28-04-2024
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Archivio della categoria: Società

ACQUA NON POTABILE A RAGUSA CONFCOOPERATIVE DICE NO

confcooperative“Lo dicono tutti. Anche i medici. Immettere nella rete idrica della città di Ragusa acqua non potabile è una follia. Significa che dovremmo vigilare nei confronti dei nostri figli, dei nostri nipoti, dei nostri anziani, affinché non la utilizzino. E’ la posizione assunta da Confcooperative Ragusa sull’emergenza idrica che, nella città capoluogo, va avanti da oltre due mesi. “Anche perché – dice il presidente provinciale, Gianni Gulino – quando poi bisognerà disinfettare tutta la rete idrica, quali sono i costi che i cittadini saranno costretti a subire? L’acqua non potabile è una sciagurata ipotesi. Assolutamente da non fare passare. Chissà quanti sarebbero quelli che, se dovesse entrare in vigore l’ordinanza dal 2 aprile, chiuderebbero i rubinetti delle proprie abitazioni. E se ciò dovesse accadere, moltiplicato per tutti i residenti, o per buona parte tra questi, della città di Ragusa, il Comune che farà? Significa che non ci sarà consumo. Perché in molti, questo lo possiamo assicurare, l’acqua non potabile la rifiuteranno. E allora quale la soluzione? O si percorre la strada della potabilizzazione oppure si continua a soffrire, razionalizzando il prezioso liquido. Abbiamo, poi, questo finanziamento della Regione? Bene, ritengo che i pozzi si possano realizzare in tempi abbastanza rapidi. Si trovino le soluzioni necessarie”.

ANFFAS IN PIAZZA

AnffasIl prossimo 7 aprile sarà la VI Giornata nazionale della disabilità intellettiva e relazionale e vedrà l’iniziativa “Anffas in piazza”. A Ragusa l’Anffas ha organizzato un Open Day con iniziative che si terranno nella piazzetta antistante la sede del centro diurno in via E.C. Lupis. Le attività avranno inizio alle 10,30 e si protrarranno fino alle 17,00. Nel pomeriggio sarà presentata la nuova Vision di Anffas e la Carta delle Buone Prassi. Inoltre, l’Open Day sarà anche la occasione per l’Anffas di presentare alla città il “murale” che decora la piazzetta e che è stato realizzato dai ragazzi che frequentano il Centro Diurno e dagli studenti dell’Istituto Magistrale G.B. Vico di Ragusa. Alle 13, poi, è prevista la degustazione di ricotta calda e di altri prodotti tipici e di cannoli siciliani.

RAGUSA, IL CORTEO DEL MOVIMENTO CITTA’

movimento cittàIl Movimento Città fa sapere che è stato spostato il punto di partenza del corteo, organizzato dal movimento stesso, da piazza del Popolo a piazza Libertà. La partenza è prevista per venerdì 22 alle 15,30. Il movimento ha anche chiesto un incontro di una propria delegazione con il Prefetto di Ragusa.

VENERDI’ INSIEME

don pino puglisiContinuano gli appuntamenti con Venerdì Insieme, ciclo di incontri che venerdì 22 alle 17,45 presso la sala Avis di Ragusa vedrà l’intervento del dott. Maurizio Artale, presidente del Centro di Accoglienza Padre Nostro, fondato da don Pino Puglisi nel 1991. Tema del ciclo di incontri è “la Verità nell’ambito dell’attività politica, della comunicazione, dell’economia e dei rapporti con gli altri”.

COMUNE DI RAGUSA EMERGENZA IDRICA LA RIZZA: “NIENTE PANICO, SPERIAMO DI REVOCARE L’ORDINANZA”

