26-04-2024
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Archivio della categoria: Cronaca

UCCISE IL PADRE, SCONTERA’ DIECI ANNI

Torna in carcere Corrado Moncada, condannato dalla Corte d’Assise d’Appello di Catania il 28 giugno del 2011 a 10 anni di reclusione per l’omicidio del padre Emanuele, 76enne, avvenuto nel 2009 a Modica. La corte di Cassazione ha infatti respinto il ricorso avanzato dai legali dell’uomo, confermando la sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Assise d’Appello di Catania, che aveva a sua volta riformato la sentenza di primo grado emessa dal Tribunale di Modica il 12 ottobre del 2010. L’omicidio avvenne il 22 agosto del 2009. L’anziano fu ucciso a colpi di spranga di ferro perché accusava il figlio di aver dilapidato i soldi della famiglia in “gratta e vinci”. Dopo il suo arresto, Moncada è rimasto nella casa circondariale di Modica per quasi due anni prima di essere affidato ad una comunità terapeutica agli arresti domiciliari. Dopo che la sentenza è passata in giudicato, con il definitivo pronunciamento della Corte di Cassazione, per l’uomo si sono nuovamente aperte le porte del carcere.


DONNAFUGATA MEZZA INGUAIATA L’ESPRESSO RACCONTA

Riportiamo un articolo apparso nell’ultimo numero del settimanale l’Espresso: “Un lussuoso albergo a 5 stelle con due campi da golf, spa, e suites realizzato alle porte di Ragusa, nel cuore del barocco siciliano. Costruito su un’area archeologica vincolata grazie anche a un sostanzioso contributo pubblico erogato da Sviluppo Italia. Si tratta del Donnafugata Golf e Resort, inaugurato due anni fa. Le violazioni, denunciate senza risultato negli anni scorsi agli uffici comunali e adesso all’esame della procura di Ragusa, emergono dalle carte di un arbitrato in corso tra il proprietario del fondo sul quale sono state realizzate le opere, Orazio Arezzo, e la società titolare della struttura, la . Dalle carte depositate da Arezzo spunta un altro interessante dettaglio: a ricevere l’incarico per curare a colpi di centinaia di migliaia di euro la parte esecutiva dell’operazione è stata la Proger spa, società di famiglia di Massimo Caputi (ma lui ha sempre sostenuto di essere uscito dalla società alla fine degli anni novanta) che nel 2004, come amministratore delegato di Sviluppo Italia, concesse i circa 20 milioni a fondo perduto per realizzare il resort”. Tele Nova tornerà a breve sull’argomento con una interessante inchiesta.

Angelo Di Natale: “I manifesti elettorali finora affissi sono tutti illegali”

Angelo Di Natale, candidato all’Ars nella lista Sel, denuncia il ritardo nella ripartizione degli spazi. “Tutti i manifesti elettorali comparsi a Modica e a Ragusa, sia quelli palesemente abusivi perché posti al di fuori degli spazi predisposti nelle apposite strutture, sia quelli collocati all’interno, sono stati affissi in violazione della legge e la loro permanenza, da molto tempo ormai, reitera una situazione di illegalità che chiama in causa non solo la responsabilità diretta dei partiti politici e dei loro candidati, ma anche quella delle istituzioni preposte. L’omissione di atti dovuti per legge da parte di tali istituzioni consente e favorisce – scrive Angelo Di Natale – questa totale e diffusa illegalità. Ai sensi della legge entro il trentesimo giorno precedente le elezioni (quindi entro il 28 settembre) le Giunte dei Comuni sono tenute ad installare, in ogni centro abitato con almeno 150 residenti, speciali spazi per la propaganda elettorale, e nei tre giorni successivi – nel nostro caso entro il primo ottobre scorso – a provvedere a delimitare gli spazi e a ripartirli in tante sezioni quante sono le liste. Nel caso in cui le Giunte non provvedano nei termini prescritti agli adempimenti, – scrive Angelo Di Natale – il prefetto nomina un suo commissario. Alla luce della normativa, e per giurisprudenza consolidata, qualunque manifesto apposto prima che gli spazi siano stati ripartiti in sezioni distintamente assegnate alle singole liste è affisso abusivamente ed in violazione della legge. Fino alla ripartizione nessuno infatti – ricorda Angelo Di Natale – ha titolo per occupare una sezione, anziché un’altra, dello spazio, anche perché appena esso risulta totalmente occupato, una lista o un candidato dovrebbero sovrapporre il loro manifesto a quello dei concorrenti. Una legge della giungla che offenderebbe lo spirito civile di una comunità e alla quale io – dice Angelo Di Natale – non sono disposto a sottostare. Nessun mio manifesto finora è visibile perché non sono disponibile a violare la legge, neanche se indotto dalla colpevole inadempienza di enti pubblici territoriali. Il sindaco di Modica e il commissario del Comune di Ragusa avevano, e a maggior ragione hanno ancora, il dovere fare rimuovere tutti i manifesti finora affissi, perché tutti, senza esclusione alcuna, illegali. In alcune realtà come quella del capoluogo è poi molto diffuso un sistema oscuro di condizionamenti e intimidazioni, un vero e proprio racket sull’attività materiale di affissione. Ho rappresentato tutto ciò alla Prefettura, – denuncia Angelo Di Natale – riservandomi di segnalare alle Procure di Modica e Ragusa i profili di rilevanza penale”.


