06-05-2024
Ti trovi qui: Home » Risultati per la ricerca: Oltre al fronte (pagina 15)

Risultati per la ricerca: Oltre al fronte

GIORNATA DELL’ECONOMIA LE PAROLE DEL PRESIDENTE DELLA CAMERA DI COMMERCIO

In merito alla presentazione dei primi dati della Giornata dell’Economia su base provinciale, in programma venerdì mattina alle 10 alla Camera di Commercio presso la Sala “Pippo Tumino”, per il presidente della Camera di Commercio di Ragusa, Sandro Gambuzza, “la fotografia economica della provincia si presenta particolarmente preoccupante”. “Ragusa paga lo scotto – sottolinea il presidente Gambuzza -, sempre di più anche per il 2011, come avevamo preannunciato in precedenza, delle performances positive che fino ad alcuni anni fa l’avevano posta al centro dell’attenzione nazionale come un modello di sviluppo. Adesso nelle proiezioni curate da Unioncamere e Prometeia in questo anno 2012, mentre il valore aggiunto del Paese scenderà dell’1,5%, per la nostra provincia il ridimensionamento sarà di circa l’1,8% e nel prossimo biennio 2013-2014 la ripresa preannunciata segnerà una crescita molto più debole e lenta rispetto alla media nazionale ed anche rispetto al Mezzogiorno nel suo complesso. Analogamente – ha detto ancora Gambuzza – sul fronte dell’occupazione, con un biennio, il prossimo, che mentre segnerà una ripresa sia pure lenta con dati positivi nel resto del Paese, per la nostra provincia registrerà ancora una media dal segno negativo. Né il saldo positivo nella nati-mortalità imprenditoriale, che ci vede con un aumento complessivo delle imprese, deve essere salutato con soddisfazione – ha detto Gambuzza -: molte le imprese individuali, il cui numero si era negli ultimi anni ridimensionato, a testimonianza di una imprenditorialità per così dire di ripiego rispetto ad un mercato del lavoro che emargina. In controtendenza, come segno di una specifica vivacità, dati molto significativi nella crescita della imprenditorialità al femminile e nella presenza degli stranieri nel mondo delle imprese con numeri che mettono la provincia di Ragusa al primo posto nel Mezzogiorno. Sul fronte del lavoro – ha dichiarato il presidente della Camera di Commercio di Ragusa – per la prima volta nel 2011 il tasso di disoccupazione lascia il valore ad una cifra e passa al 12,5% e il tasso di occupazione, che era il solo tra le province siciliane fino al 2010 a restare oltre il 50%, scende anche a Ragusa al di sotto di questa soglia. Le terapie? In linea con le indicazioni del rapporto nazionale di Unioncamere – ha detto ancora Gambuzza -, ed ancora più necessari in un tessuto fatto di piccole imprese quasi esclusivamente, l’attenzione al credito, all’internazionalizzazione ed un nuovo sforzo per dare vita alle reti di impresa, elemento di rafforzamento nel quale la provincia non ha ancora dato risposte”.

COMUNE DI RAGUSA: ACQUA, CIMITERI, IMMONDIZIA, STA PER SALTARE TUTTO

Era la cittadina meridionale più onesta, più efficiente, più pulita. Non sembrava sino a qualche anno fa di vivere di fronte all’Africa. Non è solo la crisi a deteriorare i servizi, ma soprattutto la condotta politica amministrativa di Nello Dipasquale che ha trovato un sistema sano ora andato a pezzi per colpa di una gestione clientelare ed ottusa. Le denunce ci sono state eccome, tutti sapevano che contenitore fossero le ditte che curano l’acqua, i cimiteri, la raccolta dell’immondizia. Ci sono state denunce degli ambientalisti e della stampa, riguardo le ditte Pegaso (acqua e cimiteri), e Busso (rifiuti) ma tutto è rimasto sepolto perchè il potere del sindaco riusciva a far sembrare normale un sistema malato, annientando sia il giudizio dei cittadini, sia la capacità logica di dimostrare pratiche poco ortodosse che oltre Ragusa sono oggetto di scandalo. Tutto ha un tempo, anche la cattiva politica. Basta niente: il caso, un po’ di ostinazione, i nervi a fior di pelle di chi sa di correre sul filo del rasoio. In sole 24 ore il tappo è saltato. Un operaio della ditta Busso, lo stesso che qualche giorno addietro con filmati e documenti raccontava della finta raccolta differenziata, è stato licenziato per motivi disciplinari. Si legge nel licenziamento: “violazione di ogni più elementare dovere di fedeltà e riservatezza… ha danneggiato la società esponendola a rischi di sanzioni e azioni di risoluzione contrattuale”. Insomma, non doveva parlare, non doveva raccontare, nè filmare, come viene mischiata l’immondizia dopo gli sforzi dei ragusani a differenziare. La cosa ancor più grave è che dentro la Busso tutti i “quadri” dirigenziali e intermedi formatisi dai tempi della Saspi, gente che ne capiva di rifiuti e che sapeva tenere la città pulita, sono stati messi da parte; decide tutto il padrone e qualche fedelissimo operaio sindacalizzato che offende la storia e l’onorabilità della Cgil divenuto sindacato a uso, consumo e servizio del titolare della ditta e del disinteresse colpevole e complice del Comune. Colpe e complicità che emergono con nettezza anche tra Comune e ditta Pegaso. Tre ditte – Leonardo, Monti Iblei, Aurora – dopo una serie infinita di reclami e impugnative – rimasti senza risposta – inoltrati dalla Lega delle cooperative e da varie ditte che si ritenevano danneggiate dall’andazzo delle aggiudicazioni, hanno inviato al Comune di Ragusa un invito ad adottare “comportamenti legittimi e trasparenti” riguardo le nuove gare indette per i servizi idrici segnalando gravissime violazioni nei rapporti con la Pegaso. Sono i fatti che abbiamo tentato di ricostruire in questi anni: assunzioni dei parenti dei politici, 170 mila euro trattenuti illegittimamente dalla cooperativa e mai tornati indietro, aggiudicazioni avvenute con ribassi doppi dalle aggiudicazioni precedenti, palesi inadempimenti nei servizi e ciononostante partecipazione ai nuovi appalti, una determina dirigenziale – redatta il 15 giugno 2011 – e poi sparita, in cui si disponeva la rescissione del contratto, proroghe in cui si beneficia di prezzi più remunerativi rispetto al primo appalto. Roba da far rizzare i capelli per aria, roba da prima pagina, roba che da noi non suscita nè allarme, nè preoccupazione, nè inchieste. Sembra, però, che i tempi sonnacchiosi dove i gendarmi si trastullano nella quiete della piccola grande Ragusa siano destinati a finire. Riguardo la gara sul sollevamento e la distribuzione dell’acqua, la “diffida” annuncia che sarà tutto riferito all’autorità giudiziaria. Sono i grandi appalti quelli che stanno per saltare, si tratta della tenuta primaria di questa città abbandonata da un sindaco che crede di giocarsi la sua più grande partita a fianco di Zamparini, e che tiene comizi a Santa Croce perchè questo territorio non gli basta più.