margherita_rizza_2Sono stati appaltati nei giorni scorsi e sono iniziati mercoledì i lavori di realizzazione dell’allaccio alla rete idrica principale dell’Asi e quelli concernenti il completamento del pozzo Bruscè. Secondo le previsione dell’Ufficio Tecnico Comunale entrambi gli interventi dovrebbero concludersi entro venti giorni. Sulla questione dell’emergenza idrica il Commissario straordinario dr.ssa Margherita Rizza ha dichiarato: “Il Comune di Ragusa, con la chiusura dei due pozzi risultati inquinati, si è trovato a fronteggiare una difficile situazione. Ci rendiamo conto che l’emergenza ha causato e sta provocando non pochi problemi a centinaia di famiglie. Ci stiamo adoperando per limitare al massimo i disagi mettendo in campo tutte le risorse che l’apparato amministrativo e tecnico dell’Ente è in condizioni di fornire. Da diverse settimane sono sotto pressione ed al lavoro i tecnici dell’ufficio idrico e quelli della Protezione Civile Comunale che hanno svolto e continuano ad svolgere un encomiabile lavoro di squadra. Nella prima fase dell’emergenza, abbiamo potuto contare anche sulle autobotti e sul personale messo a disposizione – spiega la Rizza – sia dal Comando provinciale dei Vigili del Fuoco, sia dall’Ispettorato Ripartimentale Foreste. Ad entrambe le istituzioni non possiamo che rivolgere il nostro ringraziamento per la preziosa collaborazione fornita. Diverse sono le tipologie d’intervento che sono state programmate per cominciare a dare una soluzione a questa annosa problematica. Per questo motivo abbiamo chiesto alla Regione Siciliana – spiega la Rizza – un finanziamento di un milione di euro, accordatoci dal Governo che fa capo al Presidente Crocetta, per avviare così diversi fondamentali interventi, primi tra tutti la perforazione di tre nuovi pozzi nella zona a monte della città. Il fatto poi che abbia deciso di firmare un’ordinanza sulla non potabilità dell’acqua della rete idrica comunale che decorrerebbe dal 2 aprile prossimo, a seguito dell’apertura dei due pozzi “incriminati”, non vuol dire assolutamente che allo stato attuale – spiega la Rizza – sia immessa nella rete idrica acqua non potabile. Per questo motivo quindi i cittadini stiano tranquilli. Dobbiamo inoltre tenere presente che i lavori in atto di allaccio alla rete idrica dell’Asi e quelli del completamento del nuovo pozzo di Bruscè, lasciano ben sperare sulla possibile ipotesi di revoca dell’ordinanza da me già firmata. I due interventi – spiega la Rizza – infatti consentirebbero di sopperire in buona parte al mancato prelevamento dell’acqua dai due pozzi inquinati che resterebbero pertanto chiusi. Non dobbiamo inoltre trascurare poi il fatto che il milione di euro della Regione Siciliana ci consentirà di potere mettere mano ad un piano più ampio, utile a determinare una situazione di maggiore tranquillità per la città in materia di approvvigionamento idrico. Invito pertanto tutti – conclude la Rizza- a non creare situazioni di panico ed allarme”.

Ragusa, arriva il sussidio per gli indigenti

Comune-di-RagusaRessa alla tesoreria del Comune di Ragusa. Centinaia di persone mercoledì erano in fila davanti alla porta di accesso dell’istituto di credito di via Matteotti in attesa di prelevare i soldi del contributo di assistenza economica del Comune. I marciapiedi, già stretti, e parte della sede stradale, per tutta la mattina sono stati occupati dagli indigenti che, da tre mesi, aspettavano di essere pagati. Gli impiegati della banca, alle 9 in punto, hanno trovato già la folla assiepata davanti la porta degli uffici chiusi, i marciapiedi pieni e parte della gente riversata sulla vicina piazza San Giovanni. Gli ex sussidiati si sono organizzati scrivendo delle lunghissime liste con i nomi e cognomi delle persone in attesa e un numero. C’era chi chiamava gli utenti e chi regolava l’accesso; due energumeni impedivano di entrare a chi non rispettava la fila.

ANCHE “PENSARE IBLEO” DICE NO ALL’ACQUA NON POTABILE

Enzo-Pelligra-470x352Anche l’associazione politico-culturale Pensare Ibleo si oppone con fermezza all’ordinanza del Comune di Ragusa che contempla, a partire dal 2 aprile, l’immissione nella rete idrica cittadina di acqua non potabile. “E’ il cosiddetto rimedio peggiore del male – afferma il presidente di Pensare Ibleo, Enzo Pelligra – per cui il commissario straordinario Margherita Rizza dovrebbe rendersi conto che non ha senso insistere oltre quando c’è tutta una città contraria a tale ordinanza. Del resto, il commissario non è stato nominato per la gestione dell’ordinaria amministrazione? E questo non è un atto che travalica quelli che dovrebbero essere i suoi compiti? E poi – dice Enzo Pelligra – perché continuare ad insistere in questa direzione quando ci si rende conto che le famiglie ragusane dovranno sobbarcarsi, quando l’emergenza sarà finita, costi onerosi per bonificare le cisterne per non parlare della stessa operazione che occorrerà effettuare lungo tutta la rete idrica? Ci vuole solo un poco di buon senso. Il commissario Rizza avrebbe dovuto comprendere – dice Enzo Pelligra – che la strada intrapresa era senza ritorno e che i ragusani non possono subire impunemente questo atto che significherebbe non tenere in alcuna considerazione le loro aspettative”.

