23-04-2024
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Archivio della categoria: Cronaca

Nel furgone avevano merce rubata, arrestati due tunisini

Un bazar di merce rubata. E’ stato sequestrato a due tunisini, Sami Turkia, 37 anni, residente a Reggio Emilia, e Nejib Nahali, 32 anni, residente a Santa Croce. Nel corso di un servizio di controllo a Scoglitti, i militari hanno controllato il furgone a bordo del quale viaggiavano i due. All’interno hanno trovato elettrodomestici di vario tipo (televisori, radio, impianto hi-fi), undici biciclette di diverse misure e marche e altri oggetti di dubbia provenienza. I due non hanno saputo spiegare la provenienza della merce, il cui valore ammonta a 10.000 euro circa. I due sono stati arrestati per ricettazione.

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Non poteva rientrare in Italia, arrestato cittadino albanese

Era scappato due giorni fa ad un posto di controllo attuato dai Carabinieri di Donnalucata lasciandosi sfuggire dalle tasche i suoi documenti d’identità. Gli accertamenti eseguiti sui documenti hanno permesso ai militari di identificare il fuggitivo, un cittadino albanese di 31 anni, anni con pregiudizi penali in Italia. Il giovane – al termine di un periodo di carcerazione ad Augusta – era stato espulso dal territorio italiano e ricondotto in Albania. La misura di sicurezza emessa dall’autorità giudiziaria impediva allo straniero di fare ritorno in Italia se non grazie ad una speciale autorizzazione del Ministero dell’Interno italiano. Autorizzazione che, nel caso specifico, non c’è mai stata. Per questo motivo è stato individuato, a Donnalucata, ed arrestato.

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Vittoria: albanese rapinato, indagano i carabinieri

Tre cassonetti sono stati dati alle fiamme la scorsa notte a Vittoria. Sul posto, per domare l’incendio, i vigili del fuoco. Spetterà ai carabinieri, invece, chiarire le cause del rogo, che pare doloso. I militari dell’Arma sono al lavoro anche per verificare la segnalazione di una rapina denunciata da un cittadino albanese. L’uomo ha raccontato di essere stato avvicinato e derubato da due persone.

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Trasportano materiale senza autorizzazione, denunciati due gelesi

I carabinieri di Acate hanno denunciato due gelesi di 41 e 26 anni perchè stavano trasportando materiale ferroso senza autorizzazione. I due sono stati sorpresi in contrada “Dirillo – Recinto”. Il materiale, del peso complessivo di circa cento chili, era caricato a bordo di un Piaggio Porter. Il mezzo è risultato rubato nel 2010. I due dovranno rispondere del reato di trasporto di rifiuti pericolosi senza autorizzazione.

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Furto di vitelli, rubati venti capi

Grave furto ai danni di un’azienda zootecnica di contrada Castiglione, in territorio di Ragusa. I ladri hanno rubato venti vitelli con un grave danno per l’imprenditore agricolo. Al malcapitato imprenditore, non è rimasto altro da fare che denunciare i fatti ai carabinieri.

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VITTORIA, DENUNCIATO EX VIOLENTO

Un uomo di 42 anni, L.G. vittoriese, pregiudicato, è stato denunciato dalla Polizia per i reati di ingiurie, minacce e danneggiamento. I fatti si sono svolti qualche giorno fa. La vittima è una ragazza romena di 29 anni. I due avevano avuto una relazione sentimentale che si è interrotta da un po’ di tempo. L’uomo non si era rassegnato alla decisione assunta dalla compagna e, qualche notte addietro, dopo averla insistentemente contattata telefonicamente e quando non gli è stato più risposto al telefono, averle inviato diversi sms dal contenuto intimidatorio ed ingiurioso, è andato in casa sua. Lì l’ennesima lite. L’uomo ha anche danneggiato l’auto della donna. Giunti sul posto, gli agenti si sono prima prodigati a calmare gli animi particolarmente accesi dei contendenti e dopo avere acquisito informazioni anche da alcuni vicini testimoni dell’accaduto e dopo averlo compiutamente identificato, hanno denunciato l’autore dei fatti.