Aeroporto di Comiso, continua lo sciopero della fame di Pippo Digiacomo, e finalmente qualcosa si muove

Forse sta servendo per il nostro territorio la protesta del deputato regionale del Partito democratico Pippo Digiacomo che ha iniziato il sesto giorno di sciopero della fame per attirare l’attenzione sul ritardo nell’apertura dell’aeroporto di Comiso, già completato. Il segretario nazionale del Pd Pier Luigi Bersani comprendendo e condividendo le ragioni della protesta è intervenuto. Lo comunica il Pd di Comiso che scrive: “Una nostra delegazione ha incontrato Bersani, ad Agrigento, per consegnarli una lettera, sottoscritta da Gigi Bellassai e dal segretario provinciale Salvo Zago, nella quale, oltre a manifestare la piena solidarietà e l’appoggio convinto all’on. Digiacomo da parte di tutto il partito cittadino, si chiede a Bersani di intervenire autorevolmente presso il governo Monti per spronarlo a darci una data certa sull’apertura dell’aeroporto di Comiso e mettere fine, così, alla grave (e pericolosa) forma di protesta condotta dal nostro deputato regionale. Il segretario Bersani, dopo avere abbracciato Gigi Bellassai (e con lui idealmente tutto il Pd di Comiso) non solo si è detto vicino a Digiacomo, ma ha preso impegno di sentire prestissimo il ministro Passera per definire con lui la questione dell’aeroporto di Comiso e far pervenire a Comiso, nel breve volgere di qualche giorno, notizie certe e confortanti. Una nota di amarezza, – scrive il Pd – però la vogliamo evidenziare. Mentre il Partito Democratico, a qualsiasi livello politico e istituzionale si sta impegnando senza riserve e con determinazione affinché l’aeroporto apra il più presto possibile, dall’altra parte, dal fronte del sindaco Alfano, sembra che la questione non interessi; sembra che sia stata gettata la spugna e, con essa, le speranze e le aspettative di migliaia di donne e uomini, di centinaia di imprese e attività commerciali, che aspettano con ansia che questo aeroporto, già pronto, inizi le sue attività e, in questo momento di grave crisi, dia al nostro territorio una possibilità di riscatto e sviluppo e crescita. Ci coglie una certa tristezza se pensiamo che per l’inettitudine di questa amministrazione comunale – scrive il Pd di Comiso – abbiamo perso almeno 3 anni, riducendoci a sollecitare un intervento nazionale oggi – oggi che il governo Monti, per riparare ai danni del governo Berlusconi e della malapolitica tutta, è costretto a chiedere agli italiani lacrime e sangue – quando, invece, se fosse stato fatto tutto per tempo, se il sindaco Alfano ci avesse creduto davvero, avesse amato l’aeroporto come lo amiamo noi, oggi avremmo la struttura aperta e attiva. Incrociamo le dita – conclude il Pd di Comiso – e speriamo che l’intervento di Bersani, pure se si incastona in un momento storico ed economico poco propizio, sia prodromico della tanto attesa buona novella”. Intanto tramite un documento consegnato brevi manu dal presidente della Camera di Commercio di Ragusa, Sandro Gambuzza, anche il “Tavolo provinciale dello Sviluppo e del Lavoro” di Ragusa (al quale aderiscono più di trenta tra le più importanti associazioni del mondo del lavoro, del sindacato, dei consumatori, del mondo cattolico, delle cooperative, del commercio e dell’artigianato) ha manifestato la sua condivisione e il suo apprezzamento nei riguardi della protesta dell’on. Digiacomo, “il quale, per dare un futuro al nostro territorio, alle nostre imprese e alle nostre famiglie, vuole risposte certe e chiare sul giorno di apertura dell’aeroporto di Comiso”. Molte le visite di solidarietà a Digiacomo che staziona con un camper dentro la struttura aeroportuale. Anche il Questore Filippo Barboso si è recato presso l’areoporto per esprimere a Digiacomo la propria solidarietà.

Calabrese: “Troppi gli sprechi della Giunta Dipasquale”

Il Partito Democratico ha votato no in modo unanime e compatto al bilancio consuntivo 2011 proposto in aula dalla Giunta Dipasquale. “Un voto che non poteva che essere contrario – afferma il segretario cittadino del Pd di Ragusa, Giuseppe Calabrese – davanti ad una maggioranza consiliare che non fa nemmeno un intervento (solo quello del presidente della commissione Risorse per 2 minuti senza entrare nel merito), davanti ad una relazione durata appena 5 minuti da parte dell’assessore al Bilancio ma soprattutto davanti ad uno strumento che ha messo in chiaro la situazione finanziaria disastrosa del nostro Comune”. Calabrese snocciola alcuni dati. “La liquidazione di cassa al Comune – afferma – così come chiarito nel bilancio, ha subito un decremento di sei milioni di euro tra il saldo del 2009 e il saldo del 2011. Dai numeri è messo chiaro in evidenza che la nostra città non può accendere un mutuo. Ed ecco spiegato perché – scrive Calabrese – viale del Fante continua ad essere chiuso da tempo senza alcuna speranza di riapertura. E tutto diventa ancora più chiaro se a questo quadro aggiungiamo i lavori di via Roma, del parcheggio di piazza Poste, di piazza del Popolo, assieme ai crolli in centro storico e alla fuga dei ragusani dalla zona antica verso le periferie e in particolare verso quelle aree Peep che stanno sventrando la città con la creazione di centinaia di alloggi di edilizia economica realizzati da imprenditori vicini al sindaco. Abbiamo a che fare con un centro storico superiore ormai morto e desolato. Possiamo affermare che questo sindaco, in termini di programmazione urbanistica e di vivibilità, sarà ricordato come il peggiore in assoluto”. Calabrese, poi, torna a parlare dei numeri. “Per il 2011 – aggiunge – troviamo un aumento della Tarsu per oltre un milione di euro e la conferma degli sperperi operati dal sindaco per quanto riguarda i dirigenti comunali (costi per circa un milione e 700mila euro), le posizioni organizzative (concesse a dipendenti comunali nella maggior parte dei casi politicamente vicini al primo cittadino, ci costano oltre 200mila euro l’anno e corrispondono a oltre 10mila euro l’anno in più a dipendenti che già percepiscono lo stipendio), all’assurda cifra liquidata al direttore generale nel frattempo divenuto capo di gabinetto, alla mancanza di efficienza della macchina comunale che fa acqua da tutte le parti. Abbiamo davanti – scrive il capogruppo del Pd, Peppe Calabrse, – un’amministrazione comunale assente e distratta dalle prossime elezioni, con un sindaco pronto a scappare da palazzo dell’Aquila nel caso in cui si andrà al voto alle Regionali il prossimo autunno, una raccolta differenziata che non decolla e poi debiti su debiti che si cerca in tutti i modi di nascondere. Dobbiamo dare – continua Calabrese – diversi milioni di euro all’Ato ambiente, oltre un milione di euro al Consorzio universitario. Si contano arretrati con le cooperative e numerosi sono i fornitori che battono cassa. Ma la colpa non è dello Stato e della Regione che hanno tagliato i fondi. Il Pd ritiene che una politica di rigore avrebbe, in questi anni, evitato una tassazione locale così esosa nei confronti dei ragusani. “Canoni idrici non riscossi, somme Ici non riscosse – continua ancora Calabrese – Tarsu non riscossa, il tutto per diversi milioni di euro a dimostrazione che le famiglie non sopportano questa esosa pressione fiscale. Concludiamo ricordando che Dipasquale ha aumentato tutte le tasse locali (Ici, Tarsu, canone idrico, addizionale Irpef) per oltre 15 milioni di euro l’anno negli ultimi 5 anni. Quindi ha tolto dall’attivo circolante in città qualcosa come 70 milioni di euro, cifre che incidono sulla crisi e sulla decadenza di vivibilità della nostra citta. Ecco perché, di fronte ad un atto scellerato come questo, non potevamo che votare no al consuntivo. Infine, – scrive il Pd – denunciamo la mancanza di confronto con una maggioranza consiliare che non è in grado di argomentare quasi mai sugli atti amministrativi importanti, dimostrando di essere mediocre”

