’area del mercato merceologico di piazzale Caitina a Modica, nonostante non avesse l’autorizzazione. Al diniego degli agenti della Polizia locale, il gelataio sarebbe salito sul veicolo adibito al trasporto e alla vendita di gelati e avrebbe urtato un ufficiale della Polizia municipale, che poi è stato trasportato al Pronto Soccorso dell’ospedale Maggiore, dove è stato giudicato guaribile in sette giorni. Sul posto è intervenuta anche una volante del Commissariato di Polizia di Modica. L’uomo è stato deferito alla Procura della Repubblica per resistenza e violenza a pubblico ufficiale, lesioni personali e inottemperanza all’obbligo imposto dagli agenti di non accedere nel piazzale Caitina.

Controlli speciali Polstrada sulla strada statale 115

La Polizia Stradale di Ragusa ha attuato un “Dispositivo speciale di controllo” al Km 290 della strada statale 115, Vittoria-Gela. Il Dispositivo consiste nella predisposizione di un posto di blocco che consente di filtrare tutto il traffico in transito sull’arteria stradale in entrambi i sensi di marcia. Sono 11 le pattuglie impegnate (5 della Polstrada, 3 del Reparto prevenzione Crimine di Catania, 2 del Commissariato di Vittoria, una Unità Cinofila della Questura di Catania) e 29 gli agenti coinvolti nel servizio. Sono stati controllati 80 veicoli e 118 persone e denunciati 2 soggetti: un rumeno per guida senza patente ed un gelese per violazioni di sigilli. Contestate 73 violazioni al Codice della strada, di cui 24 per mancato uso delle cinture di sicurezza. Sequestrati inoltre 5 veicoli di cui 4 autocarri, ritirate 8 carte di circolazione e 5 patenti di guida. Particolare attenzione è stata posta al contrasto dell’autotrasporto abusivo. Sono due gli autotrasportatori abusivi individuati durante la verifica, i quali sono stati sanzionati per complessivi 8.260,00 euro.

Acate, “esplode” e va a fuoco l’auto di un direttore di banca

Erano le 14,30 quando si è avvertito un forte scoppio. Lo stesso proprietario ha potuto subito vedere cos’era accaduto. La sua auto, una Mercedes classe “C”, era avvolta dalle fiamme. E’ accaduto nel pomeriggio di martedì, ad Acate. L’auto in questione è del direttore della Banca di Credito cooperativo. Era parcheggiata in via Cesare Battisti. Immediato l’intervento dei vigili del fuoco. Nel frattempo si è rivelata fondamentale la presenza di una ditta edile che, con una pompa, ha gettato acqua sul mezzo per evitare che le fiamme facessero danni anche ad altre auto. Sull’episodio indagano i carabinieri. La pista più accreditata sarebbe quella del dolo, ma non è esclusa alcuna ipotesi. I militari hanno sentito il direttore di banca, un chiaramontano solo da pochi giorni ad Acate, e stanno visionando i filmati delle telecamere a circuito chiuso.

SBARCO A POZZALLO Tra i diciotto scafisti arrestati anche tre minori

Ci sono anche tre minorenni, di 15 e 17 anni, tra le diciotto persone accusate di essere gli scafisti che hanno accompagnato, nelle coste iblee, 72 migranti tunisini. Sono stati fermati da personale della Squadra Mobile di Ragusa, unitamente alla Guardia di Finanza Sezione Operativa navale di Messina e Pozzallo ed ai Carabinieri della Compagnia di Modica. I fermati sono tutti giovani, il più grande ha 38 anni. Sono gravemente indiziati del delitto di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Il peschereccio egiziano con i 72 migranti a bordo, tra cui circa 15 minori, era stato intercettato lunedì sera al largo delle coste ragusane da due unità della Guardia di Finanza. L’imbarcazione era stata bloccata al termine di un lungo inseguimento cominciato davanti alla costa iblea. Gli extracomunitari sono stati trasferiti a Pozzallo, dove sono state avviate le procedure di identificazione. I migranti sono ospitati nella palestra comunale. Gli arrestati sono stati accompagnati in carcere, mentre i minori sono in un centro accoglienza di Catania. E nella notte tra martedì e mercoledì altro avvistamento di migranti. La Guardia Costiera di Catania ha soccorso un gommone in difficoltà 15 miglia a sud della costa di Pozzallo con a bordo 48 migranti tra cui 14 donne (due incinte). Prima che il gommone affondasse, i migranti sono stati fatti trasbordare sulla motovedetta e portati in salvo a Portopalo, dove sono giunti intorno alla mezzanotte.

