24-04-2024
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Archivio della categoria: Cronaca

Ragusa, sventato il furto di un motorino

Giovanissimi gelesi in trasferta per rubare motorini. Sono stati fermati dalla Polizia nel parcheggio di una scuola del capoluogo. I quattro erano stati visti armeggiare su uno Scarabeo Aprilia. Quando gli agenti li hanno bloccati, avevano in mano un cacciavite usato per forzare il bloccasterzo del motorino. In manette è finito l’unico maggiorenne, Saverio Di Stefano, 19 anni. Denunciati i tre minorenni che erano con lui. In quella scuola si erano registrati già cinque furti di motorini.

Rapina in banca a Pedalino, rapinatore solitario porta via 14.000 euro

Rapinatori scatenati in provincia. Dopo i “colpi” alla gioielleria di Santa Croce e alla Banca Popolare di Lodi di Comiso, nella giornata di giovedì, intorno alle 13 di venerdì i malviventi sono entrati in azione alla Banca Agricola Popolare di Ragusa – agenzia di Pedalino. Ingente il bottino: circa 14 mila euro. Ad agire un rapinatore solitario.

SANTA CROCE, RAPINA A MANO ARMATA IN UNA GIOIELLERIA

Aveva appena alzato la saracinesca del negozio quando in quattro, con il volto coperto, sono entrati dentro portando via una grande quantità di monili in oro. I banditi erano armati di pistola e taglierino, quando hanno spinto la titolare della gioielleria di via Caucana, Angela Giansiracusa, all’interno del negozio e sotto la minaccia delle armi, le hanno intimato di aprire la cassaforte, che è stata svaligiata di tutti i preziosi. Si parla di mezzo chilo di oggetti il cui valore è in corso di quantificazione. La rapina, a mano armata, è avvenuta giovedì alle 9.10, a Santa Croce Camerina. I quattro rapinatori, dopo il colpo, sono fuggiti a bordo di un Fiorino risultato rubato a Vittoria qualche giorno fa. Immediate le indagini dei Carabinieri della locale stazione e del nucleo operativo del Comando di Ragusa, che hanno già ritrovato, fuori dall’abitato, nella zona “vecchio mulino”, il furgone utilizzato dai malviventi. L’ultima rapina a Santa Croce era avvenuta il primo dicembre scorso ai danni del negozio Giudice di frutta e verdura.

Il pestaggio del tunisino che aveva negato una sigaretta: denunciati tre giovani vittoriesi

Hanno un volto i tre giovani, tutti incensurati venticinquenni, che hanno aggredito un immigrato in pieno centro a Vittoria. L’aggressione era avvenuta nella notte tra sabato e domenica nei pressi di un pub. Il motivo dell’aggressione? Il giovane immigrato, un 28enne tunisino, aveva “negato” una sigaretta a quei ragazzi. I ragazzi erano in auto. Dopo il diniego del tunisino, sono scesi e l’hanno pestato a calci e pugni, lasciandolo esanime a terra. Il 28enne è dovuto ricorrere alle cure dei sanitari: ha riportato ferite e traumi al volto e al torace. La scena non è passata inosservata a diversi giovani che si trovavano in piazza, che hanno chiamato le forze dell’ordine. Adesso la Polizia ha individuato e denunciato i tre per rissa e lesioni personali.

Droga pronta per essere spacciata in discoteca. Arrestato giovane netino a Modica

Un netino di 23 anni è stato arrestato dalla Guardia di Finanza nel corso di un controllo in un disco-pub di Modica. Il giovane, del quale sono state fornite solo le iniziali, A.C., sottoposto a controllo mentre entrava nel locale con alcuni amici, è stato trovato in possesso di circa 15 grammi di stupefacente. Un mini bazar con hascisc, cocaina e cannabis indica. La droga era già confezionata in dosi e pronta per essere venduta a giovani che si trovavano nel locale. In casa sua, le Fiamme gialle hanno trovato anche un flacone da 20 ml di metadone. Il giovane non è nuovo a fatti di questo tipo.