Locali pubblici, controlli e sospensioni di licenze

Controlli della questura negli esercizi pubblici. Questi i risultati raggiunti: otto giorni di sospensione della licenza per trattenimenti danzanti per un locale di Sampieri (non era esposta la licenza e l’autorizzazione alla somministrazione di alimenti e bevande), otto giorni di sospensione dell’autorizzazione all’installazione di apparecchi di intrattenimento e svago in un esercizio di somministrazione a Vittoria (c’erano più macchinette da gioco di quante fossero autorizzate). A Modica, è stata fatta un’ordinanza di cessazione attività di piano bar.

I CAVALLI PASCOLAVANO IN MEZZO ALL’AMIANTO Denunciato agricoltore di Giarratana

I Carabinieri della Stazione di Giarratana hanno denunciato un imprenditore agricolo e sequestrato circa 1.500 metri quadri di terreno. I militari si sono presentati per una ispezione presso l’azienda agricola rappresentata da S.C., 44enne ragusano, al fine di verificare lo stato di salute degli animali. Il sopralluogo ha portato alla luce una situazione di grave degrado. Una ventina di cavalli stavano pascolando tra le carcasse di vecchi autoveicoli, tra i quali anche mezzi d’opera, pneumatici, materiali ferrosi vari e – soprattutto – pezzi di amianto. I militari hanno immediatamente provveduto a sottoporre a sequestro l’intera area. Il titolare della ditta è stato denunciato per omessa custodia e malgoverno di animali e per attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

RAGUSA, SGOMINATA BABY GANG

E’ stata la vicina di casa a far saltare il piano dei quattro sedicenni che volevano rubare alcuni computer in un edificio non abitato. E’ accaduto martedì sera, in centro storico. Protagonisti quattro ragazzi, uno dei quali è stato arrestato. Per i suoi giovani complici è scattata la denuncia. I quattro minorenni dopo aver pianificato il tutto presso la loro base operativa in Piazza San Giovanni, si sono recati nell’abitazione presa di mira. Tutti e quattro i giovani una volta arrivati davanti la porta di casa hanno provato ad entrare, con spallate e calci hanno sfondato porta. Avendo fatto parecchio rumore, una vicina di casa si è insopettita. E’ uscita sul balcone e sono fuggiti tutti via. Ci hanno riprovato più tardi. Dopo circa un’ora dal primo tentativo i giovani si sono incontrati nuovamente, ma questa volta hanno deciso di dividersi i compiti in modo ben preciso. Vista la vigilanza dei vicini, tre dei minori hanno fatto da palo, mentre il quarto è entrato dentro. Nel frattempo il cognato del proprietario della casa aveva messo un grosso lucchetto alla porta. Il ragazzo, però, riesce ad entrare, prende un computer, ma viene sorpreso proprio dal cognato del proprietario. Ha bloccato due ragazzi, mentre la polizia, allertata dalla figlia della vicina, si è messa alla ricerca degli altri due. Nell’arco di un’ora erano stati bloccati tutti e quattro. Il “capo” banda (così come dagli altri complici considerato), gestiva tutte le operazioni noncurante del fatto che appena 48 ore prima era stato condotto presso gli uffici della Questura in quanto responsabile del reato di furto aggravato di ciclomotore ed il tutto era stato ripreso da una telecamera. Il minore arrestato è stato condotto presso il centro per minori di Catania a disposizione della Procura dei Minori mentre i tre complici sono stati affidati ai genitori.