Situazione idrica, Partecipiamo lancia una petizione popolare

partecipiamoL’associazione “Partecipiamo” ha lanciato una petizione popolare per bloccare l’immissione di acqua non potabile nella rete idrica. Il presidente dell’associazione, Marcella Scrofani, la portavoce, Concetta Camillieri, e l’avv. Marco Dimartino, membro dell’associazione, hanno illustrato i dettagli dell’iniziativa. “Partecipiamo” è tornata a parlare anche dell’impiego di unità mobili di potabilizzazione. “Si consideri, volendo ragionare per difetto, che attualmente il Comune di Ragusa spende circa 100 mila euro al mese e ne fa spendere circa 300.000 ai cittadini – ha dichiarato l’avv. Marco Dimartino -; la nostra proposta costa, invece, solo 30.000 e consentirebbe di rifornire ai 15.000 cittadini interessati circa 202 litri di acqua a testa al giorno”. “Partecipiamo” girerà in camper su tutto il territorio comunale, spiegando l’iniziativa, alla ricerca delle almeno 300 firme necessarie per presentare la petizione. “Con la petizione popolare – ha spiegato la portavoce dell’associazione Concetta Camillieri – chiediamo al Commissario Rizza di tornare su suoi passi”.

La grave crisi idrica nel Comune di Ragusa Ferreri (M5S): “No all’uso in rete di acqua non potabile”

vanessa ferreri“No all’immissione di acqua non potabile nelle rete idrica cittadina”. Vanessa Ferreri, deputata del gruppo parlamentare all’Ars del Movimento 5 Stelle, boccia senza mezzi termini la proposta avanzata dal commissario straordinario per risolvere la grave crisi idrica che ha colpito Ragusa. “Immettere in rete acqua non potabile – dice Vanessa Ferreri – non è una soluzione, anzi. Questa scelta potrebbe esporre a rischi sanitari le fasce più deboli della popolazione, anziani e bambini innanzitutto, e creare più disagi alle utenze domestiche e commerciali. Prima di fare un passo che potrebbe compromettere l’intero acquedotto di Ragusa – prosegue il deputato Ferreri – il commissario dovrebbe verificare la disponibilità di acqua derivante dai pozzi e dalle sorgenti che riforniscono l’acquedotto Asi. La disponibilità originaria, pari a circa 140 litri al secondo di acqua, non è del tutto utilizzata e a questa si potrebbe aggiungere l’acqua, (di cui va verificata preventivamente la potabilità) dei pozzi ex Enichem, recentemente acquisiti dall’Asi, anch’essi utilizzati solo parzialmente”. Secondo la Ferreri la crisi idrica affonda le radici nella rapina delle risorse del territorio e dell’ambiente. La soluzione al problema per la parlamentare 5 Stelle va ricercata nella rimozione delle cause dell’inquinamento, intervenendo sugli allevamenti zootecnici, adottando quelle tecnologie come la fitodepurazione che possono rendere compatibile la produzione zootecnica con la tutela della risorsa idrica, migliorando anche la redditività delle aziende. Tutti accorgimenti ignorati dalla precedente amministrazione nell’ottobre 2010 quando si inquinarono le sorgenti.

