28-04-2024
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Fanno “carte false” per ottenere il permesso di soggiorno: denunciati

L’Ufficio Immigrazione della Questura di Ragusa ha denunciato sei cittadini stranieri, tre tunisini e tre algerini, in quanto ritenuti tutti responsabili di uso di atto falso. Cinque di loro, infatti, nel presentare la documentazione per la richiesta di permesso di soggiorno, hanno allegato le copie di modello Cud che, da un’analisi approfondita, sono risultati falsi. Il Cud, infatti, è necessario per dimostrare un reddito sufficiente che è requisito essenziale per l’ottenimento del titolo di soggiorno. Il raffronto dei documenti presentati con i dati inseriti nella banca dati dell’anagrafe tributaria ha permesso di appurare, senza ombra di dubbio, che i modelli erano stati falsificati ad arte. Uno dei sei denunciati, un cittadino algerino, ha invece esibito, sempre per ottenere il permesso di soggiorno, un’ordinanza del Tribunale di Sorveglianza di Palermo con la quale gli era stata concessa la riabilitazione in relazione ai suoi precedenti penali. Nel leggere l’ordinanza, tuttavia, il dispositivo di accoglimento della richiesta di riabilitazione risultava del tutto in contraddizione con la premessa fatta dal giudice. E’ stata quindi richiesta, al Tribunale, la copia conforme all’originale del documento da dove si evinceva che il giudice non aveva accolto, bensì rigettato, l’istanza di riabilitazione. Ai sei cittadini extracomunitari deferiti all’autorità giudiziaria verrà notificato il procedimento amministrativo teso al rigetto della richiesta del titolo di soggiorno. Sono in corso controlli capillari sulla documentazione esibita dagli stranieri che chiedono il permesso di soggiorno. Non si esclude che possano essersi verificati casi analoghi a quelli denunciati.

FURTO DI RAME ALL’EX BASE Solo 100 euro di ammenda

Erano accusati di furto aggravato, danneggiamento ed ingresso arbitrario in luogo ove l’accesso è vietato nell’interesse militare. Sono stati condannati a 100 euro di ammenda solo per il terzo reato, assolti per il danneggiamento, mentre il giudice ha dichiarato il non doversi procedere per mancanza di querela di parte per il furto, visto che ha fatto cadere tutte le aggravanti, tra cui l’avere agito di notte e con l’uso della forza. I rumeni erano stati arrestati l’11 marzo scorso dai Carabinieri all’interno dell’ex Base Nato con l’accusa di avere rubato 1350 chili di rame. Già in sede di convalida, il giorno dopo, il giudice unico del Tribunale di Ragusa, Rosanna Scollo, li aveva scarcerati imponendo loro solo l’obbligo di presentazione ai Carabinieri, misura adesso caduta con l’assoluzione. Il giudice unico ha ritenuto valida la tesi degli imputati sostenuta in aula dai difensori, gli avvocati Nicola Scibilia e Margherita Di Caro. Ionel Colibas, 28 anni; Adrian Gogu, 42 anni; Hanu Danut, 51 anni, rumeni, tutti domiciliati a Comiso, hanno detto che la recinzione era già divelta al loro arrivo. Il Pm Concetta Vindigni ha chiesto la condanna del terzetto ad un anno ed 8 mesi di reclusione ciascuno con il beneficio del rito abbreviato.

Comiso, forava gli pneumatici delle auto: arrestato

Aveva forato gli pneumatici di almeno quindici auto al quartiere Grazie negli ultimi dieci giorni. Per lui, un comisano di 59 anni, è scattato l’arresto. L’uomo è stato sorpreso con in mano un coltello. Alla vista dei militari dell’Arma ha tentato la fuga, ma è stato ammanettato. E’ un pregiudicato sottoposto al regime della sorveglianza speciale. Ha anche tentato di aggredire i militari, per questo dovrà rispondere oltre che di danneggiamento e possesso di arma impropria, anche di resistenza a pubblico ufficiale.