Resta in carcere Massimo La Terra il presunto uxoricida di Scicli

Accogliendo la richiesta formulata all’udienza del 2 febbraio al Procuratore della Repubblica di Modica, Francesco Puleio, il Tribunale del riesame di Catania (presidente Vagliasindi, giudici a latere Russo e Corda) con decisione del 6 febbraio ha confermato il provvedimento di custodia cautelare in carcere nei confronti di Massimo La Terra per l’omicidio della moglie Rosa Trovato. Il Tribunale ha ritenuto sussistente a carico dell’indagato un “grave quadro indiziario ulteriormente arricchitosi con la produzione da parte del pubblico ministero di nuove dichiarazioni da parte di persone informate sui fatti”.

Scicli, giovane trovato morto in casa

I carabinieri di Scicli stanno indagando sulla morte di Davide Di Stefano, 32 anni. Il giovane è stato trovato morto nell’appartamento in cui viveva da solo, in via Vitaliano Brancati, al quartiere Jungi. Sono stati i familiari a chiamare i Vigili del Fuoco non avendo avuto notizie del 32enne. Quando i pompieri sono entrati in casa hanno trovato il giovane riverso per terra. Le indagini mirano a chiarire le cause del decesso.

Rinvio a giudizio per i tutori di due minorenni. Accusati di peculato e maltrattamenti

Il Procuratore della Repubblica di Modica Francesco Puleio ha chiesto al Giudice dell’udienza preliminare il rinvio a giudizio di B.M.A., ragusana di 45 anni e L.G., sciclitano di 50 anni, accusati di peculato, maltrattamenti e lesioni in danno di due minori loro affidati dal Giudice tutelare di Modica. I due soggetti in qualità di pubblici ufficiali avrebbero omesso di presentare i conti di gestione e gestito in maniera pregiudizievole il patrimonio, anche immobiliare dei minorenni a loro affidati. Secondo gli inquirenti la coppia di tutori locava gli immobili di proprietà dei due minorenni a prezzi irrisori, incassando a titolo personale i frutti di questi beni, usufruendone a titolo esclusivo, estromettendo dal loro godimento i minori, senza presentare alcun rendiconto al giudice tutelare, e appropriandosi delle somme. In particolare avrebbero incassato 1.465 euro nel marzo del 2007 da un libretto di deposito di risparmio, 6.600 euro come proventi degli affitti degli immobili intestati ai minori affidatari. Dal 2004 al 2011 i due tutori si sarebbero appropriati indebitamente di una somma complessiva di 65.204 euro, soldi provenienti dai contributi economici erogati, e si sarebbero anche macchiati del delitto di maltrattamenti in famiglia aggravati e in concorso.

Vittoria, incendio alla discarica di contrada Pozzo Bollente

Un incendio è divampato lunedì sera all’interno del Centro comunale di raccolta di contrada Pozzo Bollente, a Vittoria. Dalle 22.30 la squadra operativa del distaccamento dei Vigili del fuoco ipparina e la squadra operativa del distaccamento volontario di Santa Croce Camerina, hanno eseguito le operazioni di spegnimento delle fiamme. L’intervento è proseguito per tutta la mattinata di martedì. Il personale Vigilfuoco ha cercato di circoscrivere il rogo per evitare che l’incendio si propagasse anche all’esterno della discarica comprensoriale e in particolare si estendesse alle vasche di raccolta dei rifiuti solidi urbani. Sul luogo sono intervenute anche le ruspe della Azienda municipalizzata dell’Igiene urbana di Vittoria. Presenti i vigili urbani, i Carabinieri e la Polizia di Stato che stanno indagando sulle cause che hanno provocato il rogo. Gli operatori dell’Amiu hanno potuto costatare che la rete di recinzione del Csr, martedì mattina, presentava evidenti segni di manomissione. “E’ probabile che i responsabili dell’incendio – si legge in una nota dell’Amiu – l’abbiano scavalcata giungendo dalla parte che si affaccia sull’aperta campagna, per non essere visti”. “Questo è l’ennesimo segnale che il nuovo corso teso a ripristinare la legalità all’interno dell’azienda – sostiene il presidente dell’Amiu, Giuseppe Spalla sta disturbando i piani di quanti pensano di potersi assicurare laute prebende mascherate da stipendi, ottenuti, probabilmente, con la minaccia. Che l’Azienda sia nel mirino di quanti non riescano per meriti, educazione e laboriosità, ad entrarvi per guadagnarsi onestamente lo stipendio, ormai dovrebbe essere noto a tutti. Ribadisco che le minacce ai vertici aziendali e alle strutture dell’azienda non servono a nulla”.

