26-04-2024
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Archivio della categoria: Cronaca

Furto di energia elettrica, denunciato vittoriese

I militari della Stazione di Santa Croce Camerina hanno riscontrato un furto di corrente elettrica e denunciato una persona. Nel corso di un recente servizio di controllo del territorio, una pattuglia dei militari di Santa Croce aveva notato qualcosa di anomalo su un allaccio alla rete elettrica pubblica in un’abitazione non abitata, verosimilmente una seconda casa per le vacanze estive. Chiamati i tecnici Enel per un riscontro, questi effettivamente avevano la certezza della manomissione del contatore che è stato staccato e sottoposto a sequestro penale dai militari di Santa Croce. Convocato sul posto il proprietario dell’immobile e titolare del contratto di fornitura elettrica, D.F., 51enne coltivatore vittoriese, è stato dai militari identificato e denunciato per furto aggravato di corrente ai danni di Enel distribuzione Spa.

RAGUSA, CONTROLLI IN VIA UGOLINO

Giro di vite, a partire dalle 6 di venerdì mattina, degli agenti della Questura nel quartiere barocco di Ibla ed in particolar modo in via Ugolino, più volte segnalata dai Poliziotti di Quartiere e da alcuni residenti, come zona particolarmente degradata e frequentata da pregiudicati. I controlli disposti hanno visto l’impiego della Squadra Volanti e delle unità cinofile (sezione narcotici) della Questura di Catania con due cani specialisti, della Squadra Mobile e del personale della Polizia Municipale. Al fine di poter appurare, chi effettivamente dimora negli alloggi del Comune assegnati agli indigenti, alle 6 del mattino veniva dato inizio al controllo presso 12 immobili dopo preliminari e laboriose indagini congiunte della Sezione Volanti e della Squadra di Polizia Giudiziaria della Polizia Locale. Dal controllo è stato constatato che 5 di questi immobili sono occupati senza alcun titolo poiché i dimoranti sono subentrati ai legittimi assegnatari privi di autorizzazione del Comune ed uno di questi è occupato abusivamente e l’occupante è già stato denunciato alla Procura. Durante il controllo è stata sequestrata sostanza stupefacente del tipo hashish per uso personale e per questo motivo è stata segnalata una donna alla Prefettura. Le altre 2 perquisizioni locali non hanno dato esito positivo, poiché i cani con il loro fiuto hanno escluso la presenza di droga. Durante i controlli, sono emersi gravi indizi di reato che hanno consentito agli agenti della Polizia di Stato di procedere a perquisizioni accurate all’interno degli immobili con esito positivo. Difatti S.A. di 21 anni, ragusano, è stato denunciato per ricettazione e maltrattamento di animali in quanto deteneva un cane razza pitbull in condizioni incompatibili con la sua natura. Inoltre durante il controllo all’interno dell’abitazione di S.A. per la verifica degli assegnatari e delle modifiche strutturali apportate (a cura della Squadra Edilizia della Polizia Municipale) sono stati notati, dagli agenti della Squadra Volanti, dei sanitari nuovi ed un impianto di videocitofono anch’esso nuovo appena installati, risultati rubati al Consorzio dell’Università che è l’affidatario del “Palazzo Castillett” di proprietà del Comune dove erano stati installati. Al termine degli accertamenti il giovane trovato in possesso del materiale rubato è stato denunciato per il reato di ricettazione. I controlli sono proseguiti con perquisizioni e ricerca di stupefacenti con le unità cinofile, per tutta Via Ugolino e Via del Dirupo ed avendo sospetti sugli impianti elettrici in uso alle abitazioni, poiché vi erano dei cavi che fuoriuscivano dai muri, installati in modo anomalo è stato richiesto il pronto intervento di 5 squadre dell’Enel. Gli accurati controlli dei tecnici hanno permesso di appurare che ben 4 occupanti degli immobili del Comune, oltre ad avere un gratuito utilizzo delle case (poiché concesse dal Comune), avevano manomesso gli impianti elettrici ed in alcuni casi allacciato abusivamente la corrente elettrica di casa a quella pubblica con grave pericolo per gli occupanti e per l’incolumità pubblica. Al termine degli accertamenti, in 4 sono stati denunciati in stato di libertà per furto di energia elettrica.