Cna, formazione per parrucchieri ed estetiste

Ultimo incontro, lunedì 30, dalle 15 alle 20, del progetto formativo promosso da Cna Ragusa con l’azienda Schwarzkopf e rivolto ai parrucchieri e alle estetiste dell’Unione Benessere e Sanità. Stavolta, ad intervenire saranno Michele Capizzi e Davide Pantano, di Yellow parrucchieri, esperti nella formazione e organizzazione del salone. I due si confronteranno con i partecipanti sui seguenti temi: consulenza emozionale, gestione del rapporto titolare di impresa e cliente; motivazioni degenerative che portano alla perdita di clienti. “Ancora un altro appuntamento – afferma il presidente dell’Unione Benessere e Sanità, Maria Carmela Modica Belviglio – che ci porta ad approfondire un’altra fase topica dell’organizzazione della nostra attività. Siamo entrati perfettamente nell’ordine di idee che per migliorare, in questo periodo di crisi, e soprattutto per non accusare cali traumatici è essenziale riuscire a puntare quasi tutto sulla qualità. Ed è il messaggio – ha detto ancora la Modica Belviglio – che stiamo cercando di fare passare con questi tre incontri che hanno visto per protagonisti i rappresentanti della Schwarzkopf professionale”. Non a caso, in parecchi sono stati i parrucchieri e gli estetisti che hanno partecipato al secondo incontro tenutosi lo scorso 16 aprile. Il sales manager Guglielmo Olivieri si è occupato di illustrare gli elementi legati alla gestione e conduzione dell’attività artigianale del salone di bellezza oltre alla verifica in funzione del nuovo regime della tracciabilità finanziaria e della lotta all’evasione fiscale. “Anche in questo caso – afferma il responsabile provinciale dell’Unione, Antonella Caldarera – ci siamo accorti di come l’interesse abbia raggiunto i massimi livelli, il che ci conforta rispetto alla scelta che abbiamo portato avanti”.

L’on. Nino Minardo (Pdl) sull’aeroporto di Comiso: “indignazione per i silenzi del Governo Nazionale”

“Condivido nel merito la protesta dell’onorevole Digiacomo che vuole risposte chiare sul giorno di apertura dell’aeroporto di Comiso”. A dirlo è l’on. Nino Minardo del Pdl che dichiara: “non ho difficoltà a riconoscere che il ‘vaso’ della pazienza è colmo e, dunque, l’esasperazione di fronte ad ingiustificati silenzi è oltremodo comprensibile. Anche perché in questi mesi – ha detto ancora l’on. Nino Minardo -, io stesso ho più volte sollecitato ai Ministeri competenti e per essi al Governo nazionale, il superamento di ostacoli verso un obiettivo che non può più essere postergato come invece sta avvenendo. Bene fa dunque, chi attira ancora una volta l’attenzione anche mediatica per rompere questa ‘cortina’ che nasconde l’avvio operativo dell’aeroporto di Comiso. Per questo torno a chiedere ha aggiunto il parlamentare del Pdl – che S.E. il Prefetto di Ragusa dott.ssa Giovanna Cagliostro, che grande sensibilità ha mostrato su questa tematica, ci sostenga nel sollecitare risposte governative che tardano ad arrivare e per capire cosa adesso impedisca l’avvio vero e proprio di una struttura fondamentale per la nostra provincia. Ritengo sia giunto il momento di far sentire, se è necessario in maniera eclatante, l’indignazione della gente iblea nei confronti dei silenzi assordanti del Governo. Da parte mia – ha concluso l’on. Nino Minaro deputato del Pdl – continuerò a svolgere il mio ‘dovere’ parlamentare nel rispetto del mio territorio e della gente iblea, facendo in modo che giungano le risposte dovute. Ma per arrivare all’obiettivo, mai come questa volta è necessaria un’azione compatta di ogni rappresentanza della nostra provincia, che trovi sintesi proprio in S.E. il Prefetto di Ragusa e che escluda divisioni e lacerazioni politiche e/o partitiche, che diventerebbero deleterie e devastanti nel percorso verso l’obiettivo finale. Far leva sul detto ‘l’unione fa la forza’ non è, di fronte all’obiettivo di vedere aperto lo scalo di Comiso, una frase fatta; le rappresentanze istituzionali e la gente della terra iblea, hanno dimostrato di sapere ottenere – ha adetto ancora l’on. Nino Minardo – grandi risultati solo se sanno camminare in un’unica direzione e se non si dividono in ragione di una sigla partitica e di un’autoreferenzialità che non serve. Ed in questo senso, per arrivare all’apertura in tempi ragionevoli dell’aeroporto di Comiso, siamo chiamati ognuno per le proprie competenze, ad un obiettivo che non esito a definire ‘epocale’ per questo lembo di Sicilia che si può raggiungere solo con compattezza e comunione d’intenti”, conclude l’on. Nino Minardo del Pdl. Modica, 27 aprile 2012

