Una scossa di magnitudo 4.3 è stata registrata nel Palermitano alle 8.21 di stamattina. L’evento è stato avvertito dalla popolazione e a Palermo numerose persone sono scese in strada. L’ipocentro è stato localizzato dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Roma a 30 chilometri dalla costa, tra Ustica e Palermo, a una profondità di circa 15 chilometri. Rilevate anche ulteriori scosse di assestamento. Secondo i primi rilievi non ci sarebbero danni rilevanti a cose o persone. La scossa è stata avvertita anche a Ragusa
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La Cassazione condanna Dino Scarnato
Confermata dalla quinta Sezione della Corte di Cassazione la sentenza di condanna ai danni di Dino Scarnato, 47 anni, netino, all’epoca dei fatti residente a Modica, accusato di aver ucciso il 19 dicembre 2004 il ragusano Luca Firrincieli, 31 anni, a causa di un banale alterco avvenuto all’uscita della discoteca Itaparica di Marina di Modica. La Corte di Assise di Siracusa aveva condannato in primo grado lo Scarnato alla pena di tredici anni di reclusione per omicidio preterintenzionale, negandogli le circostanze attenuanti generiche. La Corte di Assise di appello di Catania aveva invece accolto il motivo di appello subordinato, relativo alla concessione delle attenuanti, ed aveva ridotto la pena ad otto anni di reclusione, confermando nel resto la sentenza di primo grado, incluse le provvisonali ai familiari della vittima. Il difensore dell’imputato, Carmelo Peluso del foro di Catania, aveva proposto ricorso per Cassazione. Mercoledì l’udienza dinnanzi alla quinta sezione della Corte suprema. Presente anche l’avvocato Gianluca Gulino, difensore delle parti civili, che ovviamente ha concluso per la conferma della sentenza. Dopo diverse ore di camera di consiglio la Corte di cassazione ha rigettato il ricorso dello imputato, confermando la sentenza di condanna di secondo grado e condannando l’imputato al risarcimento delle ulteriori spese di lite. “Provo soddisfazione per la decisione – afferma l’avvocato Gianluca Gulino – era un processo delicatissimo, esclusivamente indiziario. Sono contento per i familiari del povero Luca, che finalmente, dopo molti anni, possono vedere finalmente suturata la ferita che il processo ha aggiunto alla perdita del loro caro. L’esito favorevole non ridarà loro l’affetto perduto, nessun processo può farlo, ma avrà dato giustizia”. Scarnato, odontotecnico netino fu arrestato il 27 dicembre 2004 dalla Squadra Mobile di Ragusa che, per le indagini, si avvalse della “Scientifica” di Roma. L’uomo raccontò al giudice, nel corso dell’interrogatorio, di non avere mai conosciuto e di non avere avuto mai discussioni con la vittima. Fu successivamente scarcerato. Adesso la sentenza definitiva.
Picchia ed estorce denaro all’ex cognata: arrestato rumeno
Minacce, atti persecutori ed aggressioni fisiche. Aveva reso un inferno la vita della ex moglie di suo fratello. Metteva in atto tali azioni per estorcerle 2.000 euro. In manette è finito Marian Mustafà, 34 anni, rumeno, in esecuzione di un ordine del Gip. Vittima, come detto, la ex cognata, anche lei rumena, che abita a Ragusa. In manette, per gli stessi reati, era finito il fratello Nicolae.
