29-04-2024
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Risultati per la ricerca: Oltre al fronte

Ragusa, proposta 5 stelle: Tasi zero

logo_movimentoA Ragusa per il 2014 la Tasi non si pagherà. È questa la proposta del gruppo consiliare 5 stelle,  attualmente all’esame della Giunta municipale contestualmente  al bilancio di previsione, che nei giorni scorsi è stata sottoposta all’attenzione dei rappresentanti delle associazioni di categoria della città, nel corso di un apposito incontro convocato a Palazzo dell’Aquila. Scrivono i cinque Stelle: “Mentre nel resto d’Italia legittimamente cresce  la preoccupazione dei cittadini per questo nuovo balzello che solo in parte andrà a sostituire l’Imu, limitatamente alle prime case, pur configurandosi nella forma di una tassa sui servizi, noi abbiamo spinto l’amministrazione comunale affinché in fase di predisposizione del bilancio si trovassero le coperture necessarie ad abbattere e possibilmente ad azzerare la pressione fiscale su questo fronte. L’occasione, del resto, ci viene data dalla proroga al 16 ottobre per il pagamento della prima rata della Tasi e dalla libertà per i Comuni di applicare le aliquote che vorranno. Mantenendo quasi invariati i saldi delle previsioni di entrata e ferma restando la necessità di definire quanto prima l’Imu per le seconde case limitatamente alle agevolazioni (dato che le aliquote resteranno invariate), oltre alle modalità della nuova Tari che sostituirà la tassa sui rifiuti, confidiamo nel fatto – scrivono i 5 stelle – che nel contesto della nuova “Iuc” (Imposta Unica Comunale), che riunirà tutti i tributi locali, sarà possibile mantenere a quota zero la  Tasi per il 2014.

NO MUOS: SICILIA SVENDUTA E TRADITA

mamme  no muosIl sistema di comunicazione satellitare, al suo primo passaggio in un’aula del parlamento, riceve il benestare dal governo e dalla maggioranza. Scrive il comitato regionale No Muos: “Il Partito Democratico ha presentato e fatto approvare una mozione in palese contrasto con le richieste portate in aula dai comitati No Muos attraverso la mozione presentata da Sel e M5S. La mozione approvata non solo non ferma i lavori del mostro, ma si limita a prevedere compensazioni pecuniarie in caso di “danni accertati alla popolazione” e monitoraggi. Prima ci ammazzano e poi ci risarciscono. Non sono state tenute in alcun conto le richieste dei comitati No Muos riguardanti la salute umana, attraverso l’applicazione del principio di precauzione, l’impatto ambientale e l’utilizzo del sistema satellitare per scopi bellici da parte degli Stati Uniti. Un asservimento totale alla politica bellica degli Usa, una visione miope di fronte a quanto sta accadendo nel mondo e che relega la Sicilia e l’Italia all’eterna schiava del padrone americano.  La mozione inoltre esclude i comitati No Muos da ogni luogo di dibattito, delegittimando chi da anni si batte contro l’installazione delle parabole e delegando a rappresentare la popolazione gli stessi enti locali che l’hanno svenduta e tradita”. Il  9 Agosto si terrà una manifestazione a Niscemi.

PICCITTO E BATTAGLIA, IL PULCINO E IL GATTOPARDO

gattopardoLa commissaria della Provincia, Carmela Floreno, ha ragione a ritirarsi dal Consorzio Universitario per tre motivi. Il primo: se un ente non ha denari a sufficienza non può continuare a compartecipare a società la cui natura, fra l’altro, la si vuole spacciare, quando conviene, come privata. Secondo motivo: il consorzio universitario ridotto ad una sola facoltà (Lingue) può essere gestito direttamente dall’Ateneo di Catania. Terzo motivo: l’uscita è doverosa in quanto  il Consorzio non ha rispettato la legge, ovvero i tagli che imponevano il costo zero degli amministratori attraverso la fuoriuscita degli attuali membri e la sostituzione con personale degli enti pubblici. Questi tre motivi razionali e inoppugnabili vengono soffocati in nome della tutela della dignità territoriale che vuole lo sviluppo economico e culturale e quindi una Università nostrana. Non farebbe una grinza, peccato però  che oltre i sogni c’è il fallimento di una Regione e di una economia, quella iblea in testa, accompagnato dal caos per una fase di ridefinizione dei propri ambiti e confini – i liberi consorzi.  Nonostante questa premessa giustificativa dell’isteria suscitata dalla saggia scelta della Floreno, sarebbe ipocrita non chiamare le cose come stanno, e far finta di non vedere che questa negazione del collasso già avvenuto del Consorzio ha un nome ed è quello del senatore Gianni Battaglia. Il consorzio è il suo fortino, la sua Rochelle, la savana che come un gattopardo attraversa, domina e presidia da oltre un anno fiutando da lontano la pioggia e il nemico.  E’ una resistenza sino ad oggi vincente quella del senatore che infatti è riuscito prima a bloccare l’avvocato Scarso  (già commissario della provincia) nel firmare l’atto che lo avrebbe liquidato,  ed ora a incantare il sindaco Federico Piccitto.  E qui questo dramma dell’inamovibilità dei vecchi personaggi della politica diviene comico.  L’amministratore cinque stelle che riesce a superare le idiozie di Grillo e Casaleggio e il fanatismo del meetup spaccatissimo e lacerato che lo circonda”va”, davanti a Gianni Battaglia piomba nel dubbio patologico. Un pulcino davanti a un Gattopardo.  Ha avuto la scaltrezza, il senatore, di apparirgli come Atlante: senza di lui cede il Consorzio e il sogno universitario.  Nessuno ricorda che da oltre un anno al Comune di Ragusa si è votata la spending review che contempla, nello specifico, lo sciogliete le righe al CdA del consorzio, e nessuno osa dire la verità ossia che non c’è la volontà ad  applicare quanto deliberato. Persino la Sonia Migliore, che ad ogni gesto di Piccitto salta come se fosse colpita da una tarantola, tace mantenendo la tradizione di quell’asse – Migliore padre e Gianni  Battaglia- che si era creato anni fa in un patetico patto conservatore di ruoli e spartizioni. Ci immaginiamo il senatore che amminchialisce con un’apoteosi di teorie e numeri  il sindaco che, da onesto e bravo giovane, crede nella presenza universitaria,  ma forse teme  – dalle descrizioni di Battaglia – che toccando   qualcosa  si scascia tutto come nelle bacchette dello Shangai.  Questa  paralisi o inconscia e rispettabile riverenza di fronte al Senatore ci fa comprendere le  difficoltà materiali e relazionali nel gestire una città che si vuole nuova ed invece è piena di incrostazioni.  A Piccitto non servono suggerimenti o consigli:  il bello di questo governo è proprio il  mix di impulsività, estrema saggezza, qualche cazzata come per lo chalet di Randello,  e tuttavia la stagione del pulcino è sempre transeunte: pare che per aggiustar le cose nel paese occorra ammazzare il gattopardo.