Anziana trovata morta in casa a Vittoria

Era morta da qualche giorno in casa, probabilmente da venerdì o sabato. Sono stati i vigili del fuoco a trovare il cadavere dell’anziana, sul letto. Il figlio della donna, che vive all’estero, non aveva notizie di lei da qualche giorno, e così si è rivolto ai pompieri. Concetta Passaro, 74 anni, era morta per cause naturali. Sul posto anche la Polizia di Stato.

RAGUSA, INCENDIATO IL PORTONE DI UNA CASA

Le fiamme di quello che si presume un incendio doloso hanno interessato lunedì mattina alle 4 un’abitazione del centro storico di Ragusa. L’incendio è partito da un copertone abbandonato appoggiato al portone dell’abitazione di una trentenne. Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco che hanno domato il rogo ed hanno relazionato alle autorità giudiziaria. Sul posto, allertati dai vigili del fuoco, anche gli agenti della Polizia di Stato. Dai primi accertamenti si tende a privilegiare il rogo doloso. Una sorte di punizione ai danni della giovane donna che vive da sola nel quartiere centro, tra via Mario Leggio e via Roma, ovvero il cuore della città vecchia. La pista è quella di una vendetta di natura personale. I danni non sono ingenti. La facciata dell’abitazione ed il portone sono stati soltanto anneriti dal fumo. Al momento dell’incendio la proprietaria non era in casa. Al suo arrivo ha trovato i pompieri davanti al portone d’ingresso. Esclusa quella del racket di qualsiasi tipo. Si saprà qualcosa di più quando saranno rese note le deduzioni della Polizia giudiziaria dei vigili del fuoco che relazionerà alla Procura. L’arrivo dei pompieri prima dell’alba nei vicoli del centro storico di Ragusa superiore ha destato allarme tra i residenti . L’incendio dovrebbe essere solo una bravata fine a se stessa.

Modica, minaccia l’ex moglie: convalidato l’arresto

E’ stato convalidato l’arresto del 35enne fermato la scorsa settimana dalla Polizia per sottrazione di minori, rapina, minacce, atti persecutori continuati e detenzione di un’arma impropria, ossia una pistola ad aria compressa. L’uomo era stato arrestato nella zona del polo Commerciale: aveva una pistola ad aria compressa dentro il marsupio. Era stata la ex moglie a chiedere aiuto alla Polizia al culmine dell’ennesima lite. L’uomo sarebbe andato a prendere i figli di 4 e 5 anni all’asilo. Poi, probabilmente sperando di risolvere la situazione con la donna, dalla quale era separato da un mese, le aveva chiesto di vedersi. Una discussione non andata a buon fine, tanto che l’avrebbe minacciata di non farle più rivedere i bambini. Per fortuna la polizia, chiamata dalla donna, è arrivata poco dopo ed ha arrestato l’uomo. I due bambini erano in macchina e pare dormissero. I dettagli dell’operazione sono stati presentati lunedì mattina dai carabinieri. Pare che la donna subisse violenze da una decina d’anni da parte del marito. Ora si trova ai domiciliari. Davanti al giudice avrebbe fatto qualche ammissione. Avrebbe agito in un momento d’ira, in quanto da tempo non poteva vedere i suoi figli.

Raccolta di abiti usati? No, una truffa

La segnalazione viene della Parrocchia Sacro Cuore di Gesù di Ragusa (Padri Gesuiti). Qualcuno ha affisso nelle case i volantini sulla raccolta che sarebbe stata indetta dalla Parrocchia. Ma i diretti interessati smentiscono: “Nè nella nostra chiesa, nè nelle parrocchie S.Cuore di Modica, Comiso e Vittoria sono state avviate iniziative simili”. Il fatto è stato segnalato alle forze dell’ordine.