CRISI IDRICA RAGUSA IDV CHIEDE UN CONSIGLIO APERTO

martorana-tuminoI consiglieri comunali dell’Italia dei Valori di Ragusa, Salvatore Martorana e Peppe Tumino, chiedono la convocazione urgente di un consiglio comunale aperto con un unico punto all’ordine del giorno, cioè la crisi idrica che attanaglia la città di Ragusa da oltre due mesi. Dichiarano infatti i due esponenti consiliari di IdV: “Riteniamo estremamente irresponsabile l’apertura dal 2 aprile dei pozzi ad oggi chiusi, la conseguente immissione dell’acqua nell’intera rete idrica cittadina e l’ordinanza che dichiara la non potabilità della stessa acqua a tutti distribuita; posto che dubitiamo che tutti i cittadini possano recepire l’ordinanza commissariale, siamo convinti – scrivono i consiglieri comunali Martorana e Tumino – che questa soluzione per provare ad arginare temporaneamente il problema sia assolutamente errata ed alquanto dannosa, insomma un rimedio peggiore del male! Eppure numerose sono state ad oggi le possibili soluzioni presentate all’Amministrazione Comunale da parte di libere associazioni di cittadini, movimenti, partiti politici e gruppi consiliari, soluzioni che comunque sono state vagliate dalla stessa Amministrazione ma, forse frettolosamente, – scrivono i consiglieri IDV – non ritenute utili ed idonee alla risoluzione del problema. Anche le associazioni dei consumatori e quelle dei commercianti si sono scagliate contro l’ordinanza, e ribadiamo – dice Italia dei Valori – che riaprire i pozzi immettendo l’acqua non ancora potabilizzata mette a rischio la salute pubblica, importantissima e da tutelare prima di ogni cosa, l’igiene dell’intera rete idrica cittadina, dei serbatoi e delle cisterne di tutte le abitazioni dei ragusani dove si andranno a depositare quegli elementi che, ad oggi, hanno reso non potabile e potenzialmente dannosa l’acqua cittadina. Invitiamo l’Amministrazione a percorrere con urgenza tutte le strade che possano permettere di alleggerire alla cittadinanza il problema idrico (collegamento pozzi Asi, pozzi contrada Bruscè, autobotti per il trasporto) e rivalutare le proposte già pervenute per la soluzione del problema quale ad esempio la possibilità di utilizzare unità mobili di potabilizzazione a noleggio”. I consiglieri comunali di Ragusa di Italia dei Valori, Martorana e Tumino, chiedono la convocazione di un consiglio comunale urgente aperto alla cittadinanza, alle categorie produttive e dei consumatori, a tutte le persone, associazioni e movimenti che possano dare un fattivo contributo di idee, soluzioni e suggerimenti, scongiurando quindi quanto disposto a partire dal 2 aprile prossimo.

LEGAMBIENTE CONTRARIA ALL’IMMISSIONE IN RETE DI ACQUA NON POTABILE

legambienteNuovo intervento di Legambiente sulla situazione idrica a Ragusa. L’associazione ambientalista si dice contraria all’immissione in rete di acqua non potabile. “E ciò perché – spiega Legambiente – le alternative ci sono, anche nell’immediato. Una prima alternativa consiste nell’utilizzo dei pozzi dell’Asi che hanno una portata considerevole. L’Asi – dichiara Legambiente in un comunicato stampa – dispone attualmente di circa 300 l/s, di cui circa 160 l/s da 6 pozzi (Moncillè 1 e 2, Ottaviano, Lusia, Stradella e Piazzale) e dalla sorgente Lusia (fonte Ato Idrico di Ragusa), il resto da 5 pozzi dell’Enichem, finiti alcuni anni fa nella disponibilità dell’Asi, con una portata teorica di 140 l/s (fonte studio geologico e idrogeologico del comune di Ragusa). Attualmente l’Asi produce poco più di 3 milioni di mc di acqua l’anno pari ad una portata di circa 100 l/s, ma ne perde il 55% durante l’adduzione ai serbatoi a causa dei due impianti di sollevamento e distribuzione, il vecchio e il nuovo, parzialmente funzionanti. Basterebbe un intervento di manutenzione straordinaria per avere non solo acqua a sufficienza ma anche in abbondanza. Ovviamente dopo l’opportuna verifica di potabilità – scrive ancora Legambiente -. Non vanno inoltre sottovalutate le enormi potenzialità legate al risparmio idrico – scrive ancora Legambiente -, sia per quanto riguarda le perdite in rete (ad un recente convegno abbiamo appreso che si può lavorare già nell’immediato modulando la pressione nei tubi per limitare il danno) sia per quanto riguarda gli stessi consumi idrici. A Ragusa si emungono dalla falda ben 12.360.000 mc/anno, pari ad una dotazione idrica di circa 500 litri al giorno per abitante (!): tale quantità esorbitante è necessaria – scrive Legambiente – perché, grazie alle perdite, al cittadino ne arriva circa la metà, che è comunque 4-5 volte il minimo necessario secondo l’Oms. Una seria campagna informativa ed educativa, nonché una seria modulazione dei costi della risorsa, che penalizzi gli sprechi con costi via via crescenti man mano che aumentano i consumi, potrebbe liberare già immediatamente notevoli quantità di risorse idriche”.

Vittoria, nuovi alloggi di edilizia popolare in Viale Europa

iacp-ragusaE’ stato firmato nella sede dello Iacp di Ragusa, il contratto di appalto per i lavori di costruzione di venti nuovi alloggi popolari a Vittoria. La spesa prevista è di un milione e 485 mila euro. Gli alloggi saranno realizzati in Viale Europa, nell’area adiacente alla costruzione Iacp già esistente.