La festa del Padua

partytime-padua-x-tutti-2014Questo sabato 14, al campo del Rugby di via della Costituzione a Ragusa, il Padua Rugby Ragusa festeggerà se stesso, i propri giocatori, dalle Under alla Senior, e i propri tifosi, con una serata denominata “PartyTime – Padua per tutti – tutti per il Padua” durante la quale saranno prima premiati gli oltre 100 tesserati della società iblea. Poi il palco sarà occupato dal brio e dalla spumeggiante simpatia dell’Onorata Società, la band ragusana protagonista della scena musicale siciliana e non solo, che condurranno per mano gli spettatori fino alla mezzanotte quando si accenderà il maxi schermo che permetterà ai presenti di seguire le gesta della Nazionale di calcio che affronterà la forte Inghilterra per quello che sarà il debutto dell’Italia ai mondiali brasiliani. Durante tutta la serata i presenti potranno gustare il famoso Terzo Tempo Padua che avrà nel menu, oltre che i gustosi panini alla salsiccia arancini, sfoglie e patatine fritte. E la birra, naturalmente, bevanda ufficiale del rugby che scorrerà a fiumi I cancelli del campo saranno aperti alle ore 20:30, mentre la serata prenderà il via a partire dalle ore 21. L’ingresso è libero e gratuito.

IL MINISTRO ALFANO IL 16 GIUGNO NEL RAGUSANO

alfanoIl Ministro dell’Interno Angelino Alfano ha dato conferma al parlamentare ibleo Nino Minardo che sarà in provincia di Ragusa lunedì 16 giugno. “Fermo restando, sottolinea l’on. Nino Minardo, che ci troviamo di fronte ad una drammatica situazione umanitaria che, come lo stesso Alfano ha detto, non possiamo affrontare da soli, ho illustrato la grave situazione esistente e persistente a Pozzallo, che peraltro il Ministro conosce molto bene insieme, alle molteplici difficoltà in termini di gestione dell’emergenza e per l’organizzazione dell’accoglienza. La Sicilia e quindi anche la città di Pozzallo, dichiara l’on. Minardo, avvertono pesantemente l’indifferenza dell’UE che consapevolmente ha deciso di voltarci le spalle ritenendo che le coste siciliane sono i confini dell’Europa solo sull’atlante geografico. Di fronte ad un dramma umanitario di così grande portata che genera emergenze su emergenze questo atteggiamento è assolutamente inaccettabile. Anche l’Onu, finalmente, si è resa conto dell’inerzia dell’Europa, è di ieri infatti l’appello del portavoce Onu di non lasciare l’Italia da sola. Se questo è il prezzo che la Sicilia deve pagare non siamo per niente orgogliosi di essere cittadini europei, siamo orgogliosi – dice Nino Minardo – di essere siciliani perché ogni giorno le nostre collettività, le istituzioni, le forze dell’ordine, i medici e i paramedici, i volontari dimostrano incessantemente l’innato spirito di accoglienza, solidarietà e partecipazione. E’ tempo, ed è già tardi, – dice il parlamentare ibleo Nino Minardo – che l’Europa inizi ad attuare azioni determinanti sia per tutelare i diritti umani e i diritti dei profughi ma anche per coordinare le richieste di asilo verso i Paesi europei, da farsi già nei Paesi di transito”. Il Ministro Alfano inoltre alle 11.30 di lunedì 16 giugno inaugurerà Palazzo Bruno ad Ispica, sede storica del Comune adesso ristrutturata.

Modica, dichiarazione del Consigliere Comunale di Sinistra Ecologia e Libertà, Vito D’Antona.

comune di modica“Sui liberi consorzi dei comuni il Consiglio Comunale di Modica non riesce a deliberare e in presenza di quattro mozioni diverse rinvia qualunque decisione ad altra riunione”. Lo dice il connsigliere Vito D’Antona che aggiunge: “Di fronte alla ennesima conferma di qualche giorno fa da parte dei Sindaci di Scicli, Ispica e Pozzallo, contrari ad abbandonare quella che era la provincia di Ragusa per tentare di costituire un consorzio denominato Val di Noto con Modica e alcuni comuni della provincia di Siracusa e la recentissima posizione del Sindaco di Ragusa, orientata a ridiscutere un nuovo rapporto con il comune di Modica, la maggioranza che sostiene il Sindaco ha respinto una proposta animata dal buon senso finalizzata a verificare la fattibilità di un rafforzamento dei rapporti tra i comuni della ex provincia di Ragusa. Inoltre, di fronte ad un richiamo alla chiarezza, la maggioranza, in modo confuso, ricerca tra i consiglieri di minoranza, che respingono la proposta, un sostegno per rielaborare la sua mozione tentando, secondo il nostro punto di vista, di raggiungere il numero di venti consiglieri necessario alla deliberazione per la costituzione del nuovo consorzio. Alla luce di quanto avvenuto ci sembra che l’ostinazione dell’Amministrazione e della sua maggioranza verso quello che sembra un salto nel buio si possa trasformare in un totale isolamento della nostra città”