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Arrestato vittoriese

I carabinieri hanno tratto in arresto Giacomo Fidone, 34 anni, sciclitano, pluripregiudicato per reati inerenti il traffico di sostanze stupefacenti. Al Fidone è stata inflitta dalla Corte d’Appello di Palermo la pena di sette anni, undici mesi e 36.000 euro di multa per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, nonché per violazione degli obblighi della Sorveglianza Speciale.

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Arrestato rumeno su mandato d’arresto europeo

Marius Crasmariu, 24 anni, rumeno domiciliato a Vittoria, è stato arrestato in ottemperanza ad un mandato d’arresto europeo emesso dal tribunale di Botosani in Romania. Il giovane deve scontare un anno e quattro mesi di reclusione per i reati di guida senza patente e uso di falsa identità.

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AZIENDA AGRICOLA MODICANA EVADE UN MILIONE DI EURO

guardia di finanza newIl costante monitoraggio delle operazioni commerciali nel settore agricolo ha consentito di individuare un’azienda di Modica, attiva nel settore della compravendita delle sementi, quale evasore totale. L’attività infoinvestigativa ha permesso di accertare, attraverso lo strumento della verifica fiscale, un’evasione di un milione di euro, il tutto dopo aver setacciato tutta la documentazione contabile e quella extracontabile. L’attività ispettiva della Tenenza di Modica, incentrata sull’analisi dei dati riportati a bilancio, raffrontati a quelli risultanti sulle scritture contabili e quelli risultanti dalle altre operazioni di riscontro, ha permesso di constatare compensi non dichiarati per quasi un milione di euro, ed Iva dovuta e non versata pari a circa 65.000 euro.

I NAS DI RAGUSA ARRESTANO 2 ALLEVATORI DI MAZZARINO

nasDi nuovo nei guai giudiziari due coniugi titolari di un allevamento di pecore e capre a Mazzarino che, già nel 2010, erano stati condannati per i reati di truffa e maltrattamento animali. Uno dei due è stato raggiunto dalla nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere (detenuto per gli stessi illeciti), mentre il secondo è stato arrestato (ma era già ai domiciliari) dai Carabinieri del Nas di Ragusa. I due sono ritenuti responsabili, nello specifico di truffa aggravata, ricettazione, falso, maltrattamento di animali e violazione dei sigilli. In particolare i coniugi avrebbero violato più volte le norme veterinarie per il risanamento della brucellosi (malattia infettiva – pericolosa anche per l’uomo – della quale l’allevamento risulta infetto sin dal 2005) avviando alla macellazione, al posto dei capi malati, animali sani ma di valore inferiore non più produttivi, di ignota provenienza o smarriti da altri allevamenti ed avanzando, poi, domanda alla Regione per ottenere indebitamente gli indennizzi per l’abbattimento. La sostituzione del bestiame comporta veri e propri maltrattamenti perché avviene mediante lo scambio delle marche identificative degli animali affetti da brucellosi con quelle di capi sani (pratica che in diverse occasioni ha anche causato il taglio dell’intero padiglione dell’orecchio) e la forzata ingestione di bulloni metallici per simulare la presenza di microchip di identificazione (che normalmente è collocato dai medici veterinari nell’apparato gastrico). Le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Gela in collaborazione con i Carabinieri del Nas di Ragusa hanno consentito di sequestrare 400 tra pecore e capre per un valore di circa 40 mila euro.

AZIENDA AGRICOLA MODICANA EVADE UN MILIONE DI EURO

Il costante monitoraggio delle operazioni commerciali nel settore agricolo ha consentito di individuare un’azienda di Modica, attiva nel settore della compravendita delle sementi, quale evasore totale. L’attività info-investigativa ha permesso di accertare, attraverso lo strumento della verifica fiscale,un’evasione di un milione di euro, il tutto dopo aver setacciato tutta la documentazione contabile e quella extracontabile. L’attività ispettiva della Tenenza di Modica, incentrata sull’analisi dei dati riportati a bilancio, raffrontati a quelli risultanti sulle scritture contabili e quelli risultanti dalle altre operazioni di riscontro, ha permesso di constatare compensi non dichiarati per quasi un milione di euro, ed Iva dovuta e non versata pari a circa 65.000 euro.