Spacciava hascisc, arrestato pregiudicato a Vittoria

Gaetano Romano, 27 anni, operaio, già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato dai carabinieri mentre cedeva un grammo di hascisc ad un giovane straniero. L’arresto è avvenuto in via Colle d’Oro. Lo straniero è stato segnalato alla Prefettura in quanto assuntore di droghe.

Controllo del territorio nel Modicano, multe e denunce

Vasto servizio di controllo nella fascia costiera, da parte dei carabinieri della Compagnia Carabinieri di Modica. I militari hanno denunciato tre persone per guida in stato di ebbrezza e segnalato alla Prefettura di Ragusa due persone quali assuntori di sostanze stupefacenti. In totale sono stati sequestrati dieci grammi di marijuana. Nel corso del servizio sul litorale pozzallese, a cui hanno preso parte venti militari dell’Arma e che si è protratto sino alla tarda notte, i militari hanno altresì proceduto ad approfonditi controlli nei locali notturni, nei confronti di due dei quali sono state elevate sanzioni amministrative per un ammontare complessivo di 6000 euro.

RAGUSA, EMERGENZA FURTI NELLA FASCIA COSTIERA

Dopo i furti nelle residenze estive, tra Passo Marinaro e Randello, ignoti, domenica notte, hanno preso di mira la frazione balneare di Punta Braccetto. Lo chalet di Mario Coco che ha riaperto i battenti dopo la pausa invernale è stato messo a soqquadro, con generi alimentari e suppellettili varie che sono stati trafugati. La merce rubata ha un valore commerciale di circa 7 mila euro. “L’ennesimo furto in un momento molto difficile per l’economia della nostra azienda – racconta l’imprenditore turistico Mario Coco -. Riacquistare la merce per riavviare l’attività è una spesa imprevista che non possiamo sostenere. Ho pensato, per un attimo, di chiudere l’attività e mollare tutto”. L’imprenditore parla di una situazione difficile per la cronica carenza dei servizi minimi essenziali. “Siamo abbandonati da tutti – dice Coco – . In questo lembo di territorio, da anni, lottiamo per avere l’allaccio alla rete idrica e fognaria, e gli accessi al mare sempre aperti. Fare impresa, in questo contesto, diventa estremamente difficile”. Il consigliere provinciale Salvatore Mandarà parla di una ripresa delle attività delinquenziali. Da una settimana – dice Mandarà – la presenza delle forze dell’ordine è diminuita e ne fanno le spese gli imprenditori onesti che tra mille difficoltà riescono ancora ad investire risorse in provincia”.

INCIDENTE DELLA STRADA

Era sotto l’effetto di sostanze stupefacenti un giovane modicano rimasto coinvolto in un incidente stradale che ha coinvolto tre mezzi e che ha fatto registrare tre feriti. Il sinistro si è verificato sabato pomeriggio, in Via Modica Giarratana. Protagonista una Mercedes C 200 condotta da F.L., 38 anni, che viaggiava in direzione Modica, una Mercedes Classe A, condotta da T.G., 22 anni, una giovane in stato di gravidanza, una Minicar Aixam, alla cui guida era il sedicenne G.A. La Classe A, che usciva da una strada privata, nell’urto, ha ruotato su se stessa andando a finire la corsa contro il muro mentre la Mercedes ha concluso la sua traiettoria contro lo spigolo di una villetta. La minicar è finita all’interno di una proprietà privata che per fortuna era col varco di accesso aperto, evitando conseguenze più gravi. Rilevanti i danni ai tre mezzi. Sul posto sono intervenute tre ambulanze del 118. Oltre ai tre conducenti è rimasta ferita anche un’altra donna, passeggera della classe A. Prognosi da sette a quindici giorni. Sul posto è intervenuto la Polizia Municipale. Il conducente della Mercedes C 200 è stato sottoposto a controlli clinici ed è risultato positivo agli stupefacenti. Il 38enne è stato deferito alla Procura della Repubblica. Gli è stata, inoltre, ritirata la patente di guida e sequestrata l’auto.