RAGUSA, INCONTRO PREFETTO-PD SULLA SITUAZIONE IDRICA

calabrese 2Lunedì mattina, una delegazione del Partito Democratico di Ragusa, formata dal segretario Peppe Calabrese, dal consigliere comunale Gianni Lauretta, dal responsabile Organizzazione del partito Nanny Frasca, dal reggente dei Giovani Democratici Gabriele Licitra e dalla responsabile Centri storici Alessandra Sgarlata (c’era anche il coordinatore cittadino della lista Megafono Salvatore Giaquinta) ha incontrato il Prefetto di Ragusa, Annunziato Vardé, sull’emergenza idrica nel comune di Ragusa. “Abbiamo chiesto – si legge nel comunicato stampa del Pd Ragusa – di impedire totalmente che con ordinanza il commissario straordinario del Comune di Ragusa dott.ssa Margherita Rizza possa autorizzare l’immissione di acqua non potabile nella rete idrica, informando il procuratore, per cui se è necessario, disponendo d’ufficio il sequestro dei due pozzi “B” e “B1” che risultano contaminati. Abbiamo chiesto – ha scritto ancora il Pd Ragusa nel comunicato stampa -, visto che a seguito delle analisi del 12 marzo 2013 non è ipotizzabile il rientro dei valori dell’acqua all’uso potabile in tempi così brevi, un’azione tempestiva e straordinaria finalizzata al superamento della grave situazione, ricorrendo a mezzi e poteri straordinari in modo da far sì che la protezione civile regionale – ha scritto ancora il Pd Ragusa nel comunicato stampa -, i vigili del fuoco o qualsiasi altro ente renda disponibili a Ragusa almeno 15 autobotti che riforniscano d’acqua i cittadini che non hanno servizio; oppure in alternativa al mancato reperimento delle autobotti pubbliche, l’applicazione di un “calmiere” per le tariffe del servizio di autobotti private, visto che dai dati in nostro possesso molte ditte che stanno facendo il servizio privato in queste settimane stanno approfittando dell’emergenza aumentando eccessivamente i prezzi. Abbiamo chiesto – ha scritto il Pd Ragusa nel comunicato stampa – l’allaccio immediato dell’acqua del centro Asi alla rete idrica cittadina in modo da poter utilizzare i circa 50 litri al secondo della zona industriale per l’approvvigionamento idrico delle abitazioni dei cittadini in orari chiaramente in cui non si reca danno alla realtà industriale. Abbiamo chiesto che ai cittadini – ha scritto ancora il Pd nel comunicato stampa – che al momento sostengono le spese di rifornimento idrico tramite autobotti private e nel frattempo pagano la tassa comunale per l’acqua, sia rimborsata una delle due spese, perché non è ammissibile che il cittadino sostenga una doppia spesa (senza contare il disagio) per ottenere lo stesso servizio essenziale. Inoltre l’ing. Giaquinta ha chiesto di analizzare la fattibilità di utilizzo di due pozzi siti a Cava Gonfalone (via Risorgimento e quindi in pieno centro abitato) di proprietà della Polimeri Europa e in disuso da decenni”, ha scritto il Pd Ragusa nel comunicato stampa che ha diramato dopo l’incontro con il Prefetto. Ma il Pd ha anche avanzato idee e proposte a lungo termine. “La sistemazione della rete idrica cittadina – si legge ancora nel comunicato del Pd -. Al momento si stima che circa i 2/3 dell’acqua immessa nel sistema idrico cittadino non raggiunga le case dei ragusani, ma si perda nelle condutture. La realizzazione di un impianto di biogas – si legge ancora nel comunicato stampa del Pd Ragusa -. Mettiamo a disposizione in tale direzione la disponibilità da parte della società “World Bio Megawatt srl”, che per mezzo del suo responsabile Enzo Stentella, si è dichiarata disponibile alla realizzazione dell’impianto stesso. Il progetto da loro esposto è a costo zero per il Comune e potrebbe coinvolgere le numerose aziende zootecniche risolvendo il problema dello smaltimento dei reflui e dei rifiuti organici e, di conseguenza, quello dell’inquinamento delle sorgenti “Oro” e “Misericordia”. La unica cosa che chiede in cambio la “World Bio Megawatt srl” è l’individuazione e l’assegnazione alla stessa – ha scritto ancora il Pd Ragusa – di un sito ottimale, di circa 2 ettari (verosimilmente nelle prossimità della zona di “Cava dei Modicani”, sia per la vicinanza con le molte aziende agricole, sia per non impattare troppo in altre zone per via degli odori che si potrebbero generare con la centrale di biogas e che in quella zona sarebbero impercettibili data la presenza della discarica sub-comprensoriale)”, ha scritto il Pd Ragusa, che adesso attende gli esiti di un incontro che potrebbe tenersi fra il Prefetto di Ragusa e il Commissario Straordinario del Comune di Ragusa proprio sull’argomento.