RAGUSA-CATANIA, LA CNA CHIEDE LA RIMOZIONE DEI DETRITI

“Due piccoli crolli lungo la Ragusa-Catania, in seguito ai danni del maltempo del 10 marzo scorso, uno vicino Vizzini, l’altro nei pressi di Francofonte, stanno determinando da qualche giorno – ha detto il presidente della Cna provinciale, Giuseppe Massari – una situazione di forte disagio per gli automobilisti, ma soprattutto per i camionisti che percorrono quotidianamente il suddetto tratto stradale”. Il presidente della Cna provinciale di Ragusa, Giuseppe Massari, lancia l’allarme, amareggiato per il fatto che, nonostante siano trascorsi già parecchi giorni, nessun segnale si registra che faccia presagire la rimozione dei detriti. “Ma se a Vizzini – chiarisce Massari – i disagi sono pressoché limitati, è semplicemente assurdo quanto sta accadendo nei pressi di Francofonte dove gli autotrasportatori, e non soltanto loro, sono costretti a deviare lungo le curve dell’antico tracciato, con tutto ciò che questo comporta. In più di un’occasione i mezzi finiscono col vedere spenti i propri motori ha detto ancora Massari – per non parlare della creazione di lunghe e interminabili code. A fronte di ciò, si rischia di lasciare immutata questa situazione per chissà quanto tempo visto che ancora nessuno sembra essersene interessato in maniera diretta. Per la provincia di Ragusa, che poteva contare su questo collegamento con Catania – ha detto ancora Massari -, con tutti i limiti che aveva, per essere a contatto con il resto dell’isola e del mondo, un’altra penalizzazione che ci lascia senza parole. Sono già molti gli automezzi che preferiscono il giro lungo, cioè l’autostrada che collega Catania a Siracusa, anche se devono raggiungere, ad esempio, i mercati dell’Ipparino. Avremmo capito se fosse crollato un ponte, ma spostare dei detriti dalla sede stradale è una faccenda che richiede così tanto tempo? Se lo chiedessero ad una delle nostre imprese, saremmo in grado, alla presenza delle opportune condizioni, di rimuovere il tutto nel giro di un paio d’ore. E di avviare – ha detto ancora il presidente della Cna subito dopo le opere per il ripristino. In tutto, insomma, una settimana di lavoro, a volere esagerare, e un intervento dal peso economico di circa diecimila euro. Ma davvero nessuno riesce a farsi carico delle esigenze delle nostre imprese che quotidianamente hanno la necessità di percorrere la Ragusa-Catania? Noi facciamo sentire forte la nostra voce – ha ribadito Massari, che chiede anche l’interessamento dei rappresentanti politici iblei – perché è arrivato il momento di non indugiare oltre. Siamo stanchi di questi continui ritardi che hanno un solo effetto, quello di fare perdere competitività al nostro territorio”.

 

Criminalità a Scicli, preso di mira un altro negozio

Ancora il centro storico di Scicli nel mirino della criminalità. Ancora un furto ai danni di un esercizio commerciale ricadente nel cuore della cittadina barocca. A denunciarlo, a nome del sistema Confcommercio Ragusa, il presidente provinciale, Sergio Magro, il quale, oltre a manifestare piena solidarietà agli esercenti colpiti, torna a ribattere sul tasto drammatico di un fenomeno che sembra non avere alcun tipo di contenimento. “Il settore del commercio e gli operatori – afferma Magro – sono duramente provati da quello che sta accadendo. Non sono passate neppure 48 ore dal colpo che alcuni rapinatori avevano messo a segno in una gioielleria di Modica Alta, che i soliti ignoti sono tornati a colpire nottetempo in un negozio del centro di Scicli. Hanno prelevato merce per migliaia di euro. Ad una prima stima sommaria, sembra che i danni ammontino ad almeno trentamila euro. Quella che ci stiamo trovando a fronteggiare – scrive il presidente della Confcommercio – sembra una situazione senza ritorno. E in questo contesto i commercianti si trovano, purtroppo, in prima linea. Occorrono interventi decisi e tempestivi”. Il presidente della sezione Ascom di Scicli, Daniele Russino, evidenzia che “i controlli delle forze dell’ordine, nell’ultimo periodo, anche in seguito alle nostre recenti sollecitazioni, sono in effetti aumentati. Si registra una presenza ancora più tangibile che in passato. Ma sembra che tutto questo ancora non basti se si registrano altri episodi di questo tipo”.

Progetto del fognolo di viale del Fante Inizia il nuovo iter per il finanziamento

Per la quarta volta i tecnici del Comune di Ragusa hanno trasmesso al dipartimento provinciale della Protezione civile regionale, un progetto relativo al completamento e consolidamento del fognolo di viale del Fante. Il nuovo elaborato rispetto al precedente progetto (bocciato dalla Protezione civile provinciale e rimandato al mittente con la richiesta di apportare delle modifiche) prevede oltre al completamento e al consolidamento del fognolo, anche la costruzione di una doppia condotta. Il nuovo fognolo, perché di questo si tratta, verrebbe realizzato in parte sotto viale del Fante e in parte sotto via Salvatore. Proprio la necessità di costruire una nuova condotta, per far fronte alle ampliate esigenze di rete idrica della parte alta di Ragusa, pone un grosso interrogativo sulla sorte di questa ennesima richiesta di finanziamento da parte del Comune capoluogo. Secondo la Protezione civile provinciale infatti, questo nuovo progetto, prevedendo oltre al completamento della messa in sicurezza del fognolo, anche una nuova opera, non può essere finanziato come intervento urgente di protezione civile. D’altra parte il Comune di Ragusa non ha i soldi per realizzare quest’opera, che da più di un anno, blocca una delle arterie di viabilità più importanti. L’importo del finanziamento richiesto è di 1 milione e 150 mila euro.

STAGIONE TEATRALE DUEMILA, ANNULLATA LA SECONDA PARTE GLI ABBONATI OTTERRANNO IL RIMBORSO

“Una scelta sofferta, ma inevitabile”. Hanno commentato così gli organizzatori della stagione teatrale al Teatro Duemila di Ragusa l’annullamento della seconda parte della stazione. “A causa di un debole riscontro da parte del pubblico – si legge nella nota con cui si dà comunicazione dell’annullamento – è stato necessario interrompere la seconda parte della stagione teatrale del Teatro Duemila di Ragusa. La programmazione iniziata a dicembre 2011 con “Un americano a Parigi”, con Raffaele Paganini, ha portato in scena fino a febbraio quattro spettacoli con artisti di primo piano, tra cui Eleonora Giorgi, Gianfranco D’Angelo, i bravissimi attori-cantanti della Compagnia Italiana delle Operette e i protagonisti de “Il libro della giungla” che ha girato l’Italia con oltre 400 repliche. Fin dalla prima rappresentazione l’affluenza è stata troppo bassa rispetto alle aspettative e non ha permesso di coprire le spese organizzative necessarie per proseguire nell’ardua iniziativa culturale lanciata da Mabo Eventi. Si è voluto continuare, – si legge ancora nella nota – nonostante le difficoltà, per cercare di mantenere l’impegno preso con il pubblico, proseguendo a metà stagione con tanti sacrifici. Ma trovandoci adesso di fronte ad un’ingente perdita economica l’unica strada possibile è quella di annullare i prossimi spettacoli. Abbiamo immaginato una risposta più ampia da parte del pubblico – scrivono ancora gli organizzatori – che purtroppo non c’è stata, sia per la crisi economica, che spinge a ridurre le spese familiari, che per l’abitudine dei ragusani di non andare a teatro non essendoci un’offerta annualmente strutturata. Noi ci abbiamo provato, era giusto farlo, ma non possiamo proseguire oltre”. L’organizzazione invita chi avesse già acquistato biglietti in prevendita o abbonamenti a recarsi presso i punti vendita per ottenere il rimborso.