Anziana trovata morta in casa a Vittoria

Era morta da qualche giorno in casa, probabilmente da venerdì o sabato. Sono stati i vigili del fuoco a trovare il cadavere dell’anziana, sul letto. Il figlio della donna, che vive all’estero, non aveva notizie di lei da qualche giorno, e così si è rivolto ai pompieri. Concetta Passaro, 74 anni, era morta per cause naturali. Sul posto anche la Polizia di Stato.

Incendio doloso nel capoluogo

Sarà la Polizia a far luce sull’incendio che ha danneggiato la porta d’ingresso di una abitazione al vico Carbonaro, vicino via Roma. E’ accaduto nella notte tra domenica e lunedì. L’abitazione è di un giovane colombiano Le fiamme sono state domate dai vigili del fuoco. Non sembrano esserci dubbi sulla natura dolosa del rogo.

LE TRUFFE NELL’ORTOFRUTTA VIAGGIANO ON LINE

Una presunta truffa, da parte di un commerciante del mercato ortofrutticolo di Padova è stata smascherata dai dirigenti della cooperativa Alba Bio di Marina di Ragusa. Lo ordine, via email, prevedeva un carico di merce, zucchine, melenzane e pomodori bio, per un valore di circa 5 mila euro da consegnare ai box del mercato di Padova. Fortunatamente, dopo l’ordine, è stata inoltrata una email di conferma. Da qui l’inghippo. “Il destinatario ci ha riferito che non aveva inviato alcun ordine alla nostra stuttura – spiega Vittorio Gona, responsabile vendite della coop Alba Bio -. Il commerciante aveva utilizzato uno stratagemma semplice, ma funzionale, spacciandosi come responsabile acquisti di un box all’interno del mercato ortofrutticolo di Padova, facendo un ordine di merce via posta elettronica con intestazione dell’ignaro commissionario di Padova. Per questa ragione – dice ancora Gona – invitiamo i produttori ad aprire bene gli occhi e a non fidarsi di presunti acquirenti che praticano prezzi sbalorditivi. Invitiamo ad utilizzare i canali di vendita preferenziali”. La crisi del comparto agricolo, con crescita record dei costi produttivi, contributivi e burocratici (più 15 per cento con punte del 35 per cento per il gasolio) rischia di compromettere anzitempo il futuro delle aziende.

Incidente mortale sulla Comiso – Chiaramonte

Ancora sangue sull’asfalto ragusano. Domenica mattina, intorno alle 11, ha perso la vita Salvatore Pastorello, 63 anni, di Chiaramonte. L’incidente è avvenuto sulla Comiso – Chiaramonte Gulfi, all’altezza della curva delle Quattro Cappelle. L’uomo era alla guida di una Fiat Panda e stava andando a Chiaramonte. E’ uscito fuori strada: la auto si è schiantata sul gard rail ed è stato sbalzato fuori dall’abitacolo. L’uomo è morto sul colpo. L’auto, priva di controllo, è poi andata a collidere con un altro mezzo che pare venisse in direzione opposta. Per fortuna solo tanta paura e nessun danno per gli occupanti dell’altra auto. Sul posto, per i rilievi, la polizia provinciale. Dopo la ispezione cadaverica, il magistrato di turno ha disposto la restituzione della salma ai familiari per i funerali.