SUPEREROI DI CARTAPESTA

GIOVANIChe i giovani stanno male lo sanno tutti ma nessuno interviene fino a quando questo malessere sfonda le porta di casa e diventa manifesto con la portata di un  terremoto. Fiumi senza argini, questo ho sempre ritenuto che siano molti giovani, che non ricongiungeranno mai la loro acqua al mare perché, non essendo arginati, straripano ed allagano tutto e tutti. Vedere tanti ragazzini tutti belli, pimpanti ed imbronciati accuditi e riveriti come fossero dei piccoli budda da genitori disarmati ed alcune volte evaporati, mi sembra un quadro preoccupante e scoraggiante che è la diretta testimonianza del fallimento di un approccio educativo basato sulla paura di chissà cosa può accadere a questi figli che  consideriamo, sbagliando, deboli ed incapaci. Vi siete mai chiesti perché non c’è più un ragazzino che ha le ginocchia sbucciate e pieni di croste tipiche di quell’età che è l’inizio dell’età dell’autonomia sociale? Nessuno più porta i segni del coraggio di rischiare, di andare oltre il consentito, di allontanarsi da genitori chioccia ed apprensivi; i cuozzuli, come anticamente si chiamavano le croste alle ginocchia, rappresentavano tutto questo e i luoghi dove venivano consumate questi riti, le piazza, i crocicchi, le vie della città,  erano i luoghi della crescita  e della verifica della propria autonomia, della stima in se stessi, della consapevolezza del proprio valore. Tutti  temi che oggi sono profondamente messi in discussione nelle dipendenze che sono le “malattie” del nuovo millennio. Nessun ragazzino avrà più questi luoghi, ma non essendo un nostalgico, non credo sia necessario e neanche possibile ritornarci, ma esercitarsi come adulti, affinché i ragazzi di oggi possono essere “visti” da noi prima che sia troppo tardi, prima di diventare dei fantasmi, degli alieni che si aggirano alla ricerca disperata di un desiderio, è diventato ormai un obbligo educativo nuovo e difficile. Il desiderio che essendo già stato soddisfatto, prima che esso stesso si manifesti nella testa di un ragazzino, viene ricercato nel consumo di qualsiasi cosa, ancora meglio se questa cosa è pericolosa e trasgressiva. Non dobbiamo chiederci perché i giovani di oggi consumano di tutto; dovremmo chiederci perché non dovrebbero farlo; chi dovrebbe fermarli dal farlo se gli stessi adulti sono spesso i loro carnefici. I giovani sono agnelli al sacrificio, come i giovanetti degli antichi altari portati in sacrificio agli DEI, ma almeno li si immolavano per il bene della collettività, per accattivarsi il volere degli dei. Oggi sono scarto della sovraproduzione. Qualcuno dobbiamo immolarlo ogni tanto, così possiamo andare avanti, lavarci qualche senso di colpa, batterci il petto quando qualcuno muore e ritornare ai nostri affari da adulti. Il futuro? Poi vediamo. Abbiamo tutti contribuito ad uccidere il padre padrone e la sua legge di castrazione, ma non siamo riusciti a trovare un padre buono, un’alternativa nuova e possibile, anzi il padre quando i figli gridano nel buio della disperazione, si gira dall’altra parte e sulla disperazione dei giovani, spesso fa affari e speculazioni. Nella nostra Provincia, ma è altrettanto in tante altre provincie, si consuma di tutto e di più: dall’alcol a fiumi, che rappresenta la porta d’ingresso al mondo del consumo di droghe, ai cannabinoidi, alla cocaina, agli allucinogeni, al gioco d’azzardo, al sesso perverso e trasgressivo, dai rapporti offensivi al bullismo fino alle invettive violente e allo stalking verso le persone che non sono d’accordo e dicono di NO , al controllo ossessivo e disperato verso il proprio corpo ed il cibo (l’anoressia e la bulimia sono malattie terribili e disperanti sia per chi ne soffre che per le famiglie che le devono affrontare). Ogni tanto qualcuno viene arrestato, sempre di più giovanissimi spacciatori e consumatori, alcune volte di buona famiglia che annoiandosi e considerando lo spaccio un modo per procurarsi un ebrezza e qualche spicciolo, incappano in qualche effetto collaterale che va da 3 a 6 anni di carcere.Il tentativo educativo per tentare di far fronte a tutto questo deve essere imperniato sul binomio educazione-punizione, sull’esempio coerente e soprattutto sulle regole; non esiste libertà senza regole certe, magari condivise, ma sempre regole sono. Non ci sono viti( nel senso della pianta dell’uva) diritte e non possiamo sognarci di raddrizzarle, ma come fa il buon vignaiolo di accompagnarle e di proteggerle con la consapevolezza  che solo così faranno buoni frutti, accettandoli per quelli che sono e non snaturandoli nella loro essenza. L’insegnante, il padre, l’adulto, lo stato può essere che non piacciano, che non sono come vorremmo, ma le loro regole sono sacrosante; si può lavorare per metterle in discussione, ci si può scommettere una vita per cambiarle, ma fin quando ci sono si devono rispettare e fare di tutto affinché chi non le rispetti non diventi un eroe, ma venga punito, anche quando si tratta di un ragazzo di buona famiglia che ha sbagliato per la prima volta. Altrimenti il rischio è che questi ragazzi diventino dei supereroi di cartapesta e noi vogliamo che siano solo umani.