LITI PER L’EX FIDANZATO PER RITORSIONE LA RAPINA

Cosmina Mirela Bucataru, rumena di 36 anni, residente a Ragusa è stata arrestata dagli agenti del Commissariato del capoluogo perchè responsabile del reato di rapina. Nel tardo pomeriggio di martedì è arrivata una segnalazione per una lite in via Roma, nei pressi di via Garibaldi. Appena giunti sul posto gli agenti hanno appurato che non si era trattato di una lite, ma di una rapina in quanto la vittima, di origini rumene, era stata aggredita alle spalle, buttata a terra, picchiata e derubata del cellulare e del portafogli contenente i documenti e 20 euro circa. La vittima ha riferito agli agenti alcuni utili dettagli per risalire all’identità della donna che l’aveva rapinata. Difatti dopo pochi minuti, una delle Volanti impegnate nella ricerca ha bloccato la presunta rapinatrice, anch’ella rumena, in quanto le descrizioni corrispondevano alla perfezione, mentre stava per fare accesso al luogo di lavoro. Sottoposta a perquisizione personale, la donna è stata trovata in possesso della refurtiva rapinata: teneva il portafogli nella borsa ed il cellulare all’interno del reggiseno. Da successivi accertamenti è stato possibile appurare che la rapinatrice e la vittima avevano avuto in comune, ma in tempi diversi, lo stesso fidanzato. Da quanto appreso, la rapina è stata commessa per vendetta nei confronti della vittima che stava minando la serenità di un rapporto interpersonale.

Blitz dei carabinieri al Comune di Comiso Sequestrata la documentazione sulla gara per la gestione dell’aeroporto

Blitz nell’ambito dell’inchiesta, avviata dalla Procura di Ragusa, sull’affidamento della gestione dell’aeroporto alla società Soaco e le procedure di gara per l’individuazione del socio privato della società di gestione, con la cessione delle quote di maggioranza. I militari si sono recati anche alla sede di Soaco (in contrada Cannamellito, all’aeroporto di Comiso) e in uno studio notarile. L’indagine ipotizza il reato di turbata libertà degli incanti in concorso a carico di due soggetti identificati, più altri in corso di identificazione. I carabinieri hano sequestrato documenti oltre che nella sede della Soaco (Società Aeroporto di Comiso), presso la Sac di Catania (Società Aeroporto Catania), la Terra Nova Advisers srl di Milano e negli uffici di un professionista di Ispica. L’inchiesta ruota attorno alla sottoscrizione della maggioranza azionaria del capitale sociale della Soaco, aggiudicata dal raggruppamento temporaneo d’Impresa costituito dalla Sac e Interbanca Spa. Secondo gli inquirenti se i risultati dell’indagine dovessero confermare l’ipotesi accusatoria sarebbe a rischio l’aggiudicazione dell’appalto.

ARRESTATO VITTORIESE

Diventa definitiva la condanna a tre anni di reclusione ed alla multa di 800 euro oltre l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni per Ignazio Rimmaudo di 31 anni, arrestato in flagranza di reato nel settembre 2010 per la rapina al Monte dei Paschi di Siena, in concorso con altri due. Era agli arresti domiciliari; ora è stato portato in carcere.

La Polizia passa al setaccio Comiso e Santa Croce

Nella giornata di mercoledì agenti del Commissariato di Polizia di Comiso e del Reparto Prevenzione Crimine Sicilia Orientale hanno effettuato un’attività di controllo nelle zone di Santa Croce Camerina e Comiso. Sono stati impiegati 10 equipaggi di Polizia che hanno perlustrato le zone centrali dei due paesi. Durante l’attività sono stati controllati 59 persone, 31 autoveicoli, elevate 3 contravvenzioni al codice della strada ed un’auto è stata sequestrata per mancanza della prescritta copertura assicurativa. I controlli hanno poi interessato 15 persone ai domiciliari, 11 sorvegliati speciali di ps e 2 perquisizioni domiciliari.