Imprenditori iblei in missione in Russia

Un gruppo di imprenditori della provincia di Ragusa operanti nel comparto agroalimentare sono partiti per la Russia. La delegazione presenterà i prodotti alimentari di eccellenza dell’area iblea agli operatori del sistema economico e commerciale russi. Finalità dell’iniziativa è lo sviluppo di future relazioni economiche e culturali con il tessuto produttivo. L’iniziativa è stata voluta, promossa ed organizzata dalla Camera di Commercio di Ragusa, nell’ambito dei progetti di internazionalizzazione a valere sui finanziamenti europei che l’assessorato regionale alle attività produttive ha voluto affidare al sistema camerale siciliano. Dall’8 al 10 febbraio, in un workshop che avrà luogo in un albergo di Mosca, le imprese ragusane incontreranno, grazie anche alla collaborazione della Camera di Commercio Italiana a Mosca e per la diretta organizzazione di Burruano & Partners, i rappresentanti del sistema organizzato della grande distribuzione oltre che i più importanti buyers moscoviti, impegnati sul fronte della valorizzazione del prodotto alimentare di eccellenza italiano. Nel corso delle giornate di missione avrà luogo una “country presentation” curata dagli esperti della delegazione, fra cui Giovanna Licitra, responsabile area promozione dell’ente camerale.

Ragusa, ancora inquinata la sorgente Misericordia

A distanza di oltre un anno, la soluzione all’inquinamento delle sorgenti “Misericordia” e “Oro Scribano” stenta ad arrivare, e ad oggi l’acqua non viene immessa nella rete. Nonostante prima dell’estate il prezioso liquido della “Misericordia”, essendo rientrati tutti i valori nella norma, sia stato nuovamente immesso nella rete idrica, ai primi di novembre un nuovo stop. Da allora i Nas, insieme all’Arpa, al Genio civile e al Comune si sono nuovamente messi al lavoro per cercare di individuare le cause dell’inquinamento dell’acqua delle sorgenti Misericordia e Oro Scribano. Mentre la seconda da oltre un anno, ossia dal primo episodio di inquinamento, non era stata più utilizzata, la seconda era stata, come detto, nuovamente collegata alla rete idrica prima dell’estate. Ai primi di novembre il nuovo blocco, in quanto è stata individuata la presenza di salmonella. I maggiori “indiziati” sono sempre i liquami delle concimaie di aziende agricole della zona. Una ventina quelle che si trovano in quell’area. Quando nel novembre del 2010 i valori dell’acqua erano risultati alterati, era stata aperta un’inchiesta che aveva portato al controllo a tappeto di tutte le aziende della zona. Con l’ausilio del Genio Civile era stata individuata la zona di ricarico dell’acqua con il conseguente controllo delle concimaie. Numerosi i sequestri e le denunce per mancato rispetto delle norme ambientali. Il problema sembrava risolto, ma con le nuove piogge la presenza di salmonella ha reso necessario ripartire da zero nei controlli e, soprattutto, ha imposto la non immissione dell’acqua nella rete cittadina. Controlli effettuati dai Nas, per risolvere una volta per tutte la questione. I sospetti cadono in particolare su qualche azienda, ma ovviamente le verifiche devono riguardare tutte quelle della zona. Che fare? Un’ipotesi è quella di svuotare una per una le concimaie per vedere se vi siano difetti nella struttura: fori che facciano colare i liquami nel terreno. Essendo un terreno carsico, facilmente i liquami, e ciò che essi contengono, s’infiltrano nella falde fino ad arrivare alla sorgente. Una decisione senza dubbio difficile da prendere, per via dei costi che potrebbero essere elevati. La parola, in questo caso, dovrebbe passare al sindaco quale massima autorità sanitaria cittadina. Sul fronte delle indagini e, quindi, anche sulle decisioni da prendere in merito, sono attesi ulteriori sviluppi. Accertata, infatti, in modo inequivocabile la fonte di inquinamento, si potrà recuperare il prezioso liquido per usi potabili.

RAGUSA, LA CGIL SCRIVE A SINDACO ED ASSESSORI: “NON TOCCATE IL WELFARE”

Una lettera aperta a firma del coordinatore della Camera del Lavoro della Città di Ragusa, Nicola Colombo, del segretario generale della Filcams Cgil di Ragusa, Salvatore Tavolino e del segretario generale della F.P. Cgil di Ragusa, Aldo Mattisi, è stata inviata al sindaco di Ragusa, Nello Dipasquale, all’assessore ai Servizi Sociali, e all’assessore al Bilancio per denunciare l’aumento delle quote di partecipazione delle famiglie e dei cittadini nel sostenere la spesa del welfare locale. In particolare, si legge nella nota dei dirigenti sindacali, gli aumenti riguarderebbero con effetto retroattivo la retta per la frequenza agli asili nido, il costo per il trasporto alunni, il servizio di refezione scolastica. “Agli annunciati tagli dei trasferimenti da Stato e Regione al Comune di Ragusa (si tratterebbe di oltre 2 milioni di euro) potrebbe seguire – si legge nella nota inviata da Colombo, Mattisi e Tavolino della Cgil – la riduzione dei servizi sociali erogati a utenti bisognosi, a categorie sociali più svantaggiate, a diversamente abili. Senza considerare il fatto che anche in città si acuisce il problema dei soggetti con difficoltà psichiche presenti nelle case famiglia, servizio costituzionalmente previsto, questo, che rischia di essere bloccato per mancanza di copertura finanziaria”. “Il Bilancio di previsione 2012 – dichiarano i tre sindacalisti -, in mancanza di azioni finalizzate alla copertura dei mancati introiti, potrebbe portare mediamente a una riduzione del 20% dei servizi finora garantiti con grave nocumento per gli utenti assistiti che ne hanno diritto e per gli operatori che, se non licenziati, vedrebbero ridotto il loro monte-ore lavorativo, tra l’altro già in regime di part time. Una sensata pratica amministrativa, specie nella fase di massima criticità come quella che stiamo vivendo – affermano Colombo, Mattisi e Tavolino -, imporrebbe invece che una ragionieristica e burocratica pratica amministrativa basata su tagli e ridimensionamenti, un’azione politica di concertazione tra le parti, vale a dire tra amministrazione comunale, rappresentanti dei lavoratori, associazioni dei cittadini-utenti, cooperative sociali affidatarie che gestiscono i servizi”. La Cgil chiede che nessun atto amministrativo afferente il welfare locale, determina sindacale o dirigenziale e atti di Giunta e Consiglio, venga posto in essere prima dell’avvio di un confronto costruttivo tra le parti al fine di addivenire a scelte concertate e se possibile unitariamente condivise che da un lato facciano fronte alla situazione economico-finanziaria dell’Ente ma dall’altro canto non smantellino il sistema delle politiche sociali. I dirigenti sindacali della Cgil Ragusa rimangono in attesa di una convocazione: “per poter partecipare a un primo fattivo incontro sulle problematiche organizzative, gestionali ed economico-finanziarie dei servizi sociali al fine di migliorarne tutti insieme – concludono i tre sindacalisti – i livelli di qualità e di efficienza del welfare nella nostra città”.