RAGUSA, PRESIDIO DEI FORCONI IN PREFETTURA

forconiIl movimento dei Forconi ha chiesto un confronto con il prefetto Annunziato Vardè. Gli imprenditori hanno consegnato al rappresentante del governo un documento di rivendicazione con una piattaforma di richieste: dalla riduzione del carburante agricolo, alla tracciabilità dei prodotti agroalimentari, alla moratoria Serit. Si attende, adesso, l’esito dell’incontro tra il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta e il leader dei Forconi, Mariano Ferro, poi i Forconi decideranno se e come continuare la protesta rivolta soprattutto contro la Serit. Fra i sette i punti programmatici del documento la richiesta di impedire la vendita all’asta delle prime case pignorate agli imprenditori agricoli.

Ragusa, indigenti armati di neonato occupano il Comune

comune di ragusa 2Pensavano di poter riscuotere i sussidi attesi da tre mesi. Invece, circa cinquanta persone che, lunedì mattina, hanno affollato piazza Poste nella speranza di poter prelevare i soldi dalla tesoreria comunale ma sono rimasti delusi. Dalla rabbia è scaturita la protesta. Alcune persone, soprattutto donne con figli, hanno deciso di entrare in Municipio e hanno raggiunto la sala dove si stava svolgendo la seduta della quinta commissione consiliare, quella che si occupa degli affari sociali. Una giovane donna, madre di un bimbo di un anno, è entrata nell’ufficio e ha messo il figlioletto sopra il tavolo, davanti agli occhi esterrefatti dei consiglieri comunali che, guarda caso, proprio in quel momento, stavano discutendo della problematica degli indigenti. “E adesso dategli voi da mangiare – ha urlato la donna – visto che io non ho soldi per comprargli il cibo!”. Mentre il bambino, spaventato, e forse davvero affamato, piangeva, alcuni consiglieri comunali hanno cercato di calmare la donna che nel frattempo è scoppiata in lacrime. Intanto sono arrivati anche i Vigili urbani che, a loro volta, hanno cercato di ristabilire la calma fra le donne che manifestavano. “Sono separata da due mesi e mezzo e ho due figli piccoli, fra cui questo neonato, – racconta Roberta Meli, la madre del bimbo di un anno protagonista involontaria di questa inusuale protesta – e dal dicembre del 2012 non ricevo più alcun sussidio. Devo pagare la luce, devo comprare la bombola del gas. Siamo disperati, soprattutto le donne, che, come me, ci arrabbattiamo in ogni modo per tentare di dare da mangiare ai nostri figli”. Dopo qualche minuto di concitazione gli indigenti sono usciti dalla sala delle commissioni. Alcuni consiglieri hanno fatto una colletta: i pochi euro raccolti sono stati consegnati alla donna. Alle 13 la situazione si è normalizzata. Gli indigenti dovranno attendere fino a mercoledì per poter riscuotere i contributi che gli sono stati assegnati dal Comune, sulla base della graduatoria che è stata formata con un primo bando di assistenza economica. Il contributo varia da 50 a 500 euro, l’entità è stabilita dal computer sulla base del punteggio ottenuto.

CRISI IDRICA: RAGUSA COME L’AQUILA DOPO IL TERREMOTO Giochi politici dietro la gestione dell’emergenza