Concessioni in zona agricola al vaglio della Procura
Mercoledì mattina i carabinieri sono tornati negli uffici della Soprintendenza e del Comune, su ordine della Procura, in merito alle denunce su costruzioni edilizie in zona agricola. In particolar modo su una concessione a Cava delle Misericordia contro la quale erano scese in campo otto associazioni ambientaliste: Club Alpino Italiano, Fondo Ambiente Italiano, Forum Nazionale Salviamo Il paesaggio, Italia Nostra, Lipu, Mare Amico, Legambiente, Tutela terre d’Oriente. Il procuratore capo, Carmelo Petralia, aveva chiesto lo intervento dei militari dell’Arma per verificare la documentazione di quella concessione. E’ venuto fuori che su quella segnalazione delle otto associazioni c’è già un’indagine da parte della Guardia di Finanza. Il fascicolo è seguito dal Pm Marco Rota. Nessun sequestro di carte, quindi, è stato necessario, proprio perchè la vicenda è già presa in esame dagli inquirenti. Insomma, l’attenzione della Procura, su queste segnalazioni, è massima. Dal Comune fanno sapere che l’ok arrivato dall’Ufficio tecnico è stato subordinato al nulla osta della Soprintendenza. Il mese scorso i carabinieri erano già stati negli uffici del Comune e della Soprintendenza, in questo caso per una vicenda legata a concessioni edilizie a San Giacomo. Anche in quel caso erano stati gli ambientalisti a segnalare presunte violazioni. Per quella vicenda ci sono già degli indagati. Per tornare alla segnalazione relativa alla costruzione sopra Cava della Misericordia, il soprintendente, Alessandro Ferrara, spiega che “già un anno fa era stata richiesta, da parte di un’associazione ambientalista, la sospensione in autotutela del nulla osta. Tuttavia ho ritenuto che non ci fossero i presupposti per ritirare il parere. Ed ora, non appena iniziato lo scavo, è arrivata la denuncia delle associazioni”. Nel loro intervento, le otto associazioni ambientaliste avevano ribadito che “il Prg di Ragusa, a parere dell’ufficio legale del Comune, prevede proprio che in zona agricola può realizzare nuove costruzioni solo l’azienda agricola, e l’ufficio legale del comune in questa sua valutazione non è il solo”.
Droga, nuova ordinanza per il tunisino Jamel Harchani
Il Gip del Tribunale di Ragusa ha emesso una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere ai danni di , 28 anni, tunisino residente a Vittoria, per due episodi di spaccio di eroina risalenti al 15 febbaio ed al 16 marzo scorsi ma ha rigettato la richiesta della Procura per il reato più grave, ovvero la morte come conseguenza di altro delitto che avrebbe commesso quale fornitore dell’eroina che concorreva a causare, quale conseguenza non voluta, la morte di Irene Carletti, la trentunenne veneziana di Fiesso d’Artico, che viveva da dicembre a Frigintini con il modicano A.L.M. Il decesso si è verificato dopo l’iniezione endovena della dose di eroina, a seguito di shock cardio respiratorio per assunzione di sostanze stupefacenti in concomitanza di psicofarmaci; l’episodio si è consumato la notte tra il 15 e 16 febbraio scorsi. Il Gip ragusano Giovanni Giampiccolo, così come aveva fatto la collega di Modica Sandra Levanti, ha ritenuto che l’indagato non fosse a conoscenza che la Carletti fosse vulnerabile avendo tentato il recupero presso una comunità o che facesse uso di psicofarmaci oltre che di stupefacenti. Il fermo dell’indagato era stato eseguito nei pressi di via Garibaldi a Vittoria dopo che Jamel Harchani, conosciuto come Gimmi, aveva incontrato un consumatore modicano.
RAPINA, CONDANNATI I FRATELLI CORIFEO
È finito con due condanne il processo davanti al Tribunale collegiale di Ragusa ai danni di due fratelli che, secondo l’accusa, il 19 luglio dell’anno scorso avevano tentato una rapina ai danni di un’azienda agricola di contrada San Silvestro. Si tratta di Il primo è stato condannato a 4 anni di reclusione e 1.000 euro di multa, il secondo, accusato anche di lesioni, a 4 anni e 3 mesi di reclusione e 1.500 euro di multa. Entrambi sono pluripregiudicati, sottoposti a sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di Comiso. Nella occasione il proprietario li aveva sorpresi mentre stavano cercando di smontare un motore di sollevamento dell’acqua, in una casa rurale. Vistosi scoperti, i due ladri sono fuggiti, salendo a bordo di una motoape e, nel farlo, hanno investito il proprietario che cercava di bloccarli. La vittima rimediò ferite giudicate guaribili in dieci giorni, sicchè il reato si è aggravato: da furto a rapina. Prima della sentenza emessa dal collegio presieduto da Andrea Reale (a latere Rosanna Scollo ed Eleonora Schininà) sono stati sentiti l’ultimo teste e gli imputati difesi dagli avvocati Salvatore Citrella e Maurizio Catalano. Ai due fratelli si è arrivati dopo le indagini svolte dai militari dell’Arma di Comiso.