AL VIA IL PROCESSO DI SECONDO GRADO PER TRE VITTORIESI

Al via davanti alla Corte d’Appello il processo di secondo grado ai danni di tre vittoriesi accusati di avere seminato il terrore in via Messina, a Scoglitti il 16 agosto del 2007. Il sostituto procuratore generale Gaetano Siscaro ha chiesto per tutti e tre la condanna a 20 anni di carcere, con uno sconto per uno degli imputati rispetto alla sentenza del 26 ottobre 2009. In quella data il Tribunale di Ragusa, presieduto da Michele Palazzolo, con a latere Antonietta Donzella e Claudio Maggioni, ha condannato a 25 anni e 5 mesi di reclusione Massimo Salvatore Mangione, 31 anni; venti anni e 6 mesi di reclusione sono stati inflitti a Gabriele Triolo, 36enne; 20 anni e dieci giorni di reclusione sono stati inflitti a Giuseppe Scardino, 34enne. Le tre pesanti condanne ai danni di Mangione, Triolo e Scardino sono arrivate per tre rapine (un fuoristrada, una Mercedes ed un ciclomotore rubati con la forza durante la fuga) e per il tentato omicidio di una ragazza di cui era accusato solo Mangione. In Appello la Procura generale ha fatto cadere questo reato, sicché la pena richiesta per Mangione è stata ridotta di 5 anni. Già in primo grado i tre sono stati assolti dal tentato omicidio del poliziotto che li aveva riconosciuti. L’avvocato Gianluca Gulino, infatti, ha dimostrato che la pistola, dopo avere esploso il colpo in aria, era scarica in quanto era priva di carrello contenente gli altri bossoli. Dopo la requisitoria la Corte (presidente Ignazio Santangelo, a latere Anna Maria Muscarella e Antonio Giuttari), ha aggiornato i lavori all’8 maggio per le arringhe degli avvocati Gulino, Enrico Platania e Salvatore Cannata.

COMISO, TRE RUMENI ARRESTATI DAI CARABINIERI

Tre cittadini rumeni sono stati arrestati dai Carabinieri della stazione di Comiso nella notte fra lunedì e martedì. I tre sarebbero stati sorpresi a caricare sull’autovettura di proprietà di uno di loro 10 contenitori di plastica di 25 litri ognuno contenenti gasolio. Il carburante sarebbe stato sottratto dai serbatoi di un autocarro e di una pala meccanica parcheggiati all’interno di un’area recintata di una ditta per la frantumazione di inerti di Chiaramonte. All’interno della vettura dei rumeni, oltre ai contenitori di plastica, i Carabinieri hanno rinvenuto una pompa a manovella e un tubo di gomma di due metri circa. I tre sono stati rinchiusi nel carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che nella mattinata di martedì ha convalidato l’arresto.

Marittimo infortunato, salvato dalla Capitaneria

I militari della Guardia Costiera di Pozzallo hanno soccorso lo scorso lunedì una nave da carico maltese con un ferito a bordo. La nave era partita dal porto di Costanza in Romania ed era diretta al porto di Oran in Algeria ma il comandante è stato costretto a dirigersi verso il porto di Pozzallo per le cure necessarie. L’infortunato, un marittimo turco di 41 anni, è stato soccorso dal medico di porto disponibile, Vincenzo Morello, che è stato trasferito a bordo. Successivamente il ferito è stato trasbordato e trasportato in autoambulanza all’ospedale di Modica per gli interventi chirurgici necessari. All’infermo è stata accertata una ferita lacero contusa alla testa, provocata da un incidente avvenuto in sala macchina. Le operazioni di salvataggio sono state difficoltose per le avverse condizioni meteomarine.