PIPPO MUSTILE  DIRETTORE SERT

 

PROGETTO ERASMUS, GLI STUDENTI DI MEDICINA PENALIZZATI

periodicita-visite-medico-competentePer gli studenti universitari della Facoltà di Medicina e Chirurgia di Catania la percentuale di non ammissione degli aspiranti alla partecipazione del Progetto Erasmus raggiunge il 90% per mancanza di posti disponibili. A farlo presente con una nota inviata al Magnifico Rettore dell’Ateneo catanese, prof. Giacomo Pignataro, al Preside della Facoltà di Medicina, prof. Francesco Basile, comunicazione trasmessa per conoscenza anche al Ministro dell’Istruzione, sono stati il Sindaco Federico Piccitto ed il Presidente del Consiglio Comunale Giovanni Iacono. Gli amministratori comunali fanno infatti presente che in quasi tutte le facoltà dell’Ateneo catanese i posti disponibili per il progetto Erasmus sono stati nettamente superiori tranne che per la Facoltà di Medicina e Chirurgia in cui i posti disponibili sono stati 16 a fronte di 92 aspiranti. Il dato viene supportato da alcuni esempi: Scienze umanistiche e Lingue 221 aspiranti a fronte di 261 posti previsti; Agraria 348 aspiranti per 56 posti; Scienze Matematiche 28 aspiranti per 94 posti; Scienze politiche 34 aspiranti per 108 posti disponibili. Inoltre, si precisa, che agli studenti di Agraria non ammessi al programma è stata data comunque la possibilità di partecipare a Progetto Erasmus a proprie spese. Alla luce di tali considerazioni il primo cittadino ed il Presidente del Consiglio Comunale hanno chiesto al Rettore dell’Università di Catania ed al Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia di apportare per quanto possibile i giusti accorgimenti per garantire eguali possibilità di partecipazione al Progetto Erasmus a tutti gli studenti dell’Ateneo di Catania.

Il commissariamento della Camera di commercio Ragusa

Giuseppe Dipasquale“Quante volte abbiamo sentito, in questi ultimi mesi, e a ragione, che l’area iblea era la più commissariata d’Italia? Un disegno strategico della Regione per penalizzare il nostro territorio, dall’Asp all’Asi passando per la Provincia regionale”. Così il segretario della Destra Giuseppe Dipasquale che aggiunge: “Il commissariamento della Camera di commercio, che dura dal dicembre del 2012, sembrava dapprima il risultato di una serie di beghe interne tra associazioni datoriali. Almeno questo credevamo fino a qualche giorno fa. Ora, invece, ci siamo dovuti ricredere e dovremo fare rientrare anche questo commissariamento nel campo della stessa strategia che arriva da Palermo e che punta a penalizzare l’area iblea”. La denuncia del segretario de “La Destra” Giuseppe Dipasquale, si articola così: “Alla Camera di commercio di Catania, proprio di recente si è dimesso oltre un terzo dei componenti del Consiglio camerale, così come era accaduto a Ragusa. Ma mentre in quest’ultimo caso, l’assessorato regionale alle Attività produttive aveva disposto l’attivazione delle procedure di commissariamento, a Catania, lo stesso assessorato regionale ha pensato bene di muoversi in un altro modo, invitando le associazioni datoriali a nominare nuovi componenti – scrive Giuseppe Dipasquale – in sostituzione dei dimissionari, così da fare andare avanti l’attività del Consiglio camerale, senza, dunque, avviare il commissariamento. Quindi, a fronte della stessa situazione, l’assessorato palermitano ha utilizzato due sistemi diversi. Quale quello sbagliato? Quello di allora oppure quello di adesso? Dobbiamo pensare che, a distanza di anni, l’assessorato abbia maturato un minimo di esperienza sulla questione. Per cui, forse, si potrebbe dire che fu sbagliata l’attivazione, allora, delle procedure di commissariamento. Procedure che proseguono come se nulla fosse. Lasciando la Camera di commercio di Ragusa in una situazione di assoluta incertezza. Ci sono tutti gli indizi, insomma, – conclude Dipasquale de La Destraper potere ritenere che anche allora la scelta del commissariamento fu il frutto di un disegno strategico palermitano teso a penalizzare la nostra area”. Dipasquale, poi, si rivolge ai deputati regionali del territorio, soprattutto a quelli che appoggiano la maggioranza di Governo. “Ma che cosa fanno? – si chiede il commissario de “La Destra” – si sono accorti di questo vulnus? Oppure, come accade in quasi tutte le occasioni, fanno finta di nulla, utilizzando il classico atteggiamento del pesce in barile, tanto a loro va tutto bene? I deputati intervengano per ottenere i dovuti chiarimenti”.

Ragusa e il disordine degli impianti pubblicitari

 

Un atto d’indirizzo per contrastare la presenza di impianti
pubblicita_sulle_strade pubblicitari abusivi. Ad approvarlo la Giunta Municipale che ha dato mandato al Comando di Polizia Municipale di predisporre le attività propedeutiche alla rimozione degli impianti abusivi già individuati. Inoltre, si procederà all’accertamento degli impianti già autorizzati, pubblicandone una mappa aggiornata, attraverso gli uffici tecnici competenti, sul Geoportale del Comune. “Si tratta di uno degli aspetti a cui va dedicata maggiore attenzione – spiega il sindaco Federico Piccitto – innanzitutto per una questione di rispetto delle regole, già esistenti e spesso ignorare, che mortificano coloro che agiscono nella legalità, inoltre perché l’impatto visivo è uno dei principali biglietti da visita per turisti e visitatori occasionali della nostra città ed infine per le criticità che gli impianti pubblicitari abusivi contribuiscono ad acuire sul fronte della viabilità, alzando, di conseguenza, il tasso di pericolosità per gli utenti della strada. Il provvedimento approvato dalla Giunta, – conclude il sindaco Piccitto – intende concretizzare, su questo tema, normato dal 2009 ma che nel frattempo aveva visto un deciso peggioramento della situazione, una decisa inversione di rotta rispetto al passato”.