RAGUSA, DUE ARRESTI

Gli agenti della Squadra Mobile della Polizia hanno arrestato due stranieri: la rumena Maricica Pletea ed il tunisino Mongi Ghars (nella foto) in esecuzione di due distinte misure cautelari. Ghars, tunisino di 54 anni, pluripregiudicato per reati contro il patrimonio e stupefacenti, è finito in carcere in esecuzione del provvedimento emesso dal Gip presso Tribunale Giovanni Giampiccolo. Il nordafricano, arrestato la scorsa settimana per violazione degli obblighi degli arresti domiciliari, aveva dolosamente individuato quale abitazione dove continuare ad espiare la suddetta misura un rudere abbandonato assolutamente non idoneo come civile abitazione e peraltro difficilmente raggiungibile per effettuare i controlli di Legge. Per questo motivo la Magistratura, a seguito di mirati accertamenti e sopralluoghi esperiti dalla Mobile e dalla Divisione Anticrimine della Polizia, ha disposto il ripristino della detenzione carceraria. Per quanto concerne Maricica Pletea (nella foto), rumena di 50 anni, è finita in cella in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla Corte di Appello di Catania, Sezione Provvedimenti Speciali, al fine di permettere l’estradizione della donna in Romania essendo stata condannata dal Tribunale di Galati, a 12 anni di reclusione per il reato di associazione per delinquere finalizzata alle truffe e, conseguentemente, raggiunta da mandato di arresto europeo. I due stranieri sono stati rinchiusi all’interno della casa circondariale di contrada Pendente a Ragusa.

RAGUSA-CATANIA, LA CNA CHIEDE LA RIMOZIONE DEI DETRITI

“Due piccoli crolli lungo la Ragusa-Catania, in seguito ai danni del maltempo del 10 marzo scorso, uno vicino Vizzini, l’altro nei pressi di Francofonte, stanno determinando da qualche giorno – ha detto il presidente della Cna provinciale, Giuseppe Massari – una situazione di forte disagio per gli automobilisti, ma soprattutto per i camionisti che percorrono quotidianamente il suddetto tratto stradale”. Il presidente della Cna provinciale di Ragusa, Giuseppe Massari, lancia l’allarme, amareggiato per il fatto che, nonostante siano trascorsi già parecchi giorni, nessun segnale si registra che faccia presagire la rimozione dei detriti. “Ma se a Vizzini – chiarisce Massari – i disagi sono pressoché limitati, è semplicemente assurdo quanto sta accadendo nei pressi di Francofonte dove gli autotrasportatori, e non soltanto loro, sono costretti a deviare lungo le curve dell’antico tracciato, con tutto ciò che questo comporta. In più di un’occasione i mezzi finiscono col vedere spenti i propri motori ha detto ancora Massari – per non parlare della creazione di lunghe e interminabili code. A fronte di ciò, si rischia di lasciare immutata questa situazione per chissà quanto tempo visto che ancora nessuno sembra essersene interessato in maniera diretta. Per la provincia di Ragusa, che poteva contare su questo collegamento con Catania – ha detto ancora Massari -, con tutti i limiti che aveva, per essere a contatto con il resto dell’isola e del mondo, un’altra penalizzazione che ci lascia senza parole. Sono già molti gli automezzi che preferiscono il giro lungo, cioè l’autostrada che collega Catania a Siracusa, anche se devono raggiungere, ad esempio, i mercati dell’Ipparino. Avremmo capito se fosse crollato un ponte, ma spostare dei detriti dalla sede stradale è una faccenda che richiede così tanto tempo? Se lo chiedessero ad una delle nostre imprese, saremmo in grado, alla presenza delle opportune condizioni, di rimuovere il tutto nel giro di un paio d’ore. E di avviare – ha detto ancora il presidente della Cna subito dopo le opere per il ripristino. In tutto, insomma, una settimana di lavoro, a volere esagerare, e un intervento dal peso economico di circa diecimila euro. Ma davvero nessuno riesce a farsi carico delle esigenze delle nostre imprese che quotidianamente hanno la necessità di percorrere la Ragusa-Catania? Noi facciamo sentire forte la nostra voce – ha ribadito Massari, che chiede anche l’interessamento dei rappresentanti politici iblei – perché è arrivato il momento di non indugiare oltre. Siamo stanchi di questi continui ritardi che hanno un solo effetto, quello di fare perdere competitività al nostro territorio”.