CNA REGIONALE, CASCONE: “IL GOVERNO DIA SEGNALI CONTRO LA CRISI”

“Non è più tempo di tatticismi ed equilibrismi politici: il governo regionale di un segnale forte a sostegno dell’economia e del lavoro produttivo”. Lo dice Giuseppe Cascone, presidente regionale della Cna (Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa) della Sicilia, che ha preso parte alla manifestazione per il lavoro e l’occupazione organizzata a Ragusa dalle associazioni di imprese e dai sindacati. “Le recenti mobilitazioni sul territorio, che coinvolgono tutti i settori dell’economia siciliana, sono segnali che non possono essere sottovalutati dal governo regionale. Servono misure urgenti per fronteggiare la crisi e ridare slancio al lavoro e all’occupazione – conclude Cascone – prima che la tensione sociale salga oltre il livello di guardia”.

BILANCIO DI UN ANNO DELLA POLIZIA PROVINCIALE

Il potenziamento dell’organico della Polizia Provinciale, effettuato all’inizio del 2011, ha reso possibile il raggiungimento di risultati positivi nei settori di competenza. Oltre a controlli presso imprese artigiane, industriali ed edili per garantire la correttezza nel trattamento dei rifiuti, di particolare rilievo è stata l’attività, condotta sul territorio ibleo dal Nucleo di Polizia Venatoria, per garantire l’osservanza delle norme di sicurezza nelle pratiche di caccia. “Non meno importante – afferma il comandante della Polizia Provinciale Raffaele Falconieri – l’attività di controllo e vigilanza, operata dal personale del Nucleo di Polizia Stradale, lungo le strade di competenza provinciale. Purtroppo è stato registrato un notevole incremento dei sinistri stradali sulle arterie provinciali. In numerosi casi sono stati accertati, quali concause dei sinistri, la velocità inadatta alle condizioni della strada o del traffico, l’uso di cellulari, sostanze alcoliche o stupefacenti. I dati – continua Falconieri – devono sicuramente far riflettere l’utenza sulla necessità del rispetto delle norme stradali”. A fronte degli 85 incidenti rilevati nel 2010, di cui 2 con esito mortale, nel 2011 gli agenti della Polizia provinciale hanno rilevato 109 sinistri stradali, nei quali hanno trovato la morte 5 persone.

Sito internet Ast inutilizzabile e call center inservibile Protesta l’on. Nino Minardo

Il parlamentare del Pdl accusa l’Azienda Siciliana Trasporti di non tenere aggiornata la tabella degli orari di collegamento dei bus tra la provincia di Ragusa e l’aeroporto. Nino Minardo fa presente inoltre che chi consulta il sito aziendasicilianatrasporti.it, trova solo la versione in italiano. Lo sconcerto del parlamentare ibleo aumenta in quanto al numero di telefono che risulta nel sito per avere informazioni su come raggiungere la provincia di Ragusa, risponde una persona che non conosce una sola parola d’inglese. “Penso che – continua l’on. Nino Minardo – oltre la marginalità geografica, di collegamenti viari precari e di mancanza di alternative al bus, siamo anche di fronte alla mancanza di minimi requisiti di informazione, generando un circolo vizioso e negativo per il nostro turismo”.