Ragusa via Matteotti, chiuso in casa con la pistola si spara alla testa, ma si salva

Erano le 9,30 di mercoledì quando la tranquillità del centro cittadino di Ragusa è stata rotta dalle sirene della Polizia di Stato che si precipitavano in via Matteotti per salvare un uomo che voleva togliersi la vita. Alla sala operativa della Questura è arrivata la telefonata da parte di un cittadino che segnalava la presenza in via Matteotti di un uomo con in mano una pistola che voleva uccidersi. Immediatamente gli uomini della Squadra Volanti, diretti dal Commissario Capo Antonino Ciavola, hanno chiuso il traffico veicolare, allontanato i presenti ed indossato i giubotti antiproiettili, quindi si sono avvicinati all’abitazione segnalata, tentando di aprirla. Nel frattempo era stato avvisato un fratello dell’aspirante suicida, che ha introdotto i poliziotti nell’abitazione dove l’uomo si era già sparato un colpo alla testa, per fortuna non letale, nè grave. Immediato l’intervento del 118 che in pochi istanti è giunto sul posto prestando le prime cure del caso. L’uomo è stato ricoverato per precauzione nel locale nosocomio, ma non è in pericolo di vita e se la caverà in pochi giorni. Il poveretto che ha compiuto l’insano gesto è un ragusano di 65 anni che deteneva legalmente varie armi, una di queste utilizzata per ferirsi. La Polizia ha sequestrato un cospicuo numero di armi al fine di procedere alla revoca del titolo abilitativo alla detenzione. Inoltre dal controllo è emerso che l’uomo non curava la detenzione con la giusta diligenza e per questo motivo sarà deferito all’autorità giudiziaria. Alla base del tentativo di suicidarsi, un disagio psichico che costringeva l’uomo a cure specialistiche.

Rapina in villa a Pozzallo, arrestato uno dei presunti autori

A seguito di indagini dirette dal sostituto procuratore Gaetano Scollo e coordinate dal Procuratore Francesco Puleio, i Carabinieri della Compagnia di Modica hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa, dal Gip del Tribunale nei confronti di B. L., 36enne pluripregiudicato pozzallese accusato tra l’altro, di rapina aggravata e di sequestro di persona. L’indagine è partita a seguito della rapina perpetrata la notte del 10 marzo scorso all’interno di una villetta in contrada Raganzino a Pozzallo. Quella sera, il figlio dei proprietari, attirato nel giardino di casa da uno stratagemma posto in essere dai malviventi, è stato aggredito e selvaggiamente percosso, riportando numerose lesioni giudicate guaribili in 25 giorni. Una volta reso inoffensivo l’uomo, i rapinatori avevano costretto la madre, colta di sorpresa nel sonno e ripetutamente strattonata e minacciata, ad aprire la cassaforte e a consegnare loro gli oggetti in oro e i preziosi. Dopo essere entrati in possesso degli oggetti di valore, dell’ammontare complessivo stimato in 100 mila euro circa, i rapinatori si sono dileguati, facendo perdere le proprie tracce. Le indagini hanno permesso di arrivare all’arresto del 36enne, mentre si cercano ancora gli altri complici.

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