Furto di uva, arrestato catanese

Insieme ad un altro complice era entrato in un terreno, a Roccazzo, portando via 800 chili di uva. E’ stato scoperto ed arrestato. Si tratta di Antonino Indaco, originario di Catania, di 32 anni. Di notte, durante un controllo sulla Ragusa – Catania, la Polstrada di Ragusa ha individuato una Fiat Tipo che si dirigeva verso il capoluogo etneo. Hanno seguito il mezzo, ma il conducente, alla vista dei poliziotti, ha accelerato tentando la fuga. La corsa è finita in una piazzola di sosta. Indaco è stato subito fermato, il suo complice, invece, è riuscito a fuggire a piedi per le campagne circostanti e a dileguarsi. L’uva era nell’auto: si tratta di prodotto pregiato perchè biologico come ha confermato il proprietario del terreno al quale è stata restituita la merce.

Non invia il referto in Procura, medico rischia il processo

Guai giudiziari per un giovane medico originario del Palermitano. Si tratta di una 36enne per la quale la Procura di Modica, città dove risiede, ha chiesto il rinvio a giudizio per omissione di referto. In qualità di medico del 118 al Maggiore era intervenuta a Frigintini dov’era stata segnalata una persona in sospetta overdose. Il medico scrisse il referto ma non lo comunicò all’autorità giudiziaria, nonostante presentasse, la morte del paziente, i caratteri del delitto, ossia l’overdose. La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio pure per una farmacista modicana di 42 anni, accusata di esercizio abusivo della professione. La Farmacista in possesso della relativa laurea e del master di secondo livello in Nutrizione e Dietetica, esercitava abusivamente l’attività medica di dietologa (ovvero la prescrizione ed elaborazione di diete, cioè l’assunzione o astensione regolata di certi cibi a scopo terapeutico o con la finalità del dimagrimento). “Questa professione è prerogativa assoluta – spiegano in Procura – di un medico laureato in Medicina e Chirurgia con specializzazione in Scienza dell’Alimentazione e Dietologia”.

Dai domiciliari al carcere Arrestato giovane tunisino a Comiso

I carabinieri di Comiso, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, hanno tratto in arresto Alì Makrem, 23 anni, che era ai domiciliari. Il Tribunale ha disposto l’aggravamento della misura cautelare in quanto lo scorso otto settembre il giovane tunisino non è stato trovato in casa durante un controllo. Era stato arrestato per evasione, ma subito dopo riammesso ai domiciliari. Adesso il giudice ha deciso per la carcerazione.

Imbratta saracinesca di un negozio, denunciato chiaramontano

Di notte, nonostante fosse in servizio di avvistamento incendi, è andato ad imbrattare con olio esausto la saracinesca di un esercizio commerciale. L’olio ha sporcato anche parte del prospetto e del marciapiede. Il motivo? Rancori personali. E’ accaduto il 14 settembre scorso a Chiaramonte. Adesso i carabinieri hanno individuato l’autore del gesto. Si tratta di un chiaramontano, bracciante agricolo, con precedenti. L’uomo dovrà rispondere dei reati di danneggiamento aggravato, in quanto ha commesso il fatto per motivi futili e per aver approfittato di circostanze di tempo tali da ostacolare la pubblica o privata difesa. E’ accusato anche del reato di interruzione di pubblico servizio, in quanto allontanandosi dalla sua postazione aveva turbato la regolarità del servizio di pubblica necessità che stava svolgendo.

Acate, in manette cinque persone per droga

Cinque persone originarie della provincia di Caltanissetta sono state arrestate dai carabinieri in due distinte operazioni. Intorno alle 16, in contrada “Bosco Grande”, in territorio di Acate, sono stati tratti in arresto Giovanni Palmieri, 41 anni, Diego e Sebastiano Italiano di 29 e 27 anni. Tutti e tre sono gelesi, disoccupati e incensurati. Si trovavano in un uliveto intenti a portar via circa cento chili di olive, per un valore approssimativo di 200 euro. Qualche ora dopo sono stati arrestati due diciottenni di Mazzarino, Giovanni Barbera e Salvatore De Simone. I due, insieme ad un’altra persona, erano a bordo di una Fiat Uno nella zona di Acate. Alla vista dei militari, i tre hanno accelerato per tentare di scappare. Ma arrivati in contrada Tatappi i carabinieri sono riusciti a fermare l’autovettura, notando nel corso del sorpasso, che uno dei ragazzi cercava di gettare dal finestrino un involucro bianco. Due dei tre giovani, poi arrestati, sono stati trovati in possesso di 25 grammi di hascisc, già suddivisa in 20 stecchette. La sostanza stupefacente era stata acquistata poco prima da un tunisino a Marina di Acate. Per uno dei tre soggetti è scattata soltanto la segnalazione alla Prefettura di Ragusa per uso di droga.