Usura ed estorsione ai danni di imprenditori ragusani

La Squadra Mobile, con il coordinamento della Procura, ha portato all’individuazione e all’arresto di due presunti responsabili di usura ed estorsione aggravata ai danni di imprenditori ragusani. Gli agenti di Polizia, hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del pensionato palermitano con precedenti specifici Domenico Caggegi, 65 anni, e del commerciante marocchino Rahal Dahdahi, 43 anni, entrambi abitanti a Ragusa. Per gli inquirenti alla base di tale attività c’era la necessità degli arrestati di ottenere cospicue somme di denaro per fronteggiare la crisi, creando un rapporto usuraio che è apparso come un’immediata possibile soluzione per le loro difficoltà economiche. “L’attività di indagine trae le sue origini dalla particolare attenzione che la Squadra Mobile di recente – spiega il vice questore aggiunto Francesco Marino – ha mostrato nei confronti di quei soggetti anche legati al mondo della piccola imprenditoria ai quali, a seguito di intervenute difficoltà economiche, causate anche dal particolare periodo contingente, sono stati preclusi crediti bancari e pertanto sono incappati nelle morse dell’usura, fenomeno peraltro socialmente riprovevole per la sua caratteristica di base, che costituisce di per sé una fonte inesauribile di illeciti guadagni per quei soggetti dediti a tale attività. Le indagini hanno consentito di accertare che i due indagati immediatamente dopo la “concessione” del prestito, si facevano reiteratamente restituire dietro minacce somme di denaro ad interessi usurai (sproporzionati rispetto ai tassi applicati sul mercato per operazioni similari, ovvero superiori ai tassi correnti, quale compenso per numerose operazioni di finanziamento effettuate attraverso continue operazioni di cosiddetto “cambio assegni”, effettuate dall’ottobre 2009 ad oggi)”. In alcune circostanze è stata anche monitorata l’acquisizione della proprietà di beni mobili quale compenso per operazioni di “rinnovo” a favore degli arrestati. Le vittime hanno raccontato i fatti, nonostante l’iniziale riluttanza. “In particolare – aggiunge il dirigente della Squadra Mobile – il rapporto di fiducia instaurato nel frattempo con due coniugi titolari di una piccola impresa, ha consentito di dare uno slancio ulteriore all’indagine, permettendo di individuare l’entrata in scena di altri soggetti dediti al cosiddetto fenomeno dello strozzinaggio, sul conto dei quali sono tutt’ora in corso indagini da parte di quest’Ufficio”.

Rapina ad Acate. Arrestato Crocifisso Piscopo

Un minorenne, autore della rapina, era già stato arrestato all’inizio dell’anno. Venerdì è invece scattato l’arresto di Piscopo, 20 anni, di Vittoria, con precedenti di polizia. Il giovane è accusato di avere messo in atto una rapina il 18 settembre del 2011, insieme ad un minore, ad Acate, ai danni di un bracciante agricolo di nazionalità rumena. L’uomo era stato affiancato da due ciclomotori condotti da altrettanti giovani. Mentre uno lo bloccava, l’altro gli portava via il portafogli con 105 euro.

Anabolizzanti in palestra ad Ispica. Denunciato il titolare

I finazieri di Pozzallo sequestrano anabolizzanti e integratori alimentari, in pastiglie e in polvere all’interno di una palestra di Ispica. Alcuni dei frequentatori della palestra, quindi, oltre a tonificare il proprio corpo con il sudore e la fatica, avevano la possibilità di scegliere anche vie più “comode”: bastava chiedere al titolare della struttura che era in grado di fornire ogni tipo di amminoacido, integratore alimentari utile a rinvigorire e gonfiare i muscoli del corpo. Peccato, però, che si trattava di prodotti contenenti sostanze delle quali ancora non si conosce la natura in quanto privi di etichette e titoli autorizzativi, e pertanto potenzialmente dannose per la salute di chiunque ne abbia fatto uso. I prodotti sono stati reperiti tramite mercati paralleli facilmente accessibili attraverso internet. Per il titolare della palestra è scattata la denuncia.