Droga, arrestato giovane comisano
Un 21enne di Comiso, Antony Guccione, è stato arrestato dai carabinieri per detenzione ai fini di spaccio di di marijuana. La droga, trenta grammi suddivisi in dieci dosi, è stata trovata in casa sua, a Comiso. C’erano anche un bilancino di precisione ed altro materiale. Dopo le formalità di rito, su disposizione dell’autorità giudiziaria, il giovane è tornato in libertà in attesa della convalida del provvediment
Arresto confermato per Emanuele Avveduto
Confermate dal Tribunale del riesame di Catania le accuse di truffa aggravata e falso nei confronti del geometra del Comune di Modica, Emanuele Avveduto, di anni 51, arrestato da Polizia e Guardia di Finanza lo scorso primo marzo. Nel provvedimento i Giudici di Catania scrivono che Avveduto “pose in essere nei confronti delle persone offese gravi artifizi e raggiri, prospettando falsamente la possibile modifica della destinazione urbanistica di un terreno di proprietà delle vittime, millantando conoscenze presso la regione siciliana, predisponendo una falsa lettera della regione siciliana attestante il mutamento di destinazione urbanistica, facendo ricevere alla vittima telefonate da parte di una persona che si presentava falsamente come funzionario regionale”.
Segnalazioni per uso di stupefacenti
A Ragusa 5 ragazzi, tutti giovanissimi, sono stati segnalati alla Prefettura per detenzione, al fine di farne uso personale, di sostanze stupefacenti. Il primo episodio è stato accertato nel pomeriggio di lunedì, in pieno centro a Marina di Ragusa. Gli agenti di una volante intimavano l’Alt ad una Wolksvagen Golf sospetta. Gli occupanti dell’auto, prima di fermarsi, gettavano dal finestrino un involucro. La cosa non passava inosservata e i poliziotti, recuperando la bustina di plastica che era stata buttata, si accorgevano che conteneva marijuana. Gli occupanti dell’auto, tutti di età compresa tra i 21 e 24 anni, ammettevano di detenere la sostanza al fine di farne uso personale. Il secondo episodio accertato nella tarda serata di lunedì, durante il rientro in città. Nel corso di una ispezione effettuata durante un posto di controllo sulla S.P. 25, il passeggero di un’auto, ancor prima di essere perquisito, spontaneamente consegnava agli agenti una bustina contenente hashish e marijuana, detenuta anche qui al fine di farne uso personale.
Due denunce in stato di libertà per guida sotto l’influenza di sostanze stupefacenti
In due diversi posti di controllo, effettuati nel corso del pomeriggio di lunedì a Marina di Ragusa dal personale della Sezioni Volanti, sono stati denunciati in stato di libertà due giovani automobilisti che si erano messi alla guida dopo aver assunto sostanze stupefacenti. Il primo D.M., di anni 24, residente a Mazzarrone, è stato identificato nel Lungomare Bisani alle ore 17.30, mentre si trovava alla guida della sua auto, in compagnia di altri 3 amici. Gli agenti, intuendo che lo stesso avesse potuto fare uso di alcol o droghe, effettuavano gli opportuni accertamenti. Al Civile di Ragusa si è avuta la certezza che D.M. si era messo alla guida, nonostante avesse fatto uso di droghe e, pertanto, è stato denunciato in stato di libertà per guida in stato di alterazione psicofisica dovuta ad assunzione di droga. Il secondo G.T., neopatentato di anni 22, dopo aver trascorso il lunedì dell’Angelo in “allegria” è stato fermato a fine serata durante il rientro a Ragusa, nel corso di un posto di controllo effettuato sulla S.P. 25. Gli agenti notavano dalla sintomatologia che il conducente aveva fatto uso di droghe e dai successivi accertamenti effettuati sempre al Civile si aveva la conferma. Anche G.T. è stato denunciato in stato di libertà per guida in stato di alterazione psicofisica.
Incendio in un vagone ferroviario alla stazione di Ragusa
Le squadre del Comando provinciale di Ragusa, sono intervenute, la domenica di Pasqua, per spegnere l’incendio divampato all’interno di una vagone merci, fermo presso il deposito ferroviario di Ragusa. I pompieri hanno provveduto a spegnere le paratie mobili ed il pavimento, tutti in legno. Il vagone non conteneva alcun carico. I vigili del fuoco hanno lavorato oltre due ore.