 

COMUNE DI RAGUSA E POLITECNICO DI MILANO INSIEME PER LA RICERCA

piccitto okLa Giunta Municipale ha deliberato lo schema di convenzione per l’avvio di una collaborazione diretta con il Politecnico di Milano. L’accordo, della durata di 4 anni, nasce dall’esigenza di favorire il percorso formativo dei giovani studenti e dei laureati di origine iblea, contribuendo, altresì, allo svolgimento di studi e ricerche volte ad individuare nuove soluzioni progettuali per l’area urbana del Comune, anche sul fronte dell’innovazione tecnologica. Inoltre, tra gli obiettivi inseriti nello schema di convenzione, figura anche l’attivazione di corsi di aggiornamento professionale del personale dipendente del Comune, garantiti dal Politecnico stesso. Nel dettaglio l’accordo prevede che il Comune metta a disposizione gratuitamente, in proprie sedi idonee, attrezzature e competenze tecnico-scientifiche per lo svolgimento delle attività di collaborazione, con particolare riguardo allo svolgimento di tesi, progetti ed elaborati di laurea, all’esecuzione di studi e ricerche, allo svolgimento di esercitazioni di progetto e laboratorio, all’organizzazione di visite di studenti, all’organizzazione di incontri e seminari, anche presso il Politecnico. “Per realizzare un nuovo modello di sviluppo – afferma il sindaco Federico Piccitto – è necessario puntare sulla competenza, la professionalità e soprattutto la creatività dei giovani. La convenzione con un ente di assoluto prestigio quale il Politecnico di Milano, ci consente di offrire, proprio alle giovani generazioni, un ventaglio di opportunità ancora più esteso, favorendone, così, la costante crescita formativa”.

Ragusa, i negozi muoiono come le mosche

Giuseppe Dipasquale“Un accorato grido d’aiuto. E’ quello che sale elevandosi al cielo, e soprattutto nelle stanze del primo piano di palazzo dell’Aquila, dal salotto buono della città. Da quella stessa via Roma dove, nel giro di un paio di mesi, hanno chiuso i battenti altre quattro attività”. Lo dice Giuseppe Dipasquale segretario cittadino de La Destra che aggiunge: “Il nuovo look non sarebbe dovuto servire a rendere più effervescente il commercio dell’area? Oppure tutto si è risolto in un flop? Come se non bastassero, naturalmente, i morsi della crisi economica?”. L’amara constatazione del dirigente de “La Destra” Giuseppe Dipasquale così continua: “Nel tratto iniziale di Via Roma, per chi arriva dal Ponte Papa Giovanni XXIII – oltre al Bar Mediterraneo, che ha issato bandiera bianca per le vicende che tutti conosciamo, si riscontra la presenza, nel giro di appena dieci metri, di un vendesi e di due affittasi, a fronte di un numero pari di attività commerciali che hanno chiuso i battenti. Per non parlare di quelle che hanno scelto di andare via nel momento in cui erano iniziati i lavori di rifacimento stradale. Il bilancio a restyling ultimato è: ma è servita davvero questa scelta per fare respirare l’economia della nostra città? Oppure è stato soltanto – scrive Giuseppe Dipasquale – un esercizio stilistico dal punto di vista architettonico che, anzi, ha contribuito a rendere la zona ancora più desolata e abbandonata a se stessa?”. E Dipasquale continua: “Sentiamo spesso dire, in questi ultimi giorni, che si sta pensando ad avviare una serie di iniziative di rivitalizzazione, per fare rivivere il centro storico superiore e la via Roma in particolare. Ma di manifestazioni ce ne vorrebbero almeno una ogni fine settimana. La cura deve essere drastica e senza un attimo di tregua se si vuole salvare il moribondo via Roma. Altrimenti possiamo senz’altro riferirci alla cronaca di una morte annunciata. Non voglio essere pessimista – conclude Giuseppe Dipasquale né tantomeno fare l’uccello del malaugurio. Ma i negozi chiusi con i cartelli affittasi e vendesi sono lì a ricordarci ad ogni istante che la situazione è grave. E che il problema va risolto senza mezzi termini”.

 

LA SENATRICE PADUA IN VISITA AL CAMPO ROM DI GIUGLIANO

La senatrice del Pd, Venera Padua, in qualità di componente della Commissione per la tutela dei diritti umani, ha visitato, in delegazione, assieme, tra gli altri, ad una pediatra della Federazione italiana medici pediatri, il campo Rom di Madonna del Pozzo a Giugliano, in provincia di Napoli. “Le condizioni in cui vivono da un anno circa 400 persone, di cui la metà bambini – afferma la Padua – sono molto al di sotto della soglia minima di dignità, abbandonate a loro stesse in un’area, all’interno della Terra dei Fuochi, circondata da discariche e fortemente contaminata”. Padua condivide le perplessità espresse dal senatore del Pd Luigi Manconi, presidente della commissione, con cui, oltre a evidenziare l’irresponsabilità della scelta di collocare un’area di sosta “attrezzata” per 75 famiglie in un luogo evidentemente pericoloso per la salute, ha potuto verificare direttamente lo stato di totale abbandono in cui versano centinaia di bambini che non frequentano la scuola né sono seguiti a livello sanitario. “Siamo di fronte a una situazione gravissima – dice ancora la senatrice Padua – una vergogna intollerabile per il nostro Paese”.
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Ragusa, Cna soddisfatta per il lavoro dei grillini