legambienteChiara e vera la posizione di Legambiente sul gravissimo problema dell’acqua destinata ad essere immessa in rete senza il requisito imprescindibile della potabilità. Scrive l’associazione ambientalista: “Si è concluso con un sostanziale e grave nulla di fatto il confronto tra Legambiente ed il commissario del Comune di Ragusa Margherita Rizza. La sensazione è che intorno alla crisi idrica si stia giocando una partita tutta politica, il cui obiettivo primario non è tanto la soluzione dell’emergenza e l’avvio di una nuova stagione nella gestione delle risorse idriche, ma il Potere, in particolare il nuovo Potere a Palazzo di Città. Ragusa si trova in una situazione (con le dovute proporzioni) – scrive Legambiente – simile a quella dell’Aquila post terremoto, in cui probabilmente c’è chi già si sta fregando le mani per l’annunciato arrivo di un milione di euro da spendere (una cifra non indifferente, praticamente ormai in piena campagna elettorale) e dove coloro i quali hanno, in tutto od in parte, la responsabilità politica di questo disastro si ergono adesso a campioni della sua soluzione: ovviamente la più dispendiosa, banale e rischiosa, – dice Legambiente – cioè quella di aprire nuovi pozzi e quindi di sfruttare una falda acquifera già duramente penalizzata. Una sensazione che la Commissaria Rizza ha contribuito ad alimentare in relazione alle richieste di Legambiente. L’elemento dirimente – raccontano gli ambientalisti – è stato la richiesta, fatta più di un mese fa, di un consiglio comunale aperto: un atto dovuto di confronto tra amministrazione, tecnici, enti e città, come luogo privilegiato di dibattito e per l’apertura di una nuova stagione nella gestione idrica, nei fatti fino al momento privatistica (nel senso che viene considerata proprietà privata del Sindaco o Assessore o dirigente di turno) ed omertosa. A seguito di tale richiesta – racconta Legambiente – si è aperto un balletto di scuse e di rimandi, in cui ogni occasione era buona per dilatare e rinviare la decisione, fino alla risposta ufficiale, inviata circa 1 mese dopo la richiesta in cui si nega tale consiglio in quanto “la problematica sollecitata riguarda attività sottoposte ad indagine da parte della locale Procura della Repubblica”. Chiunque può immaginare la difficoltà in cui si è trovata la Commissaria nell’apprendere che la Procura di Ragusa, specificamente consultata da Legambiente, si è mostrata poco o per niente preoccupata da tale Consiglio comunale: è apparso quindi evidente che, dietro le motivazioni formali, – scrive Legambiente – ve ne siano altre sostanziali, e cioè che non si vuole che qualcuno si faccia la campagna elettorale sull’acqua e tramite il consiglio comunale aperto. In pratica ci si preoccupa più di mantenere o di non urtare certi equilibri politici, non sappiamo se per convinzioni personali, per riflesso condizionato o per pressioni non evitabili dall’alto, che di aprire ad una gestione dell’acqua trasparente e partecipata. Altrettanta tattica dilatoria e poco collaborativa è stata mostrata – sostiene Legambiente – nel rispondere alle richieste di dati, documenti ed informazioni. Ci chiediamo: che cosa c’è da nascondere? Quanto ancora dovremo sopportare una tale gestione della cosa pubblica? C’è davvero di che disperarsi – conclude Legambiente – a meno che non ci sia una rivolta di massa della cittadinanza contro una simile gestione del Potere: ma c’è da aspettarselo da una comunità che si è fatta in questi anni così facilmente abbagliare da rotatorie, parcheggi e quant’altro?”.

SANTA CROCE CAMERINA IN FESTA PER SAN GIUSEPPE


Il sindaco Iurato accompagna le cene in uscitaMolto partecipata, domenica mattina, la cena all’asta, un altro degli elementi caratterizzanti la festa di San Giuseppe a Santa Croce Camerina. L’appuntamento, che rientra tra le iniziative promosse dall’Amministrazione comunale, è stato l’ulteriore momento simbolico che ha consentito ai devoti, e non solo, di acquistare alcuni prodotti tipici messi a disposizione gratuitamente da aziende locali, ma anche da semplici privati, per contribuire alla raccolta di fondi che saranno devoluti alla parrocchia e serviranno da sostentamento alle manifestazioni religiose. “Ma al di là di questo – chiarisce il sindaco Franca Iurato – è l’aspetto aggregante quello che preme sottolineare perché già di buon’ora in molti si sono ritrovati accanto al gazebo della “cena all’asta” con l’obiettivo di potere partecipare a questa manifestazione, fornendo un proprio contributo alla festa. Pure stavolta è stato facile mettere in luce l’impronta solidale fornita, quest’anno, ai festeggiamenti di San Giuseppe”. Anche i laboratori del pane, all’interno della tradizionale sagra, e le mostre dell’artigianato locale e dei prodotti ortoflorovivaistici sono stati molto partecipati. Per non parlare dell’attenzione che, soprattutto i visitatori provenienti da fuori città, hanno dedicato alla visita guidata alle tradizionali cene di San Giuseppe, grazie alle sapienti indicazioni fornite dalle hostess messe a disposizione dal Comune (tra le cene più apprezzate quelle del centro diurno anziani e degli istituti scolastici). Poi la degustazione dei piatti tipici ha completato il quadro di una serie di iniziative che, promosse dall’amministrazione comunale sotto il segno della tradizione, hanno colpito nel segno. L’elemento principale delle cene è il pane di San Giuseppe, detto anche “pani pulitu”, di diverse e particolari forme simboliche, lavorato e decorato da mani abili ed esperti, entrato a fare parte dei beni immateriali della Regione Sicilia nel 2005. Tra i simboli della cena, “i ucciddati”, che rappresentano l’uguaglianza tra gli uomini, e il vino, che è la benedizione di Dio al lavoro degli uomini. A mezzogiorno di domenica c’è stata l’uscita dalla chiesa madre dei tradizionali personaggi che rievocano la Sacra Famiglia accompagnati dalla banda che suonava la marcia di San Giuseppe. 