Modica, in manette Gianluca Zafarana
Arrestato il pregiudicato sciclitano Gianluca Zafarana, 29 anni, sorvegliato di pubblica sicurezza. Il giovane è stato bloccato in viale Medaglie d’Oro dal Nucleo di Pronto Intervento della Polizia municipale. A seguito di segnalazione da parte di alcuni cittadini alla centrale operativa circa la presenza di individui sospetti, la pattuglia ha raggiunto il mercato ortofrutticolo, dove ha notato due giovani che, alla vista degli operatori, hanno preso strade diverse. Dopo un nuovo giro di perlustrazione il Nucleo è tornato in zona ed ha bloccato Zafarana insieme ad un giovane albanese di 18 anni, anche questi residente a Scicli. I due non hanno fornito motivazioni convincenti circa la loro presenza a Modica. L’albanese è stato rilasciato, mentre Zafarana è stato arrestato perchè, pur non potendosi spostare da Scicli, essendo sorvegliato speciale, era a Modica.
“Colpo” alla Banca Agricola, indagini in corso
I carabinieri della Compagnia di Ragusa stanno analizzando tutte le immagini delle telecamere a circuito chiuso per dare un nome ed un volto ai tre rapinatori che venerdì alle 16,15 hanno portato via circa 200 mila euro, ai danni dell’agenzia 3 della Banca Agricola Popolare di Ragusa di contrada Mugno, alla Zona Industriale. La tecnica è la stessa usata il 22 febbraio nel colpo ai danni della Banca Carige di via Archimede quando i malviventi portarono via oltre 90 mila euro. Nel mezzo anche un colpo messo a segno ai danni di un istituto di credito di Enna, sempre con la stessa tecnica. Ad agire sono state tre persone che si sono introdotte all’interno della banca da una porta-finestra del retro. Tutti avevano il volto travisato da passamontagna ed i caschi integrali. Indossavano tute da lavoro. Appena entrati dentro la Bapr dell’Asi hanno subito immobilizzato il direttore ed i sei dipendenti presenti all’interno, chiudendoli a chiave in una stanzetta. I malviventi hanno, quindi, arraffato l’ingente somma che era pronta per essere depositata nel caveau. I dipendenti erano infatti intenti a contare il denaro visto che lo sportello era già chiuso al pubblico. Il lavoro è stato portato a termine con destrezza e in assoluta tranquillità. Subito dopo il terzetto, che avrebbe agito senza l’uso di armi, si è dileguato.
Imprenditore edile ruba materiale ad un concorrente: arrestato
E’ stato condannato, a seguito di patteggiamento della pena, a 5 mesi e 10 giorni di reclusione ed al pagamento di una multa di 160 euro l’imprenditore edile di Rosolini arrestato nella mattinata di giovedì dai Carabinieri della Compagnia di Modica con l’accusa di furto aggravato. Alle prime ore del 4 aprile F.G. – 28enne originario di Rosolini – sottoposto a perquisizione domiciliare da parte dei Carabinieri della Stazione di Ispica, era stato trovato in possesso di 4 tonnellate di materiale ferroso e tavolacci in legno sottratti poche ore prima all’interno di un cantiere edile ubicato in contrada Crocefia ad Ispica di pertinenza di un imprenditore ispicese che, accortosi dell’ammanco, aveva avvisato immediatamente i Carabinieri. Messo alle strette dai Carabinieri, non potendo negare l’evidenza, l’imprenditore non ha potuto far altro che rendere una piena ed incondizionata confessione riferendo, quindi, che per commettere il furto si era avvalso di un suo camion munito di gru. L’arrestato, a cui carico non figurava alcun pregiudizio penale, ha beneficiato della sospensione della pena ed è tornato da subito in libertà. L’intera refurtiva è stata restituita al legittimo proprietario che potrà infine utilizzarla per completare il plesso residenziale in corso di realizzazione all’ingresso di Ispica.