Giorgio Biazzo e Antonella CaldareraLa Cna di Ragusa, con in testa il presidente Giorgio Biazzo, e il comitato degli insediati della zona artigianale, dopo una serie di incontri in cui erano state concordate alcune cose da concretizzare, esprime la propria soddisfazione per i risultati raggiunti che sembrano forieri di ulteriori riscontri positivi per le piccole e medie imprese insediate. “Dopo anni di lunga attesa – afferma il presidente Biazzo con la responsabile organizzativa Antonella Caldarera – abbiamo preso atto che l’Amministrazione comunale ha fatto installare ben undici telecamere di videosorveglianza nella zona, circostanza che consente di risolvere un problema più volte segnalato dopo che l’area era stata presa di mira, fino ai mesi scorsi, dai malviventi. Ora, invece, siamo fiduciosi sul fatto che, anche perché il controllo è pressoché totale, il fenomeno possa essere attenuato. Il sindaco Federico Piccitto e, in particolare, l’assessore Stefano Martorana sono stati di parola rispetto agli interventi che, più volte, le imprese hanno chiesto di attuare. Anche per quanto riguarda la pubblica illuminazione che, dopo un lungo periodo in cui tutto era rimasto lettera morta, finalmente ha ripreso a funzionare. Lo stesso dicasi per la sistemazione dell’impianto elettrico che, in alcuni punti della zona artigianale, lasciava a desiderare”. In più, le imprese sottolineano che il decespugliamento dell’area, adesso, è molto più frequente rispetto al passato. Ci sono, inoltre, ulteriori punti che la Cna aveva chiesto di predisporre e su cui si sta operando in sintonia. “Punti – affermano ancora Biazzo e Caldarera – che riguardano, in primo luogo, la metanizzazione nell’area di contrada Mugno. Auspichiamo che entro breve termine possano registrarsi risultati positivi pure su questo fronte”.

DIECI MILIONI DI EURO DI FATTURE NON PAGATE AL COMUNE DI RAGUSA

Fatture di luce e gas non pagate per dieci milioni di euro? C’erano eccome. Una metà è stata già pagata, l’altra parte verrà rateizzata. In sintesi quanto chiarito, mercoledì mattina, dall’assessore al Bilancio, Stefano Martorana. “L’amministrazione aveva deciso di dar vita ad un’asta pubblica da 14milioni di euro per la fornitura di energia elettrica per due anni – ha spiegato -. E ciò per cercare di risparmiare anche piccole cifre. All’asta, però, non si è presentato nessuno, perchè il nostro Comune era inserito in una sorta di black list, un cliente inaffidabile per via dei ritardi e delle fatture non pagate nel corso degli anni passati”. Ma da cosa nasce questo continuo ammanco di risorse per far fronte ai pagamenti dell’energia? Martorana, facendo riferimento ad alcuni documenti, ha spiegato che negli anni l’amministrazione passata non aveva mai aumentato in bilancio le risorse a disposizione per le forniture elettriche. Nel 2009: 5,5 milioni, nel 2010: 5,4, nel 2011: 5,5 e altrettanti nel 2012. Tuttavia, come anche ogni singola famiglia sa perfettamente, negli anni i costi dell’energia sono saliti notevolmente. Lo sapeva anche l’amministrazione, tanto che il 21 giugno del 2011 l’energy manager di Palazzo dell’Aquila chiese, in fase di redazione del bilancio, di portare la somma a 6,35 milioni, proprio sulla base degli aumenti. Il bilancio fu approvato un mese dopo, ma sempre con 5,5 milioni di euro. Lo stesso funzionario aveva anche presentato un grafico che chiariva come l’aumento dei costi era notevole. Tuttavia amministrazione e consiglio comunale hanno disatteso le richieste. In pratica, secondo quanto chiarito da Martorana, a fronte di un aumento certo e continuo dei costi, le previsioni in bilancio erano sempre identiche. Per questo motivo, l’amministrazione sta valutando di ricorrere “agli enti preposti per la verifica di eventuali responsabilità” da parte degli amministratori che li hanno preceduti. E proprio a Sonia Migliore, oggi consigliere di opposizione, ma nel 2012, all’atto della votazione del bilancio, assessore in giunta, Martorana risponde: “Mi viene da pensare che mentre era assessore fosse o inconsapevole o disinformata”, relativamente al nodo degli appostamenti delle somme in bilancio inferiori rispetto alle previsioni di spesa. Ora l’amministrazione ha fatto una transazione con la Gala che curava il servizio dal dicembre 2012 al dicembre 2013. In totale oltre tre milioni di euro, compresi quasi 250mila euro di interessi. “Somme – ha detto Martorana – che potevamo spendere per altro, per le scuole, per le strade. Ed invece siamo costretti a pagare come interessi e sanzioni”. Ci sono, poi, altre fatture, si parla di qualche milione, che dovranno essere pagate ad Edison. E poi quelle del metano. “Quando a luglio ci siamo insediati – ha detto Martorana – non era stata pagata nemmeno una fattura dell’anno in corso”. E’ possibile che le somme a disposizione fossero utilizzate per “tamponare” la grave situazione pregressa. “Noi abbiamo da subito lavorato per cercare di sanare questa situazione – ha spiegato l’esponente della giunta Piccitto -, per riportare in equilibrio l’ente, per risanare i conti. Nonostante le difficoltà, anche se con qualche ritardo assolutamente non paragonabile a quello degli anni passati, il Comune paga le fatture. Paga mensilmente, riuscendo a dimezzare già in pochi mesi la morosità. L’innalzamento dell’Imu è stato necessario proprio per far fronte a queste somme da pagare”. Nell’ultimo bilancio, per le forniture elettriche sono stati messi 8,8 milioni per pagare le bollette senza accumulare ulteriori debiti.

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MODICA, ARRESTATO 80ENNE SORPRESO A COMPIERE ATTI SESSUALI CON UN MINORE – Il quindicenne e il padre di lui, rumeni, lo ricattavano con foto hard