ATO…mica: riflessioni sulle dimissioni di Santiapichi e Lucifora

E’ del tutto singolare che due dei componenti del Collegio dei Liquidatori dell’Ato di Ragusa, il dr. Severino Santiapichi, presidente, e il dr. Giovanni Lucifora si dimettano contemporaneamente dall’incarico. Certamente le motivazioni addotte da entrambi appaiono molto formali se si considera che tutti gli Ato della Sicilia operano in grande difficoltà finanziaria soprattutto a causa delle inadempienze dei Comuni che ne sono soci in forza di legge. Ma l’asserita difficoltà non si è determinata nell’ultimo periodo di gestione del Collegio dei Liquidatori di cui fa parte anche il dottore Giancarlo Migliorisi, dirigente con contratto a termine della Provincia Regionale di Ragusa. A leggere l’elogio che il Sindaco di Ragusa intesse del consigliere non dimissionario, che per altro incita a continuare nella sua opera meritoria, sminuendo in modo sottinteso la presenza e la competenza degli altri due componenti, lascia pensare che il Comune di Ragusa o meglio il suo Sindaco è pronto a saldare i debiti dell’Ente nei confronti dell’Ato, ma così non è. I mal di pancia del Collegio cominciano a manifestarsi con l’approssimarsi della scadenza dei famosi 19 contratti a progetto che gli amministratori che hanno preceduto l’attuale Collegio dei liquidatori avevano sottoscritto con ben 19 persone individuate solo grazie alla logica delle appartenenze politiche o nepotistiche o in maniera ancora più sensibile per appartenenza cardiaca ossia per rapporti d’amore. Da settimane l’Ato è una Troia assediata da 19 soldati e soldatesse che ne difendono con il loro lavoro e la loro professionalità l’esistenza e che nutrono del loro amore incondizionato l’unico re rimasto saldamente ancorato al proprio posto di comando con spirito di abnegazione e sprezzo del pericolo. In questa Troia è prevista la disfatta non tanto giudiziaria quanto politica perchè l’Assemblea dei soci ha ritenuto di fare ricorso alla transazione extra giudiziale per eliminare il contenzioso giuslavoristico intentato dai 19 riconoscendo a tutti il rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato. L’hanno stabilito i sindaci il 7 dicembre scorso. Dal verbale spunta la verità. L’unico punto all’ordine del giorno è la determinazione da adottare a seguito di un parere fornito dall’avvocato professore Fabio Santangeli sulla questione dei 19. Interviene il Presidente Santiapichi che dichiara: “Non spetta a me come liquidatore alcuna decisione sul punto all’ordine del giorno, mi astengo da qualunque intervento. Lascio la seduta”. E’, di fatto, la fine del rapporto tra Santiapichi e l’Ato Ragusa ambiente. A presiedere la seduta rimane Giancarlo Migliorisi nonostante l’argomento delle assunzioni lo tocchi da vicino, essendo la sua compagna di vita una dei 19 contrattisti. Il capolavoro però è già infiocchettato, servono solo i sindaci a dare il via all’operazione. Alcuni avvocati dei 19 contrattisti sono presenti in assemblea nella veste di avvocati “terzi” e si esprimono affinchè il contenzioso si risolva. “Meglio contenere le perdite e porre una pietra tombale” – spiega il professore Cariola. Spetta poi al vicesindaco Giovanni Cosentini – grande esperto di assunzioni – la spinta finale che condurrà i sindaci tutti ad accettare il “male minore”. Cosentini ha fretta di raggiungere l’obiettivo, la transazione, e inizia il suo discorso manifestando il suo rammarico per la scelta di Santiapichi di non partecipare. Certo sarebbe stato meglio per Migliorisi e Cosentini una piatta e unanime aderenza per risolvere il difficile caso, purtroppo qualcosa non è filata liscia: Santiapichi e Lucifora non ci stanno. Cosentini, nel suo intervento, va oltre la transazione e tratteggia il futuro dell’Ato – dimenticando che la società è destinata a morire – forte del personale: “tempi rapidi per la stesura della transazione e poi finalmente al lavoro con un regime di certezza”. Ma quanto ci costerà riconoscere il rapporto di lavoro di questa bella compagnia? Comporterà una spesa rilevante per l’Ato che sarà costretto in forza di legge a pagare la differenza contributiva Inps di circa il 25% sulle retribuzioni ricalcolate contrattualmente in favore dei 19 lavoratori parasubordinati per il periodo compreso dal 2006 al 2011. I Comuni dovranno sborsare una cifretta significativa. Poniamo il caso che al singolo lavoratore venga riconosciuta una retribuzione mensile imponibile di euro 1.500, ne discende che l’ammontare dei contributi a carico del datore di lavoro è pari al 32%, e tenuto conto che in fase del contratto a progetto di detta percentuale ne sono stati pagati l’8%, ne consegue che l’Ato dovrà in sanatoria della transazione extra giudiziaria pagare il 24% ossia 360 euro mensili per ciascun lavoratore che complessivamente determinano un debito di circa 492.000 euro. Se a questa somma si aggiungono le differenze retributive discendenti dall’applicazione del contratto collettivo di lavoro subordinato il debituccio dell’Ato ammonta a diversi milioni di euro che i Comuni della provincia di Ragusa e per essi i cittadini della provincia di Ragusa dovranno pagare a 19 soggetti assunti senza alcun bando pubblico e senza alcuna selezione. Questo è un affronto alla legalità e, soprattutto, è la mortificazione di tanti giovani della provincia la cui unica colpa è quella di non avere mai percorso la strada di Damasco per potere essere folgorati da qualche onnipotente politico o amministratore locale. La politica ragusana però non si ferma di fronte a questa vergogna dimenticando anche l’inchiesta della Finanza. Possibile che i sindaci non vogliano capire quel che sta accadendo? Hanno scelto in assemblea di nominare un comitato di saggi che sarà composto dagli avvocati di fiducia dell’Ato che poi sono gli stessi legali dei lavoratori. Forse che questi legali sono come il nobile Cicerone che faceva un discorso per il popolo ed uno per il Senato? Tutto ciò impone alcune riflessioni: le dimissioni di Santiapichi e Lucifora sono anche la manifestazione di dissenso a non volere violare la legge e la dignità di tanti giovani mortificati dalla disoccupazione? I signori Sindaci, nella qualità di soci dell’Ato, sono consapevoli che le assunzioni dei 19 lavoratori sono state fatte in barba alla vigente normativa sul lavoro e che il mantenimento degli stessi attraverso la transazione comporta per le casse degli Enti rappresentati un esborso di spesa che riveste tutte le caratteristiche di danno erariale e conseguente responsabilità patrimoniale a carico degli stessi? Il permanere di un solo componente nel Collegio dei Liquidatori, Migliorisi, persona a cui va riconosciuta una ottima professionalità in materia di economia e di affari della pubblica amministrazione, può essere imparziale essendoci la sua convivente tra il personale? La risposta a questi interrogativi spetta a ciascun cittadino della provincia e dovrebbe attirare anche l’attenzione degli organismi amministrativi e giudiziari che rimangono i soli tutori della democrazia e della legalità. Il tempo del silenzio e dell’omertà deve finire, lo capiranno i sindaci che sabato 7 si ritroveranno in assemblea all’Ato constatando le dimissioni di 2 liquidatori?

SANITA’, INTESA REGIONE-SINDACATI PER L’ASSUNZIONE DEGLI LSU

Sembrava dovesse essere un Natale triste per i tanti precari dell’Asp 7 di Ragusa, invece, da Palermo sono arrivate buone notizie almeno per il personale ex Lsu. Si parla, infatti, di stabilizzazione per i lavoratori attualmente impegnati nelle aziende sanitarie siciliane con contratto quinquennale di diritto privato e in servizio già prima del 30 dicembre 2010. Un’intesa fra Regione e Sindacati ha portato all’assunzione a tempo indeterminato di queste persone entro il 31 dicembre del 2012 (personale di categoria A e B, ovvero commessi, operatori tecnici, etc.). Spetta adesso alle aziende sanitarie individuare i posti disponibili nelle piante organiche nel rispetto delle disposizioni finanziarie nazionali e regionali in materia di personale. Nei prossimi giorni i sindacati si confronteranno con i dirigenti delle singole aziende sanitarie e con l’istituto zooprofilattico sperimentale per individuare i posti disponibili fin da subito nelle rispettive dotazioni organiche, in modo da bandire i concorsi per titoli e prova pratica di idoneità. Il personale Lsu, inoltre, potrà fare istanza di assunzione anche per le altre aziende sanitarie ricadenti nello stesso bacino ed è previsto che si attinga dalle graduatorie anche nei casi in cui i posti di categoria A e B si renderanno disponibili in un secondo tempo. Si resta in attesa di notizie per la stabilizzazione di tutti gli altri lavoratori precari che operano nel settore della sanità all’interno delle aziende sanitarie siciliane e che da mesi protestano per avere certezze sul proprio futuro.