Quando lo stalker è donna, quarantenne denunciata a Comiso

Anomalo caso di stalking è stato segnalato a Comiso. Un uomo di 40 anni è in questo caso la vittima delle attenzioni morbose di una coetanea con la quale aveva intrapreso negli anni scorsi una relazione. L’uomo, un operaio presso una azienda comisana, non sposato, aveva iniziato alcuni anni fa una relazione con la donna. Era durata alcuni mesi, poi l’uomo, forse accorgendosi della personalità della compagna, aveva interrotto il rapporto. Da quel momento, per lui, sono iniziati i problemi. Centinaia le telefonate ricevute in qualsiasi momento del giorno e della notte, tanto da essere costretto a cambiare il numero di telefono sia di casa che della abitazione; decine gli inseguimenti effettuati dalla donna che si appostava sotto casa ed aspettava che l’uomo uscisse per andare a lavoro seguendolo sino all’azienda e costringendo più volte i colleghi della vittima ad intervenire per fare allontanare la stalker. Il quarantenne è stato anche obbligato a cambiare sia lo stile di vita, a volte decideva anche di non uscire di casa neppure per fare una passeggiata, che i turni di lavoro all’improvviso pur di evitare la donna, ma anche questo non ha scoraggiato la persecutrice. Alla fine, dopo più di due anni, l’uomo ha deciso di segnalare al Commissariato la donna. Sentiti parecchi testimoni dei fatti, tutti hanno confermato quanto veniva vissuto dall’uomo e la stalker è stata segnalata in Procura. Anche condotta in Commissariato per formalizzare la sua posizione di indagata, la donna ha continuato ad affermare che è ancora innamorata dell’uomo.

Controlli notturni sul litorale ragusano, quattro denunciati

I militari delle Stazioni di Ragusa e Santa Croce Camerina con quelli del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Ragusa, hanno portato a termine un servizio di controllo nel litorale che va dalla foce dell’Irminio a quella dell’Ippari. Quattro le persone denunciate. Due tunisini, LBM di 44 anni e JG 38enne, entrambi domiciliati a Ragusa e braccianti agricoli, sono stati denunciati all’autorità giudiziaria per guida in stato d’ebbrezza poiché alla guida delle rispettivi automobili zigzagavano pericolosamente sulle strade della provincia dopo aver abbondantemente bevuto. Un altro giovane tunisino, 21enne operaio residente a Modica, è stato fermato mentre guidava una grossa motocicletta giapponese, di sua proprietà, senza aver mai conseguito la patente. E’ stata poi fermata – dopo un breve inseguimento – un’auto sospetta con a bordo cinque ispicesi. La perquisizione ha permesso di trovare un grosso pezzo di mannitolo, sostanza utilizzata per “tagliare” la cocaina, e alcune siringhe, ma nessuna sostanza stupefacente. Il conducente, privo di patente poiché revocata e sotto l’effetto di stupefacenti, ha ben pensato di fornire i dati anagrafici di un’altra persona. Smascherato da uno dei militari che già lo conosceva, è stato denunciato anche per false attestazioni.

Modica, incidente autonomo: ferita giovane ragusana

Incidente stradale autonomo, venerdì mattina, poco dopo le 9, sulla Pozzallo-Ragusa, nell’immediata periferia di Modica. Una giovane ragusana è finita fuori strada per cause ancora da accertare. La giovane, che era alla guida di un’Alfa Romeo 156, ha riportato ferite guaribili in venti giorni. Sul posto la Polizia stradale.


Controlli della Polizia a Vittoria, tre denunciati

Tre persone sono state denunciate all’autorità giudiziaria dalla Polizia del Commissariato di Vittoria. Si tratta di N.G., vittoriese 22enne sorvegliato speciale. La Volante del Commissariato lo ha trovato fuori dalla sua abitazione dopo le 21, orario massimo entro il quale il sorvegliato doveva fare rientro in casa. Si tratta dell’ennesima segnalazione nel volgere di alcuni mesi. Per ciascuna di tali infrazioni la sanzione penale prevista varia da un minimo di tre ad un massimo di 12 mesi di arresto. L’altro denunciato è M.P., vittoriese 42enne, agli arresti domiciliari. Nel corso di un controllo mattutino non è stato trovato in caso. Per lui è scattata la denuncia per evasione. Ed ancora S.T., ghanese di 18 anni, denunciato perchè resosi responsabile di danneggiamento di una struttura presso la quale è ospite.