porcoStava intrattenendo un rapporto sessuale in macchina con un quindicenne di nazionalità rumena, davanti a una scuola media di Modica, quando i poliziotti lo hanno arrestato. Il modicano V.B., professore in pensione di 80 anni, aveva pagato per avere tali rapporti, non solo il minorenne, ma anche il padre del ragazzo. Entrambi, padre e figlio, lo ricattavano da molto tempo, essendo in possesso di foto hard che ritraevano l’anziano mentre intratteneva rapporti sessuali con il minore. L’estorsione continuata di denaro, e non solo, da parte di padre e figlio era iniziata non appena, a causa dell’indisponibilità economica del professore, l’anziano aveva diradato i pagamenti. L’indagine a carico del pensionato era partita a settembre, a seguito di un esposto anonimo che segnalava l’anziano nei pressi di una scuola secondaria del centro storico di Modica, intento a fotografare alcuni ragazzini. A seguito dell’indagine, coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica Marco Rota, erano emersi i retroscena di questa squallida storia di sesso, tra un ottantenne e due minori rumeni, con la complicità del padre dei minori, L.P.G., di 44 anni che è stato sottoposto al fermo presso il carcere di Ragusa, con l’accusa di estorsione in danno del pensionato. Anche il quindicenne è stato denunciato in stato di libertà per il reato di estorsione continuata in concorso con il padre; è affidato insieme al fratello ad una casa famiglia. Attraverso le intercettazioni telefoniche della Polizia gli inquirenti hanno scoperto che l’anziano aveva pagato somme di denaro alla famiglia che, anzichè tutelare i minori, li aveva avviati alla prostituzione e sfruttati. Il pensionato, oltre al denaro contante, aveva ceduto ricariche telefoniche, regali vari, notebook, oggetti costosi, vestiti, cellulari e aveva perfino acquistato per loro un furgone. Aveva inoltre, sempre sotto la minaccia della pubblicazione delle foto hard, promesso che avrebbe comprato un veicolo: tale acquisto, però era stato rinviato nel tempo a causa delle difficoltà economiche in cui versa il pensionato. Il pensionato era infatti sottoposto ad un’amministrazione controllata dei beni che, verosimilmente, aveva dilapidato per soddisfare i suoi vizi. Difatti, le intercettazioni hanno svelato come V.B., per far fronte alle continue richieste estorsive della famiglia rumena, era stato costretto a vendere beni mobili di valore come quadri e libri antichi. L’anziano, in ragione dell’età e del precario stato di salute, è stato sottoposto agli arresti domiciliari presso una casa di riposo di Modica a disposizione dell’autorità giudiziaria.

RILANCIO FERROVIA IBLEA

Attivare un’interlocuzione serrata per la realizzazione concreta dei progetti di mobilità alternativa già allestiti in tutto il territorio provinciale, in particolare attraverso lo sviluppo della rete ferroviaria iblea. A partire da un tavolo di confronto, programmato nelle prossime settimane, che consenta il ripristino di alcune linee di collegamento strategiche tra Modica, Ragusa, Comiso e Vittoria, a servizio dei pendolari e dei flussi turistici nel territorio ibleo. E’ quanto ribadito giovedì mattina dal sindaco di Ragusa, Federico Piccitto, durante l’incontro che si è svolto a Palazzo dell’Aquila tra l’amministrazione comunale ed i vertici di Trenitalia, Rfi e dell’assessorato regionale alle Infrastrutture ed ai Trasporti. Presenti all’incontro in rappresentanza del Comune, oltre al primo cittadino, il vicesindaco Massimo Iannucci, l’assessore al Bilancio Stefano Martorana ed il funzionario tecnico ing. Giuseppe Corallo. Al confronto hanno partecipato il dott. Francesco Mignosi di Trenitalia, l’ing. Andrea Cucinotta di RFI, il dott. Francesco d’Amore e il dott. Diego Greco dell’assessorato regionale delle Infrastrutture e della Mobilità, il sindaco di Scicli Francesco Susino, il sindaco di Santa Croce Francesca Iurato, il vicesindaco di Modica dott. Giorgio Linguanti , il sindaco di Vittoria Giuseppe Nicosia, l’assessore alla cultura di Giarratana Letizia Leggio, il CUB Trasporti (Pippo Gurrieri, Giovanni Urso, Pippo Costa e Salvatore Ragusa), il Comitato Siciliano Pendolari (Giosuè Malaponti), il Comitato per il rilancio della Ferrovia Iblea (Roberto La Terra e Angelo Tidona) e Legambiente (Antonino Duchi). Il sindaco Piccitto, dopo aver ringraziato i presenti per la disponibilità mostrata, ha evidenziato i temi centrali per il rilancio della ferrovia iblea, già oggetto di un documento programmatico sottoscritto dai sindaci dei comuni della provincia e dalle organizzazioni di categoria del territorio, in occasione della manifestazione “Pendolaria 2013” del 17 dicembre scorso. “Il nostro territorio – ha spiegato Piccitto – ha assoluta necessità di creare un sistema intermodale di trasporto con l’aeroporto di Comiso ed il Porto di Pozzallo, da realizzare anche attraverso il potenziamento delle linee ferroviarie. Perciò chiediamo un segnale da parte della Regione siciliana e di Trenitalia, che sancisca una netta inversione di tendenza rispetto al passato, rivalutando le potenzialità del territorio ibleo da questo punto di vista. Vogliamo avere l’opportunità di dimostrare, insomma, che sull’area iblea si può investire”. Il primo cittadino ha sottolineato, fra le altre cose, i circa 70.000 visitatori che annualmente si recano al Castello di Donnafugata, un flusso turistico importante che richiederebbe, ad esempio, il potenziamento della tratta ferroviaria da e per la stazione di Donnafugata. Anche il sindaco di Santa Croce Camerina, Francesca Iurato, ha sottolineato l’importanza che riveste la stazione di Donnafugata per i cittadini del comune ibleo (i quali non dispongono di stazione ferroviaria), ponendo l’attenzione sulla necessità per la Regione siciliana di predisporre un piano generale dei trasporti siciliani in base al quale stabilire obiettivi, strategie e scelte. Altro punto oggetto di discussione quello relativo al progetto di ammodernamento della tratta Siracusa-Gela ed al progetto preliminare della metropolitana di superficie elaborato nel 2006 da RFI. L’ing. Cucinotta, in proposito, ha dichiarato che il progetto è stato inviato al Ministero dei Trasporti il 17 settembre del 2008, e da allora non è stato ancora inserito nel contratto di programma. Tutti i presenti hanno condiviso l’idea di rivedere e rimodulare tale elaborato in base alla mutate condizioni ed esigenze territoriali (aeroporto di Comiso ed ampliamento del porto di Pozzallo su tutte) ed alle coordinate del piano strategico d’area vasta che coinvolge Catania e Siracusa e permetterà di sfruttare i fondi comunitari derivanti dalla programmazione europea 2014-2020. “E’ necessario che l’intera classe politica – ha concluso il sindaco Piccitto – a partire dalla deputazione regionale iblea, sposi questa iniziativa e sottoponga con forza nelle sedi istituzionali competenti un tema che rappresenta una priorità essenziale per il futuro del nostro territorio. Da parte mia, in qualità di sindaco del comune capoluogo, ribadisco la piena disponibilità a svolgere un ruolo di coordinamento tra le varie realtà provinciali per consentire che, agli auspici più volte manifestati, seguano azioni concrete su questo fronte”.
stazione ferroviaria ragusa