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RAGUSA: CASH TRAPPING, ACCERTATI ALTRI DUE CASI

Altri guai giudiziari per Emanuele Votadoro, catanese di 41 anni, e Giusi Daniela Guarino, ragusani di 37 anni. I due erano stati arrestati il 5 febbraio scorso in quanto sorpresi a rubare 250 euro dal bancomat della Banca Agricola Popolare di Ragusa – agenzia via Risorgimento – con la tecnica del “Cash Trapping”. Le indagini hanno permesso di appurare che i due avrebbero messo a segno altri due analoghi colpi, sempre in sportelli della Bapr. La tecnica è semplice quanto subdola, l’autore del reato installa una piccola e sottile barra di alluminio nella feritoia da dove vengono espulse le banconote con del nastro biadesivo su ambo i lati; il cliente effettua tutta l’operazione e come ultima fase attende il denaro che non viene espulso in quanto rimane bloccato sul nastro adesivo. Sul monitor il sistema va in “blocco” segnalando un malfunzionamento, quindi, il cliente ignaro di tutto si allontana credendo di non aver subito alcun danno poiché la macchina si è guastata durante il prelievo; così non è, il furto è già consumato, difatti non appena il cliente si allontana i delinquenti si recano al bancomat e con un piccolo gancio rimuovono la bacchetta di alluminio con le banconote ancora “intrappolate”, da qui “Cash Trapping”. La indagini sono state condotte dalla Squadra Mobile della Polizia.

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ATTO INTIMIDATORIO CONTRO VALENTINA SPATA

Il coordinamento Donne del circolo “Pippo Tumino” del Pd di Ragusa esprime, tramite la coordinatrice Giancarla La Cognata, piena solidarietà all’iscritta Valentina Spata per l’atto increscioso perpetrato nei suoi confronti: una lettera anonima con minacce di morte. “Riteniamo atti del genere vili e ridicoli – dice La Cognata – che possono fare presa solo tra quanti ritengano che si potrebbe continuare ad approfittare dell’ignoranza di una civiltà ferma a decenni addietro. Per fortuna, sappiamo che non è più così. Manifestiamo sin da ora la nostra disponibilità per qualsiasi aiuto Valentina Spata possa ritenere opportuno richiedere all’intero Partito Democratico a prescindere dal fatto che le minacce riguardino la sua vita politica o il suo impegno nel sociale”. Alla Spata, sindacalista della Confsal, sono stati indirizzati altri attestati di solidarietà anche dalla segreteria cittadina del Pd.
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TUNISINO VIOLENTO ARRESTATO DALLA POLIZIA

Tutto è avvenuto nel tardo pomeriggio di martedì, quando al centralino del Commissariato di Polizia di Vittoria è giunta la segnalazione di un extracomunitario che impediva le regolare circolazione dei veicoli all’incrocio tra via Palestro e via Fanti. Per di più, l’uomo danneggiava alcuni veicoli. Giunti sul posto, gli agenti hanno appurato che l’immigrato, Mohamed Ben Mahjoub, 38 anni, tunisino residente ad Acate, aveva litigato con un connazionale. Con l’ambulanza era stato trasportato poi in ospedale. Lì, il tunisino, palesemente ubriaco, si scagliava con calci e pugni nei confronti di chiunque gli si avvicinasse. Anche due agenti hanno riportato lievi ferite prima di bloccarlo ed arrestarlo per i reati di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali.
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RAGUSA, VILLETTE IN ZONA AGRICOLA, ISPEZIONE SULLE CONCESSIONI