PASQUA SICURA
Come da direttive emanate in sede di coordinamento dal Prefetto di Ragusa, dr.ssa Giovanna Cagliostro, venerdì si è svolto, presso la sala Riunioni della Questura di Ragusa, un Tavolo Tecnico presieduto dal Questore di Ragusa, dr. Filippo Barboso, al quale hanno partecipato i rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Sezione di Polizia Stradale, dell’Ispettorato Ripartimentale Foreste, dei Vigili del Fuoco, delle Polizie Locali e Provinciale, del Dipartimento Regionale della Protezione Civile, dell’Anas e dell’Asp, per dare attuazione al dispositivo generale di prevenzione attraverso l’intensificazione dei servizi che garantiranno la tutela dell’ordine e della sicurezza in occasione delle festività pasquali. Il dispositivo sarà finalizzato a rendere più capillare e coordinata l’azione di vigilanza e controllo attraverso una sinergica collaborazione di tutti gli enti coinvolti nei servizi. In particolare saranno intensificati i servizi di controllo del territorio in ambito cittadino e nelle arterie stradali ove più intenso si prevede il traffico veicolare, soprattutto lungo le più importanti vie di collegamento fra i centri urbani e le località di maggiore richiamo turistico, specie marine, per prevenire e reprimere condotte non conformi al codice della strada, fonte di eventuali pericoli per l’incolumità di cittadini e turisti. Nel contempo saranno potenziati i servizi di contrasto ai reati contro il patrimonio e per prevenire eventuali atti di vandalismo. Sarà potenziata altresì l’attività di vigilanza dei luoghi, possibili obiettivi di azioni delittuose, che notoriamente registrano, nel periodo in esame, un considerevole afflusso di persone, nonché nei centri urbani per evitare che le abitazioni, lasciate libere, divengano facile preda di malintenzionati.
CORRIERI DELLA DROGA E SPACCIATORI ARRESTATE 10 PERSONE
Una vasta operazione antidroga condotta dal comando provinciale dei Carabinieri di Ragusa ha portato all’arresto di 10 persone, tutte residenti sul territorio ibleo. E’ ricercato, e attualmente risulta irreperibile, un cittadino palermitano. La rete di spacciatori che operava soprattutto su due piazze, nel centro di Modica e Vittoria, è stata sgominata dai militari, in azione dall’alba di giovedì, non solo sul territorio locale, ma anche in altre province della Sicilia. I provvedimenti restrittivi a carico dei pusher sono stati emessi dalle Procure della Repubblica di Modica e Ragusa. Gli spacciatori sono quasi tutti giovani e prevalentemente stranieri. Le indagini erano partite ad ottobre e nel corso di questi cinque mesi si erano rivelate preziose le rivelazioni di alcuni testimoni, assuntori di droga. Lo stupefacente arrivava da Palermo, tramite i corrieri, che fungevano anche da spacciatori. L’inchiesta è stata corroborata anche da osservazioni e pedinamenti tradizionali, analisi di dati tematici e perquisizioni personali e domiciliari. Fra le ordinanze di custodia cautelare, una è stata destinata in carcere, a carico di B.M., 28enne tunisino, pregiudicato, detenuto nel carcere di Messina. Un’altra ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Modica è a carico di B.G., 44enne, pregiudicato pozzallese noto ai carabinieri per analoghi precedenti penali. Otto decreti di fermo di indiziato di delitto, sono stati emessi dalla Procura della Repubblica di Ragusa. Nel corso dell’inchiesta i Carabinieri hanno rinvenuto e posto sotto sequestro circa 20 grammi di sostanze stupefacenti di vario genere, hashish, eroina, metadone e marijuana, banconote di vario taglio ritenute provento di spaccio e il materiale utilizzato per confezionare le dosi.
Ispica, sequestrata area adibita a discarica abusiva
A seguito di indagini dirette dal sostituto procuratore Gaetano Scollo e coordinate dal procuratore Francesco Puleio, la Procura della Repubblica di Modica ha eseguito il decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip del Tribunale di Modica, di un’area lungo la strada Ispica – Santa Maria del Focallo, nei confronti di T.G., 60 anni, nato ad Ispica. L’uomo è sottoposto ad indagini dalla Guardia di Finanza perché, senza essere titolare di alcuna autorizzazione allo esercizio di autodemolizione o al deposito di autoveicoli, stoccava in un’area di circa 2.000 mq, nelle contrade Cozzo Campana e contrada Naca Palmento Marchese, rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi. In particolare decine di autovetture fuori uso, un muletto dismesso, ciclomotori, parti di veicoli usati, sedili di autoveicoli, parti di motori, pneumatici, materiali da costruzione contenenti amianto, paletti di cemento compresso, metalli ferrosi, metalli non ferrosi, pneumatici fuori uso e rifiuti misti di demolizione e costruzione.