Controlli antidroga nelle scuole del capoluogo

Nell’ambito dei servizi di prevenzione e controllo del territorio, gli uomini della Squadra Volanti della Questura di Ragusa, hanno effettuato servizi straordinari finalizzati ad ostacolare il fenomeno di spaccio ed uso di sostanze stupefacenti nelle scuole. L’attività degli agenti è stata svolta durante tutta la mattinata di giovedì. Si è concentrata nei pressi dei principali istituti scolastici del capoluogo. Sono stati effettuati posti di controllo, sia negli orari di ingresso che di uscita degli studenti, finalizzati a garantire il rispetto delle norme del Codice della Strada. In particolare, previe intese con i dirigenti scolastici e con l’utilizzo di unità cinofile della Questura di Catania, sono stati effettuati accurati controlli setacciando sia alcune aule che i posti più sensibili di alcuni istituti: bagni, scale d’emergenza, corridoi, cortili, parcheggi dei ciclomotori. I controlli effettuati con le unità cinofile hanno dato esito negativo: nessun studente è stato trovato in possesso di sostanze stupefacenti.

Guida in stato di alterazione psicofisica per uso di sostanze stupefacenti

Un giovane pozzallese è stato denunciato, a Marina di Ragusa, per il reato di rifiuto di sottoporsi agli accertamenti sanitari sullo stato di alterazione psicofisica conseguente all’uso di sostanze stupefacenti. L’episodio è avvenuto giovedì, intorno alle 16,30, in contrada Castellana. Il giovane, alla guida di un’auto, quando ha visto gli agenti ha cambiato direzione improvvisamente. Dopo un breve tentativo di fuga, l’auto è stata fermata e i tre occupanti sono stati trovati in possesso di alcune siringhe dalle quali si evinceva chiaramente che avevano fatto uso di eroina. Il conducente si è rifiutato di eseguire i test ed è quindi stato denunciato. Ritirata anche la patente. Nel corso di un controllo nel centro storico, invece, è stato denunciato un rumeno di 33 anni, per ricettazione di un motorino risultato rubato.


Perse un dito durante il fuoco pirotecnico, richiesto rinvio a giudizio per gli organizzatori della festa

Il procuratore della Repubblica di Modica ha richiesto il rinvio a giudizio nei confronti di Martino Li Greci e Igor Bajardi, entrambi palermitani, per lesioni personali colpose in concorso. Lo scorso gennaio ad Ispica durante uno spettacolo di ricostruzione storica denominato “Raduno degli eroi” furono sparati dei fumogeni, uno dei quali colpì un figurante della manifestazione. Le ferite riportate furono assai gravi: falangi amputate e perforazione del palmo della mano destra. Non si trattava quindi di fumogeni ma di veri e propri petardi. I due palermitani organizzatori dell’evento agirono, scrive la Procura di Modica, “con negligenza, imprudenza, imperizia ed inosservanza delle norme che regolano l’uso e l’impiego di materiale pirotecnico”.

Cane antidroga scova a Comiso 110 grammi di marijuana

A scovare la droga è stato Indic, un pastore tedesco di due anni, specializzato nella ricerca di stupefacenti. L’ha trovata all’interno di un forno, in casa di un operaio 21enne di Comiso: un giovane senza alcun precedente penale. Chiarini.