A distanza di quasi due anni dalle richieste, l’assessorato regionale Territorio e Ambiente – Servizi vigilanza urbanistica, ha inviato gli ispettori a Ragusa per fare chiarezza su alcune concessioni edilizie che si configurerebbero come lottizzazioni abusive secondo Legambiente. Gli ispettori si sono presentati nei giorni scorsi al Comune, chiedendo una serie di documenti relativi a concessioni rilasciate negli anni scorsi sulla Ragusa – mare e nella zona di pre riserva del fiume Irminio. In particolare, per quanto riguarda uno dei due casi, segnalati in contrada Buttarella, Legambiente aveva già inviato nel 2011 una richiesta d’ispezione, che tuttavia a Palermo era stata archiviata, avendo ritenuto sufficiente la relazione dell’allora dirigente del settore Urbanistica di Palazzo dell’Aquila. Legambiente continuò la propria battaglia e presentò anche una denuncia alla Procura per ottenere l’accesso agli atti di quel procedimento, atti che solo qualche mese fa sono stati messi a disposizione dell’associazione ambientalista. Il 31 ottobre dello scorso anno, la nuova richiesta di ispezione, ora accolta. “Per “smontare” le tesi a difesa portate dall’allora dirigente del settore, Legambiente ha riportato una serie di sentenze. “Nel caso in esame – si legge nella richiesta d’ispezione – nella concessione ricorrono le condizioni previste nella sentenza della Suprema Corte di Cassazione per la definizione di lottizzazione e cioè la pluralità di edifici (quattro con sei unità residenziali) e la costruzione di una opera di urbanizzazione primaria, una strada, senza la quale non sarebbe stato possibile l’accesso alle singole unità immobiliari dalla strada provinciale Ragusa-Marina di Ragusa”. Gli ispettori di Palermo, come conferma il neo dirigente, Michele Scarpulla, hanno acquisito alcuni documenti, che poi andranno a valutare.

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BLOCCO DEGLI ACCESSI ALLA SPIAGGIA DI PUNTA SECCA, I DENUNCIATI SALGONO A CENTO

I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Ragusa, nel prosieguo delle indagini che sono scaturite dal sopralluogo condotto lo scorso 26 agosto sul litorale santacrocese, famoso per la fiction del Commissario Montalbano, hanno denunciato in stato di libertà altre quarantasei persone alla Procura della Repubblica. Un primo rapporto dell’indagine era già stato redatto e depositato in Procura dai militari della motovedetta di Pozzallo che quel giorno, in agosto, avevano già multato quindici persone per aver parcheggiato sul demanio marittimo. I militari “di mare” avevano poi denunciato due persone per aver installato su area demaniale una pedana e un gazebo. Recentemente le persone multate che non avevano tempestivamente pagato si sono viste recapitare a casa le ingiunzioni di pagamento superiori ai quattrocento euro. Nei mesi successivi l’intervento, i militari del Nucleo operativo e radiomobile ibleo avevano proseguito e approfondito gli iniziali accertamenti tesi ad individuare i responsabili delle altre irregolarità riscontrate. Sono stati ritenuti illeciti i blocchi delle vie d’accesso all’arenile, che la legge vuole siano libere e sgombre da qualsiasi cosa. Su alcuni accessi, sei in particolare, invece, erano state arbitrariamente poste opere, anche murarie, finalizzate a impedire ai turisti, e agli utenti della battigia in genere, l’accesso alla spiaggia, costringendoli a fare lunghi giri per trovare un accesso aperto. Dei sei accessi trovati bloccati da manufatti permanenti (inclusi anche quelli apparentemente temporanei come una catena, ad esempio), situati tra le località di Caucana e Punta Braccetto, sono stati individuati e identificati i proprietari delle abitazioni a valle della chiusura, che di fatto traggono vantaggio dalla “privatizzazione” dell’area. Queste persone, complessivamente sessantasei sono state tutte deferite in stato di libertà per il reato di “abusiva occupazione di spazio demaniale e inosservanza di limiti alla proprietà privata”. Si tratta di persone dall’età e dall’estrazione sociale più disparata. La stragrande maggioranza sono ragusani e camarinensi, ma non mancano vittoriesi, comisani, catanesi, palermitani, e addirittura milanesi, varesini, ravennati e un fiorentino. Tra questi ci sono anche un avvocato, un architetto, un giornalista, impiegati pubblici. I manufatti (cancelli, muretti, pali e paletti) erano stati rimossi ai primi di febbraio con l’ausilio del comune di Santa Croce Camerina e l’assistenza dei Vigili del fuoco. Le indagini, dopo la rimozione dei cancelli, sono proseguite sulla scorta di quando riscontrato ”sul campo”. E così sono state individuate altre 46 persone, proprietarie a vario titolo dei terreni situati a valle dei cancelli, che grazie a questi s’erano creati nel tempo esclusivi e “privatizzati” accessi al mare. Questi quarantasei si vanno a sommare con i sessantaquattro individuati già dai primi di gennaio. E tolti alcuni che nel frattempo o erano deceduti o avevano venduto il proprio immobile, gli indagati per i varchi di Caucana e Braccetto sono ora un centinaio.