Si propone di aiutarla, e poi la fa prostituire. Arrestato un quarantenne
Voleva lasciare il posto da badante, perchè troppo pesante. Lui le ha prima proposto sesso a pagamento, poi l’ha fatta prostituire. Una storia venuta alla luce quasi per caso, perchè la donna, dopo essere stata malmenata, si era recata in un bar del centro storico in stato confusionale. Il titolare ha chiamato la Polizia, che pian piano si è fatta raccontare cosa fosse accaduto. Ed è venuto fuori che la donna, 35 anni, una vita difficile, con il ricorso anche a cure mediche al centro di igiene mentale di Modica, era passata dal fare la badante ad essere spinta alla prostituzione. L’uomo le aveva prima proposto di fare spogliarelli in cam, su internet. Da una quindicina di giorni, le organizzava anche incontri con i clienti. Per incastrarlo, gli agenti hanno convinto la donna a farsi dare dal 40enne preservativi e lubrificante. Ma al momento della consegna oltre alla donna c’erano anche i poliziotti. E per l’uomo, un imprenditore della provincia di Ragusa, è scattato l’arresto per sfruttamento della prostituzione. E’ emerso che quel giorno la donna era stata picchiata perchè si era rifiutata di ricevere solo un terzo di quanto guadagnato. Nei patti avrebbe dovuto avere la metà. La giovane vive nel centro storico del capoluogo.
Non mandano i figli a scuola, denunciati sei genitori
La Compagnia carabinieri di Vittoria non demorde. Tolleranza zero per chi non manda i figli a scuola. Dopo i 24 denunciati a Vittoria dall’inizio dell’anno, altri sei sono stati segnalati alla Procura. Si tratta di genitori i cui figli dovrebbero frequentare la scuola a Comiso. Sono i genitori di due ragazzi italiani e di un rumeno. I militari fanno sapere che i controlli proseguiranno.
Fanno “carte false” per ottenere il permesso di soggiorno: denunciati
L’Ufficio Immigrazione della Questura di Ragusa ha denunciato sei cittadini stranieri, tre tunisini e tre algerini, in quanto ritenuti tutti responsabili di uso di atto falso. Cinque di loro, infatti, nel presentare la documentazione per la richiesta di permesso di soggiorno, hanno allegato le copie di modello Cud che, da un’analisi approfondita, sono risultati falsi. Il Cud, infatti, è necessario per dimostrare un reddito sufficiente che è requisito essenziale per l’ottenimento del titolo di soggiorno. Il raffronto dei documenti presentati con i dati inseriti nella banca dati dell’anagrafe tributaria ha permesso di appurare, senza ombra di dubbio, che i modelli erano stati falsificati ad arte. Uno dei sei denunciati, un cittadino algerino, ha invece esibito, sempre per ottenere il permesso di soggiorno, un’ordinanza del Tribunale di Sorveglianza di Palermo con la quale gli era stata concessa la riabilitazione in relazione ai suoi precedenti penali. Nel leggere l’ordinanza, tuttavia, il dispositivo di accoglimento della richiesta di riabilitazione risultava del tutto in contraddizione con la premessa fatta dal giudice. E’ stata quindi richiesta, al Tribunale, la copia conforme all’originale del documento da dove si evinceva che il giudice non aveva accolto, bensì rigettato, l’istanza di riabilitazione. Ai sei cittadini extracomunitari deferiti all’autorità giudiziaria verrà notificato il procedimento amministrativo teso al rigetto della richiesta del titolo di soggiorno. Sono in corso controlli capillari sulla documentazione esibita dagli stranieri che chiedono il permesso di soggiorno. Non si esclude che possano essersi verificati casi analoghi a quelli denunciati.