Giovanni Cabibbo, dai domiciliari finisce in carcere

I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Ragusa hanno tradotto in carcere Giovanni Cabibbo, il trentaquattrenne di Santa Croce Camerina agli arresti domiciliari dal settembre scorso per le raffiche di mitra Kalashnikov che hanno attinto nello scorso inverno una ditta di legnami e un ristorante nel comune di Santa Croce. Fatti che risalgono alle notti del 21 e 24 di febbraio 2012. Le indagini dei carabinieri di Ragusa, inizialmente dirette nell’area degli usurai e del recupero crediti fai-da-te, s’erano presto spostate nel mondo del gioco e dei relativi debiti. Sembra infatti che il Cabibbo avesse sparato per far capire a un dipendente della ditta di legnami e a un parente del titolare del ristorante che meglio sarebbe stato se avessero reso quei debiti che avevano accumulato sul tavolo da gioco. Qualche giorno dopo i fatti i militari avevano rinvenuto, di fronte a un fondo utilizzato dal Cabibbo a Santa Croce, un caricatore, decine di proiettili e materiali di pulizia e accessori. L’aggravamento della misura è stato deciso perché nel corso del bimestre di domiciliari, l’uomo ha incotrato alcuni amici violando le prescrizioni imposte dal Gip nella misura cautelare. Si sono quindi per lui aperte le porte di via Giuseppe Di Vittorio e mercoledì mattina è stato accompagnato in carcere. L’indagine continua, alla ricerca dell’arma che ha sparato, sicuramente un fucile d’assalto di origine sovietica, un Kalashnikov o qualche sua successiva riproduzione e/o imitazione, come confermato con certezza dai Carabinieri del R.I.S. di Messina ch’erano stati chiamati ad analizzare e confrontare bossoli e ogive trovati nelle tre occasioni a Santa Croce. Tale arma, infatti, è di estrema pericolosità e si dovrà profondere il massimo sforzo al fine di trovarla e di levarla dalla circolazione.

ARRESTATO MODICANO PER RESISTENZA A PUBBLICO UFFICIALE

Arrestato per violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale il modicano Bernardo Lagona di 35 anni, con precedenti di polizia in materia di stupefacenti. L’arresto è stato eseguito dagli agenti del Commissariato di Modica che lo scorso sabato sera, nel corso di un controllo volto a contrastare il triste fenomeno delle cosiddette stragi del sabato sera, ha intercettato Lagona a bordo della sua autovettura. L’uomo, alla richiesta degli agenti di esibire i documenti di identità, a causa dello stato di ebbrezza alcolica, si è opposto con violenza aggredendo fisicamente un agente rimasto ferito. Il giudice ha quindi disposto la scarcerazione e la misura dell’obbligo di presentazione al Commissariato.

EVASIONE FISCALE, FIAMME GIALLE ALL’OPERA

Le Fiamme Gialle scoprono 250.000 euro di evasione fiscale da parte di consulente agronomo di Giarratana. L’interessato, già noto alla giustizia, è stato destinatario nel 2011 di un’ordinanza del Tribunale di Caltagirone di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, nell’ambito della vicenda che ha portato agli arresti domiciliari Salvatore Montagno, di Vizzini, per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Per ricostruire il reale volume di affari del professionista sono state condotte apposite indagini finanziarie con il controllo dei conti correnti a disposizione dello stesso. Dal riscontro tra la documentazione contabile prodotta dal professionista ed i movimenti bancari effettuati per il periodo oggetto della verifica, l’agronomo non è stato in grado di fornire idonee e comprovate giustificazioni alle operazioni economiche dei suoi conti correnti e di quelli a lui stesso riconducibili a vario titolo. “L’attività in questione – scrive la Finanza – è stata svolta nell’ottica di salvaguardare i professionisti onesti dalla concorrenza sleale esercitata da coloro che non pagando le imposte hanno un indebito vantaggio”.


Rubano capi di abbigliamento in un centro commerciale: arrestati coniugi albanesi

I Carabinieri di Modica sono intervenuti al Centro Commerciale “La Fortezza” per un un furto all’interno di un negozio della galleria. Due persone si erano allontanate precipitosamente nonostante il tentativo del personale di vigilanza di fermarli. I carabinieri hanno subito rintracciato i coniugi albanesi che, una volta rimossi i talloncini antitaccheggio dai capi di abbigliamento trafugati, avevano celato la refurtiva nel camerino di un altro negozio del centro commerciale; poi, vista la presenza di numerose guardie giurate avevano preferito allontanarsi. Lui, 37 anni, carpentiere, lei I.M., 26 anni, casalinga, entrambi residenti a Ragusa, sono stati arrestati. La refurtiva – due maglie da donna del valore di circa 150 euro – è stata rinvenuta priva delle placche antitaccheggio in un camerino.