Ragusa, zona industriale prima fase al buio

La zona industriale di Ragusa avvolta nel buio più nero. Da lunedì sera una buona parte della prima fase è immersa nell’oscurità. A denunciarlo il parco commerciale “Isole Iblee” che rileva come la stessa sorte, nei mesi scorsi, era toccata pure alla terza e alla seconda fase. “Pare che l’impianto – spiegano i componenti del Cda – sia vecchio e vada in tilt. Non ne possiamo più di assistere a disagi del genere a fronte dei molteplici sacrifici che, a maggior ragione in questo periodo di crisi, le aziende compiono pur di sopravvivere. Per tutta risposta, le stesse sono ripagate con disservizi di questo genere, con infrastrutture vecchie e malfunzionanti. Ci chiediamo: ma come si fa a lasciare una area produttiva in un simile squallore? Non ci vuole un’arca di scienza per comprendere che lasciare le imprese al buio e senza alcun impianto di telesorveglianza, è un invito a nozze per la criminalità che individua nell’area industriale di Ragusa il bacino ideale in cui perpetrare le proprie illecite azioni. Non sono stati sufficienti gli oltre cento furti consumati ai danni delle imprese e i danni pari a 1 milione e 200mila euro causati alle nostre aziende? Che cosa si aspetta ancora?”. Il parco commerciale Isole Iblee ha notificato la gravità della situazione al commissario dell’Irsap e al Prefetto.
zona industriale

Ambulanti, la Confesercenti chiede di rivedere le tariffe

Una missiva indirizzata a tutti i sindaci dei Comuni dell’area iblea per chiedere l’abbattimento delle tariffe relative all’occupazione del suolo pubblico ma anche il differimento del termine di pagamento e la rateizzazione del canone. Gli operatori del commercio su aree pubbliche rappresentati dall’Anva-Confesercenti, titolari di posteggi nei mercati, evidenziano che, a causa della crisi, vivono una difficile situazione dovendo sopperire a continue difficoltà oltre a dover far fronte ai molteplici e sempre più gravosi adempimenti tributari e contributivi. Nel 2013 si è registrato un vero e proprio crollo verticale relativamente alle vendite nei mercati rionali e comunali a seguito della sempre più ridotta capacità di spesa delle famiglie. Inoltre molte giornate di mercato sono andate perse a causa delle avverse condizioni meteo con la conseguenza che molte attività degli ambulanti sono a rischio cessazione attività. Per tale ragione l’Anva-Confesercenti, con il presidente Massimiliano Ottaviano, dichiara: “Serve un aiuto da parte dei sindaci che conoscono perfettamente le difficoltà che stiamo vivendo. Ecco perché da loro ci attendiamo una concreta risposta evitando di mandare in fumo centinaia di attività che danno lavoro, nonostante tutto, a molte persone”.
confesercenti

Costruzioni in verde agricolo, lotti minimi, Prg e legge su Ibla La Cna territoriale di Ragusa si rivolge alla giunta municipale

Le questioni legate all’edilizia che la Cna territoriale di Ragusa ha posto all’assessore all’Urbanistica e ai Centri storici, Giuseppe Di Martino, nel corso di una serie di incontri succedutisi in queste ultime settimane, sono rimaste lettera morta. Lo sostengono in una nota i responsabili territoriali della Cna. “Spiace, però, rilevare – affermano Giorgio Biazzo e Antonella Caldarera – come, a fronte di questioni ben precise e definite, che riteniamo fondamentali per la vita delle imprese e dell’indotto, alle prese con reali problemi legati al sostentamento, causati dalla pesante crisi economica, e sottoposti ad una tassazione pesantissima, non sia ancora arrivata alcuna risposta. Su tutte le problematiche che abbiamo sollevato, il Comune di Ragusa ha voce in capitolo e potrebbe assumere, dunque, delle determinazioni che consentirebbero di garantire una minima boccata d’ossigeno alle piccole e medio imprese che operano nel settore. Non è ancora chiara – aggiungono i due rappresentanti della Cna di Ragusa – la posizione dell’Amministrazione comunale del capoluogo sulla vicenda delle costruzioni edilizie in verde agricolo anche dopo la richiesta che la nostra organizzazione aveva indirizzato all’ente di palazzo dell’Aquila affinché fosse ripristinato il lotto minino. Non sono state fornite, inoltre – continuano Biazzo e Caldarera – indicazioni chiare e univoche su ciò che si intende fare per quanto attiene il Piano regolatore generale, lo strumento che dovrebbe normare gli aspetti urbanistici presenti sul territorio e fornire le regole di riferimento ai cittadini e alle imprese. Vorremmo comprendere quale l’intenzione. E soprattutto vorremmo ricevere dati certi e concreti per informare le imprese sui passi che si intendono compiere. Chiediamo, dunque, ufficialmente che sulle delicate questioni si possa fare, una volta per tutte, chiarezza. Siamo disponibili a ulteriori incontri a patto che gli stessi siano propedeutici ad una rapida risoluzione della vicenda – concludono il presidente Biazzo e la responsabile organizzativa Caldarera – con l’obiettivo precipuo di far ripartire l’economia e lo sviluppo del nostro territorio”.
Antonella  Caldarera

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