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Incidente stradale a Modica

modica_i000004E’ accaduto all’intersezione tra Via Napoli e Corso Garibaldi. Coinvolte una Renault condotta dal senegalese N.C.T., 51 anni, e un’Opel Corsa condotta da una donna di 49 anni, R.L.Y. Ferita la passeggera di quest’ultimo veicolo, l’americana T.M.E., di 55 anni, che è dovuta ricorrere alle cure del Pronto Soccorso. E’ stata giudicata guaribile in sette giorni. Sul posto la polizia locale per i rilievi.

Rogo di sterpaglie alla Stazione di Ragusa

stazione ferroviaria ragusaDei ragazzi hanno appiccato un fuoco ad un mucchio di sterpaglie che si trovavano all’interno della stazione di Ragusa, vicino ai binari. I rami secchi, residuo di qualche vecchio intervento di pulizia del verde, erano accatastati accanto al muro di cinta, non lontano dalla sede dell’Inps. Ad accorgersi del rogo, avvenuto martedì, intorno alle 11, il custode del sito ferroviario che esegue il servizio solo nelle ore mattutine, il quale, nel momento in cui è stato compiuto l’atto vandalico, si trovava negli uffici dello scalo merci. L’uomo ha allertato i vigili urbani. Gli agenti della Polizia municipale hanno sollecitato anche l’intervento dei Vigili del fuoco che con una camionetta e un idrante, in pochi minuti, hanno spento le fiamme. Non è la prima volta che scoppia un incendio all’interno della stazione ferroviaria di Ragusa. Un anno fa, ignoti appiccarono un fuoco dentro un carro merci abbandonato.

Vittoria, accusa un malore mentre guida: morto l’architetto Mario Sallemi

Mentre guidava la sua auto, una Fiat Punto, avrebbe accusato un malore. Il mezzo, fuori controllo, è andato a sbattersi contro un fabbricato, in via Como, tra via La Marmora e via Duca D’Aosta, a Vittoria. Immediati i soccorsi, ma per l’automobilista non c’è stato nulla da fare. La vittima si chiamava Mario Sallemi, 54 anni, architetto nato a Ragusa, ma residente ad Acate. Sul posto la Polizia municipale.

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Ispica, collaboratore scolastico a giudizio per abusi sessuali

Un collaboratore scolastico è stato rinviato a giudizio dal Gup del Tribunale di Modica con la pesante accusa di abusi sessuali su una bimba di nove anni. L’ispicese C.F., 62 anni, dovrà comparire davanti al Tribunale nel mese di luglio. Erano stati i genitori della bambina, nell’ottobre 2011, a segnalare l’accaduto. La bimba, di origini straniere, frequentava una scuola elementare di Ispica. La ragazzina, in un primo momento si era chiusa in un assoluto silenzio, ma poi avrebbe raccontato i fatti. Pare che l’uomo l’avesse attirata durante le attività di doposcuola, appartandosi con lei.

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