Ragusa, il treno passa a sbarre alzate

A distanza di un paio di mesi è successo di nuovo. Allora il video aveva fatto il giro del network. Postato su facebook, quindici secondi che documentavano come un treno sia passato senza che le barre del passaggio a livello si siano chiuse. Ieri un’altra immagine, questa volta solo una foto: il treno passa e le sbarre rimangono alzate. E’ successo sempre nello stesso punto, in viale Colajanni. Si vedono chiaramente, nella foto, i vagoni merce in transito con le sbarre alzate e alcune persone ferme a guardare quanto stava accadendo. Non molto tempo fa era successo un’altra volta. “Tre volte è un po’ troppo – spiegava un signore fermo a guardare il passaggio del treno -. Ma non si potrebbero sistemare questi meccanismi?”. Già per gli altri episodi Trenitalia aveva cercato di rassicurare: il mancato abbassamento delle sbarre viene tempestivamente segnalato al macchinista del treno. Questi, quindi, cammina a vista, procedendo a rilento proprio nella zona dell’apertura, per evitare rischi per le auto o le persone in transito.


ARRESTATO L’ACCOLTELLATORE DI VITTORIA

E’ accusato di tentato omicidio con l’aggravante dei futilissimi motivi, il parrucchiere part time vittoriese, C.V. di 24 anni, che lunedì sera, davanti a un bar del centro storico di Vittoria, ha accoltellato un suo coetaneo. La vittima, B.M., è fuori pericolo. Fortunatamente la lama gli ha perforato un polmone e solo per pochi millimetri non l’ha ucciso, dato che gli ha sfiorato il cuore. Il tentato omicida, incensurato, di buona famiglia, è invece ai domiciliari. Braccato dalla Polizia, martedì sera si è presentato al Commissariato di Polizia. Quanto è accaduto alle 18.30 del 12 novembre, fra la via Milano e la via Bixio, davanti a un bar, zona che a quell’ora era affollatissima, è un episodio gravissimo. Uno sguardo di troppo, ritenuto provocatorio dal parrucchiere, è stata la miccia che ha fatto scattare l’aggressione. La vittima era in compagnia di una ragazza e così anche il parrucchiere: le due coppie si sono incrociate davanti al bar e così anche gli sguardi dei due uomini. Il parrucchiere ha chiesto un chiarimento al suo coetaneo. I due si sono appartati, pochi metri più in là, non lontano dal bar. La risposta di B.M. non ha soddisfatto C.V., che ha deciso di estrarre il coltello a serramanico da una borsa che aveva a tracolla. Gli ha inferto il colpo, che avrebbe potuto essere mortale. Il titolare del bar e una donna, testimoni dell’accaduto, hanno dato degli indizi somatici importanti agli inquirenti per risalire all’aggressore. Un’altra coincidenza cruciale: la fidanzata dell’accoltellatore pochi mesi prima aveva presentato una denuncia proprio al Commissariato di Vittoria. Grazie a questa querela, la Polizia è riuscita a risalire al parrucchiere. Il fiato sul collo degli inquirenti non ha lasciato scampo all’aggressore che martedì si è costituito. Una nota dolente sottolineata in conferenza stampa dal dirigente Ps, Rosario Amarù: “Vi sono stati tantissimi testimoni, ma solo due hanno parlato. Come accade spesso, più il fatto è cruento, maggiore è l’omertà”. Quando il ferito è arrivato in ospedale i medici, inizialmente temevano il peggio. Poi la perizia del cardiologo ha escluso che il cuore fosse compromesso.


DUE RAPINE IN BANCA A MODICA E POZZALLO Arrestato il catanese Bombaci

La Squadra Mobile e la Polizia di Modica hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Giuseppe Bombaci, catanese di 57 anni, emessa dal Gip presso il Tribunale di Ragusa su richiesta della Procura, poiché ritenuto responsabile delle rapine messe a segno ai danni della Monte dei Paschi di Siena di Modica (il 18 maggio 2011) e del Banco Intesa San Paolo di Pozzallo (19 maggio 2011). Secondo le indagini, nel primo episodio, il Bombaci armato di taglierino e spalleggiato da due complici minacciò la cassiera della Monte dei Paschi di Siena. Non riuscì, però, nel suo intento per la pronta ed inaspettata opposizione di un altro dipendente che bloccò la bussola di accesso della Banca, costringendo i tre malviventi ad una precipitosa fuga. Nella seconda rapina, ai danni della Banca Intesa San Paolo, il Bombaci minacciò con un taglierino il cassiere, sempre con l’ausilio di due complici, riuscendo a sottrarre duemila euro. Il provvedimento gli è stato notificato in carcere a Perugia, dove si trova ristretto per altre rapine.

 

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