OBBLIGO DI DIMORA PER UN AUTOTRASPORTATORE L’uomo aveva aggredito due automobilisti

La Squadra Mobile unitamente alla Digos, in seguito alle indagini svolte, ha emesso un’ordinanza di misura cautelare per un autotrasportatore comisano 27enne, Paolo Noto. L’ordinanza del Gip impone l’obbligo di dimora nel comune di residenza con la impossibilità di allontanarsi senza l’autorizzazione del giudice. Il soggetto è stato ritenuto responsabile del reato di violenza privata aggravata in concorso, nei confronti di due automobilisti calatini, R.S. di 54 anni e L.P. di 51 anni, che erano riusciti ad eludere il presidio costituito in c.da Dicchiara, non intendendo aderire alla protesta di Forza D’Urto e del Movimento dei Forconi.

Convalida dell’arresto per il pregiudicato Naselli

Convalidato l’arresto del pregiudicato Francesco Naselli, ragusano di 55 anni, ritenuto responsabile dei reati di violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale, porto senza giustificato motivo di coltello, oltraggio a pubblico ufficiale, e rifiuto sia dell’alcol test che degli accertamenti sanitari. Il provvedimento è stato adottato dal giudice unico del Tribunale, Ivano Infarinato, così come richiesto dal Pm Antonella Iovino. Su istanza dell’avvocato difensore d’ufficio, Luca La Cava, il giudice ha disposto la scarcerazione dell’uomo, ammanettato venerdì sera, imponendogli l’obbligo di presentazione alla Polizia in vista del processo per direttissima fissato per giovedì. I fatti si sono registrati al semaforo di via Archimede, angolo viale dei Platani. L’uomo, successivamente identificato, anziché fermarsi, ha tentato di dileguarsi. Gli agenti, dopo un breve inseguimento, lo hanno fermato.

Guida in stato ebbrezza La Polstrada ritira 4 patenti

Continuano i controlli nel territorio da parte della Polizia Stradale di Ragusa e Vittoria, diretti dal Vice Questore Aggiunto Gaetano Di Mauro. Nelle prime ore della mattina di domenica, tre ventenni ragusani sono stati trovati nei pressi di Modica con un tasso alcolemico superiore allo 0,5. Ai ragazzi sono stati decurtati 10 punti dalla patente ed è stata imposta una sanzione di 666 euro. Nei pressi di Pozzallo è stato invece trovato positivo ai controlli un modicano di 35 anni che, per l’elevato tasso alcolemico riscontrato, è stato denunciato. A tutti i soggetti è stata ritirata la patente.

CONTROLLI DEI CARABINIERI NEL FINE SETTIMANA

I carabinieri della Compagnia di Vittoria, durante i servizi di controllo effettuati nel fine settimana, hanno deferito in stato di libertà un vittoriese, B.V. di 23 anni, sorpreso alla guida di una Fiat Punto sprovvisto della patente guida mai conseguita e per aver falsamente attestato ai militari operanti la propria identità. Denunciato anche un tunisino ventiseienne, C.M., privo di carta d’identità e con il telaio del ciclomotore Malaguti F10 (con il quale era stato fermato), contraffatto. Sorpresi anche due comisani (I.E. di 55 anni e I.M. di 21 anni) e un vittoriese di 32 anni, B.S., mentre stavano bruciando dei cavi elettrici per estrarne il rame; i cavi di circa 200 kg sono stati posti sotto sequestro. Inoltre sono stati segnalati alla Prefettura di Ragusa un diciassettenne di Vittoria perché trovato in possesso di un grammo di hashish e un quindicenne, sempre di Vittoria, con otto grammi di canapa indiana, entrambi scoperti durante un controllo effettuato dai carabinieri. Rinvenuto, poi, nelle campagne vittoriesi un trattore Landini modello 95, oggetto di un furto, e restituito al proprietario, un imprenditore agricolo di Gela. Infine i militari della stazione di Acate hanno deferito all’autorità giudiziaria 12 persone, tra cui un minorenne, tutte coinvolte in risse nelle quali non ci sono stati feriti gravi.