 

Processo al primario di Oncologia del Maria Paternò Arezzo di Ragusa

Udienza dedicata ad altri due testi del Pm Marco Rota nel processo a carico di Carmelo Iacono, imputato di peculato e concussione, reati che sarebbero stati commessi dal maggio 1997 al settembre del 1999, quando il medico lavorava presso l’Unità operativa di Oncologia dell’ospedale Civile. Le indagini sono state svolte dai Nas dei Carabinieri. Davanti al Tribunale (presidente Andrea Reale, a latere Rosanna Scollo ed Ivano Infarinato) l’unica a costituirsi parte civile è stata l’Azienda sanitaria provinciale 7. Secondo l’accusa il dottore Iacono, abusando della sua qualità, avrebbe programmato e attuato, oltre a quelli dovuti, anche accertamenti ed esami di competenza dell’Unità di Chirurgia, ricoverando 37 pazienti nei confronti dei quali disponeva indagini specialistiche finalizzate alla preparazione dei pazienti all’intervento chirurgico effettuato poi a Catania in clinica. Uno dei testi ha ricordato che nel 1998 la moglie è stata sottoposta, dopo gli accertamenti eseguiti in ospedale, ad intervento chirurgico in una clinica privata a Catania. “Tutto è andato bene – ha detto il teste. Mia moglie è morta dopo 11 anni dall’intervento al seno per un carcinoma. Perchè siamo andati a Catania? Perchè a Ragusa, in ospedale, Iacono non poteva eseguire interventi chirurgici per la nota diatriba con i colleghi di Chirurgia Generale. Prima di andare a Catania il dottor La Monica mi ha sconsigliato un viaggio a Milano, perchè all’intervento doveva seguire un ciclo di chemioterapia. Gli accertamenti? Li abbiamo fatti in ospedale, così come le medicazioni post intervento”. E’ stato sentito un collega del dottor Iacono, andato in pensione nel ’99 che ha detto che prima gli interventi si facevano in Oncologia, sia col primario Ferrera che con Iacono, poi, è arrivato il divieto.

POZZALLO, ARRESTATI QUATTRO EXTRACOMUNITARI

Quattro extracomunitari sono stati arrestati dai militari della Capitaneria di Porto di Pozzallo nel corso di mirati controlli di polizia marittima effettuati all’interno del Porto di Pozzallo martedì notte. I militari della Capitaneria di Porto hanno sorpreso, in flagranza di reato i quattro (tre tunisini, fra cui una donna, e un egiziano) intenti a smontare e sottrarre alcune parti meccaniche dei motori marini installati a bordo dei motopesca sottoposti a sequestro per trasporto illegale di migranti e depositati e custoditi all’interno di un’area portuale interdetta nella banchina di riva dello scalo pozzallese. I quattro sono stati fermati mentre erano in procinto di allontanarsi dal porto a bordo di un’automobile. Sotto il diretto e costante coordinamento della Procura della Repubblica di Modica, sono stati esperiti tutti gli accertamenti di Polizia giudiziaria che hanno portato all’arresto. Recuperata la refurtiva, rinvenuta all’interno del bagagliaio dell’auto (che è stata sottoposta a sequestro) con cui i quattro si stavano allontanando dal porto. I tre uomini sono stati rinchiusi nel carcere di Modica Alta, mentre la donna è stata condotta al carcere di contrada Pendente a Ragusa. L’Autorità Giudiziaria venerdì ha convalidato gli arresti.

Incidente autonomo sulla Vittoria – Gela, muore donna di Niscemi

Non ce l’ha fatta la 40enne di Niscemi rimasta vittima di un incidente stradale lungo la Gela – Vittoria, venerdì mattina. Gaetana Lombardo è morta all’ospedale di Caltanissetta dov’era stata trasportata in elisoccorso. Il sinistro, autonomo, è avvenuto intorno alle sette del mattino, nei pressi di contrada Fiumara. La donna si stava recando al lavoro in un’azienda agricola di Vittoria. Era alla guida della sua Fiat Punto che, per cause ancora da chiarire, è finita fuori strada andando a sbattere contro un muro a lato della carreggiata. I rilievi sono stati effettuati dai carabinieri.

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