Ragusa, ruba la play: denunciato minore comisano

Era andato da Unieuro con altri amici. Evidentemente la Playstation 2 gli piaceva troppo e l’ha presa, ma senza pagare. E’ stato individuato e denunciato dopo aver tentato la fuga. E’ un minore di Comiso, denunciato per il furto. La Squadra Mobile ha anche arrestato un tunisino di 21 anni, Bilel Ben Alayia. Era ai domiciliari, poteva allontanarsi da casa per tre ore al giorno, ma non andare a spasso con pregiudicati e tossicodipendenti. Ed invece il magrebino è stato notato in compagnia di un pregiudicato. Per lui, quindi, è scattato l’arresto.

Ragusa, i poliziotti salvano una giovane rumena

Litiga col fidanzato e minaccia di buttarsi dal ponte vecchio. Protagonista una giovane donna rumena fidanzata con un ragusano. A bloccare la giovane sono stati gli agenti di Polizia. Un agente ha iniziato a parlarle, mentre un altro l’ha afferrata per un braccio, evitando che si buttasse giù.

Modica, arrestati due rosolinesi

Due rosolinesi sono stati arrestati dalla Polizia per violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Una pattuglia ha notato un furgone che trainava una Fiat 500 nuovo modello, nella zona di Frigintini. Gli agenti hanno intimato l’alt al mezzo per un controllo, ma i due hanno tentato la fuga mettendo anche in pericolo i poliziotti. Hanno poi arrestato il mezzo e sono fuggiti a piedi. Uno, Carmelo Garofalo, 40 anni, è stato bloccato subito. Il secondo, Domenico Franzò, 43 anni, è stato identificato in seguito. La 500 era stata rubata a Catania nel mese di agosto.

Litiga con la moglie e l’accoltella alla gola, i carabinieri lo arrestano poco dopo

Al culmine di una lite le ha sferrato due coltellate alla gola, poi è fuggito a piedi. Domenica mattina di “follia” a Comiso. Protagonista un uomo di 42 anni, Rosario Tabbacchiera, che è stato arrestato dai carabinieri poco dopo. Vittima è la moglie, 37 anni, casalinga. I due erano arrivati nel cortile dell’ipermercato “Le Dune” di Comiso. Hanno litigato durante il tragitto e l’uomo ha reagito in maniera violenta. La donna è riuscita ad entrare nel supermercato ed è stata portata in ospedale. Per fortuna le sue condizioni non sono gravi: i medici hanno ricucito la ferita alla gola. L’uomo è fuggito a piedi lasciando l’auto nel parcheggio, è stato arrestato nei pressi di Pedalino. La coppia ha gravi problemi economici, e questi sarebbero alla base del litigio. I 4 figli della coppia, che al momento della lite erano in casa, sono stati al momento affidati alla nonna.

Rapina a Scoglitti Arrestato un giovane gelese

Poche ore prima avrebbe messo a segno una rapina con un complice, ancora da identificare. Per questo è stato arrestato sabato pomeriggio dai carabinieri Mario Cammalleri, 19 anni, gelese, con precedenti. La rapina era stata messa a segno sabato intorno alle 10,30 a Scoglitti. Due giovani, a bordo di un motorino, avevano strappato la collana d’oro dal collo di una donna di 77 anni. La donna è stata strattonata e rapinata. Poi i due erano fuggiti. Il gelese Mario Cammalleri è stato individuato ed arrestato per rapina aggravata. Le forze dell’ordine sono alla ricerca del complice che guidava il motorino. Si cercherà inoltre di capire se la coppia sia la stessa che ha messo a segno una serie di scippi in tutto il territorio ipparino in estate.

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