Catene per auto sulla Ragusa Modica Cgil, Cisl, Uil: “Un gioco al massacro di cui qualcuno dovrà rendere conto”

Le segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil esprimono rammarico per l’ennesimo tentativo di tartassare le già provate condizioni di lavoratori e famiglie. “Come se non bastasse la manovra del Governo Monti – affermano i segretari provinciali Giovanni Avola, Enzo Romeo e Giorgio Bandiera – ci si è messa anche l’Anas ad individuare un regalo di Natale assolutamente in tema con quello che sta accadendo nel resto del nostro Paese. Spezzare definitivamente le gambe alle fasce più deboli, ai lavoratori, a tutti coloro che stanno cercando il sistema per sopravvivere. L’idea malsana di istituire un balzello ulteriore a fronte della mancanza di catene da neve sulle auto nel tratto Ragusa-Modica della ss 115 e della ex strada statale non fa altro che aggiungere – scrivono i sindacati – sfiducia alla sfiducia. Per due ordini di motivi: chi non è in possesso delle catene rischia multe che partono da 80 euro e arrivano a sfiorare i trecento euro; inoltre, chi intende mettersi in regola e acquistare le catene deve fare i conti, almeno in provincia di Ragusa, con la speculazione di un mercato che si è subito adeguato alle nuove esigenze e che, quindi, ha fatto lievitare i prezzi. Non dimenticando che, – scrivono Cgil, Cisl, e Uil – gli eventi nevosi si contano sulle dita di una mano”.

Giornata dell’artigianato e della piccola e media impresa

“Dobbiamo essere meno tolleranti con la politica. E ancora di più con i politicismi. I cittadini e le imprese devono rialzare la testa. Da Nord a Sud”. Parole che hanno sferzato il pubblico presente all’auditorium della Scuola dello sport quelle dette dal presidente nazionale di Cna, Ivan Malavasi, che ha partecipato ai lavori della nona Giornata dell’artigianato e della piccola e media impresa, tenutasi a Ragusa. Un momento di confronto e di riflessione per il mondo economico dell’area iblea con la presenza di autorevoli esponenti dell’ambito associativo. Come il caso di Malavasi il quale ha tenuto ha sottolineare che “il Governo del prof. Monti rappresenta una svolta significativa nelle opportunità che abbiamo di fronte. Anche se si tratta di opportunità da ultima spiaggia. Il presidente Napolitano – ha aggiunto – ha fatto un capolavoro politico consegnando al prof. Monti la possibilità di approntare decreti in modo rapido e con un’ampia maggioranza parlamentare. Se fossi Monti, farei un mega decreto inserendo tutte le riforme che nessuno, finora, ha avuto il coraggio di fare. Sono ottimista da questo punto di vista. Il Paese ha bisogno di ritrovare credibilità intanto all’esterno ma anche tra i cittadini”. Malavasi si è poi soffermato sui giovani lanciando una proposta. “I nostri giovani – ha detto – rappresentano il futuro. Se dovessi scegliere una strada tra le numerose difficoltà legate ai bisogni del prossimo anno, direi a tutte le Amministrazioni pubbliche: se avete due lire investite queste somme nel credito per i giovani che aprono attività imprenditoriali. Quella diventerà merce rara. Che ha bisogno di essere valorizzata”. Ad aprire i lavori il presidente provinciale Cna Ragusa, Giuseppe Massari, il quale ha tracciato un quadro delle principali criticità che riguardano da vicino il territorio ibleo. “Quanto potremo ancora resistere non lo sappiamo – ha detto Massari – tre anni di crisi sono stati molto pesanti, l’ultimo periodo è risultato il più difficile. Sarà difficile superarlo. Grande apprensione, poi, sta creando tra le imprese il metodo di riscossione messo in atto dalla Serit. Nonostante tutto, siamo fiduciosi. La provincia di Ragusa si è sempre rialzata grazie alla grande vivacità del suo territorio, alla laboriosità della sua gente, ad un tessuto fondamentalmente sano”. La comunicazione del segretario provinciale Giovanni Brancati è stata indirizzata a lanciare un messaggio agli imprenditori “affinché modifichino ancora di più il proprio atteggiamento, non limitandosi a chiedere, giustamente, l’impegno della Pubblica amministrazione, ma anche costruendo un nuovo modo di fare impresa. Innovazione, unione, capitalizzazione, internazionalizzazione sono le poche parole che, come Cna, non ci stanchiamo mai di usare”. Subito dopo si è proceduto con la cerimonia riguardante la seconda edizione del premio “Pippo Tumino”. Il presidente Ivan Malavasi ha consegnato il premio a Davide Camarrone, autore del libro “I maestri di Gibellina”, che la commissione aggiudicatrice del riconoscimento ha ritenuto un testo valido che racconta la perizia di veri e propri cultori dell’artigianato che hanno fatto rivivere un’area devastata dal terremoto. Menzione speciale, poi, per una tesi di laurea pubblicata da Concetta Roccasalva che ha ricostruito la storia della Cna di Ragusa dal 1971 a oggi. Il presidente provinciale Cna Ragusa, Giuseppe Massari, le ha consegnato una pergamena e un premio in denaro dell’ammontare di cinquecento euro. Gabriele Palumbo, con la tesi “La gestione integrata e sostenibile dell’area costiera ragusana. Il progetto Maspi” si è aggiudicato il premio tesi di laurea voluto dalla fondazione Cesare e Doris Zipelli. Il presidente della fondazione, Carmelo Arezzo, ha consegnato la pergamena e un premio in denaro dell’ammontare di mille euro. Ma l’attribuzione più significativa è stata fatta per la seconda edizione del premio “Tesi di laurea” voluto dal Centro studi artigianato e piccola e media impresa. Ad aggiudicarselo, con la tesi avente per tema “I distretti produttivi in provincia di Ragusa”, la neo dottoressa Maria Giovanna Fornaro. A consegnare la pergamena e un premio in denaro dell’ammontare di 1.500 euro il prefetto di Ragusa Giovanna Stefania Cagliostro. La serata, inoltre, è servita per rimediare alla mancata consegna, lo scorso anno, di una statuetta del premio “Atlante”, istituito dalla Cna. Per la sezione “mestieri scomparsi”, il riconoscimento, consegnato dal sindaco di Modica, Antonello Buscema, è stato attribuito a Guglielmo Prossimo che costruisce, in maniera del tutto artigianale, contenitori di latta con fogge tipiche del territorio ibleo, le cosiddette “quartare”. Al termine della cerimonia, allietata dalla presenza di due giovani jazzisti di talento, Giovanni e Matteo Cutello, è stato dato appuntamento al prossimo anno per l’edizione del decennale, che sarà celebrato con il Premio Atlante.

Scroll To Top
Descargar musica