INAUGURATA A SANTA CROCE LA SAGRA DI SAN GIUSEPPE

L'inaugurazione della tradizionale sagra di San GiuseppeAperta l’edizione 2013 della “Sagra di San Giuseppe” che, allestita in via Rinzivillo-piazza Celestri, permetterà agli artigiani e ai piccoli e medi imprenditori locali di esporre i propri prodotti. A tagliare il nastro della sagra, sabato mattina, il sindaco, Franca Iurato, con l’assessore allo Spettacolo e al Turismo, Rosa Varcadipane, e con tutti gli altri componenti della Giunta che hanno passato in rassegna i vari stand complimentandosi per la qualità delle produzioni esposte e per la particolarità delle iniziative portate avanti. Come quella promossa dalle organizzazioni professionali agricole (Cia, Coldiretti, Gruppo Agricoltori) che hanno messo in vendita alcuni prodotti per raccogliere fondi destinati all’acquisto di un defibrillatore, raccolta a cui il sindaco non ha voluto fare mancare il proprio contributo. “Ci siamo resi conto – ha chiarito il primo cittadino – che sono queste iniziative che esaltano l’appartenenza ad un territorio, mettono in luce il valore di una identità. I nostri imprenditori sono stati ben lieti di potersi mettere in mostra”. Tra le altre realizzazioni da menzionare, anche il simbolo della città di Santa Croce Camerina formato con prodotti ortofrutticoli da Biagio Emmolo e Tiziana Tartaglia, una felice intuizione che ha permesso di cogliere appieno il senso di queste giornate. Il sindaco Iurato, l’assessore Varcadipane e gli altri componenti della Giunta hanno poi visitato le cene di San Giuseppe allestite all’istituto comprensivo Psaumide, all’istituto Fabio Besta e al centro diurno anziani a cura dell’Unitre.

A Vittoria c’è chi va in canoa in via dell’Euro

La canoa in via dell'Euro“In contrada Serra Rovetto, nei pressi di via dell’Euro, ogni qualvolta piove si forma un lago. Stiamo parlando di una zona strategica per la viabilità della nostra città sia in entrata che in uscita”. E’ quanto denunciano, in un documento, il presidente della Cna territoriale, Giuseppe Santocono, e il responsabile organizzativo, Giorgio Stracquadanio. “Questa strada – specificano i vertici cittadini della Cna – collega le due aree artigianali (pubblica e privata) e il mercato ortofrutticolo. Ai lati della stessa operano diverse attività imprenditoriali. E’ un collegamento fondamentale per l’economia di Vittoria. Infatti, grazie ad un viadotto si riesce a bypassare la linea ferrata che circonda la città. Più volte, semplici cittadini, titolari delle imprese insediate, autotrasportatori hanno sollecitato l’Amministrazione comunale a risolvere il problema. 

GIORNATA DELLA LEGALITA’

liberaGiornata della Memoria e dell’Impegno per ricordare tutte le vittime innocenti di mafia organizzata da Libera, Associazioni, Nomi e Numeri contro le Mafie. Una giornata che si celebra in tutto il Paese: dal 1996 ogni 21 Marzo. Libera celebra nelle piazze d’Italia il primo giorno di primavera simbolo della speranza che si rinnova e occasione di incontro con i familiari delle vittime che in Libera hanno trovato la forza di risorgere dal loro dramma, elaborando il lutto per una ricerca di giustizia vera e profonda, trasformando il dolore in uno strumento concreto, non violento, di impegno e di azione di pace. A Ragusa è stato organizzato da Libera con la collaborazione di decine di associazioni e movimenti della città un corteo che partirà alle 10 di mercoledì 21 da piazza Zama (Autostazione) per aggregarsi in piazza San Giovanni, intorno alle 11.30, dove sono previsti interventi e riflessioni delle autorità presenti, dei docenti e ragazzi nonché momenti di musica e intrattenimento.  

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