Accusa di stalking, custodia cautelare per Nigito. Arrestate anche due complici: la moglie e la sorella del pregiudicato

Minacce, tentativo di estorsione e lesioni. Vittima di queste violenze, l’ex amante del pregiudicato niscemese di 40 anni, Gianluca Nigito, che è stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere con l’accusa di stalking. Agli arresti domiciliari anche due sue complici, la moglie, Laura Palacino, catanese di 33 anni, e la sorella, Cinzia Nigito, di 38 anni. Secondo l’accusa il pregiudicato ha perseguitato l’ex amante dall’aprile del 2011 sino a dicembre scorso, non volendo accettare una presunta gravidanza indesiderata della donna. Anche la moglie e la sorella di Nigito hanno esercitato minacce, vessazioni continue nei confronti della vittima. Più volte la parte offesa ha subito inseguimenti con l’auto, percosse e minacce (indirizzate anche nei confronti del figlio della vittima). In una circostanza, in particolare la donna ha subito minacce di morte con l’invito a ritirare la denuncia presentata contro l’ex amante, episodio dal quale è scaturita l’accusa di tentata estorsione. In un’altra occasione le due donne le hanno sottratto l’auto, dopo averla bloccata e costretta ad uscire dalla vettura e a fuggire a piedi (una delle due si è poi impossessata dell’auto). Le tre ordinanze sono state emesse dal Gip.

MODICA: TRE ARRESTI PER DROGA

Il commissariato di polizia di Modica ha compiuto 3 arresti nel quartiere Vignazza in pieno centro storico, in una zona trasformata ad abituale ritrovo per gli assuntori di droga. Gli abitanti della zona, storicamente “sana”, avevano manifestato la loro preoccupazione alle forze dell’ordine che hanno predisposto quindi i servizi di pattugliamento. Sono scattate alcune perquisizioni domiciliari in via Catena con il posizionamento di agenti nelle vie circostanti. Ed infatti, appena la polizia ha bussato in un appartamento, qualcuno si è sbarazzato della “roba” gettandola in un tetto sottostante. Dentro la casa non c’era più la droga, ritrovata però dagli agenti che avendo osservato il lancio hanno subito individuato il tetto dell’abitazione dove erano stati scaricati due involucri, ma solo materiale per il confezionamento e soldi in banconote. Gli arrestati sono tre tunisini: Chebbi Issam, con precedenti specifici, ed irregolare sul territorio italiano, nato nel 1979, Dhaou Mohammed del 1986, e il fratello Faical del 1981
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ARRESTATO FRANCESCO NASELLI Il ragusano è accusato di più reati

Venerdì verso le 22 gli agenti della Sezione Volanti hanno tratto in arresto il cinquantacinquenne Francesco Naselli. Il ragusano responsabile di atti di violenza, minaccia, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, di rifiuto all’alcol test e accertamenti sanitari, è stato trovato anche in possesso di un coltello e di 0,8 grammi di presunta cocaina. Naselli era alla guida di un grosso triciclo in stato di ebbrezza e dopo diversi tentativi di fuga, gli agenti, bloccandogli la strada, l’hanno costretto a fermarsi. L’uomo ha mostrato una violenta e aggressiva condotta arrivando a colpire con due pugni uno dei poliziotti senza però procurargli lesioni di particolare rilevanza

DETENZIONE ILLEGALE DI PISTOLA: ARRESTATO COMMERCIANTE DI FRUTTA

E’ stato eseguito dai carabinieri di Modica l’arresto del trentaquattrenne G.V. originario di Pachino, proprietario di un negozio di frutta e verdura a Pozzallo, al termine di una perquisizione fatta nelle prime ore del mattino del 1 febbraio. I militari dell’Arma hanno trovato all’interno del negozio un contenitore di latta con dentro sei proiettili di diverso calibro. L’atteggiamento insofferente del fruttivendolo al controllo ha insospettito i carabinieri che hanno subito approfondito le ricerche fino a rinvenire nel furgone, utilizzato per il trasporto della merce, una pistola Mauser calibro 6.35, con matricola abrasa, perfettamente efficiente e dotata di un serbatoio con 7 colpi inseriti. I Ris di Messina eseguiranno degli accertamenti sull’arma. L’arrestato è stato trasferito alla Casa circondariale di Modica.

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